Rifugio Primalpe C.E.A. Legambiente
- Altezza: m. 725
- Gruppo: Triangolo Lariano
- Ubicazione: Val Ravella
- Comune: Canzo - CO
- Carta Kompass: 91 D7
- Coordinate Geo: 45°51'12.20"N 9°17'50.50"E
- Gestore: Legambiente
- Telefono gestore: 02 87386480 da lun a ven ore 10-13 e 14.30-17.30; 366 4085004 sab e dom 10-13
- Telefono rifugio -
- Posti letto: 42
- Apertura: per gruppi in autogestione
- Pagina aggiornata il: 26/02/2024
Il Rifugio Primalpe (Centro di Educazione Ambientale Legambiente) è situato in Via delle Alpi, lungo uno degli itinerari che da Canzo salgono verso i Corni.
La struttura dispone di una grande cucina ben attrezzata, di una sala da pranzo e di una sala attività con 60 posti disponibili.
Al secondo piano ci sono docce e servizi igienici con acqua calda. Le camere sono così composte: 1 camerata da 14 posti, 1 camera da 4, 1 camerata da
18 posti, 1 camera da 6 per un totale di 42 posti complessivi.
Viene concesso in autogestione ai Circoli di Legambiente e ad altri gruppi o associazioni.
Del complesso fanno parte anche la corte e il museo che, nell'orario di apertura di quest'ultimo, sono accessibili a chiunque.
Qui trovi il regolamento per l'utilizzo della struttura: https://primalpe.wordpress.com/2017/11/21/regolamento-primalpe/
Con la provinciale 41 Vallassina, saliamo da Erba fino Canzo. Qui giunti, percorriamo le vie del paese seguendo le indicazioni per Gajum: Via Volta, Via Mazzini,
Via Verza, Via delle Rimembranze (grande parcheggio sulla destra in Piazza Giovanni XXIII, dove bisogna lasciare la macchina da aprile ad ottobre
mentre negli altri mesi si può proseguire), Via De Gasperi, Via Paradiso, Via Monte Rai e Via Gajum.
Se possibile, proseguiamo fino in fondo a Via Gajum dove lasciamo la macchina nei pressi del Torrente Ravella.
Da qui partono due itinerari: a sinistra Via per le Alpi e a destra Via per San Miro.
I segnavia indicano: Fonte di Gajum m. 483;
- a sinistra, con il sentiero n. 1: Via Ferrata, Corni; con il sentiero 4: Moregallo; con il sentiero 5: Corni; e inoltre: Sentiero Spirito del Bosco,
Sasso Malascarpa a ore 0.30, I Alpe a ore 0.30, III Alpe a ore 0.45, Rifugio SEV a ore 1.45;
- a destra, con il sentiero n. 2: S. Miro, Terz'Alpe; con il sentiero 6: Alpe Alto, Cornizzolo; con il sentiero 7: Cornizzolo.
Dopo pochi passi altri segnavia indicano: Sentiero Geologico Giorgio Achermann, La Colma a ore 2,
Riserva Naturale Sasso Malascarpa a ore 2.45, San Miro a ore 0.40, III Alpe a ore 1.40, Rifugio SEV ai Corni a ore 2.30, Ceppo dell'Angua a ore 1.30, Rifugio SEC a ore 2.20,
M. Cornizzolo a ore 2.40.
Ci sono anche tre cartelloni intitolati: "I sentieri della Val Ravella", "Sentiero Geologico", "I Geositi dell'Insubria".
Primo itinerario: Via delle Alpi (a sinistra)
Andiamo a sinistra con una stradina dal fondo acciottolato, in leggera salita nel bosco.
Alla sinistra ci accompagna una staccionata che più avanti lascia il posto a
una rete metallica. In questo punto sulla destra si stacca un sentiero. Continuiamo diritto.
Alla destra c'è una grande casa (m. 505) e successivamente dei gradini che salgono verso un piccolo cancello.
Presso una curva verso destra la recinzione termina. La pendenza diminuisce un poco.
Lasciamo a sinistra un cancello. Continuiamo tra siepi e reti (m. 520).
(Più avanti troveremo altri cancelli, alcuni dei quali realizzati semplicemente con un tubo e una rete.)
Presso un tornante destrorso ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 535).
Alla destra troviamo un cancelletto giallo.
All'esterno di un tornante sinistrorso c'è un cancello verde (m. 545).
Il prossimo tornante destrorso possiamo tagliarlo con un sentiero sulla destra. Anche qui c'è un cancello all'esterno del tornante (m. 560).
Subito dopo ignoriamo un sentiero che sale a sinistra.
Anche al successivo tornante, sinistrorso, troviamo un cancelletto; questo è di colore giallo. La pendenza aumenta un poco (m. 570).
Alla sinistra ci accompagna una vecchia recinzione, terminata la quale, sul lato opposto troviamo tre massi (m. 590).
Ora la vecchia recinzione è sulla destra.
Nei pressi di un baitello in legno, un sentiero si stacca a sinistra e un cartello indica in dialetto: "Sentee dal Repussin - Canz" (m. 610).
Subito dopo, all'esterno di un tornante destrorso, troviamo un cancello verde.
Proseguiamo tra due vecchie reti metalliche.
Dopo una semicurva verso destra percorriamo un tornante sinistrorso (m. 630).
Alla destra troviamo l'agriturismo "In Valentina". Alla sinistra su di un cartellone della Ersaf leggiamo: "Foreste di Lombardia - Foresta Corni di Canzo" (m. 640).
Ora la vecchia recinzione è solo alla destra mentre alla sinistra ci sono dei pini.
Un basso muretto a secco ci accompagna sul lato destro. Ci addentriamo nella pineta (m. 655).
Incrociamo un sentiero (m. 680).
Subito dopo, alla sinistra, un cartellone segnala la stazione n. 7 del Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi e parla del "Bosco artificiale". Alcuni segnavia indicano,
diritto: Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi; a sinistra: Cresta di Cranno a ore 0.30, Sass de la Prea a ore 0.40, Cranno-Asso a ore 1.10. Continuiamo diritto.
In salita superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 690). La pendenza diminuisce.
Con la stradina incassata nel terreno circostante, percorriamo due semicurve destra-sinistra. Alla destra ci accompagna un muretto a secco (m. 710).
Troviamo un cartellone con la scritta: "Foresta Demaniale Regionale Corni di Canzo Prim'Alpe". Alla destra si staccano due larghi sentieri. I segnavia indicano che il primo è il Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi
mentre il secondo conduce al Belvedere di Pra Batòn.
Pochi passi più avanti, alla sinistra, troviamo l'antica cascina ora trasformata nel Rifugio Prim'Alpe, Centro di Educazione Ambientale, una struttura eco-sostenibile di formazione e
di vacanza gestita da Legambiente (m. 725).
Davanti cominciamo a vedere i Corni. A destra ci sono dei prati e una bella fontana che butta acqua in due grandi vasche. Nei prati ci sono vari tavoli e panche in
legno e alcuni barbecue. Tre cartelloni parlano della "Foresta regionale dei Corni di Canzo", "L'ambiente naturale" e "L'ambiente umano".
Sulla destra inizia il sentiero denominato "Lo Spirito del Bosco" lungo il quale sono state sistemate alcune sculture lignee di Alessandro Cortinovis.
Tempo impiegato: ore 0.30 - Dislivello: m. 242
Data escursione: febbraio 2021
Secondo itinerario: Via per S. Miro (a destra)
Il percorso inizialmente coincide con il Sentiero Geologico Giorgio Achermann. Lungo il cammino troveremo, accanto ad alcune rocce e massi particolari provenienti da
lontano durante le epoche passate, alcuni pannelli che ne spiegano le caratteristiche.
Alla sinistra ci sono due tabelloni che mostrano una cartina e i sentieri della Val Ravella. Dietro uno di questi tabelloni è appeso il primo cartellone del Sentiero Geologico
Giorgio Achermann che parla della "Dolomia Coralligena".
Ci avviamo su fondo acciottolato in leggerissima salita, con il bosco alla sinistra e una siepe alla destra, lasciando a destra una corta stradina che si dirige
verso il Torrente Ravella.
Il torrente ci accompagnerà nella prima parte del cammino, a volte da un lato e a volte dall'altro e lo attraverseremo con vari ponti e ponticelli.
Troviamo un cartello che indica il divieto di parcheggio. Sulla destra c'è una staccionata a protezione verso il corso d'acqua.
Alla sinistra troviamo il cartellone n. 2 del Sentiero Geologico Giorgio Achermann intitolato "Frana sottomarina Slumping". Una targa su un masso
ribadisce "Slumping, slittamento di sedimenti marini".
Più avanti sulla destra c'è uno slargo con una tettoia e un ponticello che, oltre il torrente, conduce ad un cancello e ad una casa privata.
Troviamo poi due case a sinistra e uno slargo alla destra che rappresenta l'ultima possibilità di parcheggio.
Poco dopo una stanga chiude l'accesso ai veicoli. Sulla destra c'è un cartellone con una cartina della zona (m. 500).
Pochi passi più avanti sulla destra troviamo un altro edificio; un cartello informa che si tratta di una calchera. Alla sinistra invece ci sono un cancelletto e
una recinzione.
Sulla destra troviamo poi i cartelloni n. 3 e n. 4 che parlano rispettivamente del "Conglomerato di Sirone Puddinga" e del "Calcare maiolica".
Su una pietra c'è una vecchia targa illeggibile.
Più avanti raggiungiamo il cartellone n. 5 che parla delle "Rocce metamorfiche" (m. 510).
Lasciato a destra un grande masso erratico, troviamo sulla sinistra il cartellone n. 6 che parla di "Sedimenti marini pelagici"
Su un masso alla sinistra vediamo una targa senza scritte.
Raggiungiamo il cartellone n. 7 che parla delle "Selci" e lo lasciamo sulla sinistra mentre dalla parte opposta si stacca il sentiero n. 7 che, guadato
il torrente, sale verso il Cornizzolo. Alcuni segnavia indicano a destra: sentiero 7 Cornizzolo; diritto: sentiero 6 Alpe Alto - Cornizzolo, sentiero 2 San Miro
- Terz'Alpe, sentiero 1 Corni. Su un palo c'è una freccia verso destra e il n. 7 (m. 515).
Proseguiamo diritto. Sulla destra vediamo il punto di arrivo di una teleferica.
Più avanti sulla destra troviamo il cartellone n. 8 che parla del "Rosso ammonitico". Una targa su una pietra riporta la stessa indicazione.
Con un ponte attraversiamo il torrente (m. 530). Subito dopo, sulla destra si stacca una variante alla parte iniziale del sentiero 7 che retrocede sull'altra
sponda evitando il guado. I segnavia indicano in quella direzione: sentiero 7, Ceppo dell'Angua a ore 1.20, Alpetto a ore 2, Rifugio
SEC a ore 2.10.
Continuiamo nel bosco con il torrente alla sinistra. Su un grosso masso vediamo il segnavia a bandierina con il n. 2.
Poi con un altro ponte torniamo sull'altra sponda (m. 545). Ora il bosco è più fitto.
Alla sinistra troviamo il cartellone n. 9 che parla del "Verrucano - Valsassina" e, più avanti, una panchina.
Un cartellone del Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi (stazione 10) parla degli abitanti del torrente e mostre le foto della natrice dal collare, della
libellula dei torrenti, del gambero di fiume, della trota di fiume e della rana rossa.
Superiamo un terzo ponte identico ai precedenti. La pendenza aumenta.
Sulla destra troviamo una panchina e il cartellone n. 10 che parla di "Granito Ghiandone Granodiorite". Su un masso una targa recita "Ghiandone Val
Masino".
Alla sinistra un sentierino scende al torrente. Un cartello indica da quella parte: "Parco massi erratici".
Raggiungiamo un bivio (m. 570). La stradina acciottolata gira a destra e continua in salita. Un sentiero invece prosegue diritto. I segnavia indicano a destra
con il sentiero 6: San Miro a ore 0.05, Alpe Alto a ore 1.20, Sasso Malascarpa a ore 1.50, Rifugio SEC a ore 1.50, Monte Cornizzolo a ore 2.20;
diritto: Sentiero Geologico B, Prim'Alpe a ore 0.20, Sentiero dello Spaccassassi, Terz'Alpe a ore 0.40; dietro: Gajum a ore 0.30, Canzo FN a ore 1.
Proseguiamo diritto in leggera discesa e raggiungiamo un ponticello con il quale ritorniamo alla sinistra del torrente. Il ponticello è formato da una
passerella in legno e due sponde con corrimani e corde in ferro. Un cartello lo indica come "Primo ponte" anche se in realtà è il quarto che incontriamo sul
nostro cammino.
Oltre il ponticello, il sentiero gira a destra e segue il torrente. Un cartellone a cura della Ersaf segnala che siamo nella "Foresta dei Corni di Canzo".
Camminiamo in lievissima salita. Troviamo un grande masso sulla sinistra con il segnavia 2 a bandierina e poco dopo una madonnina sulla destra, accanto al torrente.
Percorriamo poi un tratto in salita con alcuni tronchetti di legno a fare da gradini e raggiungiamo il cartellone n. 11 che parla della "Serpentinite"
(m. 585).
Proseguiamo in leggera salita.
Alla sinistra il cartellone n. 9 del Sentiero Naturalistico della Spaccasassi parla del "Bosco misto" (m. 595). Alcuni segnavia indicano
- a sinistra: Sentiero Botanico, Sentiero dello Spaccasassi, Prim'Alpe a ore 0.20;
- dietro: Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi;
- davanti: Sentiero Geologico; Carbonaia-pojal a ore 0.10, Terz'Alpe-agriturismo a ore 0.30.
Andiamo a sinistra
Superiamo un gradino di legno e continuiamo in salita (m. 605).
Uno dopo l'altro aggiriamo due grandi sassi nel mezzo del sentiero.
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra.
Proseguiamo con poca pendenza.
Troviamo due massi a punta alla sinistra ed uno tondeggiante alla destra (m. 615).
In salita percorriamo un tornante destrorso (m. 625).
Dopo un breve tratto quasi in piano riprendiamo a salire. Alla sinistra, sul lato al sole, troviamo varie primule, violette bianche o viola e
qualche fegatella epatica.
Lasciamo a destra un masso (m. 640).
Con poca pendenza arriviamo ad un tornante sinistrorso e continuiamo in salita (m. 650).
Troviamo un blocchetto di sassi cementati nel mezzo del sentiero e percorriamo un'ampia semicurva verso destra (m. 660).
In leggera salita superiamo una semicurva verso sinistra (m. 670).
In modo abbastanza ripido saliamo dei gradini di legno mentre percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 675).
Superiamo una curva verso sinistra seguita, con pochissima pendenza, da un tornante destrorso. Continuiamo in salita (m. 685).
Saliamo altri gradini di legno.
Presso una semicurva verso destra vediamo alcune pervinche e subito percorriamo un tornante sinistrorso (m. 695).
Superiamo altri gradini di legno e una semicurva verso destra.
Sbuchiamo in un prato. I segnavia indicano dietro il Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi (m. 700).
Attraversato il prato, davanti abbiamo alcuni terrazzamenti che si possono risalire con 7 serie di gradini di pietra (9+9+8+10+6+4=46 gradini).
Alla base del primo terrazzamento notiamo la presenza di alcuni cartellini a cura della Ersaf che indicano nome e caratteristiche delle specie
floricole che crescono lì accanto [Per esempio. Rosa canina, Gratacüü, Dog rose. Area di provenienza: Europa. Latifoglia: arbusto spinoso alto
fino a 2m. Note: con frutti rossi/arancio (cinorrodi), invernali, ricchi di vitamina C. E' il progenitore delle rose coltivate.] Siamo in
pieno inverno e per molte specie non è tempo di fioriture.
Alla sinistra ci sono i seguenti cartellini: lantana, evonimo, biancospino e corniolo. Alla destra: rosa canina, pero, olivello spinoso,
sanguinella, prugnòlo, frangola e viburno opalo.
Giunti in fondo a destra, continuiamo, in leggera salita, con un tornante sinistrorso.
Lasciamo a destra un traliccio. Un cartellino ci informa che gli alberi alla sinistra sono ciliegi.
Troviamo altri cartellini che riguardano le seguenti specie: orniello, faggio, criptomeria.
Alla destra, oltre una recinzione, c'è il "Centro per la riproduzione e l'allevamento del gambero di fiume autoctono". Accanto
ci sono i cartellini del carpino bianco e dell'acero montano.
Attraversiamo un prato e, passando accanto ad una fontana con due grandi vasche, raggiungiamo la Prim'Alpe (m. 725).
Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello: m. 242
Data escursione: febbraio 2024
Escursioni partendo da Prim'Alpe:
- alla II Alpe (m. 795) in ore 0.30
- alla III Alpe (m. 793) in ore 0.40
- al Sasso Malascarpa in ore 2
- Sentiero Botanico di Prim'Alpe
- Sentiero Spirito del Bosco
- al Rifugio S.E.V. Pianezzo (m. 1239)
- ai Corni di Canzo
- a Gajum in ore 0.30
- a Canzo Stazione FNM in ore 1
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