Il Bivacco, dedicato alla memoria degli alpinisti Nino Bottani e Siro Cornaggia, è situato su un dosso roccioso a monte dell'Alpe Visogno (m. 2050) e
ai piedi della Cima di Malvedello (m. 2640).
Pur essendo un bivacco non sempre è aperto; infatti noi lo abbiamo trovato chiuso. Per cui chi volesse utilizzarlo dove richiederne le chiavi al GAM
(Gruppo Aquile Morbegno), via Forestale, 38 - Morbegno (tel.: 0342 611022), oppure ad Anselmo Tarca presso gli alpeggi di Prà Succ o Visogno, o anche
presso gli alberghi Belvedere e Ville di Poira a Poira di Civo.
Con la statale 38 arriviamo a Morbegno dove alla prima rotonda prendiamo la strada a sinistra (nord) che si dirige verso la Costiera dei Cech.
Al termine della strada, seguendo le indicazioni, andiamo a destra e con la provinciale 10 saliamo a Dazio e poi a Serone. All'interno del piccolo
paese la provinciale prosegue con un tornante destrorso. Più avanti la lasciamo per imboccare a sinistra la strada che conduce dapprima a Roncaglia e
successivamente a Poira.
La strada termina in un vasto parcheggio sterrato nel quale si entra passando tra una chiesetta e un campo sportivo (m. 1077).
Lasciata la macchina, retrocediamo per un centinaio di metri fino a trovare una stradina, all'inizio della quale alcuni segnavia indicano il Bivacco
Bottani Cornaggia e Pre Soccio (pessima traduzione di Prà Succ = Prato Asciutto). Un cartello mostra una cartina degli itinerari escursionistici della
Costiera dei Cech.
Ci incamminiamo quasi in piano tra alberi e belle baite. Su un muretto vediamo il segnavia 23.
Poi entriamo nel bosco. Superiamo un rivolo e troviamo altre baite e una santella.
Ad un bivio (m. 1085) troviamo vari segnavia che puntano a destra. Su un cartello leggiamo: Cornini; Prà Succ ore 1, Croce Gam ore 4, Bivacco B.C. ore
3, Passo Vesogno - Val dei Ratti ore 4. Più sotto su di un altro cartello sono indicati i luoghi ove è possibile ritirate la chiave del bivacco (come
scritto più sopra). Altri segnavia segnalano: Tre Cornini, Bivacco Bottani Cornaggia, Oratorio Sette Fratelli, Pre Soccio. Andiamo pertanto a destra e
iniziamo a salire nel bosco.
Un cartello segnala il pericolo di incendi.
Ad un altro bivio un cartello indica il sentiero a destra (m. 1115). Camminiamo tra noccioli e abeti. Nel sottobosco ci sono varie felci.
Un sentiero esce alla sinistra e poco dopo rientra (m. 1130).
Proseguiamo con alcune serpentine (m. 1170).
Dopo pochi passi quasi in piano verso sinistra, presso una curva a destra riprendiamo a salire.
Superiamo un tornante destrorso ignorando un piccolo sentiero che prosegue diritto (m. 1200).
Ora saliamo in modo abbastanza ripido. Poi, dopo un tratto con poca pendenza, riprendiamo a salire (m. 1225).
Percorriamo un tratto quasi in piano e nel bosco cominciamo a vedere anche delle betulle (m. 1235).
Dopo una curva a sinistra torniamo a salire e troviamo altri segnavia su di un albero che indicano: Bivacco Bottani Cornaggia, Tre Cornini, Pre Soccio.
Il sentiero si divide in due tracce parallele divise da alcuni alberi, fino ad un tornante sinistrorso dove, riunitesi, proseguiamo con poca pendenza (m. 1265).
Torniamo poi a salire a zig-zag. Ora gli alberi in prevalenza sono betulle. Attorno ci sono vari massi. (m.1280).
Percorriamo due tornanti destrorsi tagliabili con un breve sentierino e divisi tra loro da alcuni zig-zag.
Ora saliamo in modo abbastanza ripido. Il sentiero si divide e subito torna ad unirsi (m. 1305). Continuiamo a zig-zag.
Dopo un breve tratto con poca pendenza, riprendiamo a salire con vari tornanti (m. 1340).
Percorriamo poi un tratto diritto e, con pochi passi in leggera salita, arriviamo ad una curva a sinistra oltre la quale torniamo a salire a zig-zag,
ben presto in modo abbastanza ripido (m. 1365).
Alterniamo alcuni tratti con poca pendenza ad altri in salita.
Agevolati da alcune pietre disposte a gradino, raggiungiamo una pista tagliafuoco, la attraversiamo e riprendiamo il sentiero. Due cartelli indicano
davanti: Tre Cornini; dietro: sentiero. In alto a destra vediamo una croce (m. 1450).
Proseguiamo a zig-zag tra i noccioli ai quali più avanti si aggiungono le betulle. Il sentiero diventa abbastanza ripido e si divide in due tracce parallele (m. 1480).
Poi la pendenza diminuisce un poco (m. 1525). In alcuni punti il sentiero si sdoppia per aggirare alcuni alberi.
Raggiungiamo una recinzione con un bancale messo in piedi che funge da cancelletto. Lo leviamo per passare e lo rimettiamo al suo posto (m. 1545).
Subito dopo troviamo una madonnina collocata in una nicchia scavata nel tronco di un albero.
Arriviamo ad un bivio dove i segnavia indicano diritto il sentiero e a destra una deviazione che porta ad una sorgente (m. 1555).
Proseguiamo con poca pendenza e con vista sulla vallata in basso a sinistra.
Riprendiamo a salire alternando tratti nel bosco ad altri allo scoperto.
Percorriamo un lungo traverso camminando dapprima quasi in piano e poi in leggera salita. Un rivolo che scende dalla destra bagna il sentiero (m. 1610).
Poi con un tornante destrorso riprendiamo a salire con alcuni brevi e ripidi zig-zag.
In vista della prima baita di Prà Succ, sugli alberi vediamo alcuni cartelli. Sotto un cartello che indica il pericolo di incendi, un altro recita: "Avviso.
Il sentiero Tre Cornini del Gruppo Aquile è segnato con il n. 23". Un altro cartello con tettuccio informa che siamo arrivati a Prà Succ 1650 m.
Dietro invece viene segnalata Poira di Civo.
Pochi passi più avanti arriviamo ad un bivio dove la segnaletica indica a sinistra: Tre Cornini, Bivacco Bottani Cornaggia, Oratorio Sette Fratelli; a destra Pre Soccio.
Seguendo il consiglio andiamo a sinistra quasi in piano tra i pecci. Saliamo con alcuni zig-zag tra l'erba e più sopra ritroviamo il sentiero che,
quasi in piano si dirige verso destra e, guadato un torrente, arriva al gruppo di baite di Prà Succ. Tanto valeva andare subito a destra al sottostante bivio.
Accanto alla prima baita dell'acqua cade in un tronco scavato.
Torniamo a guadare il torrente, verso sinistra, e passiamo accanto ad un'altra fontana con vasca.
Poi riprendiamo a salire con un sentierino tra i prati verso altre tre baite.
Quasi in piano passiamo sotto queste baite (m. 1680) e riprendiamo a salire tra gli alberi.
Dopo un tornante destrorso proseguiamo quasi in piano. Alla destra c'è una protezione di legno e più in basso una grotta.
Arrivati alle baite alte di Prà Succ (m. 1705), dobbiamo puntare all'ultima costruzione isolata che vediamo in alto a sinistra. Possiamo semplicemente
salire direttamente tra pietre, erba e cespugli e, dopo averla raggiunta, riprendere il sentiero che scorre poco più in alto.
Oppure, seguendo il sentiero, proseguire quasi in piano, facendo sfilare alla nostra sinistra le tre baite.
Passiamo poi tra due ruderi e arriviamo ad un tornante sinistrorso dove ignoriamo un sentierino che prosegue diritto.
Saliamo in modo abbastanza ripido poi, con minore pendenza, passiamo dietro alle baite che vediamo più in basso.
Arrivati poco sopra l'ultima baita, quella isolata che in realtà sono due attaccate, troviamo un bivio (m. 1730). I segnavia indicano diritto:
Oratorio Sette Fratelli; a destra: Bivacco Bottani Cornaggia, Tre Cornini.
Con poca pendenza per un po' camminiamo ai margini del bosco. Troviamo un cartello che indica il pericolo di incendi. Percorriamo una curva a sinistra
tra gli alberi.
Proseguiamo con un tornante destrorso (m. 1755).
Il sentiero, ora coperto da piccole pietre, diventa abbastanza ripido (m. 1775).
Poi, quasi in piano, guadiamo un torrente e riprendiamo a salire a zig-zag tra alberelli (m. 1785).
Dopo un tornante destrorso troviamo i resti degli alberi bruciati da un vecchio incendio, ora mischiati ad altri vivi e vegeti, segno che la natura
col tempo sta curando le sue ferite e riprende a crescere rigogliosa. In basso a destra vediamo Morbegno (m. 1800).
Al termine della salita entriamo in una radura. Alla sinistra c'è un tavolo in legno con relative panche. (m. 1830).
Attraversiamo il prato con poca pendenza, superando un rivolo e lasciando a destra una fontana con vasca.
Poi riprendiamo a salire attraversando un gruppo di alberi.
Più avanti troviamo un ometto alla sinistra del sentiero che in questo punto è bagnato e attorniato da alcune pietre (m. 1870).
Poi la pendenza aumenta. Superiano un tornante destrorso (m. 1890).
Saliamo a zig-zag tra pietre, erba, cespugli di rododendro e pochi alberi, con bella vista sulla vallata.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1920) e, dopo una curva a destra (m. 1940) cominciamo a vedere i Tre Cornini.
Lasciamo a sinistra un masso. Gli alberi sono terminati e possiamo così ammirare la lunga catena delle cime orobiche.
Poi giriamo a destra (m. 1950) e davanti cominciamo a vedere la testata della valle chiusa dalla Cima di Malvedello. Vediamo anche il baitone, edificio a
due piani situato all'inizio dell'Alpe Visogno e, alzando gli occhi, anche il bivacco riconoscibile dai colori rosso e bianco.
Camminando in leggera salita, lasciamo una pozza a destra.
Troviamo dei segnavia che indicano davanti: Bivacco Bottani Cornaggia a ore 1, Rifugio Volta a ore 5. Un cartello a cura dell'ANPI di Lecco mostra il
percorso della 55a Brigata Rosselli nell'inverno del 1944.
Dopo pochi passi quasi in piano riprendiamo a salire (m. 1970). Alla sinistra oltre i pascoli dell'alpeggio vediamo una zona con varie pietre franate.
Raggiungiamo l'Alpe Visogno (m. 2000). Alla destra oltre al baitone c'è anche un baitello. Ci dissetiamo alla fontana e, quasi in piano, iniziamo ad
attraversare il vasto pianoro dove pascolano cavalli, mucche e capre. Alla sinistra c'è una conca che fa pensare che in passato doveva esserci un lago.
Proseguiamo con poca pendenza tra erba, pietre e alcuni massi, seguendo radi bolli.
Percorriamo un tratto in salita seguendo una traccia tra l'erba (m. 2030).
Nuovamente in piano, lasciamo a destra un rudere e poi guadiamo un ruscelletto (m. 2040).
Un masso con sopra due pietre forma un ometto.
Con poca pendenza arriviamo in fondo ai prati. Ora iniziano le pietre (m. 2075).
Frattanto il bivacco è scomparso alla vista ma sappiamo che è davanti a noi. Pertanto ignoriamo un bollo accompagnato da una freccia a sinistra che
vediamo su di un masso. Seguendolo ci porterebbe ad attraversare una zona con parecchie pietre per poi salire in diagonale con un evidente sentiero
che in seguito si divide e conduce ai Tre Cornini o all'Oratorio dei Sette Fratelli.
Noi invece dobbiamo rimanere alla destra della colata di pietre e alzare lo sguardo per cercare un bollo che sia davanti a noi.
Dopo averlo individuato su di un masso, un centinaio di metri più avanti, tra erba e pietre in salita lo raggiungiamo (m. 2085).
Continuando a cercare, ora davanti ne vediamo altri due e così via. Saliamo ripidamente seguendo pallide tracce tra erba e pietre.
Volgendo lo sguardo possiamo vedere una pozza situata alla destra dell'alpeggio un po' in alto.
Lasciamo alla destra una lastra di pietra appoggiata sopra due massi, a guisa di tetto (m. 2190).
Dopo pochi passi verso destra in leggera salita (m. 2200), pieghiamo a sinistra e saliamo ripidamente.
Poco dopo giriamo ancora verso destra e, dopo un tratto con poca pendenza, riprendiamo a salire a zig-zag verso una roccia con due segmenti verticali
rossi e un bollo.
Raggiuntala, la pendenza diminuisce un poco (m. 2225).
Proseguiamo con un diagonale verso destra sempre seguendo i bolli (m. 2240).
Poi saliamo a sinistra in modo assai ripido tra erba e grosse pietre.
Più in alto vediamo un masso con una freccia rossa che punta a sinistra e degli ometti che vanno verso destra (m. 2255). Qui abbiamo due possibilità.
La più semplice prevede di andare subito a sinistra senza arrivare alla freccia e, con una diagonale tra erba e pietre dapprima quasi in piano e poi in
salita seguendo alcuni bolli, arrivare fino ad un'altra freccia che indica la direzione dalla quale proveniamo.
Qui, piegando a destra, raggiungiamo una baita in pietra e con la porta chiusa a chiave (m. 2280). Sul lato destro della baita c'è un
bollo.
Continuiamo seguendo un tubo che porta l'acqua alla baita e al termine della salita alla destra vediamo lo spigolo dietro-sinistra del bivacco collocato
su di un dosso roccioso (m. 2300).
Pieghiamo pertanto a destra dapprima con poca pendenza e poi in salita tra alcune rocce.
Nuovamente in leggera salita passiamo tra due rocce camminando tra erba e pietre.
Arriviamo così ai piedi del dosso. Alla sinistra c'è una pozza. Alla destra c'è una fontana con una piccola vasca di pietra e un cartello informa che
l'acqua non è potabile.
Saliamo con alcuni rudimentali gradini di pietra e raggiungiamo il retro del bivacco.
L'altra via prevede invece di andare a destra verso gli ometti senza traccia alcuna e con poca pendenza.
Poi giriamo a sinistra verso il bivacco del quale per un attimo torniamo a vedere la facciata e saliamo in modo assai ripido.
La pendenza poi diminuisce un poco e ci infiliamo a destra tra alcune rocce (m. 2300).
Giunti in fondo, aiutandoci con le mani ci issiamo sopra di un masso.
Proseguiamo in salita tra alcune roccette.
Dopo pochi passi in piano risaliamo un'altra più facile roccetta. Davanti vediamo lo spigolo davanti-destra del bivacco e con pochi passi lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 3.15 - Dislivello: m. 1250
Data escursione: luglio 2012
|