Il Rifugio Rosalba è situato presso il Colle del Pertusio, sulla dorsale erbosa che scende dalla Grignetta verso il Lago di Lecco, circondato da curiosi
monoliti calcarei che sbucano come funghi dall'erba e da torrioni dalle ripidissime pareti.
Qui sono nati e cresciuti alcuni gruppi alpinistici famosi in tutto il mondo come i Ragni di Lecco.
Primo itinerario: Sentiero delle Foppe (n. 9)
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, imbocchiamo la strada che con 14 tornanti conduce ai Piani Resinelli (m. 1278).
Qua giunti, superiamo il vasto parcheggio (Piazzale Daniele Chiappa) e continuiamo con Via Escursionisti.
Arrivati alla chiesa giriamo a destra in Via alla Carlanta.
Proseguiamo in leggera salita e, poco dopo, ad una biforcazione teniamo la sinistra ignorando a destra Via Locatelli.
In discesa, lasciamo a destra la Fonte Carlanta e arriviamo fino all'ex Rifugio Alippi (m. 1180) poco prima del quale parcheggiamo la macchina a bordo strada (Via Pra Mulino).
La strada prosegue in discesa (Via Per Lemaggio). Prendiamo invece alla destra Via alle Foppe. I segnavia indicano diritto: Località Lemaggio a
ore 0.20, Località Colonghei a ore 0.30, sent. 5 Abbadia L. a ore 1.40, sent. 12 Mandello a ore 2; a destra: Rifugio Rosalba a ore 2 con il sentiero 9
delle Foppe e con il sentiero dei Morti.
Ci incamminiamo verso destra, in lettera salita, su di una strada asfaltata, camminando tra una rete ed un muretto oltre i quali vediamo alcune case e degli alberi.
Ignoriamo una stradina che sale a destra e continuiamo diritto su fondo sterrato.
Poco dopo percorriamo una semicurva a destra aggirando un traliccio e passando sotto ai cavi dell'alta tensione (m. 1185).
Alterniamo due tratti quasi in piano ad altrettanti in leggera discesa, tra case e recinzioni.
In basso alla sinistra vediamo un prato.
Quasi in piano percorriamo una curva a sinistra (m. 1180).
In leggera salita arriviamo ad una biforcazione dove un cartello indica verso destra il Rifugio Rosalba con il sentiero n. 9 delle Foppe (m. 1185).
Subito dopo, davanti ad una casa, percorriamo una curva a destra.
Proseguiamo in salita, tra gli alberi, con il fondo in cemento. Alla sinistra, poco più in alto, c'è una staccionata di legno. Vediamo un bollo bianco
e rosso su di una pietra.
La strada torna ad essere sterrata (m. 1200).
Ad un'altra biforcazione (m. 1205), un cartello, una freccia ed un bollo bianco-rosso segnalano il Rifugio Rosalba verso sinistra mentre dall'altra
parte ci sono una strada privata ed un cartello che ne vieta l'accesso. Un altro cartello indica dietro: Resinelli, P. Chiesa.
Proseguiamo in piano.
In basso verso sinistra cominciamo a vedere uno scorcio del Lago di Lecco.
Troviamo un segnavia formato da un quadrato rosso che contiene un pallino blu.
Dopo un tratto in discesa ne percorriamo uno in leggera discesa ed uno quasi in piano. Un cartello segnala il Rifugio Rosalba con il sent. 9.
Con pochi passi in salita raggiungiamo un bivio (m. 1210). I segnavia indicano:
- con un tornante destrorso: Piani Resinelli a ore 0.30;
- a destra: Rifugio Rosalba a ore 1.40 con il sentiero delle Foppe n. 9 e con sentiero dei Morti;
- dietro: (ex)Rifugio Alippi a ore 0.20.
Proseguiamo in discesa camminando dapprima sopra delle radici affioranti, poi su dei gradini e in seguito su sentiero.
In leggera discesa raggiungiamo una vecchia frana. La attraversiamo quasi in piano, seppur con lievi saliscendi, camminando sulle pietre. Su di un
masso vediamo la scritta: "И 9" e una freccia con due punte che indicano le due direzioni (m. 1185).
Oltre la frana riprendiamo il sentiero e cominciamo a salire con due zig-zag destra-sinistra.
Il successivo zig-zag è agevolato dalla presenza di alcuni gradini (m. 1205).
In basso alla sinistra vediamo una parte del Lago di Lecco (m. 1215).
Quasi in piano percorriamo una curva a destra.
Aggiriamo una roccetta affiorante nel sentiero.
Dopo un tratto in leggera salita, quasi in piano percorriamo una curva a destra (m. 1225).
Subito dopo, lasciamo a destra il sentiero segnalato che porta all'attacco dei torrioni: Punta Giulia, Torre Costanza e Mongolfiera (A = difficoltà alpinistica).
In alto cominciamo a vedere guglie e torrioni della Grignetta.
Dopo una curva a destra quasi in piano, in leggera salita ne percorriamo una a sinistra.
Un alberato pendio precipita alla sinistra.
Quasi in piano superiamo una roccetta affiorante dal sentiero.
Dopo un breve tratto in discesa continuiamo quasi in piano.
Presso un tornante sinistrorso vediamo il segnavia 9 a bandierina (m. 1230). Ora dobbiamo superare un tratto un po' esposto, con una paretina che
dobbiamo risalire quasi in verticale per un paio di metri; cinque staffe di acciaio facilitano il compito.
Proseguiamo in leggera salita, con delle semicurve. Un cavo di materiale plastico fissato a dei paletti di metallo assicura il cammino.
Presso una curva a destra le protezioni terminano.
Percorriamo pochi passi con il sentiero stretto tra gli alberi e le rocce (m. 1235).
Dopo un tratto in salita, con minore pendenza superiamo una curva a destra e riprendiamo a salire.
Agevolati da rudimentali gradini superiamo un breve tratto abbastanza ripido.
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra c'è una roccia.
Torniamo a salire.
Proseguiamo ripidamente con alcuni zig-zag: dx-sx-dx-sx. Anche in questo punto vediamo una parte del lago.
Saliamo due rudimentali gradini di legno.
Terminato questo ripido tratto (m. 1270) proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in discesa.
Dopo una curva a sinistra, con alcuni passi in salita e in discesa superiamo una roccetta e continuiamo quasi in piano con il sentiero.
Proseguiamo con una curva a destra in leggera discesa tra roccette.
Continuiamo in leggera salita con alberi alla sinistra e un prato alla destra.
Dopo una curva a destra riprendiamo a salire tra alberelli.
Arriviamo ad un bivio (m. 1285). I segnavia indicano il Rifugio Rosalba a sinistra a ore 1.15 con il Sentiero delle Foppe (E) e a destra a ore 1 con
il Sentiero dei Morti (EE).
E' pertanto possibile effettuare un'escursione ad anello salendo da una parte e scendendo dall'altra, tenendo però presente che il Sentiero dei Morti
è riservato ad escursionisti esperti.
Per fare questo giro, conviene percorrere il Sentiero dei Morti al ritorno in quanto, in questo caso, prima di arrivare al passaggio più impegnativo,
c'è un sentiero sulla destra con il quale, coloro che non se la sentono di proseguire, possono riportarsi sul Sentiero delle Foppe.
Con il Sentiero delle Foppe n. 9 continuiamo verso sinistra in leggera salita. In questo punto il sentiero è incassato nel terreno circostante. Dietro
c'è una parete di roccia.
Percorriamo un tornante destrorso ignorando un sentierino alla sinistra.
Dopo il tornante, davanti vediamo delle pareti rocciose con guglie e pinnacoli.
Alla sinistra il pendio scende ripidamente. Torniamo a vedere una parte del lago.
Quasi in piano percorriamo alcune semicurve e vediamo il segnavia 9 a bandierina su di una roccia.
Alterniamo due tratti in leggera discesa ad altrettanti quasi in piano.
Presso un tornante sinistrorso attraversiamo il letto di un torrente in secca (m. 1295).
Torniamo a salire con rudimentali gradini.
Percorriamo pochi passi quasi in piano.
Ora saliamo in modo quasi verticale agevolati da rudimentali gradini e dalla presenza di un cavo.
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita. Un cartello su un faggio ricorda che ci troviamo sul sentiero n. 9 per il Rifugio Rosalba.
Poco dopo raggiungiamo il bivio presso il quale dalla sinistra si innesta il sentiero n. 12 descritto nel terzo itinerario (m. 1305). I segnavia
indicano a sinistra in discesa: Loc. Colonghei a ore 0.30, Abbadia (sentiero 5 - E) a ore 1.30, Mandello (sentiero 12 - E) a ore 2; a destra con il
sentiero delle Foppe (9 - E): Rifugio Rosalba a ore 1.10. Proseguiamo in salita con un tornante verso destra.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 1315).
In modo abbastanza ripido percorriamo un tornante sinistrorso.
La pendenza diminuisce un poco mentre il sentiero si divide solo per aggirare due betulle da entrambi i lati.
Riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Troviamo una pietra in mezzo al sentiero. Possiamo aggirarla alla sinistra salendo dei rudimentali gradini oppure alla destra camminando sopra delle radici.
Subito dopo, aiutandoci con le mani e agevolati dalla presenza di rudimentali gradini, risaliamo in modo quasi verticale una roccetta (m. 1345).
Continuiamo con ripide serpentine.
Aggiriamo una pietra situata nel mezzo del sentiero.
Uno dopo l'altro, risaliamo aiutandoci con le mani per due brevi tratti; il secondo dei quali è parzialmente aggirabile alla destra.
Quasi in piano passiamo tra due ceppi di faggi (m. 1355). In alto vediamo varie guglie.
Percorriamo un tornante sinistrorso ed una curva a destra.
Continuiamo in salita con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Superiamo alcuni zig-zag.
Vediamo un anello di metallo fissato ad una pietra nel sentiero (m. 1380).
Continuiamo con altri ripidi zig-zag. Attorno ci sono torrioni e guglie.
Troviamo altri due anelli di metallo uguali al precedente.
Subito dopo arriviamo ad un bivio dove lasciamo a sinistra il sentiero segnalato che conduce all'attacco del Torrione Ratti (A) e continuiamo con
uno zig-zag destra-sinistra (m. 1395).
La pendenza diminuisce un poco.
Attraversiamo una colata di pietrisco franata dalla sinistra (m. 1405).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.
Torniamo a salire ripidamente.
Troviamo un altro anello di metallo fissato ad una pietra nel sentiero.
Continuiamo con due tornanti destra-sinistra (m. 1420). Alla destra c'è un torrione, davanti ne vediamo un altro, alla sinistra ci sono pareti e guglie.
Percorriamo un breve ripido tratto.
Il sentiero si divide. Alla destra ci sono due guglie. Possiamo continuare diritto in salita oppure verso destra con poca pendenza e, dopo un tornante
sinistrorso, in modo abbastanza ripido andare ad immetterci nell'altro sentiero (m. 1435).
Proseguiamo in salita. Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.
Una radice alla destra esce dal terreno e forma un corrimano (m. 1440). Torniamo subito a salire ripidamente su fondo roccioso.
Continuiamo in modo abbastanza ripido con un tratto di sentiero incassato tra roccette e terreno coperto dall'erba.
Quasi in piano superiamo un tornante sinistrorso (m. 1455).
Dopo un tratto in leggera salita, quasi in piano percorriamo un tornante destrorso. In alto a sinistra vediamo alcune guglie.
Saliamo alcuni rudimentali gradini di roccia.
Proseguiamo quasi in piano.
Dopo uno zig-zag sinistra-destra continuiamo in modo abbastanza ripido su fondo roccioso.
Percorriamo pochi passi quasi in piano passando tra una betulla alla sinistra e altre due alla destra.
Risaliamo a zig-zag un ripido tratto con il fondo roccioso.
Raggiungiamo una selletta dove lasciamo un pinnacolo alla nostra destra. In basso vediamo una parte del Lago di Lecco. Quasi in piano, giriamo a sinistra (m. 1470).
Proseguiamo con poca pendenza e passiamo sotto ai rami di due betulle.
Torniamo a salire.
Sull'altro versante della rocciosa valletta alla nostra destra, il Canalone del Pertusio, distinguiamo il Sentiero dei Morti che sale parallelo.
Ignoriamo una ripida scorciatoia che si stacca alla sinistra e proseguiamo diritto in leggera salita (m. 1480).
Superiamo due curve sinistra-destra.
In basso alla destra torniamo a vedere una parte del lago.
Risaliamo per un metro quasi in verticale e proseguiamo con poca pendenza.
Percorriamo un'ampia curva a sinistra (m. 1490).
Davanti, più in alto, vediamo vari spuntoni di roccia che affiorano tra l'erba.
Superiamo una curva a destra incassata nel terreno circostante.
Dopo una curva a sinistra, per un breve tratto saliamo ripidamente su fondo roccioso.
Proseguiamo con poca pendenza. Percorriamo un tornante.
Dalla sinistra si immette la scorciatoia. Subito giriamo a sinistra (m. 1515).
Continuiamo con un'ampia curva verso destra.
Torniamo a salire con un erboso pendio che scende ripidamente alla sinistra del sentiero (m. 1525).
Presso un tornante destrorso ignoriamo in sentiero che si stacca verso sinistra in leggera discesa. C'è anche una ripida scorciatoia che prosegue diritto (m. 1545).
Arrivati davanti ad una parete di roccia percorriamo un tornante sinistrorso e continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1550).
In leggera salita arriviamo ad un tornante destrorso.
Presso il successivo tornante destrorso, dalla sinistra si immette la ripida scorciatoia precedentemente ignorata.
Giunti davanti ad una guglia percorriamo un tornante sinistrorso subito seguito da una curva a destra (m. 1570).
Superiamo un tratto incassato tra roccette e terreno.
La pendenza diminuisce un poco. Passiamo accanto ad una solitaria betulla. Il sentiero si biforca e procede alla sinistra in salita e alla destra con
minore pendenza (m. 1575). Se teniamo la destra, dopo un tornante sinistrorso confluiamo nell'altro ramo.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1590).
Proseguiamo con un lungo tratto in salita.
Poi risaliamo per un metro una roccetta obliqua affiorante dal terreno (m. 1630).
Poco prima di arrivare ad una roccetta aguzza, percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1635).
Davanti vediamo torrioni e guglie.
Continuiamo con due tornanti destra-sinistra (m. 1645).
Proseguiamo su fondo roccioso.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Continuiamo in leggera salita. Ora le guglie sono alla nostra sinistra (m. 1650).
Raggiungiamo il bivio dove il Sentiero delle Foppe e il Sentiero dei Morti si riuniscono (m. 1685). I segnavia indicano a chi scende;
alla destra con il Sentiero dei Morti (EE): Piani Resinelli a ore 1.10; dietro con il sentiero delle Foppe (E): Piani Resinelli a ore 1.15, Colonghei
- Mandello L. a ore 2.30. In basso a destra vediamo una parte del lago.
Giriamo a sinistra. Superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Davanti, più in alto, vediamo il Rifugio Rosalba.
In salita percorriamo una curva a sinistra seguita da un tornante destrorso (m. 1700).
Con minore pendenza continuiamo su fondo roccioso.
Torniamo a salire. Dalla destra si immette una variante al tratto finale del Sentiero dei Morti.
Al successivo tornante sinistrorso se ne immette un'altra (m. 1715).
Proseguiamo con poca pendenza. Davanti vediamo il rifugio.
Dopo un tratto abbastanza ripido, in salita lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello: m. 600 -50
Data escursione: aprile 2017
Secondo itinerario: Sentiero dei Morti
Come descritto all'inizio del precedente itinerario arriviamo al bivio dove i due sentieri si dividono (m. 1285).
Al bivio andiamo a destra e saliamo ripidamente con un sentiero meno marcato rispetto a quello delle Foppe.
Superiamo un tratto con gradini scavati nella roccia e poi continuiamo a zig-zag su pietrisco.
Il fondo torna ad essere roccioso e di tanto in tanto troviamo qualche pietra che fa da gradino.
Poi gli alberi si diradano e tra l'erba raggiungiamo uno spuntone di roccia (m. 1405). A sinistra c'è un precipizio e in alto vediamo vari pinnacoli.
Continuiamo verso destra su fondo roccioso.
Troviamo una betulla semi sradicata, messa di traverso sul sentiero che in questo punto costeggia un ripido salto. Passiamo tra i rami con la dovuta
precauzione.
Continuiamo a salire lasciando a destra due strani pinnacoli. In alto a sinistra cominciamo a vedere la parte destra della facciata del rifugio seminascosta da
una roccia.
Raggiungiamo un'aerea crestina e continuiamo verso sinistra con poca pendenza (m. 1475).
Torniamo poi a salire ripidamente su fondo roccioso, con un precipizio alla sinistra e raggiungiamo un'altra piccola cresta e un bivio. Un segnavia
indica, a chi percorre il sentiero in discesa, il Sentiero dei Morti e l'ex Rifugio Alippi a ore 0.40. Infatti c'è anche un altro sentierino che scende sull'altro
versante.
Continuiamo verso sinistra su sentiero roccioso, a volte aiutandoci con le mani.
Percorriamo un'altra crestina accanto a delle guglie mentre sull'altro lato del canalone distinguiamo nettamente il Sentiero delle Foppe.
In piano raggiungiamo una corda passamano e poco dopo un passaggio esposto (m. 1540).
Aiutati dalla corda fissa, con precauzione, scendiamo sul fondo della rocciosa valletta; è questo il punto più impegnativo dell'escursione.
Risaliamo poi l'altro versante.
Ignoriamo un piccolo sentiero sulla sinistra con il quale è possibile riportarsi sul Sentiero delle Foppe e continuiamo con ripidi zig-zag su sfasciumi.
Passiamo alla sinistra di alcuni torrioni e poi ripidamente, sempre su pietrisco e sassi smossi, saliamo fino al bivio dove ritroviamo il Sentiero
delle Foppe (m. 1685). I segnavia indicano i due sentieri a chi scende; dietro con il Sentiero dei Morti (EE): Piani Resinelli a ore 1.10; a sinistra
con il sentiero delle Foppe (E): Piani Resinelli a ore 1.15, Colonghei - Mandello L. a ore 2.30.
Come già descritto nella parte finale del primo itinerario percorriamo l'ultimo tratto e arriviamo al rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 600 -50
Data escursione: maggio 2008
Terzo itinerario: da Rongio (sentiero 12)
Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Alla prima rotonda di Mandello (km. 61.2) giriamo a destra (Via Parodi) passando sotto il ponte della ferrovia e continuiamo fino al termine della strada.
Poi voltiamo a destra (Via Combattenti), aggiriamo la chiesa di San Zenone e arriviamo al cimitero.
Continuiamo verso sinistra con Via per Maggiana e la seguiamo fino a trovare la deviazione a sinistra per Rongio e Luzzeno (Via Segantini).
Percorriamo tutta la Via Segantini fino al termine (circa km 1.6) e arriviamo alla piazzetta di Rongio (Piazza S. Antonio) dove lasciamo la macchina (m. 398).
Nel caso lo spazio fosse già interamente occupato possiamo parcheggiare un centinaio di metri prima sulla destra.
Ci incamminiamo e, dopo aver percorso pochi metri lungo Via Rossana, troviamo un'altra piazzetta sulla sinistra. Qui, accanto ad una fontana, c'è una
palina segnavia che indica i sentieri che possiamo percorrere; a sinistra: 14 verde (Rifugio Elisa - Buco di Grigna - Traversata alta) e 18 verde
(Gardata - Alpe Cetra - Rifugio Bietti); a destra: 12 verde (Colonghei - Piani Resinelli - Rifugio Rosalba), 13 verde (Versarico - Rifugio Rosalba),
13 B blu (Zucco di Manavello).
Continuiamo pertanto sulla destra lungo Via Rossana, una strada asfaltata inizialmente in leggera salita.
Subito troviamo un cartellone giallo che segnala il sentiero 12 per Colonghei, Piani Resinelli, Rifugio Rosalba e il sentiero 13 per il Rifugio
Rosalba.
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Superata l'ultima casa di Rongio, la strada si restringe e diventa una mulattiera acciottolata (m. 430).
Ignoriamo un sentiero a sinistra ed entriamo nel bosco.
In salita arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano diritto con il sentiero 13: Versarico, Rifugio Rosalba; a destra con il sentiero 12: Colonghei,
Piani Resinelli, Rifugio Rosalba; a destra con il sentiero 13 B: Zucco di Manavello. Un cartello indica il divieto di transito agli automezzi.
Andiamo a destra e saliamo in modo abbastanza ripido con una mulattiera a gradini.
Incrociamo un sentierino.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 450).
Dietro alla sinistra, è visibile una piccola porzione del Lago di Lecco.
Superiamo una curva a destra (m. 455). Alla sinistra c'è una recinzione inizialmente in legno e, più avanti, metallica.
La pendenza diminuisce. Ora è alla destra che vediamo il lago.
Accompagnati da un muretto di pietre a secco alla sinistra, arriviamo ad un bivio (m. 490). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 13 B: Zucco
di Manavello; diritto con il sentiero 12: Colonghei, Piani Resinelli, Rifugio Rosalba; dietro con il sentiero 12: Rongio, Mandello.
Con pochi passi a sinistra è anche possibile raggiungere la fontana Rossana.
Proseguiamo diritto, quasi in piano, tra prati e alcuni alberi. Alla sinistra c'è un muretto a secco; alla destra alcuni cassottelli in lamiera. Bella la vista
alla destra su Mandello, il Lago di Lecco e i Corni di Canzo.
Troviamo poi, sempre a destra, alcuni alberelli di ulivo e dei piccoli orti recintati che precedono una cascina.
Ignoriamo la stradina che scende alla cascina ed entriamo nel bosco (m. 500).
Ora procediamo in salita. Sulla destra c'è una rete metallica, terminata la quale incrociamo un piccolo sentiero.
Con minore pendenza percorriamo un tratto incassato nel terreno e con un muretto di contenimento alla sinistra. Attorno ci sono vari cespugli di pungitopo; ne
vedremo parecchi lungo la prima parte del cammino.
Più avanti, sulla sinistra, troviamo una vecchia cascina (m. 535).
Ignoriamo un sentierino che si stacca a sinistra e proseguiamo tra i castagni. Alcune pietre fungono da rudimentali gradini.
Quasi in piano raggiungiamo un vecchio baitello che lasciamo sulla destra (m. 560).
Dopo due passi in leggera discesa, ignoriamo un sentiero che scende a destra verso Maggiana. Poco più avanti un cartello segnala il pericolo di incendi.
In leggera salita passiamo sotto un cavo di teleferica, molto alto sopra il sentiero.
Con una breve salita percorriamo un altro tratto incassato nel terreno circostante.
Continuiamo in leggera salita, poi la pendenza aumenta un poco. Alla destra, tra gli alberi, vediamo ancora il lago.
Superato un altro breve tratto incassato, torniamo a salire (m. 625). Di tanto in tanto alcune pietre fanno da gradino.
Il sentiero poi si divide in due tracce (m. 670) che ben presto tornano ad unirsi.
La pendenza aumenta. Passiamo sotto un altro cavo di teleferica (m. 695).
Dopo un tratto con minore pendenza, riprendiamo a salire e percorriamo un tratto incassato risalendo alcuni gradini in pietra.
Poi, in leggera salita, incrociamo un sentierino (m. 730). Proseguiamo con maggiore pendenza. Il sentiero continua a presentare dei tratti che sembrano scavati
ad altri in cui scorre al livello del terreno circostante.
Ignoriamo un sentiero che si stacca a sinistra mentre, sull'altro lato, troviamo un grande masso che si sporge sul sentiero (m. 740).
Nuovamente in leggera salita, raggiungiamo l'innesto del sentiero che sale da Maggiana (descritto nel quarto itinerario), anch'esso contrassegnato con il n. 12 (m. 750). I segnavia indicano
diritto: Colonghei, Piani Resinelli, Rifugio Rosalba; a destra: Maggiana, Mandello; dietro: Rongio, Mandello.
Continuiamo diritto in salita percorrendo un tratto incassato e con dei gradini in pietra.
Sulla destra troviamo una grossa pietra. Qui il sentiero si sdoppia per tornare a riunirsi poco più avanti.
Risaliamo altri gradini (m. 780). Troviamo poi due massi in mezzo al sentiero.
Notiamo che, dopo l'innesto del sentiero proveniente da Maggiana, i segnavia (bandierine con il n. 12 e bolli gialli) sono aumentati.
Percorriamo un altro tratto incassato mentre risaliamo dei gradini. Alzando lo sguardo, in alto a sinistra tra gli alberi, riusciamo a vedere alcune guglie e
pinnacoli della Grignetta.
Lasciamo a destra un masso (m. 830). Altri ne troviamo attorno al sentiero poco dopo percorrendo ancora un tratto incassato. Proseguiamo quasi in piano.
Poi in salita, superati altri gradini, raggiungiamo un bivio (m. 865). I segnavia indicano a destra con il sentiero 12 A: Zucco della Rocca; diritto: Colonghei,
Piani Resinelli, Rifugio Rosalba; dietro: Maggiana, Rongio, Mandello. Lo Zucco della Rocca meriterebbe una visita; sulla sua sommità rimane un pozzo a
testimonianza di un antico insediamento.
Continuiamo diritto con ben poca pendenza. Facciamo pochi passi in salita e poi proseguiamo quasi in piano o in leggera discesa. Sulla destra tra gli alberi
vediamo il lago fino a Lecco.
Passiamo sotto un cavo di teleferica.
In leggera salita, lasciamo a destra un masso (m. 900).
Proseguiamo in leggera discesa e poi in piano e passiamo sotto altri due cavi di teleferica.
Raggiungiamo poi il letto di un torrente in secca.
Poco dopo un rivolo, che scende dalla sinistra, attraversa il percorso infangandolo notevolmente. In questo punto il sentiero è rinforzato a valle da un tronco
messo raso terra.
Dopo due passi in salita, proseguiamo quasi in piano e raggiungiamo l'innesto del sentiero che arriva da Crebbio (m. 910). I segnavia indicano a destra con il
sentiero 5: Crebbio, Abbadia; diritto con il sentiero 12: Piani Resinelli, Rifugio Rosalba; dietro: Maggiana, Rongio, Mandello.
Continuiamo diritto con una gradinata abbastanza ripida che termina quando sulla destra raggiungiamo una baita (m. 935). Sulla facciata dell'edificio vediamo la
scritta. "Ca' d'Arca". Davanti alla baita c'è un crocefisso.
Proseguiamo in leggera salita, poi la pendenza aumenta.
Torniamo a camminare in leggera salita. Percorriamo un tratto incassato nel terreno e lasciamo a destra un vecchio cancello arrugginito.
Davanti vediamo la prima delle case dei Colonghei e poco dopo la raggiungiamo (m. 965). Sulle pareti vediamo una scritta quasi cancellata dal tempo: "Colonghelli
vendita vino" e i segnavia n. 5 e n.
12. Dietro questo primo edificio ce ne sono altri.
Qui il sentiero si divide. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 12: Rifugio Rosalba a ore 1.30; diritto con il sentiero 5: Piani Resinelli. Davanti
sentiamo il rumore di un torrente.
Continuiamo a sinistra con sentiero 12 che sale in modo abbastanza ripido. Troviamo alcuni gradini in legno.
Subito dopo iniziamo a percorrere un tratto profondamente incassato.
Raggiungiamo un bivio e, seguendo un bollo giallo, andiamo a destra (m. 975).
Troviamo altri bolli. Il sentiero torna poi al livello del terreno circostante (m. 1015).
Più avanti vediamo dei cartelli metallici, privi di scritte, inchiodati su alcuni alberi (m. 1050). Sulla destra c'è uno slargo e, in basso, una porta senza costruzione alcuna.
La pendenza diminuisce ma solo per un poco.
Superata una curva a destra (m. 1125), percorriamo pochi passi in leggera salita.
Poi saliamo ripidamente con delle pietre che fanno da gradino. Raggiungiamo un ampio crinale e lo percorriamo tra alcuni alberelli. Davanti vediamo guglie e pinnacoli vari.
Ci spostiamo poi sul lato destro e percorriamo un breve tratto con minore pendenza (m. 1160).
Ben presto torniamo a salire ripidamente, questa volta su fondo roccioso.
Dopo pochi passi in leggera salita su fondo sterrato, saliamo due ripidi tornanti.
Alterniamo alcuni tratti con pochissima pendenza ad altri ripidi, sempre a mezza costa mentre alla destra, oltre la vallata, vediamo l'altopiano dei Resinelli.
Saliamo ripidamente su fondo misto di roccia e terra. Percorriamo pochi passi in piano.
Poi riprendiamo a salire con alla destra una colata di pietre che, poco dopo, attraversiamo (m. 1225).
Continuiamo in modo abbastanza ripido tra erba e alberelli mentre il sentiero alla destra precipita lungo un alberato pendio. Alla destra vediamo i Corni di
Canzo e una parte del Lago di Lecco.
Proseguiamo con poca pendenza (m. 1240) poi riprendiamo a salire. Troviamo delle pietre disposte a formare dei gradini (m. 1260).
Raggiungiamo uno slargo con pochi alberi dove giriamo a sinistra seguendo i bolli.
Proseguiamo poi in leggera salita alla destra di un costone. Un cartello giallo ricorda che siamo in una "zona a maggior tutela". Davanti torniamo a
vedere i pinnacoli della Grignetta.
Dopo una breve salita continuiamo quasi in piano, sempre a mezza costa, con il ripido pendio alberato che precipita alla destra.
Torniamo poi a salire e ci inchiniamo per passare sotto i rami bassi di un albero (m. 1290).
Continuiamo quasi in piano e poi in leggera salita. Qui il sentiero è molto stretto.
Dopo una curva a sinistra saliamo ripidamente su fondo inizialmente roccioso e poi sterrato.
Raggiungiamo il bivio con il sentiero delle Foppe descritto nel primo itinerario (m. 1305). Su un masso sono state dipinte in giallo una freccia verso destra e
la scritta Rosalba 9-12. Altri segnavia indicano a destra con il sentiero n. 9 delle Foppe: Rifugio Rosalba a ore 1.10; nella direzione dalla quale proveniamo:
Colonghei a ore 0.30, Abbadia (sent. 5) a ore 1.30, Mandello (sent. 12) a ore 2.
Continuiamo come precedentemente descritto nell'ultima parte del primo itinerario.
Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. 1332
Data escursione: marzo 2010
Quarto itinerario: da Maggiana (sentiero 12)
Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Alla prima rotonda di Mandello (km. 61.2) giriamo a destra (Via Parodi) passando sotto il ponte della ferrovia e continuiamo fino al termine della strada.
Poi voltiamo a destra (Via Combattenti), aggiriamo la chiesa di San Zenone e arriviamo al cimitero.
Continuiamo verso sinistra con Via per Maggiana.
Più avanti ignoriamo a sinistra la Via Segantini che conduce alla piazzetta di Rongio dove inizia il precedente itinerario.
Continuiamo diritto e, dopo un paio di tornanti, passiamo sopra alla statale 36.
Arrivati all'inizio di Maggiana, troviamo sulla sinistra l'ampio parcheggio che precede l'imbocco di Via dei Salici (m. 340).
Lasciata la macchina, ci incamminiamo in leggera salita lungo Via dei Salici, lasciando a sinistra una fontana, e raggiungiamo la chiesa di San Rocco. Anche
nella piazzetta davanti alla chiesa c'è un piccolo parcheggio ma la sosta è consentita solo per due ore.
Delle due strade parallele che escono dalla piazza, prendiamo quella più a destra.
Attraversiamo un'altra piazzetta nella quale sulla sinistra c'è una fontana. Vediamo i primi segnavia che indicano diritto il sentiero n. 12.
Seguendo una stradina acciottolata tra vecchie case ci addentriamo nella Contrada della Fontana e raggiungiamo uno slargo dove è presente un lavatoio. Alcuni
segnavia indicano a sinistra con il sentiero 12: Colonghei, Piani Resinelli, Rifugio Rosalba.
Poco dopo lasciamo a sinistra un vicolo che conduce alla Torre detta di Federico Barbarossa. Secondo la tradizione la torre ospitò l'imperatore nel 1158.
Prendiamo poi una mulattiera che parte tra due muretti. Un cartello segnala il divieto di transito agli automezzi.
Presso una curva a sinistra, un rivolo bagna il percorso.
Cominciamo a salire lasciando a destra un casello dell'acquedotto. Poco dopo troviamo una corta protezione sulla sinistra. La vista spazia, sempre a sinistra,
sul paese, la torre e il Lago di Lecco.
Più avanti, ignorando un piccolo sentiero che prosegue diritto, giriamo a destra (m. 365).
Dopo una curva a sinistra, saliamo ripidamente. Giunti in alto andiamo a destra e continuiamo in leggera salita tra i prati.
Giriamo nuovamente a sinistra e camminiamo tra alcune recinzioni. Alla destra c'è un cancelletto. Alla sinistra ulivi e poi siepi, orti e alberi da frutta.
Pieghiamo ancora a destra, ignorando un sentiero che arriva da sinistra, e raggiungiamo le case di Masso (m. 395).
Continuiamo con una bella mulattiera acciottolata che sale nel bosco.
Sulla destra vediamo uno spazio forse lasciato da una grotta crollata (m. 415). Proseguiamo con alcune serpentine.
Troviamo un cartello che segnala il pericolo di incendi. Qui un sentiero si stacca sulla destra e conduce verso un rudere. Proseguiamo diritto, in leggera
salita, seguendo il segnavia 12.
Ignoriamo un altro sentiero a sinistra e riprendiamo a salire.
Presso una curva a sinistra, un ruscelletto attraversa passando sotto alcune pietre (m. 440).
Il percorso, ora abbastanza ripido, è bagnato dall'acqua che proviene dalla sorgente del Tuf che troveremo più avanti.
Percorriamo un breve tratto in cui la mulattiera è incassata nel terreno circostante.
Dopo una curva a sinistra troviamo un muretto di contenimento alla sinistra. La pendenza diminuisce un poco. Sulla destra c'è un avvallamento nel quale scorre un ruscello.
Raggiungiamo un bivio davanti a due vecchie case malandate (m. 470).
Il percorso più ampio piega a sinistra e sale in modo più diretto verso il sentiero descritto nel terzo itinerario (anch'esso n. 12) che proviene da Rongio, nel
quale si innesta tra un vecchio baitello e un cartello che segnala il pericolo di incendi (nessun segnavia m. 560). Da qui si continua verso destra.
Il percorso ufficiale invece, indicato da un segno giallo, prosegue sulla destra. Anch'esso va ad inserirsi sul sentiero da Rongio, ma molto più avanti (m. 750).
Andiamo a destra.
Il sentiero è bagnato da acqua che esce alla sinistra da un piccolo tubo. Sulla prima delle case vediamo una piccola madonna.
Lasciati a destra i due edifici, continuiamo in salita.
Poco dopo troviamo un sentiero sulla destra che conduce verso un prato dove ci sono altre vecchie costruzioni.
Continuiamo diritto e raggiungiamo la Sorgente del Tuf (m. 485). L'acqua esce dalla roccia, scorre su una tegola e cade in un secchio andando poi ad allagare il
sentiero. Altra acqua gocciola dalla parete. Alla sinistra ci sono un vecchio faggio che fin dalla base si divide in due ed un baitello, un tempo adibito alla
conservazione dei latticini, ed ora invaso dall'acqua.
Giriamo a destra. Più avanti percorriamo un tratto con poca pendenza (m. 510) e poi torniamo a salire.
Superiamo due curve. Percorrendo un altro tratto in leggera salita, incrociamo un sentiero (m. 530). Saliamo alcuni gradini di pietra.
Poi con minore pendenza arriviamo ad un bivio (m. 545). Il nostro sentiero prosegue a sinistra, mentre quello a destra conduce in piano verso uno spiazzo con
vari larici in fondo al quale c'è una baita in pietra e legno. Un cartello recita: "Baitel". C'è anche un tavolo in cemento.
Percorriamo un tratto in salita ed un altro con minore pendenza (m. 580).
Dopo un tornante a sinistra saliamo ripidamente con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Continuiamo in leggera salita poi riprendiamo a salire con alcuni gradini di pietra.
Il sentiero ora alterna vari tratti con maggiore o minore pendenza.
Arriviamo poi ad un bivio (m. 705). A sinistra c'è una ripida scorciatoia. Proseguiamo sul percorso principale incassato nel terreno e ritroviamo la scorciatoia
che si innesta dalla sinistra.
Terminato il tratto incassato (m. 735) continuiamo in leggera salita con alcuni zig-zag.
Infine ci immettiamo sul sentiero che proviene da Rongio (m. 750). I segnavia indicano a destra: Colonghei, Piani Resinelli, Rifugio Rosalba; a sinistra: Rongio,
Mandello; dietro: Maggiana, Mandello.
Andiamo a destra e continuiamo come descritto nella seconda parte del terzo itinerario.
Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. 1390
Data escursione: aprile 2010
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