Il Bivacco Plassa Gerų č situato sul versante meridionale del Corno di Bles (o Cima Bles m. 2750).
Il bivacco č stato ricavato in un piccolo locale nella parte destra di una baita. Dispone di: un tavolo, quattro panche, cinque sedie, fornello con
bombola esterna, armadietti con stoviglie, una stufa (senza legna pronta per l'uso ma tra la dotazione del bivacco ci sono anche una sega e
un'accetta), cassetta per le offerte. Una scala a pioli conduce al soppalco dove c'č solamente il tavolato di legno con spazio sufficiente per quattro
persone, senza materassi e coperte, per cui volendo pernottare č indispensabile portarsi quanto meno il sacco a pelo. All'esterno c'č una fontana.
Molto bello e ampio il panorama. Incorniciata nel bivacco c'č una foto che lo riproduce indicando il nome e l'altezza delle varie cime:
Punta d'Albiolo (m. 2969), Cima Casaiole (m. 2779), M. Tonale Occidentale (m. 2694), Corni della Torre (m. 2236), Cima Bleis (m. 2628), Bocchetta
Bleis (m. 2458), Cima le Sorti (m. 2433), Val di Sole, Cima Palų (m. 3013), Croz di Ricolonda (m. 2984), Cima Scarpaco (m. 3252), Cima Denza (m.
3162), Cima D'Amola (m. 3269), Cima Presanella (m. 3558), Cima Vermiglio (m. 3458), Passo del Dito (m. 2924), Cima Busazza (m. 3326), Punta
Castellaccio (m. 3029), Il Gendarme (m. 3047), Corno di Casamadre (m. 3104), Corno di Lago Scuro (m. 3166), Cima Payer (m. 3056), Corno dell'Aola (m.
2648), P.ta Intelvi (m. 2721), P.ta Valbione (m. 2714), P.ta Pisgana (m. 3107), P.ta di Pozzuolo (m. 2854), Monte Castabio (m. 2619), Punta dei Buoi
(m. 2718), Cima di Salimmo (m. 3104), La Calotta (m. 3211), P.ta Valle Incavata (m. 2945), M. dei Frati (m. 3290), Cima Garibaldi (m. 3237), Passo
Brizio (m. 3149), Corno Bianco (m. 3434), Monte Adamello (m. 3539), Monte Calvo (m. 2194), Corno di Mezzodė (m. 2966), M. Avio (m. 2962), Corno
Baitone (m. 3330), Punta di Vallaro (m. 2907), Corno di Pornina (m. 2815), Cima Laghi Gelati (m. 3254), Corno di V. Rabbia (m. 3240), Punta Adami (m.
3071), Passo di Galinera (m. 2319), M. Aviolo (m. 2881), Punta di V. Finale (m. 2751), Corno Piazza (m. 2650).
Risalendo la statale 42 della Val Camonica o scendendo con la statale 39 dall'Aprica, raggiungiamo Edolo e poi continuiamo verso il Gavia.
Giunti al km. 132.7, prendiamo a sinistra la provinciale 80 con la quale arriviamo a Vione.
Poi, seguendo le indicazioni, andiamo ancora a sinistra e saliamo alla frazione di Canč.
Alla chiesa di San Gregorio, giriamo a sinistra e lasciamo la macchina nei parcheggi attorno al cimitero (m. 1480).
In piano, ci avviamo verso la chiesa e troviamo alcuni segnavia che indicano con il sentiero 84: Salina a ore 0.30, Roccolo a ore 1.30, Tor di Pagā a ore 2.15.
Alla sinistra della chiesa, passando sotto ad un arco, prendiamo Via Trieste all'inizio della quale un cartello indica il divieto di accesso ai veicoli.
Subito la lasciamo per imboccare alla sinistra un ripido viottolo pavimentato con listelli di porfido. Alle pareti delle case circostanti sono stati
fissati dei corrimano.
Saliamo tra case e orti. Giunti alla fine, un cartello semicoperto parrebbe indicare che il nome del viottolo sia Viale dei 40. Qui ci immettiamo su
di una stradetta con il fondo di sampietrini. Non essendoci indicazioni decidiamo di andare a sinistra, in lievissima salita.
Ignorata a destra Via Pergola, prendiamo la stradina successiva all'inizio della quale troviamo un idrante per i pompieri (m. 1515). Sul muro vediamo
il segnavia 84 a bandierina. La pavimentazione č in cemento e pietre al centro e a listelli rettangolari ai due lati.
Pių avanti troviamo un'altra mulattiera che si immette salendo dalla destra.
Al termine delle case dell'abitato, la stradina diventa una mulattiera. Alla sinistra c'č un muro di pietre (m. 1525).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Alla destra il bordo della mulattiera č ben rinforzato.
Poi la pendenza diminuisce un poco. Alla destra vediamo una grande casa (m. 1550).
Con il fondo in cemento e pietre, raggiungiamo un trivio dove troviamo una cappella contenente un affresco raffigurante una madonna con bambino.
All'esterno, sulle due pareti laterali, altri affreschi raffigurano San Francesco e S. Chiara. Sul retro invece sono stati riprodotti alcuni versetti
di un salmo. Alla destra della mulattiera troviamo invece un altare con una croce e delle panche in pietra. Un'altra mulattiera proviene dall'opposta direzione (m. 1560).
Proseguiamo in salita verso sinistra passando accanto ad un segnale stradale che indica il divieto di transito ai veicoli. Dietro alla cappella c'č un
casello dell'acquedotto.
Dopo un tratto incassato tra i prati arriviamo ad un bivio (m. 1570). Scritto in bianco sul muro ci sono delle indicazioni: a sinistra si prosegue
verso Saline e Case di Bles; a destra verso Cortebona. Andiamo a sinistra.
Camminiamo tra due muretti di pietre con bella vista alla sinistra sul gruppo dell'Adamello.
Troviamo una canalina in metallo per lo scolo dell'acqua di traverso al percorso.
Il muretto alla sinistra termina e per un po' alla destra ci accompagna un muro (m. 1585).
Terminato anche il muro, proseguiamo tra larici e pini (m. 1595).
Lasciamo un rudere a destra e, poco dopo, un mucchio di pietre dall'altro lato.
La mulattiera si biforca (m. 1620). Continuiamo praticamente diritto con il percorso pių largo.
Ora, in alcuni punti, la mulattiera č coperta da cemento (m. 1630).
Troviamo un bollo bianco e rosso. In alto a destra cominciamo a vedere la case di Saline.
La mulattiera compie un tornante destrorso mentre una stradina con il fondo in cemento prosegue diritto (m. 1660).
Giriamo a destra e raggiungiamo le case di Saline (m. 1665). Alcuni cartelli indicano a sinistra: Stambec, Cremia; dietro: Canč. Proseguiamo tra le
case e vediamo i segnavia 3 e 84.
Arriviamo alla fontana, l'acqua della quale cade in un tronco di legno scavato, a sua volta incassato in una vasca di pietre. Qui troviamo anche un
bivio e i segnavia indicano diritto le Case di Bles e a destra il percorso n. 3. Su di una casa alla sinistra leggiamo: "Le vere meraviglie non
costano una lira. Camminare rende lieti. Sotterrate i pensieri ... e i barattoli vuoti. L'aria pura e il silenzio che mancano in cittā qui si trovano.
Bisogna mantenerli."
Proseguiamo diritto, tra larici e prati, con un muretto di pietre alla sinistra.
Alterniamo alcuni brevi tratti con maggiore o minore pendenza.
Ora il bosco e composto solo da larici.
Proseguiamo con pochissima pendenza. In basso alla sinistra vediamo un grosso masso (m. 1710).
Dopo una semicurva a destra torniamo a salire.
Con un breve tratto incassato nel terreno circostante arriviamo ad una curva a destra oltre la quale continuiamo in leggera salita (m. 1730).
Un rivoletto attraversa il percorso scorrendo in una canalina di legno.
Poco dopo arriviamo alla "Fontana Güciola" raggiungibile con pochi passi verso destra. L'acqua cade in una vasca di ferro e poi origina il piccolo
rivolo. Accanto alla sorgente c'č anche una panchina (m. 1745).
Dopo esserci dissetati riprendiamo il cammino e subito troviamo una biforcazione. Un cartello su di un albero indica a destra le Case di Bles. Andiamo
dunque a destra in salita ignorando l'altro percorso in leggera discesa.
Proseguiamo tra alberi di conifere. Il sentiero č incassato e alla sinistra c'č un muretto coperto dal muschio (m. 1775).
Superate due canaline di metallo per lo scolo dell'acqua, la pendenza aumenta (m. 1795).
La mulattiera, ormai ridotta a stradina sterrata, si biforca (m. 1805). Un cartello con la punta rivolta a destra indica le Case di Bles.
Troviamo una radura alla sinistra. Poi, in leggera salita, con una curva a sinistra, ne attraversiamo un'altra (m. 1825).
Torniamo a salire e rientriamo nel bosco (m. 1840).
Superato un tornante sinistrorso, la pendenza diventa abbastanza ripida.
Troviamo altre canaline di metallo. La pendenza diminuisce un poco (m. 1860).
Alterniamo alcuni tratti di normale salita ad altri abbastanza ripidi.
Su di un cartello appeso ad un albero alla sinistra leggiamo: "1900 Case di Bles".
Troviamo altre canaline per lo scolo dell'acqua. Percorriamo un tratto in salita seguito da un altro abbastanza ripido (m. 1925).
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita con la stradina incassata nel terreno circostante (m. 1940).
Percorriamo un tratto in leggera salita e proseguiamo in salita con una curva a destra incassata nel terreno (m. 1950).
Dopo un tratto con poca pendenza continuiamo quasi in piano con due semicurve destra-sinistra (m. 1965).
Proseguiamo in salita. Poi, con minore pendenza, giriamo a destra (m. 1975).
Percorriamo una semicurva a destra e una curva a sinistra. Proseguiamo con un tratto quasi in piano seguito da un altro in leggera salita (m. 1985).
Per un attimo davanti tra gli alberi vediamo la croce bianca sulla cima del Corno di Bles.
Percorrendo un tratto allo scoperto, in basso alla sinistra vediamo un fontanino l'acqua del quale cade in un tronco scavato. Alla destra c'č uno slargo (m. 1990).
Rientriamo nel bosco e vediamo il segnavia 66 su di una pietra. Riprendiamo a salire.
Aggiriamo una bassa pietra piatta situata nel mezzo del sentiero (m. 2005).
Saliamo ripidamente fino ad arrivare in una radura (m. 2025).
Continuiamo quasi in piano ignorando un piccolo sentiero inerbito che scende a sinistra.
Ora il bosco č pių fitto. Percorriamo una curva a sinistra e dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo in salita.
Raggiungiamo un'altra radura e un bivio (m. 2040). Un cartello appeso ad un albero indica Bles a destra. Pertanto ignoriamo la stradina inerbita alla
sinistra e andiamo a destra rientrando nel bosco.
Continuiamo con un tratto incassato tra terreno e mucchietti di pietre.
Percorriamo un'altra curva a sinistra in una radura (m. 2060). Davanti vediamo la croce in cima al Corno di Bles e inoltre il tetto di una baita e la
bandiera che preannunciano l'arrivo alla Case di Bles. Proseguiamo in leggera salita.
Raggiungiamo una fontana, l'acqua della quale cade in una vasca di legno. Accanto c'č una bacheca con tettuccio. Alcuni segnavia indicano dietro con
il sentiero 66: Premia e Vione. Alla sinistra, all'interno di una staccionata di legno, ci sono le "Case di Bles". Si tratta di due baite appartenenti
al CAI di Manerbio. La prima, pių grande, č riservata ai soci. Poco pių in alto, raggiungibile salendo alcuni gradini c'č la seconda baita, sempre
aperta, adibita a bivacco (m. 2080).
Proseguiamo verso destra con una sterrata, in salita tra radi larici. Vediamo il segnavia 66 a bandierina su di una pietra.
Dapprima quasi in piano e poi in leggera salita continuiamo sulla stradina, ora inerbita. In alto alla sinistra torniamo a vedere la bianca croce in
cima al Corno di Bles.
Saliamo in un bosco di larici (m. 2110).
Dopo alcuni passi quasi in piano percorriamo una curva a sinistra oltre la quale riprendiamo a salire (m. 2150).
Superato un tornante sinistrorso, la pendenza diventa abbastanza ripida.
Percorriamo un tornante destrorso oltre il quale continuiamo tra prati e larici sempre pių radi (m. 2165).
Con una curva a sinistra ci mettiamo in direzione della bianca croce (m. 2175).
Raggiungiamo una bacheca con tettuccio, tra i prati (m. 2200). Alla sinistra in lontananza vediamo il Bivacco Plassa Gerų. Alla destra, pių in alto,
vediamo invece una palina con dei segnavia.
In salita ci dirigiamo verso la palina per leggerne le indicazioni. Passiamo accanto ad una pietra sulla quale č stato dipinto il segnavia 66 oppure
99 a secondo da quale lato lo si guardi.
Raggiungiamo la palina (m. 2225). I segnavia indicano a destra con il sentiero 99: Cortebona a ore 1; a destra con il sentiero 84: Canalė de la Tor a
ore 0.15, Canč a ore 2.30; a sinistra con il sentiero 66: Corno de Bles a ore 1.40; dietro con il sentiero 66: Case di Bles a ore 0.15, Vione a ore 2.
Andiamo a sinistra, a mezza costa, dapprima quasi in piano e poi in salita con un sentierino tra erba e qualche larice, seguendo dei bolli bianco-rossi.
Raggiungiamo una zona con ruderi e scavi archelogici (m. 2245). Su di un pannello intitolato "Torre dei Pagani" leggiamo:
"Il notaio Bernardo Biancardi (sec. XVII) racconta di una 'fortissima torre' fabbricata dai signori longobardi di Vione per difendersi dall'assanto
dei Franchi 'sopra la montagna di Bles'. Scrive l'autore che 'si veggono perō ancora oggi molte muraglie a calce con pietra picca cosė impietrite che
si rende con rottura pių tosto la pietra che la calce medesima'. La toponomastica ha conservato la traccia della presenza della fortezza nei nomi di
Canalė de la Tor e Tor dei Pagā, utilizzati nei libri delle Vicinie dell'archivio comunale di Vione (secc. XVII-XIX) ed ancora oggi dagli abitanti.
Dagli anni '70 sono state effettuate nel sito alcune campagne di scavo, di cui le ultime, con la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici per le provincia di Brescia, Cremona e Mantova e la partecipazione del'Universitā Cattolica del Sacro Cuore di Brescia,
hanno portato alla luce le fondamenta di un grande complesso difensivo, risalente almeno al sec. XIII. Presso il municipio di Vione č visitabile la
mostra Vione archeologica - Storia ritrovata, dove sono esposti i reperti rinvenuti nel corso delle campagne di scavo degli anni '70 e risalenti
all'epoca longobarda (secc. VI-VIII)."
Qui il sentiero si divide: diritto sale verso la vetta e alla sinistra, quasi in piano, si dirige verso il bivacco.
Proseguiamo tra i prati a mezza costa in leggera discesa.
Poi, tra radi larici, percorriamo pochi passi in discesa (m. 2235).
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita fino ad una vasca di legno nella quale, tramite un tubo nero, entra dell'acqua (m. 2245).
Dopo un tratto quasi in piano ne percorriamo un altro in leggera discesa e vediamo un tubo affiorante nel sentiero. Alla sinistra il panorama
abbraccia la sottostante vallate e una lunga cerchia di monti.
Il bivacco scompare alla vista. Dopo una curva a destra proseguiamo in discesa tra prati e alcuni larici (m. 2235).
Poi la pendenza diminuisce e torniamo a vedere il bivacco (m. 2215).
Attraversiamo un boschetto di larici oltre il quale proseguiamo quasi in piano (m. 2200).
Passando accanto ad un ometto percorriamo uno zig-zag sinistra-destra.
Continuiamo in leggera discesa. Vediamo una pietra infissa tra alte pietre pių piccole e percorriamo una curva a sinistra.
In leggera salita giriamo a destra e raggiungiamo la fontana e il bivacco.
Tempo impiegato: ore 2.50 - Dislivello: m. 775 -48
Data escursione: agosto 2014
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