Il Rifugio Petitpierre (chiamato anche Corno d'Aola) si trova sulle pendici del Corno d'Aola all'arrivo della seggiovia che sale da Valbione.
Risalendo la statale 42 della Val Camonica o scendendo con la statale 39 dall'Aprica, arriviamo a Edolo. Continuiamo poi in direzione del Passo del Tonale.
Arrivati a Ponte di Legno, ignoriamo la strada sulla sinistra che porta in centro e continuiamo con la statale fino a trovare sulla destra gli impianti di risalita.
A questo punto giriamo a sinistra e poi ancora a sinistra passando con un tunnel sotto la strada e arriviamo nel parcheggio di fronte alla seggiovia che sale a Valbione.
Possiamo continuare in auto fino al rifugio con una strada, asfaltata solo per un primo breve tratto e poi sterrata; possiamo utilizzare due tronconi di seggiovia (Ponte di Legno m. 1255 - Valbione m.
1512 e Valbione-Corno d'Aola) oppure naturalmente possiamo salire a piedi.
Primo itinerario: risalendo la Val Seria (sentiero 6 + 40A + 40)
Lasciata la macchina nel parcheggio davanti alla seggiovia ci incamminiamo sulla destra in salita lungo la strada asfaltata.
Superiamo il ristorante Al Caminetto e un cartello giallo che indica il residence La Cascata.
Dopo le ultime case, quasi in piano superiamo un ruscello con un ponte e ignoriamo la stradina che a sinistra ritorna verso la seggiovia.
Troviamo vari segnavia; quello che ci interessa è il n. 6 che indica Valbione a un'ora di cammino (bolli bianco-azzurri).
Continuando arriviamo a un bivio dove un cartello indica sulla sinistra il Rifugio Corno d'Aola a km. 7.
Poco dopo l'asfalto termina (m. 1280) e proseguiamo con una buona sterrata in leggera salita.
A quota 1300 troviamo sulla sinistra il segnavia che indica l'ampio sentiero n. 6 che sale a Valbiore tagliando i vari tornanti della sterrata.
Saliamo nel bosco, incrociamo per la prima volta la strada (m. 1360) e la attraversiamo.
Riprendiamo a salire sull'altro lato (cartelli Ponte di Legno e Valbione nelle due direzioni di marcia), passando accanto a una santella con una
statua della madonna.
Dopo un tratto in salita, il sentiero spiana ma solo per poco. Riprendiamo a salire e ritroviamo la sterrata (m. 1390).
Qui ci sono i soliti cartelli che indicano le due direzioni e, attraversata la strada, continuiamo in salita.
Anche questa volta dopo un po' il sentiero diventa quasi pianeggiante, poi riprendiamo a salire e raggiungiamo nuovamente la strada (m. 1460).
A questo punto ignorando il sentiero che continua, ci incamminiamo sulla strada verso sinistra in leggera salita.
Incrociamo una pista di discesa e passiamo sotto la seggiovia (m. 1500).
Dopo una curva a destra arriviamo alla piana di Valbione dove termina il primo troncone della seggiovia e parte il secondo.
Lasciando sulla destra il ristorante Valbione, continuiamo tra la seggiovia di sinistra a il laghetto artificiale con una isoletta nel mezzo nel quale si può praticare la pesca della trota.
Quasi in piano, superate le baite che costituiscono l'alpeggio di Valbione e una fontana, raggiungiamo il campo da golf.
Lo costeggiamo sulla destra in leggera salita tra prati e gruppi di larici. Continuiamo poi tra prati, pini, larici e abeti.
La pendenza ora aumenta. Giriamo a sinistra e attraversiamo l'ampio letto del torrente che troviamo privo di acqua (m. 1690).
Dopo un tratto tra pietraie e rododendri, riprendiamo a salire tra i prati spostandoci verso il bordo sinistro della vallata.
Percorso un breve tratto quasi in piano (m. 1810), continuiamo in salita circondati da alcuni alberelli.
Man mano che ci avviciniamo alla parete in fondo alla valle, il percorso diventa sempre più ripido.
Oltrepassiamo un rivolo d'acqua e poi in leggera salita superiamo un torrentello, prima e dopo del quale troviamo due cartelli che segnalano il pericolo di piene improvvise.
Dopo alcuni passi in discesa, ricominciamo a salire ripidamente. Ora la vegetazione è ridotta ad alcuni cespugli.
Superiamo una tratto con il fondo roccioso e costeggiando il torrente che scende alla nostra sinistra raggiungiamo un bivio.
Ignorato il sentiero a destra, attraversiamo il torrente camminando sui massi che affiorano dall'acqua e arriviamo alla Conca di Pozzuolo (m. 2020).
Qui, tra pietraie e rododendri, troviamo un baitello e due postazioni per cannoni o mitragliatrici risalenti alla prima guerra mondiale.
Appoggiata a una di queste costruzioni, una palina reca diversi segnavia.
Sulla destra viene indicato:
- sentiero 41 (Bocchetta di Casola a ore 1, Baite Casola a ore 2, Valbione a ore 2.45);
- sentiero 40 (Bocchetta dei Buoi a ore 1.45, Bocchetta Calotta a ore 3);
- sentiero 40-43 (Bivacco Spera a ore 2.45, Malga Caldea a ore 4.30);
- sentiero 40-42 (Passo di Venerocolo a ore 4.30, Rifugio Garibaldi a ore 6.15).
A sinistra invece viene indicato il sentiero 40 per il Rifugio Corno d'Aola a ore 0.30.
La conca è chiusa da una cerchia di monti tra i quali spicca la Cima di Salimmo (m. 3104). Sul fondovalle invece distinguiamo nettamente il campo da golf e il laghetto di Valbione.
Percorreremo ora un lungo traverso verso sinistra, quasi in piano, tenendoci alti sopra la vallata.
In questo tratto fino al rifugio troveremo anche alcuni cartelli esplicativi del parco dell'Adamello sulla Grande Guerra.
Superiamo tre rivoli d'acqua, uno dopo l'altro, e una sorgente.
Percorriamo un breve tratto su sfasciumi e superiamo tre assi di legno.
Dopo un lungo tratto su questo comodo e panoramico sentiero, iniziamo a scendere e raggiungiamo una stradina sterrata.
Un cartello indica la Conca di Pozzuolo nella direzione dalla quale proveniamo.
Andiamo a sinistra e poi, ancora in discesa, arriviamo al Rifugio Petitpierre.
Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello: m. +765 -100
Data escursione: giugno 2007
Secondo itinerario: sterrata da Valbione (n. 47)
Raggiunta la piana di Valbione (m. 1512), in auto o in seggiovia, possiamo continuare a piedi lungo la sterrata che sale al rifugio.
Ci portiamo verso sinistra dove parte la seconda seggiovia e incontriamo la strada sterrata e alcuni sentieri. Ci sono anche vari segnavia che indicano:
- a sinistra il sentiero 72 per Valsozzine a ore 0.30, Ponte di Legno a ore 1, Tonale a ore 1;
- a sinistra, il sentiero 41 per Plegno a ore 0.30;
- a destra il sentiero 40 A (descritto nel primo itinerario) per la Baita di Pozzuolo a ore 1.20 e il bivio col sentiero 40 a ore 1.20;
- a destra il sentiero 41 per Baite Casola a ore 1, Bocchetta Casola a ore 2.45, laghetto di Pozzuolo a ore 3.30;
- diritto la sterrata 47 per il Rifugio Petitpierre.
C'è anche un cartello che indica il Rifugio Corno d'Aola a Km. 4.
Ci incamminiamo lungo la sterrata in lieve salita nel bosco. Sulla destra c'è il campo da golf.
Ignorato un sentiero che sale a sinistra, troviamo un cippo in granito che indica il km. 5 dal Ponte sull'Oglio (m. 1600).
Trascuriamo anche tre sentierini che, l'uno accanto all'altro, scendono a destra e superiamo un tornante verso sinistra (m. 1615).
Percorrendo un tratto in piano, passiamo sotto la seggiovia; qui l'apertura tra gli alberi ci consente uno sguardo sul sottostante laghetto artificiale.
Torniamo in leggera salita e con un tornante giriamo a sinistra mentre diritto c'è una pista da sci (m. 1700).
Superiamo il cippo che indica il km. 6 (m. 1715), raggiungiamo una seggiovia e vi camminiamo sotto fino alla curva successiva.
Percorriamo un tornante verso sinistra (m. 1810) e superiamo il cippo che indica il km. 7 (m. 1825).
Un altro tornante questa volta verso destra (m. 1855) e poi, percorrendo un tratto quasi in piano e senza alberi sulla destra, possiamo vedere le montagne che chiudono la valle davanti a noi, tra le
quali spicca la Cima di Salimmo.
Al successivo tornante (m. 1890) il bosco diventa più rado e consente una vista panoramica sulla vallata.
Superato il cippo che indica il km. 7,890 raggiungiamo la stazione d'arrivo della seggiovia e il rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. 408
Data escursione: giugno 2007
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