Rifugio La Casermetta

Il Rifugio La Casermetta è situato sulla cima del Culmine di Dazio, piccola montagna che si erge nel fondovalle valtellinese tra Morbegno e Ardenno.
E' stato ottenuto ristrutturando una vecchia caserma ed è in funzione dall'anno 2016.

Primo itinerario: dal cimitero di Dazio
Il percorso di seguito descritto risale il versante nord del "Colmen" e pertanto nel periodo invernale è quasi completamente in ombra.

Con la statale 38 arriviamo a Morbegno dove alla prima rotonda giriamo a sinistra (nord) e prendiamo Via Forestale che si dirige verso la Costiera dei Cech.
Superiamo un cavalcavia, una rotonda e il ponte sull'Adda.
Al termine della strada, seguendo le indicazioni, andiamo a destra e, dopo un tratto sulla provinciale 4 prendiamo alla sinistra la provinciale 10 con la quale arriviamo fino a Dazio.
All'inizio del paese, lasciamo a sinistra Via alla Pergola e proseguiamo con la provinciale (Via don Lombardini).
Troviamo alla sinistra la chiesa di San Provino e poco dopo alla destra il cimitero.
Lasciamo la macchina alla sinistra, nel grande parcheggio all'inizio di Via Battisti (m. 570). I segnavia indicano verso destra: Culmine di Dazio a ore 1.

Ci incamminiamo, quasi in piano, con Via al Crotto. Lasciamo a destra il cimitero, una fontana e una bacheca con una cartina dei sentieri.
Dopo una curva a destra la strada diventa sterrata. Alla sinistra ci sono dei campi.
Transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione.
In leggera salita percorriamo una curva a sinistra.
Continuiamo quasi in piano. Presso una curva a destra i segnava indicano diritto: sentiero Gusmara Sant'Antonio, il Bosco dei Bambini. Seguiamo la sterrata.
Percorriamo subito due curve sinistra-destra e alcune semicurve.

Entriamo nel bosco. La sterrata si divide. I segnavia indicano a sinistra: Dazio crotto a ore 0.05, Cima Colmen a ore 0.50, Rifugio Casermetta; a destra: Porcido a ore 1, strada agro-silvo-pastorale transitabile esclusivamente con veicoli muniti di contrassegno unico pass intercomunale dei Cech. Andiamo a sinistra in leggera salita.
Un cartello indica a sinistra un altro sentiero che conduce al Bosco dei Bambini (m. 570).

Pochi passi più avanti alla sinistra c'è il Crotto, una casa in pietra a tre piani recintata da una rete metallica.
Continuiamo con un tratto in leggera discesa ed uno quasi in piano costeggiando la recinzione.
Lasciamo a destra una vecchia stalla e percorriamo una curva a sinistra.

In leggera salita arriviamo al termine della recinzione dove troviamo una stradina che si stacca alla sinistra (m. 580). I segnavia indicano: Dazio Crotto 568 m. slm; a sinistra: Desco a ore 1.30, Cà Molera a ore 1.20; diritto: Culmine di Dazio a ore 0.50; dietro: Anello della Còlmen. Proseguiamo diritto passando accanto a due fogli appesi al tronco di un albero sui quali leggiamo: zona divieto di caccia eccetto al cervo nei giorni di giovedì, periodo dal 13 ottobre al 1° dicembre 2016.

Poco dopo, presso una semicurva verso sinistra, alla destra troviamo alcuni grandi massi. Un cartello segnala: "Strada agro-silvo-pastorale transitabile esclusivamente con veicoli muniti di contrassegno unico pass intercomunale dei Cech". Proseguiamo in salita, nel bosco formato prevalentemente da castagni.
Di tanto in tanto superiamo una cunetta in cemento per lo scolo dell'acqua.

Troviamo un masso alla sinistra, seguito da altre pietre ai lati della sterrata (m. 620).
Il bosco diventa più rado (m. 645).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 655), una curva verso sinistra (m. 670) e un tornante sinistrorso seguito da una curva a destra (m. 685).
Un rivolo attraversa la sterrata.
Pochi passi più avanti superiamo un tornante sinistrorso e subito vediamo un masso tra gli alberi alla sinistra (m. 695).
Continuiamo con serpentine appena accennate.

Dopo due curve sinistra-destra arriviamo ad un bivio. Ignoriamo la stradina che continua diritto con poca pendenza e andiamo a destra in salita come indicato da un bollo bianco-rosso sul tronco di un castagno (m. 705).
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 720).

Con il fondo in cemento percorriamo due tornanti sinistra-destra e continuiamo su sterrato (m. 730).
Vediamo un masso tra gli alberi alla sinistra (m. 735).
Dopo alcuni passi con un muretto di cemento che scende alla destra come rinforzo, percorriamo un tornante sinistrorso seguito da uno destrorso all'esterno del quale c'è un muretto di pietre (m. 745).
Proseguiamo con poca pendenza.
Superiamo una curva a sinistra.
Alla destra gli alberi sono radi.

Proseguiamo con una curva a destra. Ora nel bosco cominciano a trovare anche pini e betulle.
Torniamo a salire.
Percorriamo un tornante sinistrorso ignorando un sentiero che continua diritto (m. 765).
Alla destra ci sono delle roccette.
Proseguiamo con delle semicurve appena accennate.

Percorriamo un lungo traverso che termina con un tornante destrorso presso il quale trascuriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 815).
Su di una roccia alla sinistra vediamo un segnavia a bandierina rosso-bianco-rosso e una freccia rossa con due punte che indicano verso l'alto e il basso (m. 820).
Continuiamo in un bosco formato in prevalenza da betulle.

Presso un tornante sinistrorso, dalla destra si innesta un sentiero. Su di un cartello leggiamo: "Sentiero delle Betulle" (m. 820).
Proseguiamo accompagnati alla destra da roccette coperte dal muschio.
All'interno di una semicurva verso destra c'è una piccola diga che forma un parziale sbarramento su di un ruscello che troviamo asciutto (m. 850).

Dopo una semicurva verso destra, subito percorriamo un tornante sinistrorso presso il quale alla destra, addossata alla roccia, vediamo una santella contenente la statua di una madonnina (m. 865).
La sterrata prosegue passando tra due rocce ed effettua un tornante destrorso.
Poco dopo, in leggera salita, percorriamo un'altra curva verso destra, incassata tra delle roccette, ignorando un sentiero che continua diritto in leggera discesa (m. 870).
Superiamo una curva a sinistra e continuiamo in salita. Il bosco è formato in prevalenza da betulle.
Alla sinistra ci sono delle roccette mentre alla destra scende un muretto di rinforzo a lato della sterrata.

Finalmente al sole, raggiungiamo una palina con dei segnavia (m. 885) che indicano, con la sterrata che effettua un tornante destrorso: Culmine di Dazio a ore 0.05, Colmen Trail; con un sentiero che prosegue diritto: Desco a ore 1.30; dietro: Dazio crotto a ore 0.35. Dalle roccette alla sinistra si può ammirare un bel panorama su vari paesi sparsi lungo i pendii della Costiera dei Cech, della cima del Malvedello, del Dosenigo (o Spluga) e sull'imbocco della Val Masino.
Seguiamo la sterrata, con vista sull'Adda verso Est. Il tornante è molto ampio e ci porta sul versante Sud dove vediamo il solco del Torrente Tartano e i tornanti della provinciale che ne risalgono la valle alla sua sinistra.
Torniamo in vista del versante retico e, dopo un altro tornante molto ampio in leggera salita, ci troviamo nuovamente rivolti verso quello orobico (m. 905).
Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 915).

Attorniati da qualche albero, ginestre e altri arbusti, raggiungiamo la cima del monte (m. 921). Alla sinistra c'è un ometto con pietre colorate di rosso e azzurro. Alla destra ci sono: una bacheca, un tavolo in legno con relative panche e una garitta che ora contiene un barbecue. C'è anche una cassettina con il libro firma. Poco più in basso alla sinistra vediamo il retro del rifugio. I segnavia indicano diritto: Dazio a ore 0.45, Porcido (Tarci/Direttissima) a ore 0.50, Paniga a ore 1.10, Colmen Trail; dietro: Desco a ore 1.35, Dazio crotto a ore 0.40.
Proseguiamo in leggera discesa. Vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero.
Lasciamo a destra la piazzola per l'atterraggio dell'elicottero.
Dopo un ampio tornante sinistrorso arriviamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. 343
Data escursione: novembre 2017
 
Secondo itinerario: da Paniga (fraz. di Morbegno)
Lasciamo la statale 38 al km. 15.9, dopo Morbegno, per prendere alla destra la strada segnalata per Paniga.
Percorriamo un tornante destrorso a 360° sottopassando la statale. Al termine del tornante, giriamo a sinistra e attraversiamo lo stretto e arcuato ponte sull'Adda percorribile con un senso unico alternato regolato da un semaforo.
Dopo il ponte giriamo a destra seguendo la segnaletica per Desco.
Proseguiamo tra le case di Paniga fino a trovare alla sinistra il parco giochi e alla destra la moderna chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie nel cui parcheggio lasciamo la macchina (m. 250).

Attraversiamo il parco giochi quasi in piano, in diagonale, retrocedendo verso le case e camminando su di un vialetto con il fondo in piastrelle di cemento.
Alla fine del vialetto, troviamo una panca di pietra e ci immettiamo su di una stradina asfaltata. Quasi di fronte inizia il nostro sentiero indicato semplicemente da un bollo bianco-rosso. La stradina invece alla sinistra si addentra tra le case. Alla destra c'è una cappellina.

Lasciato a destra un pollaio, il sentiero scorre tra le case alla sinistra ed un muro in cemento sormontato da una rete paramassi alla destra e, dopo un tratto iniziale in leggera salita, alterna due tratti quasi in piano ad altrettanti in leggera discesa.
Giunti al termine delle case, una scritta ed una freccia sul muro indicano Porcido. Iniziamo a salire una gradinata di pietra.
Troviamo un cartello che indica il divieto di caccia.
Proseguiamo con una mulattiera tra gli alberi.
Percorriamo tre tornanti: dx-sx-dx.
Alla destra c'è una staccionata. Attorno ci sono dei piccoli terrazzamenti, un tempo sicuramente coltivati (m. 270).
Dopo un tornante sinistrorso le protezioni continuano alla sinistra (lato a valle). In basso vediamo i tetti della case di Paniga.

Arrivati davanti ad una casa giriamo a destra e, salendo alcuni ripidi gradini, la costeggiamo (m. 280).
Giriamo nuovamente a destra e percorriamo un tratto su sentiero in lievissima salita.
Poco dopo riprendiamo a salire, con dei gradini di legno e con una staccionata alla destra, e subito percorriamo una curva verso destra.
Dopo alcuni passi quasi in piano torniamo a salire (m. 290).
Il fondo è un misto di sterrato e roccette affioranti.
Dopo una curva a sinistra, superiamo un breve ripido tratto su fondo roccioso.
Saliamo tre gradini.

Un altro sentiero sale e si immette dalla destra (m. 305).
Percorriamo un breve tratto su fondo roccioso e con una staccionata alla destra.
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra.
Con pochissima pendenza superiamo una curva verso destra (m. 315).
Con dei gradini di pietra percorriamo due curve, entrambe verso sinistra. Quasi sempre c'è una staccionata a protezione sul lato a valle.
Vediamo un bollo bianco-rosso (m. 320).

Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra quasi in piano.
Saliamo alcuni ripidi gradini.
Superiamo un paio di zig-zag: dx-sx-dx-sx, in modo abbastanza ripido, salendo dei gradini di legno, di pietra o di roccia.
Dopo un tornante destrorso la pendenza diventa ripida (m. 340).
Percorriamo un breve tratto quasi in piano e riprendiamo a salire ripidamente con dei gradini di pietra (m. 350).

Presso uno slargo prativo effettuiamo un tornante sinistrorso e continuiamo con rudimentali gradini di pietra (m. 355).
Continuiamo a zig-zag: dx-sx-dx.

Subito dopo lasciamo a destra un rudere (m. 365).
Percorriamo alcuni passi quasi in piano e riprendiamo a salire.
Vediamo un bollo bianco-rosso ricurvo che preannuncia una curva a sinistra. Poco dopo, la percorriamo passando accanto ad un altro bollo bianco-rosso (m. 375).

Proseguiamo quasi in piano e troviamo un anello, fissato nel sentiero, al quale è attaccato un tirante che regge un palo.
Dopo tre passi in discesa, in salita percorriamo un tornante sinistrorso aggirando un palo che sostiene una grande rete para massi.
Quasi in piano seguiamo la rete.
Con uno zig-zag destra-sinistra riprendiamo a salire.
Troviamo altri tiranti che reggono alcuni pali di sostegno alla rete, al termine della quale percorriamo un tornante destrorso subito seguito da un ampio tornante sinistrorso (m. 385).

Vediamo un quadretto, raffigurante il Sacro Cuore, in un incavo sotto ad una pietra.
Subito dopo, come indicato da un ometto, percorriamo una curva a sinistra ignorando un sentiero che si stacca alla destra.
Proseguiamo quasi in piano. Vediamo un bollo banco-rosso (m. 395).
Superiamo un tratto abbastanza ripido.
Dopo un breve tratto con poca pendenza riprendiamo a salire con rudimentali gradini di roccia e con delle protezioni sul lato a valle.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra.

Alla destra ci sono delle pareti di roccia verticali mentre alla sinistra una staccionata protegge dal precipizio. Sotto vediamo la statale, l'Adda e i tetti delle case di Paniga.
Continuiamo quasi in piano (m. 415).
Percorriamo una semicurva verso destra e torniamo a salire.
Poco dopo, saliamo ripidamente dei rudimentali gradini di pietra.
Dopo una curva a destra saliamo tre gradini di legno.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 425).
Proseguiamo con poca pendenza.
Saliamo altri cinque gradini di pietra e uno di legno.
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro.

Quasi in piano, lasciamo a destra un ometto e arriviamo ad un bivio (m. 435). I segnavia indicano a destra: Porcido a ore 0.20, Culmine di Dazio a ore 1.10; diritto: Torchi Bianchi a ore 0.35, Campovico a ore 0.45; dietro: Paniga a ore 0.15, Colmen Trail. Andiamo a destra in leggera salita.
Percorriamo subito una curva a destra passando tra due ometti, seguita da un'altra curva anch'essa verso destra.
Proseguiamo in salita.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra mentre attraversiamo un varco che si apre in un muretto di pietre (m. 450).
Con poca pendenza percorriamo una curva a sinistra.
Camminiamo attorniati da rovi, ginestre, erica e alberelli.
Presso una curva a sinistra riprendiamo a salire su fondo roccioso.
Alla destra abbiamo un muretto di pietre accatastate mentre alla sinistra c'è una roccia.
Saliamo qualche gradino.

Vediamo un bollo bianco-rosso su di una roccia che si sporge dalla sinistra (m. 480).
Percorriamo un tratto quasi in piano, uno con poca pendenza ed uno in salita.
Su di un muricciolo alla sinistra c'è un bollo bianco-rosso (m. 495).
Proseguiamo con poca pendenza.
Superiamo una semicurva verso sinistra seguita da una verso destra presso la quale saliamo alcuni gradini di roccia.
Dopo pochi passi in leggera discesa proseguiamo in leggera salita (m. 500).
In salita percorriamo due tornanti sinistra-destra.
Superiamo un tratto su fondo roccioso.

Torniamo a camminare su sterrato e percorriamo uno zig-zag sinistra-destra. Alla destra c'è un punto panoramico protetto a valle da una serie di pali che reggono tre cavi  (m. 510).
In salita seguiamo le protezioni, terminate le quali passiamo tra due piccoli spuntoni di roccia e proseguiamo tra gli alberi.
Percorriamo un tratto quasi in piano, alcuni passi in discesa, un altro tratto quasi in piano ed uno con poca pendenza (m. 525).

Continuiamo in salita con il bosco alla sinistra. Radi alberi alla destra consentono di vedere in basso il fondovalle valtellinese e davanti l'imbocco della Val Tartano.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 545) seguito da uno destrorso presso il quale saliamo alcuni gradini.
Dopo un tratto in leggera salita, continuiamo in modo abbastanza ripido e percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 555).

Proseguiamo in leggera salita. In questo tratto il sentiero è esposto alla destra (m. 565).

Dopo una curva a sinistra in salita, davanti cominciamo a vedere Porcido (m. 575).
Lasciamo a sinistra un ovile nel quale ci sono delle pecore.
Ci infiliamo in un viottolo tra due muretti sormontati da una rete e percorriamo uno zig-zag destra-sinistra.
Tra le case del piccolo borgo arriviamo ad un bivio. Alla destra vediamo la bianca chiesetta dedicata a San Sebastiano. I segnavia indicano a sinistra: Culmine di Dazio a ore 1; a destra: Desco a ore 0.25; dietro: Paniga a ore 0.30. Prima di continuare verso sinistra facciamo una breve visita alla chiesetta che troviamo chiusa (m. 590).

Camminiamo quasi in piano tra una rete metallica di recinzione alla sinistra e un muretto alla destra. Alla destra c'è una fontana con due vasche.

Poco dopo troviamo un sentiero che sale a destra. I segnavia indicano diritto: Culmine di Dazio a ore 1, Dazio a ore 0.40; a destra: Culmine di Dazio direttissima a ore 0.45; dietro: Paniga a ore 0.30. Scegliamo di proseguire diritto.
Alla sinistra ci sono ancora delle case.
Continuiamo con un muretto di pietre alla destra. Altre case le vediamo poco sotto alla sinistra.
Proseguiamo in salita con il fondo acciottolato, tra una rete alla sinistra ed un muro di pietre alla destra.
Troviamo una casa alla destra.
In leggera salita superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Lasciamo a destra un'altra casa.
Continuiamo tra una rete ed un muro di pietre a secco. Alcuni gradini di pietra nel muro consentono di salire verso un terrazzamento.
Percorriamo un'ampia semicurva verso destra con bella vista sulle ultime cime orobiche fino al Legnone (m. 630).

Proseguiamo in discesa. Alla destra c'è una casa a tre piani con una meridiana sulla facciata. Su di una targa leggiamo: "Carpe diem".
Continuiamo quasi in piano e, dopo una curva a destra troviamo altre case (m. 620).
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Proseguiamo con il pendio che scende alla sinistra e con un muretto alla destra.
Percorriamo un tratto in leggera salita, uno in salita ed uno quasi in piano con delle serpentine.

Alla sinistra troviamo il Belvedere del Balaben, uno slargo erboso con due panche di legno dal quale si può ammirare un bel panorama sulla bassa Valtellina e sulle cime di fronte (m. 645).

Poco più avanti arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano diritto: Dazio a ore 0.30; a destra con El Sentée del Tarci: Culmine di Dazio a ore 0.45; a sinistra: Porcellino a ore 0.10, Categno a ore 0.25, Torchi Bianchi a ore 0.30; dietro: Porcido a ore 0.10, Paniga a ore 0.40. Andiamo a destra, in leggera salita, in un bosco di castagni.
Vediamo un bollo bianco-rosso.
Alla sinistra c'è un'obliqua parete di roccia (m. 665).
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita aggiriamo alla sinistra un masso sul quale vediamo un bollo bianco-rosso (m. 670).
Continuiamo quasi in piano.
In leggera salita percorriamo una curva verso sinistra.

Proseguiamo in salita. Alla destra ci sono i ruderi di un baitello.
Dopo una curva a destra continuiamo con poca pendenza.
Riprendiamo a salire camminando tra muretti di pietre coperte dal muschio (m. 695).

Quasi in piano, lasciamo a sinistra il rudere di una casa all'interno della quale è cresciuto un albero (m. 705).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 715).
Percorriamo due semicurve sinistra-destra.
Continuiamo in leggera salita (m. 725).
Percorriamo pochi passi in discesa attorniati da roccette franate (m. 740).

Passiamo accanto ad un ometto con un bollo bianco-rosso e proseguiamo con poca pendenza.
Dopo un breve tratto in leggera discesa continuiamo quasi in piano e vediamo un bollo su di una roccetta che affiora nel sentiero.
Troviamo un altro ometto.

In leggera salita arriviamo ad un bivio (m. 745). I segnavia indicano davanti: El Sentée del Tarci, Culmine di Dazio a ore 0.30; dietro: El Sentée del Tarci, Porcido a ore 0.20, Dazio a ore 0.50; a destra in discesa: Porcido con la direttissima a ore 0.10. Proseguiamo diritto.
Dopo una curva a destra percorriamo un tratto in leggera discesa e continuiamo in leggera salita attraversando una colata di pietre.

Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 760).
Su di una pietra vediamo un bollo rosso rotondo ed uno bianco-rosso.
Dopo un breve tratto in leggera discesa proseguiamo in salita (m. 770).
Percorriamo un altro breve tratto in leggera discesa e continuiamo con poca pendenza.
Superato un breve tratto quasi in piano, troviamo un tronco a terra con un bollo bianco-rosso, che fa da gradino (m. 785).

Ora saliamo ripidamente.
Percorriamo una semicurva verso sinistra (m. 800).
Alla destra vediamo l'imbocco dalla Val Tartano e la strada provinciale che sale con dei tornanti a zig-zag.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.

Seguendo i bolli, risaliamo una roccia obliqua agevolati da alcuni intagli che formano dei piccoli gradini (m. 810).
Percorriamo un tratto con pochissima pendenza.
In modo abbastanza ripido superiamo uno zig-zag sinistra-destra su fondo roccioso. Alla sinistra c'è una roccia.

Continuiamo con poca pendenza con un alberato precipizio alla destra.
Dopo una semicurva verso sinistra torniamo a salire.
Risaliamo una roccia obliqua aiutandoci con le mani e agevolati dalla presenza di alcuni intagli (m. 825).
Poco più avanti giriamo a sinistra e, aiutandoci con le mani, risaliamo una paretina rocciosa sulla quale ci sono dei bolli rossi e bianco-rossi.
In alto giriamo a destra e proseguiamo tra cespugli di erica con un sentiero sterrato in salita (m. 840).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.

Camminiamo sopra una placca rocciosa.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso e vediamo una freccia rossa.
Il sentiero si divide e si ricompone (m. 850).
In modo abbastanza ripido percorriamo due tornanti sinistra-destra attorniati da cespugli (m. 865).
Proseguiamo su fondo roccioso, dapprima quasi in piano e poi ripidamente.

Quasi in piano superiamo un traverso camminando sulla roccia bagnata da un rivolo.
Riprendiamo a salire su sterrato (m. 875).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.
Lasciamo a sinistra un ometto (m. 880).
Percorriamo tre tornanti: sx-dx-sx.

Pochi passi più avanti, all'esterno di una curva verso destra, troviamo il monumento in memoria del Tarci (Tarcisio Mattei). Vi leggiamo: "Dedicato a Tarcisio. Per continuare a condividere la tua passione per la montagna, alla scoperta di sentieri vecchi e nuovi, e alla ricerca di sensazioni uniche e vitali." (m. 895).
Percorriamo altre due curve sinistra-destra (m. 900).

Lasciamo a sinistra una pozza accanto alla quale alcuni segnavia indicano diritto: Culmine di Dazio; a sinistra: Dazio; dietro: El Sentée del Tarci, Porcido, Paniga.
Davanti vediamo il rifugio e poco dopo lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 2 - Dislivello: m. 683 -20
Data escursione: gennaio 2018
 
Terzo itinerario: dal campo sportivo di Dazio
Con la statale 38 arriviamo a Morbegno dove alla prima rotonda giriamo a sinistra (nord) e prendiamo Via Forestale che si dirige verso la Costiera dei Cech.
Superiamo un cavalcavia, una rotonda e il ponte sull'Adda.
Al termine della strada, seguendo le indicazioni, andiamo a destra e, dopo un tratto sulla provinciale 4 prendiamo alla sinistra la provinciale 10 con la quale arriviamo fino a Dazio.
All'inizio del paese, lasciamo a sinistra Via alla Pergola e proseguiamo con la provinciale (Via don Lombardini).
Poco dopo alla destra troviamo Via Per Porcido e, a seguire, il parcheggio del campo sportivo nel quale lasciamo la macchina (m. 560).

Prendiamo Via per Porcido all'inizio della quale i segnavia indicano: Sentée del Tarci a ore 0.30, Porcido a ore 0.50, Culmine di Dazio a ore 1.15, Paniga. La strada dopo un breve tratto in leggera discesa su asfalto, prosegue sterrata quasi in piano. Alla sinistra ci sono dei campi; alla destra ci sono una casa e poi dei campi.
Su di un cartello leggiamo: "zona divieto di caccia eccetto al cervo nei giorni di giovedì, periodo dal 13 ottobre al 1° dicembre 2016".
Poco più avanti un altro cartello segnala: "Strada agro-silvo-pastorale transitabile esclusivamente con veicoli muniti di contrassegno unico pass intercomunale dei Cech". Alla destra c'è un garage in lamiera.
Un ruscello scorre sotto alla strada mentre in alto vediamo dei cavi dell'alta tensione (m. 550).

Subito dopo troviamo una santella contenente due quadri, entrambi raffiguranti una madonna con bambino. La strada piega a destra mentre alla sinistra parte un sentiero. I segnavia indicano a sinistra: Acquate, Pra' da Scett, Culmine di Dazio a ore 1.10, Dazio crotto a ore 0.15; a destra: Porcido a ore 0.50, Paniga a ore 1.15, Torchi/Categno. Seguiamo la strada verso destra.
Dopo alcuni passi, un cartello di legno indica con un altro sentiero che si stacca alla sinistra: Camaron, Cima Portaia. Continuiamo con la sterrata.
Alla sinistra vediamo un bollo bianco-rosso su di un muretto di pietre.
Un rivolo attraversa la sterrata.

Entriamo in un bosco e cominciamo a salire camminando su pietre cementate.
Percorriamo alcune semicurve.
Passiamo tra due alte pareti di roccia.

Subito dopo alla sinistra troviamo una santella contenente un affresco raffigurante una madonna con bambino e alcuni quadretti. Qui la strada piega a sinistra mentre alla destra un'altra sterrata, sbarrata poco più avanti da una stanga, conduce in una proprietà privata (m. 585).
Proseguiamo in leggera discesa nel bosco.

Incrociamo un sentiero (m. 580). Vari segnavia indicano:
- diritto: Sentée del Tarci a ore 0.20, Porcido a ore 0.30, Paniga a ore 1;
- a sinistra: Culmine di Dazio Cresta Ovest a ore 1;
- a destra: Categno a ore 0.15, Torchi Bianchi a ore 0.25;
- dietro: Dazio a ore 0.15, Colmen Trail.
Continuiamo diritto quasi in piano.

Dopo un tratto in leggera salita ed uno in discesa, lasciamo a destra una vecchia cascina.
Continuiamo quasi in piano e superiamo una curva a destra (m. 580).
Percorriamo un tratto in leggera discesa ed uno in leggera salita.
Superiamo due semicurve. Un rivolo attraversa la sterrata passandole sotto. Di tanto in tanto troviamo dei bolli bianco-rossi.
Dopo una semicurva verso destra la sterrata diventa, almeno in parte, acciottolata.
Continuiamo quasi in piano su fondo sterrato (m. 590).

Alla sinistra, tra gli alberi, c'è una pozza. Proseguiamo in salita verso una cappellina che vediamo davanti e cominciamo a trovare delle canaline di metallo o di legno, di traverso alla strada, per lo scolo dell'acqua.
Presso un tornante sinistrorso raggiungiamo la cappellina. All'interno ci sono degli affreschi che raffigurano una madonna con bambino e quattro santi. Ora il fondo è in cemento (m. 600).
Poco dopo percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 610).
Continuiamo su sterrato fino ad un tornante destrorso che superiamo con il fondo in cemento (m. 615).
Presso il successivo tornante sinistrorso, lasciamo a destra una stanga di legno che chiude l'accesso ad un prato (m. 625).

Proseguiamo su sterrato. Al margine destro della strada ci sono una fila di pietre e dei tronchi di betulla collocati in orizzontale. Tre di queste pietre bloccano l'accesso ad una sterrata che si stacca alla destra.
Verso la fine di un tornante destrorso percorriamo un tratto su cemento (m. 630).
Continuiamo quasi in piano su sterrato.
In lievissima discesa superiamo una curva verso sinistra.

Alla destra cominciamo a vedere il fondovalle valtellinese.
All'esterno di un tornante sinistrorso troviamo una piccola croce di ferro in cima ad una palina infissa in un masso.
Continuiamo quasi in piano. Alla destra, l'accesso ad una stradina sterrata è chiuso da una catena fissata a due paletti di ferro.
Subito dopo troviamo una cunetta in cemento per lo scolo dell'acqua piovana che dopo aver attraversato la strada viene raccolta da un tombino situato alla sinistra.
Con poca pendenza percorriamo una semicurva verso destra.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di una roccia alla sinistra. Alla destra c'è un basso muretto di pietre (m. 635).

Su di un masso leggiamo: "fine strada". Subito dopo alla sinistra c'è uno slargo dove, coloro che sono arrivati fin qui in macchina, devono parcheggiarla (m. 640).
La strada prosegue quasi in piano diventando un viottolo.
Alla destra troviamo una rete di recinzione oltre la quale vediamo due case. In leggera salita passiamo accanto ad un tombino.

Proseguiamo in salita con una mulattiera acciottolata. Alla sinistra c'è una roccia; alla destra un muretto di pietre fa da protezione a valle.
Continuiamo con poca pendenza. Alla sinistra tra roccette e alberelli troviamo anche una piccola vasca naturale piena d'acqua. Alla destra scende un alberato precipizio.
Percorriamo due semicurve verso sinistra, la prima quasi in piano e la seconda in leggera salita.
Continuiamo quasi in piano passando accanto ad un tombino (m. 655).
Proseguiamo in discesa. Alla sinistra troviamo un tronco trasformato in panca.

Subito dopo prendiamo il Sentée del Tarci che si stacca alla sinistra (m. 645). Di fronte arriva il percorso descritto nel precedente itinerario che proviene da Paniga-Porcido. I segnavia indicano
- a sinistra con il Sentée del Tarci: Culmine di Dazio a ore 0.45;
- a destra: Porcellino a ore 0.10, Categno a ore 0.25, Torchi Bianchi a ore 0.30;
- davanti: Porcido a ore 0.10, Paniga a ore 0.40;
- dietro: Dazio a ore 0.30.
Fin qui abbiamo impiegato ore 0.40 per superare un dislivello di m. +115 -30.
Proseguiamo come descritto nel secondo itinerario.

Tempo impiegato: ore 1.25 - Dislivello: m. 390 -37
Data escursione: gennaio 2018

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • a Dazio in ore 0.45
  • a Porcido (Tarci/Direttissima) in ore 0.50
  • a Paniga in ore 1.10
  • a Desco in ore 1.35








Dati del Rifugio La Casermetta

Altezza:
m. 913
Gruppo:
Valtellina
Ubicazione:
Culmine di Dazio
Comune:
Dazio - SO
Carta Kompass:
92 - D8
Coordinate Geo:
46°09'15.00"N
9°37'09.60"E
Gestore:
Carlo Cadregari
Telefono gestore:
347 2264390
Telefono rifugio:
-
Posti letto:
-
Apertura:
estiva e festivi
su prenotazione
Pagina aggiornata
il: 25/02/2018
Il Rifugio La Casermetta 1° itinerario. Il grande parcheggio accanto al cimitero Una vecchia stalla nel bosco Santella nel bosco La sterrata nel bosco Panorama verso la Val Masino Panorama verso il fondovalle e lˈAdda Un ometto colorato segnala lˈarrivo sulla cima Un tavolo in vetta accanto ad .... una garitta Arriviamo sul retro del rifugio passando accanto alla bandiera 2° itinerario. Parcheggiamo accanto alla chiesa di Paniga e attraversiamo il campo giochi Ripidi gradini Ripidi gradini Arriviamo a Porcido Una casa a Porcido La chiesa di Porcido Interno della chiesa Panorama da Porcido La fontana di Porcido Uscendo da Porcido Panorama a valle dal sentiero Casa "Carpe diem" Punto panoramico Balaben Ripido sentiero In memoria di Tarcisio Una pozza tra gli alberi nei pressi del rifugio 3° itinerario. Il parcheggio del campo sportivo a Dazio Santella Pozza tra gli alberi Santella Piccola croce a lato della strada Un tratto della mulattiera Insegna del rifugio La meridiana su una parete del rifugio Veduta sulla Val Tartano dal rifugio Il rifugio visto dalla cima

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