Il Bivacco Rosa-Santo è situato accanto al Roccolo Squassina, tra l'Eremo di S. Onofrio e il Monte Pesso.
Il bivacco è una costruzione in muratura formato da due locali. Nel primo locale ci sono un tavolone con quattro panche, una stufa, la targa: "Rifugio
Rosa-Santo. Famiglia G. Squassina. Altitudine m. 891" ed una cartina dei Sentieri della Valle del Garza. Una porta chiusa a chiave conduce nell'altra stanza che è quella
più grande. Mancano acqua e illuminazione.
All'esterno ci sono un barbecue, un altro tavolone con panche e un piccolo tavolo rotondo con ciocchi come sedili. C'è anche un baitello chiuso a chiave.
Lasciamo l'autostrada A4 all'uscita di Ospitaletto (km. 206) e, seguendo le indicazioni per la Val Trompia, prendiamo la provinciale 19 che percorriamo interamente.
Dopo il ponte sul Mella arriviamo a Concesio e proseguiamo verso destra con Via Europa. Giriamo a sinistra in Via Roncaglie e poco dopo a destra in Via Carobbio. Continuiamo con Via delle Camerate.
Ad una rotonda andiamo a destra in Via Kennedy. Alla successiva proseguiamo diritto sempre con Via Kennedy che, arrivati a Bovezzo, diventa Via Cesare Battisti. Al divieto di accesso (senso unico in direzione
contraria) giriamo a destra in Via Milano, poi a sinistra in Via IV Novembre e poi nuovamente a sinistra in Via Vittorio Veneto. Raggiungiamo così Piazza Gigi Rota dove alla sinistra ritroviamo la
Via Cesare Battisti che potremo percorrere al ritorno.
Lasciamo la macchina nei parcheggi della grande piazza, che porta il nome del partigiano Gigi Rota, in fondo alla quale c'è la chiesa parrocchiale di S. Apollonio (m. 200).
Ci incamminiamo quasi in piano con la strada che costeggia il lato destro della piazza. Dopo la chiesa la strada diventa Via San Rocco.
Troviamo una santella alla destra, con un dipinto raffigurante una Madonna con Bambino, all'inizio di Via Marconi. Continuiamo diritto.
Lasciamo a destra anche Via Asilo.
Alla sinistra, all'inizio di Via Piave, troviamo la chiesetta di San Rocco (Divo Rocho Dicatum) accanto alla quale c'è una fontanella (sul lato sinistro della chiesa). Proseguiamo diritto, in leggera
salita, con Via Castello (m. 210). Alla sinistra troviamo un piccolo parcheggio con quattro posti auto.
Continuiamo tra case, mura e recinzioni.
Superiamo una grata, di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua.
Presso una curva verso sinistra troviamo un pannello affisso al muro che illustra e parla dei Sentieri della Valle del Garza (m. 220). Alcuni vecchi segnavia in legno indicano con il sentiero 420: C.ne Pantere
m. 535 a ore 0.40, S. Onofrio m. 972 a ore 1.40.
Superando altre due grate giriamo a destra.
Saliamo una scalinata. Alla sinistra ci sono delle protezioni che fanno anche da corrimano; alla destra invece il corrimano è fissato al muro.
Dopo 43 gradini giriamo a sinistra, ne saliamo altri 19 e raggiungiamo l'acquedotto sul quale vediamo il segnavia 420 a bandierina (m. 240).
Proseguiamo con un sentiero tra radi alberi che, dopo un tratto in salita, quasi in piano si divide e subito si ricompone. Alla sinistra possiamo vedere Bovezzo dall'alto.
Con alcuni ripidi passi risaliamo un breve tratto roccioso e continuiamo con il sentiero sterrato nel bosco. Poco sotto alla sinistra vediamo un altro sentiero che segue una recinzione formata da un
muretto ed una rete metallica. Continuiamo quasi in piano (m. 260)
Proseguiamo in leggera salita con una recinzione alla sinistra e il bosco alla destra.
Alla destra troviamo due vasche in cemento e pietre, interrate nel terreno. Percorriamo una semicurva verso destra (m. 270).
Subito dopo, sempre alla destra, c'è un baitello pericolante recintato.
Continuiamo con poca pendenza e rientriamo nel bosco.
In leggera discesa arriviamo ad una curva a sinistra dove superiamo un ruscelletto che troviamo asciutto e proseguiamo in leggera salita.
Quasi in piano arriviamo ad un bivio. Come indicato da un bollo bianco-rosso andiamo a destra in leggera salita mentre l'altro sentiero scende a sinistra (m. 275).
Lasciamo a sinistra un sentiero chiuso da due cavi all'inizio del quale un cartello indica il divieto di accesso (m. 280).
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo quasi in piano.
Ad una biforcazione lasciamo il sentiero che prosegue diritto e prendiamo l'altro segnalato da un bollo bianco-rosso che, in leggera salita, piega a destra (m. 290).
Alcune pietre formano dei rudimentali gradini.
Su di una pietra alla sinistra vediamo il segnavia 420 a bandierina (m. 295).
Poco dopo riprendiamo a salire.
In alto a destra vediamo una casa recintata da una rete metallica a quadrotti (m. 325).
Dopo una curva a destra ne raggiungiamo il cancello sul quale vediamo la scritta: "Al Balòs" (m. 340).
Ci immettiamo su di una stradina con il fondo in cemento che sale dalla sinistra (questa stradina, che abbiamo percorso al ritorno, proviene dalla chiesetta di San Rocco in Via Piave).
Troveremo alcuni tratti in cemento, altri con solo due strisce cementate in corrispondenza del passaggio delle ruote ed altri ancora sterrati.
Saliamo in modo abbastanza ripido.
All'esterno di una curva a sinistra, su di un cancello vediamo la scritta: "Le Stale" (m. 350).
Troviamo un legno di traverso alla stradina, incastrato nel cemento.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 355).
Superiamo delle canaline oblique scavate nel cemento, per lo scolo dell'acqua.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 365).
Continuiamo con due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Dopo un tratto sterrato, percorriamo un tornante destrorso con il fondo in cemento (m. 375).
Continuiamo con un tornante sinistrorso seguito da un tratto sterrato e da un tornante destrorso su cemento (m. 385).
All'esterno del successivo tornante sinistrorso ci sono tre pietre che formano della panche (m. 395)
Percorriamo pochi passi su sterrato seguiti da una curva a destra su cemento.
Proseguiamo su sterrato con un'altra curva a destra ed una a sinistra (m. 410).
All'esterno del successivo tornante sinistrorso troviamo delle rudimentali panche in pietra e un cancello oltre il quale vediamo una casa ed una tettoia (m. 420).
Superiamo un canalino in cemento e pietre, di traverso alla strada. Alla destra c'è un cancello di legno. Con un tornante destrorso aggiriamo la Santellina della Biscia, un cancello e la casa (m.
435).
Nella santella c'è un affresco raffigurante S. Fermo nella tradizionale divisa di soldato romano, una biscia su di una pietra e una Madonna con Bambino che appare in alto alla destra.
Subito dopo alla destra c'è un tavolo di legno con relative panche. Alla sinistra invece si stacca un sentiero. Alcuni segnavia indicano: La Santellina m. 440, con il percorso 420: diritto S. Onofrio
e dietro Bovezzo; a sinistra con il sentiero 32 Parco Colline Bovezzo: Concesio Roncaglie ore 0.30. Continuiamo diritto.
Percorriamo una curva a sinistra.
Proseguiamo con poca pendenza e, dopo pochi passi su sterrato, torniamo a camminare con il fondo in cemento e percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 445).
Cominciamo a trovare delle cunette, di traverso alla stradina, per lo scolo dell'acqua.
I segnavia indicano con il sentiero 32 Parco Colline Bovezzo che si stacca alla destra: Valle Prignole ore 0.30. Proseguiamo diritto in salita.
Subito dopo percorriamo una curva a destra seguita da un tornante sinistrorso, entrambi con un piccolo slargo erboso all'esterno.
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo una curva a destra con un piccolo slargo alla sinistra (m. 475).
Proseguiamo con un tornante sinistrorso presso il quale ignoriamo un sentiero, segnalato da un bollo bianco dipinto su di un albero, che si stacca alla destra.
Superiamo un tratto con minore pendenza.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero (m. 495).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
In salita percorriamo un tornante destrorso. Alla sinistra c'è un piccolo slargo. Un cartello segnala il divieto di transito a tutti i veicoli a motore (m. 510).
Continuiamo quasi in piano su sterrato. Alla destra, all'interno di una recinzione con pali di legno e una rete a quadrotti, c'è un roccolo (m. 515).
In leggera salita percorriamo una curva a destra.
Vediamo un bollo bianco su di una pietra.
Alla destra c'è l'entrata verso il roccolo. Continuando diritto, subito troviamo alla destra: una vecchia panchina di legno, uno stagno recintato da una staccionata e un cartello con la mappa della Valle
del Garza (m. 520).
Subito dopo, sempre alla destra c'è un prato dove troviamo: un tavolo in cemento con due panche di pietra, due panchine di legno in posizione panoramica sulla vallata e una sterrata che scende
verso una casa. Alla sinistra invece si stacca un sentiero. Proseguiamo diritto.
Su di un cartello leggiamo: "strada privata, solo pedoni". Alla sinistra c'è un cancello. Continuiamo diritto, in leggera salita, tra due reti di recinzione. Sulla rete alla sinistra alcuni cartelli
segnalano il divieto di caccia.
Su di un cartello, appeso in alto, leggiamo: "C'era una volta la pentera" (m. 530).
Alla sinistra troviamo un cancello di legno, una campanella e vari cartelli sui quali leggiamo tra l'altro: "api da guardia", "gallo feroce",
"animali al pascolo, cani al guinzaglio", "cane pastore, abbaia molto ma è buono".
Subito dopo, poco più in alto c'è una cascina sulla cui facciata accanto ad un orologio giallo vediamo l'insegna: "Pentera di Sopra". Troviamo anche un
curioso spaventapasseri. Alla destra scende un sentiero. I segnavia indicano: Cascina Le Pantere m. 535; diritto con la sterrata: S. Onofrio a ore 1, Giro dei Grassi - fine giro 11 km; dietro:
Bovezzo; a destra con il sentiero: Variante Cortine di Nave bivio sentiero 433, il Sentiero dei Marroni.
Continuiamo quasi in piano con una curva verso sinistra molto ampia. Alla sinistra ci accompagna una staccionata di legno.
Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra in leggera salita e proseguiamo diritto con la sterrata come indicato da un bollo bianco-rosso su di un palo di legno che sostiene un cavo.
Rientriamo nel bosco.
Troviamo altri pali dapprima alla sinistra e poi alla destra della sterrata (m. 550).
Dopo una semicurva verso sinistra riprendiamo a salire.
Raggiungiamo uno slargo dove, all'interno di una biforcazione, troviamo una santella (m. 565). Tre affreschi raffigurano: al centro una Madonna con Bambino, alla sinistra S. Fermo e alla destra S.
Onofrio. Su di un cartello leggiamo: fine tratto strada agro-silvo-pastorale Insiniga - Pentere. I segnavia
indicano: Santella Pantera m. 560; verso sinistra quasi in piano: Cascina Grassi, Giro dei Grassi - fine giro 10.5 km; verso destra in salita: S. Onofrio a
ore 0.55; dietro: Bovezzo. C'è anche una stradina non segnalata che arriva da dietro-sinistra. Con il sentiero 33 Parco Colline Bovezzo che si stacca alla destra: Val Cannone Località Castagnotte a
ore 0.40. Alla destra della Santella ci sono una piccola croce in cemento ed un tavolo in legno con relative panche. Alla sinistra, all'inizio della stradina per la Cascina Grassi
vediamo un lungo tavolo con relative panche.
Proseguiamo aggirando la santella alla destra.
Lasciamo a sinistra un baitello di legno e percorriamo una curva a destra seguita da un tornante sinistrorso
Ora la sterrata, che prosegue a tornanti, è sbarrata. Prendiamo un sentiero marcato da bolli bianco-rossi che sale in modo più diretto tagliandola varie volte. Questo sentiero in diversi punti è
accidentato a causa di alcune roccette affioranti dal terreno.
Saliamo in modo abbastanza ripido. Presso il primo tornante destrorso della stradina c'è il primo sbarramento che il sentiero lascia a sinistra mentre attraversa la stradina stessa (m. 590).
Poco dopo la incrociamo nuovamente e proseguiamo diritto con il sentiero (m. 595).
Troviamo un bollo bianco-giallo (m. 605). D'ora in poi vedremo sia segnavia bianco-rossi che bianco-gialli.
Incrociamo ancora la stradina, ormai ridotta anch'essa a sentiero, e proseguiamo diritto (m. 630).
Dopo un ripido tratto (m. 660) la pendenza diminuisce un poco.
Proseguiamo quasi in piano. Alla destra, poco più in basso, c'è un appostamento per la caccia (m. 675).
Continuiamo in leggera salita. Da dietro-sinistra arriva un altro sentiero segnalato da un bollo bianco (m. 680).
Passiamo tra un albero con il segnavia 420 a bandierina ed un altro appeso al quale c'è un crocefisso dentro un contenitore di latta con tettuccio.
Poco dopo un altro sentiero si immette provenendo da dietro-destra.
Alcuni passi più avanti incrociamo una sterrata che in questo punto effettua un tornante sinistrorso (m. 685). Un cartello del Parco Colline Bovezzo indica verso destra: Valle Cannone ore 0.10.
Proseguiamo diritto in salita con il sentiero e, poco dopo, troviamo il segnavia 420 a bandierina dipinto su di una pietra.
Il sentiero si divide solo per aggirare alcuni alberi e si ricompone (m. 695).
Lasciamo a destra un traliccio dell'alta tensione sul quale vediamo un bollo bianco-rosso ed uno bianco-giallo (m. 710).
Subito incrociamo un altro sentiero e proseguiamo diritto in modo abbastanza ripido. Il sentiero è incassato nel terreno circostante e il fondo è formato da roccette.
Il sentiero si divide in due tracce parallele. Seguiamo quella a sinistra che è in migliori condizioni.
Superiamo un breve ripido tratto con delle pietre che formano dei rudimentali gradini (m. 720).
Continuiamo in modo abbastanza ripido verso un altro traliccio.
Le due tracce si ricompongono e una freccia gialla indica, a chi scende, la via migliore (m. 725). In questo tratto troviamo solo bolli gialli.
Un sentiero si immette da dietro-destra (m. 735).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Lasciamo a sinistra un secondo traliccio, passando sotto al quale uno stretto sentiero si allontana (m. 750).
Continuiamo in salita.
Il nostro sentiero piega a sinistra mentre diritto, tra gli alberi, ad una ventina di metri di distanza, vediamo una croce in cima ad un palo. Sul braccio orizzontale della croce
leggiamo: "Salve Regina" (m. 755).
Percorriamo un tornante destrorso incassato nel terreno circostante (m. 780).
Continuiamo con un'ampia curva a sinistra (m. 795) ed un ampio tornante destrorso (m. 805).
Percorriamo delle serpentine appena accennate (m. 815).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 835).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Percorriamo un tornante destrorso e poco dopo uno sinistrorso (m. 855).
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita (m. 870).
Il sentiero si biforca (m. 885). I segnavia indicano verso sinistra: Cascina Grassi; verso destra: S. Onofrio; dietro: Bovezzo. Un cartello avverte di prestare attenzione per la presenza di un capanno
fisso per la caccia.
Subito dopo il sentiero si affianca ad una sterrata che scorre alla sua sinistra separata da una recinzione. Un cartello indica di prendere la curva larga.
Poco dopo alla sinistra c'è una sbarra e giriamo a destra.
Proseguiamo con una stradina camminando tra una rete di recinzione alla sinistra ed una staccionata alla destra.
All'interno di una curva a sinistra troviamo il cancello della Cascina Cesare e ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 905).
Rientriamo nel bosco. Alla sinistra abbiamo la recinzione della cascina.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 910).
Dopo una curva a sinistra gli alberi diventano radi. Dei pali che reggono un cavo accompagnano il sentiero.
All'esterno un tornante destrorso, a qualche metro di distanza, oltre un cancello c'è un appostamento per la caccia. Davanti in alto vediamo una grande cascina bianca (m. 930).
Seguendo la recinzione di questa cascina effettuiamo un tornante sinistrorso.
Saliamo ripidamente.
Accanto ad un pozzetto Enel il percorso si divide (m. 945). Alla sinistra si continua verso la cascina accanto alla quale vediamo sventolare due bandiere, quella italiana e quella rumena. Diritto un
sentiero sale verso una panchina.
Lasciamo a sinistra la cascina e proseguiamo diritto.
Poco dopo raggiungiamo l'Eremo di S. Onofrio (m. 960).
Su alcuni fogli attaccati con delle puntine alla porta d'ingresso leggiamo: "S. Onofrio. La chiesa risale al 1400, edificata ad ala unica con tetto a due falde forse dall'ordine monastico degli
Umiliati dedicata all'eremita Onofrio (il nome significa "sempre felice") uno dei padri del deserto vissuto nella Tebaide in Egitto, dove esisteva la comunità degli eremiti, dispersa nel deserto egiziano.
L'immagine è quella di un uomo dall'aspetto trasandato, lunghi capelli, bastone del pellegrino, in atteggiamento di meditazione, preghiera e distacco dal mondo: evoca anche la figura dell'"uomo
selvatico", diffusa in tutto l'arco alpino. Si festeggia il 12 giugno.
Altri eremi nelle vicinanze: Conche, San Giorgio sopra Caino, San Bernardo a Lumezzane, San Antonio al Seradello e San Vito a Nave, San Velgio a Concesio, San Pietro a Serle.
Arte - Nella chiesetta sono presenti molti affreschi di epoche diverse. Durante un restauro dei primi del 1900, il restauratore Volpi notò che il tocco ed il colorito si potevano attribuire alla
scuola del Romanino. Gli affreschi sono situati nella parete di sinistra. Quelli di destra sono di epoca successiva e di minor valore artistico.
Cronache di guerra e di resistenza - Il monte è interessato agli scontri tra nazifascisti e partigiani dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Furono qui eseguiti rastrellamenti particolarmente
cruenti degli aderenti alla Repubblica di Salò. A Nave nel dicembre 1943 viene ucciso il partigiano Emilio Stefana. Nel settembre 1944 proprio a S. Onofrio di Bovezzo viene fucilato il garibaldino
medico Longo. Nel 2006 è stato costruito il monumento ai caduti del nazifascismo. Ogni anno il 2 giugno vengono commemorate le persone uccise tra Nave, Bovezzo e Caino dalle amministrazioni locali e
dall'AMPI di Nave-Caino."
Un altro foglio informa che nelle domeniche di luglio e agosto, alle ore 16.30 viene celebrata la S. Messa.
Davanti all'edificio ci sono due panche in pietra.
Nell'ampio panorama che possiamo ammirare da qui riconosciamo il Golem a NE e le Conche a NW.
Di fronte ad una diecina di metri di distanza, accanto ad una bacheca con la cartina della zona, alcuni segnavia indicano con il percorso 434 (guardando la facciata dell'eremo)
- a sinistra con una sterrata: Cocca m. 830 a ore 0.30, Poffe m. 1012 a ore 0.40;
- costeggiando il lato destro dell'eremo con un sentiero: Loc. Sacca - Nave m. 350 a ore 1;
- dietro verso destra con il percorso 419: Roncaglie-Bontempi m. 280 a ore 1.50, con il percorso 420: Bovezzo m. 225 a ore 1.
Prendiamo il sentiero alla destra dell'edificio che inizia quasi in piano accanto ad un cartello che segnala un appostamento della caccia a 100 metri.
Proseguiamo in leggera discesa e passiamo accanto ad una palina rossa dell'ossigenodotto, la prima di una serie.
Un altro sentiero arriva da dietro-destra (m. 955).
Proseguiamo tra alberelli dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Troviamo la seconda palina dell'ossigenodotto (m. 950).
Il sentiero si allarga diventando una stradina che segue un largo crinale con il bosco alla sinistra e una siepe alla destra.
Alla destra, oltre una staccionata, vediamo poco più in basso una baita di legno sul tetto della quale sventola il tricolore. Troviamo il segnavia 434 a bandierina.
Continuiamo quasi in piano (m. 940). Lasciamo a sinistra la terza palina rossa e proseguiamo in leggera discesa con il bosco da entrambi i lati.
Percorriamo un tratto quasi in piano ed uno in leggera salita.
In leggera discesa passiamo accanto alla quarta palina rossa.
In discesa, attraversiamo un roccolo lasciando a destra un baitello verde (m. 930).
Tornati nel bosco, scendiamo in modo abbastanza ripido.
Passiamo accanto ad un'altra palina rossa (m. 910).
In leggera discesa raggiungiamo il bivacco. Lo troviamo alla destra mentre alla sinistra c'è un baitello chiuso a chiave. Poco sotto c'è un altro roccolo.
Tempo impiegato: ore 2.25 - Dislivello: m. 760 -70
Data escursione: aprile 2018
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