Rifugio Val Malga

Il Rifugio Val Malga è situato nel parco dell’Adamello, subito dopo il Ponte Faeto sul Torrente Remulo.

Primo itinerario: in auto
Lasciamo la statale 42 a Malonno (km. 110) e proseguiamo in direzione di Zazza. Al bivio che precede il centro di Zazza andiamo a destra (cartello Sonico).
In alternativa possiamo uscire dalla statale 42 a Sonico e prendere la strada per Rino.
In entrambi i casi arriviamo ad un quadrivio noto come "Le quattro strade". Qui, diversi cartelli indicano, diritto per chi proviene da Zazza o alla sinistra per chi proviene da Rino: Val Malga, Rifugio Gnutti, Lago Miller, Rifugio Lago Baitone, Rifugio Tonolini, Ristoro Premassone; alla destra: Garda.
Con una stretta carrozzabile asfaltata ci inoltriamo in un castagneto.
Dopo quattro chilometri superiamo il Ponte Faeto e sulla sinistra troviamo il Rifugio Val Malga.
 
Secondo itinerario: da Rino di Sonico
Lasciamo la statale 42 al km. 115.5 dove giriamo a destra seguendo le indicazioni per Rino.
Allo stop andiamo a destra (cartello: Val Malga).
A Rino ci dirigiamo verso la chiesa, ben riconoscibile dal campanile che spicca tra le case del piccolo borgo.
Lasciata la macchina in uno dei parcheggi raggiungiamo la piazza della chiesa (m. 680).

Guardando la chiesa, prendiamo la strada che la costeggia alla sinistra, Via Alpina, all'inizio della quale i segnavia indicano il Ponte Faet con il percorso 627.
Camminiamo in leggera salita tra le case.
Lasciamo a sinistra il B&B "La Stria del Re" (m. 690).
La strada poi diventa Via Val Malga. Vediamo un segnavia a bandierina verde-bianco-rosso.
Alla sinistra vediamo un affresco raffigurante una madonna e quattro santi.
Proseguiamo in salita.
Alla destra troviamo una bacheca con una cartina del Parco dell'Adamello (m. 705).

Superata l'ultima casa, continuiamo tra gli alberi su fondo acciottolato (m. 710).
Ai lati ci sono due muretti di pietre.
Lasciamo a destra un baitello di legno.

La strada torna ad essere asfaltata (m. 720). Alla sinistra ci sono un cancello, un muretto sormontato da una rete e dei cespugli di more; alla destra sopra ad un altro muretto ci sono dei paletti di ferro che reggono tre cavi di filo spinato. Proseguiamo in leggera salita.
Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua. Attorno ci sono prati e alberi.

Un sentiero incrocia la strada. Proseguiamo diritto come indicato da un segnavia tricolore (m. 730).
Superiamo una grata. Un segnale stradale avverte del possibile pericolo di piene improvvise. Un altro vieta il transito ai veicoli. Alla destra scende una strada acciottolata. Proseguiamo diritto in salita.
Presso una curva a sinistra troviamo un'altra grata.
Subito dopo percorriamo un tornante destrorso ignorando una sterrata che si stacca alla sinistra. Vediamo un segnavia tricolore sul tronco di un albero (m. 750).
Alla sinistra troviamo una bacheca con tettuccio alla quale è stata affissa una cartina del Parco dell'Adamello.

Lasciamo a destra un casello dell'acquedotto (m. 755).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Vediamo il numero "461" scritto in giallo su di una pietra.
Continuiamo con poca pendenza. Vediamo un quadretto raffigurante Sant' Antonio Abate e il numero "147" in giallo (m. 775).
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra.

Alla destra c'è un prato con la piazzola per l'atterraggio dell'elicottero, una fontana con vasca scavata nella pietra e due panche. E' un punto panoramico con vista dall'alto su Rino.
Continuiamo nel bosco. Vediamo un segnavia tricolore.
Dopo una semicurva verso sinistra, alla sinistra c'è un muro di pietre e cemento.
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra ci accompagna una serie di pali in metallo che reggono un cavo.

Lasciamo a sinistra una vaschetta piena d'acqua ed una panca. Subito riprendiamo a salire (m. 790). Nel sottobosco ci sono delle felci e del muschio che ricopre le pietre.
Uno dei pali in metallo è stato collocato alla destra della strada (m. 805).
Subito dopo alla destra c'è uno slargo. Sentiamo provenire dal basso il fragore del Torrente Remulo ma per il momento non riusciamo a vederlo tra gli alberi. Superiamo una curva ed un tornante entrambi verso sinistra.

Alla sinistra c'è un acquedotto sormontato da una piccola baita. Alla destra ci sono dei massi. La fila di pali che reggono un cavo ora si allontana verso destra.
Alla destra abbiamo un profondo solco nel quale scorre il torrente. Per un breve tratto ci sono delle protezioni formate da pali di legno (m. 825).

Troviamo un altro cartello che segnala il pericolo di piene improvvise e un segnavia tricolore. Seguiamo la strada asfaltata che piega a sinistra mentre una sterrata, indicata dal cartello "Risigua", prosegue diritto (m. 830).
Vediamo diversi ciclamini ed un altro segnavia tricolore.
Superiamo un solco nell'asfalto che serve per dirottare l'acqua alla destra verso il torrente (m. 850).

Poco dopo passiamo accanto ad un altro cartello che segnala il pericolo di piene improvvise. Alla sinistra vediamo una bandierina tricolore dipinta su di un masso. Ignoriamo una strada che scende a destra.
Percorriamo un tratto con maggiore pendenza.
Superiamo un'altra cunetta per lo scolo dell'acqua (m. 880). La pendenza diminuisce un poco. Nel bosco vediamo ancora dei ciclamini.

Ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra. Scavalchiamo una canalina di metallo per lo scolo dell'acqua e vediamo un segnavia tricolore. Continuiamo su fondo sterrato (m. 885).
Pochi passi più avanti, un affluente del torrente passa sotto alla strada.
Alla sinistra ci accompagna un canaletto in cemento.
Percorriamo un tratto con poca pendenza seguito da uno in salita su asfalto (m. 905).
Continuiamo in leggera salita su sterrato (m. 915).
Superiamo una grata verde. Ignoriamo una stradina che scende a destra.
Proseguiamo tra due muretti. Su quello alla sinistra vediamo un bollo azzurro ed uno tricolore; quello alla destra è sormontato da paletti verdi.

Alla sinistra abbiamo un fitto bosco di abeti mentre alla destra gli alberi sono più distanti preceduti da un prato dove vediamo delle mucche al pascolo.
Superiamo una doppia grata. Un segnale stradale indica il pericolo di piene improvvise. Camminando sull'asfalto rientriamo nel bosco (m. 930).
Dopo alcuni passi ignoriamo una sterrata che sale a sinistra verso una casa.
Proseguiamo in salita. Alla sinistra c'è una casa.

Alla sinistra troviamo un masso con un segnavia tricolore. Sopra al masso c'è una santella contenente un affresco raffigurante una madonna (m. 955).
Alla sinistra ci sono dei grandi massi. Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita. La strada è divisa in due parti: la metà di sinistra è sterrata mentre quella alla destra ha il fondo misto di pietre e cemento. Troviamo dei cespugli di more.

Continuiamo quasi in piano con la strada interamente sterrata (m. 970). Percorriamo una curva a sinistra e proseguiamo in leggera salita camminando sotto ai cavi dell'alta tensione che scorrono sopra di noi.
Lasciamo a sinistra la piccola costruzione di un casello dell'acquedotto. Alla destra finalmente vediamo il Torrente Remulo che in questo punto supera uno sbarramento artificiale attraversando delle aperture circolari (m. 980).
Presso una semicurva a destra vediamo il solito segnale di piene improvvise. Alla sinistra ci sono dei grossi massi su uno dei quali leggiamo la scritta in rosso: "Corna del Parol". Una stradina si dirige a destra verso lo sbarramento. Continuiamo diritto.

Troviamo una canalina in metallo per lo scolo dell'acqua e riprendiamo a camminare su asfalto.
Superate altre due canaline, la strada torna ad essere sterrata (m. 995).
Passiamo accanto ad un segnale che indica il pericolo di pietre improvvise. Superiamo una canalina per lo scolo dell'acqua.

Per un tratto alla sinistra ci accompagna un muro di pietre che termina dopo che abbiamo superato una grata (m. 1005).
Su di un masso alla sinistra vediamo i numeri "99/100" dipinti in rosso.
Un ruscello passa sotto alla strada (m. 1015).
Superiamo una canalina in metallo. Alla sinistra vediamo un albero cresciuto appoggiandosi su di un masso (m. 1020).

Subito dopo lasciamo a sinistra un casello dell'acquedotto mentre alla destra ci sono delle vecchie protezioni di ferro.
Scavalchiamo una grata per lo scolo dell'acqua.
Un rivolo attraversa la strada su di un letto di pietre. Alla destra vediamo il cartello che segnala il pericolo di piene improvvise (m. 1030).

Un ruscelletto che scende dalla sinistra passa sotto alla strada. In questo punto ci sono delle protezioni da entrambi i lati (m. 1035).
Percorriamo due semicurve sinistra-destra, entrambe precedute da una canalina di metallo.
Dopo un tratto in salita torniamo a camminare con poca pendenza. Un ruscelletto attraversa la strada passandole sotto. Percorriamo pochi passi su cemento e continuiamo quasi in piano su sterrato (m. 1050).
Subito dopo, anche un impetuoso torrente scorre sotto alla strada. Continuiamo in leggera salita.

Alla destra ci sono un prato ed un rudere. Vediamo un segnavia tricolore (m. 1055).
Presso una semicurva verso sinistra vediamo un altro segnavia tricolore su di un masso.
Continuiamo quasi in piano. Un ruscello passa sotto alla strada.
Superiamo due semicurve sinistra-destra vicine tra loro.
Continuiamo con poca pendenza. Il fondo stradale è in parte sterrato e in parte coperto da pietre e cemento (m. 1065).

Un torrente passa in una vasca di pietra e poi attraversa la strada scorrendole sotto (m. 1070).
Alla destra vediamo una pietra tondeggiante ed un altro segnale che avverte del possibile pericolo per piene improvvise. Superiamo una canalina per lo scolo dell'acqua.
Dopo un tratto in salita su asfalto torniamo a camminare con poca pendenza su sterrato (m. 1090).
Un rivolo scorre alla sinistra della strada.

La strada ridiventa asfaltata. Alla destra c'è una casa. Vediamo un altro segnavia tricolore. Una sterrata si immetta da dietro-sinistra. Il solito cartello segnala il pericolo di piene improvvise (m. 1095).
Proseguiamo in salita. Vediamo un'altra bandierina tricolore e il cartello che segnala il pericolo di piene improvvise.
Superiamo una canalina per lo scolo dell'acqua.

Alla sinistra c'è un muro di pietre. Una stradina sterrata si immette provenendo da dietro-sinistra (m. 1115).
Superiamo un'altra canalina. Vediamo un segnavia tricolore. Proseguiamo quasi in piano accompagnati alla destra da una staccionata di legno (m. 1025).
Presso una curva a sinistra passiamo accanto all'ennesimo cartello che avverte del pericolo di piene improvvise.
Un altro cartello segnala, a coloro che provengono in senso opposto, il divieto di transito agli automezzi.

Alla sinistra troviamo una santella contenente tre affreschi: al centro una Madonna con Bambino, alla sinistra Sant'Andrea e alla destra San Lorenzo.
Subito dopo da dietro-sinistra arriva una strada asfaltata. Alcuni segnavia e cartelli indicano con questa strada: percorso 75/48; Malga Bombià a ore 2.30, Forcella Bombià a ore 5, Lago Baitone a ore 6,  Chiesa di San Gottardo, Sentiero Francesco Troletti 627 percorribile in 2-3 ore.
Subito dopo raggiungiamo il Ponte Faeto. Alla sinistra c'è il Rifugio Val Malga.

Tempo impiegato: ore 1.20 - Dislivello: m. 450
Data escursione: agosto 2017

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:








Dati del Rifugio Val Malga

Altezza:
m. 1130
Gruppo:
Valli Bresciane
Ubicazione:
Ponte Faeto
Comune:
Sonico - BS
Carta Kompass:
94 C5
Coordinate Geo:
46°08'09.20"N
10°22'48.00"E
Gestore:
Cristina Scorte
Telefono gestore:
346 6293083
Telefono rifugio:
348 9689048
Posti letto:
6
Apertura:
aprile-ottobre
Pagina inserita
il: 03/10/2017
Il Rifugio Val Malga Panorama su Rino Acquedotto Santella Vita dura ... Santella vicino al Ponte Faet La chiesa di San Gottardo Il laghetto artificiale nei pressi del rifugio

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