Il Rifugio Redasco è situato all'inizio della Val Quintena, una valle laterale a est della Val Grosina.
Lasciamo la statale 38 a Grosio al km. 76,4. Dopo l'uscita passiamo sotto un ponte e continuiamo diritto per trecento metri. Giriamo poi a destra (Via Milano) percorrendo la provinciale 27 con la
quale raggiungiamo il paese.
Nel centro di Grosio troviamo sulla sinistra le indicazioni per Ravoledo e Fusino e prendiamo questa strada che sale con panoramici tornanti. Giunti ad un bivio andiamo a sinistra (Via Cima Piazzi).
Superiamo la frazione di San Giacomo e arriviamo a Fusino dove troviamo un altro bivio: a sinistra si va a Malghera e a destra ad Eita.
Prediamo quest'ultima direzione e successivamente vediamo più in basso a sinistra un lago chiuso da una diga.
Al successivo bivio, ignoriamo la strada che scende a sinistra e continuiamo con quella pianeggiante a destra.
Con un ponte superiamo il torrente Roasco e continuiamo alla sua sinistra.
La strada è sempre asfaltata ma, in buona parte, senza protezioni a valle.
Troviamo un altro bivio (m. 1500) ed andiamo ancora a destra in piano, lasciando a sinistra una strada in salita.
Superato un altro ponte cominciamo a vedere in alto, davanti a noi, il borgo di Eita.
Saliamo con alcuni tornanti e raggiungiamo un altro bivio; lasciata a sinistra la strada per i laghi di Tres continuiamo diritto e raggiungiamo le case del piccolo paese tra le quasi spicca la bianca
chiesa con il caratteristico campanile staccato.
Accanto alla chiesa c'è il Rifugio Eita (m. 1703).
Lasciamo la macchina nello spazio a lato del piccolo campo di calcio, accanto a un cartello poco chiaro che indica alla sinistra del torrente il Passo Verva e alla destra Redasco e la Baita Franzini.
Ci incamminiamo sulla strada davanti a noi e, dopo pochi passi, raggiungiamo un bivio nei pressi di una fontana.
Qui ci sono dei segnavia che indicano a sinistra il Rifugio Falck a ore 0.50, il passo di Verva a ore 2.10 e il Rifugio Viola.
Andiamo invece a destra in lieve discesa tra i prati.
Superato un ponte, scendiamo fino al torrente Roasco e, senza attraversarlo, lo costeggiamo quasi in piano camminando alla sua destra.
Più avanti troviamo un altro ponte senza fiancate con il quale passiamo sull'altra riva (m. 1680) nei pressi delle ultime case di Eita.
Superiamo per due volte un ruscello che passa sotto la strada (prima e dopo un tornante) iniziando a salire tra i pini.
Sulla destra c'è una croce. Subito dopo ignoriamo una sterrata dalla stessa parte.
Più avanti riattraversiamo con un ponte il solito ruscello.
Ignoriamo una sterrata che sale a sinistra e un'altra che scende a destra.
Poco dopo l'asfalto termina e anche la nostra stradina diviene sterrata (m. 1715).
Superiamo alcuni tratti quasi in piano o in lieve salita, poi la pendenza aumenta un poco.
In piano passiamo accanto ad una cascatella che scende da sinistra e la cui acqua passa poi sotto la strada (m. 1765).
Camminando in leggera salita poco dopo ne troviamo un' altra.
Poi, quasi in piano, raggiungiamo una baita alla nostra sinistra; più sotto a destra invece vediamo una vecchia stalla.
Superiamo altre baite. In questo punto in basso a destra vediamo il lago con la diga che avevamo superato dopo Fusino.
Troviamo altri tre vecchi baitelli, più sotto a destra, e superiamo un rivolo d'acqua che passa sotto la strada.
Arriviamo ad un bivio ed andiamo a destra (m. 1820); poi superato un altro rivolo, iniziamo a salire.
Percorriamo un altro tratto pianeggiante e superiamo un ruscello che passa sotto la stradina. Qui termina il bosco (m. 1845).
Poco più avanti troviamo un gruppo di baite sulla sinistra e altre sparse nei prati lungo la stradina: siamo a Redasco.
Oltrepassiamo un altro rivolo d'acqua e un torrente nei pressi di una doppia curva (m. 1890). Uno striscione appeso tra due alberi da il benvenuto a Redasco.
Più avanti troviamo sulla sinistra la chiesetta dedicata alle vittime di tutte le guerre (m. 1915). Dall'altro lato della stradina invece c'è un'area di sosta con una fontana, tavoli di pietra e
panche di legno.
Superato un ripido tornante tra i pini, continuiamo in leggera salita tra i prati e qualche baita.
Oltrepassiamo poi un gruppo di larici e raggiungiamo una curva nei pressi di un ruscello che passa sotto la strada in un grosso tubo.
Qui c'è il sentiero 202 che sale a destra verso il Passo della Forcola.
Davanti a noi, lungo la stradina, vediamo il Rifugio Redasco e la annessa malga circondati da una staccionata di legno
Con pochi passi in piano arriviamo alla meta.
Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 273
Data escursione: agosto 2007
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