Rifugio Bosio Galli

Il Rifugio Bosio Galli č situato in alta Val Torreggio, in una conca ai piedi dei Corni di Airale (m. 2614) e dei Corni Bruciati (m. 3114).

Primo itinerario da Primolo (frazione di Chiesa) con il sentiero 316
Con la provinciale 15 della Valmalenco saliamo da Sondrio a Chiesa.
Prendiamo poi la strada per Primolo (Via Rusca, Via Funivia, Via Sigismund, Via V° Alpini, a destra in Via Vanoni).
Ad un tornante, 300 metri dopo la cascata (cartello Dosselli), ignoriamo il sentiero 315 (segnavia: Lago di Chiesa a ore 1.20; Bosio a ore 3.20).
Continuiamo fino all'inizio di Primolo dove sulla sinistra c'č una bacheca con cartina della Val Malenco. Qui parte il sentiero 316.
Un centinaio di metri pių avanti sulla sinistra c'č un piccolo parcheggio con sette posti auto (m. 1280).
Vari segnavia indicano
con il sentiero 316: Alpe Pirlo a ore 1.10, Alpe Lago a ore 2.10, Rifugio Bosio a ore 4;
con il sentiero 316/318: Alpe Pradaccio a ore 1.20, Lagazzuolo a ore 4.20, S. Giuseppe a ore 5.20;
con il sentiero 316/301: Laghi Sassersa a ore 3.10, Passo Ventina a ore 4.10, Chiareggio a ore 6.30.

Lasciamo una stradina sterrata che prosegue diritto e con alcuni gradini saliamo verso destra ed entriamo nel bosco.
Percorriamo un tratto con poca pendenza, un paio di tornanti ed una breve salita (m. 1320).
Il sentiero si divide in due tracce che poi tornano ad unirsi. Camminiamo tra larici ben allineati e poi saliamo con delle serpentine.
Il percorso per un po' diventa pių largo (m. 1385). Ignoriamo due sentieri che si staccano alla destra e continuiamo diritto quasi in piano.
In lieve discesa arriviamo al guado di un torrente che superiamo camminando sulle pietre che affiorano dall'acqua (m. 1395).
Proseguiamo alternando leggera salita e piano. Alla sinistra tra gli alberi riusciamo a vedere il Pizzo Scalino.
Dopo una breve ma ripida salita, continuiamo con minore pendenza.
Riprendiamo poi a salire abbastanza ripidamente, inizialmente con alcuni gradini di legno (m. 1460). Alla sinistra torniamo a vedere lo Scalino.
La pendenza aumenta e saliamo in modo assai ripido con alcuni zig-zag (m. 1485).
Saliamo altri gradini e troviamo una roccetta obliqua alla destra.

Poi arriviamo ad un bivio (m. 1495) dove i segnavia indicano diritto: (sentiero 316), Alpe Pirlo a ore 0.15, Alpe Lago a ore 1.15, Rifugio Bosio a ore 3, Sentiero della Pietra Ollare; a destra: (sentiero 318), Alpe Prato a ore 0.15, Alpe Pradaccio a ore 0.30, Lagazzuolo a ore 3.30; a destra (sentiero 301): Laghetti Sassersa a ore 2.20, Passo Ventina a ore 3.20; dietro (sentiero 316): Primolo a ore 0.25, Chiesa a ore 1.
Proseguiamo diritto quasi in piano. Alla sinistra, non lontano, vediamo una cascata.
Superiamo una breve colata di pietre e scavalchiamo un rivolo.
Ignoriamo poi il sentiero 316/1 che scende a sinistra. I segnavia indicano in quella direzione: Primolo a ore 0.40 e Chiesa a ore 1.
Poco dopo superiamo un torrente con un corto ponticello di legno che ha il corrimano solo alla sinistra (m. 1500).
Ora saliamo con gradini di legno e di pietra. Poi percorriamo un tratto con minore pendenza e riprendiamo a salire. Alla sinistra un torrente compie diversi salti.

Dopo alcune serpentine arriviamo ad un bivio (m. 1530). I segnavia indicano diritto: (sentiero 316) Torni della Pietra Ollare, Ui (Ove) Cave Pietra Ollare a ore 0.15, Lago di Chiesa a ore 1; a destra: (sentiero 316/1) Alpe Pirlo a ore 0.10, Alpe Giumellini a ore 0.50; dietro: Primolo a ore 0.40, Chiesa a ore 1.10.
Andiamo diritto e con una passerella in legno attraversiamo l'impetuoso torrente che qui forma un bel salto. Sulla passerella una scritta indica il Rifugio Bosio.
Poco dopo raggiungiamo un baitello in pietra ed un altro bivio. I segnavia indicano diritto: Ui (Ove) Cave di Pietra Ollare a ore 0.15, Lago di Chiesa a ore 1, Rifugio Bosio a ore 2.50; a destra il Sentiero della Pietra Ollare, Alpe Pirlo a ore 0.10.
Con una passerella di tronchi attraversiamo il torrente.
Torniamo a salire circondati da mughi (m. 1555). Un segnavia indica: Crun belvedere a ore 0.05, Cave Pietra Ollare a ore 0.15.
Poco dopo arriviamo ad un bivio. Lasciamo a sinistra il sentiero per Crun e proseguiamo diritto, quasi in piano, a mezza costa.
Superiamo una colata di pietre e ignoriamo un sentiero che sale da sinistra.
Continuiamo in salita. Passiamo tra un edificio di servizio per una teleferica ed un'altra costruzione in mattoni (m. 1580).
Poi saliamo in modo abbastanza ripido, alla destra dei cavi dell'impianto, verso una casa. Una freccia dipinta su una roccia indica il Rifugio Bosio.
Alla sinistra c'č un tunnel nella roccia. Ignoriamo una deviazione verso destra e raggiungiamo la casa. Un cartello informa che siamo arrivati alla Cava di Pietra Ollare. Alla sinistra c'č una fontana senza acqua.

Subito dopo troviamo un bivio e una palina con varie indicazioni: Ui (Ove) Cave Pietra Ollare m. 1610; a sinistra: (sentiero 316) Lago di Chiesa a ore 0.45, Rifugio Bosio a ore 2.40; a destra: (sentiero 316/1) Sentiero della Pietra Ollare, Pirlo a ore 0.10; dietro: Torni della Pietra Ollare a ore 0.10, Primolo a ore 0.50, Chiesa a ore 1.20. Pių in alto a destra ci sono altre baite.
Rientriamo tra gli alberi e dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Lasciamo a destra un sentiero e continuiamo diritto seguendo una freccia bianca che segnala il Rifugio Bosio nella nostra direzione di marcia.
In piano attraversiamo una colata di pietrisco. Un cartello su un albero indica il Sentiero Italia.
Proseguiamo quasi in piano tra i larici. Su una grande pietra vediamo la scritta Bosio.

Arriviamo ad un altro bivio. I segnavia indicano diritto: (sentiero 316) Pirlo a ore 0.20, Giumellini a ore 0.30, Lago di Chiesa a ore 0.40; a sinistra: (sentiero 315/1) Chiesa a ore 0.50; dietro: Primolo a ore 0.50. Una scritta su un masso indica il Rifugio Bosio davanti a noi.
Percorriamo un tratto quasi pianeggiante con un rivolo alla sinistra poi riprendiamo a salire.
Una freccia indica Primolo nella direzione dalla quale proveniamo (m. 1640).
Raggiungiamo un bivio (m. 1650). I segnavia indicano a sinistra: (sentiero 316) Lago di Chiesa a ore 0.30, Alpe Serra a ore 2, Rifugio Bosio a ore 2.30; diritto: (sentiero 315/1) Giumellini a ore 0.25, Alpe Mastabbia a ore 1.30, Rifugio Bosio a ore 2.30; dietro Primolo a ore 1. Possiamo pertanto proseguire sia da una parte che dall'altra. Scegliamo la prima soluzione.

Attraversiamo un piccolo torrente camminando sulle pietre che affiorano.
Proseguiamo in leggera salita e poi quasi in piano. Su una pietra vediamo una indicazione per il rifugio (m. 1665).
Camminando su pietre smosse, in leggera discesa, attraversiamo una vecchia e grande colata di pietre.
Sulla destra, vediamo un grande masso. Un torrente passa sotto le pietre (m. 1650).
Continuiamo quasi in piano attraversando altri due piccoli corsi d'acqua appoggiando gli scarponi su delle pietre affioranti.
Arriviamo ad un altro bivio. I segnavia indicano diritto: (sentiero 316) Lago di Chiesa a ore 0.15, Rifugio Bosio a ore 2.20; a destra: Giumellini a ore 0.10; a sinistra: Chiesa a ore 1.10; dietro: Primolo a ore 1.10.
Raggiungiamo il torrente, lo affianchiamo e poi lo superiamo con due passerelle realizzate con dei tronchi.
Continuiamo quasi in piano. Su un masso vediamo una scritta con le due direzioni: Bosio e Primolo (m. 1640).

A questo punto ci immettiamo su una stradina sterrata e dobbiamo andare a sinistra in leggerissima discesa (nessuna indicazione).
Dopo circa duecento metri ritroviamo il sentiero che sale verso destra.
Troviamo poi una roccia sporgente sulla destra mentre sull'altro lato, l'assenza di alberi, regala una bella veduta sul gruppo dello Scalino.
Dopo un tratto in piano, in discesa arriviamo ad un bivio dove, seguendo i bolli, andiamo a destra (m. 1620).
Alla fine del bosco e della discesa raggiungiamo l'Alpe Lago di Chiesa (m. 1612). Vi troviamo diverse baite in ottime condizioni, una chiesetta, un grande prato fiorito, animali al pascolo, un ruscello e alcune fontane. Non c'č perō il lago ormai prosciugato da tempo.

Senza addentrarci nei prati, aggiriamo l'alpeggio, quasi in piano, verso destra. I segnavia indicano infatti a destra: Alpe Serra a ore 1.30, Alpe Airale a ore 1.50, Rifugio Bosio a ore 2; dietro: Primolo a ore 1.20.
Lasciamo a destra una baita un po' isolata. Ad un bivio andiamo a sinistra seguendo i segnavia che riportano le stesse indicazioni trovate poco prima.
Poi riprendiamo a salire. Alla sinistra scorre il torrente che pių avanti attraversiamo con un ponticello di legno (m. 1640).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire verso una casa, poi pieghiamo a sinistra, seguendo i bolli e la scritta Bosio su un masso (m. 1665).
Continuiamo quasi in piano verso sinistra. Alla destra, sotto un albero, c'č una rudimentale panca realizzata con mezzo tronco.
Il sentiero diventa largo e ripido. Saliamo attorniati da cespugli di rododendro. Gli alberi sono ai lati ma non troppo vicini.
Un sentiero arriva dalla destra. Attraversiamo un prato e raggiungiamo un tavolone in legno con panche e una fontana con vasca (m. 1730).
Percorriamo un tratto con poca pendenza. Dopo una curva a sinistra, riprendiamo a salire. Poi la pendenza aumenta ancora.
Pochi passi in leggera salita e torniamo a salire. Superiamo due tornanti e una curva verso destra.
In uno slargo troviamo un bivio (m. 1825). I segnavia indicano a sinistra: (sentiero 316) Alpe Serra a ore 0.40, Alpe Airale a ore 1.10, Rifugio Bosio a ore 1.20; a destra: Alpe Mastabbia a ore 0.40; dietro: Primolo a ore 1.50.

Continuiamo in salita e poi con alcuni saliscendi: tre tratti in discesa alternati ad altri in piano e salita.
Poi in salita arriviamo ad un bivio (m. 1860). I segnavia indicano diritto: (sentiero 316) Alpe Serra a ore 0.30, Alpe Airale a ore 1, Rifugio Bosio a ore 1.10; a sinistra: Alpe Acquabianca a ore 0.25, Son a ore 1, Torre di S. Maria a ore 2; dietro: Primolo a ore 2.
Continuiamo con poca pendenza superando un fitto bosco. Poi alterniamo alcuni tratti con maggiore o minore pendenza.
Sulla destra troviamo una rudimentale panca realizzata con mezzo tronco (m. 1920).
Ancora in salita e poi continuiamo con poca pendenza lasciando a destra il casello di un acquedotto (m. 1945).
Percorriamo un altro tratto in salita al termine del quale troviamo una croce di legno a sinistra ed un'altra rudimentale panchina a destra (m. 1965).
Proseguiamo in leggera discesa e poi in piano. Sentiamo il fragore di una cascata che pių avanti, in un punto senza alberi, vediamo gių in basso alla sinistra.

Poco prima dell'Alpe Serra troviamo un bivio (m. 1955). I segnavia indicano diritto: Alpe Serra, Alpe Palų a ore 0.25, Piasci a ore 1.30; a destra: Alpe Airale a ore 0.25, Rifugio Bosio a ore 0.30; dietro Primolo a ore 2.20.
Prendiamo il sentiero sulla destra in leggera salita.
Poi saliamo ripidamente con delle pietre che fanno da gradino. Un rivolo scorre alla nostra destra. Attorno ci sono diversi cespugli di rododendro.
La pendenza diminuisce e ci immettiamo su un pių ampio sentiero che arriva da sinistra nel punto in cui questo compie un tornante sinistrorso (m. 2005). Proseguiamo pertanto nella stessa direzione di marcia.
Troviamo un cartello giallo che indica l'Alpe Lago dietro di noi (m. 2020).
Continuiamo in leggera salita. Davanti vediamo i Corni Bruciati.
Poi, quasi in piano, passiamo alla sinistra e a valle delle baite dell'Alpe Airale (m. 2060).
Torniamo a salire. In alto a destra vediamo una croce di legno.
Quasi in piano arriviamo ad un bivio (m. 2075). Con pochi passi ci abbassiamo per superare il torrente e risaliamo. I segnavia indicano a sinistra: Rifugio Bosio a ore 0.10, Passo Caldenno, Sasso Bianco, Passo Cornarossa, Rifugio Desio a ore 2.50; a destra: Alpe Airale, Alpe Mastabbia a ore 0.40, Giumellini a ore 1.30.

Proseguiamo in piano verso i Corni Bruciati seguendo il torrente che scorre alla sinistra pių in basso. Tra gli alberi, cominciamo a vedere il rifugio.
Raggiungiamo un altro bivio dove i segnavia indicano a sinistra: (sentiero 301-305): Rifugio Bosio, Piasci a ore 1.20, Passo Caldenno, Sasso Bianco; diritto: (sentiero 316) Lago di Cassandra a ore 1.20, Passo di Cornarossa-Rifugio Desio a ore 2.40.
Con un ponticello di legno attraversiamo il torrente che qui scorre tra grandi massi e, volgendo le spalle ai Corni di Airale, attraversiamo un prato e risaliamo il piccolo dosso su cui sorge il rifugio.

Tempo impiegato: ore 4 - Dislivello: m. 890 -84
Data escursione: giugno 2010

Note:
Per il ritorno consiglio di seguire i triangoli gialli dell'Alta Via (seconda tappa).
Dall'Alpe Airale (m. 2075) saliamo all'Alpe Mastabbia (m. 2098), una delle pių belle balconate della Valmalenco con vista sul Gruppo del Bernina. Poi dopo le ex miniere di talco (m. 2086), scendiamo ripidamente, superiamo una vecchia colata di pietre e arriviamo a Giumellini (m. 1775). Proseguiamo verso Pirlo (m. 1600) dove riprendiamo il sentiero dell'andata con il quale torniamo a Primolo.

 
Secondo itinerario: da Piasci con il sentiero 313
Lasciamo la statale 38 all'inizio della tangenziale di Sondrio per entrare in cittā. Giunti alla prima rotonda, giriamo a sinistra e imbocchiamo la provinciale 15 con la quale iniziamo a risalire la Valmalenco.
Superate le frazioni di Torre S. Maria: Cagnoletti, Prato e Tornadų, giriamo a sinistra per imboccare la provinciale 15 dir B.
Arrivati a Torre, seguendo l'indicazione "ai rifugi" percorriamo Via Soncelli e Via S. Giuseppe verso la localitā Bianchi.
Raggiunta la chiesetta di colore giallo dedicata a S. Giuseppe, prendiamo sulla destra la strada per Piasci.
Superato il tornante a monte di Musci lasciamo a destra l'inizio del sentiero n. 313 (m. 1000). I segnavia indicano: Alta Via della Valmalenco tappa n. 1; Fedugno - Zocche a ore 1.20, Piasci a ore 1.50, Rif. Bosio a ore 3.30. Chi volesse percorrerlo puō trovarne la descrizione nella pagina del Rifugio Cometti.
Proseguiamo in auto con la strada che ora si restringe e senza protezioni a valle sale alternando tratti sterrati ad altri con il fondo in cemento.
All'unico bivio i segnavia ci mandano a destra. Troviamo poi il sentiero 313 che rientra dalla destra. L'ultimo tratto č in discesa.
Dopo nove chilometri raggiungiamo il grande parcheggio che precede Pra' Piasci (m. 1675).

Alla sinistra c'č una sorgente, in fondo c'č una bacheca con una cartina della zona. Un cartello di divieto di transito e una sbarra, che comunque troviamo aperta, consentono di proseguire solo a piedi.
Attraversiamo un torrente; alla destra c'č un ponticello di legno con il quale č possibile evitare il guado.
In leggera salita superiamo un gruppo di alberi e, dopo una curva a sinistra, dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano raggiungiamo un altro torrente che dalla sinistra scende con una cascata. Anche qui, sulla destra c'č un ponticello di legno che consente di passare evitando il guado.
Continuiamo in salita tra gli alberi e arriviamo all'Alpe Piasci. In alto a sinistra vediamo il Rifugio Cometti; davanti c'č la chiesa.
In piano arriviamo ad un bivio dove ci sono alcuni segnavia: Piasci m. 1685; a sinistra con il sentiero 305: A. Arcoglio inferiore a ore 0.30, A. Arcoglio superiore a ore 1.10, Rifugio Bosio a ore 4; a destra con il sentiero 305: Son a ore 0.50, Ciappanico a ore 1.30, Torre di Santa Maria a ore 1.50; dietro con il sentiero 313: Fedugno - Zocche a ore 0.30, Musci a ore 1.30, Torre di Santa Maria a ore 2.
Andiamo a sinistra in salita lasciando a destra la chiesa.
Poco dopo troviamo una casa alla sinistra. (m. 1700). Attorno, nei prati, vediamo le altre case sparse dell'alpeggio.

Passiamo accanto ad un altro cartello che indica: Pra' Piasci e arriviamo al Rifugio Cometti (m. 1720).
Proseguiamo verso destra in discesa lasciando una casa alla sinistra.
Poco dopo tra i prati troviamo un sentiero che si stacca verso sinistra. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 313: A. Palų a ore 1.20, Rifugio Bosio a ore 1.40; a destra con il sentiero 305: Ciappanico a ore 1.30, Torre S. Maria a ore 1.50; dietro con il sentiero 305: A. Arcoglio Inferiore a ore 0.30, A. Arcoglio Superiore a ore 1.10, Rifugio Bosio a ore 4.
Andiamo a sinistra in leggera salita con un piccolo sentiero tra l'erba. In basso a destra vediamo diverse baite tra i prati; altre invece sono pių avanti e poco dopo le raggiungiamo.
Passiamo tra le baite e vi troviamo anche una fontana con vasca in cemento ed un tavolo in legno con relative panche. Un cartello indica il Rifugio Bosio (m. 1735).
Poi giriamo a sinistra e dopo una breve discesa incontriamo un altro sentiero che si immette dalla destra.
In leggera salita, passando tra due pali e un muretto a secco, usciamo dall'alpeggio.

Giriamo a sinistra e quasi in piano entriamo nel bosco.
In leggera discesa, dopo un tornante destrorso, arriviamo ad un bivio dove un cartello indica a sinistra il Rifugio Bosio. Lasciamo pertanto l'altro sentiero che entra in una radura e saliamo a sinistra.
Proseguiamo al margine del bosco. Poi tra gli alberi alterniamo vari saliscendi.
Pių avanti, attraversiamo una zona dove ci sono massi e pietre (m. 1770).
Alterniamo due tratti quasi in piano ad altrettanti in lieve discesa.
Dopo una curva a sinistra troviamo un cartello rosso bianco rosso con la punta a sinistra (m. 1775).
Percorriamo pochi passi in discesa e proseguiamo con alcuni saliscendi.
Continuiamo in leggera discesa con delle protezioni in legno sulla destra.
Passiamo accanto a due pietre appoggiate l'una all'altra (m. 1765).

Giriamo a sinistra e iniziamo a salire in modo abbastanza ripido agevolati da alcuni rudimentali gradini di pietra.
Percorriamo un tornante destrorso. Qui, l'assenza di alberi alla destra consente una bella vista panoramica.
Dopo un tornante sinistrorso (m. 1780) saliamo con varie serpentine, poi la pendenza diminuisce un poco.
Riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido con delle protezioni alla destra (m. 1795).
In questo punto alla destra non ci sono alberi e possiamo cosė vedere in basso un alpeggio con alcune baite.
Proseguiamo tra i larici, ancora con delle protezioni alla destra e subito percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 1820).
Dopo il successivo tornante destrorso la pendenza diminuisce un poco.
Superiamo un ampio tornante sinistrorso e con poca pendenza arriviamo al successivo destrorso dove riprendiamo a salire.
Alla destra c'č una corta protezione. Dopo due zig-zag proseguiamo quasi in piano (m. 1875).

In leggera discesa raggiungiamo una radura che attraversiamo quasi in piano.
Rientriamo nel bosco. Percorriamo un tratto in discesa seguito da un altro quasi in piano (m. 1865).
Poi nuovamente in discesa raggiungiamo un'altra radura dove, camminando su delle pietre ben sistemate, attraversiamo un ruscello (m. 1855).
Continuiamo quasi in piano poi, tra cespugli guadiamo un altro ruscello (m. 1870).
In leggera salita rientriamo nel bosco.

Quasi in piano ma con lievi saliscendi percorriamo un lungo tratto con delle protezioni alla destra dove, pių in basso scorre il Torreggio; ne sentiamo il rumore ma solo pių avanti riusciamo a vederlo.
Con una breve discesa lo raggiungiamo e, quasi in piano ne seguiamo la sponda sinistra per un breve tratto (m. 1895).
Poi con una passerella di legno ci portiamo sulla sponda opposta.
In leggera salita attraversiamo una radura al cui margine di sinistra vediamo un tavolo in legno con relative panche.
Dopo due ripidi zig-zag, con minore pendenza saliamo verso un bosco.
Pių avanti il sentiero si divide solo per aggirare due larici (m. 1935).

In cima alla salita, attraversiamo una radura, quasi in piano (m. 1945).
Giriamo poi a destra e percorriamo due passi in discesa su fondo roccioso mentre un rivolo attraversa passando sotto a delle pietre.
Rimaniamo lungo il margine destro della radura e superiamo un ruscello che passa sotto a due pietre.
Proseguiamo quasi in piano sempre al margine destro della radura.
Torniamo tra gli alberi. In leggera salita saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra.
Dopo pochi passi in salita proseguiamo quasi in piano. Ora alla sinistra c'č un'altra radura. Proseguiamo tra gli alberi accanto al suo margine destro.

In fondo vediamo dapprima una vecchia baita, poi altre ed una fontana alla sua destra. Poco dopo le raggiungiamo. I segnavia informano che siamo all'Alpe Palų di Torre (m. 1957); davanti: Rifugio Bosio a ore 0.30; alla sinistra: Alpe Zana a ore 0.25, Lago di Zana a ore 1.
Guadiamo il torrente e poi ne seguiamo la sponda sinistra.
Poco dopo lo lasciamo girando a sinistra e camminando dapprima con poca pendenza e poi in salita.

Proseguiamo quasi in piano, guadiamo un torrente (m. 1985) e subito dopo troviamo altri segnavia che indicano davanti: Rifugio Bosio a ore 0.25; a destra: Alpe Serra a ore 0.15; dietro: Piasci a ore 1.
In leggera salita ci addentriamo in un valloncello che percorriamo come fosse un ampio corridoio tra i larici, accompagnati da un piccolo ruscello alla sinistra.
Poi ne usciamo verso destra (m. 2005).
Ci abbassiamo di alcuni metri fino a raggiungere un torrente che guadiamo (m. 2000).
In leggera salita attraversiamo una radura poi giriamo a destra, attraversiamo un gruppo di alberi e riprendiamo a salire ignorando un piccolo sentiero che si stacca alla destra.
Pieghiamo a sinistra e camminiamo sul fondo di un altro valloncello (m. 2035). Il sentiero č ampio e si divide solo per aggirare un larice cresciuto nel mezzo. Attorno vediamo diversi cespugli e mughi.
Poi in leggera salita, giriamo a destra e torniamo a vedere il torrente (m. 2055).
In leggera discesa ci abbassiamo fino a raggiungerlo e con una passerella di legno passiamo sull'altra sponda (m. 2040).

Riprendiamo a salire e ci infiliamo in un corridoio tra radi alberi e vari cespugli.
Poi la pendenza diminuisce e davanti cominciamo a vedere la parte destra del rifugio seminascosto dai larici.
Su un masso una freccia indica Piasci nella direzione dalla quale proveniamo. In alto a destra c'č una chiesetta ma da questo punto non č visibile (m. 2075).
Poi giriamo a sinistra e in salita arriviamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 486 -75
Data escursione: settembre 2012
 
Terzo itinerario: da Piasci con il sentiero 305 (Alta Via Tappa n. 1)
Come descritto nella parte iniziale del precedente itinerario, lasciamo la macchina nel parcheggio che precede l'Alpe Piasci (m. 1675) e a piedi raggiungiamo il Rifugio Cometti (m. 1720).

Aggiriamo il rifugio alla destra con un ampio sentiero in salita.
Poi passiamo tra il rifugio e un baitello sul quale vediamo un bollo giallo.
Camminiamo tra erba e qualche albero. Percorriamo una curva a destra.
Poi, in leggera salita, lasciamo a destra un baitello ed una grande casa recintata (m. 1740).
Oltre la casa, giriamo a destra in salita passando accanto al baitello. Vediamo un bollo bianco rosso e il triangolo giallo che indica l'Alta Via.

Dopo una curva a sinistra entriamo in un bosco formato in prevalenza da larici.
Saliamo con delle serpentine attorniati, oltre che dagli alberi, da vari cespugli di rododendro.
Pių avanti sbuchiamo in una radura e la attraversiamo (m. 1805).
Dopo un paio di curve destra-sinistra rientriamo nel bosco.
La pendenza aumenta. Saliamo con delle serpentine (m. 1820).
Il sentiero si divide solo per aggirare due piccoli larici. Poi saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1830).
Poco pių avanti il sentiero si divide nuovamente, questa volta per aggirare un grande larice.
Passiamo accanto ad una pietra con i bolli, infilata verticalmente in un mucchietto di altre pietre pių piccole.

Proseguiamo tra alberi pių radi e incrociamo una sterrata (m. 1855). Su di una palina alcuni segnavia indicano proseguendo diritto con il sentiero 305/AV: A. Arcoglio inferiore a ore 0.15, A. Arcoglio superiore a ore 0.50, Rifugio Bosio a ore 3.50; dietro: Piasci - Rif. Cometti a ore 0.10, Ciappanico a ore 1.40, Torre di Santa Maria a ore 2; a sinistra: Corti a ore 0.30, Musci a ore 1.40, Torre di Santa Maria a ore 2.10.
Proseguiamo con il sentiero e pių avanti incrociamo nuovamente la stradina, che qui ha il fondo in cemento. La attraversiamo e continuiamo in salita tra i prati (m. 1870).
Lasciamo a destra due alberi solitari.
Pių avanti torniamo ad immetterci sulla stradina sterrata e la seguiamo verso destra (m. 1900).
Subito percorriamo un tornante sinistrorso su cemento oltre il quale continuiamo con poca pendenza su sterrato.

Poco dopo arriviamo ad un bivio dove una stradina prosegue diritto quasi in piano ed un'altra sale a destra con il fondo in cemento. Andiamo a destra (m. 1905).
Vediamo varie baite. Proseguiamo su sterrato dapprima in leggera salita e poi quasi in piano. Alla sinistra troviamo una fontana con vasca in cemento utilizzata come abbeveratoio dagli animali dell'alpeggio.

Subito dopo arriviamo ad un bivio dove una palina reca parecchi segnavia: Alpe Arcoglio inferiore 1926 m; dietro con il sentiero 305/AV: Piasci a ore 0.20, Ciappanico a ore 1.50, Torre di Santa Maria a ore 2.10; a destra con il sentiero 314: A. Arcoglio superiore a ore 0.40, A. Zana a ore 1.20, Rif. Bosio a ore 1.50; diritto con il sentiero 314/1: A. Campello di Triangia, Colma di Arcoglio a ore 1.10, A. Morscenzo a ore 1.40; diritto con il sentiero 314: A. Canale a ore 1, A. Fontane a ore 1.20, Forcola di Triangia a ore 2.30.
Andiamo a destra in salita tra le baite, alcune delle quali rimesse a nuovo, e con due curve raggiungiamo un cartello giallo che segnala: Alpe Arcoglio inferiore m. 1976 Alta Via Tappa 1 e indica l'Alpe Arcoglio Superiore (m. 2123) a ore 0.20.
La sterrata prosegue nei prati lasciando a sinistra le altre baite dell'alpeggio.
Dopo un tornante destrorso, alla destra vediamo il Pizzo Scalino.
La pendenza aumenta. Nei prati alla sinistra vediamo la cubica costruzione in cemento di un acquedotto. Qui giriamo a destra e continuiamo con poca pendenza (m. 1995).
Subito dopo percorriamo una curva a sinistra oltre la quale camminiamo tra prati e mughi.

Dopo pochi passi in salita (m. 2005), percorriamo un tratto in discesa con bella vista alla destra sul gruppo del Bernina.
Proseguiamo quasi in piano con un ampio tornante sinistrorso in un bosco di larici (m. 2000).
Dopo un tratto con poca pendenza continuiamo in salita e raggiungiamo una radura nella quale troviamo un bivio senza indicazioni (m. 2015). Tra le due sterrate optiamo per quella a sinistra.
Poi con maggiore pendenza ci avviciniamo ad un gruppo di alberi (m. 2030).
Salendo, notiamo davanti una croce di legno verso sinistra e la chiesa di Arcoglio Superiore alla destra.

Pių avanti la sterrata effettua una curva a sinistra e un tornante a destra che tagliamo con un sentiero che prosegue diritto (m. 2055).
Tornati sulla sterrata, lasciamo a sinistra alcuni cumuli di pietre.
Dopo un tratto in salita ne percorriamo un altro quasi in piano.
Arriviamo ad un altro bivio e proseguiamo in salita verso la chiesa mentre nei prati alla sinistra scorre il sentiero.
Alternando tratti con poca pendenza ad altri in salita ci avviciniamo alla chiesa ma, senza raggiungerla, la lasciamo a destra.
In basso a sinistra vediamo dei ruderi. Davanti ci sono le baite di Arcoglio Superiore. Dalla sinistra arriva il sentiero.

Su di una palina leggiamo le seguenti indicazioni: Alpe Arcoglio Superiore (m. 2120); diritto con il sentiero 305/AV: Lago di Arcoglio a ore 0.20, Sasso Bianco a ore 1.10, Rifugio Bosio a ore 3; dietro con il sentiero 305/AV: A. Arcoglio inferiore a ore 0.20, Piasci a ore 0.40, Torre di Santa Maria a ore 2.30; a destra con il sentiero 314: A. Zana o ore 0.40, Rif. Bosio a ore 1.10.
In salita raggiungiamo le baite dell'alpeggio.
Ignoriamo una passerella che, alla sinistra, conduce verso altre due baite e continuiamo diritto.
Superate tutte le baite, proseguiamo seguendo i bolli, su tracce di sentiero, tra pietre e prati, tra i quali pascolano asini e mucche.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2160).
Pių avanti, dopo un tratto con poca pendenza, giriamo a sinistra e torniamo a salire (m. 2190).

In basso a sinistra vediamo un altro sentiero pių marcato e una freccia gialla su di un masso. Proseguiamo diritto tra erba e pietre dapprima con poca pendenza e poi in salita.
Poi, quasi in piano, dopo una curva a sinistra, attraversiamo un ruscello e lasciamo a destra una pozza (m. 2220).
In leggera salita aggiriamo alla destra un piccolo dosso sopra al quale vediamo un masso.
L'altro sentiero arriva dalla sinistra. Vediamo una freccia gialla e proseguiamo verso destra dapprima quasi in piano e poi in salita.
Presso una curva a destra passiamo accanto ad un masso con un ometto.
Continuiamo con poca pendenza e vediamo un triangolo giallo (m. 2240).
Dopo pochi passi in discesa, proseguiamo quasi in piano e vediamo dipinti su di un masso il triangolo giallo con il numero 1 e una freccia gialla.
Continuiamo con poca pendenza e vediamo un altro triangolo e un'altra freccia.

Arriviamo al Lago Arcoglio (m. 2234). Alla sinistra vediamo una piccola croce in ferro in ricordo di una persona scomparsa.
Aggiriamo il lago verso destra. Superiamo un rivolo che scorre sotto alle pietre.
Giunti in fondo prendiamo un sentiero che sale tra l'erba. Vediamo un altro triangolo giallo.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire (m. 2245).
Via via che saliamo appare evidente la forma ad arco del lago alla quale deve il suo nome.
Il sentiero piega un poco a sinistra portandosi dietro al lago (m. 2270).
Poi dopo un tratto con poca pendenza gli volgiamo le spalle.

Raggiungiamo un pianoro e lo attraversiamo, in leggera salita, tenendoci alla destra (m. 2275).
Camminiamo tra rododendri, erba e pietre sulle quali, a volte, vediamo i bolli bianco rossi e i triangoli gialli.
Poi in salita attraversiamo una pietraia al termine della quale una freccia gialla indica di proseguire diritto (m. 2285).
Saliamo ripidamente in un prato con alcuni cespugli di rododendro. Voltandoci vediamo ancora il Lago Arcoglio sempre pių piccolo e in lontananza anche le dighe e i Laghi di Campomoro e Gera.
Poi la pendenza diminuisce un poco (m. 2310).
Percorriamo due tornantini destra-sinistra e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido. Continuiamo con altri zig-zag.

Raggiungiamo una conca e la lasciamo alla sinistra (m. 2335).
Seguendo una freccia gialla continuiamo diritto con poca pendenza ma ben presto torniamo a salire.
Volgendo lo sguardo dietro di noi vediamo ancora una buona parte del lago.
Ora saliamo in modo abbastanza ripido (m. 2350).

Proseguiamo poi quasi in piano tra l'erba, circondati da roccette (m. 2375).
Dopo una breve discesa verso sinistra, pieghiamo a destra, aggirando una roccetta.
Continuiamo in leggera discesa tra l'erba, compiendo un semicerchio, mentre in alto a destra ci sono delle rocce (m. 2365). Le raggiungiamo, giriamo a destra e riprendiamo a salire.
Poi giriamo a sinistra (m. 2375). Percorriamo un tratto con poca pendenza e torniamo a salire agevolati da alcuni piccoli gradini scavati nella terra del sentiero.
Percorriamo poi un altro tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire (m. 2385).
Poi giriamo a destra e saliamo in modo abbastanza ripido. In basso a destra vediamo ancora il lago (m. 2400).

Proseguiamo tra erba e pietre, senza sentiero. Vediamo un triangolo giallo.
Poi continuiamo quasi in piano lasciando a sinistra un valloncello.
Seguendo due frecce gialle appaiate torniamo a salire in modo abbastanza ripido tra erba e qualche pietra.
Passiamo accanto ad un masso sul quale vediamo i bolli bianco rossi e un triangolo giallo (m. 2425).
Poi la pendenza diminuisce un poco.

Raggiungiamo la larga insellatura aperta tra il Monte Arcoglio e il Sasso Bianco (m. 2440).
Sempre seguendo bolli e triangoli, andiamo a destra verso la cima del Sasso Bianco.
Dopo un tornante sinistrorso la pendenza diventa assai ripida (m. 2450).
Superiamo altri tre tornanti ravvicinati dx-sx-dx (m. 2460)
Raggiungiamo un ometto con i bolli (m. 2470) oltre il quale percorriamo pochi passi in discesa in un solco e riprendiamo a salire in modo assai ripido.
Ormai siamo quasi in cima. In basso vediamo ancora il Lago Arcoglio. Poi pieghiamo a sinistra e camminiamo su di un'ampia cresta.

Sulla cima del Sasso Bianco (m. 2490) troviamo un ometto e ci fermiamo un attimo ad ammirare lo splendido panorama nel quale domina la mole del Disgrazia.
Poi iniziamo a scendere l'opposto versante, in modo abbastanza ripido, tra roccette, massi affioranti e qualche ciuffo d'erba. Seguiamo i bolli gialli, su tracce di sentiero, tenendoci alla sinistra dove il pendio precipita ripidamente. In basso a sinistra vediamo il Lago di Colina e la baita dell'alpeggio.
Su di un masso vediamo una freccia e l'indicazione del Rifugio Bosio (m. 2455).
Troviamo una pietra, con un bollo bianco rosso, che fa da ometto. Scendiamo su di un largo pendio prativo.
Pių avanti la pendenza diminuisce. Continuiamo diritto seguendo gli ometti.
Notiamo anche dei bolli bianco rossi che indicano un sentiero che scende a destra. Questo sentiero rappresenta il modo pių veloce per arrivare al Rifugio Bosio passando per il Lago di Zana e il Pian della Pecora.

Raggiungiamo una palina con le seguenti indicazioni: Colma di Zana m. 2411; davanti con il percorso 305/AV: Pian della Pecora a ore 1.20, Rif. Bosio a ore 1.40; dietro con il percorso 305/AV: Sasso Bianco a ore 0.15, A. Arcoglio superiore a ore 1.10, Piasci a ore 1.50: a sinistra: A. Colina a ore 1.
Pochi passi pių avanti su di un masso vediamo il triangolo giallo dell'Alta Via e una freccia che indica di proseguire diritto.

Camminiamo dapprima quasi in piano tra erba e alcune pietre, poi ricominciamo a salire, inizialmente con poca pendenza.
Troviamo dei bolli bianco rossi ed un cartello che indica il divieto di caccia (m. 2435).
Ora saliamo in modo abbastanza ripido.
Poi proseguiamo con poca pendenza. In basso a sinistra vediamo il fondo valle valtellinese percorso dalla statale 38.
Passiamo accanto ad un ometto (m. 2460)
Continuiamo quasi in piano tra erba e pietre.
Dopo pochi passi in salita troviamo una freccia gialla che indica le due direzioni.
Attraversiamo una pietraia, quasi in piano, seguendo i bolli.
Proseguiamo poi con poca pendenza tra erba e pietre. Il Sasso Bianco č sempre esattamente dietro di noi.

Dopo un tratto quasi in piano, torniamo a scendere (m. 2470).
Poi la pendenza diventa ripida e in giunti in basso vediamo un triangolo giallo con il n. 1 (m. 2450).

Riprendiamo a salire (m. 2475) e poi nuovamente a scendere.
Poi la pendenza diminuisce e, dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano, raggiungiamo un masso, basso e piatto, sul quale una scritta indica l'Alta Via.
Dopo un altro tratto in leggera discesa proseguiamo in salita e vediamo un altro bollo bianco rosso.
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi in salita, inizialmente con poca pendenza, lasciando alla sinistra una roccia (m. 2470).

Al termine della salita (m. 2510) troviamo una palina con le seguenti indicazioni: davanti: Pian della Pecora a ore 0.50, Rif. Bosio a ore 1.10; dietro: Colma di Zana a ore 0.30, Sasso Bianco a ore 0.50, A. Arcoglio superiore a ore 1.50; a sinistra: Monte Caldenno a ore 0.50.

Passiamo accanto ad un ometto e riprendiamo a scendere tra erba e pietre.
Alterniamo poi qualche tratto quasi in piano ad altri in discesa, a volte con poca pendenza.

In discesa attraversiamo una pietraia (m. 2385).
Terminata la pietraia continuiamo quasi in piano tra erba e pietre (m. 2355). Vediamo una pietra verticale, con i bolli bianco rossi, che funge da ometto.
Poi torniamo a scendere e ci infiliamo in un'altra pietraia. Qui dobbiamo muoverci con maggiore attenzione, a volte aiutandoci con le mani.
Ne usciamo poi verso sinistra, in un prato che attraversiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa (m. 2340).

Ora scendiamo ripidamente prima in modo diretto e poi con delle serpentine.
Verso il basso, la pendenza diminuisce. Camminiamo tra l'erba con una pietraia alla destra (m. 2300).
Quasi in piano passiamo accanto a due massi piatti e bassi (m. 2290).
Torniamo a scendere alternando tratti con maggiore o minore pendenza.
Costeggiamo un ruscello. Poi con dei zig-zag ci spostiamo verso destra.
In seguito la pendenza diminuisce e ci riportiamo verso sinistra (m. 2255).
Costeggiamo un rivolo che scorre alla sinistra tra erba e rododendri.
Poi ne scavalchiamo un altro che arriva dalla destra e si immette nel precedente (m. 2230).
Giriamo a destra e guadiamo un torrente (m. 2215).
Percorriamo pochi passi in salita seguiti da altrettanti in discesa.

Raggiungiamo un bivio (m. 2190) dove una palina reca alcuni segnavia che indicano diritto con il sentiero 301/305/AV: Rif. Bosio a ore 0.20, Torre - Chiesa; dietro con il sentiero 305/AV: Colma di Zana a ore 1.40, Sasso Bianco a ore 2, A. Arcoglio superiore a ore 2.50; a sinistra con il sentiero 301/S.I.: Passo Caldenno a ore 1, Passo Scermendone a ore 1.50, A. Caldenno a ore 2.40.
Proseguiamo quasi in piano e raggiungiamo una stalla e un rudere.

Poco dopo arriviamo ad un altro bivio. I segnavia indicano: Pian della Pecora (m. 2185); diritto: Lago di Zana a ore 0.30, A. Zana a ore 1; a sinistra con il sentiero 301/305/AV: Rif. Bosio a ore 0.20, A. Airale a ore 0.30, Lago di Chiesa a ore 1.40.
Quasi in piano passiamo su di una lastra obliqua e proseguiamo in leggera discesa tra alberelli e rododendri (m. 2175).
Dopo un breve tratto in salita lasciando a sinistra un masso proseguiamo quasi in piano dapprima con pochi passi su di una roccia e poi su sentiero tra rododendri e giovani larici.
Percorriamo un tratto in leggera discesa.

Lasciamo il sentiero e con due passi scendiamo verso sinistra poi giriamo a destra e ci immettiamo su di un altro sentiero, inizialmente incassato tra pietre e rododendri alla sinistra e rocce alla destra.
In leggera discesa passiamo accanto ad un masso con un ometto. Una freccia gialla indica dietro di noi (m. 2160).
Scendiamo tra i larici. Poi la pendenza diminuisce mentre attraversiamo una zona con meno alberi.
Poi torniamo a scendere nel bosco. Un cartello indica Caldenno nella direzione dalla quale proveniamo (m. 2115).
Alterniamo altri due tratti in discesa ad uno con minore pendenza.
Poi camminiamo in piano con un prato alla sinistra (m. 2085).

Con una passerella di legno attraversiamo un torrente.
Lasciamo a sinistra un grande masso e torniamo a scendere con il torrente alla destra.
Quasi in piano camminiamo sopra alcuni massi (m. 2080).
Continuiamo tra alberi, erba e rododendri alternando due tratti quasi in piano ad altrettanti in leggera discesa.
Infine con un ultimo tratto in leggera salita raggiungiamo il retro del rifugio.

Tempo impiegato: ore 4.30 - Dislivello: m. 985 -574
Data escursione: agosto 2013

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • al Rifugio Cometti (m. 1780) in ore 1.20
  • al Rifugio Desio (m. 2836) in ore 3
  • al Rifugio Ponti (m. 2559) in ore 5
  • ai Rifugi Porro e Ventina (m. 1960) in ore 6
  • alla Bocchetta d'Airale (m. 2525) in ore 1.30
  • al Lago di Zana (m. 2280) in ore 1
  • al Lago d'Arcoglio (m. 2234) in ore 1.30
  • al Lago di Cassandra (m. 2484) in ore 1.30
  • al Passo Cassandra (m. 3097) in ore 3.30
  • al Passo Caldenno (m. 2517) in ore 1.30
Dati del Rifugio Bosio Galli

Altezza:
m. 2086
Gruppo:
Valtellina
Ubicazione:
Alpe Airale
Comune:
Torre S. Maria-SO
Carta Kompass:
93 A6
Coordinate Geo:
46°14'14.20"N
9°46'37.00"E
Gestore:
Cesare Lotti
Telefono gestore:
0342 451028
Telefono rifugio:
0342 451655
347 3626860
Posti letto:
50
Locale invernale:
6 posti
Apertura:
1/6-30/9
Pagina aggiornata
il: 09/06/2016
Il Rifugio Bosio Galli Il Pizzo Scalino Passerelle sul Torrente Torreggio Alpe Lago di Chiesa Ultimo ponticello Il torrente nei pressi del rifugio I Corni di Airale I Corni Bruciati Alpe Airale Alpe Airale Alpe Mastabbia Alpe Mastabbia e Gruppo del Bernina Alpe Giumellini Alpe Palų di Torre Alpe Piasci Alpe Arcoglio Inferiore Alpe Arcoglio Superiore Il Lago Arcoglio Veduta del Lago Arcoglio salendo al Sasso Bianco Verso la cima del Sasso Bianco Il Disgrazia visto dalla cima del Sasso Bianco I Corni Bruciati visti dalla cima del Sasso Bianco La colma di Zana Il Lago Zana Il Disgrazia si specchia nel Lago Zana La cappella vicino al rifugio

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