L'ex Bivacco Passi dello Zebrù era situato a cavallo tra la Val Cedec e la Val Zebrù, in una zona d'incommensurabile bellezza panoramica, in vista
delle cime dei gruppi dell'Ortles e del Cevedale.
Il bivacco era costruito in legno e col tetto in lamiera. E' andato distrutto. Ad ogni modo in caso di necessità basta una mezzora per scendere
all'accogliente Rifugio Pizzini e all'annesso Bivacco Zeledria.
Il bivacco non esiste più ma ho preferito non eliminare questa pagina del sito in quanto il Passo Zebrù può essere considerato un ottimo punto di
riferimento per una eventuale escursione.
Da Bormio con la provinciale 29 raggiungiamo S. Caterina Valfurva. All'inizio del paese prendiamo a sinistra Via Frodolfo.
Giunti in centro continuiamo diritto con Via Forni.
All'uscita dal paese, al termine del lungo parcheggio "La Fonte" sul lato destro della strada, vi è la presenza di un info-point con il distributore
automatico dei permessi-ticket in funzione h24 (m. 1740).
Si consiglia di munirsi di monete in quanto la macchinetta non dà resto. È possibile pagare con carte di credito e bancomat in funzione contactless
(avvicinando la carta al lettore senza necessità di inserire codice pin e senza aggravio di costi per commissioni).
Per l'anno 2024 l'importo richiesto è il seguente: Euro 10 per un giorno (24 ore dal momento del rilascio del ticket), Euro 15 per due giorni (48
ore), Euro 24 per una settimana (168 ore).
Il ticket, dà diritto a salire in auto fino al parcheggio dei Forni e non oltre.
In caso di esaurimento dei posti auto in zona Forni, la circolazione verrà sospesa in S. Caterina e verrà attivato un servizio di navetta, gratuito
per i soli possessori di permesso in corso di validità.
Ritiriamo il ticket, lo esponiamo sul cruscotto e proseguiamo sulla strada asfaltata che sale fino all'ampio parcheggio dei Forni (m. 2150).
Lasciamo la macchina nel vasto parcheggio (m. 2150) sottostante l'albergo-rifugio dei Forni e a piedi, in salita, lo raggiungiamo (m. 2176).
Al Rifugio Forni, prendiamo la navetta che ci porta fino al Rifugio Pizzini (m. 2706) risparmiandoci due ore di cammino.
(Nella pagina del Rifugio Pizzini puoi trovare la descrizione dei due percorsi per salire a piedi.)
Poco prima del ponte che precede il Rifugio Pizzini prende avvio sulla sinistra il sentiero n. 30 (nuova numerazione 529). I segnavia indicano
davanti: Rifugio Casati a ore 1.50; dietro a sinistra con il sentiero panoramico: La Caserma (rovine) a ore 0.40, Rifugio Forni a ore 1.30; dietro con
la sterrata: Rifugio Forni a ore 1.20; a sinistra: Passi Zebrù a ore 0.50, Baita del Pastore a ore 2.30, Niblogo a ore 4.20, Rifugio
V° Alpini a ore
2.30. Il tempo indicato per il Rifugio V° Alpini è scarso, meglio prevedere una mezz'ora in più.
Prendiamo il sentiero a sinistra che parte in salita e subito dopo continua con poca pendenza. In basso a destra vediamo scorrere il Torrente Cedec
che ci separa dal Rifugio Pizzini.
Camminiamo tra erba e poche pietre. Alcune lastre di pietra infisse verticalmente nel terreno recano dei segnavia ormai sbiaditi.
Poi giriamo a sinistra e torniamo a salire seppur con pendenza poco accentuata. Alla destra vediamo il Gran Zebrù e dietro il Cevedale.
Troviamo un primo segnavia ben visibile: una bandierina a strisce orizzontali di colore rosso-bianco-rosso con il n. 30.
Dopo un breve tratto in piano riprendiamo a salire (m. 2770).
Passiamo tra due dossi (m. 2830).
Quasi in piano attraversiamo un pianoro camminando in prevalenza tra pietre. Seguiamo sempre i bolli e alcune pietre infisse nel terreno che fanno da
ometto.
Riprendiamo a salire e ben presto in modo abbastanza ripido con alcuni zig-zag.
Più avanti la pendenza aumenta e il sentiero si divide in due tracce parallele che a volte si intersecano. La traccia alla destra è più agevole (m.
2870).
Giunti in cima, davanti vediamo una conca (m. 2900).
Giriamo a destra per aggirare un dosso, saliamo con minore pendenza e ci ritroviamo su di un contrafforte tra due vallette.
Poi pieghiamo a sinistra verso il passo (m. 2940).
Saliamo in modo abbastanza ripido e incrociamo il solco di due rivoli che troviamo privi di acqua (m. 2965).
Poi la pendenza diminuisce. Vediamo delle matasse di filo spinato arrugginito (m. 2985).
Raggiungiamo il Passo Zebrù dove troviamo alcuni ometti e dei cartelli segnavia che indicano: Passi Zebrù m. 3005; dietro con il sentiero 529: Rifugio
Pizzini a ore 0.40, Rifugio Forni a ore 1.50, S. Caterina a ore 3.30; davanti con i sentieri 529 e 529.1: Rifugio
V° Alpini a ore 2.20, Baita del
Pastore a ore 2, Niblogo a ore 4.20.
Splendido il panorama su entrambe le vallate. Il Gran Zebrù alla destra sembra meno imponente, coperto com'è dalle più piccole ma vicine Pale Rosse.
Saliamo a destra su tracce di sentiero verso uno spuntone roccioso. Troviamo altre matasse di filo spinato.
Raggiunte le rocce le aggiriamo alla sinistra e raggiungiamo il punto in cui sorgeva il bivacco. Vi troviamo solo alcuni pezzetti di legno e di
metallo, un picchetto con un tirante strappato e pochi cocci di vetro.
Dal Rifugio Pizzini: Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello: m. 322
Dal Rifugio Forni: Tempo impiegato: ore 2.50 - Dislivello: m. 878
Data escursione: agosto 2012
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