Il Rifugio Maria e Franco Lomini è situato al Passo Dernal in posizione dominante sulla Valle di Dois.
E' un rifugio ormai centenario essendo stato costruito nel 1911 con il nome di Rifugio Brescia. Distrutto durante l'ultima guerra mondiale fu ricostruito nel 1979 con il nuovo nome.
All'uscita di Brescia Est lasciamo l'autostrada A4 e con la statale 45 bis continuiamo in direzione di Salò. Prendiamo poi la provinciale 237 con la quale superiamo il lago d'Idro e entriamo in
Trentino. Continuiamo fino a Pieve di Bono dove, al ponte dopo l'abitato, descrivendo un cerchio verso destra entriamo in Val di Daone e imbocchiamo la provinciale 27 con la quale risaliamo tutta la
valle.
Oltrepassato il lago di Malga Boazzo (m. 1225) continuiamo su strada sempre asfaltata. Prima di giungere al lago di Malga Bissina, un sentiero segnalato da una scritta su un masso, sale ripidamente a
sinistra. La possibilità di parcheggio in questo punto è quasi nulla. Meglio pertanto proseguire fino al termine della strada (m. 1791) dove, in vista della diga e del lago, pagati 3 euro, saliamo al
sovrastante ampio parcheggio (m. 1830).
In fondo al parcheggio a sinistra parte una stradina sterrata segnalata solo con dei bolli rossi.
In leggera salita, superati alcuni alberi, raggiungiamo uno spiazzo dove troviamo alcuni segnavia (m. 1850).
A sinistra il sentiero 242 conduce al Lago di Campo in ore 0.50, al Passo di Campo in ore 1.45, al Rifugio Maria e Franco e alla Cima Re Castello.
A destra invece con il sentiero 245 possiamo andare alla Malga Ervina in ore 0.50, al Forcel Rosso in ore 2.45 e alla Malga Val Fumo in ore 5.30.
Scendiamo a sinistra tra prati e radi alberi fino a quota 1815 dove incontriamo il sentiero precedentemente indicato che sale dalla strada asfaltata.
Con una bella mulattiera cominciamo poi a salire superando alcuni tornantini abbastanza ripidi.
Dopo alcuni metri in discesa riprendiamo a salire e poi continuiamo quasi in piano seguendo un precipizio alla sinistra.
Proseguiamo alternando alcuni tratti in piano e in lieve salita. Superiamo un parapetto di legno alla sinistra e passiamo sotto il tronco sporgente di due larici.
Ancora pochi passi in discesa e torniamo a salire ripidamente con dei piccoli tornanti.
Raggiunta una targa a ricordo di una persona deceduta a soli 34 anni, continuiamo sulla sinistra tra alberelli e cespugli di rododendro.
Poco dopo cominciamo a vedere a sinistra sotto di noi il Lago di Campo (m. 1975).
Con una breve discesa raggiungiamo i ruderi della Malga di Campo (m. 1950) posta sulla destra poco più alta del lago (m. 1944).
Il lago e la conca sono incantevoli e vale la pena sostare un attimo e scattare qualche foto.
Ripreso il cammino, dopo aver costeggiato il lago, riprendiamo a salire dapprima tra l'erba e poi tra pietre e rododendri.
Troviamo un bivio bagnato da un rivolo d'acqua e andiamo a sinistra.
Tra radi larici saliamo con alcuni ripidi tornanti; il sentiero si sdoppia varie volte per tornare poi a riunirsi.
Passiamo accanto ad una roccia che scende a picco nel lago (m. 2040).
Superiamo un tratto con minore pendenza tra erba e rododendri e riprendiamo a salire.
Percorriamo un altro tratto in leggera salita; siamo già in vista del passo e soffia un forte vento.
Il sentiero si sposta verso sinistra per aggirare un dosso, poi ritorna verso il centro della valle.
Sul versante opposto si distingue un sentiero che corre a mezza costa in piano.
Ora saliamo ripidamente e raggiungiamo il Passo di Campo (m. 2296) punto di confine tra il Trentino e la Lombardia.
Di fronte a noi c'è la Val Ghilarda e in basso il lago d'Arno.
Al passo incrociamo il sentiero n. 1 dell'Alta Via dell'Adamello. I segnavia indicano a sinistra il Passo Dernal a ore 1.30; a destra il Passo Ignaga a ore 1.30 e il Rifugio Lissone a
ore 3.30. Alle nostre spalle viene indicata la Malga Bissina a 1 ora.
Su un dosso a sinistra del passo ci sono delle fortificazioni militari.
Andiamo a sinistra in piano con bella vista sul lago d'Arno costeggiando il precipizio. Alla nostra sinistra c'è la catena della Sega d'Arno.
Ora scendiamo con ripidi tornanti (m. 2325-2300) e poi proseguiamo quasi in piano.
Superiamo un breve passaggio esposto aiutandoci con una catena e continuiamo in salita sempre contornando il precipizio.
Dopo alcune roccette franate raggiungiamo un bivio (m. 2350): ignorato il sentiero che a sinistra sale al Re di Castello (m. 2889), andiamo a destra verso il
Rifugio Maria e Franco.
Dopo pochi passi in discesa continuiamo in piano. Un rivolo bagna il sentiero. Poco più avanti da una roccia scende un ruscelletto e ne approfittiamo per dissetarci.
Saliamo a sinistra tra le rocce; la pendenza diminuisce.
Ancora un breve tratto ripido poi in piano raggiungiamo il primo di una serie di ometti.
Ancora in ripida ascesa tra le pietre poi, superati altri ometti, torniamo in piano e passiamo accanto a una pozza d'acqua circondata da una bella fioritura di eriofori (m. 2405).
Riprendiamo a salire alternando alcuni tratti con maggiore e minore pendenza. Per un attimo torniamo a vedere il sottostante lago d'Arno.
Scendiamo in una pietrosa valletta perdendo una diecina di metri e poi ne risaliamo l'opposto versante. Una scritta su un masso indica il rifugio a 15 minuti.
Poco dopo incontriamo il bivio con il sentiero 89 che scende a destra verso il lago d'Arno in due ore. Su una pietra invece ci viene indicato il
Rifugio Maria e Franco davanti a noi.
Salendo tra massi e pietre vediamo sotto di noi a sinistra il laghetto Dernal (m. 2478). Davanti invece, al passo, è ben visibile la bandiera che sventola agitata da un forte vento.
Il sentiero sale un po' oltre l'altezza del rifugio e poi inizia a scendere verso sinistra per raggiungere il Passo Dernal.
Ignoriamo il sentiero n. 16 che sulla destra si dirige verso il Bivacco Macherio, il Rifugio De Marie al Volano e la
Forcella del Tredenus.
Raggiunto il passo possiamo gettare lo sguardo sulla pietrosa Valle di Dois ed entrare nel rifugio.
Tempo impiegato: ore 3.15 - Dislivello: m. +864 -120
Data escursione: luglio 2007
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