Bivacco Paruscio

Il Bivacco Paruscio è situato sulla fiancata sinistra orografica della Valle del Livrio.
L'edificio in muratura è composto da un solo locale che dispone di otto posti letto su due tavolati di legno sovrapposti, senza materassi e coperte per cui per poterne usufruire è indispensabile quantomeno portarsi un sacco a pelo. Il bivacco è inoltre dotato di: fornello con bombola, lavandino con acqua corrente, camino, una panca e una poltroncina realizzata incastrando alcuni palmi di cervo.
Su un quadro leggiamo: "Questa baita è stata restaurata in memoria di Massimo Paruscio dai suoi amici per completare l'opera da lui iniziata. Settembre 2008".
All'esterno c'è un tavolo in legno con relative panche. Dietro al bivacco c'è un altro baitello, senza l'uscio, utilizzato come deposito di materiali.
Il panorama ci mostra i monti sul lato opposto della valle (est) come il Pizzo Campaggio (m. 2502) e le Cime Biolche (m. 2456). Verso nord, in lontananza appaiono le cime del Gruppo del Bernina.

Lasciamo la tangenziale di Sondrio (statale 38) al km. 37.3 per prendere verso sud la prima uscita (Via Vanoni) per chi proviene da Morbegno.
Andiamo a destra in direzione di Albosaggia, superiamo il ponte sul Fiume Adda e subito dopo giriamo a sinistra.
Saliamo con la provinciale 17. A un bivio andiamo a destra ignorando la provinciale 18 che si stacca a sinistra.
Nel centro di Albosaggia, lasciamo la carrozzabile che prosegue ampia verso i Campelli per girare a destra in Via Torre. Dopo alcuni metri in discesa, superiamo un torrente e giriamo subito a sinistra prendendo una stretta stradina asfaltata che sale in direzione di alcune case.
Continuiamo poi tra i castagni. Al primo bivio in Contrada Foppe (m. 676) andiamo a sinistra. Al successivo andiamo invece a destra seguendo un cartello che indica San Salvatore (m. 740).
Superiamo la bianca chiesetta di S. Antonio (m. 768) e raggiungiamo la frazione di Cantone (m. 995) dove lasciamo a destra il sentiero 219 che conduce a: La Crocetta in ore 1, alla G.V.O. (Gran Via delle Orobie) in ore 3.50 e al Rifugio Caprari in ore 4.10 (si tratta di un itinerario con maggiore dislivello rispetto a quello qui descritto).

Più avanti troviamo due slarghi, uno per parte, al margine della strada e una panchina con la scritta Nembro (m. 1100). Poco dopo c'è un segnale stradale che vieta il transito agli automezzi da novembre ad aprile. La strada è ripida e varie cunette per lo scolo dell'acqua la attraversano costringendo le auto a ripartire quasi da fermo ogni volta. Pertanto, nel periodo invernale, occorre lasciare la macchina in questo punto anche perché questo tratto è in ombra e quindi è spesso ghiacciato.

Proseguendo, usciamo dal bosco e raggiungiamo un bivio (m. 1310). Alcuni segnavia indicano a sinistra con il percorso 220: Valle della Casera a ore 1.20, G.V.O. a ore 3.40, Lago Publino a ore 3.50; a destra: Alberi Monumentali e Località San Salvatore.
Andiamo a destra. Già intravediamo tra gli alberi la bianca chiesa risalente al VI° secolo. Con una stradina ancora asfaltata raggiungiamo un ponticello accanto al quale c'è posto per parcheggiare alcune macchine (m. 1315).

Ignorando una strada che prosegue diritto, ci incamminiamo verso destra su di una sterrata.
Dopo un tratto quasi in piano e uno con pochissima pendenza arriviamo a una biforcazione. La sterrata alla sinistra si dirige verso l'ex-Rifugio Saffratti e la Chiesa di San Salvatore. Prendiamo l'altra che ha due strisce in cemento in corrispondenza delle ruote dei veicoli. Un segnale stradale indica il divieto di transito agli automezzi non autorizzati.
Dopo un breve tratto in leggera discesa proseguiamo quasi in piano con una staccionata alla destra.
Passiamo ai piedi di un muro di sostegno e vediamo la chiesa poco sopra alla sinistra.

Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1310).
Continuiamo su sterrato dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra. Alla sinistra un sentiero sale verso la chiesa e altre case (m. 1305).
Subito percorriamo una semicurva verso sinistra e continuiamo in leggera discesa.
Dopo un curva verso destra proseguiamo in leggera salita e dopo una curva verso sinistra quasi in piano tra gli alberi (m. 1305).
Ignoriamo un sentiero che scende a destra.

Una dopo l'altra, lasciamo a destra due sterrate che scendono verso una baita.
Proseguiamo in leggera discesa (m. 1310).
Con il fondo in cemento percorriamo un tratto in discesa (m. 1300).
Superiamo una semicurva verso sinistra molto ampia.

Quasi in piano su sterrato superiamo una semicurva verso destra molto ampia (m. 1290).
In discesa, con il fondo in cemento, percorriamo una curva verso sinistra (m. 1280) seguita da un tornante destrorso e uno sinistrorso vicini tra loro.
Continuiamo quasi in piano su sterrato con una semicurva verso destra e un tornante sinistrorso (m. 1265). Alla sinistra c'è una parete la cui roccia si va sfaldando.
Percorriamo un'ampia curva verso destra.
Proseguiamo con due semicurve destra-sinistra.
In leggera salita superiamo altre due semicurve destra-sinistra (m. 1250).
Percorriamo un tratto con il fondo in cemento.
Continuiamo su sterrato; la pendenza è minima.

In un prato alla destra, poco sotto, ci sono una vecchia baita e un rudere (m. 1265). Un segnavia alla sinistra della strada informa che siamo in località: "La Teggia 1250 m"
Continuiamo con due semicurve sinistra-destra tra gli alberi (m. 1280).
Percorriamo un tratto in leggera discesa seguito da uno quasi in piano (m. 1265). Tra gli alberi alla destra vediamo la valle, in questo punto stretta, e le verticali pareti sul lato opposto.
Proseguiamo in discesa con il fondo in cemento (m. 1260).
Continuiamo con un altro tratto in lievissima discesa su sterrato.
Un rivolo attraversa il percorso. Proseguiamo in leggera salita.

Subito troviamo una palina con dei segnavia che indicano: "Crocetta 1216 m"; diritto con il percorso 219: G.V.O a ore 2.50, Rifugio Caprari a ore 3.10, Passo di Publino a ore 3.50. Alla sinistra ci sono alcune vecchie case (una ristrutturata e con gli infissi rossi) che aggiriamo con una semicurva molto ampia (m. 1250).
Dopo un breve tratto quasi in piano continuiamo con poca pendenza. Alla destra scende un muro di pietre a rinforzo della sterrata.
Superiamo una semicurva verso sinistra. Un segnale stradale indica il pericolo di caduta pietre (m. 1260).
Presso una semicurva verso destra, un ruscelletto intubato passa sotto alla sterrata.
Con pochissima pendenza superiamo una semicurva verso sinistra e troviamo un altro segnale stradale che indica il pericolo di caduta pietre rivolto verso coloro che provengono dall'opposta direzione.
Percorriamo un'altra semicurva verso sinistra seguita da una verso destra.
Un cartello segnala il pericolo di piene improvvise (m. 1275).
Vediamo alcuni massi coperti dal muschio.
Un cartello su di un albero alla destra segnala il divieto di caccia.
Dopo pochi passi su cemento continuiamo su sterrato. Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1290).
Su cemento percorriamo una semicurva verso destra (m. 1295).
Un ruscelletto passa sotto alla stradina che torna ad essere sterrata (m. 1305). Siamo quasi a livello del Torrente Livrio che scorre alla nostra destra.
Continuiamo su cemento in leggera salita.
Un cartello indica il divieto di caccia.

Davanti a uno slargo, percorriamo una curva verso destra e attraversiamo il Livrio su di un ponte con il fondo e le sponde di legno. Subito dopo, nei prati alla destra vediamo tre case. Un segnavia informa che siamo in Località "Forno 1300 m". La stradina gira a sinistra e prosegue con il fondo in cemento. Un segnale stradale indica il pericolo di piene improvvise (m. 1310).

Guadiamo un ruscello e continuiamo su sterrato (m. 1330).
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo in salita con il fondo in cemento (m. 1335).
Con pochissima pendenza, su sterrato, percorriamo una semicurva verso destra molto ampia.
Quasi in piano superiamo due semicurve destra-sinistra. Troviamo un altro segnale che indica il pericolo di piene improvvise (m. 1345).
Superiamo un breve tratto in leggera discesa e continuiamo quasi in piano. Alla destra ci sono delle gabbie contenenti pietre allo scopo di impedire eventuali smottamenti del terreno.
Il Livrio scorre alla sinistra un paio di metri più in basso.
Percorriamo un breve tratto in salita. Un rivolo passa sotto alla stradina. Vediamo il torrente compiere un piccolo salto artificiale.
Proseguiamo con pendenza minima. Alla destra ci sono ancora le gabbie colme di pietre. Un segnale stradale informa del pericolo di caduta massi. Superiamo una semicurva verso sinistra molto ampia.

Percorriamo una curva verso destra molto ampia. Ora la valle è più aperta (m. 1355).
Un ruscelletto passa sotto alla stradina.
Presso una semicurva verso sinistra molto ampia vediamo un altro saltello artificiale del torrente.
Percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da un tornante destrorso vicini tra loro (m. 1365).

Proseguiamo con un tornante destrorso su cemento abbandonando la stradina di fondovalle che prosegue diritto. Un segnale stradale avverte del pericolo di piene improvvise.
Ora vediamo più prati e meno alberi. Continuiamo in salita.
Presso un tornante sinistrorso ignoriamo una stradina sterrata che prosegue diritto (m. 1385).
Superiamo due semicurve destra-sinistra. Alla destra c'è un baitello in lamiera (m. 1405).
Subito percorriamo un tornante destrorso dopo il quale riprendiamo a camminare su sterrato.
Continuiamo tra gli alberi con una semicurva verso sinistra quasi in piano seguita da due curve destra-sinistra in leggera salita (m. 1425).

All'esterno di un tornante sinistrorso troviamo un piccolo borgo. Su di un segnavia leggiamo: "Costa 1450 m." Le baite, quasi tutte ben ristrutturate e trasformate in seconde case, sono tuttora abitate per lo meno d'estate e nei giorni festivi (m. 1430).
La stradina ora è sterrata e parzialmente inerbita.
Ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra (m. 1440).
Quasi in piano superiamo una curva verso sinistra attraversando il letto di un torrente che troviamo asciutto.
Percorriamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire.
Superiamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 1450).

Dopo un lungo rettilineo troviamo due serpentine appena accennate, destra-sinistra (m. 1480).
Poco dopo percorriamo un tornante destrorso (m. 1485).
Continuiamo con una curva verso sinistra. Il bosco ora è più fitto (m. 1495).
Percorriamo pochi passi con il cemento solo sul lato destro della stradina (m. 1520).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Continuiamo con il fondo in cemento (m. 1525).

Dopo pochi passi in leggera discesa, attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto e riprendiamo a salire.
In basso alla destra vediamo delle mucche al pascolo (m. 1535).
Continuiamo su sterrato.

Terminati gli alberi, in leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio, al termine del quale alla destra troviamo alcune baite/stalle (m. 1555). I segnavia indicano: "Dosso 1560 m".
Dopo un tornante destrorso su cemento proseguiamo in salita su sterrato (m. 1565).
Continuiamo con un ampia semicurva verso sinistra (m. 1570). Nei prati alla destra, poco sotto, torniamo a vedere le baite/stalle di Dosso.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1585).

Torniamo tra gli alberi (m. 1595).
Con il fondo in cemento superiamo un tornante destrorso (m. 1600).
Continuiamo su sterrato. Il bosco è più fitto.
Torniamo a camminare con il fondo in cemento (m. 1605).
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1615). Dopo il tornante proseguiamo con il fondo sterrato, un poco inerbito. Il bosco è più rado.
Percorriamo un tornante destrorso su cemento e continuiamo su sterrato (m. 1625).

Ignoriamo una sterrata che retrocede verso sinistra (m. 1640). In quella direzione, pochi metri più avanti, c'è un cartellone bianco-verde che parla dei lavori di sistemazione della frana in Valle Ruina. Continuiamo diritto dapprima con poca pendenza e poi in salita (m. 1650).
Terminati gli alberi, superiamo due semicurve sinistra-destra.

Raggiungiamo una baita/stalla. Un segnavia informa che siamo arrivati a: "Sassochiaro 1660 m". Dietro l'edificio c'è una fontana con l'acqua che esce da un tubo e cade in un bidone. Qui la stradina termina (m. 1665).
Con un tornante sinistrorso prende avvio il sentiero con il quale dobbiamo proseguire. Inizialmente è poco visibile coperto com'è dalle innumerevoli impronte lasciate dalle mucche e infangato da un rivolo d'acqua. Poco più avanti però vediamo i bolli su di un masso e prima di raggiungerlo già camminiamo su di un evidente sentiero.
Dopo una semicurva verso sinistra proseguiamo con poca pendenza tra arbusti e dopo una semicurva verso destra in salita tra l'erba dei pascoli (m. 1675).
Alla destra ci sono alcuni larici (m. 1690).
Subito dopo un tornante destrorso vediamo un bollo rosso-bianco-rosso su di un masso (m. 1710).
Continuiamo con altri tornanti: sinistra (m. 1720), destra (m. 1725), sinistra (m. 1740), destra (m. 1750) e sinistra (m. 1755).
Proseguiamo con poca pendenza. Su di un masso alla destra vediamo un bollo bianco-rosso.
Riprendiamo a salire.

Quasi in piano attraversiamo un ruscelletto (m. 1765).
Continuiamo in salita in un bosco di radi larici.
Dopo una semicurva verso sinistra proseguiamo con poca pendenza.
Tra erba, cespugli e qualche albero percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1785).
Continuiamo in salita. Una pietra in mezzo al sentiero fa da gradino. Poco dopo ne troviamo un'altra.

Proseguiamo tra radi larici e giovani alberelli (m. 1800).
Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1815).
Continuiamo in leggera salita.

A una biforcazione andiamo a sinistra (il sentiero alla destra è poco visibile).
Percorriamo un tornante destrorso seguito da uno sinistrorso presso il quale l'altro sentiero rientra dalla destra (m. 1825).
Superiamo altri due tornanti destra-sinistra.
Passiamo sopra le radici di un albero nato alla sinistra del sentiero e cresciuto dall'altro lato.

Attraversiamo un prato (m. 1840).
Saliamo tre rudimentali gradini di pietra in un bosco di radi larici (m. 1845).
Continuiamo con una serpentina appena accennata sinistra-destra.
Presso un tornante sinistrorso troviamo un tronco nel sentiero (m. 1860).
Percorriamo una serpentina destra-sinistra (m. 1865) e poi un'altra mentre attraversiamo un prato (m. 1870).

Dopo un ampio tornante destrorso torniamo a camminare tra radi larici. Su di una pietra vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1880).
Al termine di un ampio tornante sinistrorso vediamo un altro bollo bianco-rosso (m. 1885).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1890).
Per un breve tratto il sentiero è incassato nel terreno circostante.
Continuiamo con un tornante sinistrorso (m. 1900).
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un mucchietto di piccole pietre.
Dopo un tornante destrorso il sentiero continua tra l'erba e qualche alberello (m. 1910).
Superiamo una curva verso destra e proseguiamo con poca pendenza (m. 1925).
Continuiamo attorniati dall'erba.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 1935).

Dopo un altro tornante sinistrorso davanti vediamo il bivacco.
Speriamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1950). Poco dopo lo raggiungiamo (m. 1965).

Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 740 -90
Data escursione: settembre 2019

ESCURSIONI/ASCENSIONI PARTENDO DAL BIVACCO:
  • al Passo del Tonale (m. 2352)
  • alla Cima Tonale (m. 2544)
  • al Passo del Publino (m. 2368)
  • al Lago del Publino (m. 2134)
  • al Rifugio Caprari (m. 2118)
  • al Bivacco Pedrinelli (m. 2353)
  • al Pizzo Zerna (m. 2572)





Dati del Bivacco Paruscio

Altezza:
m. 1965
Gruppo:
Orobie Valtellinesi
Ubicazione:
Valle del Livrio
Comune:
Caiolo - SO
Carta Kompass:
104 B2
(non indicato)
Coordinate Geo:
46°05'21.60"N
9°49'09.60"E
Gestore:
-
Telefono gestore:
-
Telefono bivacco:
-
Posti letto:
8 su tavolato
Apertura:
sempre
Pagina inserita
il: 14/10/2019
Il Bivacco Paruscio Quadretto commemorativo Lavandino, fornello, armadietti e tavolati Camino Poltroncina realizzata intrecciando alcuni palchi dei cervi Tavolo esterno La chiesa di San Salvatore Bivio, a sinistra per la chiesa, teniamo la destra La Teggia Crocetta Il Pizzo Zerna in fondo alla valle Il ponte sul Torrente Livrio Forno Costa Dosso Sasso Chiaro Le cime di fronte al bivacco

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