Il Bivacco Baita Casentia è situato in una panoramica radura lungo il percorso che da Saviore sale al Pian della Regina (m. 2628).
Ottenuto dal rifacimento di una vecchia malga, il bivacco è una costruzione in muratura con un solo locale.
Dispone di quattro brande (solo due materassi e nessuna coperta), quattro tavoli, due tavolini, quattro panche, fornello quattro fuochi con bombola
gas, camino con un po' di legna da ardere, armadietti pensili e mensole con alcune stoviglie e generi di prima necessità. All'esterno ci sono una
madonnina, una fontana con vasca e altri due tavoli con quattro panche. Tre piccole targhette informano che nei pressi ci sono dei larici secolari il
più vecchio dei quali ha circa 800 anni.
Con la statale 42 risaliamo la Valle Camonica.
Al km. 98.2, lasciamo la nuova strada a scorrimento veloce per tornare sul vecchio tracciato della SS 42 prendendo l'uscita per Cedegolo.
Dopo Cedegolo (Via Nazionale) svoltiamo a destra per imboccare la SP 84.
(In alternativa, oppure venendo da Nord, è possibile uscire alla rotonda del km. 104.6 e con il vecchio tracciato della SS 42 dirigersi verso Cedegolo
fino a trovare sulla sinistra l'inizio della SP 84.)
Con la SP 84 saliamo alle frazioni alte di Berzo Demo e poi a Cevo e a Saviore.
Tra le prime case di Saviore (km. 13.2 della SP 84), con un tornante
sinistrorso lasciamo la provinciale e prendiamo una strada all'inizio della quale alcuni cartelli segnalano Fabrezza e il Rifugio Prudenzini.
Al successivo tornante (destrorso) lasciamo questa strada che continua verso Fabrezza e proseguiamo diritto con Via Pian della Regina.
Dopo un centinaio di metri alla destra troviamo una Cappella degli Alpini ed una fontana (m. 1249).
Decidiamo di parcheggiare qui anche se la strada prosegue asfaltata fino poco oltre la Malga Tassua dove è possibile lasciare la macchina sulla
destra, in uno spiazzo sterrato sufficiente per una dozzina si auto (m. 1365).
Ci incamminiamo in leggera salita seguendo l'asfalto, tra le ultime case di Saviore, con bella vista alla sinistra sulla Concarena.
Superiamo due grate per lo scolo dell'acqua e arriviamo ad una biforcazione dove teniamo la destra.
Continuiamo tra i prati. Alla destra ci accompagna un muretto.
Percorriamo una curva molto ampia verso sinistra, tra gli alberi (m. 1265).
All'esterno di un tornante destrorso ci sono: due tavoli con quattro panche, una fontana e delle griglie per barbecue. Nella seconda metà del tornante
c'è un muro di contenimento (m. 1275).
Di tanto in tanto troviamo una griglia per lo scolo dell'acqua di traverso alla strada.
Alla destra ci sono due panchine collocate in bella posizione panoramica con vista sui monti (m. 1290).
Vediamo una vecchia baita, poco più in alto alla sinistra.
Poco dopo, alla sinistra con un tornante, si stacca la strada agro-silvo-pastorale delle Seppine. Continuiamo diritto (m. 1295).
Torniamo tra gli alberi e percorriamo una curva verso sinistra molto ampia. Alla destra c'è una panchina (m. 1305). Un cartello (purtroppo abbastanza
rovinato) riproduce una foto del panorama che possiamo
ammirare con il Monte Zucchello (m. 2123), il Lago d'Arno (m. 1817), il Monte Frisozzo (m. 2897), le Cime Barbignaga (m. 2367), il Monte Colombè (m.
2152), il Gruppo della Concarena con il Corno del Dente (m. 2303), la Cima Bacchetta (m. 2549) e la Cima dei Ladrinai (m. 2400), e infine il Monte
Elto (m. 2148).
Al termine della curva ignoriamo una sterrata che sale a sinistra. Un cartello indica dietro: "Percorso Escursionistico Val Saviore".
Alla destra c'è una panchina. Vediamo una casa in alto a sinistra e una casetta davanti. Ignoriamo una stradina che scende a destra (m. 1315).
Poco dopo, con una semicurva verso sinistra, aggiriamo la casetta protetta a valle da un alto muro di contenimento in cemento. Alla destra c'è una
panchina e in basso vediamo altre case.
Torniamo tra gli alberi e ignoriamo una sterrata che scende a destra.
All'esterno di un tornante sinistrorso troviamo: due tavoli con panche, una fontana con vasca, due griglie per barbecue e una panchina. Nella seconda
metà del tornante c'è un muro sul quale vediamo dei bolli bianco-rossi.
Passiamo accanto ad un'altra panchina (m. 1340).
Alla sinistra c'è una recinzione con staccionata e rete.
Subito dopo lasciamo a sinistra una baita. Sotto al tetto leggiamo: "Baita Gas slm 1350". Un sentiero sale verso destra. Vediamo un bollo bianco e
rosso. Continuiamo seguendo l'asfalto e troviamo un altro bollo (m. 1345).
Percorriamo un tornante destrorso lasciando a sinistra una stradina e la Malga Tessua che vediamo all'interno di una recinzione (m. 1360).
Poco dopo una semicurva a sinistra, alla destra c'è un parcheggio con una dozzina di posti. Chi è arrivato fin qui in auto ora deve lasciare la
propria vettura e proseguire a piedi (m. 1365).
Una sterrata sale a sinistra. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 92: Malga Corti a ore 1; diritto con il sentiero 85: Malga Casintia a ore
0.55 e Pian della Regina a ore 4.25; diritto con il sentiero 116: Monte Marser a ore 5. Continuiamo diritto (m. 1370).
Poco dopo, tra gli alberi, percorriamo una curva a sinistra molto ampia con un muretto in cemento all'interno.
Lasciamo a sinistra un casello dell'acquedotto. Alla destra c'è una staccionata.
Subito percorriamo una curva a destra e troviamo due panchine in uno slargo (m. 1385).
Continuiamo con una parete di roccia alla sinistra e superiamo un tornante sinistrorso molto ampio.
Troviamo i seguenti cartelli: Parco Adamello, evitate il rischio di incendio, divieto di campeggio, divieto di parcheggio, area sosta più indietro,
divieto di transito ai veicoli, strada agro-silvo-pastorale (m. 1395).
Ignoriamo una sterrata che continua diritto, chiusa da una stanga. Con un tornante sinistrorso prendiamo una mulattiera che in salita entra nel bosco.
Trascuriamo un sentiero che si stacca alla destra.
Con un tratto sterrato percorriamo una curva a destra (m. 1410).
Cominciamo a trovare delle canaline in metallo, di traverso al percorso, per lo scolo dell'acqua.
Riprendiamo la mulattiera.
Alla sinistra c'è un baitello con i servizi igienici. Giriamo a destra ignorando una sterrata che prosegue diritto.
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio.
Alla sinistra ci sono due panchine. Alla destra c'è una staccionata oltre la quale vediamo tavoli, panche e barbecue. Un segnavia indica dietro: "Zona
Archeologica Il Castelliere"; un altro davanti: "Plot Campana". Ci sono anche due cartelloni; uno mostra una cartina del Parco
dell'Adamello, l'altro descrive e illustra l'"Area Archeologica del Plot Campana" (m. 1420).
Continuiamo in salita. Alla sinistra ci sono altri tre tavoli con panche e un barbecue.
Alla destra troviamo il masso di tonalite, alto circa sette metri, chiamato Plot Campana la cui liscia parete sul lato nord (quella opposta al senso
di marcia) presenta dei fori naturali alcuni dei quali sono stati ribattuti ed integrati con una dozzina di coppelle dagli antichi camuni.
Percorriamo un tratto con poca pendenza e torniamo a salire.
Un sentiero si immette da dietro-destra (m. 1455).
Continuiamo in leggera salita. Un cartello informa che, a cura del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, si è proceduto al "Miglioramento
dei soprassuoli forestali con finalità preventive per gli incendi: diradamenti, sostituzione di specie fuori areale, rinfoltimento e rimboschimenti,
conversione dei cedui".
Poco dopo alla sinistra c'è una fontana, l'acqua della quale cade in un tronco scavato (m. 1470).
Per un tratto il percorso è incassato tra terreno e pietre.
Percorriamo pochi passi quasi in piano e troviamo un bollo giallo e rosso.
Continuiamo in leggera salita. Alla destra vediamo un rudere tra gli alberi.
Arriviamo ad una biforcazione (m. 1485). I segnavia indicano con il percorso 85, a sinistra la Malga Casentia e a destra Fienili Panpaghera Guss.
Proseguiamo in salita attorniati da alcuni massi (m. 1495).
Alcuni passi più avanti, percorriamo una curva a sinistra camminando su di una mulattiera ben sistemata.
Proseguiamo con un tratto sterrato ed uno su mulattiera (m. 1510).
Superiamo una curva a sinistra su sterrato e continuiamo su mulattiera. La pendenza aumenta.
Vediamo un bollo bianco rosso durante un tratto sterrato.
Percorriamo una curva a sinistra su mulattiera (m. 1530). La pendenza diminuisce un poco.
Dopo un altro tratto sterrato riprendiamo la mulattiera ai lati della quale vediamo dei massi tra gli alberi (m. 1540).
Proseguiamo su sterrato. Alla destra c'è una roccia coperta dal muschio.
Su mulattiera percorriamo una curva a sinistra. Vediamo un bollo bianco rosso. Attraversiamo uno slargo dove alcuni alberi sono stati tagliati (m. 1550).
La mulattiera si biforca (m. 1555). Alla sinistra c'è un cartello di legno con la scritta: "Crus dé la pòra Margarìta"; alla destra c'è la
croce con la scritta verticale "Margherita". Tre segnavia in legno indicano verso sinistra: Malga Casentia; verso destra: alle baite alt. 1585;
dietro: Saviore.
La pendenza aumenta.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 1580).
Troviamo vari cespugli di mirtilli.
Superiamo un tratto incassato nel terreno circostante.
La pendenza diminuisce un poco. Alcune radici affiorano dal fondo che è tornato ad essere sterrato. Troviamo cespugli di erica e mirtilli (m. 1600).
Dopo una semicurva verso sinistra, su di un masso alla destra vediamo il segnavia 116 a bandierina (m. 1625).
Continuiamo con serpentine appena accennate. La pendenza aumenta.
Presso una curva a sinistra vediamo un bollo bianco rosso su di una pietra (m. 1635).
Per un tratto la pendenza diminuisce. Vediamo un tubo affiorante dal terreno (m. 1645).
Proseguiamo con maggiore pendenza.
Raggiungiamo un ruscello e, quasi in piano, lo guadiamo (m. 1660).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Un'apertura alla destra tra gli alberi consente una veduta panoramica sulle cime della zona. Alla sinistra, su di un masso vediamo i segnavia 86 e 116
a bandierina (m. 1680).
Dopo un tratto con minore pendenza riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 1690).
Un altro percorso si immette dalla destra (m. 1710).
Vediamo un bollo bianco rosso su di una pietra e i segnavia 86-85 sotto ad un masso (m. 1715).
La pendenza diminuisce.
In leggera salita attraversiamo uno slargo. Alla sinistra c'è un muretto di pietre (m. 1730).
Proseguiamo tra alberi e cespugli di rododendro.
Poco dopo riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Alterniamo due tratti su mulattiera ad altrettanti su sterrato (m. 1750).
Dopo un tratto al sole tra betulle e altri alberi, superiamo una serpentina sinistra-destra e torniamo nell'abetaia (m. 1770).
Troviamo, una dopo l'altra, delle grate per lo scolo dell'acqua. La pendenza diminuisce un poco.
Alla sinistra ci accompagna un muro di pietre.
Vediamo un bollo bianco-rosso. Le pietre del muro ora sono più grandi (m. 1785). Ricominciamo a trovare della canaline di metallo per lo scolo
dell'acqua, anziché le grate.
Superiamo due semicurve destra-sinistra e dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire (m. 1805).
Tra gli alberi, in alto a sinistra, cominciamo a vedere il bivacco e la madonnina che lo precede (m. 1815).
In leggera salita superiamo una grata per lo scolo dell'acqua e raggiungiamo uno slargo sul quale si protende un vecchio larice (m. 1820). I segnavia
indicano a sinistra con il sentiero 85: Pian della Regina a ore 3.30; a sinistra con il sentiero 116: Monte Marser a ore 4.15; diritto con il sentiero
86: Rifugio Gnutti a ore 5; dietro con il sentiero 85: Saviore a ore 0.45. Andiamo a sinistra.
Saliamo verso il bivacco con un sentiero tra l'erba. Passiamo accanto alla madonnina e lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello: m. 600
Data escursione: maggio 2017
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