Sentiero del Viandante
1 - da Lecco ad Abbadia Lariana
- Dislivello: m. 390 -395
- Distanza: km. 10,7
- Tempo impiegato: ore 3
- Difficoltà: escursionistica
- Carta Kompass: 91 D6-7
- Coordinate Geo:
Lecco parcheggio C.C. Meridiana 45°51'19.00"N 9°23'48.00"E
Abbadia Lariana Stazione ferroviaria 45°53'44.90"N 9°20'06.20"E
- Data escursione marzo 2022
- Pagina inserita il: 21/03/2022
Venendo da Milano, lasciamo la S.S. 36 al km. 51.3 (ultima uscita per Lecco).
All'uscita dal tunnel troviamo una rotonda e giriamo a sinistra in Via Balicco.
Alla successiva rotonda facciamo inversione ad U e poco dopo entriamo nel parcheggio scoperto del Centro Commerciale Meridiana nel quale lasciamo la
macchina (m. 220). In questo parcheggio la sosta, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 20.30, è regolamentata con disco orario ed è consentita per
5 ore.
A piedi, quasi in piano, torniamo all'ultima rotonda e, lasciando a sinistra (sud) Via Ferriera, proseguiamo diritto (ovest) in Via Balicco come
segnalato da un bollo bianco-rosso.
Camminiamo sul marciapiedi sul lato destro della strada, tra una fila di paletti di ferro alla sinistra e un muro alla destra.
Percorriamo una semicurva verso destra molto ampia.
Alla sinistra, oltre un muro, vediamo la stazione ferroviaria di Lecco.
Lasciamo a sinistra il sottopasso che dà accesso direttamente ai binari (da qui usciremo al pomeriggio dopo essere tornati a Lecco in treno).
Continuiamo in lievissima salita (m. 215).
In fondo alla strada giriamo a sinistra in Corso Matteotti e con un ponte passiamo sopra alla ferrovia.
Ignoriamo a sinistra Via Centrone che conduce alla stazione.
Arriviamo ad una rotonda (Largo Monte Nero). Seguendo i bolli bianco-rossi la attraversiamo e troviamo i primi segnavia del Sentiero del Viandante 505
che indicano, diritto con Via
Bovara: Palazzo delle Paure (Lungolago, Museo Montagna) 200 m h 0:10, Abbadia Lariana (Stazione FS) 215 m h 2:30;
dietro: Stazione FS 213 m h 0:05. Proseguiamo diritto in lievissima discesa, con il fondo di sampietrini.
Lasciamo a sinistra la Biblioteca civica Uberto Pozzoli.
Incrociamo Via Don Antonio Moscari.
In leggera discesa sbuchiamo tra Piazza Venti Settembre alla sinistra e Piazza Mario Cermenati alla destra mentre davanti abbiamo il Palazzo delle
Paure (museo). Dopo uno zig-zag destra-sinistra raggiungiamo la strada del Lungolario (m. 200). Andiamo a destra, quasi in piano, camminando sul
marciapiedi.
Alla destra vediamo la statua di M. Cermenati; alla sinistra, oltre la strada, ci sono la ciclo-pedonale e il Lago di Lecco.
Appena troviamo delle strisce pedonali, attraversiamo la strada e ci portiamo accanto al lago.
Lasciamo alla sinistra l'imbarcadero per i battelli. Camminiamo sui sampietrini tra due file di platani, una fila di lampioni alla sinistra e
panchine di color marrone alla destra.
In alto a destra, sulla verticale parete del San Martino, lungo il sentiero per il Rifugio Piazza, vediamo la bianca cappella dedicata alla Madonna
del Carmine.
Dopo un curvone verso destra le panchine sono situate alla nostra sinistra.
Raggiungiamo il monumento dedicato "ai Fratelli Caduti del Mare". Alla sinistra, tra le acque del lago a Punta Maddalena, vediamo la statua dorata raffigurante S.
Nicolò patrono di Lecco. Alla destra, oltre la strada, vediamo il monumento con la statua di Antonio Stoppani.
Percorriamo poi un curvone verso sinistra. Alla sinistra, oltre il lago, vediamo il gruppo formato dalle seguenti cime: Ceppo di Forcola (m. 800),
Corno Birone (m. 1116), Monte Rai (m. 1260), Monte Prasanto (m. 1245), Corno Rat (m. 924), Corno di Canzo Occ. (m. 1373), M. Moregallo (m. 1276).
Alla sinistra troviamo "Il Giardino Estivo - Parco Naturalistico della Malpensata". Qui c'è anche una fontanella.
Passiamo accanto ad una targa marmorea a ricordo di un bambino perito a soli sette anni.
Alla sinistra ci sono delle gradinate con la scritta "Senti come suona" e una piattaforma di legno in riva al lago. E' uno spazio riservato agli
artisti di strada e a chi vuole ascoltarli.
Più avanti, presso un distributore Tamoil, la strada piega a sinistra. I segnavia indicano con il Sentiero del Viandante 505, davanti: Località le Caviate
202 m h 0:10, Abbadia Lariana (Stazione FS) 215 m h 1:50; dietro Palazzo delle Paure (Museo Montagna) 200 m h 0:20, Stazione FS 213 m h 0:30. Da
questo punto il percorso ciclo-pedonale è separato dalla strada da una fila di jersey in cemento. Attraversiamo subito la strada e proseguiamo sull'altro
lato in quanto, rimanendo alla sinistra, più avanti le barriere di jersey ce lo impedirebbero.
Percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia. Ci troviamo su di una strada che affianca quella principale. Un cartello segnala l'hotel-ristorante-pizzeria
Caviate che poco dopo raggiungiamo.
Qui troviamo dei segnavia che indicano con il Sentiero del Viandante 505: Località Le Caviate 202 m; a destra: Località
Pradello (Lido, Falesie) 213 m h 0:40, Abbadia Lariana (Stazione FS) 215 m h 1:50; dietro: Palazzo delle Paure (Lungolago, Museo Montagna) 200 m h
0:30, Stazione FS 213 m h 0:40. Prendiamo la stradina asfaltata alla destra e camminiamo in leggera salita tra due muri di pietre sormontati da una
rete metallica (sopra quello alla destra c'è anche una siepe).
Proseguiamo quasi in piano. La stradina si riduce a vicolo.
Alla destra, oltre un muro, vediamo la ferrovia. Da entrambi i lati ci sono alcune case.
In leggera salita percorriamo una curva verso destra. Vediamo un bollo bianco-rosso. Con un ponte passiamo sopra alla ferrovia.
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso e continuiamo tra due muretti; quello alla sinistra è sormontato da una rete e quello alla destra da una
siepe (m. 210).
Presso un tornante destrorso, accanto al cartello che segnala che ci troviamo in Via dell'Abbadia, troviamo un pannello della serie "le Vie del Viandante"
che parla della flora e della fauna locali. I segnavia indicano con il Sentiero del Viandante 505, a sinistra: Località Pradello (Lido, Falesie) 213 m h
0:35, Abbadia Lariana (Stazione FS) 215 m h 1:45; dietro: Località Le Caviate 202 m h 0:05. Lecco (Stazione FS) 213 m h 0:45. Andiamo a sinistra.
Accompagnati da una staccionata di protezione saliamo dieci gradini.
Percorriamo un tornante destrorso e subito ci portiamo su di una sterrata che seguiamo, quasi in piano, verso sinistra.
Passando sotto una fila di pali di ferro di colore verde che sostengono delle reti paramassi, camminiamo su di un largo crinale tra il pendio che alla
sinistra scende tra gli alberi verso il lago e alla destra in un valloncello che raccoglie le pietre cadute da verticali pareti rocciose. Alla
sinistra c'è un traliccio che regge i cavi dell'alta tensione.
Accanto al successivo traliccio vediamo anche una palina gialla del metanodotto (m. 230).
Superiamo un tratto in leggera salita ed uno in leggera discesa.
Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra c'è un altro traliccio. Alla destra terminano le reti paramassi e i relativi pali di sostegno (m. 235).
Lasciando un altro traliccio alla sinistra, proseguiamo tra radi alberi sul crinale sterrato.
Le reti paramassi e i pali di ferro di colore verde che le sostengono riprendono. Seguendoli percorriamo un tratto in leggera discesa e scavalchiamo
una radice che affiora in mezzo alla stradina.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo in leggera discesa.
Proseguiamo in discesa con una rete metallica grigia che, per un tratto, ci accompagna alla sinistra.
Dopo una semicurva verso destra, i pali e le reti paramassi alla destra terminano.
Incrociamo un sentiero (m. 220). I segnavia indicano con il Sentiero del Viandante 505, a sinistra in discesa: Località Pradello (Lido, Falesie) 213 m h
0:15, Abbadia Lariana (Stazione FS) 215 m h 1:30; dietro: Località Le Caviate 202 m h 0:20. Lecco (Stazione FS) 213 m h 1:00. Andiamo a sinistra.
Scendiamo dei gradini con una staccionata protettiva sul lato destro.
Superiamo due curve destra-sinistra e troviamo altri segnavia identici ai precedenti. C'è anche una bacheca con un cartellone della serie "le Vie del
Viandante" che parla delle rocce e della processionaria del pino.
Alla sinistra vediamo delle arcate oltre le quali c'è la strada e sopra le quali passa la ferrovia. Continuiamo diritto, in salita, su asfalto (m. 210).
Alla destra ci accompagna un cordolo in cemento sul quale vediamo il segnavia 54 (che corrisponde al Sentiero dei Tecétt) mentre alla sinistra c'è
uno slargo sterrato.
Troviamo dei segnavia che indicano, diritto: Falesia di Pradello classica e alta; a destra: Falesia del Pungitopo, Falesia Promesse nel Sole, Settore
Passi di Danza. Continuiamo diritto quasi in piano (m. 225).
Un ruscello passa sotto alla strada. Su di un muro c'è una bacheca con due cartelli che parlano delle falesie. Un murale raffigura una
giraffa. Qui lasciamo il comune di Lecco ed entriamo in quello di Abbadia Lariana.
Continuiamo in leggera discesa. Lasciamo a sinistra una vecchia cabina della corrente e quasi in piano sottopassiamo la corsia in direzione sud della S.S. 36.
Alla sinistra c'è una casa gialla (m. 220).
Superiamo una stanga che troviamo aperta.
Su tre cartelli leggiamo: "Falesia. Siete pregati di tenere i cani al guinzaglio quando siete nei pressi della trattoria. Grazie. State transitando in
una proprietà privata. Si raccomanda il rispetto per il luogo." In alto scorrono dei cavi dell'alta tensione.
Passiamo sotto all'altra corsia della S.S. 36. I segnavia indicano con il Sentiero del Viandante 505, davanti: Abbadia Lariana (Stazione FS) 215 m h 1:20,
Baita Piazza (per Sentiero dei Tecétt 554 EEA e Sent. Costantino Fiocchi 554-1) 768 m h 1:30; dietro: Località Le Caviate 202 m h 0:30. Lecco
(Stazione FS) 213 m h 1:10.
Lasciamo a destra la Trattoria "I Bodega".
Ignoriamo la strada a sinistra in discesa e continuiamo in salita con una mulattiera. I segnavia indicano alcune falesie: Pradello, Pradello Alta,
Sasso nel Bosco e Sasso dei Malavoglia.
Dopo pochi passi accompagnati da una rete alla sinistra, presso una curva a destra troviamo altri segnavia che indicano il Sentiero del Viandante e
quello dei Tecétt, con tempi uguali a quelli segnalati poco prima.
Proseguiamo con un sentiero tra gli alberi; alla destra ci sono dei paletti di legno che reggono due cavi.
Poco dopo percorriamo una curva verso sinistra.
Superiamo una serpentina destra-sinistra.
Continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 225).
Presso un tornante destrorso vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero.
Dopo una semicurva verso sinistra aggiriamo un albero in mezzo al sentiero.
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo con delle serpentine appena accennate.
Troviamo un altro albero in mezzo al sentiero (m. 250).
Superiamo due semicurva destra-sinistra.
La pendenza diminuisce un poco e troviamo dei segnavia che indicano con il sentiero alla destra: Placca del Domenico, Settore Duracell (m. 255).
Dopo alcuni passi, su di una roccetta vediamo il segnavia 54 a bandierina.
Con minima pendenza superiamo due semicurve sinistra-destra.
In salita arriviamo ad una biforcazione. I segnavia indicano con il Sentiero del Viandante 505, a sinistra: Abbadia Lariana (Chiesa di San Martino, Borbino,
Stazione FS) 215 m h 1:10; dietro: Località Pradello (Lido) 213 m h 0:10. Lecco
(Stazione FS) 213 m h 1:20. Anche alla destra ci sono delle indicazioni ma sono posizionate più avanti e da questo punto non è possibile leggerle.
Dopo un tratto con poca pendenza, superiamo una semicurva verso destra e riprendiamo a salire (m. 270).
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Troviamo un tronco collocato raso terra alla sinistra. Da questo punto, di tanto in tanto, ne troveremo altri sul lato a valle, a rinforzo del sentiero.
Dopo altre due semicurve destra-sinistra la pendenza diventa abbastanza ripida (m. 285).
Percorriamo un breve tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire (m. 295).
Dopo un breve tratto in leggera discesa (m. 305) saliamo due gradini di legno e continuiamo in salita.
Scavalchiamo il tronco di un albero, nato alla destra del sentiero e poi cresciuto dall'altro lato. Alla destra ci sono alcuni massi. Vediamo una
Madonnina dentro una nicchia tra le pietre (m. 315).
Camminiamo su delle pietruzze, attorniati da alberelli.
Proseguiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi (m. 330).
Sul sentiero troviamo una lastra di pietra obliqua.
Percorriamo due tratti in leggera discesa intervallati da altrettanti in leggera salita (m. 335).
Dopo un tratto in discesa proseguiamo quasi in piano.
Continuiamo in salita; alcune pietre formano dei rudimentali gradini.
Proseguiamo con poca pendenza su un fondo di pietruzze.
Torniamo a camminare su sentiero, in leggera discesa (m. 330).
Accanto ad alcuni massi, percorriamo una semicurva verso destra e continuiamo quasi in piano.
Superiamo un gradino di legno.
Proseguiamo in leggera discesa. In basso a sinistra, tra gli alberi, riusciamo a scorgere il lago.
Percorriamo una semicurva verso sinistra e una curva verso destra aggirando alcune roccette.
Saliamo alcuni gradini.
Dopo un tratto di sentiero in discesa, scendiamo sei gradini.
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo in leggera salita (m. 325).
Saliamo alcuni gradini di legno.
Proseguiamo quasi in piano tra radi alberi, con bella vista sul lago (m. 330).
Dopo una semicurva verso sinistra percorriamo un breve tratto in discesa, dopo una semicurva verso destra superiamo un breve tratto in leggera salita,
dopo una semicurva verso sinistra continuiamo in discesa e dopo una semicurva verso destra proseguiamo quasi in piano.
Scendiamo tre rudimentali gradini.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra. Dopo pochi passi in leggera salita percorriamo un tratto quasi in piano ed uno in leggera
discesa.
Dopo alcuni passi in discesa e con un gradino, continuiamo in leggera discesa.
Attraversiamo un ruscelletto (m. 325).
Percorriamo un tratto con poca pendenza ed uno quasi in piano.
Con una curva verso destra aggiriamo dei massi e arriviamo ad una biforcazione dove teniamo la destra.
Scendiamo otto gradini.
All'interno di una semicurva verso destra troviamo due panche di legno. Continuiamo quasi in piano.
Dopo una semicurva verso sinistra proseguiamo in leggera discesa.
Continuiamo in discesa e troviamo due gradini fissati da picchetti di legno.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra e continuiamo in salita (m. 315).
Dopo un breve tratto in leggera discesa proseguiamo quasi in piano.
Continuiamo in leggera discesa. Il pendio che scende alla sinistra è coperto da pietrisco franato (m. 310).
Percorriamo una semicurva verso destra e un tornante sinistrorso vicini tra loro.
Proseguiamo in discesa. Aggiriamo un albero nel mezzo del sentiero.
Superiamo un breve tratto in salita (m. 300).
Continuiamo in discesa e scendiamo tre gradini.
Superiamo una semicurva verso destra (m. 290).
Proseguiamo in leggera discesa. Su di una pietra vediamo un bollo bianco-rosso con le lettere "R A".
Continuiamo in discesa e scendiamo tre gradini.
Superiamo un tratto in leggera discesa (m. 280).
In leggera salita percorriamo un tornante destrorso e in leggera discesa uno sinistrorso.
In discesa, con dei gradini, percorriamo un tornante destrorso (m. 275).
Scendiamo altri due gradini.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 265).
Scendiamo sette gradini e con minore pendenza altri tre.
Percorriamo un tornante destrorso e continuiamo con altri sette gradini (m. 255).
Gli alberi terminano. Alla sinistra abbiamo un traliccio. Proseguiamo in lievissima discesa.
Continuiamo in leggera discesa. Poco sotto alla sinistra vediamo delle reti para sassi; in basso scorre la S.S. 36 oltre la quale vediamo il lago.
Quasi in piano attraversiamo una colata di pietruzze franate ed ora ben sistemate.
Alla destra abbiamo delle reti di protezione con i relativi tiranti di sostegno (m. 245).
Alla destra, dove c'è uno spazio senza le reti, saliamo una ripida scala, con diciannove gradini di legno e con un corrimano alla destra, che termina con un
tornante sinistrorso.
Quasi in piano percorriamo un tratto un po' esposto alla sinistra (m. 250).
Con protezioni formate da paletti di metallo che reggono tre cavi, superiamo una serpentina sinistra-destra.
Percorriamo un tratto con poca pendenza, uno in discesa ed uno in salita.
Scendiamo accompagnati da una staccionata di protezione alla sinistra.
La discesa diventa abbastanza ripida ed è agevolata dalla presenza di alcuni rudimentali gradini.
Al termine percorriamo una curva verso destra e riprendiamo a salire.
Con protezioni formate da paletti di metallo che reggono tre cavi, percorriamo due curve sinistra-destra.
Dopo un tratto in leggera salita e pochi ripidi passi in discesa, continuiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi.
Scavalchiamo un tronco caduto sul sentiero (m. 255).
Percorriamo un tratto in leggera salita, uno in salita, uno in leggera discesa ed uno in leggera salita.
Un ometto segnala un ripido sentiero che sale a destra (m. 260).
Dopo un tratto quasi in piano ed uno in discesa, superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo con un tratto in leggera salita, uno in leggera
discesa ed uno quasi in piano.
In discesa attraversiamo delle pietruzze franate ed ora ben sistemate (m. 260).
Percorriamo un tratto quasi in piano, uno in leggera discesa ed uno in discesa.
Accanto ad un masso troviamo un grosso tubo appoggiato su di un pilastro in cemento. Il sentiero passa sotto al tubo (m. 250).
Dopo un breve tratto abbastanza ripido e pochi passi in discesa passiamo accanto all'alto tronco di un albero.
Continuiamo quasi in piano e transitiamo sotto tre cavi.
Aggiriamo due alberi nel mezzo del sentiero.
Percorriamo una ripida discesa agevolati dalla presenza di rudimentali gradini.
Dopo un tratto in leggera discesa (m. 235) continuiamo in salita in modo abbastanza ripido e saliamo due gradini.
Proseguiamo quasi in piano.
Con pochi passi in discesa ed altrettanti in salita raggiungiamo e scavalchiamo un rivolo (m. 240).
Superiamo un tratto in leggera discesa.
Saliamo nove gradini accompagnati da protezioni a valle realizzate con paletti di metallo che reggono tre cavi.
Quasi in piano lasciamo a destra delle rocce.
In salita raggiungiamo un pilone di ferro (m. 245).
Con protezioni alla sinistra scendiamo sette gradini.
Dopo un tratto in leggera discesa proseguiamo in discesa.
Scendiamo otto gradini e, poco dopo, altri quattro.
Percorriamo un breve tratto in leggera salita ed uno in leggera discesa.
Scendiamo sette gradini.
Dopo un altro tratto in leggera discesa, scendiamo sei gradini.
Superiamo una curva verso destra e proseguiamo quasi in piano (m. 230).
Dopo un breve tratto in discesa, saliamo sette gradini e continuiamo con poca pendenza.
Proseguiamo in lievissima discesa. Poco sotto, alla sinistra, ci sono delle protezioni para sassi (m. 235).
Continuiamo in salita.
Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso (m. 240).
Superiamo un tratto in discesa, uno quasi in piano, uno in salita ed uno in ripida salita.
Lasciamo a sinistra un traliccio, rientriamo nel bosco e proseguiamo con poca pendenza (m. 250).
Percorriamo un tratto quasi in piano, uno breve in ripida discesa, uno in leggera discesa ed uno in leggera salita.
In basso alla sinistra vediamo il lato sud della Galleria Borbino (S.S. 36).
In leggera discesa percorriamo un tornante sinistrorso (m. 245).
Continuiamo in discesa con altri tre tornanti: dx-sx-dx.
Dopo un tratto in leggera discesa, scendiamo ripidamente agevolati dalla presenza di sette gradini fissati da picchetti.
Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra c'è una staccionata di protezione lunga solo un paio di metri (m. 230).
Proseguiamo in discesa. In alto a destra vediamo delle reti paramassi.
Scendiamo tre gradini e, dopo un tratto quasi in piano, ne scendiamo altri otto.
Subito dopo, percorriamo un breve tratto quasi in piano e con una rete metallica alla sinistra.
Dopo pochi passi e due curve destra-sinistra raggiungiamo la scalinata di metallo che scavalca la Galleria Borbino. Saliamo sei gradini, giriamo a
destra e ne scendiamo altri trentotto.
Giriamo a sinistra e riprendiamo il sentiero sterrato, quasi in piano.
Superiamo due curve destra-sinistra. Alla sinistra c'è una rete metallica (m. 215).
Saliamo quattro gradini.
Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra abbiamo delle protezioni con paletti di metallo che reggono due cavi.
Percorriamo una curva verso sinistra e proseguiamo in discesa. Alla destra c'è una rete paramassi.
In leggera discesa ci immettiamo su di una stradina sterrata e la seguiamo verso destra (m. 205).
I segnavia indicano con il Sentiero del Viandante 505; a destra: Chiesa di San Martino 213 m h 0:05, Abbadia Lariana 215 m h 0:10;
dietro: Località Pradello (Lido, falesie) 213 m h 1:15. Lecco (Stazione FS) 213 m h 2:25. Prendiamo il sentiero che sale a destra.
Alla sinistra ci accompagna una rete metallica (m. 210).
Saliamo dieci + quattro + otto gradini e continuiamo quasi in piano (m. 230).
Scendiamo quattro gradini.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra.
Scendiamo otto gradini.
Superiamo una curva verso sinistra.
Con un corrimano alla sinistra scendiamo altri otto gradini.
Raggiungiamo la Chiesa di San Martino (m. 213) che segna ufficialmente la fine di questa tappa e l'inizio della successiva. I segnavia indicano con il
Sentiero del Viandante 505, a
destra: Frazione Borbino 245 m h 0:05, Stazione FS 215 m h 0:10; dietro: Località Pradello (Lido, falesie) 213 m h 1:20.
Lecco (Stazione FS) 213 m h 2:30.
Ora dobbiamo raggiungere la stazione di Abbadia per tornare in treno. Seguendo i segnavia andiamo a destra, in salita, iniziando a percorrere la prima
parte della seconda tappa del Sentiero del Viandante.
Dopo una curva verso destra proseguiamo tra due muretti.
Passiamo sopra alla ferrovia (m. 225).
Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra.
Continuiamo con una curva verso destra su fondo acciottolato.
Troviamo la prima targa ufficiale, di forma rettangolare, con il fondo di color arancione e la scritta in bianco "Sentiero del Viandante". Molte altre
ci accompagneranno lungo le tappe da Abbadia in avanti mentre sulla tappa oggi percorsa mancano, forse perché solo di recente è stata aggiunta al
percorso.
Ignoriamo una sterrata che sale a destra (m. 230).
Alla sinistra abbiamo una rete metallica verde e alla destra un muro.
Sbuchiamo su una strada asfaltata, vediamo la targa del Viandante e proseguiamo verso sinistra in lievissima salita (m. 235).
Accanto ad un'altra targa, saliamo verso destra dieci gradini di cemento, giriamo a sinistra e ne saliamo altri otto. Siamo nella Fraz. Borbino.
Continuiamo diritto come indicato da una targa del Viandante seguendo una strada agro-silvo-pastorale che, poco dopo, si riduce a viottolo e procede tra
le case alla sinistra e una rivetta erbosa alla destra.
Proseguiamo con un muro di pietre alla destra.
Ignoriamo una strada in discesa alla sinistra e continuiamo diritto con Via del Viandante (m. 255).
Ora camminiamo tra due muri di pietre e cemento.
Presso una semicurva verso destra troviamo dei segnavia che indicano con la mulattiera 4A che sale a destra: Navegno a ore 0.40, Campelli a ore 1.40.
Pian dei Resinelli a ore 2.40. Un altro cartello di legno segnala la Capeléta di Garoful - punto panoramico a ore 0.45. Continuiamo diritto, con poca
pendenza. Ora il muro alla destra è sormontato da una rete metallica (m. 260).
Proseguiamo in leggera discesa. In alto a destra vediamo la Grignetta (m. 265).
Ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra. Alla destra c'è una baitella. Attraversiamo il Torrente Zerbo su di un ponte che ha due muretti come
sponde (m. 250).
Continuiamo quasi in piano con una staccionata alla sinistra e, poco dopo, con una rete metallica alla sinistra e un muro alla destra.
Percorriamo una curva verso destra e proseguiamo con poca pendenza tra le case.
Trascuriamo un viottolo che esce alla sinistra.
Percorriamo una curva verso sinistra.
Alla sinistra, oltre un prato, ci sono delle case. In alto a destra vediamo le Grigne.
In lievissima discesa, con una staccionata alla sinistra e un muretto alla destra, percorriamo due curve sinistra-destra (m. 260).
Alla sinistra c'è un campo di ulivi.
Arriviamo ad un incrocio. Alla destra c'è una santella con un dipinto raffigurante la Madonna di Caravaggio. I segnavia indicano, diritto: Sentiero
del Viandante; a sinistra: ristoranti, passeggiata lago, museo, imbarcadero e stazione; a destra: Cascata del Cenghen. Lasciamo il Sentiero del
Viandante e prendiamo la strada asfaltata alla sinistra che, in leggera discesa tra le case, si dirige verso la stazione.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 245).
Un cartello informa che questa strada si chiama Via per Robbianico.
Giunti in fondo, ignoriamo Via dei Mulini alla sinistra e pieghiamo a destra in Via Manzoni (m. 235).
Alla destra c'è un piccolo parcheggio. Un cartello indica dietro la Cascata Cenghen. Lasciamo a sinistra Via Corona.
In Piazza S. Rocco proseguiamo verso sinistra con Via San Rocco (cartello stazione).
Vediamo una panca di pietra alla sinistra ed una alla destra.
Lasciamo a sinistra il Vicolo Corona e il Vicolo del Torchio (m. 225).
Presso una fontana con vasca di pietra (che da lontano pare una santella) la strada si divide e proseguiamo verso sinistra, tra le case, con Via
Stoppani.
Il fondo è acciottolato e ha due strisce lastricate nel mezzo. Un cartello segnala dietro la Cascata Cenghen.
Percorriamo una curva verso sinistra.
Alla sinistra vediamo un monumento con dell'acqua che scorre.
Poco dopo alla sinistra troviamo l'oratorio e alla destra un tunnel, attraversando il quale andiamo a sbucare sulla S.P. 72.
Giriamo a sinistra e seguiamo la provinciale, quasi in piano, camminando sul marciapiede alla sinistra della strada.
Alla destra vediamo la chiesa di S. Lorenzo.
Dopo circa 150 metri, ignoriamo Via Val Zerbo che si stacca alla sinistra. Alla sinistra sopra delle arcate passa la ferrovia mentre sotto scorre il
Torrente Zerbo. Come indicato dal cartello "stazione", prendiamo un viottolo, tra la ferrovia e la provinciale, all'inizio del quale due tubi piegati
a "Ո" consentono il passaggio solo ai pedoni (m. 210).
Camminiamo tra due muretti dapprima in leggera salita e poco dopo quasi in piano. Una fila di lampioni ci accompagna.
Alla sinistra in alcuni punti vediamo la ferrovia.
Dopo una semicurva verso sinistra, vediamo dei condomini alla sinistra e degli orti alla destra.
Continuiamo tra due recinzioni.
Infine, superati altri due tubi piegati a "Ո", il viottolo termina.
Giriamo a sinistra e raggiungiamo la stazione ferroviaria di Abbadia Lariana (m. 215).
Prendiamo il treno delle 15.37 che in dieci minuti ci riporta a Lecco. Costo Euro 1.80 (anziani over 60 donne e over 65 uomini Euro 1.40).
Nella stazione di Lecco scendiamo nel sottopassaggio, giriamo a destra e risaliamo in Via Balicco seguendo la quale verso destra torniamo al parcheggio
della Meridiana dove riprendiamo la nostra macchina.
Questo è il link per scaricare l'orario ferroviario:
https://trenord-europe-trenord-endpoint-prd.azureedge.net/fileadmin/contenuti/TRENORD/2-Linee_e_orari/Orario_ferroviario/ORARIO_IN_VIGORE/Q180_Orario_Trenord_in_vigore_dal_12.12.21_rev-85-94.pdf
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