Rifugio Baita Bondella

Il Rifugio Baita Bondella è situato lungo la dorsale che collega Brunate al Monte Bolettone.

Primo itinerario: dal piazzale CAO
Dalla Via Dante a Como prendiamo Via Tommaso Grossi (nordest), la strada con la quale saliamo dapprima a Brunate (m. 715), poi a S. Maurizio (m. 915) e proseguendo arriviamo al piazzale nei pressi della Capanna CAO (m. 950) dove parcheggiamo l'auto. (Chi volesse fare l'intero percorso a piedi può guardare il settimo o l'ottavo itinerario nella pagina dell'ex Rifugio Bolettone). Il parcheggio è soggetto al pagamento di un ticket ritirabile all'apposita macchinetta al costo di Euro 1 per la prima ora, Euro 1.50 per le ore successive, Euro 7 giornaliero.
In fondo al parcheggio prendono avvio due strade parallele. I segnavia indicano con quella più a sinistra: Baita Carla a ore 0.10, Baita Bondella a ore 0.25, Rifugio Boletto a ore 0.40; con la sterrata più a destra (Via Baffa): Civiglio a ore 1. Prendiamo la prima, una lunga carrareccia che procede verso est lungo le dorsali del Boletto. C'è anche un cartello giallo che segnala le varie vette che possiamo raggiungere: Boletto (m. 1236), Bolettone (m. 1317), Palanzone (m. 1436) e S. Primo (m. 1685).

Il percorso, contraddistinto dal n. 1 su fondo bianco-rosso, parte in piano con il fondo in cemento lasciando a sinistra la Capanna C.A.O (ristorante-albergo) e il successivo campo di bocce. Alla destra c'è un muretto sormontato da una rete metallica. Entriamo in una pineta.
Superate due semicurve, passiamo tra due garages.
Alla sinistra troviamo il B.B. "Il Bosco di Eva". Alla destra ci sono la Baita Celeste e la Baita Trento.
Poco dopo, presso una curva verso destra, due cartelli segnalano più avanti la Baita Carla e la Baita Bondella.

Torniamo nel bosco. La strada ora è sterrata e procede in leggera salita. Cominciamo a trovare delle canaline di legno per lo scolo dell'acqua di traverso al percorso. Alla sinistra ci sono delle traversine ferroviarie riciclate e collocate al margine della strada come rinforzo. Questo tratto fino alla Baita Carla nel periodo invernale è sempre in ombra.

Alla sinistra troviamo la Baita Carla (ristorante-albergo). Alla destra c'è un prato (m. 980). Ora il fondo è acciottolato.
Terminata la recinzione della Baita Carla, troviamo il segnavia n. 15: Monte Piatto, Torno a ore 2. Poco dopo e prima dell'inizio di un'altra rete metallica, alla sinistra prende avvio questo sentiero. Dalla destra invece si immette il sentiero descritto nel secondo itinerario che sale da Civiglio segnalato in discesa a ore 1. C'è anche un cartello che indica la Baita Bondella a 700 metri e 10 minuti di cammino proseguendo diritto.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1000).
Troviamo una baita in legno alla sinistra mentre alla destra si stacca un sentiero.
Poco più in alto, alla destra, c'è una cabina dell'Enel.

Subito dopo, presso una semicurva verso destra, alla sinistra troviamo una grande casa recintata da una rete metallica.
Alla destra un sentiero, chiuso da un cancello, sale verso dei ripetitori (m. 1015).
Continuiamo nel bosco. Alla sinistra, al margine della strada, ci sono alcuni alti faggi. In basso a sinistra vediamo il Lago di Como.

Poco più in alto alla destra vediamo una casa e una baita. I segnavia indicano
- davanti: Baita Bondella, Rifugio Boletto Fabrizio;
- dietro: Baita Carla a ore 0.10;
- a sinistra: Castel d'Ardona a ore 0.30, Monte Piatto a ore 1, Torno a ore 1.30.

Fatti pochi passi, usciamo dal bosco e troviamo uno slargo e il cancello di una grande villa, prima del quale un sentiero si stacca alla sinistra (m. 1035). I segnavia indicano
- con questo sentiero: Pizzo dei Tre Termini a ore 0.15, Monte Boletto a ore 0.30 -Dorsale per Cresta-;
- proseguendo con la strada: Baita Bondella a ore 0.10, Baita Boletto a ore 0.20, Monte Boletto a ore 0.35.
Continuiamo con la strada, quasi in piano, costeggiando l'alto muro di cinta della villa. Su di un cartello leggiamo: "Via Bel Paese". Alla destra ci sono ancora gli alberi, anche se ora non possiamo più dire di essere in un bosco.
Continuiamo con pochissima pendenza.

Alla sinistra, più in alto vediamo una casa di colore giallo. Sul cancello leggiamo: "Marisa" (m. 1040).
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra, poco più in alto c'è un'altra casa e sul cancello leggiamo in giallo: "Primula" (m. 1055).
Subito dopo, sempre alla sinistra, troviamo una casa bianca con gli infissi blu, e a seguire alcuni garages (m. 1065).
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo in leggera salita con il fondo acciottolato. Alla sinistra c'è un traliccio con dei ripetitori.

Con una sterrata che si stacca alla destra i segnavia indicano: Civiglio capolinea bus n° 5 a ore 1.40, Solzago a ore 1.40, Ponzate a ore 1.55. Proseguiamo diritto.
Poco dopo raggiungiamo la Baita Bondella (m. 1075). La troviamo alla sinistra mentre dall'altro lato ci sono tavoli e panche e una bella vista panoramica.

Tempo impiegato: ore 0.30 - Dislivello: m. 125
Data escursione: dicembre 2018
 
Secondo itinerario: da Civiglio
Alla grande rotonda tra Albese e Tavernerio, punto di unione tra la statale 342 e la provinciale 639, proseguiamo con la SP 37/Via Provinciale (venendo da Erba è la prima uscita, da Bergamo la seconda, da Como la terza).

Troviamo poi un'altra rotonda dove giriamo a destra in direzione del centro di Tavernerio (sempre SP 37).
Giunti in fondo (altra rotonda) andiamo a sinistra con Via 1° Maggio verso Solzago-Ponzate (sempre SP 37).
Ad un bivio proseguiamo verso destra con Via Battisti.
A Solzago, superiamo la Località Casina. La strada ora si chiama Via Verdi.
Poco dopo arriviamo ad un bivio all'interno del quale un cartello segnala l'inizio di Como. Andiamo a destra in direzione di Ponzate con una strada che cambia nome tre volte: Via Volta, Via Monte Rosa, Via Ghislanzoni e dopo km 2.2 raggiungiamo il cartello che segnala l'inizio di Civiglio.
Qui troviamo un altro bivio e prendiamo la strada a destra, Via Romano Libico Maraja.
Percorriamo questa strada per settecento metri e, al termine della salita, vediamo sulla destra un piccolo slargo dove c'è posto per alcune autovetture (m. 665).

In alternativa, alla rotonda tra Albese e Tavernerio, continuiamo verso Como. Superati Tavernerio e Lipomo, scendiamo verso il capoluogo lariano con la statale 342 (che qui si chiama Via Statale per Lecco).
Al semaforo, al termine della discesa, continuiamo diritto per un centinaio di metri lungo Via Briantea, fino a trovare sulla destra Via Rienza.
Prendiamo questa strada, che più avanti diventa Via Della Pila e poi Via Zampiero, e la percorriamo in salita per tre chilometri fino a trovare, in questo caso a sinistra, la strada per Ponzate. Continuiamo poi come sopra descritto.

Lasciamo la macchina accanto ad una bacheca con una cartina della zona, una stazione della settecentesca Via Crucis (che sale con Via Daelli dal sottostante paese), e alcuni segnavia che indicano con una sterrata: San Nicola a ore 0.05, Piazzale CAO a ore 1.10, Baita Carla a ore 1.20.
Percorsi pochi metri, raggiungiamo la XII stazione ed un bivio. Possiamo prendere entrambe le direzioni.
- Andando a sinistra, superiamo due paracarri, saliamo alcuni gradini, percorriamo una curva verso sinistra molto ampia lasciando a destra le ultime due stazioni della Via Crucis e infine con una scalinata raggiungiamo la chiesa dedicata a San Nicola da Tolentino (m. 685).
- A destra invece, con una sterrata incassata nel terreno, aggiriamo le due stazioni e la chiesa.
Accanto alla chiesa ci sono quattro panchine e una fontana l'acqua della quale cade in un tronco scavato.

Oltre la chiesa, ignorato un sentiero che si stacca alla sinistra, continuiamo con la sterrata addentrandoci in un castagneto.
Percorriamo due curve destra-sinistra e proseguiamo quasi in piano.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.

Raggiungiamo un bivio privo di indicazioni. Lasciamo la sterrata pianeggiante alla destra e prendiamo quella a sinistra in salita.
Continuiamo con una semicurva verso sinistra seguita da una curva verso destra, entrambe incassate nel terreno circostante.
Proseguiamo con poca pendenza.

Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio, praticamente a 360°. In questo punto tra i castagni ci sono anche degli agrifogli (m. 705).
Continuiamo in salita (m. 720). Alla destra tra gli alberi riusciamo a vedere il Monte Boletto.
Dopo una curva verso sinistra superiamo un tratto in salita (m. 735).
Percorriamo un tornante sinistrorso.

La pendenza diminuisce un poco e percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale, accanto ad una rudimentale panca, si immette un sentiero (m. 755).
Proseguiamo in leggera salita. Un tubo che affiora dal terreno attraversa la strada.
All'interno di una curva verso sinistra troviamo un baitello in cemento.
Alla sinistra, poco più in alto, c'è una panca. La sterrata continua in salita, incassata nel terreno circostante.
Superiamo delle serpentine appena accennate e lasciamo a sinistra uno slargo (m. 775).
Continuiamo con pochissima pendenza. Anche in questa zona oltre ai castagni ci sono degli alberi di agrifoglio.
Percorriamo due semicurve sinistra-destra. Troviamo un rudere alla sinistra (m. 780).

Ora camminiamo su di un largo crinale dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Su di un cartello leggiamo: Carbunin mt 800. Lasciamo a destra un roccolo dove ci sono un appostamento per la caccia di colore verde parzialmente coperto dall'edera, un tavolo con panche di legno, un tavolino e una panca di pietra (m. 770). Anche qui troviamo degli alberi di agrifoglio. Alla destra vediamo il Monte Boletto.
Ignorato un sentiero a sinistra e, poco dopo, un'altro alla destra accanto ad un cassottello in lamiera, continuiamo diritto e torniamo a salire.

Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra ci accompagna un vecchio muretto con pietre a secco (m. 790).
Percorriamo un tratto quasi in piano seguito da uno in salita.
Continuiamo con poca pendenza.
Ora la pendenza è minima e al posto del muretto alla sinistra c'è un muro.
Terminato il muro, alla destra troviamo un tronco collocato raso terra come rinforzo. Poco dopo ne troviamo un altro; questo è tenuto fermo da due pezzi di tubo di ferro fissati verticalmente nel terreno.

Con una curva verso sinistra molto ampia aggiriamo un roccolo che vediamo più in alto (m. 815).
La pendenza aumenta un poco.

Quasi in piano arriviamo ad un quadrivio (m. 825). I segnavia indicano
- a sinistra: Visigna a ore 0.35, Civiglio a ore 0.40;
- davanti-sinistra: Baita Carla  m997 a ore 0.25, Piazzale CAO m950 a ore 0.30, Baita Bondella m1075 a ore 0.40, Baita Boletto (Fabrizio) m1180 a ore 0.55, Monte Boletto m1237 a ore 1.10;
- davanti-destra: Baita Bondella m1075 a ore 1.10, Baita Boletto (Fabrizio) m1180 a ore 1.25, Monte Boletto m1237 a ore 1.40, Strada provinciale a ore 1.15, Ponzate (fontana - centro) a ore 1.25;
- dietro: S. Nicola a ore 0.35, Civiglio a ore 0.40.
Scegliamo il percorso più breve, quello davanti-sinistra, che inizia in leggera salita.

La sterrata diventa una mulattiera. A sinistra, poco più in alto, tra gli alberi vediamo un baitello verde, in muratura, per la caccia.
In questo punto, oltre ai soliti castagni, ci sono pini, betulle, agrifogli e altri alberi (m. 835).
Poco più in alto, alla sinistra, vediamo un baitello di lamiera, in cattive condizioni (m. 845).
Proseguiamo in salita. Il fondo in parte è sterrato e in parte con delle pietre.

In basso alla destra vediamo un albero sradicato (m. 870). Altri li troveremo più avanti.
Proseguiamo in salita (m. 885).
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra. Il fondo ormai è formato solo da pietre che affiorano dal terreno (m. 900).
Alterniamo tre tratti in salita ad altrettanti con poca pendenza (m. 915-930).

Arriviamo ad un bivio (m. 945). I segnavia indicano
- con un sentiero che sale a sinistra: Piazzale CAO (innesto Dorsale) a ore 0.10;
- diritto: Baita Carla (innesto Dorsale) a ore 0.07.
Continuiamo diritto.
Il bosco è sempre composto prevalentemente da castagni ma, in questa zona, alla sinistra ci sono anche alcuni grandi faggi.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire (m. 955).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido poi la pendenza diminuisce un poco.

Ci immettiamo sulla dorsale Brunate-Bolettone (m. 985). Un segnavia indica dietro: Civiglio a ore 1.
[Fin qui abbiamo impiegato ore 1.05 per superare un dislivello di m. 330-10]
Bastano pochi passi a sinistra, in leggera discesa, per raggiungere la Baita Carla (m. 980). Andiamo invece a destra, come precedentemente descritto nel primo itinerario.

Tempo impiegato: ore 1.25 / Dislivello: m. 420 -10 / Lunghezza km. 4.0
Data escursione: gennaio 2019 - gennaio 2024
 
Terzo itinerario: da Solzago (località Carlasc)
Alla grande rotonda tra Albese e Tavernerio, punto di unione tra la statale 342 e la provinciale 639, prendiamo l'uscita accanto al Brico (venendo da Erba è la prima uscita, da Bergamo la seconda, da Como la terza) e proseguiamo con la SP 37 (Via Provinciale).
Troviamo poi un'altra rotonda dove giriamo a destra in direzione del centro di Tavernerio (sempre SP 37).
Giunti in fondo (altra rotonda) andiamo a sinistra con Via 1° Maggio verso Solzago-Ponzate (sempre SP 37).
Ad un bivio proseguiamo verso destra con Via Battisti.
Giriamo poi ancora a destra per prendere Via Manzoni con la quale in salita arriviamo alla chiesa di San Giovanni Battista.
Lasciata a sinistra la chiesa proseguiamo con Via Nazario Sauro.
Arrivati in Località Carlasc, troviamo uno slargo sulla destra con un piccolo parcheggio dove lasciamo la macchina. Di fronte c'è un cartellone, al quale tempo fa era stata affissa una cartina della zona che ora non c'è più (m. 510).

Ci incamminiamo, quasi in piano, lungo la strada asfaltata alla sinistra del cartellone.
Poco dopo arriviamo ad un bivio. La segnaletica indica, diritto: Via alla Gilasca; a destra: Via N. Sauro, Loc. Fontana di sotto, Nisiate. Continuiamo diritto in leggerissima salita tra le case.
Percorriamo due curve, entrambe verso destra. Presso la seconda troviamo vari cespugli di rosmarino.
Proseguiamo in salita tra due recinzioni.

Lasciamo a sinistra la strada privata Selva Bella (m. 530).
Poco dopo le case terminano. La strada si restringe ed è incassata nel terreno circostante. Un cartello indica la frazione Gilasca (m. 540).
Troviamo due tombini. Lasciamo a destra un pollaio.

Poco dopo raggiungiamo il piccolo abitato di Gilasca (m. 550).
Quasi in piano cominciamo ad aggirare le case verso destra.
La strada inizia a scendere. Subito percorriamo una curva verso sinistra e troviamo un altro cartello, destinato a chi arriva in senso opposto, che indica Gilasca. Qui lasciamo l'asfalto e prendiamo una stradina sterrata sulla sinistra che, quasi in piano, entra in un bosco composto in prevalenza da castagni, ma anche da noccioli, agrifogli e altri alberi (m. 540).

Poco dopo, alla sinistra troviamo la stradina che scende dalle case (praticamente potevamo passare in mezzo all'abitato invece di aggirarlo).
In leggera salita arriviamo ad un bivio dove troviamo un cancelletto di legno dipinto di verde. Andiamo a destra come indicato da un bollo rosso.
La stradina è incassata nel terreno circostante (m. 560).

Alla sinistra si stacca una sterrata chiusa da una stanga di ferro (m. 570).
Poco dopo percorriamo una curva verso sinistra. Alla destra c'è una recinzione con pali di legno e una rete a quadrotti. C'è anche un cancelletto (m. 575).
Ignoriamo due sentieri e una stradina, vicini tra loro, che si staccano alla sinistra (m. 585).
Alla destra ci sono una recinzione e un cancelletto.
Superiamo alcuni dossetti di terra.

Ad una biforcazione continuiamo diritto ignorando la stradina che sale a sinistra (m. 590). Subito dopo, alla destra c'è un cancelletto verde.
Alla destra troviamo uno slargo e un altro cancelletto di legno.
Ad un'altra biforcazione continuiamo diritto trascurando la stradina che scende a destra (m. 600).
Superiamo un tratto incassato nel terreno circostante.

Poco dopo inizia il primo tratto con il fondo lastricato con pietre e cemento (m. 605).
Continuiamo poi con minore pendenza su sterrato e superiamo alcune semicurve (m. 610).
Percorriamo un tratto in salita con il fondo lastricato e, quando la pendenza diminuisce, proseguiamo su sterrato (m. 620).
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire.
Superiamo una curva verso destra (m. 640).
Proseguiamo poi in leggera salita.

Quasi in piano percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 645).
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra c'è una valle alberata.

Poi proseguiamo in salita con la stradina incassata nel terreno circostante (m. 665).
Dopo un tratto con il fondo lastricato torniamo a camminare su sterrato e percorriamo una curva verso destra (m. 670) e una verso sinistra (m. 680).

Più avanti superiamo un tratto incassato tra pietre alla sinistra e il terreno alla destra (m. 705).
Percorriamo un breve tratto in salita con il fondo lastricato seguito da un breve tratto sterrato con pochissima pendenza (m. 715).
Superiamo un tratto lastricato ed uno breve sterrato (m. 720).

Torniamo a salire su fondo lastricato. Alla destra troviamo delle protezioni realizzate con tronchi orizzontali tenuti fermi da paletti di legno (m. 725).
Ritorniamo a camminare quasi in piano e su fondo sterrato. Ignoriamo un largo sentiero che sale alla sinistra.
Il fondo della stradina ridiventa lastricato. Camminiamo con poca pendenza e, alla destra, troviamo dei tronchi stesi raso terra e tenuti fermi da paletti di ferro verticali dipinti di verde.
Proseguiamo quasi in piano con il fondo sterrato (m. 730).
In leggera salita percorriamo un tratto lastricato seguito da uno sterrato con protezioni alla destra realizzate con paletti di legno che reggono un tronco orizzontale.

In lievissima salita, superiamo un tornante destrorso attraversato da un ruscelletto che troviamo asciutto (m. 745).
Continuiamo con poca pendenza. Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 750).
In salita ne superiamo altre due.
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante (m. 760).
Continuiamo con poca pendenza.
Superiamo una semicurva verso destra.
La stradina è ancora incassata nel terreno (m. 770). Continuiamo in salita.

Con il fondo lastricato percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 785).
Proseguiamo con poca pendenza su sterrato passando accanto ad un grande castagno (m. 795).

In salita e nuovamente con il fondo lastricato, percorriamo un tornante destrorso molto ampio incassato nel terreno (m. 795). A metà del tornante la pendenza diminuisce.
Continuiamo su sterrato.
Proseguiamo quasi in piano e subito ignoriamo un sentiero che scende verso destra all'inizio del quale un cartello indica il divieto di transito ai ciclisti.
Poco dopo troviamo anche una stradina che scende a destra.

Un sentiero sale verso sinistra (m. 810). Alcuni segnavia indicano a sinistra: Baita Bondella (innesto dorsale) a ore 0.45; diritto: Bocchetta di Molina, Capanna S. Pietro (innesto dorsale) a ore 1; dietro: Solzago a ore 1. Andiamo a sinistra e saliamo alcuni piccoli gradini di legno tra gli alberi.

Ci immettiamo su di un altro sentiero e continuiamo verso destra in leggera salita (m. 815) [Qui bisognerà fare attenzione al ritorno altrimenti potremmo non vedere il sentiero che scende a sinistra].
Superiamo tre semicurve vicine tra loro; dopo la prima verso sinistra proseguiamo in salita (m. 820), dopo la seconda verso destra con poca pendenza e dopo la terza verso sinistra in salita (m. 825).
In alcuni punti il sentiero diventa una mulattiera con il fondo di pietre.
Proseguiamo con pochissima pendenza (m. 845).
Troviamo un tronco obliquo sopra al sentiero.
Percorriamo una semicurva molto ampia verso sinistra.

Più avanti superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 860) seguite da un'ampia curva verso sinistra e da due curve destra-sinistra.
Continuiamo in salita con il sentiero incassato nel terreno circostante (m. 865).
Terminato il tratto incassato (m. 875) percorriamo un breve tratto in lievissima discesa.
Proseguiamo con un lungo tratto quasi in piano. Il bosco è formato da: castagni, faggi, betulle e agrifogli. Troviamo anche degli alberi di traverso sopra al sentiero, alcuni sono sradicati.

Percorriamo un tornante destrorso molto ampio, incassato nel terreno (m. 885).
Dopo alcuni passi in salita su fondo roccioso continuiamo con poca pendenza su sterrato.
Passiamo sotto a due alberi obliqui, nati dallo stesso ceppo (m. 900).
Dopo un breve tratto in salita proseguiamo con poca pendenza (m. 910).
In salita superiamo due semicurve destra-sinistra vicine tra loro.

Un tronco, collocato orizzontalmente di traverso al sentiero, forma un gradino (m. 915).
Percorriamo un breve tratto quasi in piano e continuiamo in salita (m. 920).
Proseguiamo poi in leggera salita. Tra gli alberi alla sinistra riusciamo a intravedere in lontananza alcune case lungo la strada della dorsale (m. 940).
Troviamo altri due alberi obliqui sopra al sentiero (m. 950).
Due tronchi collocati di traverso al sentiero formano dei gradini (m. 955).
Percorriamo un breve tratto in salita (m. 965).
Con poca pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra.
Riprendiamo a salire (m. 975).
Percorriamo due semicurve destra-sinistra vicine tra loro.
Superiamo un'altra semicurva verso destra (m. 985).
Continuiamo con due brevi tratti, il primo quasi in piano e l'altro in salita.

Quasi in piano lasciamo a destra un baitello verde. Poco dopo alla sinistra troviamo due paletti anch'essi dipinti di verde.
Continuiamo con poca pendenza. Un cartello spiega a chi spetta la precedenza tra pedoni, ciclisti e cavalieri (i cavalieri hanno sempre la precedenza, i ciclisti non l'hanno mai, i pedoni hanno la precedenza sui ciclisti e non l'hanno sui cavalieri, a parità la precedenza spetta a chi sale).

Il sentiero si divide in due (m. 990). Dopo un breve tratto in parallelo su di un largo crinale alberato tra faggi e quercioli, un sentiero piega a sinistra verso la Baita Bondella mentre l'altro continua diritto verso il Monte Boletto. Non ci sono indicazioni. Prendiamo quello alla sinistra.
Percorriamo un tratto in salita.
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo quasi in piano (m. 1000).
Superiamo alcuni brevi tratti: in leggera discesa, in leggera salita, quasi in piano e in leggera discesa.
Percorriamo una semicurva verso destra e continuiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi.
Dopo una semicurva verso sinistra proseguiamo in leggera discesa e dopo una semicurva verso destra in leggera salita.
Superiamo un tratto in salita, uno quasi in piano e uno in leggera discesa.

Un ruscelletto attraversa il sentiero. Alla destra c'è un tronco collocato orizzontalmente a sostegno del terreno.
Percorriamo un tratto in salita, uno con poca pendenza e uno quasi in piano (m. 1005).
Dopo un breve tratto in discesa percorriamo una curva verso destra.
Superiamo un tratto quasi in piano, uno con poca pendenza e uno in discesa.

Continuiamo quasi in piano e troviamo un sentiero che arriva da dietro-sinistra (m. 1000). [Non ci sono segnavia per cui al ritorno dobbiamo ricordarci di tenere la sinistra.]
Subito dopo, in leggera salita, percorriamo una curva verso sinistra.
Dopo un lungo tratto percorriamo un'altra curva verso sinistra (m. 1005).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra e un'ampia semicurva verso sinistra.
Iniziamo in salita una semicurva verso destra molto ampia e la terminiamo camminando con minore pendenza (m. 1010).

Troviamo una sterrata che arriva in discesa da dietro-destra (m. 1020). [Anche qui non ci sono indicazioni e al ritorno dovremo ricordarci di tenere la destra]
Continuiamo diritto sulla sterrata, quasi in piano. Lasciamo subito a destra un rudere.
Vediamo un bollo bianco su di una pietra alla sinistra.
Cominciamo a trovare alla sinistra (lato a valle), di tanto in tanto, dei tronchi a rinforzo collocati orizzontalmente e tenuti fermi da paletti di legno o tubi di metallo verticali.
Proseguiamo in leggera salita.

Troviamo alcuni grandi faggi (m. 1030).
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1035).
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1045).
Continuiamo quasi in piano (m. 1060).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
In leggera salita percorriamo una semicurva verso destra molto ampia (m. 1065).

Proseguiamo quasi in piano. Davanti tra gli alberi e i tralicci, che reggono varie antenne, cominciamo a vedere la Baita Bondella (m. 1070).
Continuiamo in leggera discesa e passiamo a valle della baita (m. 1065).
Trascuriamo una scalinata che sale a destra (chiusa in alto) e proseguiamo diritto in leggera salita.
Andiamo ad immetterci sulla strada sterrata della dorsale che collega Brunate alla Bocchetta di Molina. Giriamo a destra.
Poco dopo, alla sinistra troviamo la Baita Bondella (m. 1075).

Tempo impiegato: ore 2.10 - Dislivello: m. 590 -25
Data escursione: gennaio 2020

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • alla Baita Carla (m. 980) in ore 0.20
  • alla Baita Boletto (m. 1155) in ore 0.20
  • al Monte Boletto (m. 1235) in ore 0.35
  • alla Capanna S. Pietro (m. 1110) in ore 0.50
  • al Monte Bolettone (m. 1320) in ore 1.45







Dati del Rifugio Baita Bondella

Altezza:
m. 1075
Gruppo:
Triangolo Lariano
Ubicazione:
Dorsale Brunate
M. Bolettone
Comune:
Tavernerio - CO
Carta Kompass:
91 - B8
Coordinate Geo:
45°50'07.00"N
9°07'39.00"E
Gestore:
Franco Tadeo
Telefono gestore:
-
Telefono rifugio:
031 220307
Posti letto:
12
Apertura:
d'inverno
V S D a pranzo;
nelle altre stagioni
tutti i giorni
Pagina aggiornata
il: 23/01/2024
Il Rifugio Baita Bondella 1° itinerario - Capanna CAO - Parcheggio La Capanna CAO La Baita Carla Alla sinistra di questa villa sale il sentiero per il Pizzo Tre Termini In cima al Pizzo Tre Termini 2° itinerario - Una delle stazioni della Via Crucis La chiesa di San Nicola da Tolentino Un roccolo 3° itinerario - La stradina nel bosco Cartello che spiega a chi spetta la precedenza tra pedoni, ciclisti e cavalieri Il terzo itinerario si immette sulla Via delle Colme Rientriamo a Carlasco al tramonto La Croce in cima al Monte Bolettone Altra veduta del Rifugio Baita Bondella

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