Baita dal Vikingo

La Baita dal Vikingo è situata tra le case di Fordeccia, sulle pendici meridionali del Monte Berlinghera (m. 1930), nella parte alta del Lago di Como, con bella vista sul Sasso Manduino, sul Monte Legnone, sul lago e sui Piani di Spagna.
Dalla baita passa l'ultima tappa (n. 4 Peglio-Sorico) della Via dei Monti Lariani mentre dal vicino S. Bartolomeo (m. 1200) prende avvio la prima tappa dell'Alta Via del Lario.

Primo itinerario: in auto

Venendo da Milano o da Lecco con la SS 36, dopo il termine delle gallerie, percorriamo il grande raccordo ad anello seguendo le indicazioni per Chiavenna.
Alla rotonda del km. 97 lasciamo la SS 36 per prendere alla sinistra la SS 340dir.
Dopo il ponte sul Mera, la strada gira a sinistra e comincia a seguire a distanza il Lago di Como.
Passiamo per Sorico e raggiungiamo Gera Lario.

In alternativa venendo da Como percorriamo dapprima la SS 340 e poi la SS 340dir sempre seguendo il lago fino a Gera Lario.

Al km. 23.7 lasciamo la SS 340dir per imboccare la SP 1 (che inizialmente si chiama anche Via Montemezzo e poi diventa Via Provinciale).
A Montemezzo (al km. 3 della SP 1) troviamo un bivio. Lasciamo a sinistra la provinciale (che diventa Via ai Monti e sale al Rifugio Dalco) e proseguiamo verso destra per: Fabbrico, Bugiallo, Fordeccia e San Bartolomeo. La strada è stretta ma è sempre asfaltata.
Giunti a Fordeccia troviamo la Baita dal Vikingo alla sinistra e uno spazio per parcheggiare dall'altro lato.
Da Gera Lario alla baita abbiamo percorso circa dieci chilometri.

Secondo itinerario: da Sorico

Venendo da Milano o da Lecco con la SS 36, dopo il termine delle gallerie, percorriamo il grande raccordo ad anello seguendo le indicazioni per Chiavenna.
Alla rotonda del km. 97 lasciamo la SS 36 per prendere alla sinistra la SS 340dir.
Dopo il ponte sul Mera, la strada gira a sinistra e comincia a seguire a distanza il Lago di Como.
Il primo paese che incontriamo è Sorico dove, al km 25, lasciamo la macchina nel grande parcheggio di Piazza Cesare Battisti che troviamo alla sinistra.

In alternativa, venendo da Como percorriamo dapprima la SS340 e poi la SS340dir seguendo il lago.
Dopo Gera Lario, arriviamo a Sorico. In questo caso troviamo alla destra il parcheggio di Piazza Battisti.

In questo parcheggio, al sabato e nei giorni festivi del periodo aprile-settembre, dalle ore 8 alle 20 la sosta è consentita solo per due ore.

Attraversiamo la strada sulle strisce pedonali e giriamo a destra immettendoci su di una stradina con l'asfalto rossastro che, quasi in piano, segue parallela la statale (m. 210).
Troviamo un cartellone che parla del Percorso Storico San Miro. Alcuni segnavia indicano: Chiesa di S. Miro a ore 0.20, Dascio a ore 1.40, Via dei Monti Lariani. Altri segnavia, per MTB, su fondo marrone, indicano: Ponte del Passo km. 2.3, Dascio km. 4.3. La bianca chiesa di San Miro è già visibile davanti, in alto, leggermente verso destra.
Camminiamo in leggera salita.
Vediamo il primo segnavia rosso-bianco-rosso. Questi segnavia, a volte con l'aggiunta del n. 4, ci accompagneranno lungo tutto il cammino.

Superiamo il ponte sul Torrente Sorico (m. 215).
Prendiamo la stradina acciottolata che, quasi in piano, piega a sinistra tra le case.
Poco dopo, attraversiamo anche il ponticello sul Torrente San Miro e troviamo dei segnavia che indicano, a sinistra: San Miro; diritto: Ponte del Passo e Dascio. Proseguiamo verso sinistra in salita su una mulattiera con bassi gradini, all'incirca uno ogni metro.
Lasciamo subito a sinistra una tettoia.
Continuiamo con recinzioni metalliche alla sinistra e un muro alla destra.

All'esterno di una curva verso destra, sotto ad un masso, troviamo una minuscola cappella all'interno della quale vediamo la scritta: "Qui morì San Miro". Alla destra invece c'è la "Torre Nuova" (m. 235).
Subito percorriamo una curva verso sinistra.
Proseguiamo accompagnati alla destra, dapprima da una staccionata di protezione e poi da un muretto sormontato da una rete.

Con vista sulla Cascata di S. Miro, passiamo su di una grata e proseguiamo con una curva verso destra (m. 250).
Presso un tornante sinistrorso molto ampio possiamo ammirare alla destra il Lario e il Monte Legnone.
Continuiamo nel bosco con la mulattiera incassata tra due muretti.

Arriviamo ad un bivio (m. 270). I segnavia indicano, a destra: Chiesa S. Miro a ore 0.10, Dascio a ore 1.20, Via dei Monti Lariani; a sinistra: Vallate a ore 0.05, Piazzo a ore 0.10. Andiamo a destra in leggera salita.
Alla sinistra ci accompagna un muro.
Attraversiamo un ruscello camminando sopra delle pietre. Continuiamo in salita.
Davanti ad una cascatella percorriamo un tornante sinistrorso subito seguito da uno destrorso (m. 285).

In uno slargo alla destra troviamo una cappella, con scritte latine, che contiene una fonte. C'è anche una panchina (m. 290).
Presso una curva verso sinistra, camminando sopra delle pietre piatte, attraversiamo il rivolo che poco sotto origina la cascatella.
Alla sinistra c'è una vecchia casa abbandonata. In alto, alla destra, vediamo la chiesa di S. Miro. Alla sinistra, accanto ad un basso muretto, scorre il rivolo.
Prima di un tornante destrorso, ai piedi di un castagno, troviamo la sorgente del rivolo e una vaschetta (m. 310).
Continuiamo con protezioni alla destra.

Poco prima di raggiungere la chiesa, su di un cartello leggiamo: "Legata alla leggenda dell'eremita Miro, che da Canzo sarebbe giunto in alto Lario stendendo il suo mantello sulle acque del lago, la chiesa venne ricostruita nel 1452 e nell'anno seguente dedicata a san Miro. Nell'interno a tre navate, in parte coperte da volte in muratura e in parte a tetto in vista, sono affreschi di Sigismondo De Magistris (1526), altri del XVI secolo e una tela del Fiammenghino (1615)".
Passati sotto ad un arco, alla sinistra troviamo la chiesa e il cimitero. Molto bello il panorama sul Mera che entra nel Lario e sui monti (m. 320).
Fiancheggiando la chiesa la aggiriamo. Alla destra c'è un muretto.
Passiamo accanto al campanile e dietro al cimitero. Troviamo una fontanella. Alla destra ci sono una bandiera e alcune panchine.

Con minima pendenza percorriamo una curva verso destra. Alla sinistra c'è una casa recintata da una siepe.
Con una curva a sinistra la aggiriamo passando davanti al cancello. Alla destra c'è uno slargo con un tavolo, panche e una panchina in cemento.
Continuiamo in salita nel bosco.
Transitiamo sotto tre cavi dell'alta tensione.
Proseguiamo tra muretti a secco.

Raggiungiamo tre vecchie baite, che troviamo alla destra, e un bivio. I segnavia indicano: Corzone 360 m; con un tornante sinistrorso: Gaggiolo a ore 0.05, Vallate a ore 0.15, Piazzo a ore 0.20. Continuiamo diritto.
Dopo alcuni passi, davanti ad un cancello oltre il quale vediamo delle arnie, troviamo un altro bivio dove i segnavia indicano, a sinistra in salita: Via dei Monti Lariani, Peledo a ore 1.15, S. Bartolomeo a ore 2.30; diritto quasi in piano: Dascio a ore 1.10, Albonico a ore 1.50, S. Fedelino a ore 3.30; dietro: Chiesa di S. Miro a ore 0.05, Sorico a ore 0.25. Andiamo a sinistra con un sentiero incassato tra alcune pietre.
Percorriamo un tratto abbastanza ripido (m. 380).

Ad un bivio, il segnavia 4 a bandierina indica verso sinistra mentre una freccia rossa indica verso destra. Proseguiamo verso sinistra. La pendenza è lieve.
Attraversiamo una zona con vari massi tra i quali, alla destra, è stato collocato un quadretto raffigurante la Madonna di Lourdes.
Continuiamo nel bosco.
Dopo un tornante destrorso riprendiamo a salire (m. 395).
Subito percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da un tornante destrorso presso il quale vediamo un segnavia bianco-rosso ricurvo.
Proseguiamo con altri due tornanti sinistra-destra aggirando un albero, oppure possiamo passargli alla destra.
Su alcuni massi vediamo del muschio.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra aggirando una roccetta che affiora dal terreno.
Subito il sentiero si divide per aggirare un albero. Il segnavia 4 indica verso sinistra, comunque le due tracce, fatti alcuni passi, si ricompongono (m. 420). Vediamo un altro segnavia 4.
Nuovamente il sentiero si divide per aggirare altri alberi (m. 430).
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 445).

Alla sinistra vediamo due vecchi baitelli a circa trenta metri di distanza e più avanti alcune case (m. 450).
Troviamo il segnavia 4 e percorriamo una curva verso sinistra, quasi in piano, aggirando i due baitelli situati in un prato con vista sul lago.
Continuiamo nel bosco.
Alla sinistra vediamo dei terrazzamenti.

Raggiungiamo le case di Selle; alcune mostrano i segni del tempo, altre sono state restaurate e generalmente dipinte di bianco. C'è anche una fontana con una vasca in pietra (m. 465). Quasi in piano passiamo tra le case. Troviamo il segnavia 4 e un cartellino giallo con la scritta "Selle" e ci immettiamo sulla strada asfaltata che sale da Gera Lario.
Poco dopo troviamo dei segnavia che indicano, a destra: Via Motta, Peledo, Via dei Monti Lariani; diritto seguendo l'asfalto: Dolo a ore 0.10, Montemezzo a ore 1. Lasciamo la strada asfaltata e andiamo a destra tra le case.
Passiamo sotto ad un portico e riprendiamo il sentiero. Qui ci sono vari segnavia di colore rosso-bianco-rosso.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra ci sono dei prati e una veduta sul lago.
Alla destra, per un tratto, ci accompagna una recinzione.

Superiamo una semicurva verso destra e rientriamo nel bosco (m. 475).
Continuiamo in salita, tra due muretti a secco.
Percorriamo una curva verso destra (m. 485).
Aggiriamo un masso situato nel mezzo del sentiero.
Superiamo una semicurva verso destra.

Attorniate da prati, alla sinistra troviamo una stalla e una casa bianca mentre alla destra c'è una legnaia (m. 500).
Subito ci immettiamo su di una sterrata e proseguiamo diritto.
Un ruscelletto scorre sotto alla stradina.

Dopo pochi passi lasciamo la sterrata e, come indicato dal segnavia 4 accanto ad un grande castagno e ad un rudere, prendiamo il sentiero che si stacca alla destra (m. 505).
Alla destra scorre un ruscello e, oltre una rete di recinzione, vediamo due case.
Seguendo una freccia bianca e un segnavia a bandierina rosso-bianco-rosso guadiamo il ruscello verso destra (m. 515).
Continuiamo in leggera salita con la rete di recinzione alla destra.
Davanti ad un cancello giriamo a sinistra e proseguiamo in salita.
Lasciamo a sinistra un rudere.
Terminata la rete di recinzione continuiamo nel bosco (m. 525).
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
La pendenza aumenta.

Troviamo dei muretti terrazzati e percorriamo due curve sinistra-destra (m. 545).
Per un tratto gli alberi sono radi e possiamo vedere il lago alla destra (m. 565).
Continuiamo con poca pendenza. Lasciamo a sinistra un piccolo slargo.
Superiamo una zona infangata dall'acqua di un rivolo che attraversa il sentiero (m. 570).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Su di un masso, una freccia con due punte indica le due direzioni (m. 575).
 
Sul tronco di una betulla c'è il segnavia 4 (m. 580).
Continuiamo tra radi alberi. Alla destra vediamo il Legnone. Alla sinistra c'è una vecchia baita tra gli alberi (m. 595).
Superiamo una curva verso sinistra. Quasi in piano ne percorriamo una verso destra lasciando a sinistra un grande masso.
Proseguiamo con poca pendenza.
Alla sinistra vediamo una baita diroccata (m. 605).

In salita raggiungiamo due vecchie baite che troviamo alla sinistra del sentiero. La prima è aperta e può essere un buon riparo in caso di un acquazzone. Su di un albero vediamo il segnavia 4. Dalla destra arriva un sentiero quasi in piano. Giriamo a sinistra, passiamo tra le due baite e subito troviamo un altro segnavia 4 (m. 615).
Un rivolo bagna il sentiero.
Subito percorriamo un tornante destrorso.
In leggera salita attraversiamo un bosco di betulle. Su di un albero vediamo il segnavia 4 (m. 635).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 650).

Presso un tronco rinsecchito, sul quale vediamo il segnavia 4, giriamo a sinistra.
Alla destra abbiamo una parete di roccia.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 670).
Saliamo alcuni gradini di pietra.
Raggiungiamo un piccolo pianoro dove teniamo la sinistra, quasi in piano.

Lasciamo una roccia alla sinistra e troviamo una biforcazione. Possiamo tenere la destra quasi in piano, oppure la sinistra dapprima in leggera discesa e poi in leggera salita. Dopo una ventina di metri i due sentieri si riuniscono accanto ad un masso con il segnavia a bandierina (m. 675).
Proseguiamo con poca pendenza.

Passiamo sotto al ramo di un albero (con il segnavia 4) che si sporge sul sentiero poco sopra le nostre teste.
Poco dopo, un altro sentiero, che proviene da dietro-sinistra, si immette nel nostro (m. 680).
Troviamo alcuni massi isolati.
Presso una curva verso sinistra vediamo un ometto (m. 690).
Quasi in piano percorriamo un ampio tornante sinistrorso.
Subito dopo raggiungiamo una radura con due baite ristrutturate (m. 705).

Pochi passi più avanti incrociamo una sterrata. I segnavia, su fondo marrone, per MTB, indicano a sinistra: Piazzo km. 2.4, Sorico km. 3.1, Gera Lario km. 4.3. Proseguiamo diritto su di una sterrata.
Con poca pendenza, transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione.
Lasciamo a sinistra una vecchia baita in cattive condizioni.

Davanti abbiamo due case e un baitello, allineati davanti a noi. Con il fondo in cemento raggiungiamo la prima casa davanti alla quale troviamo un tavolo di pietra.
Superiamo una griglia per lo scolo dell'acqua e passiamo tra prima e la seconda casa (m. 725). Dietro si erge il Legnone.
Continuiamo quasi in piano con una sterrata tra le betulle.

Poco dopo, seguendo il segnavia 4, lasciamo la sterrata per prendere un sentiero che si stacca alla sinistra, in leggera salita.
Attraversiamo una selletta tra le rocce e continuiamo in leggera discesa.

Alla sinistra vediamo due case, un rudere e una fontana con vasca in cemento. Siamo a Selvedo (m. 745).
Poco dopo, il segnavia 4 sul tronco di un albero, ci invita a piegare a destra.
Troviamo un altro segnavia 4 e scavalchiamo un rivolo.
Proseguiamo in salita con una sterrata, infangata dall'acqua del rivolo fino ad un'ampia curva verso sinistra (m. 755).
Subito percorriamo un tornante destrorso, seguito da uno sinistrorso presso il quale dalla destra arriva un'altra sterrata (m. 765).
Ora alla destra ci accompagnano dei pali metallici che sorreggono un cavo.
Per un tratto alla destra abbiamo un muretto di pietre a secco.
In salita percorriamo un tratto asfaltato.
Presso una curva verso destra torniamo a camminare su sterrato. Alla sinistra, un ruscelletto sgorga da un tubo.

Con poca pendenza arriviamo a Peledo (m. 780). Lasciamo a sinistra le prime due case. Un cartello indica dietro la Via dei Monti Lariani.
Poco dopo ci immettiamo su di una sterrata. Davanti, più in alto, vediamo il nucleo principale del piccolo borgo. I segnavia indicano, a destra: Via dei Monti Lariani; a sinistra: Bugiallo a ore 0.30, S. Bartolomeo a ore 1.10, Sorico a ore 1.25; dietro: Via dei Monti Lariani, Chiesa di San Miro a 1.05. I segnavia, su fondo marrone, per MTB, indicano dietro: Piazzo km. 3.2, Sorico km. 3.9, Gera Lario km. 5.1. Andiamo a destra, quasi in piano, come indicato anche dal segnavia 4 sul tronco di un albero.

Ad un bivio, seguendo i bolli, lasciamo la sterrata che prosegue diritto e ne prendiamo un'altra in salita verso sinistra (m. 785).
Davanti ad una casa, la sterrata gira a destra (m. 795).
Con poca pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra.
Riprendiamo a salire (m. 805).
Passiamo tra due grandi castagni. Su quello alla destra c'è il segnavia 4 (m. 820).
Gli alberi sono sempre radi.

In leggera salita raggiungiamo le case di Pozzi, tutte allineate alla nostra sinistra con la facciata rivolta al sole (m. 845). Passiamo accanto a due altalene. Bello il panorama alla destra verso il gruppo del Sasso Manduino.
Alla fine del piccolo borgo troviamo una fontana con l'acqua che esce da un canalino e cade in una vasca di pietra.

Accanto alla fontana, una freccia rossa indica un sentiero che inizia quasi in piano alla sinistra della sterrata la quale invece prosegue in leggera discesa. Prendiamo il sentiero.
Passiamo davanti ad un baitello.
Superiamo una semicurva verso sinistra e riprendiamo a salire.

Troviamo il segnavia 4. Ci immettiamo su di una sterrata e continuiamo verso sinistra in salita (m. 860).
Subito percorriamo un tornante destrorso come indicato del segnavia 4, ignorando un'altra sterrata che prosegue diritto.
In basso alla destra vediamo il Lago di Mezzola.

Lasciamo a sinistra una baita e un garage in lamiera (m. 875).
Un torrente, che troviamo asciutto, attraversa la sterrata dentro una cunetta in cemento e pietre.
Proseguiamo in leggera discesa.
Alla sinistra troviamo una fontana con vasca in cemento.
Dopo pochi passi raggiungiamo una casa (m. 875).
Proseguiamo in discesa. Vediamo il segnavia 4.

Ad un bivio, una sterrata prosegue verso sinistra in salita e l'altra verso destra in discesa. Un segnavia bianco-rosso ricurvo ci indirizza verso sinistra (m. 860).
Continuiamo con poca pendenza.
Un rivolo attraversa la strada.
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo in leggera salita (m. 865). Un ruscello attraversa la strada.

Troviamo una bandiera alla destra e subito dopo una casa alla sinistra davanti alla quale ci sono un tavolo in pietra, due panche e un rubinetto sotto al quale c'è una vasca scavata nella pietra. Su di un cartello leggiamo: "Cascina Gaia". Di fronte alla casa, bello il panorama che ci mostra il gruppo del Sasso Manduino e il Lago di Mezzola (m. 870). Continuiamo in leggera salita. Attraversiamo un ruscelletto (m. 875).
Percorriamo un breve tratto in salita su fondo roccioso.

Quasi in piano, tra le betulle, percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 885).
Vediamo il segnavia 4 su di un grande castagno.
Dopo pochi passi quasi in piano continuiamo con poca pendenza. Alla destra, tra gli alberi vediamo una grande casa. Un ruscello attraversa il sentiero.

In salita, percorriamo una curva verso sinistra e sbuchiamo in una radura con un masso nel mezzo (m. 900).
Davanti vediamo una vecchia stalla. Con due tornanti sinistra-destra la raggiungiamo.
Saliamo in modo abbastanza ripido alla sinistra della stalla con il sentiero bagnato da un rivolo.
Aggiriamo la stalla e proseguiamo verso destra seguendo tracce di sentiero e qualche bollo rosso-bianco-rosso.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 930).
Subito dopo, in modo abbastanza ripido, percorriamo un tornante destrorso e una curva verso sinistra.
Continuiamo in salita tra rade betulle (m. 935).
Superiamo una semicurva verso destra.
Percorriamo una curva verso sinistra seguita da un tornante destrorso (m. 950).
Dopo un breve tratto con poca pendenza, in salita percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 955) seguito da un tornante destrorso.
Superiamo un breve tratto in leggera salita (m. 965).
Dopo un tratto abbastanza ripido, con minore pendenza percorriamo una curva verso destra.

Raggiungiamo due vecchie stalle e una fontana con vasca di pietra. Su un cartellino giallo leggiamo: "Sass Olt 950". Vediamo il segnavia 4 su di un albero (m. 985).
Passiamo davanti alle due stalle, percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo con una sterrata.
Attraversiamo un boschetto di betulle (m. 995).
Raggiungiamo una casa, recintata da un muro sormontato da una rete. La lasciamo alla destra (m. 1005).
Dopo un tratto in leggera discesa proseguiamo in leggera salita.

Alla destra troviamo un baitello con un cartellino giallo sul quale leggiamo: "Colorina" e le prime case del piccolo alpeggio (m. 1015).
Poco dopo alla sinistra della sterrata c'è un'altra casa. Continuiamo tra rade betulle.
Troviamo una casa alla sinistra e un baitello alla destra (m. 1020).
Per una trentina di metri il fondo stradale è coperto dal cemento.
Proseguiamo su sterrato, dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa (m. 1025). Alla sinistra vediamo il Legnone e il Legnoncino.
Torniamo a salire con un tratto asfaltato.
In alto a destra vediamo la bandiera e la baita della "Tana del Lupo".

Quando l'asfalto termina e riprende lo sterrato (m. 1030), troviamo dei segnavia che indicano, davanti e dietro: Via dei Monti Lariani; davanti: Fordeccia a ore 0.20, S. Bartolomeo a ore 0.40; con un sentiero che scende a sinistra: Peledo a ore 0.20, Bugiallo a ore 1, Sorico a ore 1.55.
Ignoriamo una stradina che si abbassa a sinistra verso una casa.

Lasciamo a destra la sterrata che, passando accanto ad una fontana con vasca, conduce alla Tana del Lupo visibile poco più avanti. Tre cartelli segnalano a destra: La Tana del Lupo, Percorso Vita, Ag. Giacomino. Continuiamo diritto (m. 1040).
Subito dopo troviamo tre case alla destra e delle protezioni alla sinistra della strada.
Proseguiamo con poca pendenza.
Entriamo in un rado bosco di betulle (m. 1050).
Dopo un tratto asfaltato (m. 1060), continuiamo con il fondo in cemento.

Alcune semicurve appena accennate precedono un tornante destrorso presso il quale trascuriamo un sentierino che prosegue diritto (m. 1075).
Dopo una semicurva verso destra percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1085).
In alto a destra vediamo alcune case.
Continuiamo in salita. Sul lato destro della strada ci sono due case (m. 1095).
Passiamo tra un orto recintato alla sinistra e una casa alla destra.
Proseguiamo quasi in piano con un muretto di pietre alla destra.

Ci immettiamo sulla carrozzabile asfaltata che sale da Gera Lario passando per Bugiallo (m. 1105). I segnavia indicano, a destra: S. Bartolomeo a ore 0.25, Alta Via del Lario; dietro: Peledo a ore 0.35, Chiesa di S. Miro a ore 1.40, Via dei Monti Lariani; davanti: Bugiallo a ore 1.35, Sorico a ore 2.25, Via dei Monti Lariani. Continuiamo diritto, in leggera discesa, tra le case di Fordeccia.
Alla destra troviamo la "Baita dal Vichingo" (m. 1100).

Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. 925 -35 - Distanza: km. 8.4
Data escursione: febbraio 2021

Terzo itinerario: da Bugiallo

Venendo da Milano o da Lecco con la SS 36, dopo il termine delle gallerie, percorriamo il grande raccordo ad anello seguendo le indicazioni per Chiavenna.
Alla rotonda del km. 97 lasciamo la SS 36 per prendere alla sinistra la SS 340dir.
Dopo il ponte sul Mera, la strada gira a sinistra e comincia a seguire a distanza il Lago di Como.
Passiamo per Sorico e raggiungiamo Gera Lario.

In alternativa venendo da Como percorriamo dapprima la SS 340 e poi la SS 340dir sempre seguendo il lago fino a Gera Lario.

Al km. 23.7 lasciamo la SS 340dir per imboccare la SP 1 (che inizialmente si chiama anche Via Montemezzo e poi diventa Via Provinciale).
A Montemezzo (al km. 3 della SP 1) troviamo un bivio. Lasciamo a sinistra la provinciale (che diventa Via ai Monti e sale al Rifugio Dalco) e proseguiamo verso destra per: Fabbrico, Bugiallo, Fordeccia e San Bartolomeo. La strada è stretta ma è sempre asfaltata.

Poco prima di arrivare a Bugiallo vediamo in basso a sinistra la Chiesa di San Giovanni Battista risalente alla metà del XVI secolo.
Raggiunto il piccolo borgo lasciamo la strada asfaltata, che prosegue con un tornante destrorso, e parcheggiamo all'inizio dell'abitato, nella Piazza Giovanni B. con bella vista sul Legnone e sulla parte alta del Lago di Como (m. 645). I segnavia indicano: Bugiallo m. 625; davanti attraversando il paese: S. Bartolomeo a ore 2.10, Peledo a ore 0.35, Via dei Monti Lariani; dietro scendendo verso la Chiesa di San Giovanni Battista: Dolo a ore 0.25, Montemezzo a ore 0.45, Sorico a ore 0.55.

Prendiamo la mulattiera che inizia alla destra subito dopo un bar. Con poca pendenza ci addentriamo tra le vecchie case, alcune ristrutturate e altre lasciate al loro destino.
Raggiungiamo un incrocio dove troviamo l'Oratorio di San Gaetano e una vasca-lavatoio (m. 650). I segnavia indicano, dietro: Dolo a ore 0.25, Montemezzo a ore 0.45, Sorico a ore 0.55; verso destra: Peledo a ore 0.35, Via dei Monti Lariani; diritto: S. Bartolomeo a ore 2.10; a sinistra si torna al parcheggio. Proseguiamo diritto in salita passando tra la chiesetta e il lavatoio.
Alla sinistra vediamo un affresco raffigurante la deposizione di Gesù dalla Croce.
Proseguiamo con poca pendenza infilandoci in un vicoletto (m. 660).
Ad un bivio giriamo a destra e subito dopo a sinistra. La pavimentazione è formata da piastrelle in cemento.
Lasciamo a destra una fontana.

Al termine del borgo troviamo alla sinistra una balconata con bella vista panoramica sul lago. Ignoriamo un sentiero che scende e proseguiamo con una sterrata (m. 670).
Troviamo delle costruzioni in legno: baite, stalle e garages.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 675) e proseguiamo in modo abbastanza ripido, con il fondo in cemento, attorniati da castagni.

Ci immettiamo sulla strada asfaltata e la seguiamo verso sinistra in leggera salita (m. 695).
Dopo pochi passi, quando la strada effettua un tornante destrorso, già la lasciamo per proseguire diritto con una sterrata segnalata da un bollo rosso-bianco-rosso.
In salita raggiungiamo un ruscello che attraversa la strada. Alla destra c'è un muro in cemento (m. 705).
Scavalcato il ruscello troviamo una biforcazione. Ignoriamo la stradina quasi in piano alla sinistra e prendiamo il sentiero in salita segnalato dal bollo rosso-bianco-rosso. Questi segnavia ci accompagneranno per buona parte del nostro cammino.
Continuiamo in modo abbastanza ripido tra gli alberi, trascurando un altro sentiero che si stacca alla sinistra.
Percorriamo una serpentina destra-sinistra (m. 720).
Attraversiamo una zona con molte ginestre.

Percorriamo un tornante destrorso (m. 735) seguito da un tornante sinistrorso molto ampio (m. 740) tra castagni a qualche betulla.
Continuiamo con due tornanti destra-sinistra (m. 755).
Dopo una curva verso destra, lasciamo a sinistra un masso (m. 760).
Percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 765).
Continuiamo con poca pendenza tra castagni e betulle.

In salita raggiungiamo una fontanella con vasca in cemento.
Subito dopo lasciamo a sinistra una vecchia stalla; altre le vediamo più lontano tra gli alberi. Su un cartello rivolto ai cacciatori leggiamo: "Zona divieto segugio e caccia alla lepre" (m. 790).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 800).
Percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 815).

Raggiungiamo una vecchia stalla diroccata davanti alla quale passa una sterrata che procede verso sinistra in leggera salita e verso destra in leggera discesa. Andiamo a sinistra.
In salita raggiungiamo un'altra vecchia stalla-fienile (m. 840).
Continuiamo con una curva verso sinistra seguita da un ampio tornante destrorso.

Con poca pendenza percorriamo una curva verso sinistra all'esterno della quale c'è un rudere mentre all'interno ci sono un masso e, più lontano, un baitello.
Riprendiamo a salire passando accanto ad alcuni castagni secolari. Anche alla destra vediamo delle vecchie stalle diroccate.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 870).

Camminando su una passerella di legno attraversiamo un rivolo che infanga il terreno (m. 880).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
All'esterno di un tornante destrorso ci sono due stalle attaccate tra loro. Subito dopo con un tornante sinistrorso le aggiriamo.
Percorriamo pochi ripidi passi e proseguiamo in salita (m. 895).
In alto a destra riusciamo a scorgere una baita tra gli alberi (m. 915).
Con un passo in discesa e uno in salita superiamo un rivolo che troviamo asciutto.
Dopo alcuni metri in leggera discesa, tramite una passerella di legno superiamo un altro rivolo che infanga il terreno.
Continuiamo in leggera salita. Alla sinistra troviamo il tronco di una betulla collocato raso terra a lato del sentiero (m. 920).

All'esterno di una curva verso destra troviamo un baitello in cemento, con la cler di ferro, dentro il quale sentiamo scorrere dell'acqua (m. 925).
Proseguiamo in salita.
Percorriamo una curva a destra presso la quale alla sinistra vediamo una vecchia baita.

Dopo un breve tratto in leggera salita, all'esterno di un tornante sinistrorso troviamo la "Baita 4 Ciliegi" (m. 930).
Proseguiamo in salita.

Ci immettiamo su di una sterrata. Un cartello indica a sinistra Sensone (dove ci sono lo chalet Sensone e alcune case attualmente in costruzione). Andiamo a destra, in leggera salita (m. 940).
Poco dopo troviamo una biforcazione. Ignoriamo la strada alla sinistra che sale verso una proprietà privata (in alto, vediamo una casa e una casetta di legno su di un albero) e proseguiamo verso destra come segnalato da un cartellino giallo che indica S. Bartolomeo.
Alla sinistra ci accompagna un muro a secco.

Ritroviamo il sentiero ufficiale, marcato con i bolli di colore rosso-bianco-rosso, che riparte alla sinistra in salita (m. 950). Possiamo seguirlo ma possiamo anche continuare diritto con la sterrata.

a) a sinistra con il sentiero.
Ci sono due accessi al sentiero, a pochi metri di distanza l'uno dall'altro; il secondo è meno ripido.
Dopo pochi passi raggiungiamo il primo di una serie di pali in metallo che sorreggono un cavo. Su tutti quanti questi pali è stato dipinto un segnavia a bandierina.
Continuiamo verso destra dapprima con poca pendenza e poi in salita. Davanti vediamo un rudere.

Raggiungiamo uno slargo nel quale si immette anche un sentiero che arriva parallelo alla nostra sinistra. Prendiamo invece un altro sentiero che gira a sinistra ad angolo retto e inizia a salire nel bosco in modo abbastanza ripido (m. 960).
Dopo una curva verso destra proseguiamo con poca pendenza (m. 975).
Lasciamo a sinistra un palo in metallo con i bolli (m. 980).
Continuiamo quasi in piano. Per un tratto alla sinistra abbiamo un muretto a secco.
Alla destra troviamo un altro palo.

Poco sotto alla destra c'è una baita (m. 985).
Dopo un tratto in salita proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra c'è un palo (m. 995).
Continuiamo quasi in piano.
Troviamo un altro palo alla sinistra e superiamo una semicurva verso destra.
Con poca pendenza arriviamo ad una semicurva verso sinistra e proseguiamo in salita.
Lasciamo un palo alla destra e continuiamo quasi in piano (m. 1000).
Il successivo palo è alla sinistra del sentiero.
In salita superiamo una semicurva verso sinistra.
Troviamo l'ultimo palo alla sinistra. Continuiamo dapprima quasi in piano e più avanti con poca pendenza (m. 1020).
Ci immettiamo sulla strada asfaltata e la seguiamo verso sinistra (m. 1030).

b) diritto con la sterrata.
Continuiamo diritto con la sterrata.
Percorriamo un tratto in leggera discesa (m. 950).
Dopo un breve tratto quasi in piano continuiamo in salita.
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
Percorriamo un tratto in leggera discesa e uno quasi in piano (m. 950).
Proseguiamo in salita. Dopo alcuni metri con il fondo in cemento torniamo a camminare su sterrato.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra e continuiamo con poca pendenza.

Ci immettiamo sulla strada asfaltata. Due cartelli indicano dietro lo Chalet Sensone e la Baita 4 Ciliegi. Seguiamo l'asfalto verso sinistra (m. 965).
Alla destra (lato a monte) ci accompagna un muro in cemento. Dopo pochi passi superiamo una semicurva verso sinistra.
Con delle protezioni di ferro dipinte di verde alla sinistra, arriviamo ad un tornante destrorso (m. 980).
Dopo il tornante il muro prosegue sul lato sinistro della strada.
Terminato il muro, riprendiamo a salire e superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1000).
Percorriamo un tornante sinistrorso. Ora gli alberi sono in prevalenza betulle (m. 1010).
Dalla destra sale e si immette il sentiero ufficiale marcato dai bolli di colore rosso-bianco-rosso (m. 1030).

Riunitisi i due percorsi continuiamo seguendo la strada.
Poco dopo, presso un tornante destrorso troviamo dei segnavia che indicano, con una sterrata che si stacca alla sinistra: Piazza Lunga, Montalto a ore 1.40, Via dei Monti Lariani; dietro: Bugiallo a ore 1.10, Dolo a ore 1.35, Sorico a ore 2.05; a destra: Fordeccia a ore 0.10, S. Bartolomeo a ore 0.50, Via dei Monti Lariani. Continuiamo verso destra sulla strada asfaltata (m. 1040).

Alla destra il panorama ci mostra il Legnone, il Legnoncino e la parte alta del Lago di Como. Alla sinistra ci accompagna una fila di pali metallici che reggono un cavo.
Continuiamo con poca pendenza. In alto a sinistra vediamo delle case (m. 1055).
Due cartelli stradali segnalano Strada per San Bartolomeo - Via Fordeccia (m. 1065).
Dopo una semicurva verso sinistra, alla sinistra accanto alla strada troviamo le prime case di Fordeccia.
Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 1085).
Davanti vediamo il Sasso Manduino. Continuiamo in salita tra le case e alla sinistra troviamo la "Baita dal Vikingo" (m. 1100).

Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 455 - Distanza: km. 3.5
Data escursione: gennaio 2022

Escursioni partendo dalla Baita:


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