Bivacco Fop de Cadì

Il Bivacco Fop de Cadì è situato in un vasta conca sul versante SW del Monte Frà.
Recentemente ottenuto dalla ristrutturazione di una vecchia baita è tuttora (anno 2014) in fase di completamento.
Dispone di: fornello con bombola, lavandino, stufa, legna, armadietti con stoviglie, un tavolone e un tavolo, due panche, due sgabelli, quattro sedie, cinque letti con sei materassi, cassetta delle offerte, luce elettrica da pannello solare, bagno accessibile dall'esterno. Accanto al bivacco ci sono un tavolone di legno con panche e una fontana con vasca scavata in un tronco di legno.

Primo itinerario: dal Pian delle Baste
Lasciamo l'autostrada A4 all'uscita di Ospitaletto (km. 206) e, seguendo le indicazioni per la Val Trompia, prendiamo la provinciale 19 che percorriamo interamente.
Dopo il ponte sul Mella ci immettiamo nella SP 345. Superate Concesio, Sarezzo, Gardone, Marcheno, Tavernole, Bovegno e Collio, la provinciale sale verso il Passo del Maniva e il Dosso dei Galli.
Al km. 54, presso un tornante destrorso (m. 2074), troviamo due stradine sterrate che si staccano sulla sinistra e dopo un tratto in discesa si uniscono. I segnavia indicano a sinistra: Passo delle Sette Crocette a ore 1.20, Rifugio Alpini di Gianico a ore 4.20, Bivacco San Glisente (3V 163/c) a ore 4; nella direzione opposta: Albergo Bonardi al Maniva a ore 1, Passo del Maniva a ore 1.30, Passo del Dosso Alto a ore 2. Un cartello della Comunità Montana della Val Trompia indica il percorso pedonale per il Monte Dasdana. Un bollo bianco e rosso riporta in numero 80. Un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli (salvo autorizzazione comunale). Lungo il cammino troveremo delle frecce gialle (a volte accompagnate da uno smile) che indicano la direzione opposta al nostro segno di marcia.

Dopo un primo tratto in discesa, le due sterrate convergono. Alla destra c'è il Monte Dasdana.
Quasi in piano percorriamo una curva a destra. Alla sinistra tra i prati ci sono i ruderi del "Casermone" e due tavoloni di legno con relative panche.
Una stradina scende a sinistra. I segnavia indicano: Località Pian delle Baste (m. 2030); diritto: Monte Colombine a ore 0.50; a sinistra: Tizio a ore 2.30; dietro (343): Monte Dasdana a 0.40, Laghi di Ravenola a ore 1.30, Bivacco Grazzini a ore 3.10.
Proseguiamo diritto in leggera discesa. In alcuni punti sulla destra ci sono dei muretti a secco. In basso a sinistra vediamo due ruderi.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 2015).
Troviamo poi una roccia alla destra.
La stradina diventa pianeggiante. Presso una ampia curva a destra passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Alla destra c'è un traliccio (m. 2000).
Proseguiamo in leggera discesa.
Quasi in piano percorriamo una curva a sinistra.
Subito dopo, ai lati del percorso, ci sono le pietre di una vecchia frana (m. 1995).

In leggera salita arriviamo ad un curva a destra all'interno della quale si stacca una stradina (m. 2005). I segnavia indicano in quella direzione il Monte Colombine a ore 0.40 e dietro Tizio. Proseguiamo in piano con la sterrata.
Percorriamo un'ampia curva a sinistra e continuiamo con alcune semicurve assecondando le anse della montagna alla destra mentre dall'altro lato il pendio scende verso il fondo valle.
Un ruscelletto attraversa la sterrata.
Percorriamo una curva a sinistra. Alla destra c'è una ripida parete rocciosa.

Un sentiero, che inizia con alcuni gradini e due brevi corrimani, sale ripidamente a zig-zag verso destra (m. 2020). I segnavia indicano diritto: Bivacco Grazzini dal Goletto Cludona a ore 0.40, Passo 7 Crocette a ore 0.30; dietro: Pian delle Baste a ore 0.30.
Proseguiamo diritto con la sterrata, in leggera salita.
Percorriamo un tornante destrorso. Dipinto sulla roccia vediamo un segnavia a bandierina con il n. 80.

Continuiamo quasi in piano. Alla destra c'è una roccia, leggermente obliqua sopra al sentiero, che assomiglia ad una Sfinge. Le passiamo ai piedi con una semicurva a destra seguita da un'altra a sinistra.
Dopo una curva a destra continuiamo in lievissima discesa. Alla sinistra della sterrata il pendio precipita ripidamente (m. 2040).
Troviamo una canalina di cemento per il passaggio dell'acqua, di traverso alla sterrata.
Percorriamo altre semicurve assecondando le anse della montagna.

Arriviamo al Goletto di Cludona (m. 2031). I segnavia indicano a sinistra (343): Passo Sette Crocette a ore 0.20, Malga Mesole a ore 0.40, Memmo a ore 2.50; sempre a sinistra (337): Malga Mesorzo a ore 1, Casinetto Cigoleto a ore 2.20, Bivacco Capanna Remedio a ore 4.10; a destra (343-337): Bivacco Grazzini a ore 0.25/0.30, collegamento sentiero per Laghi Ravenola a ore 0.25; dietro-destra con la Variante Alta: Monte Colombine a ore 1, Rif. Bonardi a ore 2. Lasciamo la sterrata che prosegue diritto e prendiamo il sentiero quasi in piano alla sinistra.
Camminiamo attorniati dall'erba e passiamo accanto ad un paletto dipinto di bianco e rosso nella parte alta. Alla sinistra scende un ripido pendio erboso e in basso vediamo una baita recintata con un muretto ed un rudere. Percorriamo delle semicurve.

Poi alla destra troviamo un prato (m. 2040). Il sentiero si mantiene alla sinistra mentre dalla destra si avvicina la sterrata che scorre parallela. Su di una pietra vediamo il segnavia 80 a bandierina.
Proseguiamo con pochissima pendenza. Il sentiero piega a sinistra mentre la sterrata procede diritto.
Troviamo dei bolli bianco-rossi e bianco-azzurri.
Percorriamo una curva a sinistra, rinforzata da due muretti di pietre a secco, superando un rivolo che la attraversa (m. 2055).

Poco dopo il sentiero si biforca. I segnavia indicano a sinistra (VdS): Malga Mesorzo a ore 0.50, Casinetto Cigoleto a ore 2.10, Bivacco Capanna Remedio a ore 3.50; a destra ci sono dei bolli bianco-rossi con il segnavia 80 e bianco-azzurri; dietro (337): Goletto di Cludona a ore 0.10, Bivacco Grazzini a ore 0.40. Dietro verso destra c'è la sterrata.
Seguiamo il sentiero con il segnavia 80, quasi in piano, circondato da prati. Alla sinistra c'è l'altro sentiero che ci segue parallelo.
Poi entrambi i sentieri compiono una curva a destra molto ampia.
Davanti vediamo un grande ometto. Alla sinistra scende un erboso pendio e in basso vediamo l'altro sentiero. Vediamo anche due segmenti gialli.

Più in alto alla destra ci accompagna un sentiero con alti ometti e bolli bianco-azzurri. Continuiamo quasi in piano restando sul sentiero che stiamo già percorrendo e troviamo un bollo bianco-rosso ed uno bianco-azzurro.
Ora alla sinistra scende un ripidissimo pendio erboso.
Dopo una curva a destra, percorriamo pochi passi in discesa.
Proseguiamo quasi in piano e poi in leggera discesa.
Torniamo poi a camminare quasi in piano e lasciamo a destra una roccia.
Continuiamo in lievissima discesa, circondati dall'erba.

Arriviamo al Passo delle Sette Crocette. Alla destra troviamo una bacheca con un cartellone delle Foreste di Lombardia che segnala la Val Grigna.
Subito dopo alla destra c'è il muricciolo di pietra nel quale sono infisse le sette piccole croci.
Vari segnavia indicano: Passo Sette Crocette 2041 m.;
- accanto alle crocette un bollo bianco-azzurro con la scritta "basso" indica verso destra il sentiero che aggira a mezza costa il Monte Crestoso;
- poco più avanti un altro bollo bianco-azzurro con la scritta "alto" e un cartello di legno con la scritta S. Glisente indicano il sentiero che sale in cima al Monte Crestoso e poi ridiscende l'altro versante;
- avanti a sinistra (343): Malga Mesole a ore 0.20, Malga Mesorzo a ore 0.50, Memmo a ore 2.30;
- dietro (343): Goletto di Cludona a ore 0.20, Bivacco Grazzini a ore 0.50;
- dietro a destra (775): Stabil Fiorito a ore 0.30, Val Brescianina a ore 2.10, Zuvolo a ore 6.30;
- avanti (358): Poffe Stabil Fiorito a ore 0.30, Foppa del Mercato a ore 1.40, Malga Rosello Superiore a ore 2.10;
- più avanti a sinistra (341): Dosso della Croce a ore 0.30, Malga Sarle a ore 1.10, Graticelle a ore 2.40;
- un cartello a terra indica (3V-339): Foppa del Mercato a ore 1.45, Capanna Remedio a ore 3.30, Graticelle a ore 5.

Prendiamo il sentiero "basso" e, in leggera salita, seguiamo i bolli bianco-azzurri tra erba e piccoli cespugli di rododendro.
Passiamo accanto ad un basso picchetto dipinto di bianco e azzurro.
Troviamo un vecchio cartello di legno senza alcuna indicazione (m. 2060).

Poi pieghiamo a sinistra verso una palina e, raggiuntala (m. 2070) vi leggiamo le seguenti indicazioni
- diritto: Variante Alta (per esperti), Monte Crestoso a ore 0.35, Rif. Alpini di Gianico a ore 4.35;
- a destra: Via normale, Malga Rosello di Sopra a ore 1.10, Rif. Alpini di Gianico a ore 2.30;
- dietro: Variante Alta (per esperti), Monte Colombine a ore 1.30, Alb. Bonardi al Maniva a ore 3.10.
Prendiamo il sentiero "normale" che, dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano, inizia ad aggirare alla destra il Monte Crestoso.
In basso alla destra nel fondovalle vediamo una malga.
Attraversiamo una colata di pietrisco. Poi riprendiamo a salire (m. 2065).
Superiamo un tratto con il fondo roccioso.
Dopo un breve tratto quasi in piano, ne percorriamo un altro con poca pendenza incassato tra l'erba e una roccetta obliqua.
Torniamo a salire circondati da erba e vediamo bolli bianco-rossi e bianco-azzurri.
Al termine della salita (m. 2085), giriamo a sinistra.
Quasi in piano attraversiamo a mezza costa un pendio di terra bruna.
Continuiamo tra pietre e piccoli cespugli di rododendro. In basso alla destra vediamo il bacino di un lago prosciugato.
Proseguiamo in leggera salita.

Dopo una curva a destra continuiamo tra alberelli, a mezza costa, quasi in piano ma con lievi saliscendi. In alcuni punti il sentiero è un po' esposto alla destra.
Dopo vari saliscendi, quasi in piano percorriamo una curva a sinistra (m. 2070).
In basso alla destra vediamo una pozza.
Alterniamo tre tratti in leggera discesa ad altrettanti quasi in piano. Poi torniamo a salire (m. 2055).

Quasi in piano arriviamo al Passo del Crestoso (m. 2060). Giriamo a destra e attraversiamo l'ampia depressione tra il Monte Crestoso e il Monte Colombino, passando accanto ad un ometto.
Sull'altro lato troviamo una palina con alcuni segnavia che indicano: Passo del Crestoso 2000 m.; a destra (788): Malga Stabil Fiorito a ore 0.20, Silter di Campolungo a ore 1.20, Bienno a ore 5.10; a sinistra (772): Cascina Val Gabbia a ore 0.30, Silter Val Gabbia a ore 1.30, Campolungo a ore 2.10; sempre a sinistra: Bivacco Bassi a ore 0.30. Andiamo a sinistra e cominciamo a scendere lungo il fianco del Monte Colombino. Troviamo bolli bianco-rossi e bianco-azzurri.
Percorriamo un tratto quasi in piano (m. 2040).
Continuiamo alternando tratti in discesa ad altri in leggera discesa. Vediamo il segnavia 80 a bandierina. Sentiamo il fruscio di un corso d'acqua che per il momento non riusciamo a distinguere (m. 2010).
Poi vediamo il ruscello che scorre sul fondo valle, in basso a sinistra.
Alterniamo due tratti quasi in piano ad uno in leggera discesa.

Ora il percorso si biforca (m. 1990). Verso sinistra prosegue il sentiero con bolli bianco-azzurri e verso destra quello con bolli bianco-rossi. Seguiamo quest'ultimo.
Quasi in piano, seppur con lievi saliscendi, aggiriamo un dosso lasciandolo alla destra.

Raggiungiamo il bivio (m. 1985) ai piedi della Nicchia di San Glisente. In basso a sinistra è visibile il Bivacco Bassi. Una palina reca i seguenti segnavia:
- davanti (760): San Glisente a ore 1.30, Cadinèt a ore 2, Berzo Inferiore a ore 5;
- a destra (760A): Casc. Val Gabbia a ore 0.20, Strabicò a ore 1.50, Cadinèt a ore 2.30;
- a destra (772): Casc. Val Gabbia a ore 0.20, Silter Val Gabbia a ore 1.20, Campolungo a ore 2;
- a sinistra (730): Bivacco Bassi a ore 0.10, Malga Fondo Scandolaro a ore 1, Sacca di Esine a ore 5;
- dietro (772): Passo Crestoso a ore 0.10, Passo 7 Crocette, Maniva.

Passando accanto ad un segnavia 80 bianco-rosso, con pochi passi in salita raggiungiamo la Nicchia di San Glisente, una roccia sporgente al riparo della quale, la leggenda narra che il santo pregasse e dormisse (m. 1990).
Poi pieghiamo a destra e iniziamo a risalire ripidamente il Monte Frà.
Saliamo a zig-zag tra pietre brune e piccoli cespugli di rododendro.
Il sentiero si divide; possiamo proseguire diritto o spostarci un poco a destra. Andiamo a destra in quanto sembra più agevole e in basso vediamo una malga (m. 2010). Poi le due tracce si ricongiungono.
Il sentiero si sposta un poco verso destra.
Poi si divide nuovamente e questa volta teniamo la sinistra (m. 2020). Dopo alcuni passi quasi in piano, voltando a destra ritroviamo l'altro sentiero.
Riprendiamo a salire ripidamente.
Nuovamente il sentiero si divide. La traccia a sinistra compie un tornante destrorso e rientra (m. 2035).
Percorriamo un tratto con minore pendenza poi torniamo a salire ripidamente (m. 2045).
Il sentiero si divide e riunisce altre volte.
Proseguiamo quasi in piano lungo la cresta dell'anticima del monte. In basso a sinistra vediamo il Bivacco Bassi (m. 2085).

In leggera discesa, ci abbassiamo di una diecina di metri (m. 2075).
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita. Il sentiero si tiene un poco alla destra del crinale. A volte si sdoppia e poi si ricompone.
Raso terra, verso sinistra, troviamo una grande pietra bruna (m. 2105).
Poi saliamo in modo abbastanza ripido. In questo punto la cresta è più larga.
Troviamo un bollo bianco-rosso e poco dopo un ometto (m. 2115).
Poi ne troviamo un altro, più grande (m. 2125).
Proseguiamo quasi in piano, a mezza costa, percorrendo un lungo tratto con il sentiero tra l'erba (m. 2135).
Lontano vediamo due ometti. Seguiamo sempre bolli bianco-rossi.

Cominciamo a scendere verso sinistra. In basso a sinistra vediamo una pozza e, più lontano, una baita.
Troviamo un bollo bianco-rosso. Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra.
Percorriamo un tratto in leggera discesa seguito da un altro quasi in piano.
Poi torniamo a scendere tra le pietre.
In leggera discesa percorriamo un tratto in cresta aperto da entrambi i lati. In basso a destra vediamo un laghetto.

Il sentiero si biforca (m. 2100). I segnavia indicano seguendo il sentiero di cresta: Esine; con un sentiero a mezza costa alla sinistra: S. Glisente; dietro Passo 7 Crocette, Maniva. Un ripido sentiero invece scende alla sinistra, contrassegnato da bolli bianco-rossi, e conduce al Bivacco Fop de Cadì visibile in fondo ad una valletta. Pertanto lasciamo il sentiero fin qui percorso e prendiamo quello che scende a sinistra.
Dopo alcuni metri ripidi, seguendo bolli bianco-rossi e pallide tracce tra l'erba, giriamo a sinistra.
In leggera discesa, tra l'erba, percorriamo un breve traverso, con cautela in quanto in po' esposto.
Proseguiamo in discesa e, superati altri quattro bolli, percorriamo quasi in piano un altro traverso sempre su pallide tracce di sentiero.
Giriamo a destra e riprendiamo a scendere. Su di una pietra vediamo un segnavia a bandierina (m. 2080).
Troviamo poi un altro segnavia che ci manda verso destra.
Continuiamo in discesa tra erba e piccoli cespugli di rododendro.
La pendenza aumenta. Il sentiero non è ben visibile ma i bolli che lo accompagnano sono numerosi (m. 2065).
Su di una pietra vediamo un segnavia a bandierina (m. 2055).
Dopo una curva a sinistra la pendenza diminuisce un poco (m. 2040).
Quasi in piano superiamo una curva a destra e riprendiamo a scendere ripidamente.
Percorriamo un'altra curva a sinistra oltre la quale la pendenza diminuisce (m. 2020).
Giunti quasi in basso, ci avviciniamo ad un ruscelletto. I bolli ci invitano a seguirlo camminando alla sua destra.
Raggiungiamo il fondo della conca prativa bagnata dal ruscello (m. 1990).

Dalla sinistra proviene il sentiero descritto nel secondo itinerario. I segnavia indicano in quella direzione il Bivacco Bassi a ore 0.40.
Proseguiamo diritto con un valloncello alla sinistra nel quale scorre il ruscello. Davanti vediamo il Bivacco Fop de Cadì.
Scavalchiamo un rivolo (m. 1975).
Poi ne troviamo un altro che bagna il sentiero.
Percorriamo un tratto quasi in piano.
Attraversiamo delle pietre brune franate (m. 1955).
Poco dopo il sentiero si biforca. Prendiamo la traccia che scende a sinistra ignorando l'altra che sale a destra.
Poi, in leggera discesa tra l'erba arriviamo al bivacco.

Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. +298 -440
Data escursione: agosto 2014
 
Secondo itinerario: da Plan di Montecampone (EE)
Percorrendo la statale 42 della Valle Camonica, al km. 68.7 giriamo a destra seguendo le indicazioni per Montecampione e Plan di Montecampione.
Ad un passaggio a livello andiamo a destra e subito dopo a sinistra per prendere la strada che con 14 tornanti, passando per Solato e Vissone, porta a Montecampione.
Qua giunti, proseguiamo fino a Plan di Montecampione dove la strada termina nel parcheggio davanti al grande Residence Le Baite (m. 1745).

Alcuni segnavia indicano alla destra del residence: Foreste di Lombardia Val Grigna a ore 1.10, Centro Faunistico Rosello a ore 1.20, Bivacco M. Bassi a ore 2.45, Sentiero delle 3 Valli Maniva (via normale) a ore 5, Passo del Muffetto a ore 0.15, Maniva (via alta) EE a ore 7.30, Croce di Marone a ore 5.30; dietro al residence: Rifugio Monte Cimosco a 800 metri.
Lasciata la macchina, attraversando uno slargo in piano, ci incamminiamo verso una seggiovia quadriposto.
Prendiamo poi una stradina, parzialmente asfaltata, all'inizio della quale due segnali stradali indicano il divieto di transito ai mezzi non autorizzati e il limite di peso in 5 tonnellate.
In salita, seguiamo la seggiovia. In basso a sinistra vediamo un campo da tennis. Alla destra ci accompagna il versante nord del M. Muffetto.
Poi ci spostiamo un poco alla destra camminando, in leggera salita, tra la seggiovia e una rete protettiva per gli sciatori (m. 1770).
La pendenza aumenta un poco. L'asfalto non è in buone condizioni.
Lasciamo a sinistra una gobbetta. Continuiamo con poca pendenza. Attorno ci sono vari cannoni per l'innevamento artificiale delle piste (m. 1795).

Più avanti la seggiovia termina la sua corsa (m. 1835). Percorriamo un tratto pianeggiante e arriviamo ad un bivio. Possiamo seguire la strada che gira a sinistra e sale con alcuni tornanti oppure proseguire diritto su sterrato come indicato da alcune frecce gialle (probabilmente in caso di neve questa è una pista da sci).
Seguendo la strada troviamo un bivio dove ignoriamo la deviazione a sinistra per il Rifugio Monte Cimosco.
Successivamente la strada e la pista si sfiorano (m. 1870); la prima prosegue con delle curve su fondo acciottolato mentre la seconda prosegue diritto.
Infine la sterrata-pista si immette sulla strada che ora è asfaltata (m. 1885). Attorno notiamo vari bolli di colore bianco azzurro e bianco rosso. Volgendo lo sguardo dietro di noi possiamo vedere oltre al residence anche due pozze.

Raggiungiamo un passo (m. 1900). Una palina reca alcuni segnavia della 3V che indicano davanti: Stanga del Bassinale a ore 0.15, Malga Rosello di Sopra a ore 1, Maniva a ore 5; dietro: Passo del Muffetto a ore 0.30, Colma di Marucolo a ore 1.15, Croce di Marone a ore 5.50. Alla sinistra, accanto ad una cabina ENEL, un vecchio segnavia indica: ANA Gianico con il sentiero n. 4 a ore 0.25.
Andiamo diritto con una discesa poco accentuata. La strada ora è sterrata. Alla sinistra c'è una conca prativa; in basso vediamo una pozza e, in lontananza, una malga.
Un cartello indica che stiamo percorrendo la variante bassa del sentiero 3V. Di tanto in tanto troviamo una canalina per lo solo dell'acqua che attraversa la strada.
Ora camminiamo quasi in piano fino ad arrivare accanto alla pozza poi riprendiamo a scendere con poca pendenza (m. 1880). Ci troviamo sempre sul lato destra della vallata.
La pendenza aumenta un poco. Alla destra vediamo una croce a memoria di una persona deceduta (m. 1855).
Torniamo a camminare in piano. In basso a sinistra vediamo una grande vasca di ferro per abbeverare gli animali.

Poi, in leggera discesa, raggiungiamo la stalla della malga sulla quale leggiamo le scritte AST e 3VB (m. 1830). Poco più avanti sulla sinistra ci sono le due baite di Rondeneto (m. 1821).
Continuiamo sempre in leggera discesa e troviamo dei segnavia che indicano diritto: Foresta di Lombardia Val Grigna a ore 0.25, Centro Faunistico Rosello a ore 0.35, Bivacco M. Bassi a ore 2. Un altro cartello indica a sinistra il Lago Rondeneto. Alla destra c'è un baitello recintato. Proseguiamo quasi in piano.
Percorriamo un tratto un po' incassato nel terreno circostante. Alla sinistra c'è una pozza ghiacciata (m. 1810).
Proseguiamo in discesa, dapprima su asfalto e poi ancora su sterrato. Poi la pendenza diminuisce e percorriamo una curva a destra.
Poco dopo, passando accanto ad un casello dell'acquedotto, la strada gira a sinistra bagnata da un torrente che scende da una gola alla destra (m. 1790).
Subito dopo alla sinistra una staccionata di legno protegge dallo scosceso pendio.
Proseguiamo quasi in piano e poi in leggera discesa tra conifere e arbusti.
Continuiamo poi tra radi larici con percorso ancora quasi pianeggiante.
Superiamo due curve ravvicinate sinistra-destra.
Alla sinistra vediamo un baitello interrato e, nei prati, una vasca abbeveratoio in cemento.

Subito dopo arriviamo ad un bivio (m. 1770). Un cartello informa che siamo alla "Corna dei Soldi m. 1750". Dei segnavia indicano diritto: Centro Faunistico Rosello a ore 0.10, Bivacco M. Bassi a ore 1.45, Nicchia San Glisente a ore 2. Un pannello a cura della ERSAF avverte che stiamo entrando nella Foresta Val Grigna.
Superiamo una stanga che troviamo aperta e ci addentriamo in un lariceto.
Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri in lieve discesa e notiamo un larice cresciuto con una strana forma a zig-zag.
Terminato il bosco, proseguiamo tra prati e qualche larice. Alla sinistra, un po' in dentro, c'è un cassottello.
Dopo una curva a sinistra la stradina diventa selciata (m. 1735). Superiamo poi un tornante destrorso.
Troviamo la successiva curva a sinistra coperta da ghiaccio e pertanto la evitiamo tagliando tra l'erba nei prati.

Passiamo accanto a due grandi pali di legno che reggono due assi; quello più in alto è ricurvo e vi leggiamo: "Provincia di Brescia. Assessorato caccia e pesca. Centro di formazione faunistica Alpe Rosello"; sull'altro: "Regione Lombardia. Ente regionale servizi agricoltura foreste".
Poco dopo raggiungiamo la Malga Rosello di Sopra (m. 1705). Sulla destra ci sono due edifici recintati da una unica palizzata. Accanto è stato collocato un grande cartello con foto e caratteristiche delle specie ornitiche presenti nell'area della Foresta Demaniale Val Grigna: sparviere, francolino di monte, fagiano di monte, beccaccia, gufo comune, civetta capogrosso, torcicollo, picchio nero, picchio rosso maggiore, prispolone, scricciolo, passera scopaiola, pettirosso, codirosso spazzacamino, codirosso, culbianco, merlo del collare, tordo bottaccio, tordela, bigiarella, beccafico, capinera, luì piccolo, luì grosso, regolo, balia nera, cincia bigia alpestre, cincia del ciuffo, cincia mora, rampichino alpestre, averla piccola, ghiandaia, nocciolaia, fringuello, peppola, lucarino, crociere, ortolano.

I segnavia indicano verso destra: Malga Rosellino a ore 1, Bivacco M. Bassi a ore 1.35, Nicchia di S. Glisente a ore 1.50. Lasciamo pertanto la stradina che continua diritto in discesa e prendiamo un sentiero quasi in piano sulla destra.
Di tanto in tanto troviamo delle piccole frecce gialle che indicano la direzione di marcia.
Scavalchiamo un piccolo ruscello e proseguiamo in leggera salita (m. 1705). Alla destra c'è un'area recintata.
Alternando tratti quasi in piano ad altri in leggera salita percorriamo alcune curve tra radi larici.
Guadiamo un ruscello e ne scavalchiamo un altro più piccolo.
Con bella vista panoramica, camminiamo a mezza costa, sul lato destro della valle.
Percorriamo un breve tratto in leggera salita, rinforzato con un tronco raso terra, mentre superiamo il letto di un torrente in secca che scende dalla destra.
Proseguiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi (m. 1715).
Dopo un breve tratto in discesa (m. 1705), riprendiamo a salire. Il sentiero si divide solo per aggirare un larice.

Sulla destra troviamo una pozza ghiacciata accanto alla quale un cartellone parla dei tetraonidi (m. 1730).
Continuiamo quasi in piano. Alla destra troviamo dapprima un prato e poi un grande masso.
Poi alla sinistra vediamo un altro cartello che parla dei piciformi.
Dopo alcuni lievi saliscendi torniamo a salire (m. 1740). Alterniamo poi due tratti quasi in piano ad altrettanti in salita.
Il sentiero si divide e andiamo a destra seguendo una freccia.

Quasi in piano arriviamo ad un bivio (m. 1750) dove troviamo una palina con dei segnavia che indicano verso destra: Malga Rosellino a ore 0.40, Bivacco M. Bassi a ore 1.05, Nicchia di S. Glisente a ore 1.20. Ci sono anche delle frecce gialle e altre blu che indicano il sentiero alla destra.
Saliamo in modo abbastanza ripido agevolati da alcuni rudimentali gradini.
Poi percorriamo pochi passi quasi in piano e riprendiamo a salire (m. 1765).
Ad un bivio, seguendo le frecce, andiamo a sinistra. Il sentiero diventa subito pianeggiante. Superiamo una curva a destra.
Più avanti, percorriamo un tratto in discesa seguito da un altro quasi in piano (m. 1760).
Con due gradini di legno ricominciamo a salire. Il sentiero ora è pietroso; attorno ci sono sempre dei larici. Alla sinistra vediamo una piccola croce di legno (m. 1770).

Superiamo una radura (m. 1780).
Percorriamo alcune semicurve tra radi larici e saliamo alcuni rudimentali gradini di legno.
Quasi in piano attraversiamo un prato (m. 1800).
Poi, in leggera salita, lasciamo a sinistra un altro cartello che parla dei miglioramenti ambientali nelle conche di Rosello e Roselletto.
Con pochi gradini torniamo a salire poi, con minore pendenza, attraversiamo una radura.
Dopo pochi passi in discesa, quasi in piano raggiungiamo un torrente e lo guadiamo (m. 1830).
Riprendiamo a salire tra erba, pietre e qualche larice. Il sentiero in questo punto è una lastra di pietra.
Lasciamo a sinistra un ometto ed entriamo nei prati.
Giunti davanti ad un piccolo ruscello, il sentiero piega a destra (m. 1845).
Saliamo con alcuni zig-zag tra l'erba, seguendo bolli e frecce gialle. Dapprima il sentiero si mantiene alla destra dei prati e poi si porta al centro.

Raggiungiamo la Malga Rosellino (m. 1876). Anche sulla baita è stato collocato un cartellone; questo parla della coturnice e del camoscio. I segnavia indicano verso sinistra: Bivacco M. Bassi a ore 0.35, Nicchia di S. Glisente a ore 0.50, Val Gabbia.
Proseguiamo quasi in piano e più avanti troviamo un picchetto la cui parte sommitale è dipinta di bianco e rosso
Ad un bivio prendiamo il ramo di sinistra, più agevole, e saliamo con alcuni corti tornanti fino ad un varco tra due rocce (m. 1885). Qui il Bivacco Bassi, già visibile, è segnalato a ore 0.25 e la nicchia a ore 0.40.

Scendiamo un poco tra i larici.
Dopo un tratto in piano (m. 1880) riprendiamo a salire dapprima con poca pendenza tra prati, rododendri e alcuni larici. Poi la pendenza aumenta.
Nuovamente in piano, percorriamo una ampia curva a sinistra (m. 1890).
Alcune lastre di ghiaccio ci costringono a camminare fuori dal sentiero.
Guadiamo un torrente e torniamo a salire.
Superiamo due tornanti, destra-sinistra, poi continuiamo a mezza costa con minore pendenza.
Risaliamo un piccolo masso senza fatica, in quanto agevolati da alcune tacche che consentono l'appoggio degli scarponi (m. 1915).
Subito dopo alla sinistra c'è un paletto.

Con un ultimo tornante verso destra raggiungiamo dapprima la legnaia e poi il Bivacco Bassi (m. 1919).
I segnavia indicano: Bivacco Marino Bassi 1918 m; davanti: Nicchia di S. Glisente a ore 0.10, Bivacco Fop di Cadì a ore 0.50, Malga Pozza Scandolaro a ore 1.30; dietro: Roselletto a ore 0.30, Cas. Fondo Scandolaro a ore 0.50, Sacca di Esine a ore 4.50, Malga Rosello di Mezzo a ore 1, Malga Rosello sup. a ore 1.30.

Lasciato a destra il Bivacco Bassi, passiamo accanto all'altare e all'asta della bandiera e prendiamo il sentiero segnato con segmenti rossi.
Superiamo un tratto infangato dall'acqua di un ruscello, giriamo a destra e riprendiamo a salire.
Tra l'erba, ai lati del sentiero, ci sono alcune pietre (m. 1950).
Dipinta su di una pietra, vediamo una lettera "B" ed una freccia che indicano la direzione della quale proveniamo.

Subito dopo c'è un bivio (m. 1960) e i segnavia indicano con un tornante sinistrorso (740): Baita Fop de Cadì, Malga Fondo Scandolaro; diritto: Nicchia di San Glisente. Proseguendo diritto bastano cinque minuti per arrivare ai piedi della Nicchia di San Glisente, dove ci immettiamo sul sentiero descritto nel primo itinerario. Il percorso alla sinistra invece, per quanto un poco più corto, presenta attualmente (agosto 2014) tre tratti franati e di conseguenza esposti; pertanto fin quando non sarà messo in sicurezza è riservato ad escursionisti esperti.

Andiamo a sinistra dapprima quasi in piano poi in salita. Di tanto in tanto troviamo, come segnavia, un segmento rosso.
Con minore pendenza percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 1990).
Dopo un tratto in salita ne percorriamo un altro quasi in piano.
Subito dopo una curva a destra vediamo un bollo bianco-rosso (m. 2000).
Ora saliamo in modo abbastanza ripido.
Successivamente percorriamo tre tratti quasi in piano intervallati da uno in leggera salita ed un altro in leggera discesa.
Con pochi passi risaliamo dei gradini di pietra (m. 2020).
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Ora il sentiero è in po' esposto alla sinistra ed è bagnato da un rivolo.
Proseguiamo su fondo roccioso.

Quasi in piano, arriviamo al primo tratto franato che percorriamo (come pure i successivi due) con calma, prestando la dovuta attenzione (m. 2000).
Continuiamo dapprima in discesa e poi quasi in piano. Alla sinistra scende un ripido pendio erboso.
In leggera salita, superiamo un rivolo che attraversa il sentiero (m. 1990).
Dopo un altro tratto quasi in piano, ne percorriamo uno in salita su fondo roccioso seguito da un altro in leggera salita.

Fin qui, in basso potevamo vedere il Bivacco Bassi. Ora percorriamo una curva a destra e la sua vista scompare (m. 2010).
Quasi in piano, superiamo il secondo tratto di sentiero franato.
Percorriamo un tratto in discesa che inizia con una curva a destra.
Nuovamente in piano, superiamo il terzo tratto di sentiero franato.
Ora possiamo procedere in modo più tranquillo anche se alla sinistra il pendio scende sempre ripidamente.

Arriviamo ad un tornante destrorso (m. 2000) con il quale entriamo nella valletta in fondo alla quale è situato il Bivacco Fop de Cadì che già riusciamo a vedere.
Sempre accompagnati da segmenti rossi percorriamo due brevi tratti in discesa alternati ad altrettanti quasi in piano.
Poi in leggera discesa arriviamo sul fondo della valletta.
Quasi in piano pieghiamo a sinistra e la attraversiamo ignorando un'altra traccia che prosegue diritto (m. 1985).

Guadato un ruscelletto, arriviamo ad una palina sulla quale un segnavia indica il Bivacco Bassi a ore 0.40 nella direzione dalla quale proveniamo. Qui incontriamo il sentiero descritto nel primo itinerario con il quale, girando a sinistra, percorriamo l'ultimo tratto che ci conduce al bivacco.

Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. +524 -337
Data escursione - fino al Bivacco Bassi: novembre 2011; da li in avanti: agosto 2014 - Difficoltà: Escursionisti Esperti

ESCURSIONI PARTENDO DAL BIVACCO:









Dati del Bivacco Fop de Cadì

Altezza:
m. 1932
Gruppo:
Valli Bresciane
Ubicazione:
Monte Frà
versante sudovest
Comune:
Berzo Inferiore - BS
Carta Kompass:
103 D2
Coordinate Geo:
45°52'18.80"N
10°17'05.30"E
Gestore:
Lupi di S. Glisente
Telefono gestore:
342 5798045
Telefono bivacco:
-
Posti letto:
5
Apertura:
sempre
Pagina inserita
il: 15/09/2014
Il Bivacco Fop de Cadì La parte del bivacco ancora in costruzione Insegna del bivacco Interno del bivacco: lavandino, stufa, legna Interno del bivacco: letti I ruderi della caserma (inizio primo itinerario) Il Monte Dasdana Le sette crocette Il Passo del Crestoso La nicchia di San Glisente Tra le creste del Monte Frà Il residence a Plan di Montecampione (inizio secondo itinerario) Una pozza ghiacciata La Malga Rosello di Sopra Panorama lungo il sentiero La Malga Rosellino Torrente ghiacciato nei pressi del Bivacco Bassi Il Bivacco Bassi Particolare della Nicchia di San Glisente Un tratto di sentiero franato

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