Il Rifugio Zamboni Zappa, di proprietà del CAI Sezione SEM Milano, è situato nella conca prativa dell'Alpe Pedriola, ai piedi della parete est del
Monte Rosa (m. 4634).
Nell'anno 1925 la SEM (Società Escursionisti Milanesi) costruì il Rifugio Zamboni, un edificio piccolo e spartano che col passare degli anni divenne
insufficiente alle esigenze degli escursionisti. Pertanto nell'anno 1954, li accanto, venne costruito anche li Rifugio Zappa. Da allora le due strutture
formano un tutt'uno, il Rifugio Zamboni Zappa.
Da Milano prendiamo l'autostrada A8.
Ad un bivio proseguiamo verso sinistra con la A26/E62 (mentre a destra la A8 continua verso Varese). Poco dopo dobbiamo pagare il pedaggio.
Al bivio successivo (km. 21.6) andiamo a destra verso Gravellona Toce (a sinistra invece si prosegue verso Genova).
Al km. 166.5 dobbiamo pagare un altro pedaggio.
A Gravellona Toce proseguiamo diritto con la statale 33 del Sempione.
Ignoriamo le uscite per: Ornavasso, Mergozzo, Premosello e Anzola.
Al km. 110 prendiamo l'uscita Pieve Vergonte.
Seguendo le indicazioni per Macugnaga, ad un bivio andiamo a destra in Via Tredici Martiri, al termine della strada giriamo a destra in Via Massari,
poco dopo prendiamo a sinistra Via Carlo Marx e
poi a destra Via Piedimulera.
A Piedimulera, attraversato il ponte sul Torrente Anza, giriamo a sinistra e ci immettiamo sulla SS549.
Troviamo i cartelli che segnalano l'inizio dei vari paesi che attraversiamo: Gozzi Sotto, Calasca Castiglione, Molini, Bannio Anzino, San Carlo,
Battiggio, Vanzone, Croppo, Confinello, Borgone, Ceppo Morelli e le frazioni di Macugnaga: Borca, Staffa (sede comunale) e Pecetto.
A Pecetto, seguendo le indicazioni per la seggiovia che sale al Belvedere, giriamo a sinistra.
Alla sinistra troviamo un primo parcheggio interamente occupato e continuiamo diritto.
Poco dopo, all'inizio di una strada che si stacca alla destra, troviamo dei segnavia che indicano: Pecetto 1358 m;
- a destra (segnavia B42): Rifugio Marinelli 4 h 30;
- a destra (segnavia B40): Burky 0 h 30, Belvedere 1 h 10, Bivacco Belloni 3 h 10;
- a destra (segnavia B43): Alpe Rosaleccio 1 h 25, Piani Alti 2 h 05, Colle del Pizzo Nero 3 h 35;
- a destra (segnavia B38): Baranboden 0 h 50, Roffel Staffel 1 h 05, Rifugio Sella 3 h 30;
- a destra (segnavia B45): Palestra di Arrampicata "L. Bettineschi" 20 min, Alpe Pedriola e Rifugio Zamboni-Zappa h 2 h 30:
- dietro (segnavia B0): Staffa 0 h 20, Ceppo Morelli 2 h 50, Pontegrande 4 h 50.
Proseguiamo diritto per altri cento metri fino a trovare, alla destra la stazione a valle delle seggiovia che sale al Belvedere e alla sinistra un
grande parcheggio nel quale lasciamo la macchina (m. 1368). Ritiriamo dall'apposita macchinetta il ticket da esporre sul cruscotto pagando Euro 2 per
ogni ora oppure Euro 8 per tutta la giornata e ci incamminiamo.
Potremmo prendere la stradina (che d'inverno è una pista da sci) accanto alla stazione della seggiovia, dove però non c'è alcuna indicazione
riguardante i sentieri. Per cui torniamo indietro per un centinaio di metri fino a trovare, questa volta alla sinistra, i vari segnavia sopra
trascritti.
Prendiamo la strada asfaltata accanto ai segnavia e la seguiamo, con poca pendenza, nel bosco.
Alla destra vediamo una villetta tra gli alberi.
Presso una semicurva verso sinistra ne scorgiamo altre due.
Ad una biforcazione i segnavia ci mandano a sinistra sulla strada sterrata/pista (che parte accanto alla stazione a valle della seggiovia) e raggiuntala la
seguiamo verso destra (m. 1390).
Percorriamo due curve sinistra-destra.
Alla destra c'è un muro. Continuiamo sulla sterrata, attorniati a distanza dagli alberi.
Dopo una curva verso sinistra, con il fondo in cemento e in leggera discesa, attraversiamo il Torrente Bitzbach che passa sotto alla strada. Giriamo a destra
e proseguiamo in leggera salita su sterrato (m. 1415).
Camminiamo su di una larga pista e superiamo alcune semicurve appena accennate.
Per un tratto la pista si divide in due (m. 1440).
Per un altro tratto alla sinistra non ci sono alberi.
Arriviamo ad un bivio dove i segnavia indicano
- a sinistra (segnavia B45): Alpe Burki - En de Burfegge h. 0:15, Belvedere - Wengwald h. 1:15, Rif. Zamboni Zappa - Zamboni Hütte h. 2:00;
- a destra (segnavia B 38): Pizzo Croce (Fadehorn) (EE) h. 3:00, Bivacco Hinderbalmo h. 1:15, Cap. E. Sella (Sella Hütte) (EE) h. 3:45;
- a destra (segnavia B38 B38b): Sentiero Naturalistico, Alpe Roffelstafel h. 1:20, Bivacco Belloni h. 4:00;
- a destra (senza segnavia): Torrente Bitzbach h. 0:15, Cascata (wasserfall).
- dietro: Pecetto 0 h 15.
Dopo un breve tratto in discesa, con il fondo in cemento passiamo sopra all'irruente Torrente Anza e continuiamo in salita, su sterrato, piegando
leggermente a destra (m. 1480).
Nel prato alla destra, alla partenza di uno skilift, vediamo un baitello di legno. Continuiamo con poca pendenza.
La sterrata/pista si divide in tre e teniamo il ramo più a sinistra mentre accanto a quello più a destra un cartello segnala l'Azienda Agricola Agriturismo Alpe
Burki a 5 minuti (m. 1500).
Lasciamo a destra una vecchia costruzione e una cabina dell'energia elettrica.
Transitiamo sotto al primo troncone della seggiovia biposto: Pecetto-Burki.
Percorriamo una curva verso destra e continuiamo in salita (m. 1525).
Dalla destra arriva un'altra sterrata. Proseguiamo diritto in leggera salita (m. 1550).
Continuiamo in salita e superiamo una semicurva verso sinistra.
Poco dopo, presso una semicurva verso destra troviamo dei segnavia che indicano
- a destra: Burky 0 h 10;
- a sinistra (segnavia B43): Rosareccio 0 h 50, Piani Alti 1 h 30, Colle del Pizzo Nero 3 h 00;
- dietro: Pecetto 0 h 20.
Continuiamo verso destra.
Poco dopo ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra (m. 1575).
Alla destra troviamo la stazione di scambio tra i due tronconi della seggiovia (m. 1581), una fontana con l'acqua che cade in un tronco scavato e dei
segnavia che indicano
- a sinistra: Rifugio Zamboni-Zappa 2 h 00;
- a sinistra (segnavia B42): Rifugio Marinelli 4 h 00;
- a sinistra (segnavia B40): Belvedere 0 h 40, Alpe Fillar 1 h 05, Bivacco Belloni 2 h 40;
- dietro: Pecetto o h 20.
Il sentiero subito si biforca e prendiamo la sterrata a sinistra più larga.
Percorriamo un tornante destrorso.
Presso una curva verso destra attraversiamo un ruscelletto.
Proseguiamo con poca pendenza e troviamo l'altra sterrata che rientra dalla destra (m. 1600).
Ad un bivio, una stradina prosegue verso sinistra con i bolli bianco-rossi accompagnando la seggiovia; un'altra prosegue diritto con un bollo rosso e
due gialli disposti a triangolo seguendo la sterrata che risale la pista da sci. A maggioranza scegliamo quest'ultima.
Presso una curva verso destra transitiamo sotto la seggiovia e aggiriamo il pilone n. 5 (m. 1610).
Passiamo sotto ad un cavo. Alla sinistra vediamo i primi tre cannoni spara neve. La pista è inerbita; la sterrata, che la risale zigzagando, si porta
subito sul lato destro.
Proseguiamo con un traverso a sinistra (m. 1625).
In salita percorriamo un tornante destrorso (m. 1630).
Continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1640).
Presso un tornante sinistrorso ignoriamo una stradina inerbita che si stacca alla destra e vediamo la fila di cannoni che prosegue lungo il lato
sinistro della pista (m. 1660).
Dopo una curva verso destra continuiamo in salita (m. 1680).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1690).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1700).
Dopo un tornante sinistrorso proseguiamo in salita (m. 1715).
Continuiamo con un tornante destrorso (m. 1730).
La pendenza diventa abbastanza ripida.
Con poca pendenza percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1740).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1745) seguito da una semicurva verso destra (m. 1755).
Proseguiamo in salita con un tornante destrorso molto ampio che termina quasi in piano (m. 1770).
Continuiamo con poca pendenza. Davanti vediamo una cascata.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido e cominciamo a vedere i ghiacciai del M. Rosa.
Al termine di questa salita la pendenza diventa minima (m. 1795).
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra e ricominciamo a trovare i cannoni spara neve ai lati della pista (m. 1800).
Dopo un tratto in salita proseguiamo con pochissima pendenza (m. 1820).
Alla destra vediamo dei tronchi collocati orizzontalmente per prevenire un possibile smottamento del terreno.
Proseguiamo in leggera salita e cominciamo a trovare delle cunette per lo scolo dell'acqua di traverso alla pista (m. 1825).
Incrociamo il sentiero marcato con i bolli bianchi e rossi. Se lo seguiamo per alcuni metri verso destra, quasi in piano, troviamo dapprima un grande
masso alla sinistra e subito dopo un prato con il Rifugio CAI Saronno (m. 1827). Continuiamo invece diritto e transitiamo
sotto alla seggiovia.
Percorriamo una curva verso destra e riprendiamo a salire. Di tanto in tanto troviamo una canalina di legno, di traverso alla pista, per lo scolo
dell'acqua.
Continuiamo con poca pendenza (m. 1870).
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio e proseguiamo in salita (m. 1885).
Superiamo un ripido tratto.
Raggiungiamo un incrocio. Alla sinistra, accanto ad un masso, i segnavia indicano con il sentiero B45: Alpe Pedriola Rifugio Zamboni Zappa h
0:45, Lago delle Locce h 1:15. Una sterrata senza indicazioni prosegue diritto in salita. Alla destra ci sono alcune case, dopo le quali, alla destra
c'è la stazione di arrivo delle seggiovia e alla sinistra il Rifugio Wengwald Hütte (m. 1914).
All'incrocio accanto al masso, prendiamo la sterrata alla sinistra che inizia quasi in piano e prosegue con poca pendenza tra gli alberi.
Percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo quasi in piano (m. 1920).
Dopo un tornante destrorso scendiamo in modo abbastanza ripido attorniati dalla morena formatosi in seguito allo scioglimento di un
ghiacciaio.
Continuiamo in discesa. Percorriamo una curva verso sinistra lasciando a destra un masso (m. 1900).
Proseguiamo quasi in piano su sentiero pietroso.
Superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo con una sterrata in leggera salita (m. 1905).
In basso alla sinistra vediamo uno scorcio di Macugnaga.
Dopo uno zig-zag destra-sinistra dobbiamo lasciare la sterrata chiusa per frana e prendere un ripido sentiero che sale a destra indicato da un
paletto rosso (m. 1910). Saliamo aiutati da qualche rudimentale gradino e dalla radici degli alberi che affiorano dal terreno.
Alla termine di questo tratto, lasciamo a sinistra un masso e giriamo a destra.
Il sentiero ora prosegue in salita su di una crestina esposta e larga circa due metri. Alla sinistra un ripido pendio prativo scende verso il Torrente Pedriola
che vediamo giù in basso. Il pendio alla destra invece è coperto da un fitto bosco. In alcuni punti il sentiero si divide per aggirare una o più pietre.
Proseguiamo con poca pendenza. Del bosco alla destra ora rimangono solo alcuni alberi qua e là e in basso vediamo una morena (m. 1965).
Con un ultimo tratto un poco più stretto la crestina termina. Superiamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo in discesa (m. 1985).
Ora camminiamo a mezza costa con il pendio erboso che alla sinistra scende e alla destra sale.
Scendiamo due gradini di legno.
Percorriamo un tratto in lievissima discesa e proseguiamo in leggera salita (m. 1970).
Alla sinistra, oltre la valle, cominciamo a vedere il Rifugio Zamboni Zappa. Lasciamo a destra un palo tra un gruppo di larici nati dallo stesso ceppo
(m. 1975).
Dopo un breve tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita.
Alcune rocce si sporgono verso il sentiero (m. 1990).
Continuiamo quasi in piano.
Percorriamo una semicurva verso destra e riprendiamo a salire.
Quasi in piano arriviamo ad una biforcazione dove due cartelli indicano a sinistra il Rifugio Zamboni-Zappa e Madalu (m. 2010).
Proseguiamo con un tratto in leggera discesa ed uno quasi in piano.
Tra le pietre di una vecchia frana percorriamo una curva verso sinistra.
Dopo un altro tratto in leggera discesa, quasi in piano superiamo tre semicurve dx-sx-dx.
Vediamo il rifugio davanti a noi, poco più in alto.
Proseguiamo in leggera discesa tra arbusti e cespugli.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra aggirando un masso e continuiamo in salita attorniati da pietre e poca erba.
Proseguiamo quasi in piano e percorriamo una curva verso sinistra.
Dopo una curva verso destra riprendiamo a salire.
Con poca pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra.
Saliamo alcuni gradini di pietra e percorriamo una semicurva verso destra.
Continuiamo con una curva verso sinistra (m. 2030).
Quasi in piano superiamo tre semicurve dx-sx-dx.
Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra scorre il Torrente Pedriola.
Il sentiero, diviso in due tracce, gira a sinistra.
Saliamo due gradini di pietra e attraversiamo il torrente su di una passerella di legno (m. 2040).
Scendiamo due gradini di legno e riprendiamo il sentiero.
Proseguiamo in leggera salita. Il sentiero subito si divide e si ricompone.
Alla destra troviamo una panca di legno.
Raggiungiamo l'Alpe Pedriola. Alla sinistra c'è una stalla accostata alla roccia. Poco dopo troviamo due baite (una per lato) e un baitello di metallo
alla sinistra (m. 2050).
Dopo una curva verso sinistra percorriamo un tratto quasi in piano e troviamo un cartello fissato alla roccia che parla dell'Alpe Pedriola. Vi
leggiamo tra l'altro: "Stranamente i primi documenti con il nome valle Anzasca, non parlano di villaggi lungo la valle, ma di elevati pascoli
alpini. Erano 4 alpicelle, Vaccareccia, Carda, Macugnaga e Rovi, e 4 stellaree: Pedriola, Drausa Regis (Rosareccio), Cacia Mezera (Caspisana) e
Quarzola, come si rivela dalla permuta di beni tra l'Arcivescovo di Milano ed il Monastero di Arona il 22 giugno 999. L'Alpe Pedriola venne ceduto
insieme a "bonofilio dominicus seu iulius pater et filii com uxsores et filii et filie seu abiatici vel abiatice suorum quod sunt numeros decem"
(capofamiglia Bonfiglio con Domenico e Giulio figli con mogli e figli, in tutto 10 persone). Ecco i primi pastori che si ricordino, di Macugnaga,
venduti insieme all'Alpe."
Continuiamo in salita tra erba e pietre. Lasciamo a destra un grande blocco di roccia. Con poca pendenza pieghiamo a sinistra.
Accanto ad un rivolo percorriamo un tornante destrorso (m. 2065).
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra e troviamo dei segnavia che indicano
- dietro verso sinistra (sentieri B47 B43 B38): Piani Alti (Sentiero Saglio) h. 1.00, Alpe Burki (Seggiovia) h. 2.30, Pecetto (Parcheggio) h. 3.15;
- dietro: (sentieri B45 B38): Belvedere (Seggiovia) h. 0.45, Alpe Burki (Seggiovia) h. 1.45, Pecetto (Parcheggio) h. 2.30.
Subito dopo raggiungiamo il Rifugio Zamboni Zappa (m. 2070).
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 750 -48
Data escursione: luglio 2023
Seggiovia
La seggiovia che da Pecetto di Macugnaga sale alla Loc. Belvedere è formata da due tronconi: Pecetto (m. 1358) - Burki (m. 1581) e Burki - Belvedere (m. 1914).
Per maggiori informazioni, prezzi e orari si può guardare questo sito:
https://macugnaga-monterosa.com/contenuti/307257/stato-comprensori
Se utilizziamo la seggiovia il tempo e il dislivello per arrivare al rifugio si riducono a ore 1.00 e metri +204-48.
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