Il Rifugio Val Fraele è situato in località Cornaccia, sul versante settentrionale del Lago di San Giacomo, accanto alla diga.
Primo itinerario: in auto
Dalla statale 301 che da Bormio sale verso Livigno, al km. 3.1 giriamo a destra (cartello Torri).
Dopo 300 metri lasciamo questa strada che continua verso Pedenosso e giriamo a destra con un tornante.
La strada sale con vari tornanti, sempre asfaltata, e dopo un tratto in galleria arriva alle Torri. Poi diventa una sterrata in buone condizioni.
Lasciamo a destra un lago naturale, il Lago delle Scale, sulle cui sponde vediamo all'opera diversi pescatori.
Proseguendo, alla sinistra troviamo il Rifugio-Ristoro Monte delle Scale di fronte al Lago di Cancano.
Arriviamo ad una biforcazione. Vari segnavia indicano (tempi a piedi)
- a sinistra con il percorso 199: Incrocio per Valle Pettini a ore 1.40, Incrocio per Valle Alpisella a ore 2.15, Passo Val Mora - Cruschetta a ore 2.40;
- a sinistra con il percorso 199/130: Alpe Trela a ore 2.30, Passo di Val Trela a ore 3.15, Passo di Foscagno a ore 5;
- a sinistra con il percorso 199/182: Pra Grata a ore 3.15, Alpe del Gallo a ore 5, Fuorcla del Gal a ore 6;
- a sinistra con il percorso 199/138: Sorgenti dell'Adda a ore 2.40, Passo di Valle Alpisella a ore 3.40, Livigno;
- a destra con il percorso 184: Solena a ore 0.30, Boscopiano a ore 1.40, SS 38 dello Stelvio a ore 2.10;
- a destra con il percorso 145: M.ga di Forcola a ore 1.50, Bocc. di Forcola a ore 3.10, IVª Cantoniera a ore 4;
- dietro: Torri di Fraele a ore 0.25, Premadio a ore 2.30, Bormio a ore 3.40.
Altri cartelli di legno indicano le distanze
- a sinistra: Ristoro Rifugio Val Fraele a km. 4.8, Ristoro Rifugio S. Giacomo a km. 5.3, Rini Agriturismo Malga Trela a km. 8.3;
- a destra: Ristoro Rifugio Solena a km. 1.5;
- dietro: Ristoro Monte Scale da Guido a km. 0.1; Hotel Ristorante Villa Valania a km.1.3.
Alla sinistra una sterrata segue il lato sinistro dei laghi (sponda orografica destra). Alla destra (grande parcheggio) un'altra scende, attraversa la diga
e arriva alla Chiesa di S. Erasmo e al Rifugio-Ristoro Solena. Prima di questa chiesa c'è una sterrata con divieto di transito che aggira i laghi alla
destra (sinistra orografica).
Nel periodo estivo il transito su queste strade è soggetto a delle restrizioni
(clicca qui per saperne di più).
Andiamo a sinistra e proseguiamo fino alla diga del Lago di San Giacomo, la attraversiamo e, sulla sponda opposta, alla destra in posizione
leggermente sopraelevata, troviamo il Rifugio Val Fraele.
Secondo itinerario: da Livigno per la Valle Alpisella
Scendendo dal Passo Foscagno arriviamo a Livigno.
Percorriamo Via Bondì e alla rotonda giriamo a destra in Via Piez.
Al semaforo andiamo a destra e seguiamo Via Pemont che termina alla rotonda accanto alla Latteria di Livigno dove lasciamo la macchina nel parcheggio
P4 (m. 1815).
Ci incamminiamo in piano tra i prati con una stradina asfaltata chiusa al traffico all'inizio della quale i segnavia indicano con il percorso 138: Ristoro da l'Alpaśgèla
a ore 0.45, Bochéta da l'Alpaśgèla a ore 2.30, Tòrt. Un cartello segnala il Ristoro Val Alpisella a km. 2,3. Alla sinistra ad alcuni metri di
distanza scorre il Torrente Āqua Gránda chiamato anche Spöl.
Superiamo un cancello di legno che troviamo aperto.
Arrivati al piccolo cartello che segnala il km. 2, alla sinistra troviamo una bacheca e tre tavoloni con relative panche; alla destra una panchina ed
un sentiero che si stacca in salita all'inizio del quale i segnavia indicano verso destra con il sentiero 100 Tröi da l'Āqua Gránda: Téa dal Bruη
a ore 0.15, Teòla; diritto con il 138: Ristoro da l'Alpaśgèla a ore 0.40, Bochéta da l'Alpaśgèla a ore 2.25, Tòrt; dietro: Parcheggio P4 a ore 0.10, Livìgn.
La strada diventa sterrata e cominciamo a trovare delle canaline di legno per lo scolo dell'acqua che la attraversano.
Alla sinistra si apre la Val Federia.
Passiamo accanto a due panchine. Percorriamo delle semicurve appena accennate. Entriamo in un bosco di larici.
Alla sinistra vediamo il fondo del Lago di Livigno che troviamo parzialmente prosciugato. Oltre il lago una strada scorre in una galleria semiaperta
sul lato destro permettendo una veduta panoramica agli automobilisti di passaggio. Alla destra abbiamo un muro con grandi pietre seguito poco dopo da una parete rocciosa.
Arriviamo al piccolo cartello che segnala il km. 2.5 e proseguiamo quasi in piano in un bosco più fitto.
Alla sinistra troviamo due panchine. Alla destra vediamo un segnavia a bandierina.
Troviamo un'altra panchina alla sinistra e cominciamo a vedere il lago (m. 1820).
Ora i larici sono più radi.
Presso una semicurva a destra vediamo il cartellino che indica il km. 3. Un altro cartello segnala che manca un km. al posto di ristoro.
Dopo un tratto allo scoperto torniamo nel bosco di larici. Percorriamo lievi semicurve e troviamo due panchine, una dopo l'altra, alla sinistra.
Continuiamo con uno zig-zag destra-sinistra.
Troviamo un'altra panchina alla sinistra e notiamo che, quasi tutte, sono sponsorizzate dagli hotels di Livigno.
Tra radi larici arriviamo al cartellino che indica il km. 3.5.
Percorriamo un tratto allo scoperto.
Rientrando nel bosco lasciamo a destra l'inizio del sentiero 136. I segnavia indicano a destra: Tòrt, Trepál, Trèla; diritto: Ristoro da l'Alpaśgèla
a ore 0.10, Bochéta da l'Alpaśgèla a ore 2, I Lach de Cancáη a ore 3.20; dietro: parcheggio P4 a ore 0.45, Livìgn.
Usciamo dal bosco. Lasciamo a sinistra una sterrata che scende al lago.
Tornati tra i larici, alla destra vediamo un canalino di legno che butta acqua in un tronco scavato.
Proseguiamo in leggera discesa. Su di un masso vediamo una piccola croce e una foto a ricordo di una persona scomparsa.
Lasciamo a sinistra un'altra panchina e raggiungiamo il "Ponte delle Capre" (segnalato a quota 1791) con il quale attraversiamo il torrente del Canal Torto
che va a gettarsi nel lago. Il ponte ha il fondo in cemento e due staccionate di legno come sponde (m. 1815).
Dopo il ponte giriamo a sinistra e proseguiamo in salita su sterrato. Alla destra c'è una parete rocciosa.
Quasi in piano raggiungiamo il Ristoro Alpisella (m. 1825). Il solito cartellino indica il km. 4. I segnavia indicano verso destra con il percorso 138: Valle Alpisella, Passo Alpisella a
ore 1.50, Laghi di Cancano a ore 3.10; dietro: Parcheggio P4 a ore 0.30, Livigno a ore 0.30. Su di un vecchio cartello di legno leggiamo: "Livigno,
dal Danubio al Po. Da questo punto, sul Lago di Livigno, che appartiene al bacino del Fiume Danubio, parte il sentiero che in 4 ore Vi permette di
raggiungere le sorgenti dell'Adda ed il Lago di S. Giacomo che appartengono al bacino del Fiume Po."
Andiamo a destra in salita su di una stradina sterrata passando accanto ad un Crocefisso tra due panchine.
Entriamo in un bosco di larici e percorriamo un tornante destrorso (m. 1835).
Ricominciamo a trovare delle canaline di legno, di traverso al percorso, per lo scolo dell'acqua.
Presso un tornante sinistrorso, un cartello indica dietro: "Spaghetti, Ristoro a 300 metri" (m. 1845).
Dopo un tornante destrorso, un'apertura tra gli alberi alla destra consente una veduta panoramica.
In leggera salita percorriamo una curva a sinistra (m. 1875).
Alla destra scende un muro a rinforzo della sede stradale. L'assenza di alberi alla destra consente di vedere il torrente sul fondovalle.
Dopo una curva a sinistra continuiamo quasi in piano.
Presso un tornante destrorso guadiamo un torrente che attraversa la stradina su di un letto di pietre (m. 1885).
Dopo pochi passi in leggera discesa proseguiamo in leggera salita.
Superiamo un tornante sinistrorso.
Quasi in piano arriviamo ad un tornante destrorso dove attraversiamo il letto di pietre di un torrente asciutto.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso in leggera salita e torniamo a camminare tra i larici.
Sul versante opposto della valle vediamo un sentiero.
Presso una curva a sinistra, un muretto scende alla destra come rinforzo (m. 1895).
Continuiamo con una curva a destra e vediamo il segnavia 128 a bandierina su di una pietra. [Praticamente i vecchi segnavia 128 corrispondono ai
nuovi 138]
Attraversiamo un fitto bosco di larici.
Percorriamo un'ampia curva a sinistra (m. 1910).
Continuiamo quasi in piano con un'ampia curva verso destra. Anche qui un muro di pietre scende alla destra come rinforzo.
In leggera salita percorriamo una curva a sinistra.
Alla sinistra ci sono delle roccette. Alla destra scende una ripida parete.
Presso una curva a sinistra, un sentiero scende verso destra (m. 1920). I segnavia indicano a destra con il sentiero 137: Dos da Bap a ore 0.05, Stefan
a ore 0.35, Passo Trela a ore 2; seguendo la stradina con il 138: Valle Alpisella, Passo Alpisella a ore 1.20, Laghi di Cancano a ore 2.40; dietro con
il 137: Ristoro Valle Alpisella a ore 0.25, Livigno a ore 0.50. Continuiamo quasi in piano con il 138 passando accanto ad una panchina.
Presso un tornante destrorso attraversiamo il letto di un torrente in secca e anche qui un muro di pietre scende a rinforzo della stradina.
Dopo un breve tratto in leggera salita, percorriamo una curva a destra e continuiamo quasi in piano.
Alla destra della stradina il pendio precipita e sul fondo vediamo il torrente. Vediamo anche una frana sul versante opposto.
Dopo una curva a sinistra subito percorriamo un tornante destrorso attraversando il letto di pietre cementate di un torrente in secca.
Troviamo anche il solco di un altro torrente che, se non fosse asciutto, scenderebbe a cascata per poi attraversare la stradina su di un letto di pietre.
Percorriamo una curva a sinistra.
Poco dopo alla sinistra c'è un muro di pietre.
Presso un tornante destrorso, su di un ponte di legno attraversiamo il torrente che scende dal Passo Alpisella. Un
paletto dipinto di bianco e rosso consente il passaggio solo a pedoni e ciclisti. Su di un cartello leggiamo: "Pontín da l'Alpaśgèla"
(m. 1920).
Oltre il ponte continuiamo in salita retrocedendo sull'altro versante. Alla destra troviamo alcuni tronchi stesi raso terra. Su di una
roccia vediamo il segnavia 128 a bandierina.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 1935).
Dopo pochi passi in leggera salita, passiamo accanto ad altri tronchi collocati raso terra, alla destra della stradina, e riprendiamo a salire.
Troviamo una panchina all'interno di un tornante destrorso assai ampio (m. 1950).
Subito ne percorriamo uno sinistrorso.
Continuiamo con due curve entrambe verso destra e iniziamo un lungo traverso (m. 1965).
Tra gli alberi, in basso alla sinistra, vediamo ancora il ponte (m. 1980).
Subito dopo, alla sinistra, tre tronchi segati ad un metro di altezza fissano un altro tronco collocato raso terra come rinforzo alla stradina.
Dopo un breve tratto con minore pendenza proseguiamo in salita.
La pendenza aumenta.
Sentiamo il rumore del torrente che scorre nella valletta in basso alla sinistra ma non riusciamo a scorgerlo tra gli alberi.
Percorriamo un tratto quasi in piano con protezioni in legno alla sinistra (m. 2020).
Poco dopo superiamo un tornante destrorso e continuiamo con poca pendenza.
In alto a sinistra vediamo dei tronchi incastrati a rinforzo del percorso.
Dopo un breve tratto quasi in piano, in salita percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2030).
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita.
Superiamo una curva a destra (m. 2055).
Continuiamo con maggiore pendenza, con alcune semicurve, e iniziamo un lungo traverso durante il quale incontriamo diversi rivoli (ne abbiamo contati otto)
che attraversano la stradina in un canalino di pietre.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 2120).
Una parete di roccia alla destra precede un'ampia curva a destra (m. 2135).
Alla sinistra scende un muro di pietre a rinforzo della stradina. Alla destra c'è una panchina.
La pendenza diminuisce un poco. Vediamo un segnavia a bandierina (m. 2150).
Un rivolo attraversa su di un letto di pietre.
La stradina è rinforzata da un muro di pietre che scende alla sinistra.
La pendenza aumenta. Gli alberi sono più radi (m. 2170).
Presso una semicurva a sinistra un altro rivolo attraversa la stradina.
Subito dopo, all'interno di una semicurva verso destra, troviamo due croci in memoria di due persone decedute. Una targa ricorda che perirono nel 1952 nell'adempimento del dovere.
Continuiamo in leggera salita. Un rivolo attraversa la stradina. Alla destra c'è una parete di roccia.
Alla sinistra, sul lato opposto della valletta, vediamo un torrente che scende a cascata.
Ora la valle è un poco più aperta. Alla sinistra, poco più in basso, scorre il torrente principale. Vediamo il segnavia 128 a bandierina. Gli alberi sono sempre più radi.
Comincia a soffiare un vento freddo che, man mano che procediamo, aumenta di intensità. Ci copriamo adeguatamente.
Proseguiamo in salita (m. 2210).
Poi la pendenza diminuisce. Alla sinistra scende un muro a rinforzo della stradina (m. 2225).
Alla destra ci sono delle pareti di roccia.
Torniamo a salire. Percorriamo delle semicurve.
Proseguiamo con poca pendenza e superiamo tre curve dx-sx-dx (m. 2255).
Attraversiamo l'emissario del Lago Alpisella su di un ponticello con entrambe le sponde formate da quattro paletti di ferro che reggono una sbarra di legno.
Dopo alcuni passi quasi in piano proseguiamo in leggera salita costeggiando il lago che vediamo alla destra poco più in basso. Su di un cartello
leggiamo: "Lago dell'Alpisella 2268 m". Tra l'erba dei prati alla sinistra ci sono delle stelle alpine. Davanti, più in alto verso destra,
vediamo la baita e la stalla della Malga Alpisella.
Percorriamo un breve tratto in salita ed un altro quasi in piano.
Continuiamo in leggera salita e, dopo una curva a sinistra, raggiungiamo il passo. I segnavia indicano: Passo di Valle Alpisella 2292 m; diritto con il
percorso 138: Sorgenti dell'Adda a ore 0.50, Laghi di Cancano a ore 1.20; dietro con il percorso 138: Ristoro di Valle Alpisella a ore 1.30, Ponte
delle Capre a ore 1.30, Livigno a ore 2; alla destra con una sterrata: Malga Alpisella a ore 0.10.
Alla destra (sud) ci sono nell'ordine la Cima di Pozzin
(m. 2681), il Monte Torraccia (m. 2782) e più avanti il Monte Pettini (m. 2932). Alla sinistra (nord) invece c'è un monte che si sgretola e
dalle sue pareti scivolano a valle pietre e pietrisco; le pietre più grandi arrivano fin quasi alla stradina sul fondovalle mentre le altre si fermano lungo il pendio.
Cominciamo a scendere, inizialmente con pochissima pendenza, lungo il versante che ci porterà ai Laghi di San Giacomo e di Cancano.
Lasciamo a sinistra un grosso masso.
Troviamo un segnavia 128 a bandierina (m. 2275).
Davanti, in lontananza, vediamo i monti del gruppo Ortles-Cevedale.
Alla sinistra ci sono altri massi uno dei quali è spaccato di netto a metà.
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera discesa percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 2260).
Troviamo un segnavia 128. Ora anche alla destra ci sono delle pietre.
Vediamo un bollo su di un masso alla sinistra e percorriamo una curva a destra.
Continuiamo con varie semicurve e cominciamo a trovare delle canaline di legno per lo scolo dell'acqua di traverso alla stradina.
Percorriamo una curva a destra. Proseguiamo sempre accompagnati dal pendio ghiaioso del monte alla sinistra ed erboso di quelli alla destra.
Davanti vediamo un laghetto quasi prosciugato. La strada lo aggira con una semicurva a sinistra ed una curva a destra (m. 2235).
Continuiamo quasi in piano con altre semicurve. Vediamo il segnavia 128 a bandierina.
Dopo un tratto con lievissimi saliscendi proseguiamo in leggera discesa.
Ora tutti i monti che ci circondano sono caratterizzati da pendii franosi coperti da pietre e pietrisco che scivola a valle.
Proseguiamo quasi in piano con delle semicurve, attorniati da giovani mughi.
Percorriamo un breve tratto in leggera discesa seguito da un altro in leggera salita.
Lasciamo a destra un altro piccolo laghetto.
Continuiamo in leggera discesa e percorriamo una semicurva verso sinistra.
Poco dopo la stradina si biforca (m. 2230). I segnavia indicano verso sinistra: Sorgenti dell'Adda a ore 0.15, Laghi di Cancano a ore 0.45; verso
destra: Laghi di Cancano a ore 0.50; dietro: Passo Alpisella a ore 0.30, Ponte delle Capre a ore 1.50, Livigno a ore 2.10. La numerosa comitiva di
allegri gitanti che ci precede si infila compatta nel percorso di sinistra per cui, senza bisogno di consultazioni, andiamo a destra.
Ora camminiamo attorniati in prevalenza da pendii prativi. La forza del vento comincia a scemare.
Vediamo il segnavia 128 e percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro.
Un rivolo sgorga sotto una roccia alla destra, a poca distanza dalla stradina, e la attraversa scorrendo in una canalina di legno (m. 2220). E' una
delle sorgenti dell'Adda mentre quella ufficiale, segnalata da un cartello, si trova sull'altro versante della valle dove è ben visibile la stradina
che abbiamo ignorato alla precedente biforcazione.
Presso una curva a sinistra un rivolo passa sotto alla stradina (m. 2205).
Continuiamo con delle semicurve. Davanti verso destra, in lontananza, per un po' vediamo un ghiacciaio.
In discesa percorriamo una curva a destra (m. 2175).
All'esterno di una curva a sinistra, vediamo un masso sopra al quale sono state ammucchiate alcune pietre per formare un ometto. Un ruscelletto
passa sotto alla stradina (m. 2165).
Un muro di pietre scende alla destra come rinforzo (m. 2130).
Con una curva a destra entriamo in un bosco di larici.
Percorriamo una curva a sinistra ed una semicurva a destra (m. 2110).
All'esterno di un tornante sinistrorso c'è un prato (m. 2095).
Continuiamo con un altro prato alla destra nel quale vediamo un masso.
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 2080).
Alla sinistra, tra gli alberi, scorre il neonato Torrente Adda. Un sentiero scende a raggiungerlo.
Proseguiamo con varie semicurve.
Dopo un tratto con minore pendenza, in discesa percorriamo un tornante destrorso seguito da una curva a sinistra, entrambi molto ampi (m. 2065).
Superiamo un tornante sinistrorso.
Un sentiero scende a sinistra (m. 2050).
Percorriamo un tornante sinistrorso in leggera discesa seguito da uno destrorso in discesa (m. 2035).
Vediamo il segnavia 128 a bandierina su di una pietra.
Continuiamo con un tornante sinistrorso (m. 2015).
Una scorciatoia esce alla destra e taglia il successivo tornante destrorso. Troviamo una canalina in metallo per lo scolo dell'acqua di traverso alla stradina.
Continuiamo con un tornante sinistrorso anch'esso tagliabile con una breve scorciatoia (m. 2000).
Dopo il tornante la scorciatoia rientra dalla sinistra e riparte alla destra.
In leggera discesa percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale, in basso, scorre l'Adda (m. 1990).
Alla sinistra cominciamo a vedere il Lago di San Giacomo.
Superiamo altri due tornanti sinistra-destra.
All'esterno del successivo tornante sinistrorso su di una lastra di pietra vediamo uno stemma con un'aquila e leggiamo: "Batt. Intra 7a Div"
(m. 1975).
Continuiamo in discesa.
Con una curva a destra ci immettiamo sulla strada che costeggia la sponda meridionale dei Laghi di Cancano e di San Giacomo (m. 1965). Un segnale
stradale indica, a coloro iniziano la salita verso il Passo Alpisella, il divieto di transito ai veicoli in quanto la stradina che abbiamo percorso è classificata come
agro-silvo-pastorale. Vari segnavia indicano: Strada del vino e del sale;
- a sinistra con il percorso 199: (chiesa) S. Giacomo di Fraele a ore 0.10, Passo Val Mora a ore 1, S.ta Maria Val Mustair a ore 7.20;
- a sinistra con il percorso 199-182: Pra Grata a ore 1.10, Alpe del Gallo a ore 3, Fuorcla del Gal a ore 4;
- a destra con il percorso 199; Cancano a ore 2.15, Torri di Fraele a ore 2.40, Bormio a ore 5.50, Valle Pettini a ore 0.30, Alpe Trela a ore 1.30,
Passo di Val Trela a ore 2;
- dietro con il percorso 138: P.so di Valle Alpisella a ore 1.40, Ponte della Capre a ore 3, Livigno a ore 3.30.
Altri cartelli di legno indicano le distanze
- a sinistra: Ristoro Rifugio Val Fraele a km. 3.7.
- a destra: Ristoro Rifugio S. Giacomo a km. 2, Rini Agriturismo Malga Trela a km. 4.2; Ristoro Monte Scale da Guido a km. 7.4; Hotel Ristorante Villa Valania
a km. 8.5, Ristoro Rifugio Solena km. 8.7.
Andiamo a sinistra, quasi in piano, e attraversiamo l'Adda su di un ponte con le sponde di ferro dipinte di rosso.
Continuiamo in lievissima discesa con una larga sterrata.
Volgendo lo sguardo dietro verso destra vediamo una condotta di acqua forzata che si getta impetuosa nel lago.
Percorriamo una curva a sinistra.
Davanti vediamo la chiesa di San Giacomo e due vecchie costruzioni prive del tetto.
Dalla sinistra si immette l'altra stradina che scende dal Passo Alpisella, quella che passa per le Sorgenti dell'Adda che un cartello segnala a ore 0.40.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo quasi in piano attorniati da radi mughi.
Presso una curva a destra superiamo una canalina di legno e ferro, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Continuiamo con una curva a sinistra ignorando un sentiero che si dirige verso la chiesa. I segnavia indicano con il sentiero 199: Chiesa San Giacomo
di Fraele; seguendo la strada (anch'essa 199): Passo di Val Mora a ore 0.45, Alp Sprella a ore 2.50, S.ta Maria Val Mustair a ore 7; dietro: Sorgenti
dell'Adda a ore 0.35, Valle Pettini a ore 0.35, Passo di Valle Alpisella a ore 1.30, Cancano a ore 2.30, Torri di Fraele a ore 2.50, Bormio a ore 6.
La strada ora disegna un tornante destrorso assai ampio aggirando la parte terminale del Lago di San Giacomo. Alla sinistra c'è un'area pic-nic ben
attrezzata (m. 1960). I segnavia indicano
- a sinistra con il percorso 199: Passo Val Mora a ore 0.45, Alp Sprella a ore 2.50, S.ta Maria Val Mustair a ore 7;
- a sinistra con il percorso 199-182: Pra Grata a ore 1, Alpe del Gallo a ore 2.50, Fuorcla del Gal a ore 3.40;
- seguendo la strada con il percorso 199.1: Chiesa di S. Giacomo di Fraele, Cancano a ore 2.30;
- dietro con il percorso 199: Cancano a ore 2.30, Torri di Fraele a ore 2.50, Bormio a ore 6, Valle Alpisella a ore 0.05, Sorgenti dell'Adda a
ore 0.35, Valle Pettini a ore 0.35.
Altri cartelli di legno indicano le distanze seguendo la strada
- davanti: Ristoro Rifugio Val Fraele a km. 3.2, Ristoro Monte Scale da Guido a km. 8;
- dietro: Ristoro Rifugio S. Giacomo a km. 2.5, Rini Agriturismo Malga Trela a km. 4.8; Hotel Ristorante Villa Valania
a km. 9, Ristoro Rifugio Solena km. 9.2.
Seguiamo la strada in lievissima salita.
Poco dopo alla sinistra c'è la chiesa di San Giacomo. Su di un cartello leggiamo: "La chiesa attuale di S. Giacomo è stata ricostruita dopo che
l'acqua della diga invase la navata della vecchia cappella che, già documentata nel 1287, sorgeva un poco più a valle accanto ad un antico ospizio. E'
verosimile che xenodochio e chiesa siano stati costruiti su sollecitazione dei re carolingi, i quali, avvalendosi del contributo delle istituzioni
ecclesiastiche, promossero in tutta Europa la realizzazione di punti di sosta per i pellegrini diretti verso Santiago di Compostela, nel Medioevo una
delle mete più importanti insieme a Roma e Gerusalemme ...". Alla destra invece c'è una costruzione in disuso in riva al lago.
Continuiamo quasi in piano. Alla destra ci sono le due case senza tetto un tempo utilizzate dagli operai che costruirono la diga.
Davanti vediamo una montagna. Ai bordi della strada ci sono dei cembri, comunque tra gli alberi riusciamo sempre a scorgere il lago.
Lasciamo a sinistra due case.
Percorriamo una curva a destra, seguita da alcuni zig-zag.
Dopo una curva a sinistra, davanti vediamo la diga del Lago di San Giacomo.
Percorriamo due curve verso destra.
Continuiamo con due curve sinistra-destra vicine tra loro e un'altra curva a sinistra.
Dalla sinistra scende una cascata. Alla destra c'è l'area pic-nic "Cava a imbuto" con: cinque tavoli e relative panche, una fontana l'acqua della
quale cade in un tronco di legno, due barbecue (m. 1970).
Davanti cominciamo a vedere il rifugio.
Proseguiamo con altre curve: sx-dx-sx-dx-dx-sx.
In leggera discesa percorriamo un tornante destrorso sotto al quale un impetuoso torrente attraversa la strada.
Raggiungiamo la diga ultimata nel 1950, lunga 970 metri e alta 83.5 metri. Alla sinistra ci sono alcune costruzioni di servizio e poco dopo, in
posizione leggermente sopraelevata, il Rifugio Val Fraele.
Tempo impiegato: ore 4.30 - Dislivello: +490 -355
Data escursione: luglio 2017
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