Rifugio Casera Pioda

La Casera Pioda è situata presso l'omonimo alpeggio tra la Val di Mello e la Val Cameraccio.
Nel 2014 Ersaf ha realizzato interventi sui fabbricati dell’alpeggio e su quelli destinati alle proprie attività didattiche, divulgative e scientifiche.
La struttura è aperta durante l'estate (ed eventualmente in altri periodi se concordati preventivamente) come Centro per l'Alpinismo Sostenibile e punto informativo della Riserva Naturale Val di Mello.
Per usufruire del servizio di pernottamento e ristorazione è necessario innanzi tutto associarsi al Centro versando la quota di € 10. Per maggiori informazioni e per prenotazioni occorre rivolgersi alla Ersaf di Morbegno, email: morbegno@ersaf.lombardia.it - telefono: 0342 605580.

La Val di Mello è di origine glaciale come chiaramente indicato dal tipico profilo a U.
Alcune valli laterali vi confluiscono, da nord: Val del Ferro, Val Qualido, Val di Zocca e Val Torrone; da sud: Valle d'Arcanzolo, Valle Mezzola, Val Temola e Val Romilla. Ad est la valle è chiusa dalle imponenti pareti del Monte Pioda (m. 3431) e del Monte Disgrazia (m. 3678) mentre ad ovest la stretta piramide del Monte Boris (m. 2497) si erge quale sentinella all'imbocco della valle.
Da fine ottobre a febbraio, la valle, stretta e posta in orizzontale da ovest ad est, non riceve alcun raggio di sole. D'estate è stracolma di turisti. Va da se che i periodi migliori per apprezzarla sono le stagioni intermedie ed in particolare l'autunno quando i larici ingialliscono e i faggi abbarbicati alle cenge più alte si colorano di tinte fiammeggianti, contrastando col grigio chiaro delle pareti granitiche.

Lasciamo la statale 38 al km. 19.5, poco dopo il ponte sul Torrente Masino che precede l'abitato di Ardenno, per imboccare verso nord la provinciale 9.
Superiamo Cataeggio e Filorera e poi passiamo accanto al Sasso Remenno, un grande monòlito roccioso, forse il più grande d'Europa, attrezzato con varie vie di risalita. Accanto al torrente c'è un'area di sosta; vale la pena fermarsi un attimo per osservare gli arrampicatori o anche per ammirare lo splendido gruppo delle Cime del Cavalcorto (m. 2763) in fondo alla vallata.

Arrivati a San Martino lasciamo la macchina nel grande parcheggio alla sinistra, dove c'è anche l'Infopoint (m. 922), prima del ponte sul Torrente Masino e ritiriamo il ticket, da esporre sul cruscotto, presso l'apposito parcometro al costo di Euro 0.50 per 30 minuti, Euro 1 per ogni ora, Euro 7 per l'intera giornata dalle ore 8 alle 18.
In alternativa è possibile proseguire in auto per un paio di chilometri fino al parcheggio al termine della strada (inizialmente asfaltata e poi acciottolata) che si addentra nella Val di Mello ma il "pass" giornaliero viene rilasciato, al costo di Euro 10, solo ai primi quaranta richiedenti. In tal caso, ottenuto il pass, continuiamo verso Bagni di Masino e ben presto troviamo un bivio dove viene segnalata a destra la strada per la Val di Mello con la quale raggiungiamo il parcheggio sterrato nel quale dobbiamo lasciare la macchina (m. 1042).
La navetta invece, che era in funzione tra i due parcheggi nel periodo estivo e nei fine settimana di tutto l'anno, è stata abolita nel 2020 causa covid e non è ancora stata ripristinata.

Noi parcheggiamo a San Martino, paghiamo il ticket, lo mettiamo sul cruscotto all'interno della nostra auto in modo ben visibile e ci incamminiamo quasi in piano.
Attraversiamo il ponte sul Torrente Masino.
Alla sinistra troviamo una fontana e delle panchine.
Subito dopo, quando la strada provinciale gira a sinistra, continuiamo diritto con Via Ca' de l'Or all'inizio della quale un cartello indica: Sentiero per la Val di Mello.
Camminiamo tra le case del borgo; la strada è stretta e ha il fondo di sampietrini.
Lasciamo a sinistra Via Fiorelli.
Alla sinistra troviamo una fontana. Un cartello indica diritto la Val di Mello a 30 minuti.

In leggera salita raggiungiamo: la Chiesa di San Martino, una cappelletta, una fontana con vasca di pietra e due panchine (m. 925).
Aggiriamo la chiesa alla destra. Passiamo accanto ad un affresco raffigurante la Madre della Misericordia apparsa a Galivaggio nel 1492.
Percorriamo due curve sinistra-destra e passiamo sotto un grande masso che si sporge sopra alla strada.
Proseguiamo in lievissima salita tra le case.
Alla destra vediamo un affresco raffigurante la Madonna del Rosario.

Raggiungiamo un bivio dove troviamo: una fontana, un affresco raffigurante un camoscio su una parete della "Cà do Batesta" e i segnavia 455-1 che indicano, a sinistra Sentiero per la Val di Mello, Val di Mello 0.35, Pianadello 0.45, Bregolana 0.55.
Poco dopo, davanti ad una grata per lo scolo dell'acqua, il sentiero si divide e andiamo a destra come indicato da una freccia rossa (m. 930).
Camminiamo con poca pendenza tra due recinzioni.
Alla sinistra ci accompagna un muro di pietre.
Troviamo due cancelletti; uno a sinistra in cima a dei gradini e l'altro alla destra.
Percorriamo una curva verso sinistra.

Continuiamo quasi in piano con un sentiero nel bosco, ignorando un altro sentiero che, salendo a sinistra, riporta sulla strada asfaltata. Il nostro sentiero prosegue diritto incassato tra due muretti di pietre coperte dal muschio.
Presso una semicurva verso destra troviamo una pietra nel mezzo del cammino e un masso alla destra (m. 955).
All'esterno di una semicurva verso sinistra c'è un masso. Sentiamo il rumore del torrente che proviene dal basso alla destra (m. 960).
Lasciamo a sinistra un masso.
Continuiamo con poca pendenza. Aggiriamo alla destra una pietra.
Superiamo una semicurva verso destra.
Passiamo tra alcuni massi e proseguiamo con un breve tratto in discesa.

Subito dopo troviamo un bivio. I segnavia 455.3 indicano, a destra: S. Martino 0.10, Centro Sportivo 0.15, Filorera 0.55; dietro: S. Martino 0.10, Info point 0.15. Andiamo a sinistra, in leggera salita tra gli alberi, su di un largo sentiero pieno di pietre.

Un albero nel sentiero, segato a mezzo metro d'altezza, precede un tornante sinistrorso (m. 965).
Continuiamo in salita e subito troviamo un bivio. Diritto si ritorna sulla strada asfaltata; andiamo a destra.
Percorriamo una semicurva verso sinistra. Alla destra ci sono delle protezioni di ferro dipinte di verde.

Subito dopo passiamo sotto l'arco di un ponte.
Quasi in piano, con una curva verso sinistra, aggiriamo un masso.
In leggera salita superiamo una semicurva verso destra.
Passiamo tra tre rocce.

In salita ci immettiamo sulla strada asfaltata, davanti ad una santella con degli affreschi semi-cancellati dal tempo. I segnavia indicano dietro: San Martino 0.10, Info point 0.15, Filorera 0.55. Seguiamo la strada asfaltata in leggera salita verso destra (m. 980).
Alla sinistra c'è un casello dell'acquedotto. Superiamo una grata di traverso alla strada.

All'interno di una semicurva verso sinistra, una sbarra verde chiude l'accesso alla strada che entra in un'area estrattiva di cava. Alla sinistra c'è una panchina e alla destra un grande masso. Per due brevi tratti alla destra ci sono delle protezioni di ferro dipinte di verde.
Continuiamo con una serpentina appena accennata destra-sinistra. Superiamo una grata, di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua. Un cartello segnala possibili piene improvvise.

Alla destra c'è uno stretto ponte con il fondo in cemento e protezioni di ferro dipinte di verde ai lati. Anche sul lato destra della strada ci sono le stesse protezioni mentre alla sinistra c'è il bosco. Qui l'asfalto termina e proseguiamo su fondo acciottolato. Alla sinistra c'è una panchina e alla destra vediamo il Torrente Mello (m. 1000).
Continuiamo con un muro di pietre a secco alla sinistra.
Poco dopo, sempre alla sinistra, troviamo alcuni grandi massi (m. 1015).
All'esterno di una semicurva verso destra c'è uno slargo.
Troviamo un altro masso alla sinistra.

Pochi passi più avanti, alla sinistra troviamo una santella con due affreschi forse di epoche diverse e sovrapposti l'un l'altro. Lì accanto parte il sentiero che risale la Val del Ferro all'inizio del quale i segnavia 455.3 indicano: Cà di Rogni 0.05, Cascata Ferro 0.15, Casera Ferro 2.00, Bivacco Molteni-Valsecchi 4.00. Proseguiamo diritto (m. 1025).
Subito dopo alla sinistra vediamo un baitello di legno.

Continuiamo con prati e alberi da ambo i lati. Poco sopra alla sinistra vediamo le baite di Cà dei Rogni e la bella cascata con cinque salti del Torrente della Valle del Ferro (m. 1030).
Poco sotto alla destra vediamo una baita. Continuiamo con pendenza minima tra due staccionate (m. 1035).
Alla sinistra esce una sterrata.
Subito dopo il Torrente delle Valle del Ferro attraversa la strada passandole sotto (m. 1040).

Alla destra si stacca un sentiero. Su di un cartello verde leggiamo: Sentiero dei Borghi. I segnavia indicano, a destra (segnavia 455): S. Martino 0.45, Filorera 1.20, Cataeggio 1.30; dietro (segnavia 455.3): S. Martino 0.45, Bregolana 0.45, Bagni Masino 1.45. Continuiamo diritto.
Alla sinistra tra gli alberi vediamo le baite di "Cà du Frèc"; alla destra scorre il Torrente Mello.

Alla sinistra accanto ad un baitello con due panche di pietra, inizia il grande parcheggio sterrato. Alcuni segnavia indicano davanti: Cascina Piana 1092 m a ore 0.50, Rasica 1148 m a ore 1.10, Casera di Pioda 1559 m a ore 2. Chi è arrivato fin qui in auto ora deve parcheggiare e proseguire a piedi (m. 1042).

Quasi in piano aggiriamo da entrambi i lati una fila di dodici alberi. Alla destra c'è un campeggio.
In leggera salita raggiungiamo il ponte con le sponte di legno sul Torrente Livincina e continuiamo quasi in piano.
Un cartellone parla della "Riserva della Val di Mello".

Dopo pochi passi alla sinistra troviamo la Trattoria Gatto Rosso, il primo dei posti di ristoro che incontreremo lungo il cammino (m. 1045).
Alla destra troviamo un cartello che indica il tempo occorrente per raggiungere ogni rifugio e agriturismo della zona e il loro numero telefonico: Trattoria Gatto Rosso (tel. 340 3726006), Agriturismo Ca' de Scuma (tel. 338 3743192), Rifugio Mello (tel. 338 5612670), Rifugio Luna Nascente (tel. 338 3317507), Agriturismo al Camer (tel. 339 4335328), Rifugio Rasega (tel. 338 446755), Casera Pioda (tel. 388 3957752).

Lasciamo a sinistra una baita e la stradina che conduce alle Baite "Ca' di Pancer" e proseguiamo in leggera salita con una mulattiera.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Alla destra ci sono alcuni massi coperti dal muschio.
Alla sinistra vediamo la grande roccia detta degli "Asteroidi".
Dopo uno zig-zag sinistra-destra (m. 1055) percorriamo un tratto in salita e continuiamo quasi in piano su sterrato.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Alla destra scorre il Torrente Mello.

Guadiamo il torrente che scende dalla Val Qualido oppure lo attraversiamo con un piccolo ponte situato alla sinistra della strada (lato a monte).
Alla destra, il Torrente della Val di Mello, a causa di una frana che ne ha parzialmente ostruito il passaggio, si allarga e forma il Laghetto Qualido (m. 1070).
Costeggiamo il laghetto. Alla sinistra ci sono dei massi coperti dal muschio.
In salita percorriamo un tratto su mulattiera lasciando a sinistra un grande masso.
Proseguiamo con pochissima pendenza su sterrato e superiamo una semicurva verso sinistra.
Continuiamo quasi in piano e troviamo alla sinistra una porta di ferro di colore verde che chiude un'apertura sotto ad una roccia formando un baitello.

In località "Ca' di Carna" (m. 1076), lasciamo a destra un ponticello, in ferro e cemento e con le sponde in ferro, con il quale è possibile attraversare il torrente e raggiungere l'"Agriturismo Ca' dei Scuma".
In alto a sinistra vediamo una baita. Un sentiero sale a sinistra verso un tavolo ed una panca, collocati sotto ad un albero e accanto ad un grande masso.
Proseguiamo con prati alla sinistra e il torrente alla destra. Da entrambi i lati ci sono dei grandi massi.
Percorriamo due curve sinistra-destra seguendo la riva del torrente.

Alla destra troviamo il "Bidet della Contessa", un allargamento del torrente, che in questo punto è caratterizzato da acque cristalline, accanto ad un masso chiamato "Scoglio di Burgun" (m. 1080).
Continuiamo con un muretto a secco alla sinistra oltre il quale vediamo un prato.
Dopo una curva a sinistra, ne percorriamo una a destra tra prati e radi alberi mentre un rigagnolo attraversa passando sotto delle pietre. In questo punto il Torrente Mello scorre lontano dalla strada.
Superiamo un torrente su di un ponte in cemento (m. 1085).
Proseguiamo tra i prati. A lato della mulattiera ci sono delle recinzioni in legno.
Percorriamo una curva verso sinistra molto ampia seguita da una curva verso destra.
Alla sinistra troviamo un orto recintato.
Alla destra scorre un rivolo; una passerella di legno consente di attraversarlo per arrivare al cancelletto che chiude l'accesso ad una baita.
Passiamo tra due massi.

Raggiungiamo le Baite di Cascina Piana (m. 1092). Alla destra c'è il Rifugio Mello.
Poco più avanti, sempre alla destra, c'è il Rifugio Luna Nascente.
Passiamo tra le varie baite e troviamo una fontana con vasca in pietra.
La sterrata, con due curve destra-sinistra, aggira le ultime baite. Alla destra c'è un largo muretto a secco.
Torniamo a salire. Un sentiero arriva dalla sinistra.

Subito dopo un altro sentiero si stacca alla destra e si dirige verso un ponticello di legno. I segnavia indicano diritto: Cascine Rasega Rifugio a ore 0.15, Agriturismo Ai Camer; a destra: Sentiero Life delle Alpi Retiche. Proseguiamo diritto, quasi in piano, vicino al torrente.
Entriamo nel bosco. Continuiamo in leggera salita.

Alla sinistra inizia il sentiero che risale la Val di Zocca (m. 1130). I segnavia indicano a sinistra: Casera Zocca, Val di Zocca, Rifugio Allievi Bonacossa a ore 3. Due targhe con foto ricordano due persone morte nel 1948. Continuiamo diritto.
Alla sinistra troviamo un muretto a secco sormontato da una vecchia staccionata.
Proseguiamo dapprima quasi in piano attorniati da alcuni massi e poi in leggera salita.

Lasciamo a sinistra la stradina che sale verso l'Agriturismo Ai Camer e continuiamo quasi in piano.
Con poca pendenza percorriamo due semicurve destra-sinistra. Alla sinistra, oltre un muretto a secco, c'è un prato.
Proseguiamo con altre tre semicurve: sx-dx-sx.
Riprendiamo a salire camminando su delle pietre ben sistemate.
Un sentiero sale a sinistra. Continuiamo diritto quasi in piano.
Torniamo a salire, con una mulattiera, e superiamo alcune semicurve.
Ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra e continuiamo diritto quasi in piano.

Raggiungiamo il torrente che scende dalla Val di Zocca. Possiamo guadarlo o superarlo con un ponticello di legno, con le sponde anch'esse di legno, situato alla sinistra della strada. Più a monte vediamo il vecchio ponte in disuso (m. 1145).
Poco dopo attraversiamo un altro ruscello. Anche qui possiamo evitare il guado passando su di un ponticello realizzato con tre tronchi e con la sola sponda sul lato di sinistra.

Dopo una curva a sinistra raggiungiamo la piana di Rasica; l'unico punto in cui la valle si allarga (m. 1151).
Qui troviamo il Rifugio Rasega, ultimo posto di ristoro della Val di Mello, che precede un gruppo di baite tutte quante alla sinistra del percorso.
I segnavia indicano: Località Rasica; proseguendo: Casera di Pioda a ore 1, Alpe Cameraccio a ore 2.30, Bivacco Kima a ore 7, Casera Torrone a ore 2, Bivacco Manzi-Pirotta a ore 3.30.
Molto bella la vista sulle cime del Cameraccio e sulle vette del Monte Pioda e del Monte Disgrazia.

Troviamo una grande freccia di legno che indica: Biv. Odello Grandori, Sentiero Roma, Biv. Kima, Val Torrone, Alpe Pioda.
Dopo pochi passi giriamo a destra.
Troviamo altre baite, una fontana con l'acqua che cade in un tronco scavato ed alcuni grandi massi.
Su di una baita vediamo un affresco raffigurante una madonna con bambino.
Passiamo accanto ad una panchina e ad una fontana con due vasche. Scavalchiamo un rivolo.
Lasciamo a sinistra un orticello recintato e due cassottelli in lamiera.
Due cartelli indicano: Casera Pioda e Cameraccio.
Troviamo un altro orto alla sinistra.

Proseguiamo con un piccolo sentiero tra prati, arbusti, felci e pietre.
Entriamo nel bosco e notiamo subito l'abbondante presenza di muschio (m. 1160).
Il sentiero si divide e poi si ricompone mentre passiamo accanto ad alcuni grandi massi. Vediamo il segnavia bianco rosso su di una pietra.
Alterniamo due tratti con poca pendenza ad uno quasi in piano.

Il sentiero si biforca e seguendo i bolli andiamo a sinistra (m. 1175).
Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra riprendendo a salire.
Vediamo i bolli su di una roccia alla sinistra.
Continuiamo con poca pendenza tra massi e pietre coperti dal muschio.
Sentiamo il fragore del torrente provenire dalla destra ma non riusciamo a vederlo.

Ad una biforcazione andiamo a sinistra in salita (m. 1190).
Continuiamo con delle serpentine. Ogni tanto troviamo un bollo bianco rosso su di un masso.

Tornati accanto al torrente, arriviamo ad un bivio dove troviamo una palina priva di indicazioni e andiamo a sinistra (m. 1205).
In sentiero si sdoppia e, dopo una diecina di metri, nei pressi di un ometto si ricompone (m. 1215).
Poco dopo, in leggera salita, superiamo un tornante destrorso.
Percorriamo un tratto quasi in piano seguito da uno in leggera salita ed un altro in leggera discesa.
Un sentiero sale e si immette dalla destra.
Continuiamo in salita.
Troviamo dei rudimentali gradini di pietra (m. 1230).
Un masso si protende dalla sinistra verso il sentiero.

Poco dopo un tornante sinistrorso, ne percorriamo uno destrorso mentre passiamo davanti ad una grotta (m. 1240).
Proseguiamo con delle serpentine.
Superiamo un tornante sinistrorso. Subito passiamo accanto ad un masso con un piccolo ometto e percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo in leggera salita (m. 1270).
Lasciamo a sinistra un grande masso (m. 1280).
Dopo alcune serpentine, percorriamo un tornante destrorso. Il sentiero si divide in due tracce parallele e dopo una diecina di metri si ricompone.

Arriviamo ad un bivio (m. 1295). Delle scritte in rosso sui massi indicano: Torrone a sinistra e Pioda diritto.
Troviamo un grande masso alla destra ed attraversiamo un ponticello interamente in legno.
Dopo un tratto quasi in piano, riprendiamo a salire.
Percorriamo cinque tornanti sx-dx-sx-dx-sx vicini tra loro (m. 1305).
Arriviamo poi ad un tornante destrorso (m. 1320).
Superiamo altri due tornanti vicini sinistra-destra.
Continuiamo con un ampio tornante sinistrorso (m. 1330).
Percorriamo altri quattro tornanti dx-sx-dx-sx a poca distanza uno dall'altro.
Dopo un tornante sinistrorso, in modo abbastanza ripido passiamo su di una lastra di roccia (m. 1350).
Continuiamo su sterrato in leggera salita.
Camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno.

Raggiungiamo un pannello a cura della Ersaf che parla della Foresta della Val Masino (m. 1365).
Il sentiero si divide in due tracce ma dopo pochi metri si ricompone.
Torniamo a salire. Per un tratto il sentiero è bagnato da un rivolo.
Alcune pietre formano dei gradini.

Camminiamo sopra una roccia piatta con i bolli e subito dopo su delle radici affioranti (m. 1385). Troviamo dei bolli rossi ed altri bianco rossi.
All'esterno di un ampio tornante sinistrorso scende un ruscello (m. 1395).
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Ci spostiamo un poco a destra verso un masso con i bolli (m. 1405)
In basso a destra vediamo il ruscello.

Seguendo i bolli, camminiamo su tracce che si intersecano; poi il sentiero si ricompone.
Giriamo a destra, e poi a sinistra salendo rudimentali gradini e volgendo le spalle al ruscello.
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra. Alla destra ci sono delle protezioni (m. 1430).
Dopo un tratto con il fondo roccioso saliamo dei rudimentali gradini.
Giriamo a destra.
Dopo pochi passi in discesa, quasi in piano scavalchiamo un ruscelletto che scende dalla sinistra.

Riprendiamo a salire con altri rudimentali gradini. Alla sinistra c'è una roccia bagnata da un rivolo e alla destra una staccionata di legno.
Alla sinistra troviamo un fungo scolpito nel legno (m. 1450).
Saliamo altri gradini.
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro.
Una freccia rossa con due punte indica il percorso a chi scende.
Troviamo alcune rocce piatte e subito giriamo a destra. Su di un masso vediamo i bolli.

Un cartello indica diritto l'Alpe Pioda a 10 minuti e segnala un punto panoramico sulla vallata raggiungibile con pochi passi verso destra (m. 1470).
Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra.
Superata una lastra di pietra, proseguiamo in modo abbastanza ripido con dei rudimentali gradini (m. 1495).
Continuiamo con minore pendenza su sentiero pietroso.
Scavalchiamo un rivolo.
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1505).

Giriamo a sinistra e attraversiamo una piccola radura.
Continuiamo con poca pendenza.
Guadiamo un ruscello e subito giriamo a sinistra (m. 1520).
Percorriamo alcuni passi con il sentiero incassato tra delle roccette.
Riprendiamo a salire. Ora il bosco è solo alla sinistra mentre alla destra inizia la radura dell'Alpe Pioda.

Raggiungiamo un pannello della Ersaf che illustra il piano operativo di manutenzione nella foresta della Val Masino (m. 1535).
Dopo due curve destra-sinistra cominciamo a vedere la Casera Pioda.
Attraversiamo la grande radura camminando dapprima con poca pendenza e poi in salita la raggiungiamo.

Dal parcheggio di San Martino: Tempo impiegato ore 2.50 - Dislivello: m. 637
Dal parcheggio in Val di Mello:  Tempo impiegato ore 2 - Dislivello: m. 517
Data escursione: settembre 2015

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • al Bivacco Kima (m. 2700) in ore 3.30











Dati del Rifugio Casera Pioda

Altezza:
m. 1559
Gruppo:
Valtellina
Ubicazione:
Alpe Pioda
Comune:
Valmasino - SO
Carta Kompass:
92 D5
Coordinate Geo:
46°15'54.70"N
9°41'23.50"E
Gestore:
ERSAF
Telefono gestore:
0342 605580
Telefono bivacco:
-
Posti letto:
12
Apertura:
estiva
Pagina aggiornata
il: 20/10/2022
Il Rifugio Casera Pioda La cucina La sala La Chiesa di S. Martino Il Monte Boris in inverno e con i colori autunnali Cappelletta dove inizia il sentiero della Val del Ferro Colori autunnali e il "Precipizio degli Asteroidi" Il Laghetto Qualido Il Laghetto Qualido Il "Bidet della Contessa" Passeggiando in Val di Mello I Monti Pioda e Disgrazia Ponticello con la neve alla Piana di Rasica Veduta invernale del Rifugio Rasega La foresta è alquanto umida La fontana davanti alla Casera Pioda La targa

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