Sentiero del Viandante
2 - da Abbadia Lariana a Lierna
- Dislivello: m. 470 -460
- Distanza: km. 13,2
- Tempo impiegato: ore 3.45
- Difficoltà: escursionistica
- Carta Kompass: 91 D5-6
- Coordinate Geo:
Abbadia Lariana Stazione ferroviaria
45°53'44.90"N 9°20'06.20"E
Lierna Stazione ferroviaria
45°57'39.30"N 9°18'10.10"E
- Data escursione marzo 2022
- Pagina inserita il: 04/04/2022
Venendo da Milano, lasciamo la S.S. 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
All'uscita della galleria proseguiamo per circa 500 metri (ci sono alcuni parcheggi ai lati della strada) fino a trovare alla destra, un po' in
dentro, la stazione ferroviaria di Abbadia Lariana e il relativo parcheggio nel quale lasciamo la macchina (m. 215).
Di fronte alla stazione, alla sinistra, due cartelli indicano il percorso pedonale per il centro e la Cascata Cenghen.
Prendiamo un viottolo pianeggiante all'inizio del quale due tubi piegati ad "Ո" consentono il passaggio solo ai pedoni.
Camminiamo tra due recinzioni.
Troviamo dei condomini alla destra mentre dall'altro lato ci sono degli orti e una fila di lampioni.
Superiamo una semicurva verso destra.
Alla destra in alcuni punti vediamo la ferrovia. La fila di lampioni passa alla destra del viottolo e poi torna alla sinistra.
Continuiamo tra due muretti.
In leggera discesa arriviamo alla fine del viottolo dove passiamo tra altri due tubi piegati ad "Ո".
Alla sinistra abbiamo la SP 72, alla destra sopra delle arcate passa la ferrovia mentre sotto scorre il Torrente Zerbo. Ignoriamo Via Val Zerbo che si
stacca alla destra e proseguiamo quasi in piano sul marciapiedi sul lato destro della provinciale (m. 210).
Poco dopo alla sinistra vediamo la chiesa di S. Lorenzo.
Prendiamo Via Stoppani che si stacca alla destra e sottopassa la ferrovia. Usciti dalla corta galleria, di fronte abbiamo l'oratorio e giriamo a
sinistra.
Continuiamo in leggera salita. Alla destra vediamo un monumento con dell'acqua che scorre.
Dopo una curva verso destra proseguiamo tra le case. Il fondo è acciottolato e ha due strisce lastricate nel mezzo.
Un cartello segnala davanti la Cascata Cenghen.
Dalla sinistra arriva un'altra strada. All'angolo tra le due strade c'è una fontana con vasca di pietra. Continuiamo diritto.
Lasciamo a destra il Vicolo Corona e il Vicolo del Torchio (m. 225).
Troviamo una panca di pietra alla sinistra ed una alla destra.
Sbuchiamo in Piazza S. Rocco, di fronte alla chiesa. Ignoriamo una strada che arriva dalla sinistra e proseguiamo verso destra con Via Manzoni (m.
230).
Lasciamo a destra Via Corona. Un cartello indica davanti la Cascata Cenghen. Alla sinistra c'è un piccolo parcheggio.
Ad una biforcazione, ignoriamo Via dei Mulini alla destra e proseguiamo diritto in salita, su asfalto, con Via per Robbianico (m. 235).
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 245).
Arriviamo all'incrocio dove c'è una santella con un dipinto raffigurante la Madonna di Caravaggio (m. 260). Alla destra si va verso la Chiesa di S.
Martino dove iniziava il Sentiero del Viandante prima che venisse aggiunta la tappa che parte da Lecco. I segnavia indicano, a sinistra: Sentiero del
Viandante; dietro: ristoranti, passeggiata lago, museo, imbarcadero e stazione; diritto: Cascata del Cenghen. Qui ci immettiamo sul Sentiero del
Viandante nel punto in cui lo avevamo lasciato, dopo il termine della prima tappa, per scendere alla stazione di Abbadia Lariana.
Andiamo a sinistra, in leggera discesa, su fondo acciottolato, tra due muretti sormontati da reti verdi oltre i quali vediamo della case alla sinistra
e degli ulivi alla destra.
Proseguiamo quasi in piano con un prato alla sinistra.
Arriviamo in Largo S. Bartolomeo (m. 250). I segnavia indicano, a sinistra con Via per Castello: passeggiata lago, museo, centro; a destra (segnavia
4): Navegno a ore 0.40, Campelli a ore 1.40. Pian dei Resinelli a ore 2.40; in fondo alla piazza verso sinistra: Chiesa di San Bartolomeo (secolo IX -
XVII). I segnavia del Sentiero del Viandante indicano davanti e dietro.
Attraversiamo la piazza lasciando a sinistra la chiesa, superiamo una grata per lo scolo dell'acqua e proseguiamo con poca pendenza.
Alla sinistra c'è un bosco mentre alla destra vediamo una cabina Snam e una casa.
Continuiamo in discesa, accompagnati alla destra da un muro di pietre sormontato da una staccionata e da una rete verde. Alla sinistra, oltre un muretto,
continua il bosco.
Alla destra ci sono due case. Proseguiamo quasi in piano; alla sinistra, oltre alcuni giovani ulivi, una sterrata scorre parallela. Alla sinistra, poco più
in basso, vediamo l'uscita nord della Galleria Borbino della S.S. 36. Sempre alla sinistra vediamo una palina gialla del metanodotto. Alla destra ci sono la
"Gastronomia del Viandante" e una piccola statua raffigurante una Madonna con Bambino in una santella incassata nel muro
(m. 245).
Presso una semicurva verso destra ignoriamo una strada asfaltata che sale a destra. Alla sinistra c'è un parcheggio.
Allo stop di Via del Viandante ci immettiamo su Via per Novegolo che qui fa un tornante e proseguiamo diritto in discesa (m. 240).
Alla sinistra abbiamo una recinzione; alla destra delle case e un muro. Su di un cartello leggiamo "Benvenuti a Novegolo".
Percorriamo una curva verso sinistra lasciando alla destra Via Giordanoni e un'altra via più piccola.
Passiamo sotto alla S.S. 36.
Subito dopo giriamo a destra (m. 235).
Proseguiamo in leggera salita con il fondo acciottolato.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Alla sinistra vediamo orti e prati.
Camminiamo con una staccionata alla sinistra e un muro alla destra.
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo quasi in piano (m. 240).
Alla sinistra, oltre prati e case, vediamo il lago.
In lievissima salita raggiungiamo due tubi piegati a "Ո" dipinti di bianco e rosso che consentono il passaggio solo ai pedoni.
Proseguiamo su asfalto in lievissima discesa.
Ci immettiamo su Via per Linzanico. Un cartello marrone indica a sinistra in discesa: passeggiata lago, imbarcadero. Continuiamo diritto in leggera
salita (m. 240).
Poco dopo, quando la strada gira a destra, continuiamo diritto su fondo acciottolato. Vari cavi incrociano sopra di noi.
Lasciamo a sinistra un traliccio.
Continuiamo quasi in piano con una staccionata alla sinistra e un muro a secco alla destra oltre i quali ci sono due prati.
Superiamo altri due tubi piegati a "Ո". Transitiamo sotto a dei cavi.
Alla sinistra vediamo Mandello e le cime del Triangolo Lariano oltre il lago, davanti i monti Tremezzo e Crocione, alla destra la Grignetta.
Torniamo a passare sotto agli stessi cavi. Superiamo una semicurva verso destra.
Alla sinistra ci sono delle case recintate.
Lasciamo a destra Via al Selvetto.
Dopo pochi passi in leggera discesa arriviamo allo stop; lasciamo a sinistra Via Cattaneo in discesa e proseguiamo diritto con Via del Viandante in
lievissima salita (m. 240).
Continuiamo quasi in piano. Alla destra vediamo delle arnie nei prati. Alla sinistra, poco più in basso, ci sono delle case.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Davanti cominciamo a vedere la chiesa di San Giorgio.
La strada diventa un viottolo acciottolato con una siepe sul lato di sinistra.
Ignoriamo un sentiero a gradini che scende a sinistra. Pieghiamo leggermente a destra.
Percorriamo un'ampia semicurva verso sinistra con una rete verde alla sinistra e un muro di pietre a secco alla destra. In basso alla sinistra vediamo la
ferrovia.
Superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo in salita.
Con poca pendenza raggiungiamo la Chiesa di San Giorgio (m. 245). Passiamo accanto a tre panche in cemento accostate alla chiesa.
Scendendo sei gradini alla sinistra arriviamo davanti all'ingresso dove su di un cartello tra l'altro leggiamo: "Chiesa di San Giorgio di Crebbio.
Navata del secolo XIII con presbiterio del secolo XIV - XV. Ciclo di affreschi della seconda metà del secolo XV".
Ignorando due strade davanti a noi, giriamo a destra, passiamo accanto ad una fontana e riprendiamo a salire.
Percorriamo due curve sinistra-destra.
Lasciamo a destra uno slargo e continuiamo diritto, su cemento, tra due mura (quella a sinistra è sormontata da una rete).
Alla sinistra c'è una casa. Proseguiamo con una siepe alla sinistra e un muro alla destra (m. 270).
Davanti ad un cancello di legno percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo quasi in piano (m. 280).
Poco sotto alla sinistra vediamo un recinto con alcune pecore e un pollaio.
Davanti ad un cancello di ferro verde, superiamo una semicurva verso destra e proseguiamo con poca pendenza con un breve tratto su mulattiera.
Continuiamo su fondo acciottolato e presso un tornante destrorso trascuriamo un sentiero che prosegue diritto.
Alla sinistra c'è un prato.
Camminiamo tra due siepi. Alla sinistra, accanto ad un baitello, sventola il tricolore.
In salita superiamo una semicurva verso destra.
Ci immettiamo su di una sterrata e la seguiamo verso destra in lievissima salita (m. 290).
Alla sinistra, oltre una siepe, vediamo la S.S. 36.
Giriamo a sinistra e, su di un ponte, quasi in piano, attraversiamo la statale. Ci troviamo circa 200 metri a sud dei due benzinai ENI, uno per lato della S.S. 36.
In fondo al ponte giriamo a sinistra e proseguiamo su sterrato con un breve tratto in salita.
Continuiamo quasi in piano.
Poco dopo lasciamo la sterrata per prendere un sentiero segnalato che sale a destra.
Alla sinistra abbiamo una siepe a alla destra un muretto, oltre i quali ci sono i prati.
Passiamo sotto tre cavi. Dietro verso sinistra vediamo Mandello.
Percorriamo una curva verso sinistra in leggera salita, una verso destra quasi in piano e una verso sinistra con pochissima pendenza (m. 320).
Superiamo due semicurve destra-sinistra tra i prati (m. 325).
Transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione e con una curva verso destra ne aggiriamo un traliccio.
Continuiamo in salita su asfalto. Alla destra c'è il cimitero di Zana con un piccolo parcheggio e passiamo sotto altri cavi dell'alta tensione. Qui
lasciamo il Comune di Abbadia Lariana ed entriamo in quello di Mandello del Lario (m. 340).
Ci immettiamo su di un'altra strada e la seguiamo verso sinistra in leggera discesa con un muretto alla sinistra e un muro alla destra.
Ad una biforcazione lasciamo a sinistra la Strada per Maggiana e continuiamo diritto, quasi in piano, con Via Sant'Antonio (il cartello che la segnala
è poco più avanti) camminando sul marciapiede alla destra della strada.
Alla destra troviamo un parcheggio.
Tra le case superiamo una semicurva verso sinistra.
Lasciamo a destra Via Sant'Antonio e continuiamo diritto con il fondo acciottolato.
Alla sinistra vediamo un affresco semi cancellato dal tempo.
Attraversiamo Piazza San Rocco. Alla sinistra c'è la chiesa. Alla destra c'è la Contrada della Fontana.
Poco dopo la piazza, lasciamo la Strada per Molina che prosegue diritto e prendiamo alla destra Via Vittorio Veneto, una strada acciottolata.
Alla destra troviamo la Torre del Barbarossa. Su di un cartello leggiamo: "Torre di Maggiana (detta del Barbarossa). Torre di avvistamento a base
quadrata di origine medievale (X-XI sec). La tradizione vuole che nel 1158 vi abbia soggiornato l'imperatore Federico I il Barbarossa. Monofore e feritoie
si aprono sui muri a ogni lato. Terrazzo pensile dell'ultimo piano frutto di un rifacimento del XIX sec. Della decorazione ad affresco che un tempo
ornava i locali resistono alcuni lacerti rappresentanti trofei d'armi. Oggi è sede di eventi culturali e rievocazioni storiche".
Continuiamo diritto. Alla sinistra troviamo due panche di pietra.
Sul muro leggiamo: "Contrada Castello".
Verso la fine del paese ignoriamo una sterrata che prosegue diritto e prendiamo un viottolo in leggera salita alla destra all'inizio del quale due
segnali stradali indicano il divieto di transito ai veicoli e il limite di peso di 10 t (m. 345).
Camminiamo con una staccionata marrone alla sinistra e un muro alla destra.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Continuiamo su sterrato. Alla destra due tunnel conducono verso delle cantine.
Dopo una semicurva verso sinistra proseguiamo con prati alla sinistra e il bosco alla destra.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Dopo un breve tratto con il fondo in cemento continuiamo quasi in piano su sterrato.
Percorriamo una curva verso destra (m. 355).
Proseguiamo in leggera salita attorniati dai prati.
Con il fondo in cemento superiamo una semicurva verso destra.
Subito dopo giriamo a sinistra (segnavia Viandante) e proseguiamo con un sentiero (m. 370).
Alla sinistra vediamo in lontananza Mandello e il lago.
Proseguiamo in salita con il bosco solo alla destra.
Con poca pendenza entriamo nel bosco e riprendiamo a salire con dei rudimentali gradini di pietra (m. 380).
Continuiamo quasi in piano (m. 385).
All'esterno di una semicurva verso destra troviamo una panca realizzata segando un tronco.
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo quasi in piano e vediamo un bollo arancione su di una pietra in mezzo al sentiero che ora è più largo
(m. 390).
Presso una semicurva verso destra molto ampia, in mezzo al sentiero troviamo un'altra pietra con un bollo.
Alcune radici affiorano dal sentiero.
In leggera discesa superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 395).
Alla sinistra del sentiero vediamo un buco semiprotetto da pali orizzontali.
Percorriamo un tratto quasi in piano.
Saliamo sette gradini di legno e ne scendiamo due.
Continuiamo quasi in piano.
Percorriamo una curva verso sinistra e saliamo sette gradini di legno e di pietra.
Proseguiamo su sterrato in leggera salita.
In modo abbastanza ripido, saliamo dieci gradini di legno fissati da picchetti di ferro.
Continuiamo con altri cinque gradini di legno e alcuni rudimentali gradini di pietra.
All'esterno di un tornante destrorso ci sono delle protezioni.
Dopo pochi passi ci immettiamo su di un altro sentiero e lo seguiamo verso destra quasi in piano (m. 415).
Subito percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo in salita su mulattiera.
Poco dopo, ad una biforcazione teniamo la sinistra come indicato da bolli di color arancione e percorriamo un breve tratto con il sentiero incassato
nel terreno circostante (m. 420).
Superato un gradino, ignoriamo la deviazione alla destra e proseguiamo diritto (m. 425).
Presso una curva verso sinistra aggiriamo una pietra.
In leggera discesa percorriamo una curva verso destra.
Alla destra, oltre una rete, vediamo degli ulivi (m. 430).
Aggiriamo una pietra situata nel mezzo del sentiero.
In discesa, con una staccionata alla sinistra, passiamo sotto il cavo di una teleferica e superiamo una semicurva verso destra.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 415).
Continuiamo in salita con una staccionata di legno alla sinistra.
Proseguiamo quasi in piano.
Dopo un breve tratto con poca pendenza superiamo una semicurva verso destra.
Continuiamo quasi in piano ignorando un sentiero con gradini di legno che sale a destra.
Pochi passi in discesa tra gli orti e proseguiamo in leggera discesa.
Dopo una curva a sinistra continuiamo in discesa e dopo una verso destra in leggera discesa (m. 400).
Alla sinistra ci sono degli ulivi e in lontananza vediamo Mandello e il lago.
Il sentiero si immette su di una sterrata. Andiamo a destra, in leggera salita (m. 390).
Subito percorriamo una curva verso sinistra, tra due reti.
Raggiungiamo le prime case di Rongio e una piazza nella quale alla destra ci sono la chiesa, un lavatoio al coperto e due fontane con vasca. Accanto alla
chiesa, su di un cartello marrone leggiamo: "San Giacomo - Rongio. Documentata dal 1558 ma di fondazione più antica. Forma attuale frutto di
un intervento di abbellimento e restauro del 1903. Dal 1913 il fonte battesimale. All'interno, sull'altare di marmo policromo intarsiato (m. 1745), una
nicchia accoglie la statua del Santo in abiti vescovili. Sulla volta del presbiterio La cena in Emmaus. Nello spessore di un pilastro che divide il
presbiterio dalla navata, visibile affresco tardogotico raffigurante Madonna col Bambino con ramo di ulivo. Nella navata si apre la Cappella della
Madonna del Rosario con bella statua della vergine. Copertura della navata con volta a crociera a due campate. In controfacciata, in posizione
elevata, il coro."
In fondo alla piazza proseguono diritto due strette strade asfaltate; prendiamo quella alla sinistra in leggera discesa fra le case.
Continuiamo quasi in piano. Su di una targa leggiamo: "Contrada S. Abbondio". Ignoriamo una strada alla sinistra.
Poco dopo, in leggera salita, andiamo a sbucare in Piazza S. Antonio dove troviamo un parcheggio (m. 398). [Se andassimo a destra con Via Rossano
poco dopo troveremmo vari segnavia che indicano i seguenti sentieri: 14 verde (Rifugio Elisa - Buco di Grigna - Traversata alta), 18 verde (Gardata - Alpe
Cetra - Rifugio Bietti), 12 verde (Colonghei - Piani Resinelli - Rifugio Rosalba), 13 verde (Versarico - Rifugio Rosalba),
13 B blu (Zucco di Manavello)]. Noi invece attraversiamo la piazza e proseguiamo diritto scendendo otto gradini.
In basso giriamo a sinistra e ci immettiamo su di una strada asfaltata che poco dopo effettua un tornante destrorso. Ignoriamo una mulattiera che
prosegue diritto e seguiamo la strada che scende in modo abbastanza ripido.
Superiamo una semicurva verso sinistra. Alla sinistra c'è il guard-rail e alla destra un muro in cemento (m. 380).
In basso alla sinistra vediamo l'uscita sud delle Gallerie Somana della S.S. 36.
Dopo una curva verso sinistra continuiamo in leggera discesa (m. 365).
In alto alla destra riusciamo a scorgere in lontananza il Santuario dedicato a Santa Maria sopra Olcio.
Prima di una curva verso sinistra (alla sinistra vediamo il Ristorante Al Verde), giriamo a destra e prendiamo una sterrata in discesa nel bosco (m. 345).
Con un muro alla destra percorriamo una curva verso sinistra.
In leggera discesa superiamo una semicurva verso sinistra.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra, passiamo sotto dei cavi e ne aggiriamo il traliccio che li sostiene.
Dopo pochi passi in discesa lasciamo la sterrata e prendiamo un sentiero che scende a sinistra tra gli alberi, seguendo le indicazioni del Sentiero
del Viandante e del Sentiero della Memoria. Davanti vediamo in lontananza la Chiesa di Santa Maria sopra Olcio ai piedi del Sasso Cavallo e del
Sasso dei Carbonari (m. 330).
Subito percorriamo una curva verso destra e un tornante sinistrorso.
Dopo un tornante destrorso proseguiamo in leggera discesa (m. 325).
Scendiamo tre rudimentali gradini di pietra.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 315).
Continuiamo in leggera discesa, con una staccionata alla sinistra e scendendo tre gradini di legno.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra.
In modo abbastanza ripido scendiamo quattro gradini di legno, percorriamo un tornante sinistrorso con protezioni alla destra e scendiamo altri sette
gradini.
Raggiungiamo il Torrente Valle Meria, che in questo punto è stretto, e lo attraversiamo (m. 310).
Subito dopo riprendiamo a salire e percorriamo un tornante sinistrorso, seguito da uno destrorso con protezioni all'esterno.
Saliamo rudimentali gradini di pietra; alla destra ci accompagna una protezione con paletti di ferro che reggono un cavo.
Dopo un tornante sinistrorso saliamo dei gradini di legno, con protezioni alla sinistra.
Percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo con poca pendenza (m. 320).
Un rivolo attraversa il sentiero scorrendo sotto una pietra piatta.
In salita, superiamo una semicurva verso sinistra.
Saliamo cinque gradini di legno fissatati da picchetti.
Dopo altre due semicurve destra-sinistra, saliamo sedici gradini di legno e di pietra.
Presso un tornante sinistrorso ignoriamo un sentiero alla destra (m. 340).
Con poca pendenza superiamo una semicurva verso destra e riprendiamo a salire (m. 345).
Troviamo una pietra-termine nel mezzo del sentiero (m. 350).
Passiamo sotto ad un cavo; davanti, in alto, vediamo una casa; alla destra abbiamo un basso muretto di pietre a secco.
Presso una curva verso destra saliamo dei rudimentali gradini di pietra.
Ci immettiamo su di una sterrata (m. 365). I segnavia indicano a sinistra: Sentiero del Viandante, Sentiero 15 B verde per Somana
e Mandello; a destra c'è subito una biforcazione dove una stradina sale verso una proprietà privata mentre seguendo la sterrata principale il segnavia
15 B rosso indica i Sentieri del Fiume, del Tacc e del Venespul. Alla destra c'è anche un sentiero indicato dai segnavia dell'Itinerario
Didattico Naturalistico e del Sentiero "Resistenza 2" Itinerario della Memoria. Andiamo a sinistra in leggera salita.
Con protezioni alla sinistra percorriamo una semicurva verso destra e continuiamo in salita con il fondo in cemento. In basso vediamo l'uscita sud della
Galleria Somana della S.S. 36.
Trascuriamo dei gradini che salgono a destra verso un cancello.
Continuiamo quasi in piano tra due muri sormontati da reti metalliche (m. 375).
Proseguiamo in leggera discesa.
Un cartello indica dietro l'"Agriturismo La Selvaggia". Ignoriamo una strada agro-silvo-pastorale che retrocede verso destra in salita.
Continuiamo quasi in piano con protezioni dipinte di bianco e nero alla sinistra; case e recinzioni alla destra.
Percorriamo una curva verso sinistra.
Con poca pendenza arriviamo ad un bivio dove ci sono uno slargo e una cappellina contenente un affresco raffigurante una Madonna con Bambino
(m. 375).
I segnavia del Viandante indicano a destra e dietro.
Vari altri segnavia indicano:
- a destra con Via Strada di Sonvico: il sentiero 15 per Era, Rifugio Bietti, Rifugio Brioschi; il sentiero 17 per Calivazzo,
Bocchetta di Prada, Rifugio Bogani; Itinerario della Memoria.
- dietro con Via dell'Acqua Bianca: il sentiero 15 B per Era, Sentiero del Fiume; il sentiero 18 B per La Sirta, Gardata, Sentee del Tacc; il sentiero 18 C
per Era, Gardata, Sentee del Venespol; Itinerario Didattico Naturalistico.
Andiamo a destra, in salita, su asfalto.
Continuiamo con poca pendenza tra le case. Su di un muro leggiamo: "Contrada di Sonvico".
Alla destra troviamo una fontana e una lunga panca di pietra (m. 385).
Il Sentiero della Resistenza 2 si stacca alla destra. Continuiamo diritto.
La strada ora è più stretta e, in alto, notiamo che i tetti delle case quasi si toccano.
In leggera discesa superiamo due semicurve sinistra-destra.
Subito dopo troviamo una vecchia targa di pietra con la scritta: "Sonvico, Comune di Somana, Distretto di Lecco" e ignoriamo alla destra
Via S. Maria all'inizio della quale ci sono i segnavia 15-17 e Itinerario della Memoria Resistenza 2.
Continuiamo in discesa con un muretto in cemento alla sinistra e un muro alla destra.
Ad una biforcazione andiamo a destra, quasi in piano, con Strada San Bernardo (m. 380).
Poco dopo la strada si riduce a sentiero e procede con delle reti alla sinistra e un muro a secco alla destra.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Alla sinistra abbiamo dei prati; alla destra prati e alberi.
Transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione. Lasciamo a sinistra il cimitero di Somana.
Ci immettiamo su di una stradina asfaltata con la quale proseguiamo diritto.
All'esterno di una semicurva verso destra, una stanga chiude l'accesso ad una proprietà privata.
Raggiungiamo un incrocio e una cappella con degli affreschi che raffigurano: S. Eufemia, S. Bernardo, S. Benedetto e S. Eurosia. I segnavia indicano
- a destra: il Sentiero 15 per Era, Rif. Bietti, Rif. Brioschi, il Sentiero 17 per Calivazzo, Bocch. di Prada, Rif. Bogani, il Sentiero 17A per lo Zucco Sileggio;
- diritto: Sentiero del Viandante e Sentiero 17 C per Acqua del Gesso, Boc. di Verdascia, Saioli e Lierna;
- a sinistra: Sentiero 15 per Olcio.
Continuiamo diritto, quasi in piano, con la Strada dei Saioli.
Alla sinistra ci sono delle protezioni e in lontananza vediamo il lago; alla destra ci sono alcune case.
In leggera salita superiamo una semicurva verso sinistra.
Un sentiero sbarrato scende a sinistra; alla destra c'è un cancelletto di ferro. Continuiamo diritto.
Poco sotto alla sinistra vediamo alcuni baitelli.
Raggiungiamo uno slargo che precede una stanga chiusa. C'è anche un sentiero che prosegue diritto in leggera discesa. Noi continuiamo diritto su
asfalto (m. 405).
Troviamo dei segnali stradali che indicano: il limite di 10 t., un pericolo generico e il pericolo di caduta sassi.
Quasi in piano percorriamo due curve sinistra-destra con pareti di roccia alla destra (m. 435).
In basso vediamo i tetti di Olcio.
Transitiamo sotto due diverse linee di cavi dell'alta tensione. Ignoriamo un ripidissimo sentiero che scende a sinistra.
Poco dopo, seguiamo il segnavia 17 C che indica Saioli e Lierna in discesa a sinistra.
Troviamo alcuni bassi gradini lastricati e protezioni alla sinistra con paletti di ferro che reggono due cavi.
Continuiamo su sentiero sterrato, quasi in piano, tra gli alberi.
Scendiamo dei gradini lastricati.
Superiamo due semicurve destra-sinistra e torniamo a camminare quasi in piano su sentiero sterrato (m. 425).
Attraversiamo un piccolo canale artificiale camminando su di una grande grata.
Poco dopo, vediamo il canale scendere dalla destra e scorrere sotto ad un'altra grata.
Continuiamo in leggera discesa; alla destra ci sono degli ulivi.
Alla destra una stanga chiude l'accesso verso una sterrata che conduce in una proprietà privata. Proseguiamo diritto, in discesa, con una staccionata
alla sinistra e ulivi da entrambi i lati.
Troviamo due panche alla destra.
Alla sinistra c'è una cascina (m. 415).
Continuiamo con una mulattiera. Alla destra c'è il bosco. Alla sinistra ci sono dei prati e due case; sulla facciata della prima vediamo una
fontanella e l'insegna: "Baita del Pino".
Alla destra troviamo un baitello aperto con la targa: "Secondino Vicino". All'interno c'è una vasca con dell'acqua e un quadretto raffigurante la
Madonna.
Quasi in piano, su sterrato, percorriamo una curva verso sinistra e passando su di un ponticello di legno attraversiamo un ruscelletto. Alla sinistra
c'è un rudere (m. 400).
Proseguiamo in leggera salita con protezioni in legno alla sinistra.
Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso molto ampio; alla destra c'è un muretto di pietre.
Continuiamo in leggera salita.
Dei rudimentali gradini di pietra salgono alla destra verso un cancelletto oltre il quale ci sono degli ulivi (m. 410).
Un tubo che attraversa il percorso affiora dal terreno.
Un altro tubo, per un tratto vi scorre a lato.
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
Ad un bivio andiamo a sinistra, quasi in piano (m. 415).
Alla destra abbiamo un muro di pietre a secco; il tubo torna ad affiorare lungo la sterrata.
In leggera discesa percorriamo un'ampia curva verso destra.
Continuiamo in discesa tra prati e alberi. Vediamo un traliccio in uno slargo prativo alla sinistra.
Proseguiamo in leggera discesa. Troviamo una casa alla sinistra e una panca alla destra (m. 410).
Alla sinistra ci sono degli ulivi.
Camminando su pietre e cemento raggiungiamo un incrocio (m. 405). Alla sinistra c'è una fontana; alla destra ci sono una santella e una panchina. Su
un cartello a firma Elio leggiamo: "Sosta sul sentiero del viandante. Sosta viandante che qui il mondo è bello, un sorso bevi, posa il tuo fardello,
alla Madre di Dio volgi uno sguardo, poi riprendi il cammin, verso il traguardo!". I segnavia 17 C indicano, a destra: Acqua del Gesso, Bocc. di
Verdascia; a sinistra: Olcio; diritto: Lierna; dietro: Somana, Mandello. I segnavia del Sentiero del Viandante indicano davanti e dietro.
Continuiamo diritto, su cemento, in leggera discesa, inizialmente tra due muretti.
Proseguiamo con il bosco alla sinistra e un prato recintato alla destra.
Percorriamo un tratto con il fondo sterrato.
Ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra e continuiamo diritto in discesa con il fondo in cemento.
Poco più in basso, alla destra, vediamo la S.S. 36.
Giriamo a sinistra, con un cancello per lato, e continuiamo nel bosco scendendo in modo abbastanza ripido (m. 385).
Percorriamo una semicurva verso destra ignorando una sterrata che prosegue diritto (m. 375).
Poco dopo anche la nostra strada diventa sterrata e prosegue quasi in piano (m. 370).
Alla sinistra vediamo un traliccio dell'alta tensione; alla destra abbiamo una rete metallica.
Proseguiamo in leggera salita, lasciamo a sinistra un cancello e superiamo una semicurva verso destra.
In salita percorriamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo con poca pendenza (m. 380).
Alla destra vediamo un'area di sosta a lato della corsia in direzione sud della S.S. 36 (m. 385).
Alla sinistra troviamo l'"Agriturismo La Zia Berta".
Continuiamo in leggera discesa con una staccionata alla sinistra, una fila di alberi alla destra e un cavo che incrocia per due volte sopra di noi.
Camminiamo quasi in piano; alla sinistra c'è un cancello (m. 380).
Proseguiamo in leggera discesa con il bosco alla sinistra e una rete metallica alla destra.
Trascuriamo una sterrata che sale a sinistra.
Lasciamo il Comune di Mandello del Lario ed entriamo in quello di Lierna.
Ignoriamo un sentiero con il segnavia 75 che scende a sinistra e proseguiamo diritto.
Alla sinistra abbiamo una siepe; alla destra vediamo la S.S. 36.
Percorriamo una curva verso sinistra, proseguiamo in discesa e vediamo un segnavia 75 a bandierina.
Dalla sinistra rientra il sentiero (m. 360).
Proseguiamo in leggera discesa. Alla sinistra abbiamo un muretto sormontato da una rete; alla destra un baitello aperto e un prato recintato.
Presso una semicurva verso destra trascuriamo una stradina che continua diritto.
Ignoriamo una stradina che sale a destra. Alla sinistra c'è un cancello. Superiamo una semicurva verso destra (m. 355).
Continuiamo in discesa. In alto, davanti verso destra, vediamo in lontananza l'uscita sud della Galleria Sornico della S.S. 36.
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 340).
Proseguiamo in leggera discesa con un prato alla sinistra e un muro sormontato da una rete alla destra (m. 330).
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra all'interno della quale c'è una staccionata.
Superiamo tre semicurve sx-dx-sx in discesa e con il fondo in cemento.
Presso una curva verso destra ignoriamo una stradina che si stacca alla sinistra (m. 315).
Alla destra abbiamo una roccia obliqua.
Presso un bivio troviamo una croce alla sinistra e una fontana alla destra. Ignoriamo la stradina che sale a destra e continuiamo diritto su fondo
acciottolato (m. 310).
Alla destra c'è una casa gialla.
Percorriamo un tornante sinistrorso. Alla sinistra c'è una fontana con vasca. Con un ponte passiamo sopra al Torrente Valle Buria e incrociamo una
stradina. Continuiamo diritto in salita con Via San Michele, seguendo il segnavia 75 (m. 295).
Alla sinistra abbiamo un muretto in cemento e una fila di lampioni; alla destra un muretto di pietre.
Superiamo una semicurva verso sinistra. Dietro di noi è visibile un viadotto sulla S.S. 36.
Presso una semicurva verso destra passiamo tra l'Oratorio di S. Michele arcangelo e una casa (m. 300).
Raggiungiamo un quadrivio. Alla destra c'è una santella contenente un affresco che raffigura una Madonna con Bambino. I segnavia indicano, a destra
(segnavia 73): Predané, Val Onedo, Alpe di Lierna; dietro (segnavia 75): Saioli, Olcio, Somana. C'è anche una stradina che prosegue tra le case.
Continuiamo con Via San Michele (m. 305).
Camminiamo in lievissima discesa fra le case. Alla destra c'è una fontana.
In discesa passiamo sotto ad un portico. Un cartello informa coloro che procedono in senso inverso che sono arrivati a Sornico.
Oltre il portico troviamo un bivio e andiamo a sinistra in leggera discesa camminando sui sampietrini (m. 295).
Poco dopo raggiungiamo una piazzetta con un'aiuola nel mezzo e continuiamo verso destra quasi in piano. Una vecchia scritta informa che ci trovismo
nella Fraz. di Olcianico.
Raggiungiamo uno rotonda. Proseguiamo diritto, passando alla destra di una santella che contiene una statua della Madonna e infilandoci in un vicolo
che si chiama Via Chignola (m. 285).
Camminiamo con un fondo in cemento, tra due reti e con case e recinzioni da entrambi i lati.
Alla destra troviamo un traliccio. Sopra le nostre teste scorrono i cavi dell'alta tensione.
Continuiamo su sterrato.
Dopo pochi passi su cemento torniamo a camminare su sterrato.
Lasciamo a sinistra un altro traliccio dell'alta tensione.
Continuiamo in leggera discesa. Alla destra c'è una cabina color verde chiaro dietro la quale vediamo un grande palazzo (m. 280).
Con una rete alla sinistra superiamo una semicurva verso destra.
Proseguiamo con una siepe alla sinistra e un muretto a secco alla destra.
Ci immettiamo su Via Seminario, una strada asfaltata attorniata dagli alberi con la quale proseguiamo diritto in leggera discesa (nella direzione opposta
è chiusa da una stanga).
Al termine della via, giriamo a destra in Via Genico e proseguiamo in salita (m. 275).
Con protezioni alla sinistra, percorriamo una curva verso destra in leggera salita.
Presso una curva verso sinistra troviamo una fontana e ignoriamo Via Plinio il Giovane che prosegue diritto (m. 285). Vari segnavia indicano,
diritto con il segnavia 72 A: Sorgente Val Onedo; con il segnavia 72: Somasca, Alpe di Lierna, Val Onedo;
a sinistra con il segnavia 71: Mezzedo, Ortanella, Alpe di Lierna. Le targhe del Sentiero del Viandante lo segnalano a sinistra e dietro. Andiamo a sinistra
in leggera discesa.
Poco dopo la strada gira a destra mentre diritto proseguono due sterrate parallele. Le targhe del Sentiero del Viandante indicano sia diritto che a
destra. Proseguiamo diritto con la più a destra delle due sterrate, Via Bala (l'altra entra in una proprietà privata).
La sterrata si riduce a sentiero e continua in leggera salita.
Dopo una vecchia stalla proseguiamo in leggera discesa.
Alla sinistra ci sono gli alberi e alla destra un prato.
Scavalchiamo il Torrente Valle Villa che qui è solo un ruscelletto (m. 280).
Proseguiamo in leggera salita con rovi e prati alla sinistra e un muretto di pietre a secco alla destra.
Continuiamo quasi in piano; alla sinistra ci sono una vigna e un uliveto.
Ignoriamo alcuni gradini in cemento che salgono a destra in un prato. Continuiamo in leggera discesa.
Ad un bivio proseguiamo diritto.
Alla sinistra ci sono dei prati con alberi da frutta; alla destra un muretto a secco.
Superiamo una semicurva verso destra.
Continuiamo quasi in piano tra le case; il fondo è acciottolato.
Ci immettiamo su una strada asfaltata, Via Ciserino. Alla destra c'è una fontana. Andiamo a sinistra in discesa.
Camminiamo tra case e recinzioni.
Percorriamo due curve destra-sinistra; entrambe hanno una grata per lo scolo dell'acqua (m. 265).
Lasciamo a destra Via Regoledo (qui torneremo per riprendere il Sentiero del Viandante nella tappa successiva).
Sbuchiamo in uno slargo accanto ad un mosaico a firma L. Marzatico che raffigura S. Chatarinae. Un cartello informa che siamo in Loc. Giussana. Qui
troviamo anche due panche e una fontana. Proseguiamo verso sinistra, in leggera salita, con Via Manzoni (m. 245).
Camminiamo tra case e recinzioni.
Ignoriamo una stradina che scende a destra.
Alla sinistra c'è un piccolo parcheggio (m. 250).
Continuiamo in leggera discesa (m. 255).
Prendiamo un viottolo alla destra in lievissima discesa, all'inizio del quale un tubo giallo piegato a "Ո" impedisce il passaggio ai veicoli.
Lasciamo a destra un prato, proseguiamo tra due recinzioni (m. 245).
Dopo una curva verso sinistra, alla destra vediamo e raggiungiamo la stazione di Lierna (m. 225).
Prendiamo il treno delle 16.19 che in diciotto minuti ci riporta ad Abbadia Lariana (stazioni intermedie: Olcio e Mandello). Costo Euro 1.80 (anziani over 60 donne e over 65 uomini Euro 1.40).
Questo è il link per scaricare l'orario ferroviario:
https://trenord-europe-trenord-endpoint-prd.azureedge.net/fileadmin/contenuti/TRENORD/2-Linee_e_orari/Orario_ferroviario/ORARIO_IN_VIGORE/Q180_Orario_Trenord_in_vigore_dal_12.12.21_rev-85-94.pdf
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