Rifugio Viola

Il Rifugio Viola, contornato da alcuni laghetti, si trova in alta Val Viola tra il Corno Dosdè (m. 3232) e il Pizzo Bianco (m. 2827).

Primo itinerario: da Arnoga-Altumeira
Con la statale 301 che sale al passo del Foscagno, arriviamo ad Arnoga, dove al km 15.6 presso un tornante verso destra, troviamo la deviazione segnalata per la Val Viola.
A sinistra del tornante ci sono due stradine. Prendiamo quella in piano più a destra.
Nei mesi estivi, poco più avanti, dobbiamo pagare un pedaggio di 3 euro per poter proseguire in auto fino al parcheggio che precede le Baite di Altumeira. Generalmente lo spazio è inferiore alle richieste e pertanto è opportuno arrivare qui nelle prime ore del mattino se vogliamo evitare di fare l'intero tragitto a piedi.

Troviamo alcuni bivi e ci comportiamo come segue:
- al km. 1.6 andiamo a destra.
- al km. 3.2 andiamo a sinistra ignorando la deviazione per la Vallaccia.
- al km. 4.0 andiamo a destra
- al km. 4.2 arriviamo allo slargo dove parcheggiamo.
Da qui in avanti il traffico è vietato agli autoveicoli (m. 2060).

Vari segnavia indicano: le Baite di Altumeira 700 metri più avanti, il Rifugio Viola a un'ora di cammino, la Val Dosdè, il Bivacco Caldarini, la Capanna Dosdè, la Val D'Avedo, la Val Grosina e il Rifugio Federico in Dosdè. Un cartello informa se quest'ultimo è chiuso o aperto.
Ci avviamo sull'ampia sterrata in leggera salita.
Troviamo subito un crocefisso sulla destra e una stradina che scende a sinistra (cartello di divieto di accesso).
Poco più avanti lo sguardo si apre sulla vallata, sul fondo della quale scorre il Bormina, e sui monti circostanti.

Arrivati alle Baite di Altumeira (m. 2116) troviamo un sentiero che scende a sinistra dapprima verso un posto di ristoro e successivamente fino al torrente, mentre a destra il sentiero 109 sale verso la Malga Funeira (m. 2241) a ore 0.30, il Colle delle Mine (m. 2801) a ore 3, Livigno a ore 6.15. A destra viene segnalato anche il Lago di Forbesana (m. 2666). Proseguiamo diritto.
Superiamo il torrente generato da una piccola cascata con un ponticello. A destra ci sono una madonnina e una fontana con l'acqua che esce da una canalina di legno.
Successivamente troviamo due rivoli che passano sotto la strada.
Più avanti (m. 2170) lasciamo a sinistra la sterrata che scende verso le baite dell'Alpe Dosdè.
I segnavia indicano a sinistra (sentiero 292): Alpe Dosdè a ore 0.20, Rifugio Federico a ore 0.25, Passo Dosdè a ore 3; diritto: Rifugio Viola.

Troviamo diversi ruscelletti che scendono dalla montagna alla nostra destra; i più grandi scorrono intubati sotto la stradina mentre gli altri la attraversano passando in canaline di legno interrate.
Percorriamo un lungo tratto in leggera salita poi la pendenza aumenta.
Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra (m. 2245).
Più avanti troviamo un cartello che segnala il Rifugio Viola a 30 minuti.
Cominciamo a vedere il rifugio, in fondo a sinistra. Un altro cartello indica: Val Viola m. 2260.
Ora camminiamo con pochissima pendenza, praticamente in piano.

Poco dopo troviamo il Lago Viola alla nostra sinistra. La sterrata ne costeggia il lato destro tenendosi un poco più in alto. Un cartello informa: Lago di Val Viola m. 2267.
Arriviamo ad un bivio (m. 2295). Una freccia su di un masso indica il Rifugio Viola sulla sinistra (la stradina a destra invece si dirige verso una malga ai piedi del Pizzo Bianco).
Un ruscello scende da destra e attraversa il cammino.

Troviamo poi il sentiero che scende a sinistra verso il rifugio. Vari segnavia indicano a sinistra: Rifugio Viola a ore 0.05; diritto: sentiero 290, Passo di Val Viola a ore 0.40, Rifugio Viola a ore 0.10; dietro: Baite di Altumeira a ore 0.45, Arnoga a ore 2. Anche una freccia tracciata su di un masso indica verso sinistra il Rifugio Viola.
Conviene prendere il sentiero ma possiamo anche proseguire con la sterrata.

a) Con il sentiero dopo un tratto in piano, ci abbassiamo un poco verso il torrente e lo superiamo con una passerella di legno.
Risalito l'altro versante arriviamo al rifugio.
b) Continuando con la stradina invece passiamo sulla destra all'altezza del rifugio.
In alto a destra vediamo un casello dell'acquedotto. Un rivolo passa sotto alla sterrata.
Subito dopo troviamo un ponte in cemento con le sponde di legno gettato sopra un torrente che scende da una vallecola alla destra.
Ancora pochi passi e arriviamo ad un bivio. I segnavia indiano a sinistra: sentiero 291/1 Rifugio Viola, Rifugio Federico a ore 1, Arnoga a ore 3; a destra: sentiero 290, Passo di Val Viola a ore 0.35, Lagh de Val Viola a ore 1.20, Camp - Lungacqua a ore 1.50; dietro: sentiero 290, Baite di Altumeira a ore 1, Arnoga a ore 2.10.
Giriamo a sinistra e raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. 254
Data escursione: ottobre 2009
 
Secondo itinerario: da Sfazù in Val Poschiavo
Lasciamo la statale 38 a Tirano per prendere sulla sinistra la strada che sale verso i valichi della Forcola e del Bernina.
Dopo alcuni chilometri, a Campocologno, entriamo in Svizzera. La strada diventa la nazionale 29.
Superiamo il Lago di Poschiavo e risaliamo tutta la vallata fino a Sfazù (m. 1622, 21 km. dopo Tirano) dove nei pressi di un ristorante troviamo sulla destra la sterrata per la Val di Campo. Il traffico è vietato su questa sterrata; ad ogni modo i più pigri possono utilizzare il pulmino postale che fa servizio navetta dal Ristorante Sfazù fino ai due rifugi: Saoseo Lungacqua (m. 1985) ed Alpe Campo (m. 2070).
Seguendo la N29 per un altro centinaio di metri, troviamo sulla sinistra un vasto parcheggio dove lasciamo la macchina.

Volgendo le spalle al ghiacciaio del Palù che fa bella mostra di sè all'orizzonte, prendiamo la strada sterrata della Val di Campo all'inizio della quale alcuni segnavia indicano: Sfazù m. 1622; Pugnalta 2 h, Cavaglia 2 1/4 h, La Rösa 1 h, Rifugio Saoseo CAS 1 1/4 h, Camp 1 1/2 h, Terzana 50 min, Aurafreida 2 h. Altri due cartelli informano se i due rifugi sono aperti o chiusi. C'è anche una grande cartina della Val Poschiavo e dintorni.
Camminando in leggera salita, lasciamo dapprima il ristorante alla destra e poi un garage alla sinistra.
Accompagnati da recinzioni in legno alla destra, percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale sale una scorciatoia.
Cominciamo a trovare delle canaline di legno poste di traverso alla strada per lo scolo dell'acqua.
Passiamo sotto tre cavi elettrici.

Presso un tornante destrorso troviamo altri segnavia che indicano con un sentiero che prosegue diritto: Cavaglia, La Rösa; dietro: Sfazù; continuando con la sterrata: Camp, Aurafreida (m. 1660).
Un cartello indica una zona protetta. Entriamo in un bosco e passiamo sotto altri cavi.
La pendenza aumenta. Alla destra troviamo un paletto dipinto di bianco e rosso (m. 1700).
In basso a destra vediamo la scorciatoia, che rientra poco più avanti prima di arrivare presso la Colonia infantile di Boril dove alcuni segnavia indicano diritto: Camp; dietro: Sfazù, La Rösa.

La strada continua con una curva a sinistra mentre un sentiero prosegue diritto. I segnavia indicano i Rifugi Saoseo e Camp in entrambe le direzioni. Dietro invece viene segnalato Sfazù. Alla destra ci sono delle protezioni realizzate con paletti di cemento e traversine di legno. Notiamo che gli edifici della colonia alla sinistra sono tre. Ci sono anche due panchine (m. 1710).
Seguiamo la sterrata dapprima quasi in piano, poi in salita camminando tra due recinzioni in legno.
Più avanti alla sinistra, invece della recinzione di legno c'è un muretto di pietre.
Ignoriamo una stradina, chiusa da una sbarra di legno, che sale a sinistra (m. 1735).
Poco dopo alla destra, un'altra sbarra di legno chiude l'accesso ad un prato.

In alto a sinistra vediamo una casa sulla quale leggiamo "19 Salva 35". La aggiriamo con una curva e proseguiamo quasi in piano tra due recinzioni.
Raggiungiamo un gruppo di case. Alla sinistra c'è una fontana con due vasche in cemento (m. 1750).
Ora camminiamo tra un muretto di pietre e una recinzione in legno fino ad una curva a sinistra.
Percorriamo poi una curva a destra e continuiamo tra i prati in leggera salita. Alla sinistra ci accompagnano dapprima una recinzione in legno e poi un muretto.

Dopo un tratto con la recinzione alla destra, troviamo una sterrata che sale a sinistra. I segnavia indicano diritto: Rifugio Saoseo CAS, Camp, Terzana; dietro: Sfazù; a sinistra: La Rösa.
Vediamo delle mucche al pascolo nei prati circostanti.
Entriamo in un bosco (m. 1785) e subito ignoriamo una stradina che, in leggera discesa, conduce ad una cascina (casa e stalle).
Proseguiamo poi tra un muretto di pietre e una recinzione in legno.
Lasciato il bosco, nei prati alla destra vediamo alcune case e stalle. Un rivolo attraversa la stradina passandole sotto. Troviamo un segnavia bianco rosso bianco. Volgendo le spalle riusciamo ancora a vedere il ghiacciaio del Palù (m. 1800).
Superata una cascina, giriamo a sinistra, ignorando una stradina che dall'altro lato scende verso altre case.

Rientriamo nel bosco (m. 1815). Dal basso a destra sentiamo provenire il rumore del torrente che per il momento non riusciamo a vedere.
Più avanti alla sinistra c'è una parete rocciosa mentre alla destra ci sono delle protezioni in legno.
La pendenza aumenta. In basso a sinistra vediamo un muretto di pietre e in basso a destra un prato all'interno del quale c'è un masso (m. 1825).

Troviamo poi un piccolo slargo alla sinistra e una stradina che scende alla destra (m. 1835). Su di un cartello leggiamo: Mottacalva 1790 m.; a destra: Terzana, Lagh da Saoseo, Aurafreida: diritto: Rifugio Saoseo CAS, Camp; dietro: Sfazù. Continuiamo diritto.
In seguito troviamo dei prati, uno slargo e una stradina che sale a sinistra (m. 1845).
Passiamo accanto a delle rocce in un tratto allo scoperto. Alla sinistra c'è un muro in cemento e alla destra delle protezioni in metallo.
Subito dopo rientriamo nel bosco. Alla destra ci sono delle protezioni in legno.

Ignoriamo una stradina inerbita che si stacca a sinistra. Alla destra ci sono una piccola pozza e un fiore scolpito nel legno. Alla sinistra c'è una pietra che fa da panca oltre che da copertura al rivolo che attraversa la sterrata passandole sotto; altre simili le troveremo in seguito (m. 1865).
Usciamo dal bosco e proseguiamo tra i prati. Qua e là vediamo alcune case sparse. Una stradina alla destra si dirige verso una di queste case (m. 1875).
Ora alla sinistra ci accompagna un basso muretto mentre alla destra ci sono delle pietre che fanno da picchetto ai lati della strada.
Superiamo un altro tratto alberato durante il quale ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra (m. 1890).
Proseguiamo tra prati e radi alberi.

Lasciata a sinistra una fontana, la cui acqua cade in un tronco scavato, quasi in piano raggiungiamo un gruppo di case.
L'ultima casa è recintata dapprima con una staccionata in legno e poi con un muretto di pietre che termina accanto ad un pannello solare. Volgendo le spalle riusciamo ancora a vedere il ghiacciaio del Palù.
Poi ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra.
Proseguiamo in leggera salita tra i prati. Alla destra ci sono alcuni larici accanto alla strada e delle case sparse nei prati.
Dopo alcune semicurve troviamo un rivolo che attraversa la strada passandole sotto ed una stradina che scende alla destra (m. 1920).
Troviamo poi altri due rivoli che, come il precedente, passano sotto alla strada. Alla sinistra c'è un basso muretto di pietre.

Più avanti passiamo accanto ad una roccia friabile. La lasciamo a sinistra mentre alla destra ci sono delle protezioni in legno (m. 1935).
Dopo una curva verso sinistra ed un'altra verso destra torniamo a camminare tra gli alberi.
Lasciamo a sinistra una casa di legno e torniamo allo scoperto. Percorriamo due curve verso sinistra (m. 1950).
Continuiamo tra i prati. In alto a sinistra vediamo una casa e le cime di due monti. Alla destra ci sono altre case.

Camminiamo tra due recinzioni in legno. Alla destra si stacca una stradina che con un ponte attraversa il torrente. I segnavia indicano: Rügiul 1960 m; diritto: Lungacqua, Rifugio Saoseo CAS, Lagh da Saoseo, Camp; a destra: Sfazù (sentiero); dietro: Terzana, Sfazù, Aurafreida.
Proseguiamo accompagnati da delle pietre conficcate nel terreno sul lato sinistro della strada; più lontano vediamo un baitello marrone.
Troviamo poi una roccia alla sinistra. A destra invece si sono delle protezioni in legno, di colore verde, verso il torrente e una casa alla quale si accede con un ponticello di legno. Un piccolo sentiero sale a sinistra.

In vista del Rifugio Saoseo e di alcune altre case, passiamo sotto ad un cavo camminando tra un muro di pietre alla sinistra e un prato e il torrente alla destra.
Quasi in piano raggiungiamo il ponte di legno con il quale, passando alla destra del torrente, possiamo arrivare al rifugio. I segnavia indicano: Lungacqua 1985 m; a destra: Lagh da Saoseo 15 min, Lagh da Scispadus 20 min, Lagh da Val Viola 40 m, Pass da Val Viola 1 3/4 h; diritto: Camp 15 min, Lagh da Roan 1 3/4 h, Pass da Val Mera 2 1/4 h, Alp Vago; dietro: Sfazù 1 h, La Rösa 1 1/2 h, Terzana 40 min.
Lasciamo pertanto la sterrata, che prosegue verso il Rifugio Campo e raggiungiamo il Rifugio Saoseo (m. 1985).

Passando tra il Rifugio Saoseo e alcune case raggiungiamo una fontana con vasca in cemento accanto alla quale i segnavia indicano con un sentiero alla sinistra: Lagh da Saoseo, Lagh da Val Viola, Camp; diritto: Pass da Sach, Terzana. Andiamo a sinistra.
Superiamo un cancelletto girevole e, in salita tra i prati, raggiungiamo un bosco.
Ora camminiamo su di una pietrosa mulattiera tra larici, cembri, mughi e rododendri.
Dopo alcuni metri infangati, ad una biforcazione, il Lago di Saoseo viene segnalato alla destra (m. 2025).
Percorriamo una curva a destra oltre la quale proseguiamo in salita camminando sopra delle radici affioranti dal terreno.
Presso una curva a sinistra il sentiero si divide ma solo per aggirare un albero.
Proseguiamo quasi in piano sempre con delle radici affioranti lungo il percorso (m. 2040).
Più avanti passiamo accanto ad un tronco segato sul quale vediamo i bolli (m. 2045).

Ora cominciamo a scendere agevolati da alcune pietre che formano dei rudimentali gradini.
Percorriamo un tratto quasi in piano passando accanto ad un masso sopra il quale c'è un tronchetto segnavia.
Torniamo a scendere con rudimentali gradini fino ad un torrente che troviamo in secca. In caso contrario, anzichè guadarlo, è possibile attraversarlo con una passerella (m. 2020).
Riprendiamo a salire con dei gradini di pietra.

Poi in leggera salita raggiungiamo il primo lago e un ponticello oltre il quale un sentiero conduce verso destra. Alcuni segnavia indicano: Lagh da Saoseo 2028 m; diritto: Camp 15 min, Lagh da Scispadus 10 min, Lagh da Val Viola 30 min, Dügüral-Lagh Viola 1 1/4 h; dietro: Rifugio Saoseo CAS 15 min, Sfazù 1 1/4 h; a destra: Terzana 40 min, Sfazù 1 1/2 h, Pozzulasc 1 1/2 h.
Inevitabile fermarsi per assimilare un poco della tranquillità del luogo e per scattare alcune foto. I colori tra il blu e il viola del lago fanno da risalto cromatico al verde degli abeti e, nel periodo autunnale, al giallo dei larici. Nel lago, adagiato su un letto di tronchi di conifere, si riflettono i monti circostanti mentre in lontananza possiamo ancora vedere il ghiacciaio del Palù nel gruppo del Bernina.

Continuiamo diritto, quasi in piano, costeggiando il lago. Passiamo accanto ad una panchina e a delle panche.
Ad un bivio ignoriamo il sentiero che sale a sinistra e seguendo dei bolli andiamo a destra lungo il lago.
Troviamo un'altra palina con dei segnavia che indicano a sinistra: Camp; dietro: Rifugio Saoseo. Proseguiamo diritto con brevi e lievi saliscendi seguendo bolli di colore bianco rosso bianco.
Dopo una breve discesa continuiamo quasi in piano e pieghiamo a destra aggirando il lago con vista su di una piccola isoletta, praticamente uno scoglio con tre alberi.
Troviamo poi delle panche ed un'altra palina i cui segnavia indicano a sinistra: Dügüral, Lagh da Val Viola; dietro: Camp, Rifugio Saoseo CAS. Andiamo a sinistra in salita.
Un ruscello attraversa e bagna il sentiero. Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire tra pietre e radici affioranti.

Arriviamo ad un altro bivio dove i segnavia indicano a sinistra: Lagh da Scispadus, Lagh da Val Viola 30 min; a destra: Dügüral, Lagh da Val Viola 1 1/2 h; dietro: Camp, Rifugio Saoseo CAS. Andiamo a sinistra alternando due tratti in salita ad uno con poca pendenza.
Passiamo accanto ad un tronchetto intagliato a forma di fungo (m. 2065).
Camminando quasi in piano lasciamo a destra un grande masso (m. 2080).
Proseguiamo in leggera salita tra radi alberi, rododendri e pietre.

Superiamo una passerella in legno (m. 2075) e dopo pochi passi in salita, quasi in piano arriviamo al secondo lago, più piccolo del precedente ma simile per colori e contorni.
In discesa ne raggiungiamo le sponde dove una palina porta le seguenti indicazioni: Lagh da Scispadus 2071 m.; a sinistra: Camp 10 min, Rifugio Saoseo CAS 15 min, Sfazù 1 1/4 h; diritto: Lach da Val Viola.
Costeggiamo la sponda sinistra del lago, quasi in piano.
Passiamo accanto ad un paletto la cui parte alta è dipinta di bianco e rosso. Il sentiero è pietroso. Sotto gli alberi ci sono vari cespugli di rododendro.
Arrivati alla fine del lago torniamo a salire.
Presso un tornante sinistrorso troviamo una freccia con una scritta che indica la prosecuzione verso il Lago Viola.
Poi giriamo a destra e usciamo dal bosco.
Dopo alcuni passi quasi in piano riprendiamo a salire. Attraversiamo un prato (m. 2095).

Ci riportiamo sulla sterrata che avevamo lasciamo prima del Rifugio Saoseo. Ora è meno larga e sembra un ampio sentiero. La seguiamo verso destra in salita (m. 2105).
Con minore pendenza attraversiamo un prato con un masso al centro, poi riprendiamo a salire tra gli alberi (m. 2115).
Raggiungiamo due sbarre in legno e un tornello metallico che hanno lo scopo di impedire il passaggio degli animali consentendo invece quello degli escursionisti (m. 2135).
Poco dopo, in basso a destra, ci sono delle pietre. Alterniamo alcuni tratti tra gli alberi ad altri allo scoperto.
Percorriamo un tratto quasi in piano poi, in salita, torniamo nel bosco (m. 2145).
Troviamo una sbarra di legno, aggirabile alla destra, e proseguiamo quasi in piano tra radi alberi, cespugli e pietre (m. 2155).
Lasciamo a destra alcuni massi.
Ad un bivio, seguendo i bolli, andiamo a destra; comunque poco dopo le due tracce si riuniscono.
Proseguiamo in leggera salita ignorando un piccolo sentiero che, quasi in piano, porta ad una propaggine del Lago Viola. Naturalmente possiamo anche andarla a vedere e poi tornare indietro.

Il percorso si biforca e i segnavia indicano a sinistra: Plan de la Genzana 45 min, Pass da Val Viola 1 1/4; a destra: Dügüral - Lagh da Saoseo 1 h, Pass da Val Viola 1 h; dietro: Lagh da Saoseo 25 min, Rifugio Saoseo CAS 35 min, Lungacqua 40 min, Camp 30 min. Andiamo a destra verso il terzo lago.
Con una passerella formata da due tronchi attraversiamo un torrente e raggiungiamo una palina con le seguenti indicazioni: Lach da Val Viola 2159 m.; a sinistra: Pass da Val Viola: diritto: Dügüral - Lach da Saoseo; dietro: Lach da Saoseo, Camp, Rifugio Saoseo CAS.

Il Lago di Val Viola, rispetto ai precedenti, è situato in un ambiente più aperto dal quale si possono vedere a nordovest le cime del Corno di Campo (m. 3232-3216) e del Pizzo Paradisino (m. 3302) e a sudest la Cima di Saoseo (m. 3265). E' il più grande dei laghi della zona e come il Lago Saoseo ha un isolotto, questo però è più grande.
Il percorso prosegue senza raggiungere la riva dal lago. Naturalmente vale la pena fare una piccola deviazione e sostare un attimo, magari al ritorno, quando nella tranquillità del tramonto, con pochi escursionisti nei pressi, le mucche conducono i vitellini verso l'acqua per dissetarsi.

Proseguiamo in leggera salita alla destra del torrente, tra erba e cespugli.
Guadiamo i due rami di un altro torrente. Alla sinistra, più lontano, vediamo un baitello di legno.
Proseguiamo con un piccolo sentiero tra mucche al pascolo.
Superiamo una passerella realizzata con cinque piccoli tronchi.
Camminiamo dapprima tra erba, cespugli e pietre e poi anche tra alcuni alberi.
Dopo un tratto in salita ne percorriamo un altro quasi in piano passando accanto ad un masso spaccato in tre parti (m. 2210).
Alla destra scorre un ruscello.

Saliamo in modo abbastanza ripido, poi continuiamo quasi in piano mentre il sentiero si biforca e, seguendo i bolli, andiamo a destra (m. 2230).
Alla sinistra ci sono delle pietre franate, mentre alla destra un prato, dei cespugli e un ruscello.
Lasciamo a sinistra un vecchio larice sul quale vediamo i bolli.
Uno dopo l'altro, guadiamo due torrenti.
Ora saliamo a zig-zag in modo abbastanza ripido.
Percorriamo poi un tratto con poca pendenza camminando su pietrisco (m. 2250).
Riprendiamo a salire. Volgendo le spalle riusciamo ancora a vedere, in basso a destra, il Lago Viola.

Arrivati davanti ad un masso, giriamo a sinistra e saliamo ripidamente (m. 2280).
Poi, con minore pendenza, percorriamo due zig-zag destra-sinistra e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Superiamo tre tornanti sx-dx-sx (m. 2310).
Lasciamo alla destra un masso.
Proseguiamo quasi in piano. Ora alla destra ci sono molti grandi massi (m. 2330).
Alterniamo alcuni tratti con poca pendenza ad altri quasi in piano camminando tra l'erba, a mezza costa lungo il fianco sinistro della valle. Dietro riusciamo ancora a vedere il ghiacciaio del Palù.
Dopo un tratto in discesa proseguiamo quasi in piano attraversando una pietraia poi riprendiamo il sentiero.

In basso a destra vediamo il laghetto Dügüral, poco più di una pozza dalla forma ovoidale (m. 2240).
Per aggirare un tratto di sentiero franato, percorriamo pochi passi in leggera discesa e poi altri in salita (m. 2350).
Continuiamo con minore pendenza poi, con pochi passi in salita raggiungiamo una roccetta. Proseguiamo in leggera salita.

Davanti vediamo una cimetta situata nel mezzo della valle. Alla destra invece si erge il Corno Dosdè (m. 3232).
Dopo un tratto quasi in piano ed uno con poca pendenza torniamo a salire (m. 2385).
Poi, quasi in piano, iniziamo ad aggirare la cimetta, lasciandola alla destra (m. 2400).
Torniamo a salire. Alla sinistra si apre un valloncello.
Proseguiamo dapprima quasi in piano con una roccia alla sinistra (m. 2410) e poi in salita con una pietraia alla destra.

Con minore pendenza raggiungiamo una palina che indica a sinistra: Pass de Val Viola; davanti: Rifugio Viola (I); dietro: Lagh da Val Viola, Camp, Rifugio Saoseo CAS (m. 2435).
Continuiamo diritto in leggera discesa. Davanti, verso destra, vediamo il quinto laghetto dalla forma ricurva.
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire.

Raggiungiamo il cippo di confine che reca le scritte: "S 11" e "I 1930" (m. 2440).
Proseguiamo in leggera discesa. In basso a sinistra c'è il primo laghetto, dalla forma quasi rettangolare, che troviamo in territorio italiano. Alla destra c'è una roccia.
Davanti vediamo il Pizzo Bianco e una cascina. Dopo alcuni passi in discesa proseguiamo quasi in piano.

Ora scendiamo. Davanti cominciamo a vedere il Rifugio Viola e i tre laghetti che lo attorniamo.
Lasciata a sinistra una bassa roccetta, scendiamo ripidamente su pietrisco.
Il sentiero si divide in due tracce e seguiamo quella alla destra che pare più agevole.
Più sotto, il sentiero si ricompone (m. 2355).
Continuiamo in discesa con alcune serpentine verso i prati nei quali pascolano delle mucche.
Giunti in basso, attraversiamo i prati, costeggiamo il laghetto situato sul retro del rifugio e poco dopo lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. 862 -170
Data escursione: agosto 2013

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • al Passo di Val Viola (m. 2460) in ore 0.35
  • al Rifugio Saoseo (m. 1985) in ore 2
  • al Rifugio Campo (m. 2069) in ore 1.50
  • al Bivacco Caldarini (m. 2501) in ore 2
  • al Bivacco Dosdè (m. 2824) in ore 3







Dati del Rifugio Viola

Altezza:
m. 2314
Gruppo:
Alta Valtellina
Ubicazione:
Alta Val Viola
Comune:
Valdidentro - SO
Carta Kompass:
96 B6
Coordinate Geo:
46°25'09.40"N
10°09'42"E
Gestore:
Marco Fraquelli
Telefono gestore:
348 3419794
Telefono rifugio:
0342 985136
Posti letto:
40
Apertura:
1/6 - 1/11
Pagina aggiornata
il: 01/09/2013
Il Rifugio Viola Il rifugio circondato dai laghetti Il Corno Dosdè Il Pizzo Bianco Il lago davanti al rifugio La Val Poschiavo dal Passo di Val Viola Il ghiacciaio del Palù Il Rifugio Saoseo Il Monte Saoseo Il Lago Saoseo Il Lago Saoseo Il Lago Scispadus Il Lago Viola (Svizzera) Mucche attorno al Lago Viola (Svizzera) Dintorni del Lago Viola (Svizzera) Laghetto Dügüral Il laghetto al confine italo-svizzero (in territorio elvetico) Il laghetto al confine italo-svizzero (in territorio italiano)

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