Il Rifugio Rosa Baremone è situato nei pressi del Passo del Marè (o Passo del Baremone), spartiacque tra il bacino del Lago d'Idro e quello dal Fiume Caffaro, immissario dello stesso Lago Eridio.
Il rifugio è raggiungibile in auto da Anfo con la stretta strada asfaltata per Baremone - Maniva percorrendo 11 chilometri e superando 22 tornanti qualcuno dei quali richiede una doppia manovra.
Noi però siamo saliti a piedi utilizzando una parte del Sentiero Alta Via dei Forti (indicato da segnavia a bandierina di colore nero-azzurro-nero) e passando per il Bivacco
Vedetta del Monte Censo e per il Bivacco Gatolè.
Lasciamo l'autostrada A4 all'uscita di Brescia Est (km. 228.8) e continuiamo in direzione di Salò con la SS 45 Bis.
Al km. 65.7, seguendo le indicazioni per: Madonna di Campiglio, Val Sabbia e Lago d'Idro, lasciamo la SS 45 Bis e proseguiamo con la SP 45 Ter che poi diventa la provinciale 237.
Superiamo: Nozza, Vestone, Lavenone, Idro e Anfo.
Poco dopo Anfo, con un tornante sinistrorso prendiamo la strada per Baremone e Maniva.
Dopo 700 metri, all'esterno di un tornante sinistrorso, troviamo l'austera chiesa di Santa Petronilla e l'inizio di alcuni sentieri tra i quali quello che dobbiamo percorrere (m. 520).
Volendo accorciare la gita possiamo evitare il Monte Censo e continuare in auto fino al km. 5.0 (m. 895) dove in località Cuca Chetoi il sentiero scende sulla strada e poco dopo risale.
Se invece non vogliamo proprio camminare possiamo arrivare in auto fino al rifugio (km. 11).
Lasciamo la macchina in un piccolo slargo oppure accanto alla chiesa dove troviamo anche una panchina e due panche di pietra. Da qui partono diversi sentieri, uno alla sinistra della strada e gli
altri alla destra.
I segnavia collocati alla sinistra della strada indicano: Itinerario escursionistico n. 8, Monte Paghera, Tre capitelli, Pieve di Idro. Su di un cartello, dove c'è anche una piccola cartina della
zona, leggiamo: Passo Costa Verde (458) in ore 2.15, Passo Costa Verde - Tre Capitelli (458-Var458) in ore 2.50, Dosso Sassello - Pieve Vecchia (458-457) in ore 3.40, Sassello - Pieve - Santa
Petronilla (458-457 e altro sentiero senza numero) in ore 5.10. Un altro cartello di legno segnala: Sentiero BN1, Cima Pagere, Costa Verde, Costa della Pieve, Cima Seller, Idro.
Alla destra della strada ignoriamo due sentieri non segnalati e prendiamo il terzo indicato da un evidente cartello di legno sul quale leggiamo: Sentiero Bi numero 1, Monte Censo, Cuca Chetoi, Cima
Valcaei, Cuca del Frinc, Passo del Marè, Forte di Cima Ora, Baremone, ore 4. Un segnavia, anch'esso di legno, indica con il sentiero 433: Monte Censo, Rif. Baremone, Cima Ora.
Prendiamo il sentiero 403 e ci incamminiamo in salita nel bosco di carpini e ornielli, seguendo dei segnavia a bandierina di colore nero-azzurro-nero e dei bolli bianco-rossi.
Percorriamo un tratto con minore pendenza. Alla destra, tra gli alberi, cominciamo a vedere una parte dell'Eridio (m. 530).
Torniamo a salire ed effettuiamo un tornante sinistrorso (m. 540).
Superiamo un tornante destrorso (m. 555).
Vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra (m. 570).
All'interno di un bivio vediamo i bolli sul tronco di un albero (m. 580). Proseguiamo con un tornante sinistrorso e, poco dopo, troviamo altri bolli che confermano la corretta direzione.
Superiamo un tornante destrorso (m. 590).
Saliamo un gradino sul quale sono stati dipinti i bolli e, davanti ad una colata di pietrisco, percorriamo un tornante sinistrorso (m. 600).
Dopo un altro gradino con i bolli superiamo un tornante destrorso (m. 610).
Pochi passi più avanti, ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e continuiamo diritto, con poca pendenza, seguendo i bolli.
Il sentiero attraversa due colate di pietrisco, una dopo l'altra. L'assenza di alberi consente di vedere lago (m. 620).
In salita percorriamo un tornante sinistrorso e passiamo a monte della frana (m. 630).
Continuiamo con minore pendenza.
Un sentiero sale dalla sinistra (m. 640).
Arriviamo ad un bivio (m. 670). Il sentiero più largo gira a destra e sale per un breve tratto in modo abbastanza ripido; l'altro prosegue diritto ma dopo alcuni metri, davanti ad una parete di
roccia, effettua un tornante destrorso e rientra in quello principale.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire. Troviamo una pietra aguzza nel sentiero.
Saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra. Superiamo un tornante sinistrorso (m. 685).
Alla sinistra del sentiero vediamo una pietra con i bolli.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 700).
Continuiamo dapprima quasi in piano, poi in leggera salita.
In salita superiamo un tornante sinistrorso.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla destra c'è una parete di roccia.
Dopo un tornante destrorso (m. 715), torniamo a salire e ne superiamo uno sinistrorso (m. 725).
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi quasi in piano.
In leggera salita percorriamo una curva a sinistra.
Con un tornante destrorso ci portiamo sul versante opposto del Monte Censo, quello che si affaccia sulla Valle Fontana Fredda. Per un po' non vedremo più il Lago d'Idro ma una serie di meno panoramici
cavi dell'alta tensione.
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo con poca pendenza.
Percorriamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire (m. 750).
Superiamo una curva a destra e continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita.
Presso un tornante sinistrorso aggiriamo una pietra appoggiata ad un albero (m. 760).
Siamo tornati sull'altro versante e, dopo una curva a sinistra tra alberi radi, alla destra vediamo il lago.
Proseguiamo con delle serpentine appena accennate.
Superiamo un tratto in leggera discesa, uno quasi in piano ed uno in leggera salita. Alla destra scende ripidamente un alberato pendio (m. 770).
Percorriamo una curva a sinistra tra gli alberi.
Poco dopo riprendiamo a salire. Gli alberi sono più radi e torniamo a vedere il lago.
Continuiamo in leggera salita con delle serpentine appena accennate.
Presso un tornante sinistrorso, dalla destra sale e si immette un altro sentiero (m. 800).
Poco dopo entriamo in un boschetto di pini.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 810).
Effettuiamo un tornante sinistrorso con vista su di una parete di roccia e sulla croce del Monte Censo (m. 820).
Dopo un breve tratto in leggera discesa, in lievissima salita percorriamo un ampio tornante destrorso.
Superiamo una curva a sinistra con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Riprendiamo a salire. Il fondo è roccioso. In fondo alla sinistra vediamo una parte del lago (m. 825).
Continuiamo con minore pendenza su sterrato, tra gli alberi.
Saliamo un gradino di pietra sul quale sono stati dipinti i bolli.
Arrivati davanti ad una grande roccia, proseguiamo con un tornante destrorso. Gli alberi sono più radi e possiamo vedere il lago (m. 840).
Superiamo un tornante sinistrorso.
Ci avviciniamo nuovamente alla grande roccia, sulla quale vediamo il segnavia SB N1, e giriamo a destra con un tornante (m. 855).
Lasciamo a sinistra una pietra con due bolli. Torniamo a salire.
Camminando su ghiaietto, percorriamo un largo panoramico tornante sinistrorso all'esterno del quale il precipizio scende quasi verticale (m. 870).
Continuiamo con un tornante destrorso (m. 880).
Per un tratto il sentiero si divide in due rami paralleli; quello alla sinistra scorre incassato nel terreno mentre l'altro un poco più in alto (m. 885).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso salendo dei rudimentali gradini intagliati nella pietra.
Riprendiamo il sentiero e con poca pendenza superiamo un tornante destrorso (m. 895).
Percorriamo un tornante sinistrorso e, subito dopo, passiamo accanto ad una pietra con i bolli.
Torniamo a salire. Arrivati davanti ad una parete di roccia proseguiamo con un tornante destrorso (m. 910).
Superiamo altri due tornanti sinistra-destra (m. 925).
Continuiamo con minore pendenza. Alla sinistra c'è un'altra parete di roccia.
Dopo una semicurva a sinistra torniamo a salire. Il sentiero è scavato nel terreno circostante.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 945).
Continuiamo con serpentine appena accennate. Gli alberi sono sempre più radi (m. 960).
Superiamo un tornante destrorso, all'esterno del quale precipita un ripido pendio erboso (m. 975).
Davanti, più in alto, vediamo la croce del Monte Censo.
Il sentiero si biforca e andiamo a sinistra.
Con un tratto abbastanza ripido arriviamo ad un bivio (m. 980). Dalla destra rientra l'altro sentiero. I segnavia indicano diritto: Monte Censo; a sinistra con il sentiero 433: Cuca Chetoi, Forte di
Cima Ora, Baremone; dietro: Anfo-Santa Petronilla. Dobbiamo proseguire verso sinistra ma naturalmente andiamo prima a vedere il Bivacco Vedetta del Monte Censo e la croce situati una ventina di metri
più in alto.
Tornati al bivio prendiamo il sentiero per Cuca Chetoi che inizia in piano aggirando delle roccette con un tornante destrorso.
In basso verso sinistra vediamo una serie di tralicci che reggono dei cavi dell'alta tensione.
In leggera discesa rientriamo nel bosco e subito percorriamo una curva verso sinistra.
Passiamo tra due rocce su una delle quali vediamo un segnavia nero-azzurro-nero (m. 970).
Proseguiamo in discesa.
Troviamo delle rocce all'esterno di una curva a destra (m. 965).
Passiamo accanto ad un vecchio cartello arrugginito rivolto verso coloro che provengono nell'opposta direzione e percorriamo alcune serpentine appena accennate (m. 960).
All'esterno di un tornante sinistrorso vediamo i bolli dipinti su di una roccia (m. 955).
Continuiamo in leggera discesa.
Presso un tornante destrorso, lasciamo a destra una roccia con un bollo giallo-bianco-rosso.
Proseguiamo in discesa.
Ci troviamo all'altezza dei cavi dell'alta tensione che vediamo alla nostra sinistra. Cominciamo a trovare dei bolli gialli dipinti sul tronco degli alberi.
Presso un tornante destrorso, su di una roccia vediamo dei bolli e una freccia gialla che indica la direzione opposta al nostro procedere (m. 935).
In leggera discesa percorriamo due tornanti: sinistra (m. 930) e destra (m. 920).
Continuiamo in discesa.
All'esterno di una curva verso destra troviamo una roccetta coperta d'erba (m. 915).
Presso la successiva curva a destra, su di una roccia vediamo i bolli e una freccia gialla (m. 905).
Proseguiamo in leggera discesa tra alberelli (m. 900).
Superiamo un tornante destrorso e torniamo nel bosco (m. 895).
Un segnale di pericolo generico appeso ad un albero ed un cartello avvertono di prestare attenzione in quanto dopo 50 metri troveremo un appostamento fisso per la caccia.
Continuiamo quasi in piano tra alberelli e percorriamo due curve, entrambe verso destra, vicine tra loro.
Presso una curva verso sinistra lasciamo a destra l'appostamento e la base di un traliccio (m. 885).
Proseguiamo tra radi alberelli e troviamo un altro cartello che segnala l'appostamento a coloro che percorrono il sentiero in senso inverso.
Dopo un lungo tratto giriamo a destra (m. 895).
Superiamo un tornante destrorso.
Subito dopo, alla destra troviamo la base in cemento di un traliccio. In basso a sinistra vediamo due cascine.
Percorriamo un lungo tratto con delle serpentine appena accennate che termina con una curva verso destra.
Lasciamo a destra un muro di contenimento con le pietre in parte franate e la base di un traliccio e arriviamo ad una biforcazione (m. 900). Una freccia rossa indica il percorso verso sinistra in
leggera discesa mentre una freccia gialla indica quello verso destra in salita. Teniamo la sinistra.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra.
Alla destra troviamo una grotta, davanti alla quale c'è un muretto con l'apertura per accedervi.
Continuiamo con un'ampia semicurva verso sinistra.
Raggiungiamo la strada asfaltata. Siamo in località Cuca Chetoi (m. 895) al km 5 della strada Anfo-Baremone. Alla sinistra della strada ci sono alcuni posti auto per coloro che volessero iniziale
l'escursione da questo punto. Alla destra c'è un cartellone che parla delle postazioni belliche 1915-18 presso i Roccoli Treboldi e Valcaelli. I segnavia indicano dietro con il percorso 433: Monte
Censo, Anfo-Santa Petronilla, davanti: Forte di Cima Ora, Baremone. Un altro cartello segnala che il sentiero Gatolè inizia 50 metri più avanti ma in quel punto è impossibile parcheggiare.
Seguiamo la strada in leggera salita e, dopo una curva a destra, raggiungiamo l'inizio del sentiero, segnalato da un bollo nero-azzurro-nero, che sale a destra tra gli alberi in modo molto ripido (m.
900).
Subito giriamo a sinistra passando accanto ad una palina con dei segnavia che indicano davanti con il sentiero 433: Baremone, Forte di Cima Ora; dietro: Anfo-Santa Petronilla.
Poco dopo, presso un'altra curva a sinistra, su di un cartello leggiamo: Gatolè (m. 910).
Percorriamo un tratto quasi in piano e una semicurva verso destra.
Con un tornante destrorso torniamo a salire.
Su di una roccia alla sinistra vediamo un bollo bianco-rosso ed uno nero-azzurro-nero.
Continuiamo con due paia di tornanti sinistra-destra (m. 920-925).
In modo abbastanza ripido percorriamo altri due tornanti sinistra-destra.
Con il successivo tornante sinistrorso aggiriamo un palo di legno che sostiene due cavi (m. 935).
Superiamo un tornante destrorso e proseguiamo con poca pendenza (m. 945).
Lasciamo a destra un sentiero sbarrato che scende e continuiamo in salita con un tornante sinistrorso presso il quale vediamo un bollo nero-azzurro-nero ed uno bianco-rosso-bianco (m. 955).
Proseguiamo ripidamente.
Dopo una curva a destra la pendenza diminuisce un poco.
Superiamo una curva a sinistra con il sentiero incassato nel terreno circostante e vediamo un bollo bianco rosso.
Percorriamo una curva a destra con alcune pietre che formano dei rudimentali gradini e vediamo un bollo nero-azzurro-nero.
Continuiamo con un tornante sinistrorso (m. 970).
Presso una curva verso destra, gli alberi alla sinistra sono radi e consentono una veduta della valle e di uno spicchio del lago (m. 975).
Proseguiamo tra alberelli.
Percorriamo un tratto con pochissima pendenza e riprendiamo a salire (m. 990).
Lasciamo a destra degli spuntoni di roccia (m. 1000).
Poco dopo, un altro sentiero con i bolli si immette salendo dalla sinistra (m. 1010).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido, con il sentiero incassato nel terreno circostante, e subito troviamo un bollo nero-azzurro-nero ed uno bianco-rosso su di una pietra. Stiamo camminando su di un
largo crinale.
Saliamo in modo ripido (m. 1020). In basso alla destra vediamo il Lago d'Idro.
Proseguiamo con delle serpentine.
Dopo una curva a sinistra la pendenza diminuisce un poco (m. 1030).
Percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1035).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Passiamo sotto i rami di un larice che lasciamo a destra (m. 1045). Alle nostre spalle si erge il Monte Censo.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra nel mezzo del sentiero.
Ad un bivio andiamo a destra in salita (m. 1050).
Percorriamo subito due curve sinistra-destra e vediamo un bollo nero-azzurro-nero.
Pieghiamo a destra passando accanto ad una roccetta con una coppia di bolli bianco-rossi (m. 1060).
Presso una curva a sinistra possiamo vedere la parte settentrionale dell'Eridio con il Pian d'Oneda dove i fiumi Caffaro e Chiese si uniscono prima di immettersi nel lago (m. 1065).
Saliamo ripidamente.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano con il pendio che alla destra precipita.
Torniamo a salire ripidamente e raggiungiamo uno spuntone di roccia con i bolli. Lo aggiriamo con un tornante destrorso subito seguito da uno sinistrorso (m. 1090).
Continuiamo quasi in piano, su di un largo crinale, con un alberato pendio che precipita alla destra (m. 1095).
In ripida salita passiamo tra alcune basse roccette su una delle quali vediamo un bollo nero-azzurro-nero (m. 1105).
Dopo alcuni passi con poca pendenza riprendiamo a salire.
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
Per un breve tratto, alla destra il pendio precipita ripidamente.
Continuiamo con due curve sinistra-destra (m. 1115).
Proseguiamo con poca pendenza tra pini cembri (m. 1120).
Un bollo bianco-rosso precede una curva a sinistra subito seguita da un tornante destrorso (m. 1125).
Percorriamo un tornante sinistrorso.
Ora saliamo ripidamente tra radi alberelli.
Lasciamo a sinistra una piccola buca e, con minore pendenza, continuiamo con una semicurva verso sinistra.
Alla destra ci sono delle roccette con i bolli. Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Superiamo due semicurve destra-sinistra (m. 1160).
Pieghiamo leggermente a destra.
Dopo alcuni passi, superato un tornantino verso sinistra, il sentiero diventa ripido.
Davanti, cominciamo a vedere la Croce Gatolè (m. 1180).
Percorriamo una curva verso sinistra in salita ed una semicurva verso destra con minore pendenza.
Proseguiamo con il sentiero tra l'erba (m. 1185).
Torniamo tra gli alberi e vediamo dei bolli dapprima su di un tronco tagliato alla sinistra e, dopo pochi passi, su di una pietra alla destra (m. 1195).
Scavalchiamo il tronco di un albero sradicato e proseguiamo con due curve sinistra-destra.
Continuiamo in salita, tra erba e qualche albero, a mezza costa, alla sinistra e poco sotto del crinale.
Percorriamo un tratto con il sentiero incassato tra il terreno alla sinistra e una roccia alla destra (m. 1210).
Saliamo in modo abbastanza ripido. Passiamo a valle della croce che vediamo in alto alla destra (m. 1225).
Tra erba e radi cembri percorriamo un tornante destrorso e continuiamo in salita in direzione della croce. Lasciamo a sinistra alcune roccette e la raggiungiamo (m. 1240).
Sulla bianca croce c'è un minuscolo crocefisso con una gamba sola. Percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo quasi in piano, seppur con lievi saliscendi, seguendo le roccette affioranti in
cresta, sempre accompagnati dai bolli di colore bianco-rosso e nero-azzurro-nero.
Con poca pendenza attraversiamo una zona prevalentemente erbosa e proseguiamo in salita verso un palo con bolli e segnavia.
Raggiunto il palo, troviamo anche un bivio (m. 1255). I segnavia indicano a destra: Capanna Gatolè a 30 metri. Noi però dobbiamo proseguire verso sinistra, naturalmente dopo aver visitato il bivacco
che è una baita di legno degli Alpini di Idro seminascosta in una piccola conca (m. 1260).
Al bivio proseguiamo dunque verso sinistra, quasi in piano, tra radi alberi.
Alla sinistra vediamo il Monte Censo con ai lati due porzioni dell'Eridio, dal quale sembra emergere.
Percorriamo un ampio tornante destrorso.
Poco dopo, presso una curva a sinistra, un cartello ed una freccia segnalano la ripida salita alla Cima Valcaelli. Continuiamo seguendo la curva con il sentiero che prosegue in leggera discesa
attraversando una zona prativa.
Torniamo tra gli alberi (m. 1255).
Proseguiamo quasi in piano, seppur con lievi saliscendi, tra alberi radi. Percorriamo una curva a destra (m. 1250).
Continuiamo in discesa. In basso, sul fondo della valle, vediamo due case e alcuni tornanti della strada.
Alla destra abbiamo una grande parete di roccia che si sporge parzialmente verso il sentiero.
Proseguiamo con delle rocce alla destra, dapprima quasi in piano e poi in leggera salita (m. 1235).
Dopo una curva a destra in leggera discesa, continuiamo in leggera salita. Davanti verso sinistra vediamo la strada ormai arrivata quasi alla nostra quota. In alto, sopra alle pareti di roccia, ci
sono dei pinnacoli.
Lasciamo a sinistra uno spuntone di roccia (m. 1240).
Quasi in piano superiamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 1250).
Dopo un tratto in leggera discesa, quasi in piano percorriamo un ampio tornante destrorso.
Continuiamo con una curva a sinistra dopo la quale, con pochissima pendenza, camminiamo verso una verticale parete.
Aggiriamo un masso alla destra.
Passiamo accanto alla parete e proseguiamo in salita.
Andiamo ad immetterci sulla strada (m. 1265). Un cartellone dell'Alta Via dei Forti parla delle postazioni belliche nella zona Capanna Gatolè Roccolo Valcaelli. Vari segnavia indicano
- a destra con una ripidissima traccia accompagnata da picchetti con i bolli bianco rossi: Cima Valcaei;
- davanti seguendo la strada: Baremone, Forte Cima Ora;
- dietro con il sentiero 433 che abbiamo fin qui percorso: Baita Gatolè a 15 minuti, Anfo-Santa Petronilla.
Ora dobbiamo seguire la strada per seicento metri.
Proseguiamo pertanto camminando sull'asfalto, con pochissima pendenza.
Alla sinistra, come protezione a valle, ci sono dapprima dei picchetti verdi e poi un guard-rail grigio.
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 1275). Alla destra c'è un muro di contenimento sul quale vediamo i bolli di colore bianco-rosso e nero-azzurro-nero.
Presso una curva a sinistra molto ampia, in alto a destra vediamo una baita. Una stradina privata sale a raggiungerla (m. 1280).
Dopo un'altra curva verso sinistra, ricomincia il guard-rail sul lato a valle. Percorriamo anche una curva a destra (m. 1295).
Lasciamo la strada e riprendiamo il sentiero che, quasi in piano, retrocede alla destra segnalato da un cartello di legno sul quale leggiamo: Sentiero B numero 1, Ferrata di Cima Ora, Cima Breda,
Piana dei Bandi, Lepose, Monte Suello, Baremone. Un altro cartello indica a destra il Forte di Cima Ora e Baremone con il sentiero 433 (m. 1300).
Superiamo un breve tratto incassato nel terreno circostante.
Dopo un tornante sinistrorso, saliamo un gradino di legno (m. 1315).
In basso alla sinistra vediamo la strada; in alto a destra c'è una baita in legno (m. 1335).
Aggiriamo alla destra una piccola buca mentre, dietro verso destra, un sentiero sale alla baita (m. 1340).
Proseguiamo nel bosco.
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio.
Arriviamo ad un bivio dove un sentiero prosegue diritto ed un altro gira a destra con un tornante (m. 1350). I segnavia indicano a destra: Forte Cima Ora, Baremone; dietro: Anfo-Santa Petronilla.
Proseguiamo diritto, con poca pendenza e con delle serpentine.
Riprendiamo a salire (m. 1360).
Ora gli alberi del bosco sono molto alti.
Ad una biforcazione trascuriamo il sentiero a sinistra che in leggera discesa torna sulla strada asfaltata e prendiamo quello verso destra in leggera salita (m. 1375).
Percorriamo una curva a destra ed un tornante destrorso molto ampio (m. 1390).
Poco dopo superiamo una curva verso sinistra. In basso, di tanto in tanto, riusciamo a vedere la strada tra gli alberi.
Alla destra, per un tratto ci accompagna una parete di roccia coperta da vari arbusti che la fioritura primaverile trasforma in una tavolozza di colori (m. 1395).
Ci immettiamo sulla strada asfaltata nel punto in cui questa compie l'ultimo tornante sinistrorso prima di arrivare del Passo del Marè. I segnavia indicano dietro il sentiero dell'Alta Via dei Forti.
Seguiamo la strada in leggera salita (m. 1400).
Arriviamo al Passo del Marè (m. 1415). Vari segnavia indicano:
- a destra con una sterrata, percorso 404-432: P.co Monte Suello, Ponte di Romanterra, Bagolino; percorso 404: Forte Cima Ora;
- diritto in discesa con un sentiero, percorso 404: Forte di Romanterra, Bagolino; percorso 404-427-402var: P.so Berga, Dosso Alto, P.so Maniva;
- verso sinistra con la strada: Passo Maniva.
Un cartello dell'Alta Via dei Forti parla delle postazioni militari della zona. Seguiamo la strada asfaltata verso sinistra.
All'esterno di una curva verso sinistra ci sono un crocefisso ed un evidente cartello che segnala il Rifugio Rosa.
Alla sinistra, in posizione sopraelevata rispetto alla strada troviamo il rifugio mentre, poco dopo alla destra, su di un piccolo dosso c'è la chiesetta.
Dalla chiesa di S. Petronilla (km. 0.7) - Tempo impiegato: ore 3.40 - Dislivello: m. 1050 -145
Da Cuca Chetoi (km. 5.0) - Tempo impiegato: ore 2 - Dislivello: m. 555 -30
Data escursione: aprile 2018
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