Dal sito della Pro Loco Vezza d'Oglio - https://www.vezzadoglioturismo.it/val-grande/
" a) - Si informa che per tutta l'ESTATE e AUTUNNO 2023 il Bivacco S. Occhi (Loc. Plas de l'Asen 2047 m s.l.m.) resterà chiuso e non utilizzabile in quanto
area di cantiere per lo svolgimento dei lavori di ampliamento/ristrutturazione a favore della sua tramutazione da bivacco a Rifugio con gestione.
b) - In auto è possibile percorrere la Val Grande solamente acquistando il permesso presso il distributore automatico sul ponte in Piazza IV Luglio o
presso la Pro Loco sita in Piazza IV Luglio o presso il Municipio sito in Via Nazionale, 53, al costo di € 10,00/giorno. Quest'ultimo permette di
arrivare fino alla Località Le Valli a quota 1.550 mt. (300 mt. prima della Locanda Val Grande 1.564 mt. e 1,5 Km prima della Loc. Put di Brofà - ex
parcheggio) distante dal Bivacco 5,8 Km. Si consigliano fuoristrada, 4x4 o veicoli con una buona altezza minima da terra."
--
Il Bivacco Occhi è situato in località Plas de l'Asen nella Val Grande.
Questa valle, interamente compresa nel Parco dello Stelvio, è lunga circa dodici chilometri e sale da Vezza d'Oglio fino al Passo di Valgrande (m. 2978).
Alla sinistra, lungo il cammino, ci accompagnerà la catena formata dalla cime del Corno dell'Omacciolo (m. 2410), del Monte Tremoncelli (m. 2724), del
Corno Tremoncelli (m. 2834), del Sasso Grande (m. 2685), del Sasso Marrone (m. 2722) e del Corno Becchi (m. 2801); alla destra quella con la Cima
Rovaia (m. 2530), Cima Mattaciul (m. 2845), Cima del Tirlo (m. 2822), Cima delle Glere (m. 2778), Cime di Pietra Rossa (m. 2869), Cima Monticello (m.
3161), mentre in fondo vedremo il gruppo del Pietra Rossa (m. 3221) che chiude la testata.
Il bivacco è dedicato alla memoria dell’alpinista Saverio Occhi, tragicamente caduto il 17 maggio 1992 durante una ascensione in solitaria alla parete
nord-est del Lyskamm occidentale (m. 4.477) nel massiccio del Monte Rosa.
Il bivacco, circondato da un recinto in legno, consta di due edifici. Alla sinistra c'è il bivacco vero e proprio, a due piani, inaugurato nel 1994;
mentre alla destra c'è una baitella realizzata nel 2003.
Nel primo edificio, a piano terra ci sono il locale cucina con tre tavoli e panche, stufa, due fornelli con bombola, lavandino, alcuni armadietti e
cassetta per le offerte. Inoltre ci sono un ripostiglio con le stoviglie, un ripostiglio con la dispensa e il bagno. Al piano superiore c'è un
dormitorio con 31 posti letto completi di materassi e coperte. Illuminazione da pannello solare.
Nel secondo edificio ci sono un locale dormitorio con 12 posti letto completi di materassi e coperte, stufa, tavolo e relative panche, alcuni
armadietti, il locale legnaia e un ripostiglio.
All'esterno ci sono un altare, una croce, una fontana, un barbecue e tre tavoli con panche.
Il bivacco è sempre aperto ma per il pernottamento è opportuno preventivamente informare la Pro Loco di Vezza d’Oglio - Piazza IV Luglio - tel.
0364.76131.
Le tariffe (da versare direttamente al bivacco) sono: 5 euro per il pernottamento, 2.50 euro per l'uso cucina e gas, 5 euro per l'uso della legna.
Lasciamo la statale 42 a Vezza d'Oglio, al km 128 circa, per girare a sinistra in Largo Marconi.
Giriamo poi nuovamente a sinistra in Via Dante e, seguendo alcuni cartelli che indicano la Val Grande, arriviamo ad un quadrivio nei pressi di un
ponte dove alla destra c'è un parcheggio sterrato.
Possiamo proseguire a sinistra verso la frazione Grano (m. 1223), oppure a destra verso la frazione Tu (m. 1207). Da queste due località
partono due sentieri che successivamente si uniscono.
Possiamo anche parcheggiare e proseguire diritto a piedi lungo una stradina asfaltata, all'inizio della quale ci sono un segnale di divieto di accesso
ai veicoli non autorizzati e alcuni segnavia che indicano con il sentiero 2: Val Grande a ore 2.15, Rifugio Occhi a ore 3, Passo Pietra Rossa a ore
6.30, Riguccio a ore 2.30, Bivacco Linge a ore 8.30.
Qui abbiamo incontrato un conoscente che, essendo dotato del permesso di transito per il suo veicolo, ci ha invitati a percorrere un tratto con lui risparmiando
così una mezzora di cammino. Siamo pertanto saliti in auto, con il percorso centrale, fino alla zona pic-nic Acqua Calda, vale a dire fin dove
l'asfalto termina (m. 1370).
Questa area è situata subito dopo un ponte. Alla sinistra ci sono vari tavoloni e panche, una fontana con vasca e un barbecue. Ci sono anche una
cappella con un quadro raffigurante una Madonna con Bambino e una baita sulla quale leggiamo: "Acqua Calda metri 1391" [Abbiamo notato che l'altezza
indicata sui cartelli nella prima parte del percorso non è corretta]. Vediamo anche il segnavia n. 2 a bandierina che indica il percorso che
attraversa tutta la vallata. Da questo punto il bivacco dista Km. 9,2.
Ci incamminiamo su fondo acciottolato con due muretti ai lati; quello alla destra è sormontato da una staccionata.
Entriamo nel bosco. Alla destra ci sono paletti di legno che reggono del filo spinato.
Poi usciamo dal bosco e incontriamo il percorso che sale da Tu che arriva dalla destra con un tornante destrorso. Alla sinistra si stacca una stradina
contrassegnata dal segnavia n. 3. Il percorso n. 2 prosegue invece diritto. I segnavia recitano: diritto con il n. 2: Plaz de l'Asen a ore 2.30, Passo
Pietra Rossa a ore 6, Bivacco Linge a ore 8; a sinistra con il n. 3: Val Bighera a ore 1.45, Malga Salina a ore 2.15, Albergo Basso a ore 3.45.
Seguiamo il n. 2. Troviamo un cartello che indica un agriturismo. Alla destra ci sono delle protezioni in legno e in basso vediamo una baita e un
ponte sotto il quale scorre il Torrente della Val Grande che ci accompagnerà lungo il cammino, a volte da un lato e a volte dall'altro della stradina,
a volte vicino e a volte invisibile più lontano.
Rientriamo nel bosco e superiamo una grata (m. 1390). In seguito lungo il cammino incontreremo varie canaline di legno, di cemento, di pietra o di
metallo, messe di traverso al percorso per il deflusso dell'acqua.
Proseguiamo tra muretti di pietre e troviamo il cartello giallo che segnala l'inizio del Parco Nazionale dello Stelvio (m. 1415).
La stradina diventa sterrata. Un ruscello la attraversa passandole sotto. Alla destra ci sono delle protezioni (m. 1425).
Alla sinistra, oltre una fila di alberi, c'è un prato recintato con del filo spinato.
Più avanti, alla destra ci sono ancora delle protezioni. Nei prati vediamo alcune baite (m. 1435).
Troviamo altre baite e stalle alla sinistra su una delle quali vediamo il segnavia a bandierina n. 2. Un cancelletto di legno chiude l'accesso ad un
prato all'inizio del quale c'è un crocefisso (m. 1460).
Dalla sinistra si immette la stradina che proviene da Grano. Alla destra ci sono una baita e una staccionata. I segnavia indicano: "località Roche m.
1464", davanti: Passo Pietra Rossa, Laghetti Canè, Lago Reguccio; dietro: Grano da un lato e Tu dall'altro (m. 1480).
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo in salita tra alberi e prati. Alla destra c'è un piccolo slargo.
Alla sinistra vediamo i bolli su di una vecchia stalla a due piani. Qui terminano le protezioni e un sentiero scende alla destra (m. 1500).
Poco dopo alla sinistra c'è un muretto di pietre mentre alla destra riprendono le protezioni a valle. Entriamo nel bosco (m. 1510).
Dopo una curva a sinistra continuiamo quasi in piano. Ora alla sinistra ci sono dei paletti di legno che reggono due cavi di filo spinato.
Alla sinistra vediamo una baita in un prato. Alla destra ci sono ancora le protezioni (m. 1530).
Alla destra troviamo due tavoli in legno con relative panche. Un cartello segnala un agriturismo a 300 metri.
Poco dopo la stradina si biforca (m. 1550). Un cartello indica: "Le Valli m. 1630"; a sinistra: Patù, Case degli alberi. Coloro
che sono saliti in auto con il permesso di transito ora devono parcheggiare. Andiamo a destra seguendo il
segnavia n. 2 e subito guadiamo un ruscello.
Lasciamo a destra un'altra baita. La pendenza aumenta. Camminiamo tra alberi radi.
Proseguiamo quasi in piano e nei prati vediamo delle baite (m. 1560). Alla destra ci sono dei paletti che reggono tre cavi di filo di ferro.
Raggiungiamo l'agriturismo Malga Val Grande (tel.: 335 5461577). Sulla destra ci sono delle lampade appese a dei pali.
Un cartello indica: "Scudeler m. 1660" (m. 1560).
Proseguiamo con poca pendenza tra prati e alberi. Alla sinistra c'è un muretto di pietre ammucchiate mentre alla destra ci sono dei paletti di legno
con due cavi di filo spinato. Vediamo delle mucche al pascolo.
Su di una baita alla destra leggiamo: "Ca di Caser" (m. 1580).
Continuiamo quasi in piano tra due muretti di pietre ammucchiate.
Alla sinistra, un po' in dentro, vediamo la Baita Togn.
Proseguiamo tra prati e alcuni alberi, in prevalenza larici. Alla destra c'è un masso.
In leggera salita raggiungiamo alcuni ruderi. Su di un cartello leggiamo: "I Cuciarel m. 1590" [da questo punto l'altezza indicata sui cartelli del
parco è corretta].
Alla sinistra ci sono una baita e un crocefisso. Continuiamo quasi in piano con paletti di legno che reggono del filo spinato da ambo i lati. Passiamo
accanto ad un piccolo larice contorto.
Poco più avanti, alla sinistra vediamo un crocefisso in ferro e due stalle nei prati retrostanti.
Continuiamo in leggera salita. Alla destra scorre sempre il torrente anche se raramente riusciamo a vederlo.
Attraversiamo un rado bosco, superando il letto in secca di un ruscello e percorrendo un breve tratto con la stradina incassata tra il terreno e un masso (m. 1620).
Proseguiamo tra alcuni alberi e nei prati vediamo delle mucche al pascolo.
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo con poca pendenza. Vediamo altre baite e stalle, lontano al limitar del bosco.
Poi passiamo accanto ad un recinto nel quale vediamo cavalli e asini.
Due rivoli, uno dopo l'altro, attraversano la stradina passandole sotto (m. 1630).
Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra troviamo un altro crocefisso.
Dopo un tratto con il fondo acciottolato, riprendiamo a camminare su sterrato, tra i larici, e con un prato alla sinistra (m. 1635). Ora il torrente è molto vicino.
Raggiungiamo un ponte prima del un quale su di un albero vediamo i bolli bianco rossi. Con il ponte, che ha le sponde in legno, attraversiamo il
torrente portandoci alla sua destra (m. 1645). Alla sinistra, nei prati, vediamo delle baite.
In leggera salita raggiungiamo altre baite che troviamo alla destra. Sulla prima leggiamo "Baita Rizzi". Alla sinistra c'è un piccolo monumento, a
ricordo di una persona deceduta, sormontato da un crocefisso. Su di un cartello leggiamo: "Case Tonale m. 1669".
Rientriamo nel bosco. Superiamo un ruscelletto in secca.
Proseguiamo in salita su fondo acciottolato.
Vediamo un torrente scendere ripidamente dalla montagna alla sinistra. Torniamo a camminare quasi in piano su sterrato. Alla destra c'è una santella
con una madonnina e una targa a memoria di un sacerdote scomparso (m. 1690).
Alla sinistra della stradina troviamo un masso appuntito. Camminiamo in leggera salita tra prati e radi larici. Scavalchiamo un rivolo.
Poi, nei prati alla destra, vediamo delle baite. Il torrente torna a scorrere a lato della stradina. Un cartello indica a sinistra Tremoncelli con un
sentiero che attraversa il torrente su di un ponticello di legno (m. 1705). Proseguiamo diritto.
Alla destra oltre un cancello e una recinzione ci sono delle baite. Troviamo anche un altro crocefisso. Un cartello indica: "Caret - Case Leggerini m. 1711".
Più avanti troviamo un altro cartello: "Caret m. 1726 s.l.m." A sinistra viene indicata la ciclabile n. 61 Gipeto.
Alla destra vediamo la chiesetta di Caret, dedicata alla Madonna del Carmelo, raggiungibile tra i prati attraversando un'area pic-nic con vari tavoli e panche in legno, barbecue e una
fontana la cui acqua cade in un tronco di legno scavato, collocato in una vasca realizzata con pietre e cemento.
Un affluente del torrente arriva dalla destra, accanto ad un rudere, e attraversa la stradina passandole sotto. In questo punto il fondo stradale è in
cemento (m. 1715).
Subito dopo riprendiamo a camminare su sterrato, quasi in piano o in leggerissima salita. Attorno ci sono prati, qualche cespuglio e pochissimi
alberi. Il torrente alla sinistra è vicino alla stradina.
Lasciamo a sinistra un ponte, che termina con un cancello, oltre il quale nei prati vediamo una casa (m. 1735).
Ora camminiamo tra il torrente e un muretto di pietre, attorniati da cespugli di rododendro, prati e alcuni alberi.
Alla sinistra troviamo dapprima un asse e poi una passerella di legno sopra al torrente.
Alla destra troviamo una vecchia baita e dei ruderi. Vediamo un bollo bianco rosso e il segnavia n. 2 a bandierina. Su un cartello leggiamo: "Case
Bette m. 1741 s.l.m.".
Proseguiamo tra parecchi cespugli di rododendro.
In vista della Malga Grande, tramite un ponte con le sponde in legno, passiamo alla sinistra del torrente (m. 1765).
Poi, in leggera salita, raggiungiamo la recinzione oltre la quale ci sono i diversi edifici della malga e una fontana con vasca. Su di un cartello
leggiamo: "Malga Val Grande m. 1785 s.l.m.".
All'uscita dalla recinzione troviamo alcuni segnavia che indicano a sinistra: Lago Reguccio, Passo Dombastone.
Subito dopo su di una palina vediamo altri segnavia che indicano davanti: Passo Pietra Rossa a ore 2, Bivacco Linge a ore 6, S. Apollonia a ore 8.30;
dietro: Cappella di Caret a ore 0.30, Cappella Acqua Calda a ore 1, Vezza d'Oglio a ore 2.
Guadiamo un piccolo torrente oppure lo attraversiamo passando su due assi di legno e proseguiamo tra erba e pietre. Davanti cominciamo a vedere il bivacco.
Attorno ci sono alcuni mucchi di pietre e poi rododendri e qualche albero.
Dopo una curva a destra, con l'ultimo ponte ci riportiamo alla destra del torrente (m. 1830).
Lasciamo a destra due grandi massi e percorriamo un lungo tratto in salita tra erba, cespugli di rododendro e pietre.
Alla destra, un po' lontano dalla stradina, vediamo diverse arnie (m. 1895).
Più avanti il fondo diventa lastricato con pietre e cemento (m. 1940).
Dalla parete alla sinistra scende un torrente mentre davanti torniamo a vedere il bivacco (m. 1965).
Percorriamo due brevi tratti quasi in piano, sotto il secondo dei quali scorre un ruscello (m. 1980).
Torniamo a salire. Dopo una curva a sinistra e pochi passi quasi in piano, guadiamo un ruscello e riprendiamo a salire su sterrato (m. 2000).
Dopo un breve tratto con poca pendenza continuiamo in salita con il fondo in cemento e pietre (m. 2010).
Poi, quasi in piano guadiamo un torrente. Proseguiamo con poca pendenza percorrendo un breve tratto sterrato.
Torniamo a salire e, dapprima con il fondo lastricato e poi sterrato, arriviamo al bivacco.
Tempo impiegato ore 2.30 - Dislivello m. 677
Data escursione: giugno 2013
|