Rifugio Capanna Vetta di Rhon
- Altezza: m. 2172
- Gruppo: Valtellina
- Ubicazione: Alpe di Rhon
- Comune: Ponte - SO
- Carta Kompass: 93 C6
- Coordinate Geo: 46°13'08.70"N 9°58'12.60"E
- Gestore: CAI Ponte: Aldo Pasini tel.:347 0767565 e Gigi Vairetti tel.:335 6481181
- Telefono rifugio: -
- Posti letto: 12
- Apertura: procurarsi le chiavi
- Pagina inserita il: 14/06/2011
Il Rifugio Capanna Vetta di Rhon è situato presso l'omonimo alpeggio ed è stato ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia baita nell'anno 2007.
Dispone di 12 posti letto (a castello e nel soppalco) con materassi, cuscini e coperte, tavolo e panche, cucina economica, cucina a gas, lavandino,
vari armadietti con pentole e stoviglie, locale bagno, legnaia, illuminazione da pannello solare.
Costituisce un ottimo punto di appoggio per le escursioni in questa valle, per percorrere l’Alta Via della Val Fontana e per l’ascesa alle vette della zona.
La capanna generalmente è chiusa. Per informazioni e per il ritiro delle chiavi occorre rivolgersi ai Sigg. Aldo Pasini tel.: 347 0767565 (ore serali)
e Pierluigi Vairetti tel.: 335 6481181 (ore ufficio).
Lasciamo la statale 38 al km. 46.8, a Chiuro, verso nord e subito prendiamo a sinistra la provinciale 21 dir C che inizialmente si chiama Via Trieste.
Arrivati a Ponte, la strada diventa Via San Carlo.
Superato un incrocio, in corrispondenza della chiesa della Madonna di Campagna e del cimitero, proseguiamo con Via Europa e, dopo un curvone a
sinistra, raggiungiamo la chiesa di San Gregorio.
Giriamo a destra immettendoci sulla Via Panoramica e la percorriamo per quattrocento metri fino a trovare sulla sinistra la deviazione per la Val Fontana.
Seguendo i vari segnavia che indicano S. Bernardo e la Val Fontana proseguiamo tra piantagioni di mele e poi saliamo fino alla chiesetta di S. Rocco (m. 780).
Poco dopo troviamo un bivio dove lasciamo la strada che prosegue verso la Val Fontana e giriamo a sinistra verso San Bernardo.
La strada è sempre asfaltata ma è abbastanza stretta e quasi sempre priva di protezioni a valle. Ignoriamo tutte le segnalazioni: a destra per Prader, a
sinistra per Pradasc, all'esterno di un tornante sinistrorso per Stabbio, Bocia, Rio Misciasa e Preder, a sinistra per Bugiana. Superata Brizzot de
Süra e la deviazione sulla destra per Orsolino arriviamo a San Bernardo.
Lasciata a sinistra la deviazione per Colonia, proseguiamo diritto verso l'agriturismo "Al Tiglio" dove la strada termina. Pochi metri prima, sulla
sinistra, c'è ampio spazio per parcheggiare (m. 1273).
Ci incamminiamo verso l'agriturismo e troviamo sulla destra una bacheca con una cartina stilizzata e varie possibili mete nella zona:
G - S. Bernardo (m. 1240) S. Antonio (m. 1270): ore 2.00
H - S. Antonio (m. 1270) Dalico (m. 1355): ore 2.00
D - Campo (m. 1675) Campondola (m. 2214): ore 2.00
E - S. Bernardo (m. 1240) Campo (m. 1675): ore 1.45
F - Campo (m. 1675) Fiorinale (m. 1750): ore 1.00
C - Campondola (m. 2214) Rhon (m. 2164): ore 2.00
B - Rhon (m. 2200) Rogneda (m. 2310) Mara (m. 1940) Arcin (m. 1770): ore 4.00
A - Arcin (m. 1770) S. Stefano (m. 1650) Boirolo (m. 1580): ore 2.30
Accanto alla bacheca partono due stradine. Prendiamo quella alla sinistra, con il fondo in cemento, che si avvia in salita tra una siepe ed un muro.
Al primo bivio, accanto ad un cartello "San Bernardo pulita", andiamo a destra nel bosco lasciando a sinistra gli edifici dell'agriturismo.
Abbandoniamo anche questa stradina quando troviamo sulla destra un sentiero che inizia con tre gradini di legno (m. 1300).
Più avanti ritroviamo la stradina (m. 1315), la attraversiamo e proseguiamo con il sentiero che riparte con un deciso strappo per poi continuare
comunque in modo abbastanza ripido.
Incrociamo poi un altro sentiero e andiamo a destra (m. 1330).
Percorriamo un tornante sinistrorso, in un tratto con pochi alberi, e subito rientriamo nel bosco (m. 1350).
Presso un tornante destrorso ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 1370).
Il sentiero poi si sdoppia per aggirare alcuni pini e poco più avanti si riunisce.
All'uscita dal bosco troviamo le Baite di Strefodes (m. 1400), dei prati e una bella vista panoramica sulle Orobie.
Poco sopra ritroviamo la sterrata e la seguiamo verso destra in leggera salita rientrando nel bosco.
Troviamo sulla sinistra la costruzione in muratura di un acquedotto e una fontana con vasca in cemento. Un cartello stradale consente il transito solo
ai veicoli autorizzati (m. 1420).
Lasciamo poi la sterrata per prendere un sentiero sulla sinistra (cartello: Capanna Vetta di Rhon CAI) che sale ripido tra gli abeti.
Dopo un tornante sinistrorso (m. 1450), percorriamo un breve tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire. Poi la pendenza aumenta (m. 1465).
Di tanto in tanto, un piccolo tronco di legno fa da gradino mentre attorno le pietre sono abbondantemente coperte di muschio.
Percorriamo pochi passi in leggera salita incrociando un canalino e torniamo a salire ripidamente (m. 1485).
Il sentiero poi piega a destra passando accanto a due massi coperti da muschio (m. 1500).
In modo abbastanza ripido superiamo un tratto, incassato nel terreno circostante, dove ci sono dei gradini realizzati con piccoli tronchi di legno (m. 1510).
In alcuni punti il bosco si dirada e consente di vedere il cielo sopra di noi.
Il sentiero prosegue nuovamente incassato poi la pendenza diminuisce un poco (m. 1550).
Dopo una curva a sinistra (m. 1585) e pochi passi in leggera salita, torniamo a salire.
Il sentiero si sdoppia mentre supera un breve ripido strappo (m. 1605) poi si riunisce e prosegue in un fitto bosco alternando due tratti in leggera salita
divisi da uno quasi in piano.
Dalla sinistra arriva un piccolo sentiero (m. 1645). Proseguiamo quasi in piano poi riprendiamo a salire. Un tronco rasoterra fa da rinforzo alla destra del sentiero.
Dopo un tratto in leggera salita, ne percorriamo un altro quasi in piano e poi saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1660).
Incrociamo un altro sentiero e proseguiamo diritto in leggera salita seguendo delle strisce azzurre dipinte sugli alberi (m. 1665).
Il sentiero diventa abbastanza ripido. Anche qui è un po' incassato nel terreno circostante e le pietre sono coperte da muschio.
Ora troviamo come segnavia sia delle strisce azzurre che delle bandierine di colore rosso-bianco-rosso.
Più avanti sbuchiamo nella radura dove è situata la Baita Massarescia (m. 1704) e possiamo cominciare a vedere le cime della Corna Brutana e della Vetta di Rhon.
Nel prato c'è un vecchio tavolo malandato, in legno, con relative panche. Alla destra c'è un casello dell'acquedotto con fontana e vasca in cemento.
Dalla destra arriva la sterrata con la quale proseguiamo in leggera salita.
Subito troviamo un sentiero sulla destra, indicato da un cartello in legno, troppo scolorito dal tempo per poter essere leggibile, che dovrebbe
condurre
all'Alpe Campo. Un altro cartello indica diritto la Capanna di Rhon.
Poco dopo un cancello metallico chiude la strada in modo da vietarne il transito ai veicoli (m. 1720). Lo superiamo alla destra e proseguiamo.
Alterniamo ora diversi tratti in piano o in leggera salita su fondo sterrato ad altri con maggiore pendenza generalmente con due strisce di cemento
ai lati in corrispondenza del passaggio delle ruote. Di tanto in tanto troviamo delle canaline per lo scolo dell'acqua. In alcuni punti il percorso è
rinforzato con dei tronchi posti in orizzontale per prevenire frane, purtroppo molto frequenti, ed in effetti ogni tanto troviamo delle pietre
cadute in mezzo alla sterrata. Attorno ci sono delle conifere che, a volte, lasciano spazio sufficiente per vedere il panorama alla
sinistra sulla catena delle Orobie e sul fondovalle.
Troviamo poi una malconcia protezione in legno sulla sinistra (m. 1845) e più avanti il primo triangolo rosso con bordo giallo che indica l'Alta Via
della Val Fontana (m. 1860).
Proseguiamo con due tratti in piano separati da una breve discesa, poi passiamo tra due pietre poste ai lati della stradina e torniamo a salire.
Raggiungiamo un curioso larice nato alla destra e poi, con due curve a gomito, proteso dapprima verso la sterrata e poi nuovamente verso l'alto (m. 1890).
Proseguiamo quasi in piano e poi in leggera discesa sempre trovando di tanto in tanto dei tronchi messi a rinforzo per evitare delle possibili frane.
Torniamo poi a salire, in modo abbastanza ripido, con tre tornanti ravvicinati, all'esterno dei quali ci sono delle robuste protezioni in legno (m. 1920).
Continuiamo quasi in piano, attorniati dagli alberi, poi riprendiamo a salire.
Nuovamente in piano, raggiungiamo un casello dell'acquedotto dove lasciamo a destra un sentiero segnalato (cartello: sentiero Motti Livio) e guadiamo
un piccolo corso d'acqua (m. 1945).
Proseguiamo con due tratti in leggera salita separati da uno con maggiore pendenza attorniati da prati mentre gli alberi sono situati un po' più
lontano.
Arriviamo in località "Il Guado" dove, come la parola fa supporre, incrociamo l'impetuoso torrente della Val di Rhon che scende dalla destra
e lo
attraversiamo con un ponticello sulla sinistra. Lasciato alla destra un baitello, proseguiamo in salita (m. 1959).
Alla destra ci sono parecchie pietre cadute con una vecchia frana e diversi cespugli di rododendro (m. 1970).
In modo abbastanza ripido superiamo due tornanti. Ne percorriamo poi un altro in piano e subito riprendiamo a salire (m. 1990).
Il bosco ormai è praticamente terminato. Percorriamo un altro tornante sinistrorso (m. 2030) e poi, in modo abbastanza ripido, superiamo un ultimo gruppo di alberi.
Dopo un altro tornante destrorso (m. 2055) la stradina attraversa la zona interessata da una vecchia frana (m. 2085) e prosegue tra prati e
rododendri.
Alla destra torniamo a vedere il torrente che segue parallelo ma un po' lontano (m. 2095).
Proseguiamo con poca pendenza tra prati e pietre. Ci avviciniamo al torrente (m. 2115), poi riprendiamo a salire e davanti cominciamo a vedere il
rifugio e la bandiera.
Poco dopo sulla sinistra vediamo anche la lunga stalla dell'alpeggio.
Passiamo accanto a due baite situate sulla destra, accanto al torrente. Queste baite hanno una piccola tettoia che costituisce l'unico esile riparo in
caso di un acquazzone, infatti sia il rifugio che tutte le altre costruzioni sono chiuse a chiave. Alla destra, pochi metri più in basso, c'è una
terza baita, più piccola.
Pieghiamo a sinistra e in salita raggiungiamo la stalla (m. 2160). Qui troviamo un tavolone con delle panche e una grande vasca abbeveratoio in pietra.
Infine, in leggera salita, raggiungiamo la parte alta dell'alpeggio dove è situato il rifugio.
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 900
Data escursione: giugno 2011
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Lago di Rogneda (m. 2316)
- alla Vetta di Rhon (m. 3136)
- alla Corna Brutana (m. 3059)
- alla Corna Rossa (m. 2916)
- alla Corna Nera (m. 2926)
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