Rifugio Val di Togno
- Altezza: m. 1317
- Gruppo: Valtellina
- Ubicazione: Cà Baldin
- Comune: Spriana - SO
- Carta Kompass: 93 B6
- Coordinate Geografiche: 46°13'03.00"N 9°54'02.50"E
- Gestore: -
- Telefono gestore: -
- Telefono rifugio: -
- Posti letto: -
- Apertura: chiuso
- Pagina aggiornata il: 20/11/2017
Il Rifugio Val di Togno è situato in località Cà Baldin, nella parte inferiore della Val di Togno, al fianco del Torrente Antognasco ed ai piedi del Monte Foppa (m. 2444) e del Corno Mara (m. 2809).
Primo itinerario: da Arquino
Arquino dista dal Rifugio Val di Togno circa otto chilometri; i primi sette però sono percorribili con un fuoristrada, dotandosi dell'apposito permesso di
transito al costo di sette euro che possiamo acquistare presso il Municipio di Spriana (Via Centro 1 tel.: 0342 512557) o presso il Bar sede di un Inter Club a Ponchiera.
Vediamo quindi innanzitutto come raggiungere queste due località.
- Spriana:
Lasciamo la statale 38 all'inizio della tangenziale di Sondrio per entrare in città. Giunti alla prima rotonda, giriamo a sinistra e imbocchiamo la
provinciale 15 con la quale risaliamo la Valmalenco per otto chilometri.
Giunti in località Prato, con un ponte sulla destra attraversiamo il Màllero e, proseguendo, arriviamo a Spriana.
Ottenuto il permesso riprendiamo la provinciale 15 e torniamo verso Sondrio fino a trovare (questa volta a sinistra) la strada per Arquino.
Qua giunti, in località Caparè, lasciamo la strada che prosegue verso Ponchiera e con un tornante sinistrorso ci dirigiamo verso la Val di Togno.
- Ponchiera:
Lasciamo la statale 38 all'inizio della tangenziale di Sondrio per entrare in città. Giunti alla prima rotonda, giriamo a destra in Via Adua. Dopo il
ponte sull'Adda la strada diventa Via Mazzini e successivamente Via Nazario Sauro.
Superata la Casa del Mutilato giriamo a sinistra in Via Fiume (cartello: carabinieri, ospedale, regione), che più avanti diventa Via IV Novembre.
Troviamo poi un segnale che indica la Val Colda e iniziamo a salire.
Giriamo poi a sinistra per imboccare una stradina che inizia accanto ad un cartello che indica l'Ufficio IVA. Proseguiamo con bella vista dall'alto su
Sondrio e poi ci immettiamo su un'altra strada che arriva dalla sinistra.
Troviamo i cartelli che indicano la fine di Sondrio e l'inizio di Ponchiera. Proseguiamo in leggera salita lungo la via principale della frazione fino
a trovare sulla sinistra il bar, dove possiamo acquistare il permesso di transito, che è subito seguito da un negozio di alimentari Sigma e da una bella
fontana con vasca.
Ripresa la macchina proseguiamo nella stessa direzione e, passando su uno stretto ponte, arriviamo ad Arquino dove, in località Caparè, la strada si biforca: a sinistra sale
a ricongiungersi alla provinciale 15 mentre a destra un cartello segnala la Val di Togno.
Troviamo dapprima un piccolo slargo sulla sinistra, dove chi intende salire a piedi può lasciare la macchina, e poi sulla destra l'inizio della strada
(m. 519). Alcuni segnavia indicano: Rifugio Val di Togno a ore 2.30, Rifugio De Dosso a ore 5.30, Monte Foppa a ore 6.30.
La strada sale, quasi sempre nel bosco, con parecchi tornanti e alcune curve. I tornanti hanno il fondo in cemento e delle protezioni all'esterno. Tra un
tornante e l'altro non ci sono protezioni a valle e il fondo è in parte sterrato e in parte con due strisce di cemento in corrispondenza del passaggio
delle ruote. La strada è stretta e le piazzole per lo scambio sono pochissime. Ci sono alcune cunette per lo scolo dell'acqua molto profonde per cui,
per salire in auto, è necessario un fuoristrada. La pendenza è leggera.
Giriamo dunque a destra e imbocchiamo la strada che inizia su fondo in cemento e con un muro coperto di muschio alla sinistra.
La strada poi diventa sterrata e percorre un tornante sinistrorso all'esterno del quale ci sono una bacheca con una cartina della zona.
Percorriamo un breve tratto con due strisce di cemento e proseguiamo su sterrato.
Troviamo una sbarra alzata e il cartello di divieto di accesso ai veicoli non autorizzati. Alla sinistra c'è una cascina nei
prati. Comincia il bosco (m. 550).
Con due strisce di cemento arriviamo ad un tornante destrorso oltre il quale proseguiamo su sterrato (m. 560).
Superiamo due tornanti, due curve e un altro tornante sinistrorso (m. 630).
Prima di una curva a destra troviamo un muretto a secco sulla destra (m. 660) e, dopo la curva, uno a sinistra coperto di muschio.
Proseguiamo con due strisce di cemento superando altri due tornanti poi il fondo ridiventa sterrato (m. 720).
Percorriamo ancora un tratto con le due strisce fino ad un tornante sinistrorso oltre il quale ritroviamo lo sterrato (m. 740).
Dopo un breve tratto con qualche chiazza di asfalto (m. 755) superiamo un tornante destrorso e proseguiamo su fondo sterrato (m. 765).
Ancora due tornanti e poi troviamo un breve muretto sulla sinistra. In questo punto il bosco è più rado (m. 860).
Raggiungiamo uno slargo e una bacheca con una cartina della zona (m. 870). Qui, con un tornante a sinistra, si stacca una stradina chiusa da una
sbarra. Alcuni segnavia indicano diritto: Rifugio Val di Togno a ore 1.30, Carnale a ore 2.50, Rifugio De Dosso a ore 4.10; a sinistra con il
sentiero 367: Mialli a ore 0.10, Portola a ore 0.30, Il Prato a ore 2.30.
Proseguiamo diritto, quasi in piano, poi riprendiamo a salire leggermente con le due strisce di cemento ai lati (m. 890).
Ci avviciniamo al Torrente Antoniasco e poi, tramite un ponte, ci portiamo alla sua destra. La strada torna ad essere sterrata (m. 915).
Alla sinistra vediamo le pietre di una vecchia frana.
Percorriamo un tornante destrorso. La pendenza aumenta un poco.
Dopo il successivo tornante ritroviamo le due strisce di cemento (m. 930).
Nuovamente su sterrato, percorriamo una curva a destra e successivamente incrociamo una stradina (m. 960).
Troviamo un muretto a secco sulla destra (m. 1010) e subito dopo un tornante destrorso.
Più avanti, sulla sinistra ci sono delle pietre chiuse in gabbie per prevenire delle frane (m. 1045).
Dopo il successivo tornante continuiamo con le due strisce di cemento e con un muro alla destra. Più in alto vediamo delle pietre franate.
Raggiungiamo uno slargo sulla destra dove c'è una fontana la cui acqua cade in un secchio (m. 1095).
Dopo il successivo tornante, destrorso, la strada torna ad essere sterrata (m. 1135).
Accompagnati da un muretto a secco alla sinistra arriviamo al successivo tornante sinistrorso oltre il quale, dopo un breve tratto con due strisce di
cemento, continuiamo su sterrato (m. 1160).
Nuovamente con due strisce di cemento, arriviamo ad un tornante destrorso (m. 1180). Poi la strada ridiventa sterrata.
In questo punto, l'assenza di alberi alla destra consente una veduta sul fondovalle.
Lasciamo a destra un grosso masso e percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1195).
Dopo un breve tratto con le solite due strisce di cemento, torniamo su sterrato. Ora il bosco è solo alla destra.
La vallata si apre un poco. Alla destra vediamo delle grosse pietre.
Continuiamo poi con gli alberi da entrambi i lati; in prevalenza sono larici e betulle.
Superiamo i resti di una vecchia frana.
Troviamo poi il sentiero descritto nel secondo itinerario che sale dalla sinistra (m. 1235). Un segnavia indica in quella direzione: Portola a ore 1.
Una scritta in bianco
su un masso indica: Spriana.
Poco dopo raggiungiamo lo slargo, che precede un ponte sull'Antoniasco, dove, se siamo giunti fin qui con un fuoristrada, dobbiamo parcheggiare (m.
1245). Qui troviamo un'altra bacheca con cartina della zona e alcuni segnavia che indicano con il sentiero 366-368: Rifugio Val di Togno a ore 0.10,
Rifugio De Dosso a ore 2.50, Monte Foppa a ore 3.40.
Il ponte è chiuso da un cancello ed un cartello invita a richiuderlo dopo il passaggio in quanto ci sono delle mucche al pascolo.
Oltre il ponte proseguiamo in leggera salita dapprima tra cespugli e poi tra gli alberi.
In salita superiamo quattro tornanti destra-sinistra e poi un quinto con minore pendenza.
Riprendiamo a salire e raggiungiamo un altro tornante sinistrorso (m. 1305) dove lasciamo la strada e proseguiamo diritto con un ampio sentiero verso
il rifugio già visibile da questo punto.
Con un ponte superiamo l'Antoniasco e, in salita, lo raggiungiamo.
Da Arquino, inizio strada (località Caparè) - Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 798
Dal parcheggio prima del Rif. Val di Togno - Tempo impiegato: ore 0.10 - Dislivello: m. 72
Data escursione: giugno 2011
Secondo itinerario: da Spriana
Lasciamo la statale 38 all'inizio della tangenziale di Sondrio per entrare in città. Giunti alla prima rotonda, giriamo a sinistra e imbocchiamo la
provinciale 15 con la quale risaliamo la Valmalenco per otto chilometri fino alla località Prato dove, con un ponte sulla destra, attraversiamo il Màllero e, proseguendo, arriviamo a Spriana.
La mulattiera inizia a fianco della chiesa di S. Gottardo (m. 754).
Il percorso è segnalato da bolli gialli su fondo lilla, vale a dire lo stesso colore delle panche che troveremo al rifugio.
Superata la chiesa e il campanile, pieghiamo a destra ed in lieve salita oltrepassiamo un bosco di betulle.
Poi il percorso diviene ripido e dopo aver superato alcuni tralicci dell'alta tensione, arriviamo a Bedoglio (m. 910), antico borgo ormai abbandonato.
Passiamo tra le case in pietra sovrastate da una grande roccia e raggiungiamo una sterrata che seguiamo per circa trecento metri fino ad un tornante.
Invece di proseguire voltando a sinistra, continuiamo diritto addentrandoci nel bosco (cartello indicatore). Questa parte del percorso è quasi in
piano.
Lungo il cammino troviamo dapprima una ”stazione di controllo remota” e poi alcune paline bianche e rosse conficcate nel terreno. Servono per
monitorare la zona tenendo sotto controllo il pericolo che si possa verificare una frana; evento tutt'altro che improbabile su questa montagna.
Superiamo una grotta in uno slargo tra i pini, e poi con una breve e ripida salita raggiungiamo alcune costruzioni.
Ignorato il sentiero che sale da destra, proseguiamo fino a Portola (m. 1077). Anche questo antico nucleo abitativo è completamente abbandonato e le
costruzioni di pietra sono ormai tutte in rovina.
Ci dissetiamo alla fontana posta all'inizio del borgo e poi lo rimontiamo sulla destra risalendo il pendio erboso. Siamo ormai al confine tra la Val Malenco e la Val di Togno.
La mulattiera infatti piega a destra e supera alcune cascatelle, le cui acque attraversano il percorso, e prosegue a mezza costa, intagliata nel
ripido fianco della montagna.
Sul fondo valle intravediamo il Torrente Antognasco ed il lungo serpentone della sterrata che sale da Arquino.
Giunti ad un trivio, ignoriamo sia il sentiero che ritorna sulla sinistra che quello di destra che scende verso il basso. Proseguiamo invece diritto
e, quasi in piano, dopo un po' attraversiamo alcuni tratti su colate di sfasciumi di rocce franate in epoche diverse.
Poi il percorso riprende a salire e si avvicina al torrente in un punto dove tra i noccioli, possiamo ammirare alcuni salti d'acqua, piccoli ma molto fragorosi.
Poco dopo attraversiamo l’Antognasco su di un malandato ponticello di ferro e proseguiamo in salita sull'altro lato. A questo punto il rifugio è già
visibile in alto tra gli alberi.
Poco più avanti il sentiero termina immettendosi sulla sterrata che proviene da Arquino, descritta nel precedente itinerario. La seguiamo verso sinistra e arriviamo ad un
ponte con il quale riattraversiamo il torrente.
Come già descritto nell'ultima parte del primo itinerario, superiamo alcuni tornanti e raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 563
Data escursione: aprile 2001
Terzo itinerario: da Carnale
Con la SS 38, superato il passaggio a livello che segna la fine della tangenziale di Sondrio, percorriamo altri duecento metri fino a trovare
sulla sinistra (nord) due strade lungo le sponde del Torrente Davaglione. La prima si chiama Via Davaglione e la seconda Via Don Guanella. Prendiamo
quest'ultima che è abbastanza stretta. Siamo nel comune di Montagna in Valtellina.
Incrociamo Via Valeriana e proseguiamo diritto sempre alla destra del torrente e, dopo una curva a destra iniziamo a salire tra i vigneti (Strada di Ronscio).
Percorriamo cinque tornanti. Dopo quelli sinistrorsi davanti vediamo una chiesa e un castello. La strada è sempre stretta e fortunatamente ogni tanto
c'è una piazzola per lo scambio.
Dopo l'ultimo tornante verso sinistra arriviamo ad uno stop e vediamo il cartello che indica Via Germiamo. Giriamo a sinistra per immetterci sulla Via Panoramica SP 21, strada che
lasciamo quasi subito per imboccare sulla destra Via Ponte Prada.
Tra le case passiamo su di un ponte e poi giriamo a sinistra in Via Maiolo.
Successivamente giriamo ancora a sinistra in Via Caparoni.
Dopo alcuni tornanti, giunti al termine della strada, andiamo a destra in Via Paolina. Proseguiamo con altri tornanti. Vediamo il cartello che indica Via Farina.
Più avanti raggiungiamo la località Cà Vervio e, terminato l'abitato, entriamo in un bosco.
Ad un bivio e andiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Santa Maria Perlungo, lasciando Via Surana che prosegue diritto.
In località Cà Formolli all'esterno di un tornante sinistrorso troviamo una cappellina.
Più avanti superiamo dapprima la località Cà Mazza e successivamente Cà Zoia e raggiungiamo la chiesa di S. Maria Perlungo.
Poco dopo troviamo un bivio dove i cartelli indicano a sinistra: Alpe Mara, Carnale, San Giovanni; diritto: Perlungo e Foppe.
Andiamo a sinistra sempre nel bosco e sempre su strada abbastanza stretta.
Superiamo le poche case di Roncaglia e arriviamo ad un altro bivio. Qui i cartelli indicano a sinistra: San Giovanni e Carnale; diritto: Alpe Mara.
Andiamo a sinistra.
Più avanti la strada si biforca. Teniamo la destra e raggiungiamo il cartello che indica l'inizio di Carnale.
Ignoriamo la stradina sulla destra che conduce all'agriturismo Dosso del Sole.
Continuiamo diritto fin dove l'asfalto termina e parcheggiamo sulla sinistra accanto ad una bacheca con una cartina della zona e ad una palina
segnavia che indica: Croce a ore 1.10, Rifugio Val di Togno a ore 1.40, Rifugio Gugiatti Sertorelli a ore 3.30 (m. 1185).
Ci incamminiamo quasi in piano su fondo sterrato. Alla destra c'è un muretto. Alcune canaline di legno per lo scolo dell'acqua attraversano la strada.
Entriamo nel bosco.
Proseguiamo in salita. Superiamo il letto in cemento e pietre di un corso d'acqua che probabilmente attraversa la strada in caso di pioggia.
Subito dopo ignoriamo una stradina che retrocede alla destra (m. 1205).
Su di un masso alla sinistra vediamo i bolli bianco rossi.
Percorriamo un tratto quasi in piano. Alla destra c'è un grande prato in fondo al quale vediamo alcune case.
Proseguiamo in leggera salita. Un cartello su un larice segnala il Rifugio Val di Togno davanti a noi.
Passiamo accanto ad un segnale stradale che indica il divieto di accesso alle autovetture.
Percorriamo una curva a destra. Alla sinistra c'è una staccionata realizzata riciclando delle vecchie traversine ferroviarie.
Ora la strada ha il fondo in cemento. Il Rifugio Val di Togno viene segnalato a ore 1.30.
Proseguiamo in salita tra prati, pochi alberi e qualche casa. Un cartello su di una betulla indica il Rifugio Val di Togno (m. 1235).
Superiamo un tornante destrorso all'esterno del quale, oltre una staccionata di legno, ci sono alcune case (m. 1250).
Continuiamo quasi in piano su sterrato, tra i prati.
Presso un tornante sinistrorso troviamo un altro gruppo di case. Ignoriamo una sterrata che prosegue verso destra.
Apriamo e richiudiamo dopo il passaggio una stanga di colore verde oltre la quale, accanto ad una fontana con vasca, troviamo un bivio. Alcuni
segnavia indicano a sinistra: Croce a ore 0.50, Rifugio Val di Togno a ore 1.20, Rifugio Gugiatti Sertorelli a ore 3.10. Alla sinistra c'è la Cascina Iris.
Poco dopo alla sinistra troviamo una baita e alla destra un masso appuntito sul quale vediamo i bolli.
Continuiamo in leggera salita con bella vista sulla vallata alla sinistra e con un bosco di conifere a destra.
Riprendiamo a salire (m. 1270).
Più avanti, presso un tornante destrorso, una stanga di colore verde chiude il passaggio. Un cartello indica a sinistra, con una stradina inerbita, il
Rifugio Val di Togno a ore 1.20. Vediamo anche un bollo bianco rosso su di un masso. Andiamo a sinistra.
Poi, lasciando a sinistra una vecchia baita tra gli alberi, giriamo a destra ed entriamo in un bosco.
La stradina diventa un sentiero (m. 1310).
Arriviamo ad un bivio (m. 1320) I segnavia indicano a sinistra: Rifugio Val di Togno; a destra: Croce a ore 0.30, Rifugio Gugiatti Sertorelli a ore 3;
dietro: Carnale a ore 0.20. Andiamo a sinistra in leggera salita. Alla sinistra c'è una piccola radura.
Rientriamo nel bosco. Su di un larice un cartello indica il Rifugio Val di Togno. Ora il sentiero è più largo.
Ignoriamo un sentiero che sale a destra e proseguiamo diritto come indicato da alcuni segnavia: Rifugio Scilironi a ore 1.10, Rifugio Val di Togno (m.
1330).
Proseguiamo alternando brevi tratti quasi in piano ad altri con poca pendenza.
Poi riprendiamo a salire. Alla sinistra c'è una corta protezione realizzata con dei tronchi, oltre la quale il pendio precipita verticalmente.
Continuiamo quasi in piano passando accanto ad un masso sul quale vediamo i bolli (m. 1390).
Alterniamo brevi tratti in leggera salita, discesa e poi quasi in piano. Sulla sinistra altri tronchi e transenne fanno da protezione.
Scendiamo due rudimentali gradini di roccia.
Continuiamo con vari lievi saliscendi mentre alla sinistra l'alberato pendio scende ripidamente.
Superata un'ampia curva a destra, cominciamo a sentire il fragore del Torrente Antoniasco che scorre sul fondovalle (m. 1380).
Alterniamo tratti quasi in piano ad altri in discesa; alla destra ci sono delle rocce.
Dopo vari saliscendi, in leggera salita passiamo tra alcune rocce (m. 1370).
Subito dopo alla sinistra c'è uno slargo quadrato protetto da una balaustra in legno.
Proseguiamo in discesa e torniamo a sentire il torrente che ancora non riusciamo a vedere.
Quasi in piano camminiamo sopra delle radici.
Poi in leggera discesa passiamo accanto ad un masso con i bolli. Continuiamo con vari saliscendi.
Alla destra troviamo una roccia con un'apertura in basso (m. 1360).
Dopo un tratto in salita, quasi in piano passiamo tra in albero e una roccia. Continuiamo con vari saliscendi.
Pieghiamo a sinistra assecondando un ansa della montagna e scavalcando un ruscelletto (m. 1365).
Continuiamo quasi in piano. Il sentiero ora è bagnato. Alla destra troviamo una vecchia panca coperta dal muschio.
Passiamo accanto ad una roccia situata alla destra del sentiero, mentre alla sinistra c'è una protezione in legno.
Proseguiamo dapprima in discesa, poi quasi in piano e poi in salita. Troviamo un'altra roccia con un bollo bianco rosso.
Alterniamo due tratti quasi in piano ad uno in lieve discesa.
Ora scendiamo in modo abbastanza ripido su fondo roccioso e con delle vecchie protezioni in legno verso valle. Su di una roccia vediamo i bolli.
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera discesa attraversiamo le pietre di una vecchia frana (m. 1350). Davanti, sul fondo valle, cominciamo a
vedere il rifugio ancora lontano.
Torniamo a scendere. Alla destra c'è una grande parete di roccia.
Dopo due tornanti destra-sinistra e un tratto quasi in piano (m. 1325), scendiamo in modo abbastanza ripido con altri quattro tornanti.
Giunti in basso (m. 1305), alterniamo due tratti in salita ad altrettanti quasi in piano, lasciando a destra dei grandi massi franati (m. 1330).
Continuiamo con alcuni saliscendi passando tra i massi e tornando a vedere il rifugio.
Poi entriamo in un fitto bosco. Un rivolo allaga e infanga il sentiero.
Troviamo un masso con i bolli alla sinistra e poi delle basse roccette dall'altro lato.
Proseguiamo in leggera discesa lasciando a destra un grande masso.
Quasi in piano, superiamo un ruscello che attraversa il sentiero (m. 1320).
Troviamo delle pietre, dapprima alla sinistra e poi alla destra; queste ultime sono accatastate e coperte da muschio.
In leggera discesa superiamo due tornanti sinistra-destra e cominciamo a intravedere l'Antoniasco tra gli alberi in basso alla sinistra.
Quasi in piano superiamo alcuni rivoli che bagnano il sentiero.
Arriviamo al ponticello di legno, con paletti di ferro che reggono due sbarre come sponde, e con un cancelletto alla fine da aprire e richiudere per
impedire il passaggio degli animali. Un cartello indica Carnale nella direzione dalla quale proveniamo (m. 1305).
Oltre il torrente, proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita verso le baite di Cà Baldin.
Quasi in piano attraversiamo un prato. Alla sinistra un cartello segnala il pericolo di piene improvvise.
Poi giriamo a destra e in salita raggiungiamo le baite e il rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 260 -128
Data escursione: giugno 2013
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Lago Painale (m. 2100) in ore 3
- al Rifugio De Dosso (m. 2119) in ore 3
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