Il Rifugio Desio č situato al Passo di Corna Rossa tra la Val Malenco e la Val Masino.
Di fronte al rifugio la vista spazia verso est sulle immani pietraie rossicce della Alta Valle Airale; dietro, risalendo pochi passi, sulla Valle di
Preda Rossa e sul sottostante Rifugio Ponti; alla destra semicoperto dalla Corna Rossa appare il Disgrazia con il suo ghiacciaio; alla sinistra ci
sono le ripide pareti dei Corni Bruciati.
Le nevicate abbondanti dell'inverno 2000-2001 hanno compromesso la stabilitā dell'edificio; in particolare la fiancata sinistra č percorsa da alcune
crepe. Pertanto da allora il rifugio č chiuso in quanto pericolante e di conseguenza inagibile.
Lasciamo la statale 38 all'inizio della tangenziale di Sondrio per entrare in cittā. Giunti alla prima rotonda, giriamo a sinistra e imbocchiamo la
provinciale 15 con la quale iniziamo a risalire la Valmalenco.
Superate le frazioni di Torre S. Maria: Cagnoletti, Prato e Tornadų, giriamo a sinistra per imboccare la provinciale 15 dir B.
Arrivati a Torre, seguendo l'indicazione "ai rifugi" percorriamo Via Soncelli e Via S. Giuseppe verso la localitā Bianchi.
Raggiunta la chiesetta di colore giallo dedicata a S. Giuseppe, prendiamo sulla destra la strada per Piasci.
Superato il tornante a monte di Musci lasciamo a destra l'inizio del sentiero n. 313 (m. 1000). I segnavia indicano: Alta Via della Valmalenco tappa
n. 1; Fedugno - Zocche a ore 1.20, Piasci a ore 1.50, Rif. Bosio a ore 3.30. Chi volesse percorrerlo puō trovarne la descrizione
nella pagina del Rifugio Cometti.
Proseguiamo in auto con la strada che ora si restringe e senza protezioni a valle sale alternando tratti sterrati ad altri con il fondo in cemento.
All'unico bivio i segnavia ci mandano a destra. Troviamo poi i sentiero 313 che rientra dalla destra. L'ultimo tratto č in discesa.
Dopo nove chilometri raggiungiamo il grande parcheggio che precede Pra' Piasci (m. 1675).
Alla sinistra c'č una fontana, in fondo c'č una bacheca con una cartina della zona. Un cartello di divieto di transito e una sbarra, che comunque
troviamo aperta, consentono di proseguire solo a piedi.
Attraversiamo un torrente; alla destra c'č una passerella di legno con la quale č possibile evitare il guado.
In leggera salita superiamo un gruppo di alberi e, dopo una curva a sinistra, dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano raggiungiamo un altro
torrente che dalla sinistra scende con una cascata. Anche qui, sulla destra c'č un ponticello di legno che consente di passare evitando il guado.
Continuiamo in salita tra gli alberi e arriviamo all'Alpe Piasci. In alto a sinistra vediamo il Rifugio Cometti; davanti c'č la chiesa.
In piano arriviamo ad un bivio dove ci sono alcuni segnavia: Piasci m. 1685; a sinistra con il sentiero 305: A. Arcoglio inferiore a ore 0.30, A.
Arcoglio superiore a ore 1.10, Rifugio Bosio a ore 4; a destra con il sentiero 305: Son a ore 0.50, Ciappanico a ore 1.30, Torre di Santa Maria a ore
1.50; dietro con il sentiero 313: Fedugno - Zocche a ore 0.30, Musci a ore 1.30, Torre di Santa Maria a ore 2.
Andiamo a sinistra in salita lasciando a destra la chiesa.
Poco dopo troviamo una casa alla sinistra. (m. 1700). Attorno, nei prati, vediamo le altre case sparse dell'alpeggio.
Passiamo accanto ad un altro cartello che indica: Pra' Piasci e arriviamo al Rifugio Cometti (m. 1720).
Proseguiamo verso destra in discesa lasciando una casa alla sinistra.
Poco dopo tra i prati troviamo un sentiero che si stacca verso sinistra. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 313: A. Palų a ore 1.20,
Rifugio Bosio a ore 1.40; a destra con il sentiero 305: Ciappanico a ore 1.30, Torre S. Maria a ore 1.50; dietro con il sentiero 305: A. Arcoglio
Inferiore a ore 0.30, A. Arcoglio Superiore a ore 1.10, Rifugio Bosio a ore 4.
Andiamo a sinistra in leggera salita con un piccolo sentiero tra l'erba. In basso a destra vediamo diverse baite tra i prati; altre invece sono pių
avanti e poco dopo le raggiungiamo.
Passiamo tra le baite e vi troviamo anche una fontana con vasca in cemento ed un tavolo in legno con relative panche. Un cartello indica il Rifugio
Bosio (m. 1735).
Poi giriamo a sinistra e dopo una breve discesa incontriamo un altro sentiero che si immette dalla destra.
In leggera salita, passando tra due pali e un muretto a secco, usciamo dall'alpeggio.
Giriamo a sinistra e quasi in piano entriamo nel bosco.
In leggera discesa, dopo un tornante destrorso, arriviamo ad un bivio dove un cartello indica a sinistra il Rifugio Bosio. Lasciamo pertanto l'altro
sentiero che entra in una radura e saliamo a sinistra.
Proseguiamo al margine del bosco. Poi tra gli alberi alterniamo vari saliscendi.
Pių avanti, attraversiamo una zona dove ci sono massi e pietre (m. 1770).
Alterniamo due tratti quasi in piano ad altrettanti in lieve discesa.
Dopo una curva a sinistra troviamo un cartello rosso bianco rosso con la punta a sinistra (m. 1775).
Percorriamo pochi passi in discesa e proseguiamo con alcuni saliscendi.
Continuiamo in leggera discesa con delle protezioni in legno sulla destra.
Passiamo accanto a due pietre appoggiate l'una all'altra (m. 1765).
Giriamo a sinistra e iniziamo a salire in modo abbastanza ripido agevolati da alcuni rudimentali gradini di pietra.
Percorriamo un tornante destrorso. Qui, l'assenza di alberi alla destra consente una bella vista panoramica.
Dopo un tornante sinistrorso (m. 1780) saliamo con varie serpentine, poi la pendenza diminuisce un poco.
Riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido con delle protezioni alla destra (m. 1795).
In questo punto alla destra non ci sono alberi e possiamo cosė vedere in basso un alpeggio con alcune baite.
Proseguiamo tra i larici, ancora con delle protezioni alla destra e subito percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 1820).
Dopo il successivo tornante destrorso la pendenza diminuisce un poco.
Superiamo un ampio tornante sinistrorso e con poca pendenza arriviamo al successivo destrorso dove riprendiamo a salire.
Alla destra c'č una corta protezione. Dopo due zig-zag proseguiamo quasi in piano (m. 1875).
In leggera discesa raggiungiamo una radura che attraversiamo quasi in piano.
Rientriamo nel bosco. Percorriamo un tratto in discesa seguito da un altro quasi in piano (m. 1865).
Poi nuovamente in discesa raggiungiamo un'altra radura dove, camminando su delle pietre ben sistemate, attraversiamo un ruscello (m. 1855).
Continuiamo quasi in piano poi, tra cespugli guadiamo un altro ruscello (m. 1870).
In leggera salita rientriamo nel bosco.
Quasi in piano ma con lievi saliscendi percorriamo un lungo tratto con delle protezioni alla destra; pių in basso scorre un torrente; ne
sentiamo il rumore ma solo pių avanti riusciamo a vederlo.
Con una breve discesa lo raggiungiamo e, quasi in piano ne seguiamo la sponda sinistra per un breve tratto (m. 1895).
Poi con una passerella di legno ci portiamo sulla sponda opposta.
In leggera salita attraversiamo una radura al cui margine di sinistra vediamo un tavolo in legno con relative panche.
Dopo due ripidi zig-zag, con minore pendenza saliamo verso un bosco.
Pių avanti il sentiero si divide solo per aggirare due larici (m. 1935).
In cima alla salita, attraversiamo una radura, quasi in piano (m. 1945).
Giriamo poi a destra e percorriamo due passi in discesa su fondo roccioso mentre un rivolo attraversa passando sotto a delle pietre.
Rimaniamo lungo il margine destro della radura e superiamo un ruscello che passa sotto a due pietre.
Proseguiamo quasi in piano sempre al margine destro della radura.
Torniamo tra gli alberi. In leggera salita saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra.
Dopo pochi passi in salita proseguiamo quasi in piano. Ora alla sinistra c'č un'altra radura. Proseguiamo tra gli alberi accanto al suo margine destro.
In fondo vediamo dapprima una vecchia baita, poi altre ed una fontana alla sua destra. Poco dopo le raggiungiamo. I segnavia informano che siamo
all'Alpe Palų di Torre (m. 1957); davanti: Rifugio Bosio a ore 0.30; alla sinistra: Alpe Zana a ore 0.25, Lago di Zana a ore 1.
Guadiamo il torrente e poi ne seguiamo la sponda sinistra.
Poco dopo lo lasciamo girando a sinistra e camminando dapprima con poca pendenza e poi in salita.
Proseguiamo quasi in piano, guadiamo un torrente (m. 1985) e subito dopo troviamo altri segnavia che indicano davanti: Rifugio Bosio a ore 0.25; a
destra: Alpe Serra a ore 0.15; dietro: Piasci a ore 1.
In leggera salita ci addentriamo in un valloncello che percorriamo come fosse un ampio corridoio tra i larici, accompagnati da un piccolo ruscello alla sinistra.
Poi ne usciamo verso destra (m. 2005).
Ci abbassiamo di alcuni metri fino a raggiungere un torrente che guadiamo (m. 2000).
In leggera salita attraversiamo una radura poi giriamo a destra, attraversiamo un gruppo di alberi e riprendiamo a salire ignorando un piccolo
sentiero che si stacca alla destra.
Pieghiamo a sinistra e camminiamo sul fondo di un altro valloncello (m. 2035). Il sentiero č ampio e si divide solo per aggirare un larice cresciuto
nel mezzo. Attorno vediamo diversi cespugli e mughi.
Poi in leggera salita, giriamo a destra e torniamo a vedere il torrente (m. 2055).
In leggera discesa ci abbassiamo fino a raggiungerlo e con una passerella di legno passiamo sull'altra sponda (m. 2040).
Riprendiamo a salire e ci infiliamo in un corridoio tra radi alberi e vari cespugli.
Poi la pendenza diminuisce e davanti cominciamo a vedere la parte destra del rifugio seminascosto dai larici.
Su un masso una freccia indica Piasci nella direzione dalla quale proveniamo. In alto a destra c'č una chiesetta ma da questo punto non č visibile (m. 2075).
Poi giriamo a sinistra e in salita arriviamo al Rifugio Bosio (m. 2086).
Alla destra del rifugio c'č una palina con vari segnavia che indicano diritto con il sentiero 301-305: Pian della Pecora a ore 0.30, Passo Caldenno a
ore 1.30, Sasso Bianco a ore 2.30, Lago di Zana a ore 1, Alpe Zana a ore 1.30; dietro con il sentiero 313: A. Palų a ore 0.20, Piasci a ore 1.20,
Torre di Santa Maria a ore 3.10; a sinistra con il sentiero 314: Alpe Zana a ore 0.30, Alpe Arcoglio Superiore a ore 1.10, Alpe Canale a ore 2.30; a destra con
il sentiero 301-305: Alpe Airale a ore 0.10, Alpe Mastabbia a ore 0.40, Primolo a ore 2.50.
Sul lato destro del Rifugio Bosio scendiamo con alcuni rudimentali gradini.
Poi attraversiamo un prato dirigendoci verso il Torrente Torreggio che qui scorre attorniato da grandi massi.
Con un ponticello di legno lo attraversiamo e sull'altra sponda troviamo dei segnavia che indicano: dietro con il sentiero 301-305: Rif.
Bosio, Piasci
a ore 1.20, Passo Caldenno - Sasso Bianco; a destra con il sentiero 301-305: Alpe Airale a ore 0.10, Alpe Mastabbia a ore 0.50, Primolo - Chiesa; a
sinistra con il sentiero 316: Lago di Cassandra a ore 1.20, Passo di Cornarossa - Rif. Desio a ore 2.40 (ma č bene prevedere una mezzora in pių).
Andiamo a sinistra. Su un masso una freccia indica il Rifugio Desio.
Camminiamo in leggera salita tra radi larici, mughi e cembri. Lasciamo a destra un grosso masso.
Proseguiamo quasi in piano. In basso a sinistra ci accompagna il Torreggio che con vari meandri si adagia nella vallata.
Dopo un breve tratto in leggera discesa, quasi in piano lo raggiungiamo e camminiamo lungo il margine destro.
Passiamo accanto ad un grande masso.
Camminando su delle pietre guadiamo un rivolo.
Proseguiamo con lievi saliscendi tra pietre, cespugli e alcuni larici.
Passiamo sotto i rami di un larice nato alla destra del sentiero e cresciuto obliquamente verso sinistra (m. 2090).
In seguito i larici sono meno radi e, sempre con lievi saliscendi ci spostiamo un poco a sinistra, tra l'erba, vicino al Torreggio.
Camminiamo tra erba, cespugli e pietre. Guadiamo un affluente del torrente.
Poi, in salita, ci spostiamo verso destra tra i larici.
Il sentiero sembra dividersi e un piccolo ometto, realizzato con un bastone e delle pietre, indica di andare a destra (m. 2115).
Saliamo a zig-zag e troviamo un bollo rosso a conferma della giusta direzione.
Ora saliamo ripidamente tra radi larici, erba e cespugli.
Proseguiamo poi diritto con pendenza abbastanza ripida (m. 2135).
Un breve tratto in piano consente di ammirare il panorama sui Corni Bruciati davanti a noi.
Proseguiamo con poca pendenza e attraversiamo una zona con massi franati (m. 2160).
Alla sinistra ci segue un canale pieno di massi che sembra il letto in secca di un torrente.
Riprendiamo a salire. Basta un passo pių alto del solito per superare una pietra nel mezzo del sentiero.
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi quasi in piano ai margini di una zona con pietre franate (m. 2180).
Dopo pochi passi in discesa ed altrettanti in salita, continuiamo con poca pendenza tra erba, cespugli e pietre. Alla sinistra c'č il torrente.
Davanti si apre il circo terminale della Valle Airale.
Quasi in piano attraversiamo un prato.
Riprendiamo a salire dapprima con poca pendenza tra pietre e qualche larice e poi quasi in piano tra i massi.
Quattro pietre fanno da gradino.
Dopo pochi passi in salita proseguiamo quasi in piano tra i massi mentre il torrente scorre a sinistra invisibile sotto alle pietre (m. 2200).
Troviamo ancora qualche filo d'erba. Aggiriamo un masso alla sinistra e proseguiamo con poca pendenza. In alto a destra vediamo la cascata formata
dall'emissario del Lago Cassandra (m. 2210).
Riprendiamo a salire tra i massi poi, seguendo un bollo, ne usciamo verso destra e proseguiamo tra erba e pietre (m. 2235).
Dopo due passi quasi in piano torniamo a salire.
Passiamo accanto ad un masso sopra il quale delle pietre formano un ometto mentre alla destra, nascosto sotto alle pietre, scorre un ruscello.
Con maggiore pendenza arriviamo ad un bivio (m. 2280). I segnavia indicano a destra: Lago di Cassandra a ore 0.30, Passo di Cassandra a ore 2.30 EEA;
davanti con il sentiero 316: Passo di Corna Rossa - Rif. Desio a ore 1.50, Rif. Ponti a ore 4, Preda Rossa a ore 5.50; dietro con il sentiero 316: A. Airale a ore 0.40, Lago di Chiesa a ore 1.50, Primolo - Chiesa - Torre. Inoltre su due massi vediamo la scritta Desio e una freccia che indica di proseguire diritto.
Continuiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano in un mare di pietre di ogni forma e dimensione.
Riprendiamo poi a salire tra erba e pietre (m. 2295).
Giriamo a sinistra con poca pendenza sempre tra le pietre.
Poi per un po' seguiamo tracce di sentiero (m. 2305).
Ci troviamo di fronte un masso che possiamo aggirare risalendolo da entrambi i lati (m. 2310).
Entriamo in un canalone tra due lisce pareti e lo risaliamo in modo abbastanza ripido tenendoci alla destra.
Alcuni gradini di pietra facilitano il cammino (m. 2320).
Proseguiamo poi a zig-zag con percorso pių agevole camminando su sfasciumi. Attorno ci sono vari massi. Alla sinistra scorre il torrente.
Saliamo ripidamente poi percorriamo un tratto con poca pendenza (m. 2370). Attorno abbiamo massi e pietre di colore grigio e pių avanti rossastro.
Quasi in piano camminiamo tra erba e pietre e guadiamo un rivolo.
Proseguiamo in un mare di pietre di varie dimensioni, sotto le quali scorre il torrente.
Raggiungiamo un piccolo slargo erboso dove vediamo una freccia bianca che punta verso sinistra (m. 2385).
Dopo una breve salita ed una altrettanto breve e leggera discesa camminiamo tra le pietre del torrente e poi lo attraversiamo (m. 2390).
Vediamo una freccia bianca su di una grande roccia che indica verso sinistra.
Dopo un tratto con poca pendenza percorriamo una breve e ripida discesa con la quale ci abbassiamo di alcuni metri.
Torniamo poi a salire ripidamente accanto ad una parete di roccia alla nostra destra.
Poi ci spostiamo un poco verso sinistra camminando principalmente tra l'erba e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido su sentiero.
Una freccia bianca invita a proseguire (m. 2405).
Alterniamo due tratti con poca pendenza ad uno quasi in piano.
Torniamo a salire ripidamente a zig-zag su sfasciumi. Vediamo una freccia rossa (m. 2450).
Percorriamo un lungo tratto con poca pendenza. Il canale nel quale poco a poco ci siamo infilati ora č meno largo.
Vediamo una freccia rossa e passiamo accanto ad un piccolo ometto (m. 2480).
Saliamo tra i massi in modo abbastanza ripido.
Percorriamo pochi passi su di una cengia rocciosa. Il canale ora č largo solo un paio di metri.
A forza di braccia risaliamo quasi in verticale per un paio di metri agevolati da alcune fessure nella roccia (m. 2490).
Continuiamo sul fondo del canale camminando su comode pietre tra le due pareti di roccia dapprima in leggera salita e poi quasi in piano. Alzando gli
occhi cominciamo a vedere il Rifugio Desio.
Ora, bolli e frecce ci fanno salire ripidamente il dosso alla sinistra, dapprima tra i massi e poi su scivolosa sabbietta.
Giunti in alto (m. 2500) proseguiamo dapprima in discesa e poi quasi in piano verso sinistra tra i massi.
Seguiamo le frecce che indicano la via migliore in un labirinto di massi che ci costringono ad aiutarci con le mani per risalirli e superarli.
Sempre tra i massi proseguiamo quasi in piano. Poi ne usciamo fuori. Ora camminiamo tra piccole pietre e sfasciumi.
Vediamo una grande freccia rossa ed una bandierina che indicano il percorso a chi scende.
Superiamo un piccolo nevaio. Qui mancano i bolli ma alzando lo sguardo vediamo una bandierina ed una freccia bianca dipinte su di un masso e, salendo
a vista, lo raggiungiamo (m. 2510).
Seguiamo i bolli in ripida salita tra le pietre, inizialmente andando diritto. Troviamo tracce di sentiero. Poi tra le pietre pieghiamo leggermente a
destra (m. 2540).
Proseguiamo poi verso destra con minore pendenza e vediamo un'altra freccia bianca (m. 2560).
Quasi in piano superiamo dei massi poi riprendiamo a salire. Troviamo una traccia che sale da destra.
Continuiamo quasi in piano in un mare di massi e pietre (m. 2600).
Aiutandoci con le mani risaliamo ripidamente un lastrone di roccia.
Dopo pochi passi quasi in piano torniamo a salire ancora in modo ripido (m. 2610), poi la pendenza diminuisce un poco.
Tra i massi seguiamo una freccia rossa e dei bolli.
Arriviamo ad un bivio (m. 2630). Delle scritte sui massi indicano diritto il Rifugio Desio; a sinistra il Passo Caldenno solo per escursionisti esperti.
Proseguiamo ripidamente con una roccia obliqua alla destra.
Il sentiero si divide: alla sinistra ci sono dei bolli rossi e alla destra delle bandierine di colore rosso bianco rosso. Scegliamo il percorso a
sinistra e, aiutandoci con le mani, saliamo verso una roccia sporgente (m. 2650). Poco pių avanti dalla destra arriva l'altro percorso.
Continuiamo in modo abbastanza ripido tra pietraie.
Sostiamo un attimo per osservare la vallata alle nostre spalle. In particolare notiamo la lunga stalla poco sopra il Piano della Pecora sul sentiero per il Lago Zana.
Poi saliamo ripidamente ed ecco riapparire il Rifugio Desio (m. 2670).
Lasciato a destra un grande masso, la pendenza diminuisce un poco (m. 2690).
Proseguiamo sempre in vista del rifugio e sempre in un mare di massi.
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire e, aiutandoci con le mani, passiamo tra due rocce (m. 2715).
Poi seguendo una freccia giriamo a sinistra e torniamo a salire ripidamente.
Raggiungiamo una roccia obliqua; una freccia indica di aggirarla verso destra ma troviamo pių agevole passare dall'altro lato (m. 2725).
Continuiamo quasi in piano in un labirinto di pietre poi riprendiamo a salire. Una freccia rossa indica dietro ed una bianca davanti (m. 2740).
Ora avanziamo su placche di roccia decisamente pių agevoli, poi riprendiamo a salire tra i massi (m. 2760).
Su una roccia alla destra una freccia bianca indica il rifugio (m. 2770).
Inizia qui l'ultimo tratto, ripidissimo, ai piedi del rifugio.
Saliamo una roccetta alla destra e poi proseguiamo cercando di fare qualche serpentina per rendere meno ripida la salita. Tutto sommato questo tratto
risulta essere pių agevole del previsto.
Arriviamo ad un bivio dove sui massi leggiamo verso destra l'indicazione per il Passo Cassandra e dietro per il Rifugio Bosio (m. 2805). Proseguiamo diritto.
Pių avanti, uno dopo l'altro, superiamo due muretti salendo dei rudimentali gradini alla loro sinistra e arriviamo al rifugio.
Alla sinistra ci sono la piazzola dell'elicottero, la piccola costruzione del bagno e il ripido sentiero che scende verso il Rifugio
Ponti. Salendo
pochi metri sulle roccette dietro al rifugio possiamo ammirare la sottostante vallata di Preda Rossa, le cime della Val Masino e alla destra la vedretta del Disgrazia.
Tempo impiegato: ore 5 - Dislivello: m. 1261 -100
Data escursione: settembre 2012
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