Ristoro Alpino presso l'Eremo di San Genesio

Il Ristoro Alpino San Genesio è situato su di un dosso in posizione dominante rispetto al dirimpettaio Eremo.
Alla sinistra ci sono vari tavoli con relative panche. Sul retro c'è un portico. Alla destra una bella veduta panoramica ci mostra: il Monte Barro (m. 922), la Grigna Settentrionale (m. 2410), il Pizzo Alto (m. 2511), il Monte Rotondo (m. 2496), il Monte Due Mani (m. 1666), il Pizzo dei Tre Signori (m. 2553), il Monte Resegone (m. 1875), la Corna Camozzera (m. 1452) e il Monte Spedone (m. 1110). Più in basso vediamo il Lago di Olginate e i paesi Calolziocorte e Carenno.

Le origini dell'Eremo di San Genesio, tra realtà e leggende si perdono nella notte dei tempi. Qualcuno ritiene che anticamente su questo colle ci fosse un tempietto dedicato a Giove (da cui il toponimo Giovenzana) o a Giano (da cui deriverebbe Genesio).
Il primo documento storico in cui si parla di una cappella di S. Genesio sul Monte Suma risale all'anno 950.
Verso la fine del XIII secolo S. Genesio viene citato in un elenco delle chiese della Diocesi di Milano.
Cronache storiche del 1449 parlano di un assedio dei Veneziani, arroccati presso S. Genesio, da parte degli uomini di Francesco Sforza.
Nel 1571 ricevette la visita di S. Carlo Borromeo.
Nel 1591 Martino da Lucca, frate eremita agostiniano, si stabilì nella zona e vi costruì un piccolo convento.
Nel 1771, venduto all'asta, passò in mani private.
Nel 1802 fu abbattuto.
Nel 1863 i frati Camaldolesi ricostruirono il convento e la chiesa dedicandola però a S. Giuseppe.
In seguito il complesso tornò ad essere una proprietà privata.
Attualmente è visitabile solo in alcune occasioni.

Primo itinerario: in auto fin nei pressi
Lasciamo la statale 36 a Nibionno (km. 33) per prendere la provinciale 342 in direzione Bergamo.
Superiamo Bulciago, Barzago, Bevera, La Valletta Brianza e Alduno.
A Olgiate Molgora presso una rotonda (km 28 circa) lasciamo la provinciale 342 per continuare verso sinistra con la provinciale 58 (indicazioni stradali per Santa Maria Hoè e Colle Brianza).
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Santa Maria Hoè.
Prendiamo a destra Via Risorgimento (indicazioni: Paù, Mirabella, Cornizola, Sancina, Polverino).
Alla chiesa di S. Gaetano giriamo a sinistra.
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Colle Brianza.
Lasciamo a destra l'agriturismo San Genesio.
La strada diventa Via Verdi.
A Cagliano ci immettiamo su Via Marconi che, diritto conduce a Giovenzana mentre con un tornante destrorso prosegue verso San Genesio e Campsirago. Andiamo a destra.
Ad una biforcazione la segnaletica indica, verso sinistra: San Genesio, Ristoro Alpino; verso destra: Madonna del Sasso e Campsirago. Andiamo a sinistra con Via San Genesio che più avanti diventa sterrata.

Lasciamo la macchina in uno slargo che precede due colonne ai lati della strada e un cartello che segnala il divieto di transito ai veicoli (m. 830).
Possiamo prendere un sentiero con vari gradini di legno che sale a sinistra.
Oppure possiamo continuare diritto, in leggera salita, seguendo la sterrata fino a raggiungere una piazzetta con un albero nel mezzo e una croce di legno alla sinistra. Qui, una stradina si stacca con un tornante sinistrorso (segnavia 11, Ravellino) mentre dalla destra arriva il sentiero n. 1 (descritto nel secondo itinerario) e pochi metri più avanti c'è il viottolo che conduce all'eremo.
- Se prendiamo la stradina con il segnavia 11, ad un bivio teniamo la destra e proseguiamo in salita vero il Ristoro Alpino.
- Se proseguiamo diritto passando accanto alla croce, poco dopo prendiamo un sentiero che salendo a sinistra con 45 gradini di legno conduce al Ristoro Alpino (m. 850).

Tempo impiegato: ore 0.10 - Dislivello: m. 20
Data: febbraio 2020
 
Secondo itinerario: da Campsirago (sentiero n. 1)
Lasciamo la statale 36 a Nibionno (km. 33) per prendere la provinciale 342 in direzione Bergamo.
Superiamo Bulciago, Barzago, Bevera, La Valletta Brianza e Alduno.
A Olgiate Molgora presso una rotonda (km 28 circa) lasciamo la provinciale 342 per continuare verso sinistra con la provinciale 58 (indicazioni stradali per Santa Maria Hoè e Colle Brianza).
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Santa Maria Hoè.
Prendiamo a destra Via Risorgimento (indicazioni: Paù, Mirabella, Cornizola, Sancina, Polverino).
Alla chiesa di S. Gaetano giriamo a sinistra.
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Colle Brianza.
Lasciamo a destra l'agriturismo San Genesio.
La strada diventa Via Verdi.
A Cagliano ci immettiamo su Via Marconi che, diritto conduce a Giovenzana mentre con un tornante destrorso prosegue verso San Genesio e Campsirago. Andiamo a destra.
Ad una biforcazione la segnaletica indica, verso sinistra: San Genesio, Ristoro Alpino; verso destra: Madonna del Sasso e Campsirago. Andiamo a destra.
Alla sinistra troviamo la scalinata che sale alla chiesa della Madonna del Sasso.
Ad un bivio andiamo a sinistra (a destra un cartello segnala il divieto di transito ai veicoli). Ora la strada è stretta; consente il transito di una sola vettura e le piazzole per lo scambio sono poche.
Prima di arrivare a Campsirago, troviamo un grande parcheggio alla destra e vi lasciamo la macchina (m. 680).

In fondo al parcheggio ci immettiamo su di una stradina con il fondo in cemento e proseguiamo diritto passando accanto a un cartello che parla di Colle Brianza.
Dopo pochi passi, dalla destra sale e si immette il sentiero n. 1. I segnavia collocati poco sotto indicano, davanti: San Genesio, Monte Crocione, Galbiate; dietro in discesa: Mondonico, Olgiate Molgora, Stazione F.S.
Continuiamo diritto in leggera salita con un muro alla sinistra e un cordolo alla destra.
Poco dopo alla sinistra troviamo delle case, tra le quali c'è il Ristorante "La Stala del Re" mentre alla destra ci sono alcuni tavoli di legno con relative panche (m. 685).
Proseguendo, su di un muro alla sinistra troviamo una mappa degli itinerari percorribili in questa zona.
Lasciamo a sinistra il lavatoio comunale e raggiungiamo Piazza San Bernardo dove la stradina termina.
Quasi in piano, passiamo sotto ad una tettoia e continuiamo diritto con un viottolo tra due mura. Vediamo il segnavia 1.

Lasciato alle spalle il piccolo borgo, il viottolo diventa una sterrata che subito si biforca (m. 695). Accanto ad un altro cartello che parla del Comune di Colle Brianza troviamo alcuni segnavia che indicano, verso sinistra (segnavia 1): San Genesio, Monte Crocione, Galbiate e inoltre Aizurro; verso destra (segnavia 3): Crosaccia; dietro (segnavia 1): Mondonico, Olgiate Molgora, Stazione F.S. Prendiamo il sentiero alla sinistra e in leggera salita entriamo in un bosco.
Alla sinistra c'è una rete di recinzione.

Giriamo a sinistra e passiamo tra due roccette. Subito troviamo un bivio dove i segnavia indicano, a sinistra seguendo la rete di recinzione il sentiero 1, a destra Aizurro. Andiamo a sinistra.

Poco dopo arriviamo ad una biforcazione. I segnavia indicano verso sinistra con il sentiero 1: San Genesio, Monte Crocione, Galbiate; verso destra con il sentiero 9: Campiano, Biglio, Dozio. Teniamo la sinistra (m. 705).
Percorriamo un tratto di sentiero incassato tra il terreno e una roccia obliqua.
La recinzione alla sinistra termina.
Il sentiero si divide e si ricompone dopo aver aggirato due alberi nati dallo stesso ceppo. Continuiamo quasi in piano. Di tanto in tanto troviamo delle freccette gialle.
Aggiriamo un altro albero situato nel mezzo del sentiero.

Dopo alcuni passi il sentiero si biforca nuovamente (m. 725). Il segnavia 1 indica verso sinistra: San Genesio, Monte Crocione, Galbiate. Andiamo a sinistra in salita.
Troviamo un vecchio segnavia 1 del CAI su di una roccetta affiorante dal sentiero.
Proseguiamo con poca pendenza e superiamo una semicurva verso sinistra (m. 730).
Su di un albero vediamo il segnavia 1 a bandierina e continuiamo quasi in piano.
Proseguiamo in leggera salita. Il sentiero si divide e pochi metri più avanti, aggirati alcuni alberi, si ricompone (m. 735).
In lievissima salita arriviamo ad una biforcazione; il sentiero alla destra, incassato tra terreno e pietre, è marcato da un segnavia a bandierina. Subito dopo i due sentieri si riuniscono (m. 745).
Percorriamo una curva verso sinistra.
Il sentiero ancora si divide, aggira cinque alberi e si ricompone.

Troviamo due pietre-termine. Il sentiero di divide in tre (m. 750). Ignoriamo quello che scende a destra e prendiamo uno dei due (al centro e alla sinistra) che continuano in salita. Quello alla sinistra, marcato dal segnavia 1 a bandierina, è più agevole e dopo un tornante destrorso continua con gradini di pietra o di legno e rientra in quello di mezzo.
Vediamo un altro segnavia 1 a bandierina (m. 760).
Superiamo un breve tratto con poca pendenza e un breve tratto in salita.

Ci immettiamo su di un altro sentiero e andiamo a destra in leggera salita. Subito arriviamo ad una biforcazione (m. 765). I segnavia indicano verso sinistra: San Genesio, Monte Crocione, Galbiate; verso destra: itinerario del castagno. Andiamo a sinistra.

Percorriamo un tratto in salita, incassato nel terreno circostante, che termina presso un tornante sinistrorso (m. 770).
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo in salita e troviamo una pietra piatta in mezzo al sentiero (m. 785).
Presso un ampio tornante destrorso cominciamo a vedere il muro bianco che cinge l'Eremo (m. 800).
Poco dopo superiamo una semicurva verso sinistra.
In modo abbastanza ripido percorriamo una semicurva verso destra e una verso sinistra con un albero in mezzo al sentiero (m. 810).

Al termine del bosco, con poca pendenza raggiungiamo il muro oltre il quale vediamo l'Eremo.
Lo costeggiamo verso sinistra inizialmente quasi in piano e poi in leggera salita. Alla sinistra scende un prato.
Giunti in fondo, troviamo una porta secondaria ed un grande albero. Giriamo a destra e continuiamo sempre seguendo il muro di recinzione (m. 815).
Proseguiamo quasi in piano. Davanti, più in alto, vediamo il Ristoro Alpino. In basso a sinistra vediamo la sterrata descritta nel primo itinerario.
Dopo una semicurva verso destra continuiamo a costeggiare il muro.
Proseguiamo con poca pendenza e aggiriamo un albero nel mezzo del sentiero.
Al termine del muro di recinzione, pieghiamo leggermente a destra e proseguiamo in salita con il fondo pietroso (m. 830).

Ci immettiamo su di una piazzetta con un albero nel mezzo (m. 835). I segnavia indicano con il sentiero 1, dietro: Campsirago, Mondonico, Olgiate Molgora; davanti: Monte Crocione, Figina, Galbiate.
- alla sinistra ci sono la sterrata che proviene dal parcheggio (vedi il primo itinerario) e un'altra stradina con il segnavia 11 che poco dopo si divide e, tenendo la destra, proseguiamo in salita e raggiungiamo il Ristoro Alpino.
- alla destra c'è il viottolo che conduce all'eremo.
- davanti, alla destra di una croce, c'è un sentiero che salendo 45 gradini di legno conduce al Ristoro Alpino (m. 850).

Tempo impiegato: ore 0.45 - Dislivello: m. 170
Data escursione: febbraio 2020
 
Terzo itinerario: da Giovenzana
Lasciamo la statale 36 a Nibionno (km. 33) per prendere la provinciale 342 in direzione Bergamo.
Superiamo Bulciago, Barzago, Bevera, La Valletta Brianza e Alduno.
A Olgiate Molgora presso una rotonda (km 28 circa) lasciamo la provinciale 342 per continuare verso sinistra con la provinciale 58 (indicazioni stradali per Santa Maria Hoè e Colle Brianza).
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Santa Maria Hoè.
Prendiamo a destra Via Risorgimento (indicazioni: Paù, Mirabella, Cornizola, Sancina, Polverino).
Alla chiesa di S. Gaetano giriamo a sinistra.
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Colle Brianza.
Lasciamo a destra l'agriturismo San Genesio.
La strada diventa Via Verdi.
A Cagliano ci immettiamo su Via Marconi che, diritto conduce a Giovenzana mentre con un tornante destrorso prosegue verso San Genesio e Campsirago. Continuiamo diritto.

Arrivati a Giovenzana troviamo alla destra un ristorante di fronte al quale c'è un grande parcheggio riservato ai clienti. Pertanto proseguiamo diritto tra le case.
Percorriamo Via Europa fino a trovare alla destra Via S. Donnino e alla sinistra un parcheggio con nove posti auto (m. 650).

Lasciata la macchina ci incamminiamo in leggera salita con Via S. Donnino all'inizio della quale vari cartelli indicano: la chiesa parrocchiale, il lavatoio e il cimitero.
Alla sinistra si stacca Via Don Anino che conduce al cimitero.
Subito dopo, sempre alla sinistra c'è il lavatoio.
Continuiamo con un muro alla sinistra e le case alla destra.
Lasciamo a destra Via Corti.

Poco dopo giriamo a sinistra in Via Besa (non c'è il cartello che la indica) mentre proseguendo diritto con una stradina privata si raggiunge Piazza Giovanni XXIII e la chiesa di San Donnino Martire (da qui si può rientrare su Via Besa sia attraversando il cortile alla sinistra della chiesa, sia scendendo alcuni gradini alla destra per imboccare un viottolo che più avanti va a sbucare su Via Besa).

Percorriamo Via Besa, in salita. Superiamo una curva verso destra.
Alla destra troviamo il campo sportivo (m. 665).
Continuiamo in leggera salita con un muro alla sinistra e delle case recintate alla destra.
Dalla destra sale e si immette il viottolo che proviene dalla chiesa (m. 675).

La strada diventa più stretta e con il fondo in cemento. Un segnale stradale vieta il passaggio delle moto da cross (m. 690).
Camminiamo attorniati da campi. Alla sinistra c'è un fienile.
Percorriamo una curva verso destra (m. 705).
Proseguiamo tra gli alberi. Alla sinistra c'è una recinzione formata da un muretto sormontato da una rete. Alla destra abbiamo una veduta sul paese.
Dopo una curva verso sinistra continuiamo con pochissima pendenza. Alla destra vediamo delle cataste di legna (m. 710).
La recinzione alla sinistra ora è formata da un muretto sormontato da una siepe mentre alla destra c'è una staccionata.
Una dopo l'altra, superiamo due grate, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.

Presso una curva verso sinistra lasciamo a destra due scorciatoie (m. 725).
Poco dopo troviamo due cancelli. La strada che prosegue diritto, chiusa da una catena, entra in una proprietà privata. Con un tornante destrorso imbocchiamo una sterrata in leggera salita tra gli alberi.
Superiamo una semicurva verso destra seguita da un breve tratto in leggera discesa.
Troviamo le due scorciatoie che salgono e si immettono dalla destra (m. 730).

Percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo quasi in piano nel bosco.
Vediamo un bollo rosso su di una roccia alla sinistra.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Alcune roccette affiorano in mezzo alla stradina.

Alla destra troviamo il "Casello dei Partigiani" e un pennone sul quale sventola il tricolore (m. 735). Una grande targa affissa alla piccola cascina recita: "In questa casa, mentre riposavano fiduciosi nella solidarietà umana e nella riconquista della libertà, i combattenti: Martnez Josè - Sance Andrea furono trucidati dal piombo fascista il 10 ottobre 1943. Nella stessa occasione il parroco Don Corti, responsabile di esercitare la carità cristiana verso i due bisognosi, fu imprigionato e deportato nei campi di sterminio nazisti. A ricordo degli scomparsi ed a monito per le generazioni future, i partigiani della 104^ Brigata e la cittadinanza di Giovenzana pone, nel trentesimo anniversario del sacrificio. 10 ottobre 1973".

Poco dopo lasciamo a sinistra uno slargo in fondo al quale esce una stradina e continuiamo diritto tra gli alberi.
Ad una biforcazione teniamo la destra e proseguiamo in leggera salita con due semicurve destra-sinistra e con la stradina leggermente incassata nel terreno circostante.

Presso un bivio troviamo i primi segnavia che indicano verso destra San Genesio con il sentiero 224, itinerario dei Clorofillati (m. 740).
Trascuriamo una traccia che esce alla sinistra e continuiamo quasi in piano (m. 750).
Ignoriamo una sterrata che si stacca in salita all'interno di una semicurva verso sinistra e proseguiamo con poca pendenza come indicato da un bollo verde raffigurante una foglia.

Pochi passi più avanti ad un bivio teniamo la sinistra, come segnalato da un bollo verde, e continuiamo in salita con la stradina incassata nel terreno circostante.
Percorriamo una semicurva verso destra seguita da una curva verso sinistra (m. 760).
Subito lasciamo a sinistra uno slargo e proseguiamo diritto come segnalato dal solito bollo verde. Alcune pietre lisce affiorano nella stradina.
Continuiamo con poca pendenza (m. 775).
Per un tratto, un solco scavato al centro della stradina la rende malagevole.
In salita superiamo due semicurve sinistra-destra.
Proseguiamo con varie serpentine appena accennate.

Un bollo blu segnala un sentiero che si stacca alla sinistra e poco dopo si divide. Continuiamo diritto seguendo il bollo verde dipinto su di un tombino-pozzetto (m. 800).
Subito percorriamo una curva verso sinistra.
Per un tratto abbiamo nuovamente il solco scavato al centro della stradina. Dalla sinistra rientra il primo sentiero con il bollo blu.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Presso una semicurva verso destra, accanto ad un albero con uno sbiadito bollo rosso, anche il secondo sentiero si immette dalla sinistra (m. 820).

Alla destra gli alberi sono più radi. Proseguiamo con pochissima pendenza (m. 830).
Un sentiero, segnalato da un bollo blu e dalla presenza di un termine dipinto di bianco, si immette da dietro-sinistra. Continuiamo diritto quasi in piano.
Vediamo un bollo rosso. Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 835).
Proseguiamo in leggera salita. Davanti cominciamo a vedere il Ristoro Alpino.

I segnavia indicano con il sentiero 11 che arriva da dietro-sinistra: Scerizza, Ravellino, Marconaga. Proseguiamo diritto.
Dalla destra sale il sentiero con dei gradini di legno che proviene dal parcheggio al termine della strada descritta nel primo itinerario (m. 840).
Dopo pochi passi, con un tornante sinistrorso prendiamo una stradina che in salita conduce al Ristoro Alpino (m. 850).

Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello: m. 200 - Distanza: km. 2,280
Data escursione: marzo 2020
 
Quarto itinerario: da Marconaga (sentiero 11-211)
Lasciamo la SS 36 a Nibionno (km. 33) e ci immettiamo sulla SP 342 direzione Bergamo.
Alla rotonda di Bevera (km. 33 circa della SP 342) prendiamo l'uscita a sinistra (Via Lecco).
Alla successiva rotonda andiamo a destra (indicazioni stradali: Oggiono e Lecco) immettendoci sulla SP51.
Uno dopo l'altro troviamo i cartelli che segnalano l'inizio di Castello Brianza e DI Moiacchina.
Un centinaio di metri dopo quest'ultimo (a sinistra c'è un autolavaggio), giriamo a destra in Via Milano.
Attraversiamo l'incrocio (attenzione) con Via Dante.
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Dolzago (Via Corsica).
Allo stop andiamo a destra.
Percorriamo una curva a sinistra lasciando a destra l'evidente palazzo Bonomelli.
Giriamo a destra in Via Parini.
Ad una rotonda continuiamo diritto con Via Giovanni XXIII.
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Cogoredo e poco dopo giriamo a sinistra (indicazione per Ello).
Superati due lunghi tornanti destra-sinistra, la strada diventa Via Moro.
Presso un tornante destrorso troviamo il cartello che segnala l'inizio di Marconaga e lasciamo la macchina nel parcheggio alla destra (m. 420).

Ci incamminiamo in leggera salita seguendo la strada asfaltata.
Tra le case percorriamo una curva verso sinistra.
Subito dopo alla destra troviamo una piazzetta con fontana (m. 430). Due cartelli segnalano che l'acqua che esce dalla fontana non è potabile mentre si può bere quella del rubinetto alla sinistra.
Quasi in piano prendiamo la stradina alla sinistra all'inizio della quale troviamo una cartina dei sentieri. Per il sentiero n. 11 Marconaga - Ravellino - San Genesio viene indicato il tempo di ore 2.30. Un altro grande cartello verde segnala il Sentiero della Seta.

Poco dopo raggiungiamo la Chiesa di San Bernardo.
Seguendo un segnavia rosso-bianco-rosso, prendiamo la stradina inerbita alla destra della chiesa.
Lasciamo a destra una casa. Continuiamo con una recinzione alla destra e dei prati alla sinistra.
Troviamo un muretto alla sinistra; un cancelletto e una catena alla destra.
Dopo una curva verso destra proseguiamo con il fondo acciottolato (m. 440).
Un rivolo attraversa la stradina su di una base in cemento.

Ad un bivio troviamo una palina con segnavia che indicano, a sinistra (segnavia n. 10): Figina, Monte Crocione; diritto (segnavia 11): Ravellino, Scerizza. S. Genesio. Continuiamo diritto.
Alla sinistra abbiamo il bosco; alla destra una recinzione e un cancelletto verde.
Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 450).
Alla destra troviamo un cancello grigio.

Con una staccionata alla destra, scendiamo quattro gradini di legno.
Quasi in piano giriamo a destra e attraversiamo il Torrente Gandaloglio su di un ponte con il fondo acciottolato e con un muretto di cemento sormontato da un corrimano di ferro da entrambi i lati.

Entriamo nel bosco.
In leggera salita percorriamo una curva verso sinistra.
Continuiamo in salita su di una mulattiera acciottolata, con dei gradini distanziati un metro circa l'uno dall'altro.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 455).
Continuiamo con due semicurve verso sinistra che nell'insieme formano un tornante molto ampio (m. 465).
Alcuni tratti sono parzialmente coperti dai ciottoli.

Ad un bivio, un segnavia a bandierina e una freccia indicano Ravellino verso sinistra (m. 480). Lasciamo pertanto l'altro percorso che continua diritto e proseguiamo in leggera salita verso sinistra.
Alla destra ci accompagna un muretto a secco.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra (m. 485).
Lasciamo a destra una vecchia baita abbandonata (m. 490).
Proseguiamo con dei gradini di pietra distanziati all'incirca mezzo metro l'uno dall'altro.

Alla destra vediamo un orto e una tettoia (m. 505).
Continuiamo in leggera salita con il fondo acciottolato.
Transitiamo sotto tre cavi. Subito rientriamo nel bosco e proseguiamo in salita (m. 510).
Il percorso è in parte sterrato e in parte acciottolato.
Con il fondo acciottolato percorriamo una curva verso destra molto ampia all'interno della quale, oltre una rete, vediamo delle caprette (m. 520).
Troviamo un bollo rosso dipinto su di un paletto.
Percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da un tornante destrorso (m. 530).
Subito dopo, con uno zig-zag sinistra-destra aggiriamo una vecchia costruzione di pietra sulla quale vediamo un segnavia a bandierina e una freccia rossa che indica la direzione contraria al nostro procedere.

Con una curva verso sinistra usciamo dal bosco, passiamo accanto ad una croce di legno, ignoriamo una stradina chiusa da una sbarra che scende a destra e proseguiamo quasi in piano con alberi alla sinistra e un prato alla destra (m. 545).
Troviamo dei cespugli di fragoline di bosco.
Percorriamo una curva verso sinistra. Vediamo un torrente poco più in basso alla destra. Sopra le nostre teste scorrono tre cavi.
Passiamo accanto ad un rudere e, in leggera salita, superiamo una semicurva verso sinistra (m. 550).
Lasciamo a sinistra un rudimentale cancello.

Presso una curva verso destra un ruscello passa sotto alla stradina.
Subito dopo troviamo uno slargo attorniato da un muretto concavo alla sinistra e una cappella alla destra contenente un affresco raffigurante una Madonna con Bambino che consegnano una corona del rosario ai due santi ai loro lati (m. 555).
Ora la stradina è inerbita. Alla sinistra c'è un muro a secco sormontato da una rete.

Ad un bivio teniamo la sinistra come indicato da una freccetta dipinta su di un segnavia a bandierina (m. 560).
Continuiamo in salita con una mulattiera a gradini. Alla sinistra c'è una recinzione con pali di legno e una rete; alla destra c'è un muro di pietre sormontato da una rete.
Alla destra troviamo un cancelletto rosso in ferro.

Percorriamo una curva verso destra e proseguiamo in leggera salita (m. 570). Ora alla destra ci sono prati e alcuni alberi mentre in alto alla sinistra vediamo le prime case di Ravellino.
Dopo una curva verso sinistra continuiamo tra due reti (m. 575).
Lasciamo a sinistra un cancelletto, ignoriamo il viottolo che prosegue diritto acciottolato e gradinato e proseguiamo con la stradina verso destra quasi in piano.
Dopo una curva verso sinistra continuiamo in salita tra le case, su asfalto, percorrendo Via Montecassino.

Al termine della via troviamo dei segnavia che indicano alle nostre spalle con il sentiero 11: Marconaga, Ello, Oggiono.
Giriamo a destra in Piazza IV Novembre dove troviamo la chiesa di Ravellino. Altri segnavia indicano, dietro: Figina, Monte Crocione: davanti: Scerizza, Fumagallo, S. Genesio.
Come indicato da un bollo su di un palo della corrente, costeggiamo dapprima la chiesa e poi l'oratorio lasciandoli alla destra.
Continuiamo con un viottolo tra una rete alla sinistra e un muro alla destra.

Raggiungiamo un parcheggio asfaltato (m. 590).
In fondo al parcheggio giriamo a sinistra e allo stop proseguiamo verso destra.
Troviamo un altro parcheggio alla sinistra e la fermata dell'autobus alla destra.
Ci immettiamo sulla provinciale Galbiate-Colle Brianza, la attraversiamo e la seguiamo per un centinaio di metri verso sinistra fino a trovare alla destra la prosecuzione del nostro percorso e una cartina dei sentieri come quella che avevamo già visto a Marconaga all'inizio della nostra camminata.

Subito dopo lasciamo a destra una stradina, che conduce ad una cappelletta bianca attorniata da alcune panchine, e come indicato dal segnavia 11 a bandierina proseguiamo diritto in salita nel bosco. Il fondo è parzialmente in cemento.
Ad una biforcazione teniamo la sinistra (diritto si entra in una proprietà privata) e proseguiamo in leggera salita con il bosco alla sinistra e una siepe alla destra.
Continuiamo nel bosco dapprima quasi in piano e poi in lievissima salita con una rete metallica alla sinistra.

La stradina si riduce a sentiero (m. 605).
Percorriamo una curva verso sinistra e riprendiamo a salire (m. 610).
Proseguiamo con il bosco solo alla sinistra mentre dall'altro lato, oltre una staccionata, vediamo un orto (m. 625).
Continuiamo tra due siepi. Alla destra troviamo un cancelletto.

Incrociamo una stradina asfaltata e proseguiamo diritto tra le case di Scerizzetta (m. 640).
Presso una curva a destra, su di un muro vediamo il segnavia 11 e l'indicazione Ravellino nella direzione dalla quale proveniamo (m. 645).
Quasi in piano ci immettiamo sulla provinciale asfaltata e la seguiamo in leggera salita. Alla destra c'è il civico 52.
Lasciamo a sinistra un parcheggio e continuiamo tra case e recinzioni.
Proseguiamo in salita e, presso un tornante sinistrorso molto ampio, vediamo il segnavia 11 a bandierina dipinto su di un palo della luce (m. 655).

Troviamo il cartello che segnala l'inizio del paese di Scerizza. Un altro cartello a cura del comune di Colle Brianza parla dei beni culturali (m. 675).
Scavalchiamo una griglia per lo scolo dell'acqua.
Continuiamo con poca pendenza tra le case su una delle quali vediamo un affresco raffigurante la Deposizione dalla Croce.

Percorriamo Via S. Nicola e arriviamo ad un bivio dove un segnavia indica a sinistra la Madonnina dell'Alpe (m. 685). Andiamo a sinistra tra le case presso una delle quali è possibile acquistare del formaggio di capra.
Subito percorriamo una curva verso destra e proseguiamo con Via Zara.
Alla sinistra ci accompagna un muro con pietre a secco.

Ad un bivio ignoriamo una strada privata che sale a sinistra e continuiamo diritto quasi in piano (m. 690). Alcuni cartelli infatti segnalano diritto: C.na Fumagallo, chiesa parrocchiale S. Nicola (sec. XV), Baita Alpe, Madonnina dell'Alpe, itinerario clorofillati 211.
Troviamo un cancello alla sinistra. La strada diventa sterrata.
Proseguiamo con il fondo in cemento. Un cartellone parla degli uccelli.

In leggera salita entriamo nel bosco.
Superiamo alcune semicurve: sx-dx-sx-dx-sx.
Continuiamo allo scoperto, quasi in piano, con protezioni di ferro alla destra (m. 705).
Rientriamo nel bosco. Su sterrato superiamo due semicurve destra-sinistra.

Presso una curva verso destra troviamo un cartellone intitolato: "Il cestaio. Un mestiere scomparso." Alla sinistra si stacca un sentiero (m. 710). I segnavia indicano a sinistra (segnavia 11): Monte Crocione, Cascina Alpe, Sentiero 1; diritto (segnavia 211): Fumagallo, San Genesio, itinerario clorofillati. Continuiamo diritto con la stradina sterrata.
Quasi in piano percorriamo due semicurve, entrambe verso sinistra.

Presso un tornante destrorso con il fondo in cemento, troviamo un cartellone intitolato: "Saluto al genius loci". Un ruscello attraversa passando sotto alla stradina. Continuiamo su sterrato.
In leggera salita e con il fondo in cemento superiamo tre semicurve sx-dx-sx.
Subito dopo, ignoriamo una stradina che sale a sinistra e continuiamo diritto come indicato da un bollo rosso su di un albero (m. 720).

Percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia.
Dopo un breve tratto in salita, ignoriamo un sentiero sbarrato che sale verso sinistra e proseguiamo diritto con poca pendenza (m. 730).
Su fondo in cemento percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da un tornante destrorso.
Continuiamo su sterrato con una curva verso sinistra, una semicurva verso destra e una semicurva molto ampia verso sinistra (m. 740).
Con il fondo in cemento arriviamo fino ad una semicurva verso sinistra e proseguiamo su sterrato (m. 750).
Nuovamente su cemento superiamo una semicurva verso sinistra e subito continuiamo quasi in piano su sterrato. Siamo in un bosco di castagni.
Lasciamo a sinistra un piccolo slargo.
Su cemento percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da una semicurva verso destra su sterrato (m. 755).

Dopo pochi passi quasi in piano ci immettiamo su di una strada più larga, con il fondo in cemento, e la seguiamo verso sinistra in salita (m. 760).
Subito arriviamo ad una biforcazione. I segnavia segnalano verso sinistra: S. Nicola, itinerario del castagno; verso destra non ci sono indicazioni. Teniamo la sinistra e riprendiamo a salire.
Presso una curva verso destra ignoriamo un sentiero che sale a sinistra (m. 780).

Poco dopo la strada effettua un tornante sinistrorso sbarrato da un cancello. Continuiamo diritto, quasi in piano, con una stradina sterrata. Un cartello vieta il transito alle moto da cross (m. 785).

Alla sinistra troviamo la chiesa di San Nicola (m. 790). Su una targa marmorea leggiamo: "In questa terra benedetta riposano i morti della peste 1630".
Alla destra c'è un cartellone intitolato: "I Filòn, la castagna della festa".
Continuiamo diritto in discesa tra gli alberi.

Usciti dal bosco, alla sinistra troviamo una casa, un baitello e un barbecue. Percorriamo una curva verso sinistra (m. 770).
Continuiamo quasi in piano tra prati e alberi. Alla sinistra vediamo due altalene.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Alla sinistra c'è un muretto (m. 765).
Proseguiamo camminando tra un muretto e una siepe.
Presso una semicurva verso destra vediamo il segnavia 11 a bandierina.
Percorriamo un breve tratto su cemento in leggera salita. Alla destra c'è un baitello.
Continuiamo su sterrato.

Quasi in piano raggiungiamo la Località Fumagallo (m. 770). Alla sinistra troviamo due case e un pozzo; alla destra due baitelli. Su una delle case c'è un piccolo bassorilievo in terracotta raffigurante "la Madona de Fumagal".
Usciti dal minuscolo abitato continuiamo in leggera salita camminando su delle grandi pietre affioranti dal terreno (m. 775).
Torniamo tra gli alberi.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra. Alla sinistra vediamo un picchetto con il n. 77.
Percorriamo una curva verso destra.

Ad una biforcazione ignoriamo una stradina sbarrata alla sinistra e proseguiamo diritto (m. 780).
Percorriamo un tratto in leggera discesa ed uno quasi in piano con un prato alla destra.
Un altro sentiero si immette dalla destra.
Continuiamo in salita camminando su pietre lisce e con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Il sentiero torna sterrato.
Superiamo due semicurve destra-sinistra (m. 790).

Una stradina sbarrata da un tronco, che proviene da dietro-sinistra, si immette sul nostro percorso.
In leggera salita percorriamo una curva verso destra.

Arriviamo ad un bivio (m. 795). I segnavia indicano, a sinistra con il segnavia 211: itinerario del castagno; a destra: Pessina, Santa Maria Hoè, itinerario clorofillati. Prendiamo il sentiero alla sinistra, diviso in due tracce parallele, che procedono in leggera salita.
Riunitesi le due tracce continuiamo in salita (m. 810).
Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 815).
Continuiamo con il fondo di pietre lisce. Alla destra c'è una staccionata.
Il sentiero è incassato nel terreno circostante (m. 820).
Proseguiamo in leggera salita in un rado bosco (m. 825).

Ci immettiamo sulla stradina descritta nel terzo itinerario che arriva da dietro-destra. I segnavia indicano dietro (segnavia 11): Scerizza, Ravellino, Marconaga. Proseguiamo diritto (m. 840).
Dalla destra sale il sentiero con dei gradini di legno che proviene dal parcheggio al termine della strada descritta nel primo itinerario (m. 840).
Dopo pochi passi, con un tornante sinistrorso prendiamo una stradina che in salita conduce al Ristoro Alpino (m. 850).

Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. 460 -30
Data escursione: giugno 2020

ESCURSIONI PARTENDO DAL RISTORO:
  • a Campsirago (segnavia 1)
  • a Mondonico (segnavia 1)
  • a Olgiate Molgora (segnavia 1)
  • al Monte Crocione (segnavia 1)
  • a Figina (segnavia 1)
  • a Galbiate (segnavia 1)
  • al Campiano (segnavia 4)
  • a Veglio (segnavia 4)
  • ad Airuno (segnavia 4)
  • Itinerario del Castagno: Aizurro, Campiano, Biglio, Dozio, Crocione, Cascina Alpe, S. Nicola, S. Genesio, Campsirago, Veglio
  • Itinerario delle Acque: Dozio, Biglio, Campiano, Veglio, Aizurro, Campsirago, S. Genesio
  • Itinerario Clorofillati: Ravellino, Scerizza, Fumagallo, Pessina, S. Genesio, Madonna dell'Alpe, Cascina Alpe
Dati del Ristoro S. Genesio

Altezza:
m. 850
Gruppo:
Valli Lariane
Ubicazione:
S. Genesio
Comune:
Colle Brianza - LC
Carta Kompass:
91 E9
105 B9
Coordinate Geo:
45°45'33.50"N
9°23'36.80"E
Gestore:
ANA Gruppo
Campanone
Colle Brianza
Telefono presidente
Gianni Tavola:
039 9260513
Telefono rifugio:
-
Posti letto:
-
Apertura:
domenica
Pagina aggiornata
il: 20/07/2020
Il Ristoro Alpino a S. Genesio 1° itinerario - Il parcheggio poco prima di S. Genesio La piazzetta con un albero sotto al Ristoro Alpino 2° itinerario - il grande parcheggio di Campsirago La Stala del Re Eremo - ingresso secondario Eremo 3° itinerario - La chiesa di  San Donnino a Giovenzana Il campo sportivo Vista su Giovenzana Il Casello dei Partigiani 4° itinerario - La fontana a Marconaga La chiesa di San Bernardo a Marconaga Il ponte sul Torrente Gandaloglio La chiesa di Rivellino Una cappella a Rivellino Altra cappella lungo il cammino Affresco La chiesa di San Nicola La Madona de Fumagal Insegna Interno del Ristoro Alpino - uno dei tavoli Tavoli attorno al ristoro Il Resegone Il retro del Ristoro Alpino

clicca qui per stampare questa pagina (solo testo)

Rifugio San Fermo torna su Rifugio San Giacomo

 Valid HTML 4.01! Copyright  Valid CSS!

Pagina vista da 17515 visitatori