Il bivacco è situato sopra Ardenno, ai margini occidentali dell'Alpe Granda, nel punto in cui sorgeva l'omonimo rifugio distrutto per due volte dal fuoco e poi ricostruito nella parte
opposta del grande alpeggio.
L'edificio in muratura dispone di un solo locale che contiene: un tavolo, tre panche, una stufa e legna da ardere, alcune pentole/stoviglie e pochi generi di prima necessità. All'esterno, sul retro, c'è
una fontana con doppia vasca in cemento.
All'altezza della stazione di Ardenno-Masino (km. 20.2 della statale 38), imbocchiamo sulla sinistra (nord) la provinciale 12 Valeriana (Via Libertà) con la quale,
raggiunto il centro del paese, proseguiamo a destra fino a Villapinta.
Successivamente, al km. 3 della provinciale 12, prendiamo a sinistra la provinciale 13 in direzione di Buglio in Monte che raggiungiamo dopo aver oltrepassato alcune frazioni.
In paese, seguendo le indicazioni per l'Alpe Granda, percorriamo un tornante destrorso seguito da altri tornanti ben segnalati.
Con un altro tornante sulla destra imbocchiamo Via Poggio che sale, inizialmente molto ripida.
Ad una biforcazione teniamo la destra (Via Nansegolo) e proseguiamo con alcuni tornanti (la strada è stretta ma sempre asfaltata) per km 2.8 fino ad un bivio.
Qui, con un tornante giriamo a sinistra (cartello Rifugio Alpe Granda) per imboccare una strada (inizialmente su asfalto e poi con il fondo in cemento) con la quale percorriamo altri km. 3.4.
Raggiungiamo così il quadrivio (m. 1370) dove conviene lasciare la macchina (scarse possibilità di parcheggio). Qui incontriamo una strada forestale sterrata che, salendo, effettua un tornante
sinistrorso mentre la strada con il fondo in cemento (che abbiamo percorso) prosegue con un tornante destrorso fino alle baite di Ür di Cima (m. 1415) dove partiva il vecchio sentiero al quale
si è in gran parte sovrapposta la nuova strada forestale sterrata. Chi volesse può ancora percorrere la prima parte di questo sentiero, al fresco del bosco, per poi immettersi più avanti sulla sterrata.
A Ür di Cima non c'è possibilità di parcheggio.
Lasciamo pertanto la nostra vettura al quadrivio (m. 1370) dove un cartello indica l'Alpe Granda a ore 0.45 e un altro invita coloro che sono diretti al rifugio a prenotare il pranzo telefonando al n. 347 7566960.
Ci incamminiamo in leggera salita seguendo la forestale sterrata (che volendo potremmo anche percorrere in auto, meglio se con un fuoristrada).
Dopo alcuni passi superiamo una stanga che troviamo aperta.
Proseguiamo tra alberi e cespugli di ginestra e cominciamo a trovare delle canaline metalliche, di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua.
Più avanti percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo in salita (m. 1420). Alla destra vediamo la lunga catena della Orobie che termina con il Legnone.
Il fondo diventa in cemento (m. 1450).
Al successivo tornante sinistrorso incontriamo il vecchio sentiero che qui si innesta dalla destra. Un cartello indica il rifugio seguendo la strada che torna ad
essere sterrata e sale con minore pendenza (m. 1465).
Alla destra, un tubo bianco affiora dal terreno.
Il bosco diventa più fitto. Percorriamo una semicurva verso destra seguita da una curva verso sinistra mentre un torrente, che scende a cascata dalla destra, passa sotto alla sterrata (m. 1505).
Subito dopo, all'interno di una semicurva verso destra troviamo una targa che ricorda un escursionista deceduto.
Proseguiamo in salita.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1525).
All'esterno di una curva a destra, tre tronchi stesi raso terra formano delle rudimentali protezioni a valle.
Subito dopo, presso una curva verso sinistra, alcuni segnavia indicano, con il sentiero n. 19 che sale a destra: Scermendone e Merla; diritto: Granda (m. 1540).
Con minore pendenza percorriamo due curve sinistra-destra (m. 1550).
Alla sinistra, un tratto privo di alberi consente una veduta sulla catena delle Orobie e sul fondovalle valtellinese (m. 1570).
Continuiamo dapprima in salita e dopo una semicurva verso sinistra con pochissima pendenza.
All'interno di una semicurva verso destra c'è un baitello di pietra (m. 1585).
Subito dopo, un sentiero che sale dalla sinistra si immette nella sterrata. I segnavia indicano a sinistra: Erbolo, Lotto; diritto: Granda, Prato Tab., Lotto. Seguiamo la sterrata che riprende a salire.
Troviamo poi alcuni cartelli che consigliano ai pedoni diretti al rifugio di continuare sulla destra con l'ultimo tratto del vecchio sentiero mentre la sterrata fa un giro un poco più lungo. Poiché
noi siamo diretti al bivacco proseguiamo diritto con la sterrata (m. 1610).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire. Il bosco ora è più rado.
Percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da una verso destra molto ampia (m. 1635).
Superiamo altre due semicurve sinistra-destra (m. 1650).
Raggiungiamo il margine meridionale dell'Alpe Granda (m. 1670). Troviamo una palina con dei segnavia su fondo giallo che indicano, a destra: Rifugio Alpe Granda; diritto: Prato Tabiate, Lotto; dietro: Erbolo,
Lotto. Continuiamo diritto, in leggera salita, attorniati dai prati.
Poco dopo percorriamo una curva verso destra all'esterno della quale c'è una fontana con una grande vasca abbeveratoio.
Lasciamo la sterrata che continua verso destra in direzione del rifugio situato ai margini orientali dell'alpe e giriamo a sinistra verso delle baite che vediamo più avanti (m. 1685).
Dopo alcuni passi in leggera discesa proseguiamo su di una stradina inerbita che subito si biforca e continua verso sinistra quasi in piano e verso destra in salita. Teniamo la sinistra.
Superiamo una semicurva verso sinistra. Lasciamo a destra una baita/stalla.
Con poca pendenza raggiungiamo altre due baite accanto alle quali ci sono un tavolo con panche di legno e una vasca/lavatoio (m. 1685).
Oltre le baite continuiamo diritto dapprima quasi in piano e poi in leggera salita, forse su di un sentiero che in questo tratto non riusciamo a distinguere sotto alla neve. In basso alla sinistra vediamo una croce mentre in alto a
destra c'è un'antenna.
Lasciamo a destra un tombino/pozzetto (m. 1695).
Percorriamo un tratto in leggera discesa, uno in leggera salita, uno breve in discesa, uno quasi in piano e uno in leggera salita.
Proseguiamo in discesa (m. 1690).
Passiamo sotto ai rami di un alto larice e raggiungiamo una fontana con una lunga vasca in cemento suddivisa in tre parti. Davanti, più in basso, vediamo il bivacco.
Continuiamo a scendere. Alla destra ci sono degli alberi ai quali il sentiero si avvicina, poi piega a sinistra.
Con minore pendenza raggiungiamo la parte retrostante del bivacco (m. 1665).
Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 330 -35
Data escursione: dicembre 2018
|