Il Rifugio Scoiattolo, ottenuto dalla ristrutturazione di Malga Corva, è situato a Cima Rest, di fronte all'Osservatorio Astronomico.
Cima Rest è una frazione di Magasa, piccolo comune montano dell'alta Val Vestino.
La zona è caratterizzata dai "Fienili", caratteristici fabbricati rurali dal tetto molto spiovente in paglia di frumento. In origine, al piano inferiore c'era
l’abitazione per il contadino e la stalla per il bestiame, e a quello superiore il deposito per il fieno. Ora sono stati in parte ristrutturati e adibiti ad uso abitativo.
Lasciamo l'autostrada A4 al casello di Brescia Est (Km. 228.8) e prendiamo la Statale 45 Bis Gardesana Occidentale in direzione Salò.
Giunti a Gargnano, al Km 84.5, giriamo a sinistra e proseguiamo con la Provinciale 9. Inizialmente saliamo con bella vista sul Lago di Garda e sul Monte Baldo poi, superata Navazzo,
ci addentriamo nella valle e raggiungiamo la diga del Lago di Valvestino. Il lago del bel colore smeraldo si insinua nelle varie diramazioni della valle stessa,
assumendo le sembianze di un fiordo.
Costeggiata la sponda destra del lago, arriviamo ad una rotonda dove lasciamo a sinistra la strada che scende al Lago d'Idro. Continuiamo, sempre seguendo la
S.P. 9, risalendo la stretta valle percorsa dal Torrente Magasino. Giunti al Km. 27 troviamo sulla sinistra Magasa.
Se vogliamo effettuare il percorso più lungo, descritto nel primo itinerario, dobbiamo lasciare la macchina nel parcheggio che precede l'inizio del paese.
Altrimenti possiamo continuare con la provinciale fino a Cima Rest.
Primo itinerario: da Magasa
Lasciata la macchina nel parcheggio antistante l'abitato (m. 955), percorriamo la via principale di Magasa.
Passiamo accanto alla chiesa e, giunti ad un bivio, andiamo a destra.
Superiamo il municipio e arriviamo in fondo alla strada, dove troviamo una mulattiera selciata che sale tra le case (m. 975). Un segnavia indica il Percorso
Storico n. 2 che con cinque ore di cammino consente di effettuare un ampio giro in senso orario passando per Denai, Cima Rest e Cadria. Ne percorreremo solo una
parte.
Usciti dall'abitato, saliamo ripidamente e ci addentriamo in un bosco ignorando due sentieri che si staccano, uno per parte.
Ad un bivio andiamo diritto seguendo un bollo bianco rosso con il n. 64 che vediamo su di un palo.
Superiamo un ruscello. Dopo un tratto con poca pendenza, saliamo con alcuni zig-zag.
Ad una curva a sinistra ignoriamo un sentierino che prosegue diritto. Sulla sinistra ci sono le fondamenta di un vecchio rudere.
Più avanti, in basso a sinistra, intravediamo tra gli alberi i tetti di Magasa.
Dopo un tornante a destra, continuiamo in leggera salita. Sulla destra c'è un parapetto di legno. In alto a destra, oltre la vallata, vediamo alcuni dei
caratteristici fienili.
Con una curva a destra passiamo accanto ad una parete rocciosa.
Passiamo in un intaglio tra due rocce (m. 1085) oltre il quale sulla destra c'è una
protezione in legno.
Percorso un tratto in leggera salita, con maggiore pendenza raggiungiamo un bivio (m. 1105). Il percorso principale continua a sinistra mentre quello a destra è
una scorciatoia. Poco dopo tornano ad unirsi.
Prima di una curva a sinistra, troviamo una santella con un crocefisso (m. 1130).
Continuiamo poi in leggera salita a mezza costa sull'ampio sentiero.
Raggiungiamo il primo fienile, a sinistra, mentre a destra nel prato ne vediamo un altro in cattive condizioni.
Troviamo poi un casello dell'acquedotto e una stradina asfaltata (m. 1175). I segnavia indicano a sinistra il Percorso 1 per Vott e Ponte Franato; a destra
il Percorso 2 per Denai.
Andiamo a destra e raggiungiamo una casa e un fienile ben ristrutturato affittabile come abitazione.
Continuiamo in leggera salita tra ripidi pascoli e cascine.
Superato un altro fienile e una casa, arriviamo ad un bivio (m. 1210). A sinistra il Percorso 2 continua verso Denai e a destra il Percorso 3 verso Bocca di
Caplone.
Seguiamo il primo e con un tornante destrorso passiamo davanti ad una cascina.
La stradina ora ha il fondo in cemento. Saliamo ignorando una diramazione a sinistra.
Percorriamo un tratto pianeggiante e torniamo a salire superando altre case (m. 1280). Passiamo sotto i fili della corrente.
Sulla destra troviamo un tavolo in legno e relative panche. Un segnavia indica il sentiero 64.
Raggiungiamo poi un altro bivio (m. 1300). I segnavia indicano che siamo in località "Il Pilaster". A sinistra continua il percorso n. 3 mentre a destra, su
sterrato, il n. 2.
Andiamo a destra passando accanto al cancello di una casa poi, quasi in piano, entriamo in un bosco e superiamo un ponticello.
Una stradina sale a sinistra verso una casa mentre più sotto a destra vediamo un fienile.
Un rivolo attraversa la strada su un letto artificiale in cemento.
Percorriamo un tratto in leggera discesa in una faggeta. Sulla destra nei prati vediamo altri edifici.
Superiamo il Magasino che attraversa la strada anch'esso su un letto artificiale in cemento (m. 1290).
Continuiamo in leggera salita tra pascoli recintati. Di traverso alla strada ci sono alcune canaline in cemento per lo scolo dell'acqua.
Vediamo un fienile a sinistra e poi altri edifici e ruderi.
Passiamo tra due fienili (m. 1340). In basso a destra vediamo la Malga Alvezza alla quale scenderemo più avanti.
Con percorso quasi pianeggiante arriviamo ad un bivio (m. 1350). I segnavia indicano a sinistra in salita: Cima Tombea, Monte Caplone e Passo Puria; a destra in
discesa: Percorsi 2 e 3, Cima Rest a ore 0.35.
Andiamo a destra; la stradina ora ha il fondo in cemento.
Passiamo accanto ad un tavolo e due panche in legno e scendiamo fino ad una casa.
In piano passiamo tra un pinnacolo di roccia e alcuni vecchi faggi dalle forme singolari e tormentate.
Continuiamo in leggera discesa e raggiungiamo la casa e la stalla di Malga Alvezza, precedute da una fontana scavata nel legno (m. 1280).
Un segnavia indica il Percorso 3 e la continuazione verso Cima Rest. Il fondo ora è selciato.
Scendiamo ancora un poco (m. 1270) e poi percorriamo un tratto con lievi saliscendi. A sinistra c'è una faggeta mentre dalla parete a destra scende un ruscello
che attraversa il cammino.
Torniamo a salire con poca pendenza, su fondo sterrato e poi selciato. Poi, in piano, superiamo un gruppo di case (m. 1300).
La strada ora alterna un tratto in cemento ad uno sterrato e poi inizia a scendere leggermente.
Poi il fondo ritorna in cemento e la discesa diventa ripida.
Passiamo tra prati e qualche edificio. Superiamo la cascina Angelet.
Con il fondo ora selciato, dopo un prato recintato con una staccionata in legno, arriviamo ad un bivio. A destra viene indicato un fienile tipico mentre diritto:
Cima Rest a ore 0.10 e il Percorso Storico n. 3 che richiede un tempo di ore 6.15.
Con un rettilineo in leggera discesa su fondo in cemento, scendiamo tra due recinzioni verso la Chiesetta degli Alpini e la strada asfaltata (m. 1220).
Qui giunti, alcuni segnavia indicano alle nostre spalle il Monte Caplone e la Malga Tombea.
Sulla destra c'è una piccola area di sosta e un cartellone che indica, a lato della chiesa, il sentiero n. 63: Osservatorio a ore 0.20, Cima Gusaur a ore 0.40 e
Bocca della Croce a ore 1.
Prendiamo questa stradina tra campi recintati, che parte pianeggiante e poi inizia a salire. In alto a destra vediamo un roccolo.
Al termine della salita troviamo due baite e il traliccio di un ripetitore.
Pochi passi a sinistra in discesa ci portano su una stradina sterrata. Un cartello indica verso destra, a 800 metri, l'Osservatorio e il Rifugio Scoiattolo.
In leggera salita tra gli alberi raggiungiamo un bivio nei pressi di una costruzione. Qui i segnavia indicano a sinistra il Rifugio Scoiattolo e a destra
l'Osservatorio, entrambi già visibili (m. 1260).
Andiamo a sinistra in salita verso gli alberi e superiamo una bacheca con un cartello che parla di Magasa e dintorni.
Attraversiamo una faggeta con alberi secolari e raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. +490 -170
Data escursione: novembre 2008
Secondo itinerario: da Cima Rest
Lasciata a sinistra Magasa, saliamo con l'auto fino a Cima Rest.
Qui possiamo parcheggiare la macchina accanto alla Chiesetta degli Alpini (m. 1220) e prendere il sentiero 63 descritto nell'ultima parte del precedente itinerario.
Possiamo anche continuare, lungo la strada asfaltata in leggera discesa, fino al villaggio di Cima Rest (m. 1205).
In questo caso, lasciata l'auto accanto al Rifugio Cima Rest o poco più avanti, ci incamminiamo in leggera discesa lungo la strada asfaltata.
Passiamo accanto al Museo e successivamente imbocchiamo una stradina sterrata sulla destra all'inizio della quale un cartello indica l'Osservatorio e il Rifugio
Scoiattolo.
Percorriamo questa stradina in salita tra gli alberi e più avanti troviamo l'altro percorso che proviene dalla chiesetta.
Come già descritto continuiamo fino al bivio tra il Rifugio Scoiattolo e l'Osservatorio, poi, salendo a sinistra raggiungiamo la meta.
Tempo impiegato: ore 0.20 - Dislivello: m. 70
Data escursione: novembre 2008
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