Il Rifugio Città di Sarzana è situato, accanto ad un laghetto, alle pendici orientali del Monte Acuto. Siamo nel comprensorio del Parco Nazionale
dell’Appennino Tosco-Emiliano, nell'alto Appennino Reggiano.
Il rifugio è stato inaugurato nel 1980 ma all'epoca era una struttura di lamiera senza gestore. Nel 1999 è stato interamente ricostruito nella
forma attuale di baita in legno. Da allora la struttura è stata migliorata e ristrutturata varie volte.
Lasciamo la A15 della Cisa all'uscita di Aulla (km. 92 circa).
Dopo il casello percorriamo alcune curve seguendo le indicazioni per Comano e per il Passo del Lagastrello che troviamo ad ogni bivio.
Ci immettiamo poi sulla S.S. 665 e la percorriamo per parecchi chilometri passando per Licciana Nardi e alcune sue frazioni.
Più avanti lasciamo a destra la strada per Comano.
La S.S. 665 comincia a salire e dopo vari tornanti arriviamo al Passo del Lagastrello (km. 76.5 della statale). Siamo a quota m. 1200.
Proseguiamo in discesa per un paio di chilometri e poi prendiamo la strada che si stacca alla destra.
Attraversiamo il Fiume Enza su di un ponte alla cui destra vediamo la Diga del
Lagastrello che chiude a valle il Lago Paduli.
Giunti in fondo al ponte troviamo alla sinistra una lunga striscia sterrata a lato della strada dove è possibile parcheggiare. Alla destra invece ci
sono vari segnavia che indicano: Ponte Lagastrello 1150 m;
- con il sentiero 659: Rifugio Sarzana 1:30, I Ghiaccioni 2:15, SD Miscoso 2:00;
- con il sentiero 109A: Anello Lago Paduli 0:40, 00 Passo Lagastrello 0:45;
- con il sentiero 703C: Lago Squincio 0:25, 703 Rigoso 1:00, 703 Prato Spilla 2:00.
Seguiamo una sterrata in lievissima salita, accompagnati da una rete verde alla destra oltre la quale vediamo la diga e il Lago Paduli.
Lungo in cammino incontreremo diversi segnavia e bolli di colore bianco-rosso e rosso-bianco-rosso.
Poco dopo arriviamo ad un bivio dove i segnavia indicano a sinistra il Rifugio Sarzana a 1.45 e diritto il Passo Lagastrello a 0.50. Andiamo a
sinistra entrando in una faggeta.
Alla sinistra vediamo un'area pic-nic.
Presso uno slargo troviamo una stele, datata 1863, con un bassorilievo in marmo raffigurante la Madonna. Vari segnavia indicano
- a destra (sentiero 109): Foce di Torsana 1.00, Sassalbo 4.00, 657 Sarzana 2.30;
- dietro (sentiero GEA SD): Ponte Lagastrello, Lago Squincio 0.30, 703 Rigoso 1.30;
- a sinistra (sentiero 659): Rif. Sarzana 1.40, SD Miscoso 2.00, Succiso Nuovo 2.40.
Andiamo a sinistra in leggera salita (m. 1170).
Percorriamo una semicurva verso sinistra e un tornante destrorso (m. 1185).
Troviamo delle pietre coperte dal muschio (m. 1200).
Subito dopo attraversiamo uno slargo, quasi in piano, e arriviamo ad un bivio dove pieghiamo leggermente a sinistra come indicato da un cartello
che segnala il Rifugio Città di Sarzana in quella direzione.
Dopo una semicurva verso sinistra il sentiero si divide, aggira alcuni alberi e si ricompone.
Superiamo una semicurva verso destra e proseguiamo con poca pendenza.
Percorriamo un tratto in lievissima discesa, alla destra vediamo una piccola radura che poco dopo costeggiamo quasi in piano. Un cartello indica
il divieto di caccia (m. 1215).
Continuiamo in leggera salita.
Solo per un tratto il bosco è rado (m. 1225).
Con un breve tratto in salita percorriamo una curva verso sinistra, seguita quasi in piano da una verso destra (m. 1245).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Percorriamo altre due semicurve, destra-sinistra, e troviamo una pietra nel mezzo del sentiero.
Continuiamo con un tratto in leggera discesa (m. 1250).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra.
Proseguiamo in leggera discesa con delle serpentine appena accennate.
Quasi in piano, con un'ampia curva verso sinistra, aggiriamo un laghetto (m. 1245).
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Troviamo delle pietre coperte di muschio.
Dopo una semicurva verso destra continuiamo in leggera discesa.
Attraversiamo i due rami del Torrente Rio Garzoli camminando su delle pietre che affiorano dall'acqua.
Percorriamo due tratti con poca pendenza intervallati da uno quasi in piano.
Pieghiamo leggermente a sinistra. Il sentiero si divide per aggirare alcuni alberi e si ricompone. Proseguiamo in salita.
Con il sentiero incassato tra terreno e pietre percorriamo un tornante destrorso (m. 1260).
Continuiamo in leggera salita.
Ad un bivio troviamo dei segnavia che indicano
- dietro (sentiero SD): 659 Lagastrello 0.20, Foce di Torsana 1.20, Sassalbo 4.20;
- davanti (sentiero GEA 659): Rif. Sarzana 1.20, I Ghiaccioni 1.50, 673 P. Pietratagliata 3.00;
- a sinistra (sentiero SD): Miscoso 1.40, Succiso Nuovo 2.40, 609 Cecciola 2.30.
Continuiamo diritto.
Dopo alcuni passi percorriamo una curva verso destra in salita.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Ad un altro bivio i segnavia indicano
- a destra (sentiero 653): 109B Foce di Torsana 0.45; 109 Sella Monte Acuto 2.15; 108 Torsana 2.30;
- dietro (sentiero 659): Diga Lagastrello 0.15, SD Miscoso 1.30, 659B Passo Lagastrello 1.00;
- diritto (sentieri 659-653): Rifugio Sarzana 1.15, Biv. Ghiaccioni 2.00, Succiso Nuovo 2.00.
Continuiamo diritto in leggera salita (m. 1280).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra (m. 1285).
Dopo una semicurva verso sinistra riprendiamo a salire.
Percorriamo un tratto allo scoperto. Un segnavia a forma di freccia indica dietro: Lago Paduli, Passo di Lagastrello. Ignoriamo una sterrata che
scende alla sinistra e proseguiamo diritto (m. 1310).
In leggera salita rientriamo nel bosco.
Troviamo vari cespugli di mirtilli.
Superiamo una semicurva verso destra e, poco dopo, una verso sinistra (m. 1320).
Dopo una semicurva verso destra torniamo a salire.
Raggiungiamo uno slargo e un bivio. I segnavia indicano
- dietro (sentieri 659-653): Diga Lagastrello 0.30, Foce Torsana 1.00, 659A Sella Monte Acuto 1.45;
- a destra (sentiero 659): Rifugio Sarzana 1.00, Biv. Ghiaccioni 1.45, 657 Sella Monte Acuto 1.30;
- diritto (sentiero 653): Succiso Nuovo, 657 Cecciola, 657B Miscoso.
Andiamo a desta in leggera salita e poco dopo rientriamo nel bosco (m. 1350).
Superiamo un breve tratto quasi in piano e continuiamo in salita con due semicurve sinistra-destra.
Ignoriamo una sterrata che prosegue diritto e percorriamo un tornante destrorso come segnalato da un cartello che indica il rifugio verso
destra (m. 1370).
In questa zona, in alcuni punti il sentiero è solo una traccia ma possiamo comunque seguire agevolmente i bolli bianco-rossi.
Percorriamo un tratto abbastanza ripido (m. 1405).
Dopo due semicurve destra-sinistra la pendenza diminuisce un poco (m. 1420).
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1435).
Percorriamo una serpentina destra-sinistra e continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1440).
Troviamo una grande pietra liscia nel mezzo del sentiero (m. 1490).
Quasi in piano attraversiamo uno slargo, pieghiamo leggermente a destra e proseguiamo con poca pendenza.
Dopo un breve tratto in salita continuiamo dapprima quasi in piano e poco dopo in leggera salita.
Superiamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo quasi in piano (m. 1500).
Percorriamo un tornante destrorso e continuiamo con poca pendenza. Ora nel sentiero ci sono varie pietre.
Vediamo il segnavia 659 a bandierina. Per un tratto il sentiero è più largo, si divide e poco dopo si ricompone (m. 1510).
Continuiamo in salita (m. 1520).
Il sentiero piega a destra. Alla sinistra c'è un masso che aggiriamo (m. 1525).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Sembra di camminare nel letto di un torrente asciutto ma la presenza di bolli bianco-rossi ci rassicura
sulla corretta direzione (m. 1535).
Continuiamo con poca pendenza e lasciamo a sinistra un masso obliquo (m. 1550).
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire.
Alla destra c'è un grande masso.
Quasi in piano attraversiamo una radura attorniati da cespugli di lamponi e ginepri (m. 1560).
Riprendiamo a salire e torniamo nel bosco.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Alla sinistra c'è un masso (m. 1570).
Percorriamo alcuni passi quasi in piano.
Continuiamo con poca pendenza. In basso alla sinistra riusciamo a scorgere tra gli alberi il Lago Gora, cinquanta metri più in basso (m. 1580).
Quasi in piano camminiamo sopra una pietra piatta.
Proseguiamo in leggera discesa (m. 1585). Il sentiero attraversa una vecchia frana al termine della quale, in discesa, rientra nel bosco.
Continuiamo quasi in piano (m. 1580).
Lasciamo a destra una liscia parete obliqua.
Proseguiamo in salita su fondo roccioso. Superiamo una semicurva verso destra.
Percorriamo una semicurva verso sinistra e torniamo a camminare su sentiero, quasi in piano (m. 1585).
Dopo un tratto in leggera discesa continuiamo quasi in piano.
Presso una curva verso destra troviamo due frecce, su di un albero e su di una pietra, che indicano il rifugio.
Riprendiamo a salire su sentiero pietroso che, anche qui, sembra il letto di un ruscello in secca.
Poco dopo giriamo a sinistra. Dopo un breve tratto quasi in piano torniamo a salire con il sentiero tra pietre e rocce (m. 1595).
Quasi in piano aggiriamo una roccia che, alla destra, affiora dal terreno e continuiamo su sentiero sterrato.
Proseguiamo in leggera discesa.
Presso una curva verso destra, su di un cartello leggiamo: "se avete un cane maschio date una voce". Questo perché al rifugio
c'è già un altro cane, un pastore apuano di nome Tao (m. 1600).
Cominciamo a vedere il Rifugio Città di Sarzana. Percorriamo l'ultimo tratto in discesa agevolati dalla presenza di una grossa fune fissata alle rocce
alla sinistra.
Al termine della discesa raggiungiamo il rifugio che precede di pochi metri il Laghetto di Monte Acuto (m. 1580).
Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 470 -40.
Data escursione: maggio 2023
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