Il Rifugio Bozzi è situato alla Conca del Montozzo in posizione sopraelevata rispetto all'omonimo laghetto.
E' circondato da un gruppo di monti dall'aspetto seghettato: la Punta di Montozzo (m. 2863), il Torrione d'Albiolo (m. 2969) e la Cima Casaiole (m. 2779).
Il rifugio prende il nome da Angiolino Bozzi uno dei primi caduti durante la Grande Guerra, su questo fronte alpino.
A testimonianza della "Guerra Bianca" condotta quassù tra vette, rocce e ghiacciai, rimangono nei dintorni i resti di un villaggio militare
trasformato in museo storico all'aperto.
Trincee, torrette di avvistamento e postazioni di tiro sono state recentemente restaurate.
Primo itinerario: da Case di Viso - sentiero diretto (n. 152)
Risalendo la statale 42 della Val Camonica o scendendo con la statale 39 dall'Aprica, arriviamo a Edolo.
Continuiamo poi in direzione del Passo del Tonale.
Oltrepassata Ponte di Legno prendiamo a sinistra (Via Trento) la statale 300 del Passo del Gavia.
Superiamo il ponte sul Torrente Frigidolfo e continuiamo fino a trovare sulla destra la strada che sale a Pezzo.
Raggiunto l'abitato, ci teniamo a sinistra e prendiamo una stretta strada asfaltata con la quale entriamo nel Parco dello Stelvio.
Continuiamo fino al termine dell'asfalto, raggiungendo così l'ampio parcheggio che precede Case di Viso (m. 1763).
Possiamo scegliere di iniziare qui la nostra escursione oppure di proseguire in auto per un altro tratto con la strada, ora sterrata,
che aggira il paese sulla destra e poi sale fino all'area pic-nic "Pra del Rum" (m. 1877).
Nel primo caso dovremo aggiungere trenta minuti di cammino.
Secondo me ne vale la pena; le baite di Viso, interamente costruite in pietra, ben conservate e abitate, meritano sicuramente una visita.
I segnavia a Case di Viso indicano
con il sentiero 159-102: Laghi di Ercavallo a ore 2.50, Rifugio Bozzi a ore 3.50;
con il sentiero 159-153: Laghi di Ercavallo a ore 2.50, Passo delle Graole a ore 4, S. Apollonia a ore 6.20;
con il sentiero 152-111: Rifugio Bozzi a ore 2.20, Forcellina di Montozzo a ore 2.45, P.so dei Contrabbandieri a ore 3;
con il sentiero 159: Area Pic-Nic Pra del Rum a ore 0.30, Malga Forgnuncolo a ore 1.20.
Con un ponte in legno superiamo il Torrente Arcanello e ci incamminiamo tra le due file di baite.
Le abitazioni sono una trentina.
Più avanti c'è una fontana. L'ultima casa a sinistra è sede di un caseificio ove è possibile comperare del formaggio fatto in loco.
Oltre le baite ci immettiamo sulla sterrata.
Possiamo seguirla interamente fino al rifugio oppure utilizzare le scorciatoie che tagliano i suoi lunghi tornanti risparmiando una mezzora
di cammino.
Noi abbiamo optato per una soluzione intermedia, seguendo un po' la logica e un po' l'estro.
Il primo tornante lo tagliamo prendendo un sentierino in lieve salita sulla destra tra i prati.
Raggiunta nuovamente la sterrata, la attraversiamo e continuiamo sul sentiero con maggior pendenza fino all'area pic-nic già citata.
Ci sono vari tavoli e panche ed un ampio spazio per lasciare le autovetture. Da questo punto infatti in transito non è più consentito.
I segnavia indicano
con la sterrata che continua diritto: percorso n. 159, Malga Forgnuncolo a ore 0.50, Laghi di Ercavallo a ore 2.20, Rifugio Bozzi a ore 3.10, Passo
delle Graole a ore 3.30, S. Apollonia a ore 5.50; con la sterrata verso destra: percorso 152, Rifugio Bozzi a ore 1.50, Forcellina di Montozzo a ore
2.15, Passo dei Contrabbandieri a ore 2.30.
Riprendiamo la nostra sterrata e ci avviamo a destra in leggera salita.
Continuiamo superando alcuni tornanti tra rododendri, mughi e radi larici, con bella vista sulla sottostante vallata e sul Laghetto di Viso
posto ai piedi di una liscia parete verticale.
All'esterno di un tornante scorre un piccolo torrente (m. 2025).
A quota 2100 è meglio ignorare una scorciatoia che sale a sinistra (il sentiero infatti più avanti sparisce) e continuare sulla sterrata come
del resto indica anche una freccia bianca su un masso.
Poco dopo su un altro masso viene segnalata la Malga Casaiola a 200 metri.
Continuiamo in lieve discesa ignorando il sentiero che sale a sinistra tagliando il successivo tornante in modo da passare davanti alla malga.
La troviamo infatti poco dopo (m. 2110), sulla destra più in basso, raggiungibile con una breve stradina.
Si tratta di tre costruzioni che sembrano disabitate, la più vecchia delle quali (quella centrale) ha il tetto sfondato.
Dopo un tratto in piano riprendiamo la lieve salita incrociando la scorciatoia, che tagliava il precedente tornante e che continua sulla destra.
Preferiamo continuare lungo la strada ignorando anche il prossimo sentiero a destra.
Ora la pendenza aumenta un poco.
Presso un tornante (m. 2280) un ruscello attraversa per due volte passando sotto alla strada.
Dopo un tratto in piano e il superamento di un altro ruscello continuiamo in lieve salita.
In alto cominciamo a vedere la bandiera del rifugio posta su una torretta di avvistamento.
Sulla sinistra c'è una valletta che viene aggirata dalla sterrata.
Superiamo poi un altro ruscello e una pozza in secca (m. 2413).
Al successivo tornante lasciamo la strada che fa un giro a destra e continuiamo diritto con un sentiero che sale in modo più deciso in
direzione della bandiera.
Giunti in cima troviamo di fronte a noi il Lago di Montozzo. La sterrata arriva da destra mentre sulla sinistra, un poco più in alto, c'è il rifugio.
Da Case di Viso - Tempo impiegato: ore 2.20 - Dislivello: m. 715
Da Pra del Rum - Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello: m. 601
Data escursione: settembre 2006
Secondo itinerario: da Case di Viso passando per i Laghi di Ercavallo (n. 159) EE
Ho classificato questo itinerario come EE (= Escursionisti Esperti) in quanto in alcuni punti, ed in particolare nella seconda metà del lungo tratto tra il bivio per i Laghi di Ercavallo e il
Rifugio Bozzi, il sentiero è franato costringendo l'escursionista a camminare con la massima cautela su di una traccia di ridotte
dimensioni, su terreno poco stabile e con esposizione sul precipizio a valle. Questo con il perdurare dell'attuale situazione fintanto che il sentiero non verrà posto il sicurezza.
Come descritto nel primo itinerario arriviamo a Case di Viso (m. 1763) e, volendo, proseguiamo in auto fino al parcheggio di Pra di Rum (m. 1877) dove
troviamo un bivio.
I segnavia indicano
con la sterrata che continua diritto: percorso n. 159, Malga Forgnuncolo a ore 0.50, Laghi di Ercavallo a ore 2.20, Rifugio Bozzi a ore 3.10, Passo
delle Graole a ore 3.30, S. Apollonia a ore 5.50;
con la sterrata verso destra: percorso 152, Rifugio Bozzi a ore 1.50, Forcellina di Montozzo a ore 2.15, Passo dei Contrabbandieri a ore 2.30.
Chi è arrivato fin qui in auto ora deve parcheggiare e continuare a piedi infatti un segnale stradale consente in transito solo ai veicoli autorizzati.
Proseguiamo diritto, in leggera salita tra i prati. Alla sinistra c'è una staccionata.
Percorriamo delle serpentine appena accennate e cominciamo a trovare delle canaline di legno, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Su di una grossa pietra alla destra vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1900).
Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra e conduce al Laghetto di Viso situato ai piedi di una verticale parete. A metà di questo sentiero
vediamo una panchina.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1905) ed uno sinistrorso (m. 1920).
Troviamo una panchina alla sinistra della sterrata (m. 1935).
Arriviamo ad un bivio (m. 1950). I segnavia indicano con la sterrata 153a che prosegue diritto: Malga Forgnuncolo a ore 0.35; a destra con il sentiero
159: Laghi di Ercavallo a ore 2.10, Rifugio Bozzi a ore 3, Passo delle Graole a ore 3.20, S. Apollonia a ore 5.40; dietro: Case di Viso a ore 0.30. Andiamo a
destra, in salita, con il sentiero tra i prati.
Ad una biforcazione seguiamo i bolli che proseguono verso sinistra. Subito percorriamo una curva a destra e ritroviamo l'altro sentiero (m. 2000).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 2025).
Con poca pendenza percorriamo delle serpentine appena accennate (m. 2045).
Su di un masso alla sinistra vediamo il segnavia 59 a bandierina. Riprendiamo a salire (m. 2060).
Subito superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Dopo un breve tratto quasi in piano, in leggera salita percorriamo un tornante destrorso (m. 2080).
Camminiamo tra erba e rododendri.
Continuiamo con un tornante sinistrorso seguito da serpentine appena accennate.
Proseguiamo in salita. Ora tra l'erba e i rododendri ci sono anche delle pietre.
Percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 2095).
Aggiriamo alla sinistra un masso sul quale vediamo il segnavia 59 a bandierina.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 2125).
Alla destra ci sono alcuni massi.
Lasciamo a sinistra un solitario larice (m. 2130).
Una grossa pietra con i bolli precede un tornante destrorso (m. 2140).
Continuiamo dapprima con pochissima pendenza e poi in leggera salita. Alla destra vediamo la Malga Forgnuncolo e la sterrata che va a raggiungerla.
In basso a destra vediamo le Case di Viso e il grande parcheggio all'inizio del paese.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2155).
Presso una curva a sinistra un rivolo attraversa il sentiero.
Subito percorriamo un tornante destrorso.
Presso una curva a sinistra su di un masso vediamo un segnavia raffigurante un aquila (simbolo del Parco dello Stelvio).
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita superiamo una curva a destra.
Con lievi saliscendi attraversiamo una zona interessata da una frana (m. 2170).
Quasi in piano percorriamo due curve sinistra-destra vicine tra loro.
In questa tratto, qua e là, vediamo qualche larice.
In leggera salita passiamo sotto ai rami di un larice che si sporgono verso il sentiero.
Proseguiamo tra erba e rododendri.
Presso un tornante sinistrorso attraversiamo il letto di un torrente che troviamo in secca (m. 2190).
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo con poca pendenza attorniati da prati.
Percorriamo un breve tratto in salita con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Proseguiamo con pochissima pendenza, a mezza costa, con un ripido pendio erboso che scende alla sinistra (m. 2200).
Su di una roccia alla destra vediamo un bollo bianco-rosso e il segnavia raffigurante un'aquila.
Cominciamo a trovare delle canaline di legno, di traverso al sentiero, per lo scolo dell'acqua.
Proseguiamo con poca pendenza. Davanti, su di una cima, vediamo una croce.
Percorriamo alcune semicurve assecondando le anse della montagna.
Presso un tornante sinistrorso guadiamo un ruscelletto (m. 2225).
Vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra e, dopo pochi passi, superiamo un tornante destrorso (m. 2240).
Percorriamo due tornanti sinistra (m. 2245)-destra (m. 2255).
Dopo pochi passi quasi in piano continuiamo con poca pendenza.
Superiamo un tornante sinistrorso.
Presso il successivo tornante destrorso aggiriamo un masso (m. 2270).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso.
Tra erba e rododendri percorriamo una curva a destra seguita da un'altra curva ampia, anch'essa verso destra e attorniata da varie pietre (m. 2295).
Continuiamo quasi in piano (m. 2305).
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 2315) e proseguiamo con un lungo traverso in salita.
Percorriamo un'ampia curva a destra (m. 2350).
Continuiamo con poca pendenza. In basso a sinistra scorre un torrente.
Torniamo a salire e, presso un'ampia curva a sinistra, vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra.
Su di una parete di roccia alla destra vediamo il segnavia raffigurante un'aquila (m. 2360).
Ora il sentiero è esposto alla sinistra.
Alla sinistra vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra aguzza.
Saliamo tre gradini di pietra.
Su scivoloso ghiaietto percorriamo con attenzione un tornante destrorso.
Continuiamo quasi in piano con una parete di roccia alla destra (m. 2370).
Presso un tornante sinistrorso guadiamo un torrente e torniamo a salire.
Subito percorriamo una curva a sinistra, e due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 2380).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra (m. 2385).
La parete di roccia alla destra termina. Riprendiamo a salire. Stiamo aggirando la testata di questo ramo della valle.
In leggera salita percorriamo una curva a destra (m. 2405).
Continuiamo con un tornante destrorso leggermente incassato nel terreno circostante (m. 2415).
Percorriamo un tornante sinistrorso con un muretto di pietre all'interno (m. 2425). Davanti vediamo il sentiero che, superato il bivio per i Laghi di
Ercavallo, prosegue a mezza costa sul fianco occidentale della Punta di Ercavallo.
Poco dopo un tornante destrorso, riprendiamo a salire (m. 2440).
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 2450).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire e continuiamo con serpentine appena accennate (m. 2460).
In leggera salita percorriamo un tornante destrorso (m. 2480).
Ora la pendenza è minima. Superiamo un tornante sinistrorso e continuiamo con una parete di roccia alla destra sulla quale vediamo il segnavia
raffigurante un'aquila (m. 2495).
Continuiamo in leggera salita.
Il sentiero, diviso in due tracce, effettua un tornante destrorso e si ricompone (m. 2505).
Percorriamo un tratto in salita ed uno con minore pendenza.
Saliamo due gradini di pietra.
In salita percorriamo un tornante sinistrorso.
Superiamo un tornante destrorso incassato nel terreno circostante (m. 2520).
Con minore pendenza arriviamo ad un tornante sinistrorso (m. 2535).
Un rivolo attraversa il sentiero su di un letto di pietre.
Percorriamo un tornante destrorso all'interno del quale c'è un muretto (m. 2550).
Riattraversiamo il rivolo.
Quasi in piano superiamo un tornante sinistrorso. Davanti in basso, vediamo una baita e dei ruderi (m. 2560).
Dopo un tratto in leggera salita proseguiamo quasi in piano. Troviamo dei grandi ometti e una pietra infissa di taglio nel terreno.
Continuiamo dapprima in salita e poi quasi in piano (m. 2580).
Dopo alcuni passi in leggera discesa passiamo accanto ad una pietra sulla quale vediamo un segnavia bianco-rosso e uno raffigurante un'aquila.
Proseguiamo in leggera salita. Davanti, in alto, vediamo i resti di alcune fortificazioni militari.
Continuiamo con pochi passi in leggera discesa e in leggera salita.
In salita percorriamo una curva a destra (m. 2600).
In leggera salita raggiungiamo un bivio (m. 2610). Dei vecchi segnavia indicano
a sinistra con il sentiero 53: S. Apollonia a ore 4.15, Bocchetta Graole a ore 2, Baitello Graole a ore 3;
a destra con il sentiero 2: Rifugio Bozzi a ore 1.15, Case di Viso a ore 3, Ponte di Legno a ore 5.30;
dietro con il sentiero 59: Case di Viso a ore 1.45, Pezzo a ore 2.45.
Una scritta su di un masso indica diritto: Laghi.
Ora dobbiamo decidere se visitare tutti o qualcuno dei Laghi di Ercavallo e poi tornare qui per riprendere il cammino oppure se
proseguire subito verso il Rifugio Bozzi. Noi abbiamo scelto di vedere i primi tre laghi.
Pertanto continuiamo diritto e subito percorriamo un tornante sinistrorso in salita.
Il sentiero si divide e proseguiamo diritto come indicato da un bollo, ignorando l'altra traccia verso destra.
Presso un tornante destrorso, dalla sinistra rientra un'altra traccia (m. 2615).
Continuiamo quasi in piano. Anche la traccia verso destra, precedentemente ignorata, rientra.
In leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio e vediamo il primo dei Laghi di Ercavallo, quello più grande (m. 2625).
Il sentiero, divenuto mulattiera, costeggia il lago a distanza, alla sua sinistra (sudovest), in leggera discesa.
Raggiungiamo il torrente emissario e lo attraversiamo (m. 2620).
Seguiamo i bolli bianco-rossi dapprima quasi in piano, poi in leggera salita e poi in salita.
Continuiamo con un piccolo sentiero, con poca pendenza. Su di un masso vediamo il segnavia 2 a bandierina (m. 2640).
Il sentiero si divide in due tracce parallele e si ricompone.
Quasi in piano raggiungiamo la sponda destra (est) del secondo lago (m. 2650).
Giriamo a destra e seguiamo un sentiero che, alternando due tratti quasi in piano ad uno con poca pendenza, ne aggira il bacino,
piuttosto grande ma intorbato e con un piccolo specchio d'acqua.
Lasciamo a destra una piccola frana.
Il sentiero continua attorniato da pietre e qualche ciuffo d'erba.
Alla destra c'è una roccia. Riprendiamo a salire, ben presto in modo abbastanza ripido.
Al termine di questa salita continuiamo con poca pendenza attraversando una pietraia bagnata da un rivolo d'acqua (m. 2675).
Il sentiero marcato dai bolli bianchi e rossi ora piega a sinistra e riprende a salire verso i laghi più alti; andiamo invece a destra dapprima con
poca pendenza e poi in salita. Con un ultimo tratto quasi in piano raggiungiamo la sponda sudoccidentale del terzo lago (m. 2690).
A questo punto torniamo indietro fino al bivio sotto ai laghi (m. 2610) e riprendiamo il cammino verso il Rifugio Bozzi.
Seguiamo un largo sentiero, in leggera discesa. Vediamo il segnavia 2 a bandierina su di una pietra.
Un piccolo muretto di rinforzo scende alla destra del sentiero.
Superiamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 2600).
Davanti, nella valletta in basso, torniamo a vedere la baita e i ruderi che avevamo precedentemente notato.
Continuiamo quasi in piano. Vediamo il segnavia 2.
Per un tratto il sentiero scorre sopraelevato rispetto al terreno circostante. Qui, forse, alla sinistra c'era una pozza.
Vediamo il segnavia a forma di aquila. Proseguiamo con delle serpentine appena accennate, attorniati da erba e pietre.
Su di una pietra vediamo un bollo bianco-rosso e il segnavia 17 con una freccia rivolta verso sinistra (m. 2595).
Proseguiamo a mezza costa con delle pareti di roccia alla sinistra. In basso a destra vediamo un lungo rudere.
Un sentiero sale a sinistra, segnalato da una freccia e dal segnavia 17 dipinti su di una roccia (m. 2580). In basso alla destra vediamo altri ruderi.
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo in leggera discesa.
Troviamo una grotta e un cartello che ne vieta l'accesso (m. 2575).
Percorriamo un tratto quasi in piano ed uno in leggera salita. Il sentiero è rinforzato da un muro di pietre che scende alla destra.
Continuiamo quasi in piano (m. 2590). Davanti, in lontananza, vediamo i Laghi Benedetto e Avio.
In leggera discesa superiamo un tornante sinistrorso all'interno del quale ci sono dei ruderi (m. 2580).
Percorriamo un'ampia curva a destra. Il sentiero è ancora largo ma comincia ad essere esposto alla destra.
Dopo una curva a sinistra percorriamo dei brevi tratti: in discesa, quasi in piano, in leggera salita e in leggera discesa (m. 2565).
Superiamo un'altra curva a sinistra.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano ed uno in leggera discesa.
Continuiamo quasi in piano.
Attorniati da massi e pietre franate percorriamo una curva a destra molto ampia. Vediamo un bollo bianco-rosso in basso a destra (m. 2545).
Proseguiamo in leggera discesa con serpentine appena accennate.
Presso una curva a destra, un rivolo attraversa il sentiero scorrendo in un canalino di pietre. Vediamo il segnavia raffigurante un'aquila (m. 2535).
Quasi in piano attraversiamo un altro rivolo; anch'esso scorre in un canalino di pietre.
Di tanto in tanto troviamo un segnavia bianco-rosso.
Davanti, in lontananza, vediamo un ghiacciaio. Scavalchiamo un rivolo.
Superiamo due curve verso sinistra tra le quali un rivolo attraversa il sentiero.
Proseguiamo in leggera discesa. Ora il sentiero è più stretto (m. 2520).
Superiamo due curve, entrambe verso sinistra.
Camminiamo su sfasciumi e ghiaietta. Il sentiero è esposto alla destra.
Dopo un tratto in leggera discesa ed uno quasi in piano continuiamo con lievi saliscendi. Il sentiero è in parte franato ed è sempre esposto alla destra.
Procediamo con la massima cautela.
Presso una curva a destra il sentiero è molto stretto.
Superiamo un altro tratto franato poi percorriamo una curva a destra (m. 2505).
Dopo un tratto in leggera discesa, quasi in piano camminiamo su delle pietre franate.
Proseguiamo in leggera discesa con delle serpentine.
Superiamo due curve sinistra-destra vicine tra loro.
Percorriamo una curva ed un tornante entrambi verso sinistra (m. 2490).
Dopo una curva a destra scavalchiamo un rivolo che attraversa il sentiero in un canalino di pietre.
Continuiamo con una curva a sinistra seguita da una breve discesa.
Con un tratto in salita ed uno in discesa superiamo una frana camminando su pietre e terriccio.
In lievissima discesa percorriamo un tornante sinistrorso seguito da una curva a destra (m. 2485).
Quasi in piano, attraversiamo un'altra frana.
Dopo una breve discesa, scendiamo con minore pendenza (m. 2475).
Alla sinistra, su di una lastra, leggiamo il nome di un trentenne perito.
Ora alla destra c'è un precipizio erboso.
Camminiamo sulle pietre smosse da una frana.
Percorriamo una semicurva a destra.
Continuiamo quasi in piano.
In leggera discesa superiamo un tornante sinistrorso.
Quasi in piano, presso un tornante destrorso, attraversiamo una frana e guadiamo un torrente (m. 2455).
Percorriamo un altro tornante destrorso.
Dopo un breve tratto in leggera discesa, continuiamo quasi in piano.
Superiamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 2450).
Continuiamo con un lungo tratto in lievissima discesa.
Percorriamo due curve, entrambe verso sinistra.
Presso una curva a destra, quasi in piano, attraversiamo un'altra frana.
Subito dopo, in un tratto meno esposto dei precedenti, c'è una catena passamano fissata alla parete alla sinistra (m. 2430).
Superiamo una curva a sinistra seguita da una a destra dove camminiamo su scivolosa sabbietta.
Percorriamo un breve tratto in discesa ed uno quasi in piano.
Continuiamo in lievissima discesa. Il sentiero in questo punto è largo. Passiamo sotto ad una roccia sporgente (m. 2420).
Subito dopo, il sentiero si restringe nuovamente.
Superiamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 2405).
Con un tratto in salita seguito da uno in discesa attraversiamo un'altra frana camminando su sfasciumi e sabbietta.
Continuiamo su sentiero, quasi in piano, con delle semicurve.
Percorriamo una curva a sinistra.
Attraversiamo senza problemi una vecchia frana camminando su pietre ormai consolidate.
Dopo una curva a sinistra ne percorriamo una destra camminando sopra le pietre di un'altra vecchia frana.
Troviamo un masso sfasciato, in mezzo al sentiero, e lo aggiriamo sul lato a monte.
Dopo un breve tratto in discesa, percorriamo una curva a sinistra.
Continuiamo quasi in piano. Il sentiero ora è largo.
Superiamo un'altra curva a sinistra.
Proseguiamo in leggera discesa. Alla destra scende un muro di pietre a rinforzo del sentiero.
Quasi in piano percorriamo una semicurva verso destra e un ampio tornante sinistrorso (m. 2410).
Camminando su sfasciumi superiamo una curva a destra. Anche qui un muro scende alla destra come rinforzo al sentiero.
Sotto ad una roccia sporgente vediamo un quadretto raffigurante Maria e Gesù.
Subito percorriamo una curva a sinistra in leggera salita.
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita superiamo due curve, entrambe verso sinistra, e cominciamo a vedere l'edificio del museo che
precede il rifugio (m. 2425).
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi in salita. In basso alla destra ci sono diversi ruderi.
Quasi in piano percorriamo un'ampia curva a destra (m. 2440).
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi quasi in piano.
All'esterno di una curva a destra c'è un rudere mentre all'interno scende un muro a rinforzo del sentiero.
Troviamo un altro rudere alla sinistra (m. 2445). I segnavia indicano davanti con
il sentiero 152: Rifugio Bozzi a ore 0.05, Case di Viso a ore 1.50; dietro con il sentiero 102: Laghi di Ercavallo a ore 1.20, B.tta Corno dei Tre
Signori a ore 3, Passo di Gavia a ore 4.30; dietro con il sentiero 102/153: Passo delle Graole a ore 2.15, S. Apollonia a ore 4.40.
Camminiamo tra vari ruderi risalenti alla Grande Guerra. Percorriamo una curva a destra.
Vediamo una croce in alto a sinistra e una pozza in basso a destra (m. 2460).
In leggera salita superiamo una curva a destra.
Ad una biforcazione possiamo prendere la scorciatoia che sale a sinistra o proseguire diritto con pochissima pendenza. Entrambi sentieri girano a sinistra e si
ricongiungono accanto ad un edificio con la targa: "Montozzo, Museo a cielo aperto Gianni de Giuli". Qui c'è anche una panchina (m. 2475).
Dopo pochi passi in leggera salita, lasciamo a destra la croce e raggiungiamo il rifugio. Davanti, poco più in basso, c'è il Laghetto del Montozzo.
Da Case di Viso passando per i primi tre laghetti di Ercavallo: Tempo impiegato: ore 4.50 - Dislivello: m. 1040 -325
Da Case di Viso senza passare per i primi tre laghetti di Ercavallo: Tempo impiegato: ore 3.50 - Dislivello: m. 950 -235
Da Pra del Rum passando per i primi tre laghetti di Ercavallo: Tempo impiegato: ore 4.20 - Dislivello: m. 926 -325
Da Pra del Rum senza passare per i primi tre laghetti di Ercavallo: Tempo impiegato: ore 3.20 - Dislivello: m. 836 -235
Data escursione: luglio 2017
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