Il Bivacco Bruffione è situato presso l'omonimo passo che mette in comunicazione la Val Bruffione (Lombardia) con la Val Aperta (Trentino).
Il bivacco, dedicato a Olivo Fusi e Paolo Pescosta, è una solida costruzione in pietra ed è stato realizzato nel 2006 ristrutturando una preesistente baita.
Dispone solo di un tavolo, una panca, quattro sedie, un camino e un tavolato su tre piani dove è possibile dormire portandosi un sacco a pelo in
quanto mancano materassi e coperte.
Lasciamo l'autostrada A4 all'uscita di Brescia Est (km. 228.8) e con la statale 45 bis continuiamo in direzione di Salò.
Al km. 66 circa, tra le gallerie che precedono Salò, seguendo le indicazioni per: Madonna di Campiglio, Val Sabbia, Lago d'Idro, lasciamo la ss 45 bis
e proseguiamo con la provinciale 237.
Superiamo vari paesi: Nozza, Vestone, Lavenone, Idro, Anfo e costeggiamo la sponda occidentale del Lago d'Idro.
Verso la fine del lago (km. 52 circa) giriamo a sinistra sulla statale 669 con la quale attraversiamo le strette vie di Bagolino. Dopo Valle Dorizzo
continuiamo verso il Gaver esattamente fino al km 22 dove sulla destra troviamo il Bar Bruffione nel cui parcheggio lasciamo la macchina (m. 1500).
Pochi metri prima del bar sulla destra parte una sterrata all'inizio della quale un palo reca parecchi segnavia che indicano tutti nella medesima
direzione: Monte Telegrafo a ore 3.30, Bagolino a ore 6.30, Laghi di Bruffione a ore 2, Passo Brealone a ore 3, Passo Bruffione a ore 2.30, Monte
Bruffione a ore 3.30, Malga Retorti - Monte Bruffione a ore 3.30, Passo delle Cornelle, Bivacco Passo Bruffione.
Ci incamminiamo in leggera discesa passando tra i pini dietro al Bar Bruffione.
Con bella vista alla sinistra verso la parete sud del Cornone di Blumone, raggiungiamo il ponte con il quale attraversiamo il Càffaro (m. 1485).
Subito dopo ignoriamo il sentiero segnalato 401 dir che sale a sinistra e conduce alla Malga Retorti al Monte Bruffione in ore 3.30.
Proseguiamo con la sterrata in salita. Alla sinistra c'è un muretto a secco con dipinti i segnavia 401-425 mentre a destra c'è un tratto transennato.
Vediamo bolli di colore bianco-rosso e bianco-giallo.
Entriamo in una fresca pineta e proseguiamo in leggera salita vale a dire con una pendenza poco accentuata che ci accompagnerà quasi sempre lungo il cammino.
Superiamo un rivolo che attraversa la sterrata su di una base in cemento (m. 1505).
Usciamo dal bosco e proseguiamo con una semicurva a sinistra ignorando la stradina che prosegue diritto verso la Malga Valmane.
Passiamo nuovamente tra gli alberi ma ben presto ritorniamo a cielo scoperto e in piano mentre un rivolo attraversa intubato, passando sotto alla sterrata (m. 1520).
In leggera salita rientriamo nel bosco. Alcune canaline per lo scolo dell'acqua attraversano la sterrata.
Percorriamo una curva a destra mentre un rivolo attraversa il cammino (m. 1550).
Superiamo il letto asciutto di un torrente; alla sinistra ci sono degli alberi e alla destra delle protezioni in legno (m. 1560).
Poco dopo ne superiamo un altro; questo ha un filo d'acqua.
Ora il bosco è solo alla sinistra mentre sull'altro lato un'apertura consente la vista sulla vallata e sulla sottostante strada statale.
Percorriamo una curva in piano e subito, in leggera salita, rientriamo nel bosco (m. 1580).
A questo punto ci abbassiamo di una diecina di metri e proseguiamo quasi in piano per poi riprendere la solita pendenza poco accentuata.
Per un tratto sulla sinistra c'è una parete di roccia rossastra. Questa è una caratteristica della vallata, lungo il cammino infatti vedremo spesso
terreno e pietre di questo colore.
Percorriamo una curva a destra quasi in piano; un'apertura consente di vedere la vallata sottostante (m. 1620).
Dopo un tratto in leggera salita, la pendenza aumenta (m. 1645).
Usciamo dal bosco per rientrarvi poco più avanti (m. 1685). Alla sinistra ci sono ancora delle pietre rossastre.
In leggera salita alterniamo un tratto a cielo aperto ed un altro tra gli alberi.
Usciamo nuovamente dal bosco. Alla sinistra c'è un prato scosceso mentre in basso a destra torniamo a vedere il fondo valle.
Un rivolo scende dalla sinistra e attraversa (m. 1715). Al margine destro della sterrata ora c'è una striscia in cemento.
Poco più avanti troviamo il ripido sentiero 413 che sale dalla destra (m. 1725).
Ora alla destra ci sono delle protezioni realizzate con dei paletti che reggono due cavi metallici. Alla sinistra ci sono le solite rocce rossastre
sulle quali vediamo dipinti i segnavia 425 401 413.
La pendenza aumenta un poco. Il fondo della stradina è lastricato con pietre e cemento.
Poco più avanti, sulla sinistra, troviamo un quadretto raffigurante una madonna con bambino, una croce e due lastre con delle preghiere (m. 1745). Le
protezioni alla destra ora hanno del filo spinato.
Dopo un tornante sinistrorso il fondo stradale torna ad essere sterrato.
In leggera salita percorriamo un tratto incassato tra due pareti e poi, con pochi passi in leggera discesa, raggiungiamo la Piana di Bruffione e un
bivio (m. 1751). I segnavia indicano a sinistra: Bivacco Passo Bruffione con il sentiero 414; a destra: Laghi Bruffione e Passo Cornelle con i sentieri 413-425.
Proseguiamo a sinistra, quasi in piano, al margine dei prati.
Dopo una curva a sinistra vediamo la Malga Bruffione di sotto (m. 1754) e con lievissimi saliscendi la raggiungiamo. Accanto alla malga c'è una
fontana con vasca. Alla sinistra sale un sentiero e i segnavia indicano diritto: Passo Bruffione con il sentiero 414; a sinistra: Monte Bruffione a
ore 2.30 con il sentiero 401.
Proseguiamo quasi in piano. Nei prati alla destra pascolano parecchie mucche.
Più avanti un rivolo attraversa passando sotto alla stradina.
Giunti alla fine della piana ci avviciniamo al torrente che scorre alla nostra destra.
Dopo pochi passi in salita proseguiamo in piano e poi con poca pendenza, fino ad una curva a sinistra dove torniamo in piano (m. 1770).
In alto, davanti, al passo, già possiamo vedere il bivacco.
Continuiamo in leggera salita ignorando un'altra stradina, chiusa da una sbarra, che si stacca sulla sinistra.
Subito dopo il torrente passa sotto al nostro percorso che continua tra i prati del fondo valle.
Con una passerella fatta di tronchi attraversiamo un rivolo poi in salita percorriamo una curva a sinistra e proseguiamo con minore pendenza (m. 1795).
Dopo la successiva curva a destra, camminiamo tra cespugli alla sinistra e alberi alla destra.
Poco dopo, quasi in piano, arriviamo alla Malga di Mezzo (m. 1831). La lasciamo alla destra e proseguiamo tra i prati con pochissima pendenza.
Sulla destra vediamo un grosso masso isolato.
Arrivati in fondo al prato giriamo a destra superando il torrente che passa sotto alla stradina (m. 1850).
Dopo una curva a sinistra continuiamo in leggera salita. In alto nei prati vediamo le due costruzioni del Casinello di Bruffione e, con due tornanti
sinistra-destra le raggiungiamo (m. 1883). Su uno degli edifici è dipinto una segnavia con il n. 14. Accanto c'è una fontana con una grande vasca in cemento.
Dopo una curva a sinistra percorriamo un tornante destrorso guadando il torrente che arriva da una stretta valletta davanti a noi.
Alla sinistra sale una scorciatoia. Altre le troveremo in seguito che tagliano i tornanti. Continuiamo seguendo la stradina.
Aggiriamo un dosso verso destra mentre un tubo nero attraversa il cammino.
Continuiamo con una curva a sinistra ignorando una stradina che prosegue diritto verso una bella baita oltre la quale c'è un laghetto (m. 1915).
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso tra i prati e proseguiamo in piano fino al successivo tornante destrorso (m. 1955).
Camminiamo su una crestina erbosa tra due valloncelli dapprima in leggera salita e poi in piano con dei cespugli alla sinistra.
Poi la stradina si sposta sulla sinistra e prosegue in leggera salita a mezza costa (m. 1995).
Dopo una curva e un tornante percorriamo un tratto in piano e riprendiamo a salire tra erba e rododendri (m. 2020).
Superiamo un tornante sinistrorso tagliabile con un sentierino (m. 2040).
Passiamo su un ponticello realizzato con dei semplici tronchi (m. 2045).
Continuiamo con quattro tornanti regolari destra-sinistra, dopo di che davanti vediamo il bivacco (m. 2110).
Poco prima di raggiungerlo troviamo un bivio. I segnavia indicano a destra: Monte Carena a ore 4, Passo Brealone a ore 0.30; dietro: Gaver. Una targa
con foto raffigura Giuseppe Scalvini "pi raili dei gat".
Ancora pochi metri e arriviamo al Passo Bruffione dove sulla sinistra è posizionato il bivacco.
Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. 668 -35
Data escursione: luglio 2011
|