Il Rifugio Lupi di Brembilla sorge a pochi metri dalla vetta del Pizzo Cerro in una zona dalla quale si può godere di un panorama eccezionale, se consideriamo
la relativa altezza del luogo.
Primo itinerario: da Catremerio
Sul viadotto di Sedrina, al km. 14.4, lasciamo la statale 470 della Val Brembana per scendere sulla sottostante strada che percorriamo per 500 metri
fino ad un tunnel prima del quale deviamo a sinistra, passando sotto il viadotto, e imbocchiamo la provinciale 24 della Val Taleggio.
Arrivati a Brembilla, lasciamo la strada principale per prendere a destra una strada in salita, Via Ravagna (cartello indicatore Cerro Foppa - S. Antonio - Catremerio).
Subito vediamo all'orizzonte la chiesa di S. Antonio, sulla collina.
Ignoriamo una deviazione a sinistra per il Cerro Foppa, come pure tutte le successive, e proseguiamo con vari tornanti con bella vista sulla sottostante vallata.
Giunti in cima, troviamo un bivio e andiamo a sinistra verso Catremerio, mentre a destra la strada prosegue per S. Antonio e poi scende a Zogno.
Dopo un tratto quasi in piano, prima che la strada termini in una piazzetta nei pressi della chiesa di San Gaetano, troviamo due sentieri che salgono a destra.
Nel primo caso si tratta di un doppio percorso ed i segnavia indicano a sinistra con il sentiero 595: Roccoli, Pizzo Cerro, Rifugio Lupi a ore 1, Baita Foldone;
mentre a destra con il sentiero 592: Passo del Fò a ore 0.30, Santella di Crosnello a ore 0.50, Roccoli a ore 1.
Poco più avanti parte il secondo sentiero e un segnavia indica: sentiero 595 per Baita Foldone a ore 2.30, Rifugio Lupi a ore 1, Castel Regina a ore 2.
Lasciamo l'auto nella piazzetta o lungo i bordi della strada (m. 988) e prendiamo uno dei due sentieri che ben presto si congiungono.
Ci addentriamo subito in una faggeta e dopo aver percorso un tratto in leggera salita ci immettiamo su di una sterrata con la quale continuiamo verso destra (m. 1030).
Arrivati al primo tornante, la lasciamo per continuare diritto come indicato da un cartello (Rif. Lupi - Cast. Regina - Foldone).
Rientriamo nel bosco e, percorso un tratto con maggiore pendenza, raggiungiamo un bivio (m. 1110) dove alcune frecce su di un masso indicano a sinistra: Foldone
e Pizzo Cerro; a destra: il P. Crosnello (sentiero n. 592).
Dopo un tratto con poca pendenza, riprendiamo a salire. Ad un bivio andiamo a destra.
Raggiungiamo una zona in piano, recintata, al cui interno c'è un roccolo circondato dagli alberi (m. 1145). E' un punto panoramico dal quale si gode un ottima
vista sulle Orobie e sulla Valtellina.
Torniamo a salire tra alberelli. Siamo già in vista del tetto della cappellina, in alto a sinistra, sulla cima del Pizzo Cerro.
Quasi in piano superiamo una baita e un appostamento per la caccia (m. 1185).
Ignoriamo poi un sentiero, segnalato da un cartello su un albero, che scende sulla destra a Foldone.
Lasciato a destra un rudimentale tavolino fissato ad un albero, attraversiamo un praticello e iniziamo a salire l'ultimo e più ripido pendio.
Giunti in cima (m. 1260), troviamo un bivio. Alcuni segnavia indicano a sinistra il rifugio e a destra il Castello Regina.
Continuando con minore pendenza, lasciamo a destra una pozza d'acqua e, poco dopo, raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello: m. 282
Data escursione: aprile 2006
Secondo itinerario: da Cavaglia (sentiero 596)
Come descritto nella prima parte del precedente itinerario arriviamo a Brembilla.
Ignorata sulla destra Via Ravagna che sale a Catremerio dove inizia il primo itinerario, proseguiamo diritto fino a trovare sulla destra Via Capodato.
Prendiamo questa strada, che in seguito cambia nome diverse volte, e dopo 5 chilometri di salita arriviamo a Cavaglia.
Parcheggiamo la macchina lungo la strada, sotto il paese situato poco più in alto alla sinistra (m. 830).
Prendiamo uno dei due viottoli a gradini che salgono verso le case; quello più a sinistra è contrassegnato dal segnavia a bandierina n. 596 e da un
piccolo cartello con una lucertola rossa.
Poco dopo raggiungiamo un caratteristico edificio con scale esterne e balconi in legno.
Giriamo a sinistra e attraversiamo un cortile dove ci sono due fontane, una della quali con vasca. In fondo, ben segnalato, prende avvio in discesa il
sentiero 596.
Entriamo nel bosco, troviamo un sentiero che arriva dalla destra e proseguiamo quasi in piano a mezza costa (m. 825).
Presso una curva a destra troviamo un altro piccolo cartello con la lucertola rossa.
Proseguiamo in salita e arriviamo ad un bivio dove il sentiero 596 si divide (m. 835). Qui troviamo la solita lucertola rossa e altri segnavia che
indicano a sinistra la ferrata del Coren e diritto il Rifugio Lupi di Brembilla.
Dopo una curva a sinistra percorriamo un tratto quasi in piano e dopo la successiva curva a destra continuiamo in leggera salita.
Con due zig-zag, sinistra-destra, passiamo tra delle roccette (m. 845).
Continuiamo dapprima quasi in piano, poi superiamo con poca pendenza un breve tratto incassato nel terreno circostante e riprendiamo a salire (m. 850).
Dopo due passi in discesa troviamo una caverna che si apre nella roccia in basso a sinistra.
Quasi in piano, poco dopo, dipinta su un masso vediamo una scritta in un riquadro che indica la prosecuzione verso il Rifugio Lupi.
Continuiamo alternando brevi saliscendi poi, dopo pochi passi in salita, lasciamo a destra una roccetta (m. 860).
Percorriamo una curva a destra e davanti vediamo due cime; quella più a destra ha le sembianze di una testa.
Riprendiamo a salire tra alberi, ora più fitti, e alcuni massi.
Giunti davanti ad un ammasso calcareo, lo aggiriamo alla sinistra (m. 885) e poi vediamo un bollo bianco-rosso.
Pochi passi in leggera discesa ci portano ad un ruscello che scavalchiamo e riprendiamo a salire.
Subito dopo pieghiamo a sinistra ed iniziamo a salire a zig-zag in modo abbastanza ripido.
Ad un bivio, dove non ci sono bolli, ignoriamo il sentiero che prosegue diritto in piano e giriamo a destra (m. 915). Poi ritroviamo i bolli.
Alla sinistra tra gli alberi, vediamo in lontananza la verticale parete del Coren sulla quale stanno arrampicando alcuni scalatori.
Superiamo un piccolo spiazzo pianeggiante (m. 950) e torniamo a salire sempre a zig-zag in modo abbastanza ripido.
Arriviamo ai piedi di una parete calcarea nella quale si aprono alcune piccole grotte (m. 960).
Giriamo a sinistra e proseguiamo con poca pendenza camminando sopra delle radici.
Poi con due zig-zag sinistra-destra, riprendiamo a salire.
Superiamo un tornante destrorso (m. 980).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire. Percorriamo pochi passi con il pendio che precipita alla destra del sentiero.
Pieghiamo a sinistra e iniziamo a risalire un contrafforte (m. 995) al termine del quale continuiamo con altri zig-zag (m. 1005).
Ora saliamo in modo ripido. Gli alberi sono più radi. In alcuni punti il sentiero è meno evidente ma fortunatamente di tanto in tanto troviamo dei
bolli bianco-rossi dipinti sugli alberi.
Lasciamo a destra due spuntoni di roccia (m. 1040).
Poi con un tornante destrorso (m. 1070) ci poniamo in direzione di un altro spuntone, che segna la fine di questo ripido tratto, e lo raggiungiamo (m. 1080).
Siamo così passati sull'altro versante. Il sentiero si divide; ignoriamo quello alla destra che dopo pochi passi conduce ad un roccolo. Seguendo i
bolli, andiamo invece a sinistra, quasi in piano.
Il sentiero ora si snoda a mezza costa, inizialmente con delle rocce alla sinistra mentre alla destra il pendio scende ripidamente tra gli alberi.
Troviamo un segnavia 596 a bandierina e saliamo tra alcuni spuntoni di roccia. Verso destra, in lontananza vediamo il Passo di Valcava riconoscibile
dalle antenne.
Raggiungiamo una selletta tra le rocce (m. 1095) oltre la quale pieghiamo a sinistra continuando quasi in piano a mezza costa tra alberelli.
Percorriamo un breve tratto incassato e proseguiamo dapprima in lieve discesa e poi quasi in piano. Alla destra del sentiero troviamo un masso.
Dopo alcuni passi in salita, alla destra un po' in basso vediamo uno spuntone roccioso (m. 1100).
In sentiero si è ridotto ad una traccia larga poco più di una spanna; a volte è inerbito. Mentre camminiamo tra erba, alberi e alberelli, praticamente
in piano ma con lievi e brevi saliscendi, facciamo sempre attenzione a bolli bianco-rossi. Davanti verso destra vediamo la parte alta della cappellina
sulla cima del Pizzo Cerro.
Dopo una curva a destra camminiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano con il pendio che alla destra scende in modo assai ripido.
Raggiungiamo un roccolo, ma lo lasciamo alla sinistra, più in alto. Il sentiero infatti prosegue diritto fino ad un vecchio e basso muretto a secco.
Qui un cartello indica Cavaglia nella direzione dalla quale proveniamo.
Oltre il muretto, ignoriamo un sentiero che continua diritto e giriamo a sinistra costeggiandolo tra i noccioli e in pratica aggirando la zona con il roccolo.
Percorriamo due zig-zag sinistra-destra. Anche qui un cartello indica Cavaglia alle nostre spalle (m. 1120).
La pendenza diminuisce e poi, quasi in piano, raggiungiamo un prato con una casa ed un baitello (m. 1135). Qui il sentiero si divide e i segnavia
indicano a sinistra: Rifugio Lupi di Brembilla; diritto: Pizzo Cerro; dietro: Cavaglia. Andiamo a sinistra in salita e rientriamo nel bosco.
Il sentiero diventa abbastanza ripido (m. 1160).
Più avanti il bosco diventa una faggeta (m. 1170).
Percorriamo poi un tratto quasi in piano (m. 1185) fino ad una semicurva a sinistra oltre la quale, passando accanto ad un segnavia a bandierina 596,
riprendiamo a salire.
Ancora pochi passi quasi in piano (m. 1215) e poi saliamo tra prati e radi alberelli. In basso a destra vediamo Brembilla e il fondo della vallata.
Raggiungiamo un incrocio tra sentieri (m. 1245). I segnavia indicano davanti verso destra il rifugio e dietro Cavaglia. A sinistra c'è un sentiero che
scende a Catremerio e dietro il sentiero per il Castello Regina.
Alternando piano e salita in breve arriviamo ad un altro incrocio. Anche qui i segnavia indicano davanti il rifugio, dietro il Castello Regina e
dietro verso sinistra Catremerio.
Poco dopo, lasciata a destra una pozza recintata, arriviamo al rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 440
Data escursione: aprile 2013
Nota:
Ora è d'obbligo proseguire per un breve tratto e raggiungere la cappellina sul cucuzzolo del Pizzo Cerro (m. 1285).
Nei pressi troviamo anche un'asta con 20 tubicini. Su ognuno di essi è scritto il nome della montagna verso la quale è puntato: Gruppo M. Rosa, Grignetta,
Grignone, Zuccone Campelli, Foldone, Cancervo, Pegherolo, Corno Stella, Cima di Menna, Corna Piana, Arera, Alben, Monte Zucco, Bernina-Palù, Disgrazia, Zona
Badile, Castello Regina, Corno, Resegone, Straghorn.
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