Il Rifugio Ronchi è situato sopra Bema lungo il percorso di salita al Pizzo Berro (m. 1947), tra le due valli del Bitto (Gerola e Albaredo).
Vi si gode un ottima vista, oltre che sulla vallata sottostante, su parecchie cime: Desenigo, Spluga, Pizzi Gemelli, Cengalo, Pizzi del Ferro,
Cime di Zocca e di Castello, Punta Rasica, Pizzi Torrone e sull' imponente mole del Disgrazia.
A Morbegno percorriamo la via principale (Viale Stelvio, il vecchio tracciato della statale 38 che passava per il centro del paese) e, seguendo le indicazioni per il
Passo San Marco, giriamo a destra (sud) in Via Morelli. Allo stop andiamo a sinistra in Via Damiani e subito dopo a destra in Via Montalcini che, più avanti, con un
tornante sinistrorso, da origine alla provinciale 8 che risale la Valle del Bitto fino al passo S. Marco. Questa valle prende il nome dal torrente che la percorre ed è
famosa anche per il formaggio che vi si produce, il bitto appunto.
Dopo due chilometri di salita prendiamo sulla destra la provinciale 8 dir A per Bema, una stretta strada che percorre a mezza costa il ripido versante della valle.
Dopo km. 1.8, superato il ponte sul Bitto di Albaredo troviamo un bivio.
A sinistra sale il vecchio tracciato chiuso e abbandonato da tempo a causa di numerose frane (nonostante un vecchio cartello lo dichiari percorribile nei seguenti
orari: 7-8.30; 12-14.30; 18-19). A destra invece c'è una strada definita come "Pista Provvisoria Vigna Bema" (ma sono passato di qui nel 2006 e
nel 2021 e la situazione è sempre la stessa). Non ci resta pertanto che andare a destra superando un grande cancello aperto.
Proseguiamo attraversando un tunnel scavato nella roccia, lungo circa duecento metri e tuttora privo di illuminazione.
Saliamo con alcuni tornanti. Arrivati a Bema (piccolo paese che conta meno di 120 abitanti stabilmente residenti) troviamo un grande slargo alla
sinistra e la strada, Via Lisso, che alla destra conduce alla chiesa e alla proloco. Continuiamo diritto.
Seguendo un cartello che indica "Ronchi", con un tornante destrorso prendiamo un'altra strada.
Percorriamo un tornante sinistrorso sempre seguendo le indicazioni per Ronchi e ignorando Via Roma che prosegue diritto verso il centro del piccolo paese.
Con un tornante destrorso imbocchiamo Via Panoramica e la seguiamo fino a trovare un parcheggio alla destra (Largo Venezia) e l'inizio della mulattiera che
dobbiamo percorrere alla sinistra, segnalata da una freccia bianca.
E' comunque possibile proseguire in auto fino al rifugio prendendo ad ogni bivio il percorso in salita. La strada è asfaltata fino all'ultimo tornante sinistrorso poi
prosegue con il fondo in cemento e solo l'ultimo tratto è sterrato. Salendo a piedi la incroceremo varie volte.
Parcheggiata l'auto imbocchiamo la mulattiera che inizia con cinque gradini di cemento (m. 830).
Saliamo tra i prati con bella vista sul Disgrazia e le altre cime della Val Masino.
Transitiamo sotto ad un cavo e continuiamo accompagnati alla sinistra da una vecchia staccionata di legno.
Lasciamo a destra una baitella (m. 840).
Alla destra troviamo una casa e, in leggera salita, la aggiriamo (m. 850).
Continuiamo in salita su sentiero. Alla sinistra c'è un orto.
Saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra e sbuchiamo su una strada asfaltata, davanti a una casa. Andiamo a sinistra con poca pendenza seguendo una
freccia bianca (m. 865).
Poco dopo ci immettiamo su un'altra strada asfaltata, più larga, e andiamo a destra (m. 870).
Dopo alcuni passi, nei pressi di una villetta (a destra) ritroviamo la nostra mulattiera (a sinistra).
Saliamo tra i prati. Alla destra ci accompagna una vecchia recinzione di legno. Transitiamo sotto i cavi dell'alta tensione e lasciamo a sinistra un traliccio (m. 890).
Terminata la recinzione percorriamo un tratto con poca pendenza.
Continuiamo in salita tra due recinzioni (m. 905).
Dopo un tratto senza recinzioni, presso una semicurva verso sinistra, queste riprendono (m. 910).
Alla destra troviamo una vecchia stalla-fienile recintata solo sul lato destro (m. 920).
Passiamo accanto a due cascine; una vecchia alla sinistra e una di recente costruzione alla destra. C'è anche una fontana con vasca in cemento (m. 925).
Superiamo una semicurva verso sinistra. Dopo pochi passi in salita lasciamo a sinistra le antenne di alcuni ripetitori.
Subito dopo attraversiamo la strada asfaltata (m. 930).
Seguendo una freccia bianca, continuiamo con la mulattiera che riparte tra due corte protezioni. Saliamo attorniati dai prati. Alla destra vediamo un'alta
croce in ferro.
All'esterno di una curva verso destra troviamo due cascine (una vecchia e una di recente costruzione) e una fontana con vasca in cemento (m. 940).
Con un tornante sinistrorso aggiriamo la croce. Un cartello spiega che è stata collocata in questo punto nel 1997 a ricordo del Convegno Eucaristico
Diocesano. La croce è alta m. 12,45, larga m. 5 e pesa 20 q.li. Proseguiamo in leggera salita (m. 945).
Lasciamo a sinistra due manufatti in cemento.
Poco dopo alla destra, accanto a due alberi, troviamo una vecchia baita-stalla diroccata (m. 960). Alla destra vediamo il Monte Rosetta.
All'esterno di una semicurva verso destra, in un'area recintata, vediamo gli anemometri del servizio agro meteorologico regionale.
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Passiamo tra due case (m. 980).
Giunti davanti ad un bosco, percorriamo una curva verso destra. La pendenza diminuisce un poco (m. 985).
Con il fondo lastricato effettuiamo un tornante sinistrorso ignorando una stradina inerbita che scende a destra. Entriamo nel bosco (m. 995).
Continuiamo su una mulattiera che poco dopo diventa abbastanza ripida. Vediamo una freccia bianca (m. 1005).
All'uscita dal bosco alla destra troviamo una vecchia cascina. Vediamo una freccia su di un tombino/pozzetto (m. 1015).
Proseguiamo in leggera salita tra i prati. Alla destra c'è una recinzione.
Alla sinistra troviamo una fontana con vasca in cemento e una fila di vecchie baite, delle quali solo l'ultima è stata restaurata. Siamo in Loc. Rola (m. 1020).
Vediamo due bolli bianchi sulle pietre della mulattiera (m. 1035).
Attraversiamo la strada asfaltata e riprendiamo la mulattiera (m. 1035).
Troviamo una vecchia stalla alla destra e due baite restaurate, una per lato.
Proseguiamo in salita attorniati da alberi e prati. Alla sinistra abbiamo un cordolo in cemento e alla destra un muretto a secco (m. 1055).
Superiamo una semicurva verso destra (m. 1060).
Passiamo tra due case ristrutturate (m. 1070).
Proseguiamo tra due muretti in cemento; quello alla sinistra è più basso dell'altro.
Continuiamo con poca pendenza. Troviamo una cascina ristrutturata alla destra e, subito dopo, una vecchia cascina alla sinistra (m. 1080).
Lasciamo a sinistra una baita ristrutturata e un baitello.
Alla destra troviamo un casello dell'acquedotto (m. 1085).
Proseguiamo con un muretto in cemento alla destra. Alla sinistra c'è una vecchia e corta staccionata. Cominciamo a trovare, di tanto in tanto, una canalina di ferro
per lo scolo dell'acqua di traverso al percorso.
Alla sinistra ci sono degli alberi.
Ci immettiamo sulla strada asfaltata. I segnavia indicano, con un tornante destrorso seguendo la strada: Rifugio Ronchi; davanti verso
destra con una sterrata: Pegolotta a ore 0.10. Proseguiamo con la sterrata segnalata anche da una freccia (m. 1095).
Alla destra ci accompagna un muretto a secco. In basso a sinistra vediamo la strada asfaltata.
Lasciamo a destra un rudere (m. 1100).
Tra gli alberi, in alto a destra, vediamo una vecchia stalla (m. 1110).
Alla sinistra, dopo un rudere, troviamo la Baita Il Frassino in Loc. Mota (m. 1115).
Proseguiamo con una staccionata di legno alla sinistra e un muretto di pietre a secco alla destra.
Presso una semicurva verso destra troviamo delle baite, tutte alla destra tranne l'ultima (m. 1120).
All'esterno di una semicurva verso sinistra troviamo una grata per lo scolo dell'acqua e una fontana con vasca in cemento.
Continuiamo con il fondo lastricato (m. 1130).
Lasciamo a destra un tavolo di pietra con una panca di legno.
Proseguiamo in salita.
La strada torna sterrata (m. 1140). Un cartello indica con un sentiero che si stacca alla destra il Pizzo Berro. Andiamo a destra in salita tra gli alberi.
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
Continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1145).
Dopo una curva verso sinistra la pendenza diminuisce un poco (m. 1150). Vediamo molte felci.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 1165).
All'esterno di un tornante destrorso troviamo una casa bianca (m. 1175).
Proseguiamo in leggera salita.
Con una semicurva verso destra aggiriamo una casa davanti alla quale, su di un pennone, vediamo sventolare la bandiera italiana e quella europea (m. 1185).
Continuiamo in salita tra alberi e felci.
Con poca pendenza superiamo uno zig-zag sinistra-destra e continuiamo in salita (m. 1195).
Sbuchiamo sulla strada, ora sterrata, nel pressi del rifugio. I segnavia indicano, a sinistra (segnavia 120): Prato Martino a ore 0.30, Pizzo Berro a
ore 2, Alpe Vesenda a ore 2.30; a destra (segnavia 136): Costa a ore 0.40, Aser a ore 1, Fracino a ore 1. Altri segnavia più recenti indicano a
sinistra: Alpe Garzino a ore 1.20, Casera Melzi (albero monumentale) a ore 1.30, Alpe Vesenda Alta a ore 2.30, Alpe Vesenda Bassa (alberi monumentali) a
ore 2.50, Alpe Orta Vaga a ore 3.20, Passo San Marco a ore 4.20.
Dopo un breve tratto verso destra in leggera discesa, alla sinistra troviamo il Rifugio Ronchi (m. 1200).
Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. 370
Data escursione: luglio 2021
|