Rifugio Sommafiume

Il Rifugio Sommafiume è situato su un dosso alla testata della Valle dell'Albano (o Dongana).

E' raggiungibile:
da Dongo via rifugio Giovo,
da Menaggio lungo l’Alta Via del Lario,
dalla Val Cavargna e dalla Svizzera attraverso la bocchetta Albano o la Portea.

Il rifugio non è gestito e con delibera dell’ Assemblea Ordinaria dei Soci del 20 Gennaio 2012 ha assunto la denominazione di "Capanna Sociale".
Dispone di: acqua – cucina a gas – 2 servizi igienici con doccia – stufa a legna – legna – letti e coperte – illuminazione con pannelli solari – barbecue movibile.
Non dispone di: asciugapiatti e detersivi.

Per prenotazioni e ritiro chiavi: Bar San Gottardo, Piazza Giulio Paracchini 12, Dongo - tel. 0344 81307
Per maggiori info: e-mail info@caidongo.it - Anselmo 335 5339875 - Claudio 329 0257019 (dopo le h 17:00) - Daniele 335 7119383

Primo itinerario: da Brenzeglio

Con la statale 340 seguiamo il lago di Como fino a Dongo dove imbocchiamo la S.P. 5 che sale a Stazzona, Germasino e Garzeno.
Arrivati a Garzeno, al primo tornante destrorso, lasciamo la provinciale e continuiamo diritto con via San Jorio (m. 640). Attraversato il paese, troviamo un bivio dove la segnaletica indica a sinistra il Ponte delle Seghe e a destra il Santuario Quang, Brenzeglio (1 ora a piedi), e i rifugi Il Giovo e San Jorio.
Andiamo a destra. La strada stretta e ancora asfaltata sale nel bosco e supera il santuario della Madonna di Quang (m. 800) davanti al quale c'è un ampio parcheggio.
Più avanti, presso una curva a destra, l'asfalto termina (m. 925). Qui c'è un piccolo slargo e posto per tre o quattro auto. Il tratto successivo su fondo sterrato è più adatto ad un fuoristrada che a una vettura normale tuttavia procedendo con cautela è possibile continuare fino a Brenzeglio (m. 979).
Raggiunto l'abitato, nei giorni festivi, potremmo trovare il poco spazio per parcheggiare già occupato dalla gente del posto.
In tal caso è possibile lasciare la macchina un po' prima, presso uno slargo sulla destra situato tra una cascata e una nicchia nella roccia contenente una madonnina nera (m. 965).

All'inizio di Brenzeglio ci sono una fontana e un bivio. I segnavia indicano a sinistra: il Ponte di Begua e l'Alpe di Fraccia; a destra: il rifugio Il Giovo a ore 2, il rifugio S. Jorio a ore 3 e il rifugio Sommafiume a ore 3.10.
Ci incamminiamo con una sterrata in leggera salita nel bosco passando tra le vecchie abitazioni e i "mason". Questi ultimi sono degli edifici rurali, caratteristici di questi luoghi, formati da una stalla a pian terreno e un deposito di foglie nel sottotetto. Il tetto è alto e molto spiovente ed è ricoperto di paglia.
Lasciata a destra un'altra fontana, superiamo le ultime case e con percorso quasi pianeggiante tra prati e qualche albero di noce, iniziamo a percorrere a mezza costa il lato destro della Valle Albano sulle pendici meridionali del Monte Cortafon.

Passiamo sotto una teleferica e in leggera salita raggiungiamo le case dei Monti di Ciaccio (m. 1020).
La strada alterna tratti su sterrato, selciato o cemento.
Troviamo un'altra teleferica e dell'acqua che scende da destra e bagna la strada.
Percorriamo un tratto in salita e poi continuiamo quasi in piano su fondo sterrato.
Presso una curva a sinistra vediamo più in basso un torrente. Poi riprendiamo a salire con vari tornanti.
Più in alto, tra i prati, c'è una baita.
Un sentiero che arriva da destra si immette sulla stradina (m. 1110).
Continuando con vari tornanti raggiungiamo le case di Piazza Cavada (m. 1175).

Ad un tornante rivediamo il sottostante torrente e, dopo un tratto tra i prati, arriviamo alle ultime tre baite dell'alpeggio seguite da una fontana che però non butta acqua (m. 1210).
Vediamo un'altra casa, un po' lontana dalla strada e proseguiamo con poca pendenza e diversi tornanti.
Più avanti, presso un tornante destrorso (m. 1375) cominciamo a vedere in lontananza la bianca sagoma del rifugio Il Giovo. Sul lato opposto possiamo invece ammirare una parte del lago di Como ai piedi del Monte Legnone.

Raggiungiamo il Dosso di Brento e lo attraversiamo quasi in piano (m. 1435).
Poi in leggera salita arriviamo all'Alpe di Brento dove troviamo una baita, una lunga stalla e una sorgente la cui acqua allaga la strada (m. 1461).
Superiamo due caselli dell'acquedotto ed un tratto selciato, poi la stradina ridiventa sterrata ed in lontananza torniamo a vedere il rifugio Il Giovo.
Troviamo una targa in marmo a ricordo di due finanzieri deceduti.
Percorriamo un tratto in piano fino ad una curva a sinistra deve un rivolo d'acqua bagna il percorso; poi continuiamo in leggera salita.
Un altro rivolo passa sotto la strada. Ora la pendenza aumenta.
Troviamo una targa a ricordo di due finanzieri e del loro cane, travolti da una valanga (m. 1630) e poco dopo un'altra targa a memoria altri due finanzieri.
Percorriamo un tratto su fondo selciato e vediamo ancora una targa commemorativa; questa volta è in bronzo e ricorda un partigiano.
Torniamo su fondo sterrato e raggiungiamo l'ampia insellatura del Motto di Paraone tra le due valli di San Jorio e Dongana dove è situato il rifugio Il Giovo (m. 1714).

Lasciato a destra il rifugio e la fontana, continuiamo in piano seguendo i tralicci e immettendoci sulla sterrata che proviene dalla Bocchetta di Germasino (vedi il successivo itinerario).
In alto a destra è ben visibile il rifugio San Jorio.
Il rifugio Sommafiume invece è più lontano e più difficile da individuare. Chi dispone di un binocolo o di un'ottima vista può provare a cercarlo a sinistra in cima ad un dosso, alla testata della Valle Albano.

Seguendo la sterrata bastano pochi passi per arrivare ad un bivio. Sulla destra ci sono due tavoloni in legno con relative panche e una fresca fontana con vasca. I segnavia indicano a sinistra: il Pizzo di Gino a ore 3.15, Vegna a ore 4.15, la Val Cavargna, il rifugio Sommafiume a ore 1.15 e il rifugio Menaggio a ore 8.15; a destra: il rifugio San Jorio a ore 0.50, il Passo San Jorio a ore 1, i Laghi di Roggio a ore 1.30 e il Monte Cardinello a ore 4.30.
C'è anche una bacheca che indica a sinistra il Laboratorio di Ricerca e Didattica Ambientale Nembruno.

Andiamo a sinistra e alterniamo due tratti in piano e in lieve discesa. La stradina in alcuni punti è ridotta a sentiero.
Troviamo un primo cartello che parla e illustra storie di frontiera, il bastone, la bricolla ecc.
In piano raggiungiamo poi una piccola croce in metallo ed un secondo cartello che informa sugli insetti della zona.
Il sentiero ora alterna tratti in piano ad altri in leggera salita. Un rivolo d'acqua bagna il cammino.
Troviamo un terzo cartello che parla dei torrenti, della vegetazione e della fauna.
Superiamo due anse della montagna ed in entrambi i casi dobbiamo scavalcare un torrentello che scende dalla nostra destra. L'acqua è poca e pertanto è sufficiente camminare sui sassi che affiorano.
Poco dopo troviamo una targa a ricordo di un altro finanziere deceduto nell'adempimento del proprio dovere.
Un quarto cartello parla degli ungulati e delle loro impronte. Camminiamo in piano e troviamo un rivolo d'acqua che bagna il sentiero.
Superiamo un altro piccolo guado. Il sentiero ora è largo.
In leggera salita contorniamo delle rocce di colore brunastro.
Troviamo il quinto e ultimo cartello che parla della geomorfologia e della vegetazione della Valle Albano.
Percorriamo un tratto in piano e poi, in leggera salita tra cespugli, arriviamo ad un bivio dove un segnavia indica a sinistra un sentiero che scende a Nembruno.

Continuiamo diritto in piano e troviamo sulla destra alcuni gradini che salgono verso una corta asta in ferro; probabilmente quanto rimane di una vecchia croce (m. 1790).
Un paio di rivoli bagnano il sentiero. Attorno ci sono vari cespugli di rododendro.
Terminato questo tratto pianeggiante, proseguiamo in leggera discesa e, superato un altro rivolo, raggiungiamo l'Alpe Albano (m. 1756). Qui ci sono tre vecchie baite, attaccate l'una all'altra e una vasca con fontana.

Il rifugio Sommafiume ora è ben visibile su un dosso a sinistra.
Continuiamo in leggera discesa superando altri rivoli d'acqua che allagano il sentiero e poi con percorso quasi pianeggiante arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano a sinistra: il rifugio Sommafiume a ore 0.05, il Pizzo di Gino a ore 2.00 e il rifugio Menaggio a ore 7.00; a destra: la Cima Verta a ore 1.00, Vegna a ore 3.00 e la Val Cavargna; dietro: il rifugio Il Giovo a ore 1.15, Garzeno a ore 3.40, l'Alta Via del Lario.
Andiamo a sinistra e poco dopo dobbiamo guadare il torrente Albano per passare sull'altro lato della vallata (m. 1750).
Poi saliamo abbastanza ripidamente e scavalchiamo l'ennesimo rivolo d'acqua.
Percorriamo un tratto in piano attraversando un prato. Infine, in salita, raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato ore 3.30 - Dislivello: m. 855 -50
Data escursione: luglio 2008

Secondo itinerario: dalla Bocchetta di Germasino

Con la statale 340 seguiamo il lago di Como fino a Dongo dove imbocchiamo la provinciale n. 5 che sale a Stazzona, Germasino e Garzeno.
Arrivati a Garzeno, al primo tornante destrorso, ignoriamo la deviazione che porta a Brenzeglio (vedi il primo itinerario).
Ad un successivo tornante sinistrorso, prendiamo invece la deviazione per S. Anna e la Bocchetta di Germasino.
La strada, tra boschi di castagni, sale con vari tornanti lungo le pendici del Monte Cortafon; supera la chiesetta di S. Anna ed il vicino posto di ristoro e perviene alla Bocchetta di Germasino (m. 1210).
Continua poi lungo il versante nord del monte, dapprima ancora asfaltata e poi sterrata.
Durante il periodo invernale, l'esposizione a nord del percorso, dalla bocchetta fino al rifugio Il Giovo, fa si che la strada sia ghiacciata o innevata.
In tal caso dobbiamo pertanto parcheggiare e iniziare dalla bocchetta la nostra escursione. Raggiungeremo il rifugio Sommafiume solo dopo una camminata di circa 15 chilometri.
Nella bella stagione invece, fino al rifugio Il Giovo, la strada è percorribile anche in auto, meglio se con un fuoristrada in quanto il fondo stradale non è in perfette condizioni.

Per km. 2.3 dopo la bocchetta la strada è ancora asfaltata. Continuiamo poi su fondo sterrato procedendo quasi in piano e a mezza costa nel bosco.
Ignoriamo una stradina a sinistra che conduce all'Alpe Brunedo e dopo km 3.1 di cammino arriviamo ad un bivio. Alcuni cartelli indicano a destra, dopo duecento metri in leggera discesa, il rifugio Mottafoiada (m. 1316), mentre continuando diritto potremo raggiungere i rifugi Il Giovo, San Jorio e Sommafiume.

La sterrata comincia a salire leggermente e poco dopo vediamo sulla destra, sotto di noi, il Rifugio Mottafoiada.
Continuiamo poi con alcuni tornanti, ma sempre con poca pendenza, uscendo dal bosco e risalendo il versante nord del Motto di Paraone (m. 1809).
Superiamo un ruscelletto che scende da sinistra e passa sotto la strada.
Poi, prima e dopo un tornante, passiamo per due volte sotto i cavi dell'alta tensione.
Superato un altro piccolo rivolo d'acqua che passa sotto la strada, raggiungiamo una fontana (m. 1595) a monte della quale sulla destra è situata una baita.
Per tracce di sentiero possiamo salire a destra, raggiungere la baita e poi continuare in salita verso destra fino a un casello dell'acquedotto dove torniamo ad immetterci sulla sterrata.
Avremo così accorciato un poco il cammino tagliando il tornante. Naturalmente in alternativa possiamo seguire la strada facendo un giro più ampio.

A destra, sull'altro lato della vallata è visibile una malga, un'altra invece è situata nel fondovalle.
Guardando in fondo, in alto a destra, riusciamo a scorgere la sagoma del rifugio San Jorio nei pressi dell'omonimo passo.
Con un tratto quasi in piano, dopo km. 8.8 dalla Bocchetta di Germasino, raggiungiamo l'ampia insellatura del Motto di Paraone tra le due valli di San Jorio e Dongana dove è situato il rifugio Il Giovo (m. 1714).
Se siete arrivati fin qui in auto ora dovete parcheggiare, il traffico infatti non è ulteriormente consentito.
Continuiamo poi come descritto nel primo itinerario fino al rifugio Sommafiume.

Dalla Bocchetta di Germasino: Tempo impiegato ore 4.00 - Dislivello: m. 624 -50
Dal Rifugio Il Giovo: Tempo impiegato ore 1.15 - Dislivello: m. 120 -50
Data escursione: maggio 2007

Escursioni/Ascensioni partendo dal Rifugio:


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