Il Rifugio Val Trompia è situato al termine di una bella faggeta, in località Pontogna, sulle pendici orientali del M. Guglielmo.
Primo itinerario: da Pezzoro
Usciamo dall'autostrada A4 a Ospitaletto (km. 206.2) e prendiamo la SP 19 che percorriamo interamente.
Superato il ponte sul Mella ci immettiamo nella SP 345 della Val Trompia con la quale arriviamo a Lavone dove al km. 25.6 deviamo a sinistra per prendere la SP 52.
Dopo un chilometro, presso un tornante destrorso, lasciamo la provinciale che prosegue verso Pezzaze per continuare diritto in direzione di Pezzoro.
Più avanti, sempre seguendo la segnaletica per Pezzoro, giriamo a sinistra e con vari tornanti ne raggiungiamo l'abitato.
Percorrendo la via principale troviamo due parcheggi, uno alla sinistra della strada e l'altro alla destra in posizione sopraelevata (m. 900).
Lasciata la macchina ci incamminiamo nella stessa direzione con Via de Contrini. All'inizio della strada, sulla destra, ci sono una fontana e alcuni
cartelli che indicano: Rifugio Pontogna a ore 1 e Monte Guglielmo a ore 3.
Ignoriamo sulla sinistra Via del Forcellino che conduce oltre che al Forcellino anche a Cimmo e Caregno. Altri segnavia in legno posti a cura del CAI
di Gardone indicano: Pezzoro m. 911; diritto con il sentiero 325: Rifugio CAI Valtrompia a ore 1, Monte Guglielmo a ore 2.50.
La strada è ancora asfaltata e sale accompagnata alla sinistra da un ruscello. Alla destra troviamo un'altra fontana con vasca. Poco dopo entriamo nel bosco.
Lasciamo poi a destra una strada chiusa da una stanga e proseguiamo diritto. Due segnali stradali indicano che è possibile continuare in auto solo
disponendo di un fuoristrada e che il limite di velocità è di 20 chilometri. Da qui al rifugio il fondo stradale alternerà tratti sterrati ad altri
con un misto di cemento e pietre. Di tanto in tanto troveremo delle canaline in metallo per lo scolo dell'acqua.
Terminato l'asfalto percorriamo un tratto su cemento poi, con il fondo sterrato, in rapida successione superiamo due ponti, passando dapprima alla
sinistra e poi alla destra del ruscello e ignorando una sterrata che prosegue diritto (m. 960).
Subito dopo un tornante ci manda verso destra abbandonando così il piccolo corso d'acqua.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire con il fondo in cemento e raggiungiamo un tornante sinistrorso (m. 995). Qui ci sono due
sentieri che proseguono diritto, uno in salita e l'altro che scende a Pezzoro. Seguiamo il tornante.
Il percorso diventa abbastanza ripido. Alla destra troviamo un casello dell'acquedotto sulla porta del quale leggiamo "Pozza Ciocca" (m. 1010).
Percorriamo un tratto in leggera salita su sterrato e poi continuiamo con maggiore pendenza e con il fondo in cemento.
La strada si snoda con varie semicurve dapprima con poca pendenza su sterrato, poi ancora in salita, e dopo pochi metri su cemento ancora su sterrato (m. 1060).
Ignoriamo un piccolo sentiero, inizialmente rinforzato da un tronco rasoterra, che sale a destra (m. 1080).
Presso una curva a sinistra la strada è bagnata da un rivolo che la attraversa (m. 1090).
Torniamo a salire in modo abbastanza ripido e con il fondo in cemento.
Superiamo un tornante destrorso all'esterno del quale c'è uno slargo dove è stato collocato un tavolo in legno con relative panche (m. 1120).
Continuiamo su sterrato dapprima con poca pendenza e poi in salita.
Superiamo alcune curve poi la pendenza aumenta e torniamo a camminare sul cemento.
Percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale ci sono dei prati (m. 1155).
Subito dopo, con il fondo sterrato, rientriamo nel bosco.
Dopo un tratto con il fondo in cemento la strada torna ad essere sterrata (m. 1170).
Poco dopo ignoriamo una sterrata pianeggiante che si stacca verso destra.
Dopo una curva a destra proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra su di un faggio c'è una croce; alla destra c'è un casello dell'acquedotto (m. 1200).
Subito dopo riprendiamo a salire accompagnati alla sinistra da un gruppo di faggi alti e ritti.
Poi la pendenza diminuisce. Ora è alla destra che ci sono altri grandi faggi.
Torniamo a salire. Poi percorriamo un tornante destrorso con il fondo in cemento (m. 1245) ma potremmo anche proseguire diritto su sterrato. Davanti già vediamo il rifugio.
Dopo il tornante torniamo su sterrato. La pendenza è leggera e, in fondo, vediamo dei cartelli stradali indicanti che la strada diventa agro silvo
pastorale e pertanto è percorribile solo dai mezzi autorizzati. Qui, o poco prima con un sentiero tra l'erba, giriamo a sinistra e raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello m. 360
Data escursione: ottobre 2011
Secondo itinerario: da Colle S. Zeno
Questo itinerario parte nei pressi del Rifugio Piardi, raggiungibile anche in auto tramite la stradina che collega Pezzaze a Pisogne.
a) da Pezzase (Val Trompia)
Usciamo dall'autostrada A4 a Ospitaletto (km. 206.2) e prendiamo la SP 19 che percorriamo interamente.
Superato il ponte sul Mella ci immettiamo nella SP 345 della Val Trompia con la quale arriviamo a Lavone dove al km. 25.6 deviamo a sinistra per
prendere la SP 52.
Dopo un chilometro, presso un tornante destrorso, ignoriamo la strada che prosegue diritto per Pezzoro e proseguiamo con la provinciale seguendo le
indicazioni per Colle San Zeno.
Superiamo Pezzaze e Avano e dopo alcuni chilometri arriviamo al Rifugio Piardi (m. 1418).
b) da Pisogne (Lago d'Iseo)
Con la statale 510 Sebina Orientale risaliamo il Lago di Iseo fino a Toline di Pisogne dove la lasciamo seguendo l'indicazione per la Val Palot.
Costeggiamo il lago e raggiungiamo il centro di Pisogne. Arrivati alla stazione ferroviaria giriamo a destra in Via Palini (cartello Val Palot).
Alla rotonda andiamo a sinistra e poi a destra in Via Romano (altro cartello Val Palot).
Giunti alla chiesa di S. Maria della Neve giriamo a destra in Via della Pace e continuiamo in salita fino al bivio di Dosseno. Al bivio, accanto a una
madonnina e una fontana, troviamo un grande cartello che indica diritto: Sonvico, Fraine, Val Palot e Colle S. Zeno e a destra: Pontasio, Siniga,
Grignaghe e Passabocche.
Proseguiamo diritto e superiamo le due frazioni di Pisogne: Sonvico e Fraine.
Ignoriamo sulla destra la strada per Croce Marino e Passabocche e proseguiamo diritto entrando in Val Palot.
Al successivo bivio giriamo a sinistra seguendo le indicazioni per il Colle di San Zeno che raggiungiamo dopo alcuni chilometri di salita.
Circa duecento metri prima di arrivare al Rifugio Piardi per che arriva da Pisogne, oppure dopo per chi arriva da Pezzaze, troviamo uno slargo di
fronte al quale parte una sterrata nella cui direzione i segnavia indicano: Cascina Gale a ore 0.40, M. Guglielmo a ore 1.40, Croce di Marone a ore
3.20, Malga Foppella, Rifugio Medelet, Rifugio Valtrompia a ore 1.20.
Lasciata la macchina ci incamminiamo sulla sterrata in salita.
Poco dopo troviamo un segnale di divieto di transito ed una stanga alzata.
Dopo un breve tratto con due strisce di cemento, in corrispondenza del passaggio delle ruote, la strada torna ad essere completamente sterrata.
Camminiamo in piano con un muretto alla sinistra. Una freccia gialla indica la direzione dalla quale proveniamo.
Alla sinistra c'è un prato. Poi entriamo in un bosco (m. 1420). Alla sinistra c'è ancora un muretto. Vediamo un'altra freccia gialla.
Percorriamo una curva a sinistra in leggera discesa e poi un'altra a destra quasi in piano ed usciamo dal bosco. Davanti vediamo il Monumento al
Redentore sulla cima del M. Guglielmo.
Lasciata alla sinistra una cascina arriviamo ad un bivio (m. 1415). La stradina alla sinistra è chiusa da una stanga ed un segnale stradale indica il
divieto di transito agli automezzi. Prendendola con il percorso contrassegnato con il segnavia 327 arriveremo al Rifugio Valtrompia passando per la
Malga Vivazzo di Mezzo e la Malga Mattone; poi ritroveremo l'altro percorso contrassegnato con il n. 326 poco prima di arrivare al Rifugio Valtrompia. Nessun segnavia indica il percorso 327 mentre viene ben
segnalato il 326 che prosegue diritto: Cascina Gale a ore 0.40, M. Guglielmo a ore 1.40, Croce di Marone a ore 3.10. Dietro il Rifugio
Piardi è indicato a 10 minuti.
Proseguiamo diritto, in leggera salita, rientrando nel bosco.
Alla sinistra vediamo una palina del metanodotto.
Continuiamo quasi in piano superando una sbarra che troviamo aperta.
Poi, in leggera salita, passiamo accanto ad un cartello che avverte di prestare attenzione per la presenza di un capanno di caccia.
Torniamo a camminare quasi in piano. Ora attorno ci sono solo radi alberi mentre e alla destra possiamo ammirare un bel panorama.
Percorriamo una curva verso destra all'interno della quale c'è il capanno di caccia.
Proseguiamo con poca pendenza poi percorriamo una curva a sinistra tra gli alberi e torniamo in piano.
Alla sinistra ci accompagna ancora un altro basso muretto.
Continuiamo in leggera discesa. In questo punto la sterrata è coperta con due strisce di cemento. Attorno ci sono prati, alberi e alcune paline del
metanodotto. Vediamo un vecchio cartello con una scritta ormai illeggibile.
Passiamo tra i due piloni di cemento che fanno da ingesso alla Malga Foppella e subito la raggiungiamo (m. 1425). La case e le stalle hanno il tetto
di colore verde. Passiamo accanto ad una fontana con una grande vasca in cemento.
Oltre la malga riprendiamo il cammino verso il M. Guglielmo.
Camminiamo quasi in piano tra i prati e vediamo sulla destra un'altra fontana con vasca.
Poi, in leggera salita, lasciamo a destra una baita, situata un poco più in basso.
Ora la strada diventa un sentiero che si divide in varie tracce (m. 1445). Ci troviamo su un ampio crinale erboso tra il M. Guglielmo e il Colle S. Zeno.
Ci spostiamo poi verso destra camminando a mezza costa tra gli alberi in leggera salita.
Saliamo con un ampio sentiero pietroso.
Percorriamo poi un tratto quasi in piano (m. 1480). Per un po' usciamo dal bosco.
Ad un bivio andiamo a destra in salita.
Poi il bosco termina (m. 1505). Ora siamo attorniati solo da prati e in alto a destra vediamo la Malga Gale.
Proseguiamo diritto seguendo tracce di sentiero in modo abbastanza ripido.
Poi raggiungiamo e seguiamo la recinzione della malga (pali di legno con 4 cavi di filo spinato). La salita termina quando arriviamo al cancello della
malga (m. 1550). Accanto all'ingresso alcuni segnavia indicano a sinistra il Rifugio Val Trompia e a destra il Rifugio Medelet.
Ci immettiamo sulla sterrata, che termina proprio qui davanti alla malga, e andiamo a sinistra in piano iniziando a costeggiare il versante nord del
Monte Guglielmo.
Dopo una curva a sinistra, percorriamo un lungo tratto con varie semicurve che nel periodo invernale sono in ombra. Attorno ci sono degli alberelli.
Proseguiamo in leggera discesa. Alla destra troviamo un muro in pietre e cemento.
Più avanti, su una grande pietra leggiamo l'indicazione: "Giro delle Creste" (m. 1525). Vediamo delle frecce gialle che indicano la direzione dalla quale proveniamo.
Proseguiamo quasi in piano attorniati da alberi.
In basso a sinistra ancora vediamo gli edifici della Malga Foppella, riconoscibili dai tetti di colore verde.
Percorriamo un tratto in discesa (m. 1520) poi la pendenza diminuisce un poco. Superiamo alcune semicurve.
Attorno ci sono in prevalenza cespugli il che consente, verso sinistra, una bella vista panoramica sulla vallata e sulle cime lontane.
Dopo una curva a destra (m. 1475) torniamo a percorrere un lungo tratto che nel periodo invernale è in ombra.
Terminati gli alberi, superiamo un'ampia curva a destra in leggera discesa.
Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra. Davanti verso sinistra cominciamo a vedere in lontananza il Rifugio Val Trompia.
Proseguiamo alternando piano e leggerissima discesa tra radi alberi e cespugli.
Raggiungiamo una sbarra di colore rosso che troviamo aperta (m. 1420).
Dopo alcune curve vediamo un segnale stradale che avverte, coloro che provengono in senso contrario, che la sterrata terminerà 50 metri più avanti.
Lasciamo a destra un piccolo sentiero.
Proseguiamo in leggerissima discesa (m. 1405).
Ignoriamo un altro piccolo sentiero che sale a destra. In basso a sinistra vediamo una pozza.
Camminiamo in piano e troviamo un cartello, rivolto a coloro che provengono in senso opposto, che indica il divieto di transito ai veicoli.
Poco dopo raggiungiamo la Malga Pontogna composta da alcuni edifici adibiti ad abitazione o a stalla. C'è anche una fontana con una grande vasca in
cemento. I segnavia indicano: Malga Pontogna (m. 1384); Monte Guglielmo a ore 1.25; Rifugio Cal Trompia a ore 0.15; Malga Gale a ore 0.50.
Proseguiamo in leggera discesa con due tornanti sinistra-destra con il fondo in cemento, che possiamo tagliare con un sentierino che scende con
maggiore pendenza tra l'erba (m. 1375).
Continuiamo tra i prati (m. 1360).
Poi entriamo in un bosco e riprendiamo a scendere. Alla sinistra ci sono dei faggi secolari.
Usciti dal bosco percorriamo un breve tratto su cemento e pietre.
Continuiamo poi in piano, passiamo sotto dei cavi e raggiungiamo un baitello sulle cui pareti vediamo il segnavia 325.
Arriviamo ad un bivio (m. 1325). Dalla sinistra, accanto ad uno skilift, arriva il percorso n. 327 che avevamo lasciato quasi all'inizio. E' questo
infatti il punto in cui i due percorsi tornano ad unirsi.
Poco dopo raggiungiamo una pozza accanto alla quale alcuni segnavia indicano dietro: M. Guglielmo (sentiero 325) a ore 1.40, Malga Gale (sentiero
325-326) a ore 1, Colle San Zeno (sentiero 327) a ore 1.15; a destra: Caregno (sentiero 320) a ore 1.10.
Possiamo proseguire con la sterrata che fa un giro più lungo verso sinistra. Conviene però prendere un sentiero che continua diritto.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Il sentiero si allarga e diventa una stradina inerbita.
Scendiamo tra i prati verso il visibile Rifugio Valtrompia. Poi la pendenza diminuisce. Alla sinistra c'è una costruzione. Passiamo sotto dei cavi e
poi seguendo i piloni arriviamo al rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.20 - Dislivello m. +142 -300
Data escursione: ottobre 2011
Terzo itinerario: dai Piani di Càregno (sentiero 320)
Usciamo dall'autostrada A4 a Ospitaletto (km. 206.2) e prendiamo la SP 19 che percorriamo interamente.
Dopo il ponte sul Mella, giriamo a sinistra e ci immettiamo nella SP 345.
Superate Concesio, Sarezzo e Gardone, prendiamo una strada a sinistra all'inizio della quale la segnaletica indica: Magno a km 3, Caregno a km 7, La Fabbrica.
Troviamo alcuni bivi e continuiamo in salita.
Superiamo Magno e Caregno e raggiungiamo l'Altopiano di Caregno (m. 1011) dove lasciamo la macchina in un vasto parcheggio situato tra un'entrata
secondaria dell'agriturismo La Valle (sx) e il parcheggio del ristorante La Fabbrica (dx). I segnavia indicano: Altopiano di Caregno, La Fabbrica m.
1002; diritto: inizio sentieri 317, 317 bis, 318, 318 bis, 320 a ore 0.05. Un cartello segnala alcune strutture ricettive; accanto: Albergo Bar Ristorante La
Fabbrica; dietro: Casa Vacanze Stallino a ore 0.10, Rifugio Caregno a ore 0.05; diritto: Agriturismo La Valle a ore 0.05, Azienda Agricola Pesei
a ore 0.40, Rifugio Cai Valtrompia a ore 1.30. Un altro cartello segnala invece le aree di sosta; diritto: Cascina La Valle a ore 0.05, Fontanino
della Salute a ore 0.10, Cascina La Roda a ore 0.05; dietro: Cascina Stallino a ore 0.10.
Ci incamminiamo in leggera salita, tra due siepi, su di una stradina con il fondo in cemento, lasciando a destra "La Fabbrica".
Vediamo un bollo bianco rosso. Ora alla destra c'è una rete.
Troviamo un cancello alla sinistra e poco dopo altri due sul lato destro della strada. Continuiamo quasi in piano.
Raggiungiamo una santella contenente la statua di una madonnina (m. 1020). Qui la strada si divide. Vari segnavia attaccati ad un palo di legno indicano:
- a sinistra con il sentiero 317: Chiesetta Alpini a ore 0.10, Corni Rossi m. 1236 a ore 0.55, Croce di Marone m. 1164 a ore 3.20;
- a sinistra con il sentiero 318-325: Passo Sabbione m. 1442 a ore 1, Malga Stalletti Bassi m. 1542 a ore 1.25, Monte Guglielmo m. 1948 a ore 2.40;
- a sinistra con il sentiero 317 bis-317: Passo Lividino m. 1335 a ore 0.50, Corne del Tu' m. 1300 a ore 1, Croce di Marone m. 1164 a ore 3;
- diritto con il sentiero 320: Località Campedei m. 1160 a ore 1, Rifugio Cai Valtrompia località Pontogna m. 1259 a ore 1.40;
- diritto con il sentiero 318 bis-318-325: Passo Sabbione m. 1442 a ore 1.10, Monte Guglielmo m. 1948 per la Valle della Nistola a ore 2.50.
Delle due strade che proseguono diritto ignoriamo quella più a sinistra che si dirige verso una proprietà privata e prendiamo quella più a destra indicata da un bollo bianco-rosso su di una bacheca.
La strada è asfaltata e procede con pochissima pendenza. Alla sinistra ci sono alcune case; alla destra, oltre un fila di alberi, ci sono dei prati.
Passiamo accanto ad un cartello che parla della "Geologia del territorio dell'Altopiano di Caregno".
Continuiamo quasi in piano attorniati dai prati.
Alla sinistra, preceduta da un parcheggio con due posti auto, troviamo l'area di sosta "Cascina la Roda" all'interno della quale vediamo due tavoli con relative panche (m. 1025).
Alla sinistra troviamo una bacheca con una cartina della zona. Vari segnavia indicano dietro: Casa Vacanze Stallino a ore 0.15, Rifugio Caregno a ore 0.10, Albergo Bar Ristorante La Fabbrica a ore
0.05, Agriturismo La Valle a ore 0.05; diritto: Azienda Agricola Pesei a ore 0.35, Rifugio Cai Valtrompia a ore 1.25. C'è anche un cartello intitolato "L'antica rete stradale".
Ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra e proseguiamo diritto (m. 1035).
Attorniati da siepi percorriamo un'ampia semicurva verso sinistra.
Troviamo un gruppo di case alla sinistra e solo un paio alla destra. Alla sinistra ci sono uno slargo e una stradina che sale con il fondo in cemento. I segnavia indicano a sinistra con il percorso
318bis-318-325: Passo Sabbione m. 1442 a ore 1, Monte Guglielmo per Valle della Nistola m. 1948 a ore 2.40; diritto con il percorso 320: Località Campedei m. 1160 a ore 0.50, Rifugio CAI Valtrompia
località Pontogna m. 1259 a ore 1.30; dietro: Caregno la Fabbrica m. 1002 a ore 0.10. Continuiamo diritto.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un palo in cemento.
In un prato alla sinistra vediamo una cascina diroccata. Attorno alla strada, che ora ha il fondo in cemento, ci sono dei prati e pochi alberi.
Proseguiamo in leggera discesa.
Alla destra vediamo un bollo bianco-rosso sul tronco di un albero. Sempre alla destra c'è un slargo con: una fontana, quattro panchine e una bacheca. I segnavia su di un cartello
indicano dietro: Casa Vacanze Stallino a ore 0.20, Rifugio Caregno a ore 0.15, Albergo Bar Ristorante La Fabbrica a ore 0.10, Agriturismo La Valle a ore 0.10; diritto: Azienda Agricola Pesei
a ore 0.30, Rifugio Cai Valtrompia a ore 1.20.
Altri segnavia indicano diritto con il percorso 320: Località Campedei m. 1160 a ore 0.50, Rifugio CAI Valtrompia località Pontogna m. 1259 a ore 1.30; dietro: Caregno la Fabbrica m. 1002 a ore 0.10.
Ignoriamo una strada con il fondo in cemento che sale a sinistra (m. 1025).
Poco dopo, incrociamo un ruscello che attraversa la strada passandole sotto e percorriamo una curva verso destra molto ampia. In un prato, in alto a sinistra, vediamo una vecchia cascina. Una
stradina, superando un cancello aperto, sale a raggiungerla. Un cartello parla de "La cascina dell'altopiano".
Proseguiamo in salita. Vediamo un bollo bianco-rosso su di un palo in metallo. Attorno ci sono alcune baite/case sparse; una alla destra è diroccata.
Percorriamo due curve sinistra-destra. Alla sinistra c'è un cancello di legno (m. 1045).
Poco dopo, ad una biforcazione teniamo la destra (m. 1050). Passiamo accanto ad un cartello intitolato "Le uccellande". Continuiamo in leggera salita. Alla destra abbiamo una
recinzione con pali di legno che reggono una rete a quadrotti.
Alla destra troviamo un cartello intitolato "La geologia del territorio".
Superiamo due curve sinistra-destra. Una sterrata scende a destra e conduce ad una vecchia stalla (m. 1055).
Alla sinistra troviamo un cancello di ferro e l'inizio di una recinzione con paletti di ferro e tre cavi. Continuiamo quasi in piano.
Passiamo sotto ad un cavo. Subito dopo, davanti ad un cancello di ferro, giriamo a sinistra.
Proseguiamo con poca pendenza e lasciamo a sinistra un altro cancello.
Alla destra c'è una casa recintata (m. 1060).
Riprendiamo a salire camminando tra due recinzioni.
Poco dopo il tratto su cemento termina e proseguiamo su sterrato (m. 1070).
Subito troviamo un sentiero che scende a destra verso l'Azienda Agricola Pesei mentre alla sinistra c'è ancora la recinzione all'interno della quale vediamo un roccolo. Continuiamo quasi in piano.
Rientriamo nel bosco.
Con poca pendenza, torniamo a camminare su cemento e, davanti ad un traliccio dell'alta tensione, superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1080). Alla sinistra abbiamo un basso muretto di pietre
sormontato da una recinzione con pali di legno e due cavi.
Ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra in leggera discesa.
Dopo una semicurva verso destra proseguiamo in salita, con il fondo in cemento.
Trascuriamo una sterrata alla sinistra che conduce a una cascina (m. 1095).
Continuiamo quasi in piano. Poco dopo, in alto a sinistra, vediamo un'altra cascina.
Proseguiamo in leggera discesa ignorando la sterrata che sale verso quest'ultima cascina.
Di tanto in tanto vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero.
Alla sinistra troviamo delle gabbie contenenti pietre allo scopo di prevenire un eventuale smottamento del terreno.
In discesa, percorriamo due semicurve destra-sinistra (m. 1090).
Continuiamo in lievissima discesa. Alla destra troviamo una panchina e un cartellone con la foto dell'Azienda Agricola Pesei che vediamo più in basso. Alla sinistra c'è il bosco mentre alla destra,
dove il pendio scende tra prati e arbusti, vediamo un bel panorama.
Proseguiamo in discesa. Alla destra c'è una siepe.
Percorrendo un tratto quasi in piano vediamo un bollo bianco-rosso su di una roccetta affiorante alla sinistra della strada.
Poco sotto alla destra c'è una vecchia cascina.
Continuiamo in leggera discesa.
Alla destra troviamo una bacheca con una cartina della zona e dei segnavia che indicano, dietro:
Casa Vacanze Stallino a ore 0.40, Rifugio Caregno a ore 0.35, Albergo Bar Ristorante La Fabbrica a ore 0.30, Agriturismo La Valle a ore 0.30; diritto: Azienda Agricola Pesei
a ore 0.10, Forcellino, Pezzoro. Altri segnavia indicano con il sentiero 320 che si stacca alla sinistra: Località Campedei m. 1160 a ore 0.30, Rifugio CAI Valtrompia località Pontogna m. 1259 a ore
1.10; dietro: Caregno La Fabbrica a ore 0.30. C'è anche un cartello che, oltre a mostrare una cartina della zona, illustra e descrive la fauna locale. Prendiamo il sentiero alla sinistra che dopo pochi
passi in salita continua quasi in piano nel bosco (m. 1070).
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero e proseguiamo con poca pendenza.
Percorriamo un breve tratto in salita comminando su fondo roccioso (m. 1090).
Continuiamo con poca pendenza.
Per alcuni metri, alla sinistra abbiamo una parete di roccia.
Poco dopo arriviamo ad una biforcazione e teniamo la destra come indicato da un segnavia 320 bianco-rosso (m. 1095).
Superiamo un tornante destrorso.
Riprendiamo a salire. Per un tratto il sentiero è incassato tra le pietre.
Dopo pochi passi in lievissima discesa continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita (m. 1110).
Alla destra, un'apertura del bosco consente una veduta panoramica. Tra gli alberi ci sono alcuni agrifogli. Superiamo una semicurva verso sinistra.
Proseguiamo in salita (m. 1120).
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 1130).
Per un tratto il sentiero è più largo. Subito dopo si divide e si ricompone.
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi quasi in piano (m. 1135). Superiamo una semicurva verso sinistra.
Un sentiero sale a sinistra. Un cartello indica diritto la Malga Pontogna. Continuiamo diritto.
Alterniamo tre tratti in leggera salita ad altrettanti quasi in piano.
Raggiungiamo un incrocio (m. 1150). Davanti abbiamo due sterrate; un'altra retrocede verso sinistra con un tornante. I segnavia indicano
- davanti verso sinistra in leggera salita: Forcellino, Pezzoro, Rifugio CAI Malga Pontogna;
- davanti verso destra in discesa: Altopiano di Caregno, Cascine Cinesso;
- con il tornante sinistrorso: Sorgente Crus dè Vià, Malga Stalletti, Monte Guglielmo;
- dietro: Altopiano di Caregno, La Fabbrica.
Prendiamo la sterrata che continua diritto verso sinistra in leggera salita.
Subito dopo al margine destro della stradina troviamo un tronco collocato raso terra. Altri ne troveremo più avanti.
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi in lievissima discesa.
Ignoriamo una sterrata che scende verso destra (m. 1145).
Poco dopo, una sterrata, chiusa da una sbarra di legno, sale a sinistra. Un cartello informa che conduce verso "El rocol dei Gioanele" che vediamo poco più in alto. Continuiamo
diritto in discesa con il bosco alla sinistra e una veduta panoramica alla destra.
Poco dopo, lasciamo la sterrata e prendiamo un sentiero, segnalato da una freccia, che si stacca alla sinistra. Un altro cartello indica Caregno dietro con il percorso 320 (m. 1140).
Continuiamo quasi in piano nel bosco.
Con poca pendenza percorriamo una semicurva verso sinistra.
Subito dopo, in leggera discesa incrociamo un altro sentiero e continuiamo diritto in leggera salita (m. 1140).
Quasi in piano superiamo due semicurve destra-sinistra e troviamo delle radici che affiorano dal sentiero.
Continuiamo in leggera salita. Il bosco è più rado.
All'esterno di una curva verso sinistra, più in basso vediamo un baitello (m. 1155).
Proseguiamo in lievissima discesa. Ora il bosco è più fitto.
In leggera discesa percorriamo una curva verso destra e continuiamo in leggera salita.
Una radice ricurva affiora dal terreno in mezzo al sentiero. Prestiamo attenzione per non inciampare infilandoci il piede.
Da dietro-destra sale una sterrata. Un cartello appeso ad un albero indica dietro: Caregno. Ci immettiamo sulla sterrata e continuiamo diritto (m. 1160).
Cominciamo a trovare delle canaline in cemento per lo scolo dell'acqua di traverso alla stradina.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Percorriamo due tratti quasi in piano intervallati da uno con poca pendenza.
Superiamo un'altra semicurva verso sinistra.
Alla destra troviamo una casa recintata. Alla sinistra ci sono uno slargo, una bacheca con una cartina della zona e un largo sentiero che retrocede in salita. I segnavia indicano: Località Campedei m.
1160; diritto: Rifugio CAI Valtrompia m. 1259 n. 320 a ore 0.35; dietro: Caregno m. 1002 n. 320 a ore 0.50.
In leggera salita percorriamo una semicurva verso sinistra incassata nel terreno circostante (m. 1180).
Alla destra troviamo una panchina e una fontana con l'acqua che scende in una colonnina di ghiaccio. Proseguiamo in salita (m. 1190).
Dopo un breve tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Presso una curva verso destra attraversiamo il letto di un ruscello che troviamo asciutto (m. 1215).
Per un tratto la sterrata è incassata nel terreno circostante (m. 1225).
Proseguiamo con poca pendenza. Ignoriamo un sentiero che scende a destra verso una baita tra gli alberi (m. 1230).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Riprendiamo a salire.
Dopo una semicurva verso destra percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante (m. 1245).
In leggera salita superiamo due semicurve destra-sinistra.
Proseguiamo in salita percorrendo un altro tratto incassato e una semicurva verso destra (m. 1265).
Presso un'altra semicurva verso destra troviamo un grande larice sradicato (m. 1280).
Con il fondo in cemento percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 1290).
Proseguiamo con il fondo pietroso.
Il tratto incassato termina poco prima di un tornante sinistrorso dove ignoriamo altri due percorsi che continuano diritto e verso destra (m. 1310).
La stradina torna ad essere sterrata.
Superiamo un tornante destrorso oltre il quale torniamo a camminare con la stradina incassata nel terreno circostante (m. 1315).
Troviamo degli alberi caduti sul percorso.
Superiamo una curva verso sinistra (m. 1325) seguita da una verso destra incassata nel terreno (m. 1335).
Il fondo della strada ora è in cemento (m. 1340).
Presso una curva verso sinistra lasciamo la stradina e prendiamo il sentiero che si stacca alla destra (m. 1345). I segnavia indicano seguendo la strada: Malga Pontogna; seguendo il sentiero: Pozza
Lavecolo a ore 0.15, Rifugio CAI.
Il sentiero inizia in discesa incassato tra le pietre e poi continua nel bosco. Cominciamo a trovare anche dei bolli gialli.
Percorriamo un tratto in leggera discesa e uno quasi in piano (m. 1325).
Superiamo un breve tratto in leggera discesa camminando sopra della radici affioranti dal sentiero.
Continuiamo quasi in piano con delle serpentine appena accennate. Alla destra, tra gli alberi, cominciamo a vedere il rifugio (m. 1320).
Superiamo una semicurva verso destra. Gli alberi ora sono radi.
Percorriamo un tratto allo scoperto. Il questo punto il sentiero è ghiacciato (m. 1310).
In leggera salita raggiungiamo la pozza, anch'essa ghiacciata, data la stagione (m. 1325). Qui troviamo un palo di legno con vari segnavia che indicano
- a sinistra con il percorso 325: Malga Pontogna m. 1384 a ore 0.10, Malga Stalletti Alti m. 1690 a ore 0.50, M. Guglielmo m. 1948 a ore 1.40; con il percorso 325-326: Malga Gale m. 1557 a ore 1;
con il percorso 327: Malga Mattone m. 1269 a ore 0.20, Malga Vivazzo m. 1238 a ore 0.45, Colle San Zeno m. 1434 a ore 1.15;
- dietro con il percorso 320: Località Campedei m. 1160 a ore 0.25, Caregno La Fabbrica m. 1002 a ore 1.20;
- a destra con il percorso 325: Rif. CAI Valtrompia m. 1259 a ore 0.05, Pezzoro m. 911 a ore 0.45.
Alla destra ci sono due sterrate e un sentiero. Prendiamo il sentiero che scende direttamente al rifugio (ma potremmo anche seguire la sterrata al centro che fa un giro un poco più lungo).
Scendiamo in modo abbastanza ripido poi la pendenza diminuisce un poco.
Il sentiero si allarga e diventa una stradina inerbita. Transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione (m. 1295).
Continuiamo a scendere con minore pendenza. Lasciamo a sinistra una costruzione.
Passiamo sotto a dei cavi che poi ci accompagnano alla destra (m. 1275).
Poco dopo raggiungiamo il rifugio (m. 1260).
Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello m. 400 -151
Data escursione: gennaio 2019
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