Il Capanno della Foppa è situato al margine di una radura tra i boschi a monte di San Bernardo.
E' dotato di quattro posti letto su tavolato in legno (senza materassi e coperte), camino, legna da ardere, armadietto con stoviglie, pentole, arnesi e utensili
vari. All'aperto ci sono quattro tavoloni con relative panche, una fontana e un barbecue.
Dal bivacco la vista spazia su varie cime del versante retico: Roseg (m. 3920 Valmalenco) a sinistra; Corno Mara (m. 2819), Corna Rossa (m. 2916), Corna Nera
(m. 2926), Corna Brutana (m. 3059) e Vetta di Ron (m. 3136) al centro; Pizzo Combolo (m. 2900 Val Fontana) a destra.
Lasciamo la tangenziale di Sondrio (statale 38) al km. 37.3 per prendere verso sud la prima uscita (Via Vanoni) per chi proviene da Morbegno.
Andiamo a destra in direzione di Albosaggia, superiamo il ponte sul fiume Adda e subito dopo giriamo a sinistra.
Saliamo con la provinciale 17. Ad un bivio lasciamo a sinistra la provinciale 18 e continuiamo verso Campelli.
Nel centro di Albosaggia, ignorata sulla destra la strada per San Salvatore, continuiamo seguendo le indicazioni per Campelli e San Giacomo.
Dopo un tornante destrorso troviamo un cartello che segnala il divieto di transito agli automezzi da novembre ad aprile (m. 630).
Arriviamo ad un bivio dove la segnaletica indica di andare a sinistra, con una strada ancora asfaltata ma più stretta, verso San Bernardo, San Giacomo e
l'agriturismo Gaggi.
Giunti ad un altro bivio, lasciamo a sinistra la strada per San Bernardo e l'agriturismo e andiamo a destra verso San Giacomo e Caprari.
Pochi metri più avanti la strada si divide nuovamente e andiamo a sinistra. Il fondo diventa sterrato e subito raggiungiamo il gruppo di case di Caprari.
Sulla destra parte la mulattiera contrassegnata con il numero 235. I segnavia indicano Ambria a ore 3 e il Capanno della Foppa a ore 1.30. In realtà per
raggiungere il bivacco basta un'ora.
La possibilità di parcheggio è scarsa; lasciamo la macchina ove possibile, per esempio un centinaio di metri più avanti c'è posto per un paio di vetture davanti
ad una grande bacheca in legno posta a cura del Parco delle Orobie Valtellinesi (m. 1095).
Seguiremo dei segnavia a bandierina di colore rosso-bianco-rosso oppure bianco-rosso-bianco.
Saliamo abbastanza ripidamente, tra due file di betulle, nei prati. Poi incrociamo un sentiero e continuiamo diritto. Il percorso si restringe.
Ad un bivio andiamo a sinistra, quasi in piano, e la mulattiera torna ad allargarsi (m. 1135).
Iniziamo ora un lungo traverso sullo scosceso versante destro della Val Venina (vedi foto). Il primo tratto è esposto ma possiamo procedere in sicurezza in
quanto il percorso è ampio ed è attrezzato con una lunga corda fissa.
Dopo un tratto in leggera salita, con una breve discesa perdiamo una diecina di metri di quota. Superiamo un tombino e un rivolo d'acqua che attraversa il
percorso e poi continuiamo quasi in piano.
Troviamo sulla sinistra un primo muro di contenimento, rasoterra, a rinforzo del sentiero. Ne vedremo diversi altri più avanti.
Proseguiamo alternando piano e salita finché raggiungiamo un casello dell'acquedotto (m. 1220).
Dopo un tratto in leggera salita, tra larici e betulle, giriamo a destra e iniziamo a salire decisamente con alcuni tornanti passando nei pressi di un piccolo
manufatto in cemento dell'acquedotto.
Superato un ruscello che attraversa il cammino, arriviamo ad un bivio (m. 1310). I segnavia indicano a sinistra, in piano, Ambria a ore 2 e a destra, in salita,
il Capanno della Foppa a ore 0.30.
Lasciamo dunque la vecchia mulattiera per Ambria e ben presto iniziamo a salire ripidamente tra alte betulle. Poi troviamo anche noccioli e conifere.
Quasi in piano superiamo un ruscello, camminando sulle pietre che affiorano dall'acqua (m. 1350), e torniamo a salire con alcune ripide serpentine.
Ignoriamo un piccolo sentiero che si stacca sulla destra (m. 1400). La pendenza aumenta ancora.
Il sentiero si divide per aggirare un gruppo di alberi e subito torna a riunirsi.
Poi usciamo dal bosco (m. 1450); davanti a noi c'è una radura in fondo alla quale vediamo il Capanno della Foppa.
Tra erba e cespugli, in salita, attraversiamo l'ampio spazio aperto e raggiungiamo il bivacco.
Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello: m. 375
Data escursione: agosto 2008
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