Rifugio Bugone

Il Rifugio Bugone è situato nell'omonima conca, lungo la Via dei Monti Lariani.

Primo itinerario: dalla Cà Bossi (Monte Bisbino)
Nel centro di Cernobbio (Co), in Piazza Mazzini, giriamo a sinistra in Via Volta. Superato l'ampio parcheggio, la strada sale con vari tornanti verso il Monte Bisbino (m. 1325).
Dopo 14 chilometri troviamo sulla destra una stradina che conduce alla Ca Bossi, punto di partenza della nostra escursione. Siamo all'Alpe Piella (m. 1188).
Le possibilità di parcheggio sono assai scarse; possiamo provare al tornante successivo o, volendo faticare un poco di più, lasciare l'auto un chilometro e mezzo prima, quando troviamo sulla destra una ripida mulattiera che in 15 minuti conduce alla Ca Bossi. Anche in questo caso però c'è pochissimo spazio per la nostra vettura.
(Chi volesse fare l'intero percorso a piedi partendo da Cernobbio; può trovare la descrizione dettagliata del sentiero nella pagina della Capanna Falco, posta quasi in cima al Bisbino.)

Con una stradina sterrata in discesa, ci incamminiamo verso il cancello dell'Istituto dei Padri Somaschi.
Lasciamo a destra una cabina dell'Enel, sulle cui pareti una scritta indica il Rifugio Bugone, e proseguiamo costeggiando il muro che fa da recinzione all'edificio.
Incontriamo la mulattiera di cui sopra che sale da destra e poco dopo raggiungiamo un trivio.

Possiamo utilizzare sia la sterrata a sinistra che l'ampio sentiero al centro. I segnavia indicano che, in ogni caso, raggiungeremo il Rifugio Bugone in 15 minuti. Altri cartelli segnalano il Rifugio Binate, il Rifugio Murelli e l'agriturismo San Bernardo. Ignoriamo invece il percorso più a destra, chiuso da una sbarra verde.

Con la sterrata a sinistra facciamo un percorso più basso e, dopo la prima curva, proseguiamo in discesa su fondo in cemento. Ignorata poi una stradina a sinistra chiusa da una sbarra continuiamo quasi in piano su sterrato.
Con in sentiero invece procediamo quasi in piano tra le betulle.
Più avanti ignoriamo una stradina chiusa da una sbarra che sale a destra. Il percorso ora si restringe e scende nel bosco verso una casa bianca.
Prima di raggiungerla, troviamo un segnavia che indica a destra il sentiero che in 20 minuti conduce a Garzegallo.
Oltre la casa ritroviamo la sterrata con la quale continuiamo verso destra, dapprima in piano e poi in lieve salita, fino il Rifugio.

Tempo impiegato: ore 0.20 - Dislivello: m. -69
Data escursione: marzo 2008
 
Secondo itinerario: da Argegno-Posa
Lasciamo la statale 340 Regina all'inizio di Argegno, al km. 17, per deviare a sinistra ed imboccare la provinciale 15 Erbonne, che sale verso le varie frazioni di Schignano.
Giunti ad Occagno prendiamo a sinistra Via Rosa del Sasso e con questa stradina, superate le frazioni di Perla, Vesbio e Marnico, arriviamo a Posa.

Verso la fine dell'abitato troviamo due strade che si staccano alla sinistra, una accanto all'altra (m. 836). I segnavia indicano con la prima: Sentiero delle Espressioni, Alpe Nava a ore 0.20, Alpe Comana a ore 0.45; con la seconda: Via delle Alpi, Monti Carolza - area di sosta a ore 0.30, Sasso Gordona - fortificazioni a ore 1.45, Colma Crocetta a ore 1.10, Rifugio Murelli. Prendiamo la seconda che comincia in leggera salita, con il fondo acciottolato, tra gli alberi.
Alla sinistra ci accompagna un roggia.

Lasciamo a sinistra una costruzione sulla quale leggiamo: "Comune di Schignano, acquedotto comunale 1982" (m. 845).
Alla destra troviamo una casa con l'insegna "Cà Cilin". In alto a sinistra, oltre una recinzione, vediamo altre case; una stradina privata sale a raggiungerle.
Subito dopo percorriamo una curva verso sinistra molto ampia.
Entriamo nel bosco e saliamo in modo abbastanza ripido. In basso a destra un torrente scorre profondamente incassato nel terreno (m. 850).

Presso una curva verso destra, in leggera salita e con il fondo in cemento superiamo una grata per lo scolo dell'acqua e attraversiamo il torrente su di un ponte con le sponde di ferro (m. 885).
Continuiamo in salita e, dopo pochi passi su cemento, proseguiamo camminando su pietre cementate.
Un rivolo attraversa la strada.

Troviamo una casa alla sinistra, poco più in alto, e un muretto sormontato da una rete lungo la strada. In questa zona ci sono meno alberi.
Rientriamo nel bosco (m. 895).
In leggera salita superiamo due semicurve sinistra-destra.

Un torrente attraversa la strada.
I segnavia indicano con una stradina a sinistra: Via delle Alpi, Alpe Nava a ore 0.10, Monti Onazzo a ore 0.30; diritto: Rifugio Murelli. Proseguiamo diritto.

Subito dopo una stradina si stacca alla destra. I segnavia indicano a destra: Alpe Fontanella a ore 0.20, faggio monumentale. Un cartello segnala diritto l'agriturismo Roccolo San Bernardo. Proseguiamo diritto in salita.
Alla destra c'è una recinzione, con paletti di legno e due cavi, oltre la quale vediamo una casa bianca.

Poco dopo un'altra stradina sale a sinistra (m. 935). I segnavia indicano a sinistra: Via delle Alpi, Monti Carolza a ore 0.15, Alpe Comana (agriturismo La Pratolina) a ore 0.30; davanti: Trincee militari, Colma di Binate - area di sosta a ore 0.20, Sasso Gordona - fortificazioni a ore 1.30; dietro: Posa a ore 0.15, Schignano a ore 0.40. Un cartello su di un albero indica davanti l'agriturismo Roccolo San Bernardo.
Proseguiamo diritto e poco dopo troviamo un altro percorso che si immette da destra. I segnavia indicano davanti con la VML (Via dei Monti Lariani): Colma Murelli a ore 1.20, Pian d'Alpe a ore 1.40. Continuiamo diritto.
Alla destra ci sono dei paletti di legno che sorreggono una rete a quadrotti.

Percorriamo un'ampia curva verso sinistra (m. 965). Camminiamo tra conifere, faggi e betulle. La strada è incassata nel terreno circostante.
Alla destra troviamo ancora la recinzione, con paletti e rete a quadrotti, oltre la quale c'è un prato. Qui l'assenza di alberi consente di vedere il Sasso Gordona, il Pizzo della Croce, il Monte San Zeno con la chiesetta sulla cima e inoltre la catena alpina all'orizzonte (m. 985).
Rientriamo nel bosco (m. 990).
La pendenza aumenta (m. 1010).

Più avanti, in leggera salita, troviamo a sinistra una casa bianca con un robusto muro di contenimento (m. 1040). Ora gli alberi sono più radi.
La strada si restringe e passa tra due muretti. In alto a sinistra ci sono due case. Alla destra c'è una baita di pietra sulla quale una scritta in giallo e una freccia indicano davanti il Rifugio Binate.

Subito dopo la strada si divide. I segnavia indicano: Treviglio m. 1058; a sinistra: Colma di Binate, Colma Murelli a ore 1, agriturismo Roccolo San Bernardo; a destra: Colma Crocetta, Sasso Gordona; dietro verso sinistra con un sentiero che parte tra le case: Carolza - area di sosta a ore 0.15, Alpe Comana - agriturismo a ore 0.30; dietro: Via delle Alpi, Posa a ore 0.20, Schignano a ore 0.40. Andiamo a sinistra in salita tra i faggi accompagnati alla sinistra da un muretto a secco coperto di muschio.

La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1070).
Troviamo dapprima alla sinistra una recinzione con un muretto di pietre sormontato da paletti di ferro verdi che sorreggono una rete a quadrotti (m. 1105) e poi alla destra un'altra recinzione con paletti di legno e due cavi. Oltre queste recinzioni ci sono due ville di colore giallo chiaro.
Passiamo accanto ai rispettivi cancelli e arriviamo al termine della salita.

Siamo alla Colma di Binate (m. 1131). Alla destra ci sono alcune vecchie baite ed un sentiero. La stradina piega a sinistra e cominciamo a vedere il Rifugio Binate. I segnavia indicano a sinistra: Via dei Monti Lariani, Colma Murelli a ore 0.50, Cernobbio a ore 4.25; a destra: Colma Crocetta, Rifugio Prabello a ore 0.35, Sasso Gordona (fortificazioni); dietro: Schignano a ore 0.45, Argegno a ore 2. Seguiamo la stradina che prosegue con lieve pendenza volgendo le spalle al Sasso Gordona.
Alla sinistra troviamo due vecchie stalle, una nevera e dei ruderi. Ci sono anche un tavolone con relative panche e tre cartelloni intitolati: "Le Cisterne", "Le Nevère della Val d'Intelvi" e "La Conca d Schignano".
La stradina prosegue sterrata. Gli alberi sono radi. Alla destra il pendio scende dapprima tra i prati e più in basso tra gli alberi. In lontananza vediamo il Monte Bisbino.

Alla sinistra sale un sentiero. Una palina nei prati segnala in quella direzione: Via delle Alpi, Frasnida a ore 0.45, Alpe Comana a ore 0.45. Proseguiamo diritto alternando due tratti in leggera salita ad altrettanti quasi in piano.
Troviamo dei ruderi alla sinistra.
Percorriamo poi una curva a sinistra attorniati da vari alberelli.
Passiamo tra un un vecchio edificio con il tetto crollato e due grandi alberi (m. 1160).
Troviamo poi altri alberi; in particolare alla destra ci sono faggi e betulle. Alla sinistra ci sono altri ruderi. Ora il fondo è in cemento.
Alla destra vediamo una targhetta segnavia a bandierina attaccata al tronco di un albero e da questo ormai inglobata (m. 1175).
Poco dopo la strada torna ad essere sterrata.
Proseguiamo in leggera salita. Dopo una curva a destra, troviamo una vecchia casa alla sinistra.

Poco dopo, sempre alla sinistra, ecco il Rifugio Binate davanti al quale c'è un alto muro di recinzione (m. 1200). I segnavia indicano davanti: VML, Colma Murelli a ore 0.45, Colma Bugone a ore 1.20; dietro: VML, Rifugio Prabello a ore 0.35, Pian d'Alpe a ore 1, Posa a ore 0.20, Schignano a ore 0.50.
Percorriamo una curva a sinistra e proseguiamo quasi in piano rientrando nel bosco. Alla sinistra ci accompagnano una serie di pali che reggono dei cavi attorcigliati.
Proseguiamo con delle serpentine appena accennate.
Poi torniamo a salire con il fondo è in cemento.
In leggera salita percorriamo una curva a sinistra (m. 1235).
Continuiamo quasi in piano su sterrato (m. 1245).
Con il fondo nuovamente in cemento alterniamo due tratti con poca pendenza ad uno quasi in piano (m. 1265).

Arriviamo alla Colma (m. 1285). Un cartello indica il Rifugio Murelli che già vediamo in lontananza. La stradina ora gira a sinistra e inizia a scendere alternando pezzi di asfalto e di sterrato.
Ignoriamo una stradina sterrata, chiusa da una stanga, che retrocede alla destra (m. 1235). Proseguiamo diritto, su fondo sterrato, dapprima in leggera discesa e dopo una curva a destra quasi in piano.

Più avanti, ad una biforcazione, due cartelli indicano a sinistra l'agriturismo Roccolo San Bernardo e alla destra il Rifugio Murelli (m. 1225). Andiamo a destra dapprima in discesa e poi con minore pendenza (m. 1210).
Percorriamo una curva a destra, con il fondo in cemento, terminata la quale alla sinistra troviamo il Rifugio Murelli (m. 1200).

Oltre il Rifugio Murelli proseguiamo nel bosco, dapprima con un breve tratto in discesa e poi in piano.
Troviamo un piccolo slargo a sinistra (Crinco m. 1167). Qui si innesta la mulattiera (descritta nel quinto itinerario) che sale da Urio (nessun cartello indicatore). Gli unici segnavia indicano il Rifugio Binate e l'agriturismo San Bernardo alle nostre spalle.
Superiamo due tavoloni con panche e arriviamo in località Foo Storc dove troviamo alcune vecchie baite (vedi foto) in posizione panoramica sul sottostante Lago di Como.
Ad un bivio ignoriamo il sentiero che sale a sinistra verso una casa bianca, così come, più avanti, un altro che ridiscende dalla stessa. In questo punto alcuni cartelli indicano i rifugi Binate e Murelli alle nostre spalle.
Attraversiamo ora una bella faggeta (vedi foto) alternando quattro tratti quasi in piano a brevi discese (la seconda e la terza hanno il fondo in cemento). A sinistra, oltre la vallata, distinguiamo nettamente il Sasso Gordona.
Infine quasi in piano superiamo alcuni edifici e arriviamo al Rifugio Bugone.

Tempo impiegato: Posa/Binate: 1.00 + Binate/Murelli: 0.35 + Murelli/Bugone: 0.40 = Complessive ore 2.15
Dislivello m. 449 in salita e m. -166 in discesa
Data escursione: dicembre 2016
 
Terzo itinerario: da Moltrasio (per i Monti di Lenno)
Questo itinerario, come il seguente, parte dalla chiesa parrocchiale di Moltrasio dedicata ai Santi Martino e Agata.
E' pertanto possibile fare un giro ad anello utilizzando un percorso per la salita e l'altro per la discesa.
E' anche possibile effettuare un giro ridotto usufruendo del sentiero che unisce i Monti di Lenno e i Monti di Liscione.

Da Como, percorriamo la S.S. 340 Regina nuova, che segue la sponda occidentale del lago, fino al km. 6.9 dove, a un incrocio con semaforo, giriamo a destra in Via Roma.
Lungo la stretta Via Roma a lato della strada troviamo alcuni parcheggi, gratuiti e senza limiti di orario, in uno dei quali lasciamo la macchina.
Seguendo la stessa direzione ci incamminiamo in leggera discesa. Superiamo alcune semicurve. Percorriamo un tratto quasi in piano e poi in discesa raggiungiamo la chiesa dedicata ai Santi Martino e Agata (m. 247). I segnavia indicano: Monti di Liscione a ore 1, Rifugio Bugone a ore 2, Rifugio Murelli a ore 2.45.

Guardando la facciata della chiesa, prendiamo la scalinata alla destra. Saliamo 22 gradini e sbuchiamo in Via Raschi.
Volgendo le spalle al campanile, andiamo a destra e raggiungiamo Piazza Umberto I.
All'inizio della piccola piazza, i segnavia indicano a sinistra con Via al Noce: Monti di Lenno a ore 0.50, Rifugio Bugone a ore 1.50, Rifugio Murelli a ore 2.35.
Attraversando la piazzetta invece troviamo una fontana e altri segnavia che indicano con Via Giuseppe Bianchi (vedi il quarto itinerario): Monti di Liscione a ore 0.50, Rifugio Bugone a ore 1.50, Rifugio Murelli a ore 2.35.
Andiamo a sinistra imboccando Via al Noce. Qui inizia la splendida mulattiera, vera opera di ingegneria rurale, che dovremo percorrere.

Saliamo tra le case e raggiungiamo una fontana. Da questo punto, la parte destra della mulattiera è a gradini.
Sottopassiamo la statale 340 e, raggiunto il livello stradale (m. 280), continuiamo in ripida ascesa verso monte.
Dopo una curva a sinistra iniziamo a vedere il lago sopra i tetti della case di Moltrasio.
Alla successiva curva, verso destra, troviamo una fontana e una stradina che sale da sinistra. La ignoriamo come pure, subito dopo, altre due, una per parte. Siamo tra le case della frazione di Casarico.
Il percorso ora è decisamente ripido e praticamente con ci concederà un attimo di tregua fino ai Monti di Lenno.

Un'altra strada si immette da destra. Poco dopo troviamo una fontana accanto ad una panca. Una scritta sul muro dice: "Fermati o passeggero e dissetati a questa fonte. A metà strada sei tra lago e monte. Salute".
Più avanti, nei pressi di un bivio, troviamo una cappelletta con una statua della Madonna. I segnavia indicano diritto il Sentee de Soort che conduce a Rovenna in ore 0.40. Andiamo invece a destra verso i Monti di Lenno a ore 0.30, il Rifugio Bugone a ore 1.30 e il Rifugio Murelli a ore 2.15.
Poco dopo ignoriamo una stradina sulla destra che porta a una villa. Qui terminano le case e inizia il bosco.

Il percorso è sempre ripido. A lato della mulattiera in alcuni tratti ci sono delle mura di contenimento o dei muretti a secco.
Superati alcuni tornanti, raggiungiamo due tralicci dell'alta tensione e ne passiamo sotto i cavi.
Troviamo poi due case isolate nel bosco; in questo tratto a destra ci sono un muretto ed una rete metallica.
Raggiungiamo altri tralicci che deturpano un poco la bella vista panoramica sul lago. Ora la mulattiera è meno ripida.
Superato un rudere, raggiungiamo l'alpeggio dei Monti di Lenno. Saliamo tra case di pietra, quasi tutte ben conservate, e qualche stalla.
Passiamo accanto ad una vasca abbeveratoio e raggiungiamo una casa sulle cui pareti c'è un affresco raffigurante una madonna con bambino.
Ci sono anche una fontana, una rosa dei venti ed un cartello che ci ricorda che siamo ai Monti di Lenno (m. 610).

Superate le ultime case e due slarghi sulla destra, continuiamo nel bosco con minore pendenza.
Raggiungiamo un incrocio accanto ad un garage (m. 625). A sinistra una stradina si dirige verso una casa e il tornante più orientale della carrozzabile che sale al Bisbino. A destra un sentiero in discesa conduce ai Monti di Liscione segnalati a 45' e ai Monti di Urio a 60'. Diritto il Rifugio Bisbino viene invece indicato a 80'.
In salita nel bosco passiamo accanto ad una piccola costruzione dell'acquedotto.
Subito dopo superiamo la fonte Combo, posta sulla sinistra un poco discosta dalla mulattiera. L'acqua esce da un tubicino di ferro e scende in una vasca. A sinistra della sorgente un sentiero va a raggiungere Zoca d'Ass (m. 940 - 45 minuti), dove si trova una grotta ben nota agli speleologi.

Continuiamo con il nostro percorso. Volgendoci indietro verso destra vediamo uno spicchio di lago.
Dopo un tratto in leggera salita, la pendenza si accentua fino a quando raggiungiamo un sentiero che si immette da sinistra.
Continuiamo con poca pendenza. Un altro sentiero si stacca sulla destra (m. 735).
Poi in salita raggiungiamo la testata della valle dove un ruscello che scende dalla montagna, passa sotto il nostro percorso (m. 755).
Curviamo a destra e, con minore pendenza, iniziamo ad aggirare la Val Vesporina. Alla nostra destra vediamo una parte del lago.
Superiamo un vecchio baitello senza infissi (m. 770). Potrebbe essere utilizzato come riparo in caso di un improvviso acquazzone.
Poco più avanti un altro ruscelletto passa sotto alla mulattiera.

Continuiamo in salita e presso una curva a sinistra troviamo una vecchia cascina abbandonata; sul muro una freccia gialla indica la nostra direzione di marcia (m. 805).
Ora la pendenza aumenta e, dopo una curva a destra, diventa ripida.
Percorriamo poi un tratto in piano e in leggera salita (m. 910) e, dopo una curva a sinistra, vediamo una casa bianca, in alto davanti a noi.
Riprendiamo a salire. Alcuni strati di roccia fuoriescono dal terreno alla nostra sinistra.
Ignoriamo un sentierino sulla destra accanto ad un cartello giallo che indica una zona di addestramento cani (m. 975).

Dopo un tratto quasi in piano; in salita raggiungiamo una casa in pietra sulla quale è dipinto il segnavia n. 1 a bandierina di colore rosso bianco rosso che indica la Via dei Monti Lariani.
Poco dopo raggiungiamo un'altra casa sulla cui facciata notiamo un piccolo affresco ormai consumato dal tempo (m. 1050). Anche la scritta "Casa ..oelli" è oramai illeggibile.
Continuiamo in piano attraversando un bel gruppo di faggi secolari. Il panorama sul lago alla nostra destra ora è molto più ampio e spazia dalle Grigne fino alla conca di Como e oltre.

Riprendiamo a salire tra le robinie in modo abbastanza ripido, e raggiungiamo un grande muro di contenimento, seguito da un gruppo di vecchie case.
Una freccia gialla indica il rifugio, già visibile, davanti a noi.
Passiamo tra un grande faggio pluricentenario, recintato con una staccionata in legno, e un cartello che indica alle nostre spalle i Monti di Lenno a 50'.
Siamo alla Colma del Bugone e il rifugio è li davanti a noi.

Tempo impiegato: ore 2.00 - Dislivello: m. 872
Data escursione: dicembre 2007
 
Quarto itinerario: da Moltrasio (per i Monti di Liscione)
Questo itinerario, come il precedente, parte dalla chiesa parrocchiale di Moltrasio dedicata ai Santi Martino e Agata.
E' pertanto possibile fare un giro ad anello utilizzando un percorso per la salita e l'altro per la discesa.
E' anche possibile effettuare un giro ridotto usufruendo del sentiero che unisce i Monti di Lenno e i Monti di Liscione.

Da Como, percorriamo la S.S. 340 Regina nuova, che segue la sponda occidentale del lago, fino al km. 6.9 dove, a un incrocio con semaforo, giriamo a destra in Via Roma.
Lungo la stretta Via Roma a lato della strada troviamo alcuni parcheggi, gratuiti e senza limiti di orario, in uno dei quali lasciamo la macchina.
Seguendo la stessa direzione ci incamminiamo in leggera discesa. Superiamo alcune semicurve. Percorriamo un tratto quasi in piano e poi in discesa raggiungiamo la chiesa dedicata ai Santi Martino e Agata (m. 247). I segnavia indicano: Monti di Liscione a ore 1, Rifugio Bugone a ore 2, Rifugio Murelli a ore 2.45.

Guardando la facciata della chiesa, prendiamo la scalinata alla destra. Saliamo 22 gradini e sbuchiamo in Via Raschi.
Volgendo le spalle al campanile, andiamo a destra e raggiungiamo Piazza Umberto I.
All'inizio della piccola piazza, i segnavia indicano a sinistra con Via al Noce (vedi il terzo itinerario): Monti di Lenno a ore 0.50, Rifugio Bugone a ore 1.50, Rifugio Murelli a ore 2.35.
Attraversando la piazzetta invece troviamo una fontana e altri segnavia che indicano con Via Giuseppe Bianchi: Monti di Liscione a ore 0.50, Rifugio Bugone a ore 1.50, Rifugio Murelli a ore 2.35. Prendiamo questa seconda direzione e proseguiamo in leggera salita su una strada acciottolata.

La strada diventa una mulattiera con gradini e passa sotto alla S.S. 340 (m. 260).
Continuiamo in modo abbastanza ripido tra case, mura e muretti.
Percorriamo un tornante destrorso. La strada è divisa in due parti; alla sinistra è acciottolata e alla destra lastricata (m. 280).
I gradini terminano quando incontriamo un tratto con minore pendenza.

Con un ponte attraversiamo il Torrente Arbusél.
Percorriamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire con altri gradini (m. 290).
Superiamo tre semicurve: sx-dx-sx.
Raggiungiamo il bivio di Villa Memy, troviamo una fontana e proseguiamo verso destra, quasi in piano.
Ignoriamo Via Valleggia, una strada con gradini che scende alla destra.

Un'altra serie di gradini ci conduce su Via Augusto Colombo (m. 315) una strada asfaltata che proviene dalla piazzetta di Tosnacco.
Attraversata la strada, continuiamo verso destra con la mulattiera (Via Giuseppe Bianchi) e con bella vista sul Lago di Como.
Ignoriamo una scala che sale a sinistra tra le case e, poco dopo, anche un sentierino che scende a destra.
Ora camminiamo quasi in piano. Nei pressi di una fontana, una stradina arriva da sinistra (m. 335).
Continuiamo tra le case. Ignoriamo un'altra stradina alla sinistra.

Raggiunta una fontana con vasca (Fontana di Proo), giriamo a sinistra (sempre Via Bianchi) e riprendiamo a salire su fondo selciato.
Ad un bivio prendiamo Via Ai Monti che prosegue in salita verso sinistra (m. 345). Qui si innesta il percorso più sotto descritto come variante e cominciamo a trovare i segnavia a bandierina di colore rosso bianco rosso con il numero 1 che indica la Via dei Monti Lariani. Alla destra c'è un corrimano. Per un tratto vediamo il lago.

Dopo un tratto senza corrimano, arriviamo ad un altro bivio. Una crocetta di ferro segna l'inizio della Via Crucis che ci accompagnerà con le sue stazioni fino ai Monti di Liscione. Un cartello informa che siamo a Somaino (m. 360). Andiamo a destra passando tra un muro e una recinzione metallica. Le case sono terminate e saliamo in modo decisamente ripido con una mulattiera e con vista sul lago.

Al successivo tornante sinistrorso troviamo la II stazione. Presso ogni stazione è stato collocato un quadretto in terracotta con un bassorilievo raffigurante una scena della Via Crucis, opera della scultrice Marisa Pimazzoni di Moltrasio. Ignoriamo due sentieri che si staccano sulla destra (m. 385).
Alla sinistra troviamo un orto, con cancelletto e rete di recinzione.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Alla destra c'è un vecchio cancello (m. 400).

Passiamo accanto a un traliccio. Presso un tornante destrorso troviamo la III stazione (m. 410).
Subito dopo ignoriamo un sentiero contrassegnato da bolli rossi che sale a sinistra.
Per un tratto abbiamo un muro di pietre a secco alla sinistra (m. 435).
Presso un tornante sinistrorso passiamo accanto alla IV stazione (m. 445).
La pendenza aumenta ancora.

Con minore pendenza percorriamo il tornante destrorso con la V stazione (m. 470).
Torniamo a salire ripidamente. Per un tratto, alla sinistra, ci accompagna un muro di pietre a secco (m. 480).
Presso un tornante sinistrorso troviamo la VI stazione (m. 495).

Un tratto in leggera salita ci porta accanto ad una parete sulla quale è stata affrescata una Madonna col Bambino. Una scala in roccia sulla destra porta ad un terrazzino erboso davanti al dipinto. Siamo a Lingim (m. 510 - VII stazione).
Riprendiamo a salire e passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Alla sinistra c'è un traliccio. Per un tratto la mulattiera è formata da ciottoli nella metà di sinistra e bassi gradini alla destra.

Poco prima del tornante destrorso con la VIII stazione, troviamo un rudere alla destra e una vecchia baita di pietra alla sinistra (m. 535).
Alla destra vediamo una fila di tralicci. Alla sinistra c'è un muro a secco. Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra (m. 560).

I tralicci terminano al successivo tornante sinistrorso dove troviamo la IX stazione (m. 575).
Proseguiamo ripidamente.
Superiamo una semicurva verso destra (m. 590).
La mulattiera ora è divisa in due parti; alla sinistra ci sono delle pietre ben sistemate e alla destra dei piccoli gradini.

Attorniati da vecchi terrazzamenti percorriamo un tornante destrorso passando accanto alla X stazione (m. 620).
Poco dopo, presso un tornante sinistrorso troviamo la XI stazione (m. 625).
Continuiamo in salita.
Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra.

Dopo un tornante destrorso troviamo la XII stazione (m. 640).
Alla sinistra riparte il muro a secco (m. 655).
Un cartello segnala una "zona di caccia alla lepre con divieto di segugio".

Poco dopo troviamo la XIII stazione presso un tornante sinistrorso incassato tra due muretti a secco. Continuiamo con poca pendenza (m. 665).
Proseguiamo in salita e percorriamo una curva verso destra.
Continuiamo attorniati da terrazzamenti.

Raggiungiamo i primi edifici dei Monti di Liscione. Le vecchie abitazioni sembrano disabitate.
Tra le case, la mulattiera diventa a gradini e con due strisce di cemento ai lati.
Ben presto arriviamo ad un bivio dove un evidente cartello giallo informa che siamo ai "Monti di Liscione m. 704 slm, borgo storico del 1600 con sorgente chiamata Puzz". Altri segnavia indicano a sinistra: la località Piano raggiungibile in mezzora e i Monti di Lenno in un'ora; a destra: il Rifugio Bugone a 50' e i Monti di Urio a 20'; dietro: Moltrasio.
Andiamo a destra dirigendoci verso una casa sulla cui facciata c'è un affresco, protetto da un vetro, raffigurante una Madonna col Bambino.
Subito percorriamo due curve destra-sinistra e, sul muro, troviamo l'ultimo quadretto di terracotta della Via Crucis.
Continuiamo ad attraversare il borgo rimanendo sulla via principale. Giunti quasi al temine, percorriamo una curva verso destra e proseguiamo in ripida salita.
Proseguiamo con una curva verso sinistra aggirando una casa restaurata e recintata (m. 735).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire. Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra.

Continuiamo tra muretti, prati, alberi e terrazzamenti. Poi, quasi in piano, passando tra due mura, raggiungiamo il bivio che precede il castagneto in località Selva (m. 750). I segnavia indicano diritto: Rifugio Bugone a ore 0.40; a destra (segnavia 26): Monti di Urio a ore 0.10, Monti di Carate a ore 0.50, Monti di Tice a ore 1.30. Proseguiamo diritto.

Ora iniziamo a compiere un giro verso sinistra delle Valli Orivo e Borascia sulle pendici meridionali del Poncione della Costa.
Terminato il castagneto percorriamo una curva verso sinistra molto ampia e continuiamo in un bosco composto da diversi tipi di alberi tra i quali notiamo anche alcuni agrifogli (m. 770).
Ignoriamo un sentiero che sale verso destra (m. 790).
In modo abbastanza ripido percorriamo un lungo tratto rettilineo (m. 800).

Proseguiamo con poca pendenza. Ora il bosco è formato in prevalenza da querce (m. 840).
Superiamo una semicurva verso sinistra. Alcuni massi sono coperti dal muschio (m. 845).
Alla destra vediamo delle rocce a strati orizzontali (m. 855).
Percorriamo alcune semicurve appena accennate.
Torniamo a salire ripidamente (m. 880).

In salita percorriamo una curva verso sinistra mentre un torrente passa sotto (m. 895).
Continuiamo ripidamente.
Superiamo una semicurva verso destra. Percorriamo un lungo tratto molto ripido (m. 910).
All'interno di un'ampia curva verso sinistra c'è un muro di pietre. Proseguiamo con poca pendenza (m. 945).

Alla sinistra, poco sotto, vediamo un baitello diroccato e senza il tetto (m. 950).
Continuiamo in salita. Passiamo sotto un tronco caduto e rimasto a circa 170 cm da terra.
Presso un ampio tornante destrorso troviamo il cartello "addestramento cani tipo B" (m. 970).
Dopo un breve tratto quasi in piano, proseguiamo in salita.
Superiamo una semicurva appena accennata, verso destra (m. 1000).
Percorriamo una ripida semicurva verso sinistra (m. 1010).
Proseguiamo in salita.
Dopo alcuni passi con poca pendenza riprendiamo a salire.
Percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo ripidamente per un lungo tratto, con vista sul Lago di Como alla sinistra (m. 1045).

Davanti cominciamo a vedere il Rifugio Bugone. Sulla sponda opposta del lago riconosciamo la piccola penisola di Torno. Una freccia rossa dipinta sulla roccia indica la direzione contraria. Proseguiamo con poca pendenza (m. 1080).
Riprendiamo a salire (m. 1100).
Costeggiamo l'edificio del rifugio, che ora è alla nostra destra e ne raggiungiamo l'ingresso.

Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. 872 - km. 4.2
Data escursione: gennaio 2008 - novembre 2024
 
Quinto itinerario: da Tosnacco
Questa è una variante (leggermente più breve) della parte iniziale del precedente itinerario. Anziché dalla chiesa di Moltrasio (m. 247) partiamo dalla frazione di Tosnacco (m. 315).
Da Como, con la nuova panoramica statale 340 che segue la sponda occidentale del lago passando a monte di Cernobbio, Moltrasio e Carate, superiamo le quattro gallerie e arriviamo, dopo circa un chilometro, ad un semaforo.
Un segnale stradale indica Tosnacco a sinistra. Saliamo fino ad un bivio dove andiamo a sinistra e parcheggiamo nella piazzetta o lungo la via.
Alcuni segnavia indicano verso destra i Monti di Liscione a ore 0.45, il Rifugio Bugone a ore 1.40 e il Rifugio Murelli a ore 2.25.

Con una scala saliamo verso il paese, lasciando a destra una piazzetta. Qui ci sono altri segnavia che, nonostante abbiamo percorso solo pochi passi, indicano un tempo inferiore di quindici minuti per raggiungere le stesse destinazioni.
Continuiamo diritto e in salita tra le case, ignorando le viuzze ai lati e superando in successione tre fontane. Sulla destra c'è un corrimano.
Troviamo alcuni segnavia con il numero 1 in campo rosso bianco rosso.
Ad un bivio, nei pressi della terza fontana, andiamo a sinistra. Poco dopo raggiungiamo il tornante presso il quale i due percorsi si uniscono (m. 345).
Al tornante successivo inizia la Via Crucis e continuiamo come precedentemente descritto.

Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 804
Data escursione: dicembre 2007
 
Sesto itinerario: da Urio
Da Como, con la nuova panoramica statale 340 che segue la sponda occidentale del lago passando a monte di Cernobbio, Moltrasio e Carate Urio, superiamo le quattro gallerie e continuiamo per altri km 2,3 fino a trovare sulla destra l'Hotel Concord.
A sinistra c'è uno slargo sterrato dove possiamo parcheggiare la macchina (m. 285).

Prendiamo una stradina selciata, Via al Cimitero, che sale tra un muro e una protezione.
Oppure percorriamo un centinaio di metri a lato della strada e poi prendiamo a sinistra una stradina asfaltata all'inizio della quale alcuni segnavia indicano: Cavadino, SS Trinità, Monte di Urio e Cimitero di Urio.
In entrambi i casi, poco dopo, raggiungiamo il cimitero. Alla destra del cancello di ingresso parte la mulattiera (segnavia n. 30; Monti di Urio a ore 1 e Rifugio Murelli a ore 2.15).

Saliamo ripidamente nel bosco, con bella vista sul lago alla nostra sinistra.
Raggiunto un muro, ignoriamo un sentierino contrassegnato da bolli rossi, che sale a destra; come pure un altro sentiero a gradini al termine dello stesso muro e prima di una casa.
Un sentiero di immette da sinistra. In questo tratto alla destra della mulattiera ci sono dei gradini che più avanti continuano sull'altro lato. Poco dopo, presso una curva a destra, superiamo una vecchia casa di pietra sulla cui facciata è appeso un cartello ormai illeggibile (m. 380).
Poi, passati sotto i fili della corrente elettrica, il percorso continua con poca pendenza fino a un tornante a sinistra dove troviamo un quadretto raffigurante una madonna.
Torniamo a salire ripidamente e superiamo altri due tornanti. Un sentierino si stacca sulla destra a metà di un muretto sul quale sono state dipinte una striscia gialla e una rossa (m. 465).
Poco più avanti, al successivo tornante, ignoriamo un altro sentiero che continua diritto.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Il percorso ora è meno ripido.
Anche al successivo tornante c'è un sentiero che si stacca dalla mulattiera.
Continuiamo in leggera salita ripassando sotto i cavi dell'alta tensione. Poi, superato un vecchio baitello (m. 525) la pendenza aumenta.

Al successivo tornante passiamo accanto ad un traliccio; anche qui c'è un sentiero che continua diritto.
Proseguiamo con alcuni corti e ripidi tornanti che salgono come una serpentina poi percorriamo un lungo traverso a sinistra.
Dopo altri due ripidi tornanti (m. 625) continuiamo con minore pendenza; poi superato un altro tornante e una ampia curva a sinistra iniziamo a vedere tra gli alberi le case dei Monti di Urio.
Troviamo alcuni cartelli che indicano una zona di divieto di segugio e caccia alla lepre; incrociamo un piccolo sentiero e raggiungiamo un bivio. Continuiamo verso destra in leggera salita a raggiungiamo le prime case dell'alpeggio. Sulla prima casa a destra un cartello informa che siamo arrivati ai Monti di Urio (m. 720).
In salita tra le case raggiungiamo un bivio; un cartello indica a destra il Sentiero dell'Orlo che conduce ai Monti di Carate. Andiamo invece a sinistra e raggiungiamo un altro bivio nei pressi di una bella cappellina dedicata alla Madonna della Neve. Alcuni segnavia indicano a sinistra i Monti di Liscione, una fonte e il Rifugio Bugone. A destra invece viene segnalato il Rifugio Murelli.

In effetti se vogliamo arrivare al Rifugio Bugone per la via più breve, è opportuno continuare sulla sinistra in piano. In questo caso, poco dopo, ignorata una scalinata sulla destra che conduce ad una baita, raggiungiamo la fonte. Ci sono due rubinetti, uno ad altezza d'uomo con un mestolo e l'altro più in basso con una ciotola. Subito dopo c'è un bivio e, proseguendo sulla destra in salita, raggiungiamo le ultime case. Piegando a sinistra tra i prati, in soli dieci minuti arriviamo al castagneto situato poco sopra dei Monti di Liscione dove troviamo l'altra mulattiera (descritta nel quarto itinerario) che sale al rifugio.

Oggi però vogliamo fare un giro un po' più lungo continuando con la mulattiera che stiamo percorrendo fino alla Colma del Crinco dove termina immettendosi sulla stradina che percorre la dorsale tra il Bisbino e il Sasso Gordona.
Continuiamo pertanto sulla destra, seguendo il segnavia che indica il Rifugio Murelli, e raggiungiamo l'ultima fila di case disposte in orizzontale alla sinistra della mulattiera (m. 750).
Dietro queste case c'è un sentiero che le costeggia; anch'esso, come quello precedentemente indicato, conduce al castagneto sopra i Monti di Liscione.

Continuiamo con la mulattiera passando accanto ad un quadretto raffigurante una madonna.
Saliamo ripidamente passando tra bassi muriccioli a secco in un bosco di roverelle e qualche betulla.
Continuiamo poi quasi in piano tra i castagni iniziando ad aggirare verso destra il Poncione della Costa.
Torniamo poi a salire e superiamo un torrente che scende da sinistra e passa sotto alla mulattiera.

Raggiungiamo un bivio (m. 865); i segnavia indicano a sinistra: Stufura, Monti di Carate, Sasso Grosso, Santa Trinità; a destra il Rifugio Murelli. Andiamo sinistra in leggera salita. Troviamo dei bolli di colore giallo e rosso. La pendenza aumenta.
Percorso un tratto in piano (m. 915), riprendiamo a salire, inizialmente con poca pendenza e poi ripidamente.
Passiamo accanto ad una piccola croce di ferro arrugginito. La pendenza diminuisce. In alto a sinistra tra gli alberi vediamo una casa.
Continuiamo quasi in piano o in leggera salita e di tanto in tanto troviamo dei cartelli che indicano una zona di addestramento cani di tipo B.

Più avanti, sulla destra si stacca il Sentiero di Nusitt (m. 1050) contrassegnato da bolli rossi che conduce verso i Monti di Carate. Continuiamo diritto.
Dopo un tratto in ripida ascesa la mulattiera gira a sinistra tornando quindi in direzione del Rifugio Bugone. La seguiamo ignorando un sentiero che scende sulla destra, segnalato come Variante Alta del Sentiero di Nusitt (bolli gialli), ed un altro che invece continua diritto.
La pendenza diminuisce. Una grande S e una freccia su un faggio indicano un sentiero che si stacca a destra.
Con un ultimo ripido strappo raggiungiamo uno slargo a la stradina sterrata. Siamo alla Colma del Crinco (m. 1167). Non ci sono cartelli che indicano la mulattiera che abbiamo percorso. Gli unici segnavia indicano il Rifugio Binate e l'agriturismo San Bernardo alla nostra destra.

Andiamo a sinistra. Superiamo due tavoloni con panche e arriviamo in località Foo Storc dove troviamo alcune vecchie baite (vedi foto) in posizione panoramica sul sottostante lago di Como.
Ad un bivio ignoriamo il sentiero che sale a sinistra verso una casa bianca, così come, poco dopo, un altro che ridiscende dalla stessa. In questo punto alcuni cartelli indicano i rifugi Binate e Murelli alle nostre spalle.
Attraversiamo ora una bella faggeta (vedi foto) camminando quasi in piano. Gli unici due punti in lieve discesa hanno il fondo in cemento.
Infine quasi in piano superiamo alcuni edifici e arriviamo al Rifugio Bugone.

Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. +912 -78
Data escursione: gennaio 2008

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • alla Vetta del Bisbino (m. 1325) in ore 0.30
  • al Rifugio Murelli (m. 1200) in ore 0.45
  • al Monte S. Bernardo (m. 1351) in ore 1.05
  • al Monte Colmegnone (m. 1383) in ore 1.25
  • al Rifugio Binate (m. 1200) in ore 1.25
  • al Sasso Gordona (m. 1410) in ore 2.15
  • al Rifugio Prabello (m. 1200) in ore 2.15





Dati del Rifugio Bugone

Altezza:
m. 1119
Gruppo:
Monti Lariani
Ubicazione:
Colma del Bugone
Comune:
Moltrasio - CO
Carta Kompass:
91 - B7
Coordinate Geo:
45°52'29.80"N
9°05'13.50"E
Gestori:
Riccardo Gatti
Ilaria Guzzo
Telefono gestore:
-
Telefono rifugio:
031 0350027
Posti letto:
20
Apertura:
weekend
Pagina aggiornata
il: 22/12/2024
Il Rifugio Bugone Camino 2° itinerario - Strettoia a Treviglio Colma della Crocetta Passiamo dal Rifugio Binate (chiuso) Passiamo dal Rifugio Murelli Baita a Foo Storc Il sentiero nel bosco 4° itinerario - Veduta su Torno Affresco sopra una fontana La mulattiera Una delle tavolette in terracotta della Via Crucis Un tratto ripido, vista lago Arriviamo ai Monti di Liscione Un affresco Ultima stazione della Via Crucis Il Rifugio Bugone

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