Il Rifugio Piazza è situato sulle pendici del Monte S. Martino accanto ad una bella chiesetta di origine trecentesca.
Il rifugio è gestito da volontari: gli alpini a cui fa capo il rifugio e gente comune che, soprattutto nel periodo estivo, si dedica alla gestione,
alla domenica e al giovedì, chiedendo il permesso agli alpini. Può succedere che d'inverno il rifugio rimanga chiuso per mancanza di volontari.
C'è però un modo certo per sapere se il rifugio è aperto e si riferisce alla bandiera. Se la bandiera è alzata sul pennone (con una buona visuale la si può
scorgere anche dal ponte di Lecco) vuol significare che il rifugio è aperto e funzionante ma se la bandiera non è issata vuol dire che il rifugio è chiuso.
Primo itinerario: da Laorca (Via San Martino)
Salendo da Lecco con la provinciale 62, giunti a Laorca, ad un tornante giriamo a sinistra in Via Quarto.
Superiamo uno slargo (dove inizia il percorso descritto più sotto come variante), e proseguiamo diritto lungo Via S. Martino con il cimitero alla sinistra.
Giunti alla fine della strada, troviamo un lavatoio e la piazzetta dove lasciamo l'auto (m. 375).
Ci incamminiamo sulla stradina asfaltata di fronte a noi : Via Antonio Bonaiti (l'indicazione la troveremo solo cento metri più avanti), all'inizio della quale
sulla destra ci sono una santella e una fontana.
In lieve salita fra le case, arriviamo all'altezza del civico 53, dove troviamo un bivio e giriamo a sinistra (m. 390).
Subito dopo giriamo a destra in Via Paradiso, una stradina che sale con vari gradini.
Superata una santella con una immagine raffigurante una madonna, sbuchiamo su una strada asfaltata. Seguendo una freccia bianca andiamo a sinistra in leggera
salita (m. 420).
Alla destra vediamo una prima rete, molto alta, che serve da protezione per una eventuale caduta massi verso il sottostante abitato.
La pendenza aumenta. Seguendo delle frecce bianche dipinte sull'asfalto, ad un bivio andiamo a destra. La strada ora è sterrata e procede in piano (m. 440).
Poco dopo, tra gli alberi, troviamo un cartello che indica sulla sinistra l'inizio della mulattiera segnalata come 52 per S. Martino e 58 per la Ferrata del Medale.
Superati i primi gradini, la mulattiera sale ripida tra due reti metalliche. Il cammino è agevolato da rudimentali gradini di pietra.
Percorriamo poi un breve tratto in piano in un bosco di noccioli (m. 475).
Ignoriamo un sentiero che sale da sinistra e continuiamo diritto seguendo un segnavia formato da tre pallini azzurri disposti a triangolo. In seguito
continueremo a vedere lo stesso segnavia ma di colore rosso. Un cartello su di un faggio alla destra porta la scritta "Baita".
Continuiamo in salita con un basso muretto a secco alla sinistra.
Troviamo un altro sentiero che sale da sinistra e saliamo alcuni gradini di cemento.
Raggiungiamo così un varco aperto tra due reti paramassi (m. 515). Qui il sentiero si unisce all'altro, descritto più sotto come variante. I segnavia indicano a
sinistra: 52 S. Martino e 58 Ferrata Medale.
La salita ora è meno ripida e il sentiero è sassoso. Dopo un tratto senza la rete paramassi a sinistra, ecco che ne inizia un'altra.
Arriviamo ad un bivio (m. 540) e continuiamo diritto con il sentiero n. 52 lasciando a destra il n. 58.
In leggera salita raggiungiamo un'icona triangolare raffigurante una madonna; qui il sentiero piega a destra (m. 545).
Saliamo alcuni gradini. Alla destra c'è una protezione realizzata con dei paletti di ferro di colore giallo che reggono due funi.
Percorriamo un breve tratto in piano.
Poco più avanti inizia il tratto più ripido che saliremo con varie serpentine quasi sempre agevolati da rudimentali gradini di pietra.
Una scritta su un masso dice: "Vecio su col mulo". Poco dopo un'altra dice: "W il 6° Alpini".
Salendo vediamo sotto di noi i tetti delle case di Lecco. Purtroppo, per tutto il percorso, sentiremo anche i rumori del traffico nella città sottostante.
Ignoriamo un sentiero a sinistra definito da un cartello come: "Variante Attrezzato -La Vergella-, impegnativo" (m. 595); e poco dopo un altro che si
stacca verso destra.
Il percorso è molto ripido come conferma una scritta su una parete che dice: "L'è dura" (m. 620).
Più avanti percorriamo un breve tratto pianeggiante, poi riprendiamo a salire, giriamo a sinistra seguendo una freccia rossa e affrontiamo una serie di ripidi tornantini.
Il sentiero si sdoppia ma solo per aggirare un gruppo di alberi, e continuiamo verso destra in leggera salita. Subito ignoriamo un sentiero che sale da
destra.
Più avanti torniamo a salire e, presso un tornante sinistrorso, vediamo una scritta rossa che indica il San Martino (m. 660). Un'altra scritta dice: "W il 5° Alpini".
Proseguiamo con ripide serpentine, poi percorriamo pochi passi in piano (m. 675) per tornare subito a salire con altri corti tornanti.
Sulla destra troviamo un piccolo crocefisso di colore marrone (m. 690) e successivamente la scritta: "Alpin è grado".
Percorriamo un breve tratto in piano e riprendiamo a salire.
Lasciamo a destra un sentiero per il Medale e continuiamo diritto quasi in piano (m. 705).
Poco dopo percorriamo pochi passi in salita e proseguiamo in piano. Dalla sinistra sale un ripido sentiero contrassegnato da bolli gialli (m. 710).
Una apertura tra gli alberi alla sinistra consente una bella vista panoramica su Lecco.
Torniamo a salire, inizialmente con poca pendenza e poi in modo abbastanza ripido.
Ad un bivio (m. 735) un cartello con una freccia verso destra indica S. Martino, mentre andando diritto, dopo pochi passi, si raggiungono una teleferica e una
piccola costruzione di servizio alla stessa alla quale è affisso un cartello che segnala l'innesto della Variante Vergella.
Andiamo a destra in salita e raggiungiamo una cappella bianca dedicata alla Madonna del Carmine (m. 746).
Qui troviamo un belvedere e la possibilità di sederci per riposare un attimo. Ci sono infatti due panche all'interno della cappella e tre all'esterno.
Sulla destra si stacca un sentiero; i segnavia indicano diritto il Crocione del Monte S. Martino e a destra il Sentiero Silvia (impegnativo) che conduce
anch'esso al Crocione.
Riprendiamo il nostro cammino e, quasi in piano, passiamo accanto ad un tavolone con relative panche. In alto scorrono vari cavi.
Dopo un tratto in leggera salita la pendenza aumenta.
Percorriamo un tratto dapprima in piano e poi in salita, avendo alla sinistra un bel precipizio che scende scosceso tra gli alberi. Il sentiero comunque è
sempre largo.
Passiamo sotto altri cavi e proseguiamo quasi in piano, con bella vista panoramica sul lago (m. 795). Su di un masso una freccia indica il Medale verso destra.
In leggera salita, poco dopo arriviamo ad un trivio (m. 805). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 52: San Martino e Valverde; diritto: Crocione del
M. S. Martino; a destra con il sentiero 56: Corno di Medale.
Andiamo a sinistra in discesa perdendo una diecina di metri di quota. Ora il sentiero è più stretto.
Poi alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri in lieve salita. Lasciamo a sinistra una teleferica.
Troviamo poi un tratto protetto verso sinistra, con dei paletti di colore verde che reggono una catena e una fune (m. 805).
Subito dopo riprendiamo a scendere, fino a trovare un sentiero che arriva dalla sinistra e proseguiamo quasi in piano (m. 785).
Infine vediamo il rifugio davanti a noi e, in leggera discesa, lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 440 -48
Data escursione: settembre 2010
Variante dalla stanga sopra Laorca
Giunti allo slargo tra Via Quarto e Via S. Martino, troviamo sulla destra una strada asfaltata che sale con ripida pendenza.
Se vogliamo continuare con la nostra vettura dovremo, quanto meno, assicurarci che non ci siano ghiaccio o neve lungo il percorso. In caso contrario è opportuno
parcheggiare e salire a piedi.
Alcuni segnavia indicano: Ferrata Medale (EEA) a ore 0.30, Antimedale (A) a ore 0.30, sentiero 52 per il Rifugio Piazza (E) a ore 1.00, Sentiero Silvia per il
Crocione del Monte San Martino (impegnativo).
Superiamo una sbarra che troviamo aperta.
Lasciamo a destra la Baita degli Alpini Gruppo Medale e, più avanti presso un tornante sinistrorso, una strada asfaltata che sale verso una villa.
Ad un bivio andiamo a destra, quasi in piano, poi torniamo a salire.
Ad un tornante vediamo una mulattiera che sale a destra, e dopo un altro paio di curve raggiungiamo una seconda sbarra che blocca il passaggio. Qui termina l'asfalto.
Se siamo arrivati fin qui in auto, ora dobbiamo parcheggiarla ai bordi della strada (m. 475).
La strada prosegue in leggera salita con il fondo in cemento. Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra.
Poco più avanti arriviamo ad un tornante destrorso (m. 485). Sulla sinistra c'è una rudimentale panchina realizzata riciclando una vecchia traversina ferroviaria.
Lasciamo la strada per prendere un sentiero sulla sinistra indicato da alcuni segnavia: Ferrata del Medale (EEA) a ore 0.20, Antimedale (A) a ore 0.20, sentiero
52 per il Rifugio Piazza (E) a ore 0.50. Ci sono anche delle scritte rosse su un muro che indicano il S. Martino e la via ferrata del M. Medale.
Procediamo in lieve salita avendo alla nostra sinistra un'alta rete paramassi e dell'altro lato il monte. Sopra le nostre teste passano i tiranti della rete.
Lasciamo a destra un ripido sentiero indicato da alcuni segnavia: Ferrata del Medale (EEA) a ore 0.15, Antimedale (A) a ore 0.15, Parete Corna Medale.
Poco dopo incontriamo il sentiero precedentemente descritto che arriva da sinistra tramite un varco tra due reti (m. 515) con il quale continuiamo fino alla meta.
Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 340 -48
Data escursione: settembre 2010
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