Il Rifugio Vodala è abbinato alla stazione di arrivo della seggiovia che sale dagli Spiazzi di Gromo.
E' pertanto raggiungibile mediante l'impianto di risalita (quando questo è in funzione) oppure per mezzo di una sterrata che in parte si sovrappone alle piste di sci.
Accanto al rifugio c'è un rosone che indica le cime che possiamo ammirare con la loro altezza e la direzione nella quale dobbiamo guardare. Ecco l'elenco in senso antiorario:
Colle Vaccarizza (m. 1680), C. di Vodala (m. 2099), C. Timogno (m. 2172), M. Avert (m. 2085), Vigna Soliva (m. 2356), M. Calvera (m. 2301), Pizzo Redorta (m.
3038), Passo della Scaletta (m. 2530), Medasc (m. 2647), Cima Soliva (m. 2710), Pizzo Gro (m. 2653), Pizzo del Salto (m. 2665), Pizzo del Diavolo di Tenda (m.
2915), Pizzo Poris (m. 2712), M. Grabiasca (m. 2705), M. Aga (m. 2720), Passo Portula (m. 2278), M. Madonnino (m. 2502), M. Cabianca (m. 2601), Pizzo Torretta
(m. 2543), Passo d'Aviasco (m. 2289), M. Pradella (m. 2623), Pizzo Salina (m. 2495), Pizzo Farno (m. 2506), M. Corte (m. 2493), M. Spondone (m. 2445), M. Corru
(m. 1823), M. Secco (m. 2266), M. Secco anticima est (m. 2216), M. Vaccaro (m. 1957).
Lasciamo la provinciale (ex statale 671) della Val Seriana al bivio di Parre (km. 29) per continuare diritto con la provinciale 49 lungo il corso del Serio.
Arrivati a Gromo, tra il km 40 e il km 41, giriamo a destra seguendo la segnaletica che indica gli Spiazzi e Vodala e con un piccolo ponte attraversiamo il Serio.
Proseguiamo in salita con vari tornanti e raggiungiamo Boario Spiazzi dove, con un tornante destrorso, prendiamo Via Spiazzi. La strada termina nel Piazzale
Avert dove parte la seggiovia per Vodala (m. 1190).
In fondo al parcheggio, a lato dell'edificio dove si noleggiano sci, parte una ampia sterrata che sale nell'abetaia. Un cartello indica Vodala.
Ci incamminiamo lasciando a sinistra l'ingresso del "Parco Sospeso nel Bosco". Sulla destra invece ci accompagna una zigzagante pista di bob che scende tra gli alberi.
Ignoriamo una stradina sulla sinistra (m. 1215). Poco dopo troviamo un gabbiotto sulla destra.
Più avanti il percorso si restringe e diventa una stradina sterrata (m. 1245).
La pendenza aumenta e alterniamo alcune zone tra gli alberi ad altre tra i prati. Di tanto in tanto troviamo un segnavia a bandierina di colore rosso-bianco-rosso.
Ignoriamo una stradina che si stacca a sinistra ed entra nel bosco (m. 1310).
Ora alla destra non ci sono più alberi ma una pista da sci.
Poco dopo il percorso si sdoppia in due stradine parallele. Prendiamo quella a sinistra, più agevole in quanto con il fondo in cemento (m. 1345).
Saliamo in modo abbastanza ripido fino al termine del tratto in cemento. Qui i due percorsi si uniscono (m. 1415).
Subito percorriamo una curva a destra e continuiamo in piano. Alla sinistra c'è la Baita Pagherolo (m. 1437).
Proseguiamo in piano ignorando un sentiero che sale a sinistra e raggiungiamo una pista da sci. Qui troviamo una fontanella con una vasca scavata in un tronco.
Trascurati altri due sentieri che salgono nel bosco alla sinistra arriviamo ad un bivio dove i segnavia indicano diritto: Vodala; davanti verso destra:
Spiazzola. C'è anche una piccola cartina della zona. Alla destra ci sono delle reti di protezione per gli sciatori.
Proseguiamo diritto in modo abbastanza ripido.
Troviamo altre reti sulla sinistra (m. 1450).
Più avanti ignoriamo una stradina che si stacca a sinistra (m. 1475). Alla destra vediamo l'attacco per un cannone spara neve. Alla sinistra su un albero c'è
una targa che dice: "Anche le montagne respirano ma la nostra vita è troppo breve per potercene accorgere".
Passiamo sotto alla seggiovia (m. 1495).
Ora la pendenza diminuisce e, dopo un tratto in leggera salita, quasi in piano arriviamo ad un tornante sinistrorso (m. 1515). Qui troviamo per la prima e unica
volta il segnavia a bandierina con il n. 312. Davanti viene indicata la pista nera Testa e a destra quella rossa Pagherolo. Una freccia indica Vodala.
Davanti vediamo un ben panorama che termina all'orizzonte con una lunga catena di monti.
Dopo il tornante, proseguiamo in modo abbastanza ripido tra due reti di colore arancione tenendoci ai margini della pista da sci che è attraversata da
alcune canaline in cemento per lo scolo dell'acqua. Alla destra, oltre una valletta, vediamo una baita.
Al termine della salita proseguiamo in piano (m. 1565).
Sulla destra parte una seggiovia e, in leggera salta, ne passiamo sotto i cavi.
Raggiungiamo la Sella di Vodala dove troviamo uno slargo e un incrocio (m. 1580). Alcuni cartelli dicono: Vodala; diritto: Ave; dietro: Spiazzi. Alla destra,
non lontano, ci sono due vecchie baite.
Andiamo a sinistra in leggera salita e ripassiamo sotto la seggiovia (m. 1595).
Proseguiamo tra i pascoli con bella vista sui monti alla sinistra. Alla destra invece ci accompagna una canalina per lo scolo dell'acqua.
Dopo una curva verso destra, troviamo una madonnina su un masso alla sinistra (m. 1620). Stiamo camminando tra due seggiovie.
Davanti vediamo il rifugio e, dopo una breve salita, quasi in piano lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. 445
Data escursione: ottobre 2010
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