Il Rifugio Cacciatori è situato poco a nord del Parco del Viceré, all'inizio del percorso che conduce alla Capanna Mara.
Primo itinerario: dal Parco del Viceré
Alla rotonda di Erba prendiamo la provinciale n. 639 in direzione Como.
Dopo due chilometri circa, giriamo a destra in Via Don Orione. Arrivati ad una rotonda proseguiamo sulla destra verso Albavilla.
Alla successiva rotonda andiamo ancora a destra seguendo le indicazioni per l'Alpe del Viceré e il Buco del Piombo.
Attraversando Albavilla, arriviamo in Piazza Fontana e giriamo a sinistra attorno alla chiesa di S. Vittore Martire. Raggiungiamo così due piazze unite:
Roma e Garibaldi. In fondo a quest'ultima prendiamo alla destra Via XX Settembre.
La strada poi cambia nome, diventa dapprima Via Roscio e poi Via Partigiana, e sale con vari tornanti fino al Parco del Viceré (m. 900).
All'ingresso del parcheggio troviamo un cartello con l'indicazione delle tariffe. Ore: 7.00-20.00 - Momentaneamente solo moneta.
Autoveicoli: 1.00 €/ora fino ad un massimo di 6 €/giorno periodo minimo di sosta 1 ora (corrispettivo minimo 1 €)
Motoveicoli: 1.00 €/ora fino ad un massimo di 2 €/giorno periodo minimo di sosta 1 ora (corrispettivo minimo 1 €)
Autobus: 5.00 €/ora fino ad un massimo di 30 €/giorno periodo minimo di sosta 1 ora (corrispettivo minimo 5 €)
C'è posto gratuito per una diecina di vetture sulla sinistra prima dell'ingresso.
Nei giorni di minore affluenza conviene proseguire con una strada asfaltata che, aggirando il parco sulla destra, dopo 400 metri conduce ad un altro
parcheggio gratuito, sotto gli alberi, nei pressi di un bar.
Lasciata la macchina, in ogni caso dobbiamo raggiungere quest'ultimo piccolo parcheggio e incamminarci in piano sulla stradina asfaltata. Un cartello
segnala il Rifugio Cacciatori a 150 metri.
Fatti alcuni passi, troviamo altri segnavia che indicano: Rifugio Cacciatori a ore 0.10, Capanna Mara a ore 1, Monte Palanzone a ore 2.10.
Camminiamo tra due recinzioni: alla sinistra c'è una staccionata e alla destra dei semplici cavi metallici.
Dopo pochi passi in salita, sulla sinistra troviamo una fontana. Continuiamo quasi in piano.
Lasciamo a destra un sentiero segnalato che scende alla Scala di Legno, Caino e alla Scala di Ferro (da qui arriva il percorso descritto nel terzo
itinerario). Un cartello segnala alla destra il confine della Riserva Naturale.
Poco dopo, sulla sinistra, poco visibile tra gli alberi, c'è una madonnina.
Ancora pochi passi e raggiungiamo il cancello, generalmente aperto, che precede il rifugio.
Tempo impiegato: ore 0.10 - Dislivello: m. 10
Data escursione: gennaio 2012
Secondo itinerario: da Erba (Via Balbor)
Alla rotonda di Erba imbocchiamo la provinciale n. 639 in direzione Como. Dopo km. 2 giriamo a destra in via Don Orione e continuiamo in leggera salita.
Raggiunta una rotonda, andiamo a destra immettendoci sulla provinciale 40. Dopo km. 1.3 troviamo a sinistra Via Balbor.
Possiamo arrivare qui anche da Canzo percorrendo la provinciale 40 dall'inizio. Dopo km. 6.8, nel comune di Erba, troviamo sulla destra Via Balbor.
Prendiamo questa strada in salita, arriviamo ad un incrocio e giriamo a sinistra (sempre via Balbor).
Successivamente troviamo un bivio dove alcuni segnavia indicano:
- a sinistra: Ponte Romano a ore 0.15, Buco del Piombo a ore 1, L'Alpina a ore 0.40, Lo Zoccolo a ore 0.55, La Salute a ore 1.40, Orrido del Caino a ore 0.40,
Scala di Legno a ore 0.40, Scala di Ferro a ore 0.40
- diritto: San Salvatore a ore 0.20, Capanna Mara a ore 2.
Parcheggiamo la macchina in questo punto (m. 425), accanto ad una bacheca con una cartina della zona (oppure più avanti nei pressi del ristorante Cascina Canova).
Lasciata la macchina ci incamminiamo verso sinistra passando tra una casa e un cancello verde.
La stradina è sterrata e praticamente pianeggiante. Sulla sinistra, più in basso ci accompagna il Torrente Bova.
Un cartello in legno su di un albero informa che siamo in "Località Predagnan".
Poco dopo troviamo sulla sinistra due sbarre di colore verde; la prima chiude l'accesso ad un prato, mentre oltre la seconda un sentierino si dirige verso il torrente.
Continuiamo diritto entrando nel bosco e iniziando a salire, seppur con poca pendenza.
Arriviamo ad un bivio (m. 455). I segnavia indicano a sinistra il sentiero diretto per il Buco del Piombo; a destra l'Orrido di Caino e le Scale di Legno e di Ferro (vedi il successivo itinerario).
Andiamo a sinistra in leggera salita e subito raggiungiamo un altro bivio. Un segnavia indica l'Antica Fornace a 10 minuti continuando diritto. Un cartello
informa che siamo arrivati al "Punt de Legn".
Giriamo a sinistra e attraversiamo il ponte che in realtà è in pietra. Giunti sull'altra sponda del torrente troviamo due sentieri segnalati. Quello a destra
conduce al Buco del Piombo. Prendiamo l'altro che retrocede lungo il torrente verso l'Alpina a ore 0.25, Lo Zoccolo a ore 0.45 e La Salute a ore 1.30.
Percorriamo un tratto in salita, con vista alla sinistra sul lago di Alserio, e una breve discesa con la quale ci abbassiamo una diecina di metri.
Torniamo poi a salire. Superiamo un ruscelletto che attraversa il cammino e poi, in piano, arriviamo ad un altro bivio (m. 480).
Lasciamo il sentiero che continua diritto verso una zona recintata e ne prendiamo un altro a destra seguendo le solite indicazioni: Alpina, Zoccolo, La Salute.
Dopo il primo tornante la pendenza aumenta.
Più avanti ci immettiamo su una più ampia mulattiera che arriva da sinistra (m. 530).
Percorso un tratto meno ripido, torniamo a salire e raggiungiamo la trattoria Alpina (m. 545).
Oltre l'edificio troviamo un tornante della stradina asfaltata che sale, anch'essa dalla provinciale 40 non lontano dal punto in cui parte Via Balbor (Via Buco
del Piombo).
Continuiamo alla destra dalla strada in leggera salita come indicato dai segnavia: Zoccolo, Buco del Piombo, La Salute.
Dopo una curva a destra il sentiero diventa una bella e ampia mulattiera con un muretto a secco sul lato destro. La pendenza aumenta un poco.
Più avanti raggiungiamo la stradina asfaltata (m. 585).
Qui, possiamo attraversare l'asfalto e continuare diritto arrivando ben presto ad un bivio dove i segnavia indicano a destra: Zoccolo, Buco del Piombo, La
Salute. Andando a destra poco dopo torniamo ad immetterci sulla stradina presso un tornante destrorso.
Oppure possiamo andare subito a destra, seguendo l'asfalto, come indicato da una freccia arancione. Al secondo tornante ritroviamo la mulattiera che si innesta
dalla sinistra accanto ad un cancello oltre il quale si sale verso una casa privata (m. 595).
Proseguiamo tra due siepi e raggiungiamo la Cascina Zoccolo (m. 605). La troviamo alla sinistra mentre sull'altro lato c'è un traliccio con varie antenne.
Dopo un breve e ripido strappo l'asfalto termina in uno slargo sterrato (m. 615).
Volendo è possibile arrivare fin qui in auto, tenendo presente che la strada è stretta e, in alcuni punti, ripida.
Dalla provinciale 40 prendiamo sulla sinistra Via Buco del Piombo che è la strada prima di Via Balbor (per chi arriva da Erba)
Seguendo la segnaletica, giriamo prima a sinistra (cartello Alpina) e poi a destra (cartello Buco del Piombo).
All'esterno di un tornante sinistrorso troviamo la trattoria Alpina. Dopo altri tornanti raggiungiamo il parcheggio della Cascina Zoccolo.
Un segnale stradale indica il divieto di transito agli automezzi. I segnavia indicano davanti: Buco del Piombo a ore 0.15, La Salute a ore 0.50, Albergo Valle
Bova a ore 0.55; dietro: L'Alpina, Ponte detto Romano, Erba FNM.
Sulla destra c'è una traliccio con varie antenne, una rete metallica con un cancello e una stradina sterrata che si stacca e segue parallela.
Rientriamo nel bosco e in leggerissima salita arriviamo ad una curva a sinistra dove la pendenza aumenta un po'.
Superata una pineta, raggiungiamo un bivio (m. 645). Sulla sinistra c'è una madonnina. I segnavia indicano diritto: Capanna Mara, La Salute, Alpe del Viceré,
Albergo Valle Bova, Rifugio Cacciatori; a destra (oltre una stanga che troviamo aperta): Buco del Piombo a ore 0.10, Sentiero delle Scale - Caino a ore 0.40.
Continuiamo diritto. La pendenza aumenta un poco.
Ignoriamo un sentiero pianeggiante, invaso dalla vegetazione, che si stacca sulla destra.
Poco dopo, sulla sinistra ne troviamo un altro, chiuso da una stanga, che conduce verso una proprietà privata.
Superata una curva a sinistra, incrociamo un sentiero e proseguiamo diritto come indicato da una freccia arancione (m. 690). La sterrata ora è pianeggiante.
Sulla destra, un cartello appeso ad un albero indica nella direzione dalla quale proveniamo: Buco del Piombo, Zoccolo, Erba.
In leggera salita, ignoriamo un sentiero che si stacca a sinistra e proseguiamo diritto come indicato da una freccia arancione.
Prima di una curva verso destra, troviamo un slargo disboscato.
Proseguiamo quasi in piano e arriviamo ad un bivio (m. 725). Alcuni cartelli indicano verso destra: Capanna Mara, Alpe del Viceré; dietro: Buco del Piombo,
Zoccolo. Anche la solita freccia arancione punta verso destra.
Percorriamo un tratto in salita che termina alla successiva curva a destra (m. 740). Qui, sulla destra, si stacca una stradina che, in leggera discesa, supera
due piloni, che un tempo dovevano reggere un cancello, e si dirige verso Villa Prima Rosa.
Proseguiamo diritto in leggera salita.
Dopo una curva a sinistra la pendenza aumenta. Sulla destra troviamo una costruzione in lamiera che contiene della legna (m. 755).
Percorriamo ora un lungo tratto quasi rettilineo durante il quale lasciamo a destra una sterrata che conduce all'azienda agricolo-forestale Prato Ciresolo (m.
790).
Troviamo poi una recinzione sulla destra.
Mentre sentiamo, senza vederlo, il rumore di un torrente, con pochissima pendenza arriviamo ad un bivio (m. 820). Vari segnavia indicano diritto: La Salute a
ore 0.05, Località Campeggio a ore 0.15, Monte Bolettone a ore 1.35; a destra: Rifugio Cacciatori a ore 0.20, Capanna Mara a ore 1, Albergo Valle Bova a ore
0.10. Su un albero alla sinistra ci sono anche due vecchi cartelli illeggibili. Sulla destra un cancello conduce all'azienda Prato Ciresolo.
Andiamo a destra, quasi in piano, seguendo la recinzione dell'azienda. Troviamo un altro cancello in legno.
Più avanti ignoriamo una stradina che scende a destra (m. 830) e continuiamo in leggera salita. Sulla sinistra ci sono alcune rocce. Delle canaline per lo scolo
dell'acqua attraversano il percorso.
Subito dopo un cancelletto verde che sulla destra chiude l'accesso ad una proprietà privata, giriamo a destra. La sterrata si restringe e diventa un sentiero
con il fondo pietroso.
In salita seguiamo la recinzione metallica sulla destra. Poi la pendenza diminuisce. Tra gli alberi alla destra riusciamo a vedere il Lago di Alserio.
Superata una curva a sinistra la pendenza aumenta. Oltre la recinzione vediamo una casa.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano (m. 870) e poi proseguiamo in leggera salita.
Sulla sinistra, oltre una recinzione fatta con un muretto sormontato da una rete metallica, vediamo una grande casa bianca. Si tratta del retro del
bar-trattoria Campeggio (m. 880).
Con un tratto in salita raggiungiamo l'asfalto. Sulla destra c'è il ristorante Alpe Bova. I segnavia indicano davanti: Rifugio Cacciatori a ore 0.10,
Capanna
Mara a ore 1, Monte Palanzone a ore 2.10; dietro: Zoccolo a ore 0.45, Buco del Piombo a ore 0.55, Erba FNM a ore 2.10.
Lasciamo a destra il ristorante Da Leon e, seguendo una staccionata, in leggera salita arriviamo ad un bivio. Sulla sinistra c'è l'ultimo parcheggio del Parco
del Viceré; alla destra invece un cartello indica il Rifugio Cacciatori a 150 metri.
Seguiamo la strada asfaltata verso destra come descritto nel primo itinerario e raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello: m. 485
Data escursione: maggio 2010
Terzo itinerario: da Erba (Via Balbor). Sentiero della Scala di Legno (EE)
Percorso attrezzato con scale e catene fisse. Richiede esperienza, assenza di vertigini e condizioni meteo ottimali.
Come descritto nella prima parte del secondo itinerario arriviamo fino al bivio dove i due sentieri si separano (m. 455). I segnavia indicano a sinistra il
sentiero diretto per il Buco del Piombo (descritto più sopra); a destra l'Orrido di Caino e le Scale di Legno e di Ferro.
Andiamo a destra. Dopo un tratto abbastanza ripido la pendenza diminuisce.
La strada gira leggermente a destra e riprende a salire. Continuiamo poi con minore pendenza.
Sulla destra troviamo un muretto in cemento sul quale una freccia indica Cremenna e Erba nella direzione dalla quale proveniamo.
Subito dopo dalla destra arriva un sentiero che proviene da San Salvatore (m. 535).
Continuiamo diritto trascurando un sentiero che sale a destra (cartello poco leggibile).
Il percorso ora è in leggera salita. Superate due curve, ignoriamo un altro sentiero verso destra.
Troviamo due tombini nel mezzo della stradina e riprendiamo a salire (m. 550).
Poi, con minore pendenza, arriviamo in località Lüna Volta (m. 580). Qui, tempo fa, c'era un cartello di legno su un albero che indicava questa località. A
sinistra c'è una protezione metallica di colore verde. Sempre a sinistra, oltre la valletta, vediamo una liscia parete nella quale si apre la grande grotta del
Buco del Piombo.
Proseguiamo in discesa e troviamo un altro cartello: "Località Sambughèra" (m. 560).
Continuiamo a scendere e, presso una curva a destra, troviamo un segnavia che indica diritto la Scala di Legno. Sulla destra sale un sentiero contrassegnato da
bolli bianco rossi e giallo blu che porta verso la Scala di Ferro (m. 550).
Proseguiamo diritto e poco dopo, in piano, arriviamo al livello del torrente che scorre alla nostra sinistra e lo guadiamo (solo se c'è poca acqua è possibile
camminare su alcune pietre che affiorano e non bagnarsi).
Passati sull'altra sponda, troviamo un bivio e andiamo a destra lungo il torrente.
Pochi passi in discesa portano a guadare nuovamente il corso d'acqua per poi risalire l'opposta sponda.
Ci infiliamo in una valletta dalle ripide pareti e con percorso quasi pianeggiante raggiungiamo un bel ponticello di legno (m. 555). I segnavia indicano dietro:
Ristorante Cà Nova a ore 0.30, Erba FNM a ore 1.15; a destra: Scala di Ferro, Caino a 0.20. A sinistra, oltre il ponte, non viene indicato nulla ma è questa la
direzione che dobbiamo prendere.
Superato il ponte, accanto ad un grande masso troviamo un bivio. I segnavia indicano a sinistra: Buco del Piombo a ore 0.40 (Sentiero della Cascata); diritto:
Scala di Legno, Caino a ore 0.15.
Appoggiate al masso ci sono due scalette di ferro che consentono di salirci sopra.
In salita verso sinistra, raggiungiamo una catena che ci aiuta dapprima a salire per un paio di metri e poi a spostarci a destra in piano percorrendo un tratto
esposto nel quale dovremo cercare di appoggiare gli scarponi sui pochi appigli sporgenti.
Poi riprendiamo il sentierino che gira a sinistra in salita. Poco dopo la catena termina (m. 570).
Davanti vediamo la Scala di Legno e, dopo un breve tratto in salita, quasi in piano la raggiungiamo (m. 580).
La scala è formata da tre parti (29+16+18 pioli). Sul lato destro ha un doppio corrimano fatto con cavi di acciaio. Sulla parete alla sinistra, una targa incisa
scritta in dialetto, ricorda tra l'altro che i gradini sono 63 e l'altezza è di metri 17.70. Un cartello giallo recita: "Questa nuova scala di legno, pur
essendo sicura data la qualità dei materiali impiegati, deve essere affrontata da escursionisti con una buona esperienza di percorsi ferrati. Si consiglia
pertanto la massima prudenza e si declina ogni responsabilità avvertendo che chi utilizza la Scala di Legno lo fa a suo esclusivo rischio e pericolo."
Arrivati in cima troviamo sulla sinistra una catena fissata alla parete rocciosa e alla destra una protezione realizzata con paletti di ferro che reggono una
catenella e una corda metallica (m. 600).
Continuiamo in salita su fondo roccioso. Poco più avanti terminano prima la protezione alla destra e poi la catena alla sinistra. Alla destra in basso scorre un
torrente.
In leggera salita arriviamo al livello del torrente e troviamo un bivio (m. 615). Alla destra due catene fanno da corrimano in modo da agevolare il guado. Alla
sinistra un sentiero sale ripido su fondo roccioso, accompagnato da una catena passamano. I segnavia indicano a sinistra: Buco del Piombo, Alpe del Vicerè; a
destra: Cà Mornigo Crevenna; dietro: Scala di Legno.
Andiamo a sinistra e, dopo il primo ripido tratto, proseguiamo con minore pendenza tra erba e alberi.
Riprendiamo a salire e troviamo un cartello di legno appeso ad un albero che indica: "Bataur" (m. 625).
Il sentiero si porta sul bordo della parete che scende a picco alla nostra sinistra. Sull'altro lato della valletta vediamo la parete di fronte, anch'essa
verticale.
Percorriamo un breve tratto ripido, circondati da una bella fioritura di maggiociondoli. Poi in leggera salita raggiungiamo il solito cartello di legno che dice: "Columbéé".
Il sentiero è parecchio esposto.
Raggiungiamo una passerella realizzata con piccoli tronchi e gettata sopra la parte terminale, e quindi meno profonda, di una forra (m. 680). La attraversiamo
con prudenza.
Percorriamo un tratto in salita allontanandoci un poco dal precipizio. Poi, quasi in piano, percorriamo l'ultimo breve tratto esposto.
Ora il sentiero gira a destra volgendo le spalle alla scoscesa parete (m. 690).
Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra c'è un valloncello in fondo al quale scorre un torrente. Il bosco diventa più fitto.
Troviamo un altro dei soliti cartelli; questo porta la scritta: "Valategna". Subito dopo arriviamo ad un bivio (m. 705). Alla sinistra c'è un sentiero con il
quale è possibile guadare il torrente e continuare sull'altra sponda. I segnavia indicano diritto: Alpe del Vicerè a ore 0.40, Rifugio Cacciatori a ore 0.40;
dietro: Scala di Legno a ore 0.15, Caino a ore 0.20, Scala di Ferro a ore 0.30.
Continuiamo diritto dapprima in salita e poi con minore pendenza. Il sentiero si alza rispetto al torrente che scorre in basso alla sinistra.
Superiamo due corti tornanti, indicati anche da una freccia, e saliamo alcuni gradini di legno (m. 745).
Con poca pendenza arriviamo ad un altro bivio (m. 765). I segnavia indicano diritto: Lo Zoccolo (guado e ritorno lungo l'altra sponda); a destra: Rifugio
Cacciatori e Alpe del Vicerè.
Andiamo a destra e percorriamo un lungo traverso quasi pianeggiante che termina con un tornante verso sinistra.
Risaliamo un costone i cui fianchi alberati scendono ripidamente da entrambi i lati.
Superiamo un tratto con il fondo roccioso al termine del quale riusciamo a vedere sulla sinistra il Lago di Pusiano (m. 780).
Con un breve tratto in leggera salita arriviamo al cartello che indica: "Cepp da l'Or".
Continuiamo in salita. In seguito la pendenza aumenta ancora.
Una freccia bianca indica Erba nella direzione dalla quale proveniamo. Qui il sentiero diventa più largo e quasi pianeggiante.
Poco dopo troviamo un cartello con la scritta: "Filisera".
Proseguiamo in leggera salita. Un sentiero arriva dalla destra. Alcuni segnavia indicano diritto: Alpe del Vicerè a ore 0.10, Rifugio Cacciatori a ore 0.10;
dietro: Scala di Legno, Caino, Scala di Ferro. Dalla destra scende un ruscello.
Proseguiamo prima quasi in piano e poi in leggerissima salita e raggiungiamo il cartello che indica: "Cügnöö" (m. 870).
Poco dopo prendiamo un sentiero che sale a destra. I segnavia infatti indicano a destra: Rifugio Cacciatori, Capanna Mara; dietro: Scala di Legno a ore 0.30,
Caino a ore 0.40, Scala di Ferro a ore 0.50.
Saliamo in modo abbastanza ripido. Infine, con due gradini, ci portiamo sulla stradina asfaltata che arriva dal Parco del Vicerè.
Con pochi passi verso destra raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 520-35 Difficoltà: Escursionisti Esperti
Data escursione: maggio 2010
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