Il Rifugio Zucco della Croce è situato sull'omonimo monte, circondato da una vasta area attrezzata con tavoli e panche, al fresco di una faggeta.
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino al colle del Balisio.
Qui prendiamo a destra la provinciale 64 Prealpina Orobica con la quale, dopo aver superato Maggio e Moggio, giriamo a destra raggiungiamo la stazione
a valle della funivia per i Piani di Artavaggio.
Proseguendo verso il Culmine San Pietro troviamo ben cinque percorsi che conducono al rifugio:
- dopo km. 0.5 dalla funivia, alla sinistra prende avvio il percorso descritto nel quinto itinerario (m. 875)
- dopo km. 1.4 dalla funivia, prima del viadotto, alla sinistra prende avvio il percorso descritto nel terzo itinerario (m. 920)
- dopo km. 1.6 dalla funivia, dopo la galleria, alla sinistra prende avvio il percorso descritto nel secondo itinerario (m. 930)
- dopo km. 4.1 dalla funivia, alla sinistra prende avvio il percorso descritto nel primo itinerario (m. 1118).
- dopo km. 5.0 dalla funivia, alla sinistra prende avvio il percorso descritto nel quarto itinerario (m. 1185).
- dopo km. 5.3 dalla funivia, alla sinistra prende avvio la sterrata per i Piani di Artavaggio (m. 1200).
Primo itinerario: percorso più breve (SP 62 a km. 4.1 dalla funivia)
Superata la stazione a valle della funivia che da Moggio sale ad Artavaggio proseguiamo verso il Culmine San Pietro per km. 4.1 fino a trovare una
sterrata che si stacca alla sinistra. Qui c'è un cartello che indica il Rifugio Zucco della Croce ed un altro che informa se il rifugio è aperto o
chiuso (m. 1118). In questo punto le possibilità di parcheggio sono praticamente nulle ma c'è posto per alcune vetture al tornante successivo.
Ci incamminiamo in salita e, dopo pochi passi, troviamo una catena stesa tra due paletti di ferro, che impedisce il transito agli automezzi.
Proseguiamo in una faggeta. Presso il primo tornante destrorso, ignoriamo una scorciatoia che sale a sinistra (m. 1130).
Percorriamo un tornante sinistrorso e continuiamo quasi in piano.
Presso una curva a destra, dalla sinistra rientra la scorciatoia.
In leggera salita raggiungiamo uno spiazzo con un faggio al centro (m. 1140). Alla sinistra ci sono un baitello semi interrato ed un cancello che
chiude la sterrata. Un cartello indica a destra il sentiero per il Rifugio Alpini Zucco della Croce.
Andiamo pertanto a destra e troviamo il percorso descritto nel quarto itinerario che scende in modo abbastanza ripido lungo il crinale alla destra.
Subito giriamo a sinistra e troviamo anche il percorso del secondo/terzo itinerario che arriva dalla destra.
Due cartelli appesi ad una betulla indicano il Rifugio Zucco della Croce e segnalano se è chiuso o aperto.
In basso alla destra vediamo un grande prato, due ruderi e due vecchie vasche da bagno riciclate come abbeveratoio.
Continuiamo quasi in piano tra radi alberi.
Con alcuni passi in lieve discesa ci abbassiamo in un piccolo avvallamento e risaliamo l'opposto versante.
Dopo un tratto con poca pendenza, in salita arriviamo ad un bivio (m. 1150). Il sentiero che continua diritto è sbarrato da una staccionata sulla
quale un cartello giallo invita a prestare attenzione ai carichi sospesi. Andiamo pertanto a destra e iniziamo a salire dei gradini di legno, di
pietra e di cemento percorrendo tre tornanti sx-dx-sx con protezioni in legno sul lato a valle.
Dopo un breve tratto incassato tra roccette, giriamo a sinistra e raggiungiamo il monumento all'Alpino e un'asta per la bandiera (m. 1175).
In basso a destra, tra gli alberi, vediamo un cassottello in lamiera. Continuiamo con pochissima pendenza, poco alla destra del crinale.
Poi passiamo alla sinistra. Davanti cominciamo a vedere il rifugio tra gli alberi.
Alterniamo due tratti in leggera discesa ad uno quasi in piano e lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 0.15 - Dislivello: m. 56
Data escursione: gennaio 2010
Secondo itinerario: dopo la galleria (SP 62 a km. 1.6 dalla funivia)
Superata la stazione a valle della funivia che da Moggio sale ad Artavaggio proseguiamo verso il Culmine San Pietro per km. 1.6 e, superata la
galleria, lasciamo la macchina accanto ad una fonte (m. 930). Una targa informa che ci troviamo in Località Fobi. Un cartello marrone indica il
Rifugio Zucco della Croce.
Prendiamo la sterrata che sale a sinistra, nel bosco. Un segnale stradale vieta il transito ai veicoli e informa che si tratta della strada agro silvo
pastorale dei Monti di Bongio.
Cominciamo subito a trovare delle canaline di ferro, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Dopo una curva a destra percorriamo un breve tratto quasi in piano e troviamo una catena stesa tra due paletti che chiude il passaggio ai veicoli (m.
950). In basso alla sinistra vediamo il viadotto. Alla sinistra c'è una rete verde mentre alla destra c'è uno slargo.
Scavalchiamo la catena e proseguiamo in leggera discesa con alcune semicurve.
Dopo un breve tratto quasi in piano continuiamo in discesa. In basso alla sinistra vediamo il torrente.
Superiamo un rivolo che attraversa la sterrata.
Al termine della discesa il torrente attraversa la stradina passandole sotto in un tubo e, in caso di acqua abbondante, anche sopra scorrendo su di
una base in cemento (m. 935).
Riprendiamo a salire e subito percorriamo un tornante sinistrorso.
Un torrentello scende dalla destra, attraversa la sterrata e va a gettarsi in quello principale sul fondovalle (m. 940).
Più avanti troviamo una roccetta alla sinistra (m. 960).
All'esterno di un tornante destrorso troviamo il sentiero descritto nel terzo itinerario che sale tra le roccette e si immette sulla sterrata (m.
965). Alla sinistra c'è una parete di roccia sulla quale vediamo una freccia rossa che invita a proseguire con la sterrata, in leggera salita, tra erba e radi alberi.
Dopo un breve tratto quasi in piano, in leggera salita arriviamo ad un bivio (m. 985). Alla destra una scorciatoia sale verso delle case ristrutturate
mentre la sterrata prosegue con un tornante sinistrorso. Due frecce su di un cartello indicano il rifugio in entrambe le direzioni. Andiamo a sinistra
seguendo la sterrata.
Superiamo un tornante destrorso.
Percorriamo una curva a sinistra e incrociamo un'altra stradina. Dalla destra rientra la scorciatoia dopo essere passata tra le case
ristrutturate. Proseguiamo diritto (m. 1005).
Dopo una curva a destra continuiamo in salita circondati da prati nei quali vediamo alcune vecchie cascine (m. 1015).
Percorriamo una curva a sinistra, oltre la quale continuiamo quasi in piano fino alla successiva curva a destra.
In leggera salita arriviamo ad un tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è una cascina (m. 1030).
Troviamo poi alla destra un cassottello dell'acquedotto, semi interrato. In questo punto, alla sinistra, l'assenza di alberi consente alla vista di
spaziare fino a Moggio e alla Grigna.
In salita arriviamo ad un tornante destrorso dove lasciamo a sinistra una vecchia cascina ed una vasca abbeveratoio in cemento (m. 1045).
Proseguiamo con pochissima pendenza. Nel prato alla sinistra vediamo un altro cassottello dell'acquedotto semi interrato (m. 1055).
Percorriamo alcune semicurve dapprima in salita e poi con minore pendenza.
Arriviamo ad un bivio dove ignoriamo la sterrata che continua con un tornante sinistrorso (dalla quale proviene il quinto itinerario) e prendiamo l'altra che prosegue diritto
come indicato dal segnavia: Zucco della Croce a ore 0.40 (m. 1065).
Una freccia su di un albero indica il rifugio.
Proseguiamo in leggera discesa.
Presso una curva a destra vediamo una freccia bianca ed un bollo bianco-rosso.
In lievissima salita raggiungiamo altri segnavia che indicano
- diritto con il sentiero 728: Baite Penscei a ore 0.20, Baita Lozz a ore 1;
- diritto con il sentiero 728-2: Baita Francetto a ore 0.05, Baite Fraccia a ore 0.25, Rifugio Zucco della Croce a ore 0.35;
- diritto con il sentiero 728-3: Baita Nova a ore 0.30, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 0.35;
- a destra in discesa con il sentiero 728-B: Baite Bongio a ore 0.10, Moggio SP 64 (Galleria) a ore 0.30;
- dietro con il sentiero 728: Moggio (loc. Torrente) a ore 0.55.
Continuiamo diritto come indicato anche da una freccia bianca.
Quasi in piano attraversiamo lo slargo dove la sterrata termina in fondo al quale prendiamo un sentiero che si stacca alla sinistra (m. 1070).
Su di una pietra affiorante nel sentiero vediamo una freccia rossa.
Presso una curva a destra, scavalchiamo un rivolo.
Torniamo a salire e troviamo un ramo steso raso terra alla destra del sentiero.
Quasi in piano, attraversiamo un altro rivolo (m. 1085).
Percorriamo un tratto in salita con il pendio che precipita alla destra verso il sottostante torrente.
Vediamo un bollo bianco,rosso e verde su di una roccetta alla destra.
Dopo alcuni passi il sentiero si biforca. I segnavia indicano
- a sinistra in salita con il sentiero 728: Baite Penscei a ore 0.10, Baita Lozz a ore 0.50;
- a sinistra in salita con il sentiero 728-3: Baita Nova a ore 0.25, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 0.30;
- a destra quasi in piano con il sentiero 728-2: Baite Fraccia a ore 0.20, Rifugio Zucco della Croce a ore 0.30;
- dietro con il sentiero 728: Moggio (loc. Torrente) a ore 1.
Andiamo a destra camminando tra giovani alberelli.
Lasciamo a sinistra un rudere (m. 1095).
Proseguiamo in leggera discesa e troviamo alla sinistra una vecchia vasca da bagno riciclata come abbeveratoio.
Una freccia verde su di una pietra indica il rifugio.
Raggiungiamo il torrente e lo guadiamo verso destra. Anche qui, un cartello indica il rifugio (m. 1080).
Costeggiamo il torrente per una ventina di metri, giriamo a destra e riprendiamo a salire.
Dopo alcuni passi con poca pendenza, percorriamo una curva a sinistra e proseguiamo in salita (m. 1095).
Continuiamo in leggera salita mentre alla destra precipita un alberato pendio (m. 1110).
Proseguiamo in salita fino ad una curva a sinistra dopo la quale la pendenza diminuisce.
Riprendiamo a salire, con il bosco alla sinistra ed un prato alla destra al centro del quale vediamo due ruderi.
Poi, quasi in piano, arriviamo al termine del prato e pieghiamo a destra. Di fronte arriva il sentiero descritto nel primo itinerario.
Pochi passi più avanti troviamo due cartelli appesi ad una betulla che indicano il Rifugio Zucco della Croce e segnalano se è chiuso o aperto (m. 1145).
Altri segnavia indicano con il sentiero 728-2, davanti: Rifugio Zucco della Croce a ore 0.10; dietro: Baita Francetto a ore 0.15, Baite Bongio Alto a ore 0.30, Moggio (loc. Torrente) a ore 1.20.
In basso alla destra, nel prato, vediamo due ruderi e due vecchie vasche da bagno riciclate come abbeveratoio.
Continuiamo quasi in piano tra radi alberi.
Con alcuni passi in lieve discesa ci abbassiamo in un piccolo avvallamento e risaliamo l'opposto versante.
Dopo un tratto con poca pendenza, in salita arriviamo ad un bivio (m. 1150). Il sentiero che continua diritto è sbarrato da una staccionata sulla
quale un cartello giallo invita a prestare attenzione ai carichi sospesi. Andiamo pertanto a destra e iniziamo a salire dei gradini di legno, di
pietra e di cemento percorrendo tre tornanti sx-dx-sx con protezioni in legno sul lato a valle.
Dopo un breve tratto incassato tra roccette, giriamo a sinistra e raggiungiamo il monumento all'Alpino e un'asta per la bandiera (m. 1175).
In basso a destra, tra gli alberi, vediamo un cassottello in lamiera. Continuiamo con pochissima pendenza, poco alla destra del crinale.
Poi passiamo alla sinistra. Davanti cominciamo a vedere il rifugio tra gli alberi.
Alterniamo due tratti in leggera discesa ad uno quasi in piano e lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 274 -30
Data escursione: aprile 2015
Terzo itinerario: prima del viadotto (SP 62 a km. 1.4 dalla funivia)
Superata la stazione a valle della funivia che da Moggio sale ad Artavaggio proseguiamo verso il Culmine San Pietro per km. 1.4 e, subito prima del
viadotto, lasciamo la macchina in un piccolo slargo alla destra della strada (m. 920). Vari segnavia indicano
- con il sentiero 728-A: Baita Trona/Avertal a ore 0.55, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 1.20;
- con il sentiero 728-B: Baite Bongio Basso a ore 0.25, Baite Bongio Alto a ore 0.35, Baita Nova a
ore 1.15, Baita Francetto a ore 0.45, Baite Fraccia a ore 1.05, Rifugio Zucco della Croce a ore 1.15.
Il sentiero subito si biforca; seguendo un bollo verde, prendiamo a sinistra quasi in piano, ignorando l'altro sentiero che alla destra scende verso
il torrente.
Poco dopo arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano
- a sinistra con il sentiero 728-A: Baita Trona/Avertal a ore 0.50, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 1.15;
- a destra con il sentiero 728-B: Baita Francetto a ore 0.20, Baite Fraccia a ore 1, Rifugio Zucco della Croce a ore 1.10, Baite Bongio Basso
a ore 0.20, Baite Bongio Alto a ore 0.30, Baita Nova a ore 1.10;
- dietro con il sentiero 728-A: Moggio SP 64 (Galleria) a ore 0.05.
Andiamo a destra in discesa e con alcuni gradini in cemento raggiungiamo il torrente.
Dopo averlo guadato, risaliamo la sponda opposta con altri gradini in cemento. Il sentiero ora è incassato tra le rocce.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra.
Poi superiamo un altro tornante sinistrorso camminando su fondo roccioso. Saliamo altri gradini. Il sentiero è nuovamente incassato tra le rocce.
Con un tratto sterrato arriviamo ad un bivio (m. 935). Seguendo una freccia ed un bollo verde andiamo a sinistra in salita ignorando l'altro sentiero
che scende a destra.
Saliamo a zig-zag poi passiamo tra due rocce.
Alla sinistra troviamo una madonnina in una nicchia scavata nella roccia e chiusa da una grata. Sotto alla statua c'è un gradino nel quale sono stati
incastrati un sasso proveniente dell'Ortigara ed un altro dalla Russia (m. 955).
Proseguiamo con altri gradini, giriamo a sinistra e ci infiliamo in una gola tra due rocce.
Al termine della salita, sbuchiamo sulla sterrata del secondo itinerario nel punto in cui effettua un tornante destrorso (m. 965). Proseguiamo come
precedentemente descritto.
Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. 269 -15
Data escursione: novembre 2017
Quarto itinerario: inizialmente in discesa (SP 62 a km. 5.0 dalla funivia)
Superata la stazione a valle della funivia che da Moggio sale ad Artavaggio proseguiamo verso il Culmine San Pietro. Dopo km. 5, all'esterno di un
tornante destrorso c'è un piccolo slargo dove lasciamo la macchina. Un cartello giallo indica il Rifugio Zucco della Croce a 20 minuti (m. 1185).
Ci incamminiamo quasi in piano tra alberelli e betulle.
Poco dopo troviamo uno slargo con un appostamento per la caccia. Il sentiero si divide; una traccia lo aggira alla sinistra e l'altra continua diritto
passando accanto a due cassottelli verdi. Attorno ci sono varie gabbiette appese agli alberi.
Al termine dell'appostamento, le due tracce iniziano a scendere nel bosco (quella a sinistra è marcata con un bollo rosso e verde) e dopo una diecina
di metri, accanto ad un tombino in cemento, si riuniscono in un solo sentiero (m. 1180).
Scendiamo tra i faggi. Su di un albero vediamo un cartello che avverte, chi procede in senso inverso, che a 50 metri c'è un appostamento per la caccia
(m. 1170).
La discesa prosegue in modo abbastanza ripido su di un largo crinale.
Passiamo accanto ad un altro tombino in cemento (m. 1155).
A terra, accanto ad una betulla, vediamo un bollo rosso e verde.
Alla sinistra, vediamo uno spiazzo con un faggio al centro e ci immettiamo sul percorso descritto nel primo itinerario (m. 1140).
Subito giriamo a sinistra e troviamo anche il sentiero del secondo/terzo itinerario che arriva dalla destra.
Continuiamo come già descritto nel primo itinerario fino al rifugio.
Tempo impiegato: ore 0.20 - Dislivello: m. -45 +34
Data escursione: dicembre 2015
Quinto itinerario: dal primo tornante destrorso (SP 62 a km. 0.5 dalla funivia)
Superata la stazione a valle della funivia che da Moggio sale ad Artavaggio proseguiamo verso il Culmine San Pietro per km. 0.4. All'esterno del primo ampio tornante destrorso c'è un grande parcheggio
sterrato e un centinaio di metri più avanti l'inizio del sentiero (m. 875).
Lasciata la macchina nel parcheggio, a piedi completiamo il tornante e troviamo alla sinistra vari segnavia che indicano
- con il sentiero 728: Baite Bongio Alto a ore 1.05, Baite Penscei a ore 1.25, Baita Lozz a ore 2.05;
- con il sentiero 728-1: Baita Trona/Avertal a ore 1.10, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 1.35;
- con il sentiero 728-2: Baita Francetto a ore 1.10, Baite Fraccia a ore 1.30, Rifugio Zucco della Croce a ore 1.40;
- con il sentiero 728-3: Baita Nova a ore 1.35, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 1.40.
Su di una pietra c'è un segnavia a bandierina. Il sentiero inizia con un tornante sinistrorso e, con pochissima pendenza, si addentra in un bosco di castagni e faggi.
Alla sinistra, oltre un torrente, vediamo il parcheggio nel quale abbiamo lasciato la macchina.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero.
Ad una biforcazione ignoriamo il sentiero che scende a sinistra verso il torrente e proseguiamo con l'altro che è marcato da bolli bianco-rossi (m. 875).
Costeggiamo il torrente tenendoci poco più in alto. Alla sinistra scende un muretto coperto dal muschio a rinforzo del sentiero. Oltre il torrente vediamo due aree di sosta, entrambe con tre tavoloni di
legno e relative panche.
Lasciamo a destra delle rocce e continuiamo con poca pendenza tra alberi e pietre coperte dal muschio.
Poco dopo, alla sinistra vediamo un salto artificiale del torrente, oltre il quale ci sono altri tavoli e panche. Davanti c'è una costruzione in cemento recintata.
I segnavia, identici a quelli che abbiamo trovato all'inizio del sentiero, indicano con un tornante destrorso le stesse destinazioni e gli stessi tempi. Andiamo dunque a destra.
In salita superiamo un'ampia semicurva verso destra.
Subito dopo, presso un tornante sinistrorso molto ampio troviamo una pietra con un bollo bianco-rosso in mezzo al percorso e ignoriamo un altro sentiero che si stacca alla destra (m. 895).
Effettuiamo un tornante sinistrorso lasciando a destra due castagni vicini tra loro (su quello alla sinistra c'è un bollo bianco-rosso, m. 910).
Con un'ampia curva verso destra aggiriamo un rudere.
Presso una semicurva verso destra vediamo un segmento azzurro ed un bollo bianco-rosso (m. 920).
Continuiamo con pochissima pendenza e transitiamo sotto ai cavi della funivia situati molto in alto.
Un albero, nato alla destra, si protende obliquamente sopra al sentiero. Sul suo tronco è stato dipinto un bollo bianco-rosso (m. 925).
Continuiamo quasi in piano.
In basso alla destra vediamo una casa tra gli alberi (m. 940).
Proseguiamo tra radi faggi.
Riprendiamo a salire.
Continuiamo con poca pendenza, a mezza costa (m. 950).
Superiamo una curva a sinistra (m. 960).
Dopo un tratto in leggera discesa proseguiamo in leggera salita.
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra (m. 965). Alla destra vediamo il viadotto sulla SP62 che da Moggio sale al Culmine San Pietro.
Continuiamo con un tratto in discesa.
Superiamo una semicurva verso sinistra in leggera discesa, una verso destra in leggera salita ed un'altra verso sinistra in leggera discesa.
Percorriamo un breve tratto in salita su fondo roccioso e continuiamo con minore pendenza su sterrato (m. 955).
Proseguiamo in salita (m. 975).
Il sentiero si divide (m. 985). Possiamo andare a sinistra dove delle roccette che affiorano nel mezzo del cammino formano dei rudimentali gradini oppure a destra su sterrato.
Subito dopo i due sentieri si riuniscono.
Dopo un breve tratto con poca pendenza proseguiamo in salita (m. 990).
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 1000).
Subito dopo vediamo un bollo bianco-rosso su di una roccetta che affiora dal terreno.
Proseguiamo con una curva a destra seguita da tre tornanti: sx-dx-sx (m. 1015).
Presso il successivo tornante destrorso, dalla sinistra si immette uno stretto sentiero (m. 1030).
Poco dopo troviamo alcune roccette ai lati del sentiero.
Continuiamo con una semicurva verso destra.
Dopo alcuni passi quasi in piano proseguiamo con una breve salita.
Quasi in piano percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1040). In basso alla destra torniamo a vedere il viadotto. In questo punto il pendio precipita
verticalmente a lato del sentiero.
Dopo una curva a sinistra il tratto esposto termina. Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita.
Superiamo due semicurve destra-sinistra. Alla destra ci sono due spuntoni di roccia che fanno da protezione a valle.
Troviamo un altro spuntone di roccia, anch'esso alla destra.
Dopo un breve tratto quasi in piano riprendiamo a salire con uno zig-zag destra-sinistra su fondo roccioso (m. 1050).
Percorriamo un breve tratto quasi in piano tra alti faggi. Poco più in alto alla sinistra vediamo due grandi rocce (m. 1060).
In salita superiamo una curva verso destra.
Passiamo tra due roccette.
Con pochi passi in discesa raggiungiamo un rivolo, lo attraversiamo e proseguiamo in leggera salita.
Arriviamo ad un bivio (m. 1070). I segnavia indicano
- diritto con il sentiero 728: Baite Bongio Alto a ore 0.25, Baite Penscei a ore 0.40, Baita Lozz a ore 1.20;
- diritto con il sentiero 728-1: Baita Trona/Avertal a ore 0.25, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 0.50;
- diritto con il sentiero 728-2: Baita Francetto a ore 0.25, Baite Fraccia a ore 0.45, Rifugio Zucco della Croce a ore 0.55;
- diritto con il sentiero 728-3: Baita Nova a ore 0.50, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 0.55;
- dietro con il sentiero 728: Moggio (loc. Torrente) a ore 0.40;
- dietro verso destra in discesa con il sentiero 728-A: Moggio SP 64 (Galleria) a ore 0.25.
Continuiamo diritto in leggera salita.
Superiamo due semicurve destra-sinistra, incassate nel terreno circostante.
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita (m. 1075).
Percorriamo una curva verso sinistra seguita da un'ampia curva verso destra.
Dopo un tratto in salita proseguiamo con poca pendenza e percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 1085).
Torniamo a salire. Sul tronco di un faggio alla sinistra vediamo uno strano segnavia rosso (sembrerebbe un fantasmino).
Presso una curva a destra attraversiamo il letto di un torrente che troviamo in secca e proseguiamo con poca pendenza (m. 1105).
Quasi in piano percorriamo una curva a sinistra (m. 1110).
Vediamo un bollo rosso sul tronco di un faggio.
Continuiamo in leggera discesa.
Una roccetta affiora dal terreno al margine destro del sentiero.
Proseguiamo quasi in piano e vediamo altri bolli rossi (tutti i bolli in questa zona hanno forme bizzarre).
Dopo un tratto in leggera discesa, quasi in piano guadiamo verso destra il primo ramo di un torrente.
Subito ne guadiamo anche l'altro ramo e arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano
- diritto con il sentiero 728: Baite Bongio Alto a ore 0.20, Baite Penscei a ore 0.40, Baita Lozz a ore 1.20;
- diritto con il sentiero 728-2: Baita Francetto a ore 0.20, Baite Fraccia a ore 0.40, Rifugio Zucco della Croce a ore 0.50;
- diritto con il sentiero 728-3: Baita Nova a ore 0.45, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 0.50;
- a sinistra con il sentiero 728-1: Baita Trona/Avertal a ore 0.20, Strada ASP Penscei-Maesimo a ore 0.45;
- dietro con il sentiero 728: Moggio (loc. Torrente) a ore 0.45.
Proseguiamo diritto, quasi in piano, retrocedendo lungo la sponda opposta del torrente.
In discesa, passiamo accanto ad un cartello rosso con una punta che indica la direzione.
Dopo alcuni passi percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo in leggera discesa con un sentierino un po' esposto alla destra.
Dopo un breve tratto in discesa raggiungiamo un torrente e lo guadiamo presso un tornante destrorso (m. 1100).
Proseguiamo quasi in piano. In basso alla destra vediamo scorrere il torrente.
In leggera salita arriviamo ad una biforcazione dove teniamo la sinistra.
Dopo alcuni passi in leggera discesa, quasi in piano percorriamo una curva a sinistra. Davanti, tra gli alberi, vediamo le Grigne.
Ad un bivio prendiamo il sentiero che prosegue diritto in discesa ignorando l'altro che continua verso sinistra in salita.
Poco dopo raggiungiamo uno slargo attraversato da un rivolo. Alla sinistra c'è un tronco scavato. Vediamo un bollo bianco-rosso su di una roccia. Qui inizia una sterrata (m. 1095).
Dopo un tratto in leggera salita proseguiamo quasi in piano.
Percorriamo un tornante sinistrorso.
In basso alla destra vediamo la valle nella quale si snoda la sterrata descritta nel secondo itinerario, con le sue case, stalle e cascine sparse qua e là.
Cominciamo a trovare delle canaline in metallo, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Alla destra troviamo un orto recintato e, subito dopo, una casa. Alla sinistra alcuni gradini risalgono un prato. Continuiamo con la sterrata, in leggera discesa.
Quasi in piano percorriamo una semicurva verso destra e una curva verso sinistra, vicine tra loro.
Dopo un tratto in discesa, quasi in piano superiamo una curva a destra (m. 1085).
Alla sinistra c'è una parete di roccia.
Continuiamo in leggera discesa.
Percorriamo una curva a sinistra.
Poco dopo arriviamo al bivio presso il quale ci immettiamo sul percorso descritto nel secondo itinerario che arriva dalla destra (m. 1065). Lasciamo la sterrata fin qui percorsa
che gira a destra con un tornante e scende a valle e proseguiamo con l'altra che continua diritto, quasi in piano. I segnavia indicano diritto: Zucco della Croce a ore 0.40.
Da questo punto continuiamo come già descritto nel secondo itinerario.
Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 389 -90
Data escursione: novembre 2017
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