Il Rifugio Gugiatti Sertorelli è situato all'Alpe Cavallina, nell'alta valle del Davaglione, sul lato occidentale della conca di Mara.
Ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia baita è stato dedicato a due scialpinisti Ermanno Gugiatti ed Oscar Sertorelli travolti da una slavina.
Il rifugio è chiuso e per accedervi occorre ritirare le chiavi presso il CAI di Sondrio (tel. 0342 214300) o il Caffè Paini, Via Piazza 214, Montagna in Valtellina
(tel. 0342 018926).
Con la SS 38, superato il passaggio a livello che segna la fine della tangenziale di Sondrio, percorriamo altri duecento metri fino a trovare
sulla sinistra (nord) due strade lungo le sponde del Torrente Davaglione. La prima si chiama Via Davaglione e la seconda Via Don Guanella. Prendiamo
quest'ultima che è abbastanza stretta. Siamo nel comune di Montagna in Valtellina.
Incrociamo Via Valeriana e proseguiamo diritto sempre alla destra del torrente e, dopo una curva a destra iniziamo a salire tra i vigneti (Strada di Ronscio).
Percorriamo cinque tornanti. Dopo quelli sinistrorsi davanti vediamo una chiesa e un castello. La strada è sempre stretta e fortunatamente ogni tanto
c'è una piazzola per lo scambio.
Dopo l'ultimo tornante verso sinistra arriviamo ad uno stop e vediamo il cartello che indica Via Germiamo. Giriamo a sinistra per immetterci sulla Via Panoramica SP 21, strada che
lasciamo quasi subito per imboccare sulla destra Via Ponte Prada.
Tra le case passiamo su di un ponte e poi giriamo a sinistra in Via Maiolo.
Successivamente giriamo ancora a sinistra in Via Caparoni.
Dopo alcuni tornanti, giunti al termine della strada, andiamo a destra in Via Paolina. Proseguiamo con altri tornanti. Vediamo il cartello che indica
Via Farina.
Più avanti raggiungiamo la località Cà Vervio e, terminato l'abitato, entriamo in un bosco.
Ad un bivio e andiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Santa Maria Perlungo, lasciando Via Surana che prosegue diritto.
In località Cà Formolli all'esterno di un tornante sinistrorso troviamo una cappellina (m. 800).
Più avanti superiamo dapprima la località Cà Mazza e successivamente Cà Zoia e raggiungiamo la chiesa di S. Maria Perlungo.
Poco dopo troviamo un bivio (m. 920) dove i cartelli indicano a sinistra: Alpe Mara, Carnale, San Giovanni; diritto: Perlungo e Foppe.
Andiamo a sinistra sempre nel bosco e sempre su strada abbastanza stretta.
Superiamo le poche case di Roncaglia e arriviamo ad un altro bivio (m. 1030). Qui i cartelli indicano a sinistra: San Giovanni e Carnale; diritto:
Alpe Mara. Andiamo diritto e superiamo la località Barca.
Presso un tornante sinistrorso una strada prosegue diritto. Siamo in località Prudè (m. 1120); la segnaletica indica a sinistra: Alpe Mara a ore 1.50,
Rifugio Gugiatti a ore 3.10; diritto: Prasomaso. Un segnale stradale indica verso sinistra il divieto di transito alle motoslitte. Andiamo a sinistra.
Presso un tornante destrorso su un muretto leggiamo la scritta Cà Priella.
Più avanti arriviamo a Scessa.
Arriviamo al tornante sinistrorso dove sulla destra si stacca la pista per Nesarolo (m. 1300). Qui la strada diventa sterrata e prosegue con il fondo
abbastanza sconnesso. E' opportuno proseguire solo con un fuoristrada, comunque abbiamo incontrato anche delle auto normali. Mancano ancora km. 4.2
per arrivare al parcheggio.
Proseguiamo in leggera salita nel bosco. Incontreremo diversi sentieri e stradine che si staccano dal percorso principale e li ignoreremo tutti. La
strada è sterrata tranne che nei tornanti che hanno il fondo in cemento.
Presso un tornante destrorso un cartello segnala un sentiero sulla sinistra che conduce a: Davaglione Piano, Bedoiè, Stodegarda e Croce di Carnale.
Più avanti troviamo alcune case e una fontana (m. 1440).
Superiamo un tornante destrorso, l'unico con il fondo sterrato, all'esterno del quale c'è un grande slargo.
Lasciato a destra un ampio sentiero che conduce a Boirolo in ore 1, percorriamo un breve tratto con due strisce di cemento passando tra le poche case
di Arcino (m. 1750).
Rientrati nel bosco proseguiamo fino a trovare un bivio. Alla sinistra con un breve tratto in discesa raggiungiamo il parcheggio accanto al Davaglione
(m. 1800) mentre sulla destra inizia l'ampio sentiero che dobbiamo percorrere.
La sterrata prosegue oltre il parcheggio fino al rifugio ma il transito non è consentito agli automezzi. Noi la taglieremo con tre scorciatoie o, per
meglio dire, con tre tratti del vecchio sentiero che già esisteva prima della costruzione della strada.
Lasciata la macchina accanto al torrente e ad una bacheca con una cartina della zona, retrocediamo fino al bivio e prendiamo il sentiero. I segnavia
indicano: Rifugio Gugiatti Sertorelli a ore 1.15, Bocchetta di Mara a ore 1.40, Alpe Rogneda a ore 2. Un segnale stradale indica il divieto di
transito agli automezzi.
Ci incamminiamo in salita attorniati da alberelli e cespugli.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1805). Dalla sinistra scendono dei prati, alla destra c'è il bosco.
Poi la pendenza diminuisce e terminato il bosco proseguiamo in piano tra i prati ma solo per un brevissimo tratto.
Infatti, dopo una ventina di passi, prendiamo un sentiero poco evidente in quanto inerbito, contrassegnato da bolli bianco rossi, che sale in
diagonale retrocedendo verso sinistra. Lasciamo pertanto l'altro sentiero che prosegue in piano, contrassegnato da segmenti azzurri (m. 1825).
Più avanti il sentiero gira a destra e sale con maggiore pendenza.
Sempre seguendo i bolli, raggiunto un bosco di radi larici, giriamo a sinistra (m. 1860). Alzando gli occhi, in alto a sinistra, già vediamo il tetto
del rifugio e l'asta della bandiera.
Il sentiero diventa abbastanza ripido.
All'uscita dal bosco ci troviamo in un grande prato (m. 1915). In alto a destra c'è la Casera di Mara.
Il sentiero poi piega a destra, si rimpicciolisce e sale a raggiungerla (m. 1950). Davanti alla casera c'è un lavandino con acqua corrente; sulla
destra c'è un portico che può fornire riparo in caso di un improvviso acquazzone. Alla destra l'orizzonte mostra la lunga sequenza di cime orobiche.
Dietro la casera transita la sterrata. La seguiamo verso destra solo per pochi passi e poi, seguendo i bolli bianco rossi, riprendiamo il vecchio
sentiero tra l'erba alla sinistra.
Per un po' saliamo in parallelo con la sterrata volgendo le spalle al rifugio, ora ben visibile in alto.
Poi con un tornante sinistrorso ci riportiamo nella sua direzione (m. 1980). Saliamo tra radi larici, mughi e rododendri. La pendenza aumenta.
Più avanti percorriamo un tratto con poca pendenza, ma dopo una curva a sinistra torniamo a salire.
Dopo una curva a destra, sulla sinistra troviamo un'area recintata con una rete metallica.
Il sentiero la aggira sulla destra e poi torna ad immettersi sulla sterrata (m. 2055) che ora dobbiamo seguire fino al rifugio. Andiamo a sinistra in
leggera salita. Di fronte vediamo la Corna Mara.
Poi la pendenza aumenta. Una canalina di ferro per lo scolo dell'acqua attraversa la strada che ora ha due strisce in cemento in corrispondenza del
passaggio delle ruote.
Sulla destra troviamo un casello dell'acquedotto (m. 2090) prima del quale un sentiero si stacca sulla destra. Un altro, contrassegnato dai bolli
bianco rossi, si stacca, sempre a destra, subito dopo. I segnavia indicano con il primo sentiero a destra: Alpe Rogneda a ore 0.50; con il secondo
sentiero: Bocchetta di Mara a ore 0.30; diritto con la sterrata: Rifugio Gugiatti Sertorelli a ore 0.15, Corna Mara a ore 2.40.
Proseguiamo in leggera salita con la sterrata verso il rifugio che poco dopo scompare alla vista.
Percorriamo una curva a sinistra attraversata da un ruscello (m. 2120). Ora attorno alla sterrata ci sono parecchi massi di una vecchia frana.
Dopo la successiva curva riprendiamo a salire poi, con minore pendenza arriviamo al guado di un altro ruscello (m. 2140). In basso a sinistra ancora
si vede la Casera di Mara.
Prima di una curva a destra torniamo a vedere il rifugio.
Più avanti raggiungiamo uno slargo e un bivio. Alla sinistra c'è una grande vasca abbeveratoio. I segnavia indicano: Alpe Cavallina m. 2150; a destra:
Corno Mara a ore 2.30 EE; dietro: Bocchetta di Mara a ore 0.40, Alpe Mara a ore 0.50, Alpe Rogneda a ore 1. Andiamo invece a sinistra e in leggera
discesa raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. 337
Data escursione: ottobre 2011
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