Il Rifugio Antonietta è situato tra le case del Pialeral lungo il percorso classico invernale per l'ascesa alla Grigna Settentrionale o Grignone.
Primo itinerario: dal Balisio (sentiero 31)
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle. Poco prima di
arrivare al Colle del Balisio (m. 723), imbocchiamo una stradina sterrata sulla sinistra, situata tra un distributore Tamoil e una cooperativa
agro-alimentare.
Percorriamo questa stradina addentrandoci nella Val Pioverna. Un primo ponte ci consente di valicare il torrente L'Amna che scende dalla Valle del
Gerone poi la strada prosegue sempre più stretta e attraversa il Pioverna, infine superiamo il torrente Acqua Fredda e arriviamo alla Cappelletta del
Sacro Cuore dove parcheggiamo (m. 833).
Durante l'inverno, la strada è sempre in ombra e pertanto può essere ghiacciata. In questo caso è necessario lasciare l'auto subito all'inizio o in un
piccolo slargo più avanti e percorrere anche questo tratto a piedi. Ad ogni modo, anche nella bella stagione, la strada va percorsa con cautela in
quanto è piuttosto sconnessa.
Alcuni segnavia indicano a sinistra: il Rifugio Pialeral e l'Agriturismo Aliver; diritto: l'Agriturismo Brunino e il Centro Educativo Regina delle
Grigne Piani di Brunino.
Lasciamo pertanto il percorso che prosegue diritto verso la Valle dell'Acqua Fredda e prendiamo quello a sinistra iniziando ad addentrarci nella valle
dei Grassi Lunghi (segnavia n. 31).
Un cartello stradale indica il divieto di accesso ai mezzi non autorizzati trattandosi di una strada privata consorziale. Alla sinistra scorre il
torrente. Alla destra c'è un casello dell'acquedotto.
In leggera salita entriamo nel bosco inizialmente composto in prevalenza da noccioli.
Subito ignoriamo una stradina inerbita che si stacca alla sinistra e scorre lungo la riva del torrente.
Troviamo poi sulla sinistra una stanga di colore rosso che chiude l'accesso ad un prato. Tra il prato e la stradina c'è una fila di alberi.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione e subito notiamo una cascina nei prati, raggiungibile con una stradina che, poco più avanti, si stacca sulla
destra nel punto in cui un rivolo attraversa il cammino (m. 875).
Alla sinistra, oltre una stanga in legno, vediamo un'altra cascina.
Proseguiamo camminando tra una fila di alberi che ci separa dai prati alla sinistra e il bosco alla destra.
Più avanti vediamo un'altra cascina sulla destra nei prati. Un sentiero invece scende a sinistra verso il torrente. Davanti vediamo la Grigna (m.
890).
Poco dopo, tra gli alberi sulla sinistra, riusciamo a vedere anche la Grignetta.
Alla destra si stacca una stradina, accompagnata da un muretto a secco, che si dirige verso la cascina. Alla sinistra un passaggio tra gli alberi
consente l'accesso ai prati. Alla destra c'è il bosco (m. 910).
Passiamo accanto ad una piccola croce di legno (m. 915). La pendenza aumenta un poco.
Ignoriamo una stradina che si stacca alla sinistra (m. 925)
Subito dopo vediamo sulla sinistra un vecchio cartello di divieto di sosta mentre, sull'altro lato, inizia una stradina privata il cui accesso è
chiuso da una catena.
Alla sinistra ci sono sempre una fila di alberi e dei prati mentre alla destra c'è il bosco.
Troviamo uno slargo sulla destra e poi una stradina che si stacca alla sinistra e si dirige verso alcune case (m. 955).
Dopo un tratto in leggera salita, la pendenza aumenta un poco.
Sulla sinistra ci sono delle protezioni realizzate con pali di ferro e di legno e, oltre una stanga (che troviamo aperta), vediamo una cascina. Un
cartello indica il divieto di transito trattandosi di proprietà privata. Alla destra invece sale una stradina. Anche qui un cartello segnala il
divieto di transito (m. 980).
Continuiamo in salita.
Superata una corta staccionata di legno, troviamo sulla sinistra un'altra cascina davanti alla quale c'è una fontana con vasca (m. 1000).
Subito dopo sulla destra parte un sentiero che retrocede rispetto alla nostra direzione di marcia.
Ora alla sinistra non c'è più la solita fila di alberi ma è un basso muretto a secco a separarci dai prati. Alla destra, tra gli alberi, vediamo un rudere (m. 1015).
Proseguiamo in leggera salita, tra una staccionata di legno e un muro.
Poco dopo a sinistra troviamo uno slargo, l'arrivo di una teleferica e una stradina che si stacca. Continuiamo diritto nel bosco formato da alberelli,
in prevalenza noccioli.
Riprendiamo a salire (m. 1040). Alla sinistra c'è un basso muretto di cemento. Sentiamo ancora il fragore del torrente ma non riusciamo più a
distinguerlo tra gli alberi.
Raggiungiamo i primi faggi e torniamo a vedere il torrente (m. 1055). Alla sinistra c'è ancora un prato. La pendenza aumenta.
Sulla destra vediamo due serie di cinque paletti cadauna, messi a rinforzo per prevenire una possibile frana (m. 1075).
Più avanti troviamo delle protezioni in cemento, rasoterra, a sinistra e un masso in mezzo al percorso.
Subito dopo arriviamo ad un bivio (m. 1080). Alcuni cartelli indicano a sinistra: Alpe Campione, Buco di Grigna, Piani Resinelli, Traversata Bassa; a
destra: Pialeral, Grigna Settentrionale, Brioschi.
Andiamo a destra in salita. Il percorso diventa più stretto e la pendenza aumenta.
Con vari tornanti saliamo in modo abbastanza ripido in una bella faggeta, il Bosco della Costa Reor.
Troviamo poi alla sinistra delle radici aeree alle quali viene spontaneo aggrapparsi (m. 1200).
Pochi passi più avanti il sentiero diventa diritto e sale con maggiore pendenza circondato da due spazi vuoti ai lati, prima degli alberi.
Proseguiamo poi con alcune serpentine. A volte il sentiero si divide in due tracce che si intersecano.
Più avanti i faggi lasciano il posto alle betulle.
Il sentiero si sdoppia in due percorsi paralleli divisi da una fila di noccioli (m. 1240) e poi torna ad unirsi nei pressi di un rudere (m. 1260).
Ora gli alberi sono più radi e davanti cominciamo a vedere le case del Pialeral.
Camminando tra un prato e gli ultimi alberi arriviamo ad un bivio dove lasciamo a destra una stradina che conduce al Laghetto dell'Alpe Cova.
Poco dopo ci immettiamo sul percorso della Traversata Bassa. Qui c'è una palina con alcune indicazioni: Alpe Cova (m. 1301); a sinistra: Torrente
Pioverna a ore 0.30, Piani Resinelli a ore 2.10; diritto: Rifugio Antonietta al Pialeral a ore 0.15, San Calimero a ore 1.10. Alla destra c'è il laghetto.
Proseguiamo con minore pendenza e ci immettiamo su una stradina con il fondo in cemento che arriva dalla destra (sentiero 33 da Pasturo). I segnavia indicano diritto: Rifugio Antonietta Pialeral a 10
minuti, Rifugio Brioschi a ore 2.30. Un cartello parla delle: "Depressioni a scodella, solchi profondi, bui anfratti, forme straordinarie: il carsismo" (m. 1315).
Ignoriamo una sterrata che si stacca verso sinistra quasi in piano. Un'altra stradina a destra porta verso una casa bianca.
Andiamo avanti in salita accompagnati da un muretto di pietre a secco sul lato destro.
Un segnale stradale indica il divieto di accesso. La stradina torna ad essere sterrata (m. 1325).
Continuiamo con pochissima pendenza e con una staccionata di legno alla destra. Ora possiamo ammirare il panorama da entrambi i lati.
Alla destra, un stanga di legno chiude l'accesso verso una casetta (m. 1335).
La stradina riprende a salire con il fondo in cemento. Alla destra c'è una recinzione con paletti di legno e due cavi.
Una stanga, bianca e rossa, blocca l'accesso lasciando un passaggio sulla destra per pedoni e biciclette.
Camminiamo tra due recinzioni realizzate con paletti di legno che reggono due cavi metallici.
Proseguiamo in leggera salita. Davanti a una casa gialla superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1355).
Alla destra troviamo uno spiazzo panoramico recintato da una bianca ringhiera.
Continuiamo con alla destra un muretto sormontato da una siepe.
Proseguiamo su sterrato in lievissima discesa (m. 1365).
Alla destra ci sono dei pali di legno che reggono una rete a quadrotti sormontata da un cavo.
Continuiamo quasi in piano. Alla destra troviamo una casa e dei baitelli.
Infine, accanto a un grande faggio, sulla destra troviamo il rifugio (m. 1370).
Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 537
Data escursione: novembre 2010
Secondo itinerario: da Pasturo (sentiero 33)
Questo itinerario parte da Pasturo. Percorrendo la Via Manzoni troveremo diversi sentieri e stradine che salgono verso la Grigna e si riuniscono poco dopo a monte dell'abitato.
Il più noto probabilmente è quello che parte nei pressi della chiesa della Madonna della Cintura (Viale Trieste, Via IV Novembre, Chiesa, Via S. Calimero), ma preferisco descriverne dettagliatamente
un altro che parte direttamente da un ampio parcheggio.
Con la provinciale 62 superiamo il Colle del Balisio e proseguiamo in discesa per tre chilometri. Arrivati a Pasturo prendiamo la prima strada a sinistra verso il paese. Alla rotonda presso il
benzinaio Q8 continuiamo con Viale Trieste e dopo 150 metri troviamo sulla sinistra un ampio parcheggio su tre livelli nel quale lasciamo la macchina (m. 632).
Alla destra del parcheggio c'è una stradina, per metà a gradini, che a fianco del Torrente Cariola sale fino ad incontrare una strada asfaltata che proprio in questo punto cambia nome (a sinistra Via
Roma e a destra Via Manzoni).
Attraversata la strada proseguiamo con un sentiero che inizia tra una casa bianca e il torrente.
Continuiamo in leggera salita tra due recinzioni oltre le quali alla sinistra c'è un prato e alla destra il torrente.
Più avanti troviamo alla sinistra un vecchio lavatoio e alla destra una robusta protezione di legno.
Subito dopo con un ponte passiamo alla destra del corso d'acqua e ci immettiamo su una stradina acciottolata continuando verso sinistra tra le ultime case del paese (m. 650).
Alla sinistra ci accompagna una protezione di ferro di colore bianco; alla destra ci sono campi recintati e un cancello.
La pendenza aumenta. Le protezioni alla sinistra terminano (m. 665).
Percorriamo un tratto con il fondo in cemento. Da entrambi i lati troviamo una casa e un baitello. Continuiamo tra recinzioni e prati.
Con il fondo nuovamente acciottolato, incrociamo un viottolo e, dopo uno zig-zag sinistra-destra, proseguiamo diritto come segnalato da un cartello che indica il Pialeral (m. 685). Alla sinistra c'è
una fila di alberi mentre alla destra possiamo vedere le cime della Valsassina.
Dopo una curva verso sinistra ignoriamo una stradina che si stacca alla destra, attraversa un prato recintato con pali di legno che reggono due cavi metallici e conduce a una casa.
Troviamo una casa bianca alla sinistra e poi un'altra alla destra.
Inizia il bosco e subito arriviamo ad un bivio (m. 715). Un cartello segnala il pericolo di caduta massi (ma non si capisce proprio da dove potrebbero cadere). Prendiamo il sentiero più marcato,
quello alla destra. La pendenza aumenta.
Presso un tornante sinistrorso, due sbarre di legno chiudono l'accesso ai prati. Davanti vediamo una casa con il tetto aguzzo.
Poco dopo incontriamo un'altra stradina che arriva dalla destra. I segnavia indicano, dietro: Pasturo; dietro-destra: Baiedo.
Proseguiamo in leggera salita e dopo pochi passi raggiungiamo la cappella dedicata alla Madonna del Rosario, il cui portico copre il percorso (m. 735).
Lasciamo a destra una casa e un sentiero che si stacca in salita. Un cartello indica il Pialeral continuando diritto.
Raggiungiamo un ponte con le sponde in ferro, con il quale attraversiamo il Torrente Carriola. Alla destra c'è una fontana con una vasca in cemento e con un tubicino di scarico che manda l'acqua
direttamente nel corso d'acqua (m. 745).
Entriamo in una faggeta.
Presso una curva a sinistra, quasi in piano, superiamo un ruscello su di un ponte con le sponde dipinte di verde chiaro. Riprendiamo a salire con il fondo inizialmente in cemento e subito dopo
acciottolato (m. 755).
Percorriamo una semicurva verso destra seguita da una verso sinistra accanto a una vecchia stalla. Un ruscelletto attraversa la stradina passandole sotto (m. 770).
Ora alla destra ci accompagna un basso muretto di pietre coperte dal muschio.
Percorriamo una curva verso destra all'interno della quale c'è un prato il cui accesso è chiuso da una sbarra di ferro. In alto vediamo una cascina gialla (m. 785).
Troviamo altre case e ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra (m. 800).
Passiamo accanto a una bacheca.
Con il fondo in cemento percorriamo una curva verso sinistra, poi la stradina ritorna sterrata.
La pendenza aumenta. Alla sinistra troviamo dapprima una fila di alberi e poi dei prati; alla destra c'è il bosco.
Percorriamo pochi metri con una robusta protezione in legno alla sinistra.
Poco dopo ci immettiamo su di una strada con il fondo in cemento (m. 830). Si tratta di una strada agro silvo pastorale sulla quale è vietato il transito alle autovetture. Un cartello indica dietro
Pasturo.
Fatti pochi passi e superato un tornante sinistrorso, già la lasciamo per prendere alla destra un'ampia mulattiera all'inizio della quale un segnale stradale vieta il passaggio alle moto. I segnavia
indicano: Monteno m. 850; diritto: Cornisella; a destra: Pialeral, Grigna Settentrionale e Brioschi. C'è anche un cartellone intitolato: "Tra geologia e paesaggio. Aspetti geologici del territorio".
Nel primo tratto alla destra c'è una vecchia protezione di legno.
Il fondo diventa in cemento e alla destra c'è una fila di pietre conficcate nel terreno.
Saliamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine: sx-dx-sx-dx-sx (m. 850).
In leggera salita percorriamo una curva verso sinistra all'interno della quale c'è un prato in fondo al quale vediamo una cascina bianca (m. 880).
Passiamo accanto a un tronco trasformato in sedile e ignoriamo un stradina che scende a destra verso una bianca casetta (m. 885).
Superiamo uno slargo prativo.
Alla sinistra ci accompagna un muretto.
Rientriamo nel bosco. Ora oltre ai faggi ci sono anche dei castagni. In questo punto la mulattiera è incassata nel terreno circostante.
Lasciamo a sinistra un rudere e un prato che sale verso una vecchia cascina. Alcuni tronchetti di legno formano dei gradini (m. 915).
Superata una curva verso sinistra proseguiamo con poca pendenza.
Per un breve tratto il sentiero scorre incassato nel terreno circostante.
Poi riprendiamo a salire. Presso una curva verso sinistra, alcuni tronchi, collocati orizzontalmente, fanno da gradino (m. 945).
Continuiamo in modo abbastanza ripido e percorriamo un altro tratto incassato.
Proseguiamo con alcune serpentine (m. 955).
Il sentiero diventa ripido (m. 965). Percorriamo un altro breve tratto incassato. Poi la pendenza diminuisce e camminiamo in leggera salita (m. 970).
Superiamo un'ampia curva verso destra. Torniamo a salire e lasciamo a destra un cartellone intitolato: "Il bosco: dove, perché e come" (m. 975).
Subito percorriamo una curva verso sinistra molto ampia. Troviamo una rudimentale panca ricavata da un tronco. Alla destra ci sono alcuni grandi faggi.
Saliamo dei gradini di legno. Attorno ci sono alberi e prati. Alla sinistra, abbastanza lontano, vediamo delle case.
Con poca pendenza transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione (m. 995).
Raggiungiamo una vecchia cascina davanti alla quale ci sono una vasca abbeveratoio in cemento e due panche di pietra (m. 1010).
Pieghiamo a sinistra e continuiamo a salire con una sterrata, tra prati e alcuni alberi. In lontananza vediamo alcune vecchie case e cascine.
Ignoriamo una stradina che retrocede alla destra verso una casa (m. 1025).
Con il fondo in cemento superiamo due semicurve destra-sinistra ignorando una sterrata che quasi in piano si stacca alla destra.
Superiamo un pilastrello bianco-verde che chiude l'accesso ai veicoli e raggiungiamo una fontana e la chiesetta degli alpini dedicata a Maria Regina Pacis. Qui ritroviamo la strada con il fondo in
cemento sulla quale ci immettiamo e andiamo a destra tra le baite di Cornisella (m. 1045).
Subito troviamo un bivio; i segnavia indicano: Cornisella m. 1050; a sinistra: Grassi Lunghi, Colle di Balisio, Brunino; diritto: Risciöl, Pialeral, Brioschi; dietro: Pasturo.
C'è anche un cartellone intitolato: "Geomorfologia. L'evoluzione del paesaggio". Continuiamo diritto.
Alla sinistra troviamo dapprima un muretto sormontato da una staccionata e poi faggi e betulle mentre alla destra c'è un prato. Continuiamo con poca pendenza.
Poco dopo alla destra ci sono un muretto e una casa gialla con un affresco raffigurante una madonna con bambino. Sempre a destra, in questo punto, lo sguardo si apre sui monti della Valsassina.
Ignorata una stradina che si stacca a destra, continuiamo quasi in piano. Alla sinistra ci accompagnano delle protezioni dapprima di legno e poi di ferro dipinto di verde. Dal basso sentiamo provenire
il rumore del Torrente Cornisella.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Ora la stradina si biforca (m. 1066). I segnavia indicano, diritto: Pialeral, Rifugio Pialeral, Grigna Settentrionale, Rifugio Brioschi; a destra: San Calimero, Rifugio
Riva, Risciöl, Cant.
Proseguiamo diritto in leggera discesa.
Lasciando a destra una casa in un prato, quasi in piano giriamo a sinistra e attraversiamo il ponte dell'Acqua Fredda sul Torrente Cornisella. Il ponte ha le sponde in ferro dipinte di verde. Un
segnale stradale ne vieta il transito ai mezzi superiori a 6 tonnellate (m. 1055).
Oltre il ponte troviamo una biforcazione. Alla sinistra c'è una sterrata in lievissima salita; alla destra c'è una strada in salita con il fondo in cemento. Un cartello indica a destra: "Rifugio
Antonietta Pialeral minuti 45 (no auto, solo pedoni)". Un cartellone parla di: "Idrografia. Paesaggi disegnati dall'acqua". Andiamo a destra e subito superiamo una curva verso sinistra.
Dopo una curva verso destra (m. 1075), saliamo in modo abbastanza ripido. Alla destra c'è un muretto sormontato da paletti di legno che reggono un cavo; alla sinistra dei tronchi segati a un metro di
altezza.
Percorriamo una curva verso destra molto ampia (m. 1105).
La pendenza diminuisce un poco.
Alla destra troviamo una casa bianca con l'insegna: "Baita La Riva m. 1125". Nella nicchia in una parete c'è un bassorilievo raffigurante la Sacra Famiglia sotto alla quale leggiamo la data: 28-7-40.
Accanto alla casa ci sono una fontana con vasca e una rudimentale mappa della zona disegnata su di un pezzo di legno. Alla sinistra c'è una siepe (m. 1115).
Entriamo in un bosco. Per un breve tratto camminiamo su fondo acciottolato (m. 1125).
Proseguiamo con due strisce di cemento ai lati.
Per un breve tratto ai lati ci sono due vecchie staccionate.
Con il fondo in cemento arriviamo a un tornante destrorso. Alla destra c'è una fontana con vasca. Ignoriamo una sterrata che scende a sinistra (m. 1130).
Ora la staccionata è solo alla destra.
Superiamo una curva verso sinistra (m. 1140).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1150).
Continuiamo con dei paletti (a volte di ferro, altre di legno; a volte da un solo lato, altre da entrambi) che in genere reggono due cavi.
Su fondo in cemento superiamo un tornante destrorso (m. 1160) seguito da uno sinistrorso (m. 1170).
Terminate le recinzioni, percorriamo una curva verso destra all'esterno della quale, in un prato, vediamo un appostamento per la caccia dipinto di verde (m. 1175).
In leggera salita superiamo una curva verso sinistra e un tratto acciottolato.
La stradina prosegue con la metà di sinistra acciottolata e la metà di destra sterrata; con prati alla sinistra e una faggeta alla destra.
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo in salita con il fondo in cemento.
Poco dopo arriviamo a un bivio e andiamo a sinistra come indicato dal cartello: Pialeral, Brioschi; mente diritto un segnale stradale vieta l'accesso ai mezzi motorizzati (m. 1195).
Camminiamo con poca pendenza attorniati da prati. Alla sinistra c'è una fila di alberelli. Poco più in alto alla destra vediamo una cascina.
La stradina diventa sterrata ma con una striscia di cemento alla sinistra.
Ignoriamo un sterrata che si stacca in leggera discesa all'interno di un'ampia semicurva verso sinistra. Continuiamo in salita con il fondo in cemento (m. 1210).
Poco dopo la stradina torna ad essere acciottolata. Alla sinistra abbiamo una fila di alberi e una veduta panoramica sulla vallata.
In leggera salita superiamo una semicurva verso destra molto ampia.
Continuiamo quasi in piano. Alla destra c'è una recinzione con paletti di legno che reggono un cavo. Arriviamo a una biforcazione dove troviamo un cartellone che parla della flora intitolato:
"Un'esplosione di colori sul grigio calcareo". Trascuriamo la stradina che scende a sinistra verso una casa e proseguiamo verso destra in salita (m. 1230).
Nei prati alla destra, poco sopra vediamo una casa.
Continuiamo con pochissima pendenza. La nostra stradina ridiventa sterrata.
Alla destra un'altra stradina retrocede verso la casa.
Attorniati dai prati superiamo una semicurva molto ampia verso destra
Continuiamo con una semicurva verso sinistra tra radi alberi.
Con poca pendenza arriviamo a un bivio (m. 1245). Alla destra c'è uno slargo con una vasca-lavatoio e un'altra lunga vasca in cemento. Un ruscelletto attraversa la strada. Un cartello indica a
sinistra il Pialeral.
Proseguiamo in salita inizialmente con il fondo interamente in cemento ma dopo pochi passi con solo due strisce ai lati. Vediamo due rudimentali panchine ricavate da un tronco segato in due.
Presso una curva verso destra ignoriamo una stradina che scende a sinistra e continuiamo con il fondo in cemento (m. 1260).
Poco dopo troviamo uno slargo e un cartellone intitolato: "Un rapporto antico: l'uomo e la pietra locale" e ci immettiamo su di una strada, fin qui sterrata, che con il fondo in cemento in questo
punto effettua un tornante sinistrorso. Un cartello indica dietro: Pasturo. Alla destra ci sono alcune case (m. 1265).
Percorriamo una curva verso sinistra camminando tra due staccionate e passando sotto a un cavo (m. 1275).
La staccionata continua solo sul lato di sinistra. Alla destra c'è un prato.
Proseguiamo tra radi alberi e anche la staccionata alla sinistra termina.
Superiamo delle semicurve: dx-sx-dx-sx (m. 1280).
Anche gli alberi terminano. Attorno ci sono solo dei prati (m. 1295).
Presso una curva verso destra troviamo il segnale stradale di pericolo per animali vaganti domestici (m. 1300).
La strada diventa sterrata e quasi in piano passiamo tra le case dell'Alpe Cova.
Arrivati al laghetto troviamo un bivio e andiamo a destra in leggera salita.
Proseguiamo con il fondo nuovamente in cemento. La strada gira a destra mentre dalla sinistra arriva il sentiero 31 che proviene dal Balisio. I segnavia indicano a destra: Rifugio Antonietta Pialeral
a 10 minuti, Rifugio Brioschi a ore 2.30. Un cartello parla delle: "Depressioni a scodella, solchi profondi, bui anfratti, forme straordinarie: il carsismo" (m. 1315).
Ignoriamo una sterrata che si stacca verso sinistra quasi in piano. Un'altra stradina a destra porta verso una casa bianca.
Andiamo avanti in salita accompagnati da un muretto di pietre a secco sul lato destro.
Un segnale stradale indica il divieto di accesso. La stradina torna ad essere sterrata (m. 1325).
Continuiamo con pochissima pendenza e con una staccionata di legno alla destra. Ora possiamo ammirare il panorama da entrambi i lati.
Alla destra, un stanga di legno chiude l'accesso verso una casetta (m. 1335).
La stradina riprende a salire con il fondo in cemento. Alla destra c'è una recinzione con paletti di legno e due cavi.
Una stanga, bianca e rossa, blocca l'accesso lasciando un passaggio sulla destra per pedoni e biciclette.
Camminiamo tra due recinzioni realizzate con paletti di legno che reggono due cavi metallici.
Proseguiamo in leggera salita. Davanti a una casa gialla superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1355).
Alla destra troviamo uno spiazzo panoramico recintato da una bianca ringhiera.
Continuiamo con alla destra un muretto sormontato da una siepe.
Proseguiamo su sterrato in lievissima discesa (m. 1365).
Alla destra ci sono dei pali di legno che reggono una rete a quadrotti sormontata da un cavo.
Continuiamo quasi in piano. Alla destra troviamo una casa e dei baitelli.
Infine, accanto a un grande faggio, sulla destra troviamo il rifugio (m. 1370).
Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello: m. 750 -12
Data escursione: novembre 2018
Terzo itinerario: dai Piani Resinelli con la Traversata Bassa (sentiero 6)
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria della ss 36 dir, imbocchiamo la strada che con 14 tornanti conduce ai Piani Resinelli (m. 1278)
dove possiamo lasciare la macchina nell'ampio parcheggio.
Un cartello indica il percorso per la Traversata Bassa: l'Alpe Cassino a ore 0.35 e il Pialeral a ore 2.15.
Ci incamminiamo lungo Via Carlo Mauri, una strada asfaltata che inizia accanto ad una rivendita di alimentari.
Al primo bivio ignoriamo la strada che sale a sinistra (via Galbussera) verso il Rifugio Porta e, continuando in leggera
salita raggiungiamo il Rifugio Soldanella (ex SEM Cavalletti - m. 1354).
Oltre il rifugio la strada ampia e sterrata continua in lieve discesa.
Ignoriamo una stradina e un sentiero sulla sinistra che sale al Rifugio Porta (segnavia logo Trofeo Scaccabarozzi).
Più avanti dei segnavia indicano un altro sentiero sempre a sinistra per la Cresta Senigallia (n. 1 EE), il Canalone Porta (n. 2 EEA), la
Grigna Meridionale a ore 2.15, i Torrioni Magnaghi (A), e il sigaro Dones (A).
Continuando diritto invece vengono segnalati: la Traversata Bassa (n. 6), l'Alpe Cassino a ore 0.25 e il Pialeral a ore 2.20.
Proseguiamo lungo la sterrata in piano superando alcune case e ignorando alcune stradine sulla destra.
Troviamo una bacheca e subito dopo raggiungiamo il Fontanino della Pissarotta (m. 1340).
Continuiamo con bella vista sui torrioni della Grignetta in alto a sinistra e arriviamo ad un bivio nei pressi di una casa.
Qui altri segnavia indicano sulla destra: la Traversata Bassa; Mus'cera a 0.15 e il Rifugio Pialeral a 1.50.
Ignorata un'altra stradina sulla sinistra, continuiamo in piano e raggiungiamo una stanga che troviamo alzata.
C'è un cartello di divieto di accesso il che significa che, volendo, potremmo arrivare fin qui con la macchina accorciando
un poco il cammino (m. 1357).
Dopo una curva a destra arriviamo alla cascina dell'Alpe Cassino (m. 1359) dove
un vecchio segnavia indica l'ex-Rifugio Tedeschi al Pialeral (distrutto da una valanga venti anni fa e mai ricostruito).
Continuiamo tra i prati con bella vista sul Torrione Fiorelli e le bastionate della Grignetta.
Ignorata una stradina sulla destra, in lieve salita raggiungiamo la selletta di
Cassino (m. 1377) dove c'è l'azienda agricola Pian delle Fontane, poi in leggera discesa raggiungiamo una pozza d'acqua (m. 1354).
Un segnavia indica che siamo in località Alpe Mus'ceda e segnala la
Traversata Bassa, Sasso dell'Acqua a 0.30 e il Pialeral a 1.30. C'è anche una
bacheca alla quale è affisso un cartello che spiega un percorso geologico naturalistico delle Grigne.
Lasciamo la sterrata che scende a destra verso una cascina e continuiamo in piano con un sentiero.
In lieve discesa e poi in piano superiamo un boschetto di faggi e betulle.
In basso a destra vediamo un abbeveratoio e una stradina sulla quale poco più avanti ci immettiamo.
Poco dopo raggiungiamo la Cascina Chignoeu (Chignoli m. 1343) dalla quale si gode un bel panorama sulla vallata sottostante.
Procediamo in leggera discesa poi, dopo alcuni passi in salita, continuiamo in piano tra faggi e betulle.
Poi usciamo dal bosco e attraversiamo le ghiaie del Gerone (m. 1290).
Continuiamo, ancora in leggera discesa, tra pini mughi contornando il ripido versante prativo che precipita sulla destra.
Alternando tratti in piano ad altri in lieve discesa superiamo un bosco di faggi.
Pochi passi in salita con alcuni scalini in legno e torniamo a scendere poi, ignorato un sentiero sulla destra, giungiamo in piano al
Sasso dell'Acqua (m. 1202) dove troviamo un fontanino asciutto e dei segnavia che indicano: la
Traversata Bassa, il torrente Pioverna a 0.20 e il Pialeral a 1.00.
Superato un rudere, attraversiamo un prato e torniamo a scendere tra i faggi.
Troviamo un altro cartello che indica il Pialeral e continuiamo in piano.
Cominciamo a sentire lo scroscio del torrente. In questa zona ci sono diversi ciclamini.
Raggiungiamo un bivio accanto alla Casa Vecchia (m. 1121). Qui i segnavia indicano sulla sinistra: la Traversata Bassa, il Pialeral a 0.45 e la
chiesetta di S. Calimero a 2.00; mentre sulla destra: i Grassi Lunghi, la cappella del S. Cuore a 0.30 e il colle del Balisio a 0.45.
Seguendo una protezione fatta con pali e funi di acciaio raggiungiamo il torrente Pioverna e poco dopo lo guadiamo (m. 1130).
Risaliamo ora l'opposta sponda in un rado bosco con grandi faggi e superiamo un altro cartello che indica il Pialeral a 0.40 e S. Calimero a 1.50.
Dopo un tratto in piano, riprendiamo a salire e raggiungiamo un incrocio dove c'è un quadretto religioso.
Andiamo a sinistra verso un gruppo di betulle ma potremmo anche proseguire diritto in quanto poco dopo i due sentieri si uniscono.
Usciamo dal bosco e saliamo con alcuni gradini in legno.
Superato un altro gruppo di faggi, continuiamo quasi in piano tra i prati poi in salita arriviamo al quadrivio nei pressi dell'Alpe Cova.
Da destra giunge il sentiero 31 che sale dal Balisio, di fronte il sentiero 33 da Pasturo.
Andiamo a sinistra e dopo aver superato una sbarra, in leggera salita raggiungiamo le baite del Pialeral e il rifugio.
Tempo impiegato: ore 2.15 - Dislivello: m. +360 (salita) e -268 (discesa)
Data escursione: ottobre 2006
Quarto itinerario: da Baiedo per San Calimero
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino a Pasturo.
Alla fine del paese, ad una rotonda, lasciamo la provinciale e giriamo a sinistra.
Dopo 250 metri ad un'altra rotonda giriamo a destra in Via Nisella (indicazione Baiedo) e la percorriamo in salita.
Superiamo un incrocio.
Con Via Don Ticozzi arriviamo ad una rotonda dove prendiamo la prima uscita, Via Baiedo.
Passiamo sotto ad un arco e poco dopo lasciamo la macchina in un parcheggio sulla destra (m. 625).
Ci incamminiamo in piano lungo Via Baiedo.
Poco dopo alla sinistra troviamo un altro parcheggio, più piccolo, e una panchina.
Un cartello indica a destra la Contrada S. Andrea. Continuiamo tra le case lungo la stretta Via Centrale.
Più avanti possiamo:
- girare a sinistra risalendo Via Rocca per poi girare a destra continuando quasi in piano.
- proseguire diritto in discesa per poi girare a sinistra e continuare in salita.
Aggirato l'isolato i due percorsi confluiscono.
Continuiamo tra case e recinzioni ignorando alla sinistra Via Galbani e Via per Creveggio (Crevec).
Subito dopo giriamo a destra e con un ponte attraversiamo un torrente. Alla destra c'è un edificio sul quale è stata dipinta una mappa della zona. Alla
sinistra invece c'è una fontana con una grande vasca. Troviamo anche il primo di una serie di cartelli gialli che invitano simpaticamente al
raggiungere Rifugio Riva (m. 630).
Percorriamo alcune curve, in leggera salita, tra le ultime case dell'abitato.
Ora la stradina ha il fondo in cemento. Una roggetta la accompagna alla sinistra. Camminiamo tra una siepe ed una vecchia recinzione in legno. Alla
sinistra c'è un erboso pendio con qualche albero mentre alla destra tra i prati vediamo alcune case e stalle.
Passiamo sotto ad un cavo. Lasciamo a destra una stalla (m. 650).
Alla sinistra troviamo una scorciatoia che consente di aggirare una casa gialla salendo ripidamente dapprima con il fondo acciottolato,
poi roccioso e infine in cemento. Continuando diritto invece, con minore pendenza raggiungiamo un trivio dove i segnavia indicano a destra: Rocca di
Baiedo [m. 750]; diritto: Sassi Rossi [m. 800]; a sinistra: Piani di Nava, Rifugio Riva, S. Calimero [m. 1493].
Riunitisi i due percorsi, continuiamo in salita con il fondo in cemento e percorriamo un tornante destrorso all'interno del quale c'è una vecchia
cascina mentre dall'altro lato una catena chiude l'accesso ad un prato (m. 675).
Continuiamo attorniati da robinie. Lasciamo a sinistra un piccolo slargo dove, oltre una sbarra, vediamo una casa. Alla destra ci sono dei pali che
reggono due cavi (m. 690).
Giriamo subito a sinistra.
Percorriamo un breve tratto in leggera salita. Alla destra c'è una corta protezione di legno. Il fondo della stradina è diventato un misto di ciottoli
e cemento.
Proseguiamo in salita nel bosco dapprima con il fondo in cemento, poi acciottolato e con dei paletti di legno alla destra.
Percorriamo un tornante sinistrorso ignorando una stradina che prosegue diritto verso una vecchia cascina bianca. All'inizio di questa stradina un
ruscelletto la attraversa passandole sotto (m. 705).
Ora alla sinistra ci sono delle protezioni a valle formate da paletti a Y che reggono dei piccoli tronchi.
Poco dopo superiamo un tornante destrorso all'esterno del quale c'è una sbarra di legno.
Lasciato un masso alla destra, il fondo torna ad essere un misto di ciottoli e cemento.
Ritroviamo il ruscelletto che passa sotto alla stradina (m. 720).
Proseguiamo con una recinzione in legno alla sinistra e ignoriamo una stradina, chiusa da una stanga verde, che sale verso una casa che vediamo più in
alto.
Anche il nostro percorso gira subito a sinistra.
Superiamo un tornante destrorso all'esterno del quale scorre un rivolo (m. 730).
I successivi quattro tornanti: sx-dx-sx-dx hanno dei muretti di rinforzo che scendono all'esterno; presso l'ultimo una stanga chiude l'accesso ad un prato.
In alto a sinistra vediamo una vecchia cascina e, dopo un tornante sinistrorso molto ampio, la raggiungiamo (m. 760).
Continuiamo con delle semicurve. In basso a destra tra gli alberi scorre un torrente.
La stradina si biforca (m. 770) e, seguendo le indicazioni, andiamo a destra verso i Piani di Nava, il Rifugio Riva e San Calimero.
In leggerissima salita, percorriamo subito un tornante destrorso attraversando il torrente su di un ponte con le sponde di ferro dipinte di grigio.
Proseguiamo in salita e, dopo il successivo tornante sinistrorso, vediamo una scorciatoia che sale a destra (m. 780).
Poco prima di un tornante destrorso troviamo una vecchia protezione in ferro dipinta di verde.
I successivi due tornanti, sinistra-destra, hanno un muretto che scende a rinforzo (m. 795).
Dalla destra rientra la scorciatoia, poco prima di un tornante sinistrorso.
La pendenza aumenta e con delle protezioni di ferro alla sinistra arriviamo ad un tornante destrorso all'esterno del quale in basso scorre un
torrente mentre davanti, poco più in alto, vediamo una casa bianca (m. 810).
Ora alla sinistra c'è un muro in cemento sormontato da una rete metallica. La pendenza diminuisce un poco. Passiamo accanto al cancello della casa e
rientriamo nel bosco.
Su di un ponticello, con le sponde di ferro, attraversiamo nuovamente il torrente (m. 830).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso, all'interno del quale ci sono dei pali di legno che reggono un cavo. Ignoriamo un sentiero che prosegue
diritto. Un cartello indica il divieto di scarico immondizie.
Subito ignoriamo una stradina che esce alla destra. Il fondo ora è interamente in cemento e sale in modo abbastanza ripido.
Percorriamo una curva a destra (m. 845).
Continuiamo in salita. Dopo un tornante sinistrorso, alla destra c'è un muretto di pietre.
Terminato il muretto, un sentiero scende a sinistra verso il torrente.
Con una protezione di ferro alla sinistra arriviamo ad un tornante destrorso dove ignoriamo un sentiero che esce a sinistra e subito guada il torrente
(m. 860).
Il muretto adesso è alla sinistra e più sopra ci sono un prato ed una casa dipinta a due colori: rosa e bianco.
Dopo un tornante sinistrorso (m. 875) percorriamo un tratto con il fondo interamente in cemento. Alla sinistra c'è una protezione in ferro e alla
destra un muretto di pietre.
All'esterno del successivo tornante destrorso, una sbarra chiude l'accesso ai prati.
Passiamo a valle della casa a due colori sulla quale notiamo un dipinto raffigurante una madonna con bambino tra due santi e la scritta: "Baita la
Madonnina 1849" (m. 885).
Lasciamo a sinistra l'accesso alla casa chiuso da una stanga e torniamo nel bosco. Alla destra ci sono dei pali che reggono due cavi.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 895).
Subito dopo alla sinistra c'è un secondo accesso in discesa alla stessa casa, anch'esso chiuso da una stanga.
Proseguiamo con una staccionata appaiata ad una siepe di alberelli alla sinistra ed un muretto di pietre alla destra.
Arriviamo ad un bivio davanti ad un grande masso. I segnavia indicano a sinistra un'azienda agricola, a destra il Rifugio Riva, dietro Baiedo (m. 910).
All'esterno del successivo tornante sinistrorso troviamo una stradina chiusa da due stanghe di legno.
Davanti vediamo la casa di colore giallo chiaro che preannuncia l'inizio dei Piani di Nava. Ai bordi della stradina ci sono due file di pietre e radi alberelli.
Raggiunta la vecchia casa gialla, sulla quale vediamo un segnavia a bandierina con il n. 34, la stradina piega a destra e prosegue in leggera salita
tra due muretti (m. 925).
Subito dopo alla sinistra troviamo un'altra casa di colore bianco addossata ad un masso.
Iniziamo ad attraversare l'altopiano. Alla sinistra c'è una robusta staccionata e alla destra un basso muretto di pietre. Nei prati vediamo alcune
case sparse, pochi alberi e qualche masso.
Proseguiamo tra due file di paletti di legno che reggono due cavi.
Lasciamo a destra una casa con una insegna sulla quale leggiamo: "Baita Rosarol" (m. 945).
Continuiamo tra due recinzioni con pali che reggono due cavi.
Troviamo poi, sempre alla destra, una vecchia cascina.
Quasi in piano arriviamo ad un bivio dove, sopra ad un masso, c'è una croce. I segnavia indicano a sinistra: S. Calimero, Pialeral; diritto: Rifugio
Riva, Passo della Stanga (m. 960).
Andiamo a sinistra, quasi in piano tra i prati, camminando tra due siepi. La stradina ha due strisce di cemento in corrispondenza del passaggio delle ruote.
Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra c'è un muretto di contenimento mentre dall'altro lato continua la siepe.
Percorriamo una curva a sinistra lasciando alla destra alcune case e due fontane con vasca (m. 970).
Continuiamo tra due siepi.
All'esterno di un tornante destrorso ci sono un masso e l'accesso ad un prato chiuso da una stanga di legno (m. 980).
Proseguiamo tra un muretto di contenimento realizzato con delle pietre alla sinistra e la siepe alla destra.
Continuiamo in salita tra due siepi. Poco più in alto a sinistra c'è una cascina (m. 990).
Presso una semicurva verso sinistra, alla sinistra troviamo un baitello seguito da una lunga vasca con lavatoio (m. 1000).
Subito dopo, alla destra, c'è una casa con una insegna sulla quale leggiamo: "Baita Simpatia".
Alla sinistra sale un prato; alla destra c'è una siepe oltre alla quale vediamo due case che due stradine vanno a raggiungere (m. 1015).
Entriamo nel bosco e subito troviamo un bivio. Alla sinistra, con una strada privata chiusa da una stanga, un cartello in legno indica Piazz.
Continuiamo diritto (m. 1025).
Poco dopo, alla destra si stacca un'altra strada all'inizio della quale un cartello giallo indica il Rifugio Riva. Proseguiamo diritto su di una
mulattiera acciottolata.
Superiamo alcune serpentine appena accennate.
Usciti del bosco, percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1065). Alla destra scende un sentiero. I segnavia indicano: Pialanchetta 1050 m;
a destra: Rifugio Riva. Seguiamo la mulattiera camminando tra due file di pietre.
Rientriamo nel bosco.
Continuiamo in leggera salita con un'ampia semicurva a sinistra. Una stradina si stacca alla sinistra.
Alla destra vediamo due case bianche nei prati (m. 1095). All'inizio della stradina che si dirige verso queste case, una freccia rossa indica il
Rifugio Riva. Proseguiamo diritto.
Un segnale stradale indica il divieto di accesso ai mezzi non autorizzati.
Dopo un tratto in salita, quasi in piano arriviamo alla fine del bosco (m. 1115).
Proseguiamo attorniati da pochi alberi. Alla sinistra ci sono un muretto di pietre e, più in alto, una casa.
In leggera salita percorriamo due curve destra-sinistra.
Con il fondo in cemento superiamo un tratto abbastanza ripido (m. 1125).
Prima di una curva a sinistra, troviamo delle pietre ed un tronco collocato orizzontalmente raso terra per formare una protezione (m. 1145).
Proseguiamo in leggera salita.
Un sentiero retrocede verso destra. Due paline recano dei segnavia che indicano:
diritto: Traversata Bassa, San Calimero a ore 1.10, Pialeral Rif. Antonietta a ore 2.20;
dietro verso destra: Rifugio Riva a ore 0.15, Alpe Piattedo a ore 0.30, Primaluna a ore 1;
dietro: Piani di Nava, Baiedo.
Alla sinistra una stanga chiude l'accesso verso la casa, notata in precedenza, che abbiamo aggirato.
Dopo un tratto in salita, con minore pendenza percorriamo due semicurve destra-sinistra (m. 1175).
Torniamo a salire ben presto in modo abbastanza ripido (m. 1190).
Presso un tornante destrorso ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 1200).
La pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo una curva a sinistra molto ampia.
Presso un tornante sinistrorso, scavato tra il terreno alla sinistra e la roccia alla destra, ignoriamo un sentiero che continua diritto (m. 1225).
Trascuriamo una stradina che scende verso sinistra e che, dopo alcuni metri, è chiusa da una stanga (m. 1240).
Subito dopo percorriamo un tornante destrorso.
Troviamo alla destra un vecchio tronco collocato raso terra come protezione e superiamo un tornante sinistrorso (m. 1255).
Presso un tornate destrorso, ignoriamo un sentiero che continua diritto chiuso da paletti a Y che reggono un cavo (m. 1270).
In leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1285).
Continuiamo in salita con un tornante destrorso anch'esso molto ampio (m. 1300).
La pendenza diventa abbastanza ripida. Il fondo è in cemento. Alla sinistra ci sono dei prati e alla destra c'è il bosco.
Aggiriamo alla destra un baitello. La pendenza diminuisce un poco (m. 1310).
Passiamo accanto ad uno stagno che troviamo all'interno di una curva a sinistra. Un cartello giallo alla destra segnala una "zona a maggior tutela" (m. 1325).
Alla sinistra l'assenza di alberi consente una bella veduta sul fondovalle.
Con una corta staccionata alla sinistra arriviamo ad un tornante destrorso (m. 1340).
Proseguiamo nel bosco, in modo abbastanza ripido.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1350).
In salita arriviamo ad un bivio dove la stradina si divide in due sentieri che girano a destra (m. 1385). Seguiamo il primo con il quale i segnavia
indicano: Traversata Bassa, San Calimero a ore 0.20, Pialeral a ore 1.40. Dietro altri segnavia indicano: Rifugio Riva a ore 0.45, Alpe Piattedo a ore
1, Primaluna a ore 1.30.
Presso un tornante destrorso saliamo un gradino di legno (m. 1395).
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante durante il quale percorriamo delle semicurve e saliamo due gradini di legno.
Passiamo tra due grandi faggi.
In basso a destra, tra gli alberi riusciamo a intravedere i Piani di Nava e le baite che abbiamo via via superato.
Troviamo un canalino di metallo, di traverso al sentiero, per lo scolo dell'acqua (m. 1415).
Percorriamo un lungo traverso a mezza costa tra alberati pendii.
Scavalchiamo altri due canalini in metallo (m. 1435).
Saliamo in modo abbastanza ripido.
Presso un tornante sinistrorso ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 1450).
Alterniamo alcuni tratti con pendenza generalmente lieve ad altri quasi in piano.
Vediamo un bollo bianco e giallo sul tronco di un faggio (m. 1480).
Subito dopo, una breve discesa precede un tratto quasi in piano.
Dopo alcuni passi in salita continuiamo quasi in piano. In alto verso destra vediamo il tetto della chiesetta di San Calimero (m. 1485).
Percorriamo un tratto in salita e proseguiamo con minore pendenza.
Raggiungiamo la bianca chiesetta di San Calimero, con il tetto e gli infissi dipinti di rosso, situata in un prato dove ci sono anche tavoli e panche
con bella vista sulla vallata. I segnavia indicano: San Calimero m 1493; diritto: Traversata Bassa, Pialeral a ore 1.20, Piani Resinelli a ore 3.40;
dietro: Rifugio Riva a ore 1, Alpe Prattedo a ore 1.15, Primaluna a ore 1.40; con un sentiero che scende a sinistra: Pasturo.
Proseguiamo diritto, quasi in piano, passando davanti alla chiesetta.
Continuiamo dapprima in salita e poi con minore pendenza.
Superiamo un breve tratto in salita con una staccionata alla sinistra.
Quasi in piano percorriamo un'ampia curva a destra (m. 1515). Davanti vediamo il Pizzo della Pieve e alla sua sinistra la Grigna.
Proseguiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano. Troviamo un tombino in cemento.
Camminiamo tra grandi pascoli, verso due baite diroccate ai piedi del Pizzo della Pieve. Alla sinistra vediamo il pendio del percorso invernale per la
Grigna nel tratto che precede i Comolli.
Il sentiero inizia a disegnare un ampio semicerchio verso sinistra. Troviamo un altro tombino in cemento.
Con alcune serpentine raggiungiamo i due ruderi e una vasca abbeveratoio. Su di un cartello leggiamo: Prabello di Sopra m. 1537.
Continuiamo in leggera discesa e raggiungiamo una palina con dei segnavia (m. 1525) che indicano: diritto con la Traversata Bassa (via estiva):
Pialeral a ore 1.10, Piani Resinelli a ore 3.20; a sinistra con la Traversata Bassa (via invernale): Prabello di Sotto a ore 0.20, Pialeral Rifugio
Antonietta a ore 1.10; dietro: San Calimero a ore 0.15, Rifugio Riva a ore 1.10, Primaluna a ore 2. Proseguiamo diritto passando accanto ad un
abbeveratoio in cemento.
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante.
Presso una curva a destra un cartello indica il Pialeral (m. 1510).
Dopo alcuni passi quasi in piano, continuiamo dapprima in discesa e poi in leggera salita.
Attraversiamo una zona con faggi e roccette.
In lievissima discesa entriamo nel bosco.
Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 1505).
Continuiamo alternando due tratti in discesa ad uno con minore pendenza.
Superiamo un tornante sinistrorso. In questa zona vediamo dei bolli gialli sui tronchi dei faggi (m. 1475).
Dopo un tornante destrorso scendiamo in modo abbastanza ripido (m. 1455).
La pendenza diminuisce un poco.
All'esterno di un tornante sinistrorso, più in basso, scorre un torrente (m. 1430).
Presso il successivo tornante destrorso lasciamo a sinistra una parete dalla quale gocciola dell'acqua che esce anche da un canalino bianco e invade
il sentiero (m. 1420).
Dopo alcuni passi quasi in piano, scendiamo ripidamente.
Percorriamo un tornante sinistrorso con il torrente che scorre alla destra (m. 1405).
Continuiamo in discesa.
In leggera discesa guadiamo il torrente verso destra (m. 1395).
Il sentiero ora è più alto rispetto al torrente. Proseguiamo dapprima in discesa e poi quasi in piano.
In discesa percorriamo una curva a destra.
Pochi passi più avanti troviamo dei segnavia che indicano: Valle dell'Acqua Fredda m 1350; davanti: Traversata Bassa, Pialeral Rifugio Antonietta a
ore 0.30, Piani Resinelli a ore 2.45; dietro: Via Estiva, Prabello di Sopra a ore 0.30, San Calimero a ore 0.40; a sinistra: Prabello Basso.
Continuiamo diritto (m. 1365).
Subito guadiamo il torrente, giriamo a sinistra e proseguiamo in salita con una staccionata alla sinistra.
Superiamo una curva a destra.
Torniamo nel bosco e percorriamo un'altra curva a destra.
Proseguiamo in leggera discesa con dei tronchi collocati raso terra alla sinistra (m. 1375).
Presso un tornante sinistrorso guadiamo il torrente (m. 1370).
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita con una staccionata alla sinistra.
Superiamo una curva a destra (m. 1380).
Troviamo una grossa pietra nel mezzo del percorso.
Un cartello sul tronco di un albero segnala davanti il Rifugio Pialeral e dietro il Rifugio Riva mentre non ci sono indicazioni che riguardano un
altro percorso che si stacca alla sinistra guadando un ruscelletto.
Saliamo alcuni gradini (m. 1395).
All'esterno di un tornante destrorso scorre un rivolo (m. 1405).
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso.
Saliamo dei gradini di pietre e di legno.
Ad una biforcazione teniamo la destra in quanto alla sinistra si entra in un prato.
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante.
Troviamo dei ruderi alla sinistra (m. 1425). Alcuni segnavia informano che siamo il località Pertüs m. 1420 e indicano dietro Prabello Basso.
Proseguiamo in leggera salita. Vediamo alcuni baitelli.
Dopo alcuni passi in discesa, proseguiamo in leggera salita con una staccionata alla sinistra.
Passiamo tra due alberi (m. 1435). Un cartello sul tronco dell'albero alla destra indica dietro: San Calimero, Rifugio Riva.
Lasciamo a sinistra una roccetta affiorante dal terreno.
Continuiamo in salita. Una stradina inerbita si immette dalla destra. In alto a destra vediamo un baitello (m. 1445).
Proseguiamo dapprima in leggera salita lasciando un rudere alla sinistra e poi in leggera discesa mentre vediamo una cascina nei prati in basso a
sinistra.
Rientriamo nel bosco di faggi.
Continuiamo in discesa.
Alla destra c'è una grotta. Pochi passi più avanti vediamo un segnavia a bandierina rosso bianco rosso (m. 1430).
Al termine della discesa (m. 1420), riprendiamo a salire.
Alla destra ci sono delle rocce calcaree.
Quasi in piano percorriamo una curva a destra. Poco più in basso alla sinistra vediamo una baita.
Percorriamo un tratto in leggera salita ed uno quasi in piano.
In salita superiamo una curva a destra.
Andiamo ad immetterci sul percorso che dal Pialeral prosegue verso la Grigna. I segnavia indicano a sinistra: Traversata Bassa, Rifugio Antonietta,
Torrente Pioverna a ore 0.40, Piani Resinelli a ore 2.20; a destra: Vetta - Rif. Brioschi a ore 2.30, Via Estiva - Bocc. Releccio, Via Invernale -
Comolli; dietro: Traversata Bassa, San Calimero a ore 1, Rifugio Riva a ore 2. Andiamo a sinistra (m. 1430).
Subito dopo alla destra troviamo una costruzione in cemento con delle antenne, due panchine e una fontana con vasca.
Proseguiamo in discesa su di una mulattiera con dei gradini realizzati con paletti di legno.
Lasciamo a sinistra una casa presso la quale una teleferica termina la sua corsa (m. 1415).
Troviamo poi una casa alla destra (m. 1405).
Continuiamo tra due muretti; quello alla destra è sormontato da una staccionata.
Lasciamo a sinistra un'altra casa. La mulattiera diventa una stradina con il fondo in cemento (m. 1385).
Poco dopo alla sinistra troviamo un gruppo di case tra le quali c'è anche il rifugio.
Tempo impiegato: ore 3.20 - Dislivello: m. 1010 -265
Data escursione: novembre 2016
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