Rifugio Prabello
- Altezza: m. 1201
- Gruppo: Monti Lariani
- Ubicazione: Colma del Prabello
- Comune: Cerano Intelvi - CO
- Carta Kompass: 91 B6
- Coordinate Geografiche: 45°54'47.60"N 9°04'22.10"E
- Gestori: Gianni Abate e Cinzia Botta
- Telefono gestore: 031 5476862
- Telefono rifugio: 031 5476862
- Posti letto: 24
- Apertura: sabato e domenica tutto l'anno; dal 15 giugno al 5 settembre tutti i giorni.
- Pagina aggiornata il: 25/11/2021
Il Rifugio Prabello sorge presso l'omonima colma situata tra il Sasso Gordona e il Poncione di Cabbio, spartiacque tra la Valle d’Intelvi e la Valle di Muggio,
non lontano dal confine italo-elvetico.
In origine era una caserma della Guardia di Finanza, dismessa negli anni 70 e ricuperata a rifugio nel decennio successivo dal CAI di Monteolimpino.
Primo itinerario: dall'Alpe di Cerano (Piano delle Alpi)
Lasciamo la statale 340 Regina al km. 17.8, verso la fine di Argegno, per deviare a sinistra ed imboccare la provinciale 13 della Valle d'Intelvi con
la quale raggiungiamo nell'ordine: Dizzasco, Castiglione Intelvi e S. Fedele Intelvi.
Prendiamo poi sulla sinistra la provinciale 15 per Casasco-Erbonne.
Attraversato l'abitato di Casasco con le sue strette viuzze, proseguiamo fino all'Alpe di Cerano (Piano delle Alpi) dove lasciamo l'auto nei pressi di
un'area attrezzata a pic-nic (m. 960).
Un cartello indica il rifugio a sinistra. Attraversiamo un prato e raggiungiamo un bosco. Qui troviamo il sentiero che dovremo percorrere. Un segnavia
indica il Rifugio Prabello a ore 0.45 e la lontana Cernobbio a ore 5.45. Nella direzione opposta vengono invece indicate: Ermogna a ore 0.30 e S.
Fedele a ore 3.30. Ci troviamo infatti lungo la Via dei Monti Lariani con la quale è possibile percorrere in quota tutta la sponda occidentale del
Lago di Como.
Ci addentriamo nel bosco e iniziamo a salire.
Dopo una curva a destra percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante che termina alla successiva curva a sinistra (m. 980).
Proseguiamo in piano.
Il sentiero si biforca. Un cartello bianco e rosso collocato a cura del CAI Monteolimpino indica il Rifugio Prabello verso destra (m. 985).
Proseguiamo con il sentiero ancora incassato nel terreno circostante, dapprima con poca pendenza e poi in salita.
Dopo una curva a sinistra raggiungiamo un piccolo slargo pianeggiante. Teniamo la sinistra e troviamo un cartello che indica il rifugio (m. 1025).
Poi passiamo tra due alberi che recano entrambi un segnavia a bandierina con il n. 1.
Continuiamo in leggera salita con il sentiero incassato fino ad un bivio dove un altro cartello bianco e rosso indica il rifugio verso sinistra (m. 1040).
Riprendiamo a salire. Ora alla sinistra ci accompagna un solco che sembra il letto di un torrente in secca. Su di un albero vediamo un altro segnavia
a bandierina (m. 1055).
Terminato il solco alla sinistra, percorriamo un tratto con poca pendenza (m. 1065). Poi riprendiamo a salire ancora con il sentiero incassato nel
terreno circostante.
Incontriamo un altro sentiero che arriva dalla sinistra (m. 1085). La solita segnaletica indica di proseguire. Un piccolo cartello indica invece nella
direzione dalla quale proveniamo: "Trail Lario".
Terminato il tratto incassato continuiamo con poca pendenza.
Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra, pieghiamo a destra e poco dopo vediamo un altro segnavia a bandierina su di un albero (m. 1095).
Torniamo a salire con un tratto incassato (m. 1130).
Proseguiamo poi in modo abbastanza ripido fino ad incontrare un sentiero che si immette dalla sinistra.
Ora la pendenza è poca e gli alberi sono più radi (m. 1160).
Poco dopo cominciamo a vedere il rifugio.
Alla sinistra c'è un muretto di pietre che fa da rinforzo alla stradina sterrata che proviene da Posa (vedi secondo itinerario) sulla quale ci
immettiamo. Qui i segnavia oltre al Rifugio Prabello indicano anche il Sentiero Italia (m. 1180).
Andiamo a destra praticamente in piano. Pochi passi più avanti un cartello su di un albero conferma la giusta direzione.
Camminiamo circondati da faggi e vediamo un altro segnavia a bandierina con il n. 1.
Poi alla sinistra troviamo una vecchia recinzione realizzata con paletti di legno che reggono cavi di filo spinato. Alla destra l'assenza di alberi
consente una bella veduta della Valle d'Intelvi e della cerchia di monti all'orizzonte (m. 1200).
Lasciamo a sinistra una cascina recintata e arriviamo al rifugio.
Tempo impiegato: ore 0.45 - Dislivello: m. 241
Data escursione: febbraio 2013
Secondo itinerario: da Posa
Lasciamo la statale 340 Regina all'inizio di Argegno, al km. 17, per deviare a sinistra ed imboccare la provinciale 15 Erbonne, che sale verso le
varie frazioni di Schignano.
Giunti ad Occagno prendiamo a sinistra Via Rosa del Sasso e con questa stradina, superate le frazioni di Perla, Vesbio e Marnico, arriviamo a Posa.
Verso la fine dell'abitato troviamo due strade che si staccano alla sinistra, una accanto all'altra (m. 836). I segnavia indicano con la prima:
Sentiero delle Espressioni, Alpe Nava a ore 0.20, Alpe Comana a ore 0.45; con la seconda: Via delle Alpi, Monti Carolza - area di sosta a ore 0.30, Sasso
Gordona - fortificazioni a ore 1.45, Colma Crocetta a ore 1.10, Rifugio Murelli.
Prendiamo la seconda che comincia in leggera salita, con il fondo acciottolato, tra gli alberi.
Alla sinistra ci accompagna un roggia.
Lasciamo a sinistra una costruzione sulla quale leggiamo: "Comune di Schignano, acquedotto comunale 1982" (m. 845).
Alla destra troviamo una casa con l'insegna "Cà Cilin". In alto a sinistra, oltre una recinzione, vediamo altre case; una stradina
privata sale a raggiungerle.
Subito dopo percorriamo una curva verso sinistra molto ampia.
Entriamo nel bosco e saliamo in modo abbastanza ripido. In basso a destra un torrente scorre
profondamente incassato nel terreno (m. 850).
Presso una curva verso destra, in leggera salita e con il fondo in cemento superiamo una grata per lo scolo dell'acqua e attraversiamo il torrente su di
un ponte con le sponde di ferro (m. 885).
Continuiamo in salita e, dopo pochi passi su cemento, proseguiamo camminando su pietre cementate.
Un rivolo attraversa la strada.
Troviamo una casa alla sinistra, poco più in alto, e un muretto sormontato da una rete lungo la strada. In questa zona ci sono meno alberi.
Rientriamo nel bosco (m. 895).
In leggera salita superiamo due semicurve sinistra-destra.
Un torrente attraversa la strada.
I segnavia indicano con una stradina a sinistra: Via delle Alpi, Alpe Nava a ore 0.10, Monti Onazzo a ore 0.30; diritto: Rifugio
Murelli. Proseguiamo diritto.
Subito dopo una stradina si stacca alla destra. I segnavia indicano a destra: Alpe Fontanella a ore 0.20, faggio monumentale. Un cartello segnala
diritto l'agriturismo Roccolo San Bernardo. Proseguiamo diritto in salita.
Alla destra c'è una recinzione, con paletti di legno e due cavi, oltre la quale vediamo una casa bianca.
Poco dopo un'altra stradina sale a sinistra (m. 935). I segnavia indicano a sinistra: Via delle Alpi, Monti Carolza a ore 0.15, Alpe Comana
(agriturismo La Pratolina) a ore 0.30; davanti: Trincee militari, Colma di Binate - area di sosta a ore 0.20, Sasso Gordona - fortificazioni a ore
1.30; dietro: Posa a ore 0.15, Schignano a ore 0.40. Un cartello su di un albero indica davanti l'agriturismo Roccolo San Bernardo.
Proseguiamo diritto e poco dopo troviamo un altro percorso che si immette da destra. I segnavia indicano davanti con la VML (Via dei Monti Lariani):
Colma Murelli a ore 1.20, Pian d'Alpe a ore 1.40. Continuiamo diritto.
Alla destra ci sono dei paletti di legno che sorreggono una rete a quadrotti.
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra (m. 965). Camminiamo tra conifere, faggi e betulle. La strada è incassata nel terreno circostante.
Alla destra troviamo ancora la recinzione, con paletti e rete a quadrotti, oltre la quale c'è un prato. Qui l'assenza di alberi consente di vedere il
Sasso Gordona, il Pizzo della Croce, il Monte San Zeno con la chiesetta sulla cima e inoltre la catena alpina all'orizzonte (m. 985).
Rientriamo nel bosco (m. 990).
La pendenza aumenta (m. 1010).
Più avanti, in leggera salita, troviamo a sinistra una casa bianca con un robusto muro di contenimento (m. 1040). Ora gli alberi sono più radi.
La strada si restringe e passa tra due muretti. In alto a sinistra ci sono due case. Alla destra c'è una baita di pietra sulla quale una scritta in
giallo e una freccia indicano davanti il Rifugio Binate.
Subito dopo la strada si divide. I segnavia indicano: Treviglio m. 1058; a sinistra: Colma di Binate, Colma Murelli a ore 1, agriturismo Roccolo San
Bernardo; a destra: Colma Crocetta, Sasso Gordona; dietro verso sinistra con un sentiero che parte tra le case: Carolza - area di sosta a ore 0.15,
Alpe Comana - agriturismo a ore 0.30; dietro: Via delle Alpi, Posa a ore 0.20, Schignano a ore 0.40. Proseguiamo verso destra, in salita.
Alterniamo due tratti ripidi ad altrettanti con minore pendenza (m. 1120).
Attraversiamo alcune vecchie baite poste in posizione panoramica.
Raggiungiamo la Colma della Crocetta (m. 1128). Vi troviamo due case e la croce di ferro
che da il nome al luogo.
I segnavia indicano: diritto: Rifugio Prabello a ore 0.30, Sasso Gordona a ore 1, San Fedele a ore 4.45; dietro: Schignano a ore 1.10, Argegno a
ore 3.40; a sinistra: Colma di Binate, Cernobbio a ore 4.30.
Proseguiamo diritto come dettagliatamente descritto nell'ultima parte del quinto itinerario (Sentiero delle Espressioni) fino al Rifugio Prabello.
Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 420 -55
Data escursione: aprile 2004
Terzo itinerario: da Cabbio - CH (con il percorso principale)
Da Como, con la strada che costeggia la sponda occidentale del lago (Via per Cernobbio) arriviamo alla rotonda che precede Cernobbio dove, evitando
l'ingresso in paese, andiamo a sinistra.
Alla biforcazione che precede l'ingresso della prima galleria (cartelli stradali a sinistra: Menaggio, Porlezza, Chiavenna, Sondrio; a destra: Ponte Chiasso,
Maslianico), andiamo a destra.
Passiamo sotto il ponte e continuando diritto prendiamo la provinciale 16.
Ad una biforcazione teniamo la destra (mentre a sinistra si va verso l'autostrada).
Dopo aver costeggiato il Breggia, lo attraversiamo verso destra con un ponte.
Ad una rotonda giriamo a sinistra e raggiungiamo il valico di Maslianico/Pizzamiglio.
Passato il confine, continuiamo diritto. Seguiamo le indicazioni per la Valle di Muggio.
Superiamo Morbio.
Pieghiamo poi a destra per imboccare la strada della Valle di Muggio (che dovremo percorrere fino a Cabbio).
Attraversiamo Caneggio.
Lasciamo a destra la strada che conduce a Bruzella.
Superiamo un viadotto.
Trascuriamo Via San Rocco che conduce al cimitero.
Arrivati a Cabbio, nel punto in cui la strada spiana, prendiamo sulla destra Via alla Chiesa, una ripida stradina con la quale, superati due tornanti,
raggiungiamo l'ampio piazzale in fondo al quale c'è la chiesa
dedicata a "Deo Salvatori Coelos Ascendenti" e lasciamo la macchina nel grande parcheggio gratuito (m. 661).
Ci incamminiamo verso le case partendo dalla "Casa Comunale Uff. Patriziale" e andando verso destra; oppure risalendo le scale
all'inizio del parcheggio e anche in questo caso poco dopo giriamo a destra.
In entrambi i casi, arrivati davanti ad una casa di colore beige, giriamo a sinistra e ci immettiamo su di una stradina asfaltata (m. 670).
In leggera salita attraversiamo l'abitato e passiamo sotto un portico.
Poi, usciti dal paese, continuiamo in salita tra i prati e raggiungiamo un bivio (m. 695) dove i segnavia indicano:
- diritto: al Bunèll (un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli con eccezione per le bici con permesso del Municipio);
- con un tornante destrorso: Arla 1 h, Rifugio Prabello 1 h 50 min, Alpe Bonello 1 h 50 min, Muggio 3 h;
- dietro: Cabbio 5 min.
Qui di seguito continuo con la descrizione del percorso principale, quello alla destra; più sotto (vedi il quarto itinerario) trovi l'altro.
Andiamo dunque a destra, in salita.
Camminiamo con un muro di pietre a secco alla sinistra e una recinzione con paletti di ferro alla destra.
Arriviamo ad una biforcazione dove proseguiamo diritto ignorando la stradina che scende a destra (m. 710).
Subito dopo lasciamo a destra una stalla e un ovile. La strada diventa sterrata.
Ignoriamo una stradina con il fondo in cemento che sale a sinistra (m. 715).
Ora alla sinistra abbiamo un muro davanti al quale ci sono due panchine. In alto, oltre il muro, tra l'erba vediamo due tavoli con relative panche.
Alla destra ci sono dei prati (m. 725).
Troviamo poi una vecchia casa alla sinistra, prima e dopo della quale c'è un muro coperto dal muschio e sormontato da una recinzione metallica oltre la
quale vediamo dei filari di viti. Alla destra ci sono degli alberi (m. 735).
Continuiamo con una bella mulattiera di pietre. Alla sinistra c'è un muretto a secco. Di tanto in tanto vediamo un segnavia bianco-rosso-bianco (m. 745).
Superiamo una curva verso sinistra e proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra troviamo una cappelletta con un dipinto raffigurante un santo che
tiene un rosario tra le mani. Una scritta in alto ricorda che si tratta di San Nicolao [Nicola di Flüe (1417-1487) fu contadino, magistrato, deputato
alla Dieta federale, soldato e ufficiale dell'esercito federale, padre di dieci figli ed infine eremita. Oggi è il patrono della Svizzera.] (m. 765).
Poco dopo alla sinistra c'è una vecchia cascina (m. 770).
Continuiamo in salita. Alla sinistra c'è ancora il muretto a secco; alla destra ci sono gli alberi.
Lasciamo a destra una striscia di terreno pianeggiante (m. 800).
Un tratto senza alberi consente con bella veduta alla destra sulla vallata nella quale notiamo la presenza di tre borghi (m. 815).
Alla sinistra troviamo una torretta e poi una vecchia cascina con la stalla a piano terra mentre alla destra ci sono un garage e una baita (m. 820).
Un segnavia giallo raffigurante due escursionisti indica le due direzioni: davanti e dietro.
Subito dopo percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 830).
Continuiamo con poca pendenza.
Un'apertura nel muretto alla sinistra consente l'accesso ad un prato (m. 845).
Riprendiamo a salire. Alla sinistra vediamo in lontananza dei ripetitori sulla cima di un monte.
Ad un bivio, i segnavia invitano ciclisti a proseguire diritto e i pedoni verso sinistra. Andiamo a sinistra (m. 855).
Poco dopo lasciamo a sinistra una stalla seguita da una grande casa con l'insegna "Vallera" sul retro della quale c'è un portico con
bella vista sulla vallata (m. 865).
Rientriamo nel bosco e troviamo un bivio dove il segnavia giallo raffigurante i due escursionisti indica le possibili direzioni: a destra o dietro.
Un grande faggio sbuca orizzontalmente dal terreno alla sinistra e subito si piega ad angolo retto per ergersi verso l'alto. Camminiamo tra faggi,
castagni e agrifogli.
Continuiamo con poca pendenza (m. 895).
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra verso alcune case tra le quale sventolano due bandiere (m. 910).
Proseguiamo in salita con un muro a secco alla sinistra e il bosco dall'altro lato.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire (m. 925).
Raggiungiamo un cancelletto rotto. Un sentiero prosegue diritto all'interno di una recinzione verso una vecchia cascina, i ruderi di due stalle e una vasca
da bagno riciclata come abbeveratoio; un altro sentiero le aggira alla destra. Un segnavia giallo con i due escursionisti indica: a destra e dietro (m. 940).
Su di una targa leggiamo: "Cisterna (C8) Betuela m. 940".
Poco dopo, presso il cancello di uscita, i due sentieri si ricongiungono.
Continuiamo quasi in piano nel bosco. In alto a sinistra vediamo un prato oltre il quale ci sono altri alberi.
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo con poca pendenza.
Quasi in piano percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia (m. 945).
Percorriamo un tratto in leggera salita.
Continuiamo quasi in piano lasciando a sinistra dei ruderi.
In leggera salita superiamo due semicurve destra-sinistra.
Proseguiamo quasi in piano. Poco sopra, alla sinistra, c'è un muretto di contenimento coperto dal muschio e una recinzione con pali di legno che reggono
due cavi.
Alla sinistra troviamo un rudere (m. 960).
Continuiamo in leggera salita con delle serpentine appena accennate. I cavi della recinzione sono diventati tre.
Alla sinistra troviamo altre due vecchie costruzioni diroccate (m. 970).
Subito dopo percorriamo una curva verso destra.
Ora i cavi della recinzione sono di filo spinato.
In alto a sinistra vediamo un cassottello (m. 985).
Subito dopo, quasi in piano, con un'ampia curva verso sinistra aggiriamo una cascina recintata.
Sul cancello leggiamo: "6 Laurina 8" (m. 985).
Pochi passi più avanti un sentiero sale e si immette dalla destra. Un segnavia giallo raffigurante i due escursionisti indica: davanti e dietro.
Troviamo subito un altro sentiero che scende a destra verso una sterrata che vediamo tra gli alberi. Continuiamo diritto con minima pendenza.
Lasciamo a sinistra un altro rudere (m. 990). Alla destra vediamo in lontananza la dorsale che collega il Bisbino al Sasso Gordona.
Percorriamo una curva verso destra (m. 995).
Poco dopo arriviamo ad un bivio (m. 1000). I segnavia indicano: Arla 1004 m; a sinistra: Alpe Bonello 40 min, Muggio 1 h 50 min, Rifugio Prabello 40 min;
diritto in piano: Uggine, Cabbio; dietro: Cabbio via Vallera a 50min. Andiamo a sinistra in salita.
Subito dopo, vediamo un rudere poco sotto alla destra, tra i due sentieri.
Superiamo una semicurva verso destra (m. 1015).
Percorriamo un tratto con poca pendenza ed uno in salita (m. 1025).
Quasi in piano superiamo una curva verso sinistra. Un segnavia giallo raffigurante i due escursionisti indica le due direzioni (m. 1070).
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra del sentiero ci sono dei paletti di legno. A destra, oltre la Val Cugnolo vediamo il Rifugio Binate e in basso
due case nel bosco. Davanti, un poco verso destra, vediamo il Sasso Gordona.
Proseguiamo quasi in piano, a mezza costa.
Percorriamo un tratto in salita e continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1080).
Superiamo una curva verso sinistra (m. 1090).
Ora la pendenza è minima e alla destra ci accompagnano dei paletti che reggono un cavo.
Dopo un breve tratto in leggera discesa continuiamo in leggera salita (m. 1090).
Proseguiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi. Alla destra vediamo il Sasso Gordona.
Superiamo un tratto con poca pendenza e continuiamo quasi in piano (m. 1105).
Ad una biforcazione ignoriamo la traccia più a destra e continuiamo con l'altra in leggera salita come indicato da un segnavia bianco-rosso-bianco.
Trascuriamo un'altra traccia che sale ripidamente a sinistra (m. 1120).
Subito dopo troviamo un'altra biforcazione. Lasciamo il sentiero che prosegue diritto in leggera salita e prendiamo quello alla sinistra segnalato da un bollo
bianco-rosso che sale in modo abbastanza ripido.
Dopo un tornante sinistrorso continuiamo con poca pendenza (m. 1135) e dopo uno destrorso riprendiamo a salire (m. 1140).
Usciamo dal bosco e raggiungiamo una panchina in posizione panoramica che inviterebbe ad una sosta (m. 1145). Davanti proseguono tre sentieri. I
segnavia indicano, con quello più a sinistra (vedi il quarto itinerario): Alpe Bonello 20 min, Muggio 1 h 30 min; con quello più a destra:
Rifugio Prabello 20 min, Sasso Gordona; dietro: Arla 10 min, Cabbio 1 h 10 min. Prendiamo il sentiero alla destra.
Dopo un breve tratto in discesa continuiamo quasi in piano. Davanti verso destra vediamo il Sasso Gordona.
Proseguiamo in leggera discesa. Passiamo sotto al tronco di una betulla cresciuta obliquamente sopra al sentiero (m. 1130).
Percorriamo due tratti quasi in piano intervallati da un breve tratto in salita.
Superiamo una semicurva verso destra.
Dopo un breve tratto in leggera salita continuiamo quasi in piano.
Percorriamo una curva verso sinistra. Davanti vediamo il Sasso Gordona.
Superiamo dei brevi tratti: uno in leggera discesa, uno accidentato in salita, uno quasi in piano ed un altro in leggera discesa.
Riprendiamo a salire (m 1130).
Continuiamo quasi in piano (m. 1140). Davanti vediamo in lontananza due case e il Sasso Gordona.
Percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia.
Continuiamo tra gli alberi che in prevalenza sono betulle.
Proseguiamo con poca pendenza.
Troviamo un cippo di confine che porta le iscrizioni "S35A" da un lato e "I1923" dall'altro. Una freccetta indica con
precisione svizzera che in realtà il confine passa metri 0,7 più a destra vale a dire nel mezzo del sentiero.
Percorriamo un tratto in leggera discesa seguito da uno in leggerissima salita.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra (m. 1165).
Proseguiamo con poca pendenza in direzione del Sasso Gordona.
Superiamo un tratto quasi in piano e riprendiamo a salire
Alla destra del sentiero troviamo un altro cippo di confine. Questo reca inciso "S1923" da un lato e "I35B" dall'altro.
Continuiamo con pochissima pendenza. Alla destra vediamo l'intera dorsale che collega il Sasso Gordona al Bisbino.
Alla sinistra troviamo il terzo cippo con inciso "S35C" da un lato e "I1923" dall'altro. Una freccetta segnala che il
confine passa m. 0,9 più a destra, nel mezzo del sentiero.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla destra c'è una fila di tronchi collocati raso terra.
Riprendiamo a salire e raggiungiamo un tornante sinistrorso presso il quale un sentiero continua diritto. I segnavia indicano diritto: Alpe del Corno 50 min,
Cabbio 2 h 30 min, Bruzella 2 h 40 min; dietro: Arla 30 min, Cabbio 1 h 30 min, Alpe Bonello 40 min, Muggio 1 h 50 min. Davanti vediamo una cascina,
una nevera e il Sasso Gordona. Seguiamo il tornante.
Poco dopo, in leggera salita raggiungiamo il Rifugio Prabello.
Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello: m. 570-30
Data escursione: gennaio 2020
Quarto itinerario: da Cabbio CH per l'Alpe Bonello
Come descritto nel terzo itinerario raggiungiamo il bivio dove il terzo e il quarto itinerario si dividono (m. 695). I segnavia indicano:
- diritto: al Bunèll (un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli con eccezione per le bici con permesso del Municipio);
- con un tornante destrorso: Arla 1 h, Rifugio Prabello 1 h 50 min, Alpe Bonello 1 h 50 min, Muggio 3 h;
- dietro: Cabbio 5 min.
Questa volta proseguiamo diritto.
La strada procede con poca pendenza. A destra c'è un muretto a secco e a sinistra una recinzione metallica.
Alla sinistra troviamo un cancello e una recinzione con paletti di ferro che reggono una rete a quadrotti (m. 705).
Superiamo un cancello di traverso alla strada e lasciamo a destra una vecchia stalla con fienile.
Alla destra troviamo un cancello dipinto di blu (m. 725).
Proseguiamo in salita.
Una stradina inerbita si stacca in salita all'interno di una semicurva verso destra. Continuiamo diritto, quasi in piano, nel bosco. La strada ora è
sterrata (m. 735).
Poco dopo superiamo una curva verso sinistra e proseguiamo in leggera salita su asfalto.
Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso molto ampio, sterrato nella seconda metà (m. 740).
Continuiamo su asfalto, in leggera salita.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Troviamo una canalina in metallo, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada. Per un tratto la strada è sterrata (m. 760).
Su asfalto percorriamo due curve destra-sinistra. Subito dopo troviamo un'altra canalina di traverso alla strada (m. 765).
Con il fondo sterrato superiamo una semicurva verso sinistra seguita, poco dopo, da altre due semicurve destra-sinistra.
Proseguiamo su asfalto, senza alberi alla sinistra dove vediamo una casa (m. 770).
Continuiamo in salita con una recinzione alla sinistra, inizialmente con paletti di ferro e una rete metallica, poco dopo con pali di legno e una
rete a quadrotti.
Superiamo una semicurva verso destra e torniamo nel bosco (m. 780).
Troviamo un'altra canalina in metallo per lo scolo dell'acqua.
Subito dopo, presso un'ampia curva verso sinistra, un torrente attraversa la strada.
Ora il fondo stradale è sterrato ma coperto da pietruzze (m. 785).
Proseguiamo in salita (m. 795).
Superiamo una canalina di legno di traverso alla strada.
Su asfalto, percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 800).
Proseguiamo quasi in piano. Presso un tornante sinistrorso, un torrente attraversa la strada (m. 810).
Continuiamo su sterrato.
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio che termina in salita, su asfalto. Alla sinistra ci sono quattro paline color arancione.
Proseguiamo in leggera salita. Presso un ampio tornante sinistrorso un torrente attraversa la strada (m. 820).
Con il fondo sterrato percorriamo un ampio tornante destrorso.
Dopo una semicurva verso destra continuiamo su asfalto. Alla sinistra ci sono tre pali color arancione (m. 830).
Subito dopo, presso una curva verso sinistra, un torrente attraversa la strada. Un muretto di pietre scende a
sinistra come rinforzo.
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo, quasi in piano, su sterrato. Alla destra c'è un muretto coperto dal muschio (m. 835).
Ignoriamo un sentiero che sale a destra.
Poco dopo, presso un tornante sinistrorso, un torrente scorre sotto alla strada dentro due tubi, ma anche sopra in caso di acqua abbondante.
Proseguiamo su asfalto, in salita. Gli alberi sono più radi.
Un ruscelletto attraversa la strada (m. 840).
Dopo pochi passi arriviamo ad una biforcazione priva di indicazioni. Trascuriamo la sterrata inerbita in leggera discesa alla sinistra e prendiamo
quella in leggera salita alla destra rientrando nel bosco.
Continuiamo in salita (m. 850).
Superiamo una semicurva verso destra.
Presso un tornante destrorso ignoriamo un sentiero che continua diritto (m. 860).
Proseguiamo in leggera salita.
Percorriamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 870).
Più avanti, su di un albero, vediamo un segnavia a bandierina. Percorriamo due curve sinistra-destra. Un ruscello, che troviamo asciutto, attraversa
la strada (m. 885).
Alla destra, poco sotto, vediamo un'altana tra gli alberi (m. 890).
Con un tornante sinistrorso molto ampio aggiriamo delle roccette (m. 895).
Presso un tornante destrorso in leggera discesa, superiamo un torrente che attraversa la strada e proseguiamo in leggera salita.
Con una semicurva verso sinistra aggiriamo delle roccette (m. 910).
Percorriamo un tornante sinistrorso ignorando una sterrata che continua diritto (m. 920).
Presso una curva verso destra, all'esterno della quale c'è uno slargo, troviamo alcuni faggi molto alti (m. 925).
Percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale c'è una parete di roccia. Vediamo un segnavia ricurvo (m. 940).
Una vecchia canalina di legno per lo scolo dell'acqua precede una curva verso sinistra molto ampia (m. 950).
Lasciamo a sinistra uno slargo (m. 955).
Troviamo altri grandi faggi (m. 970).
Percorriamo un tornante sinistrorso, verso la fine del quale alla destra c'è una parete rocciosa (m. 975).
Dopo un breve tratto allo scoperto rientriamo nel bosco (m. 980).
Superiamo un'ampia curva verso destra (m. 995).
Presso un tornante sinistrorso un torrente attraversa la strada su di un letto in cemento. Un muretto di pietre scende a sinistra come rinforzo (m. 1015).
La pendenza aumenta un poco.
Dopo un tornante destrorso continuiamo in leggera salita (m. 1035).
Per un tratto alla sinistra ci accompagna una recinzione con pali di legno e filo spinato (m. 1055).
Superiamo due semicurve destra-sinistra (m. 1065).
Il bosco termina (m. 1075). Davanti vediamo l'Alpe Bonello.
La sterrata, ora inerbita, piega a destra.
Dopo un tornante sinistrorso raggiungiamo l'alpeggio (m. 1085). La strada si divide e i segnavia indicano
a sinistra: Alpe della Bolla 5 min, Muggio 1 h 30 min; a destra: Arla 35 min, Cabbio 1 h 30 min, Rifugio Prabello 50 min. Andiamo a
destra, in leggera salita.
Poco prima di raggiungere la caserma svizzera delle guardie di confine Bonello, la strada gira a destra (m. 1095).
I segnavia indicano, a destra: Arla, Cabbio, Rifugio Prabello; dietro: Alpe Bonello, Muggio.
Seguiamo la strada verso destra attorniati dai prati.
Alla sinistra c'è un muretto di pietre sormontato da una recinzione con pali di legno e filo spinato.
Dopo una curva verso sinistra proseguiamo in leggera discesa (m. 1105).
Quasi in piano torniamo tra gli alberi.
Lasciamo a sinistra una stalla-fienile (m. 1100).
All'esterno di una curva verso destra troviamo una piccola pozza.
Continuiamo con pochissima pendenza. Alla sinistra c'è un prato.
Superiamo una semicurva verso sinistra molto ampia.
Arriviamo al termine del bosco.
Lasciamo a sinistra il rudere di un baitello (m. 1115).
Percorriamo una curva verso destra (m. 1120).
Continuiamo in leggera salita, a mezza costa, tra pendii prativi.
Proseguiamo quasi in piano.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 1125).
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra, poco più in basso, vediamo degli alberi.
Percorriamo un tratto in leggera discesa tra gli alberi (m. 1150).
Usciamo dal bosco e raggiungiamo una panchina, in posizione panoramica, che inviterebbe ad una sosta (m. 1145). Di fronte arriva il sentiero del terzo
itinerario. Alla sinistra ci sono due sentieri. I segnavia indicano, dietro: Alpe Bonello 20 min, Muggio 1 h 30 min; con il secondo dei due sentieri
alla sinistra: Rifugio Prabello 20 min, Sasso Gordona;
davanti: Arla 10 min, Cabbio 1 h 10 min.
Proseguiamo verso sinistra come precedentemente descritto fino al Rifugio Prabello (m. 1201).
Tempo impiegato: ore 2 - Dislivello: m. 575 -35
Data escursione: settembre 2020
Quinto itinerario: da Posa con il Sentiero delle Espressioni
Lasciamo la statale 340 Regina all'inizio di Argegno, al km. 17, per deviare a sinistra ed imboccare la provinciale 15 Erbonne, che sale verso le
varie frazioni di Schignano.
Giunti ad Occagno prendiamo a sinistra Via Rosa del Sasso e con questa stradina, superate le frazioni di Perla, Vesbio e Marnico, arriviamo a Posa.
Verso la fine dell'abitato troviamo due stradine che si staccano alla sinistra, una accanto all'altra (m. 836). I segnavia indicano con la prima:
Sentiero delle Espressioni, Alpe Nava a ore 0.20, Alpe Comana a ore 0.45; con la seconda: Via delle Alpi, Monti Carolza - area di sosta a ore 0.30, Sasso
Gordona - fortificazioni a ore 1.45, Colma Crocetta a ore 1.10, Rifugio Murelli. Prendiamo la prima che parte in salita con il fondo in parte
sterrato ma per la maggior parte in cemento.
Poco dopo, presso una semicurva verso destra superiamo una canalina per lo scolo dell'acqua.
Percorriamo una curva verso sinistra molto ampia (m. 850).
Alla sinistra c'è un prato e alla destra gli alberi.
Lasciamo a destra una casa. Ignoriamo una stradina inerbita che si stacca alla sinistra e continuiamo diritto con una sterrata nel bosco all'inizio
della quale alla destra ci sono dei paletti di legno (m. 870). Troviamo il primo di una serie di cartellini con il logo del Sentiero delle
Espressioni (un punto di domanda e un'escursionista in nero su fondo giallo) che ci accompagneranno sempre lungo il cammino.
Per un tratto la sterrata è incassata nel terreno circostante.
Subito dopo, mentre percorriamo una semicurva verso sinistra, poco sotto alla destra vediamo due baitelli (m. 885). Dopo un tratto con poca pendenza
proseguiamo in salita.
Giunti davanti ad un cassottello interrato, ignoriamo la sterrata alla sinistra e percorriamo una semicurva verso destra (m. 895).
Il bosco è composto in prevalenza da faggi.
Percorriamo un tratto quasi in piano ed uno in leggera discesa.
Presso una curva verso destra, attraversiamo un torrente che troviamo in secca (m. 910).
Proseguiamo in salita e percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio.
Ora la sterrata è sbarrata. Il segnavia del sentiero delle espressioni invita a prendere un sentiero che sale a sinistra camminando sopra
delle radici che affiorano dal terreno.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra. Alla sinistra c'è un prato (m. 930).
In leggera salita torniamo tra gli alberi.
Dopo pochi passi in discesa continuiamo in leggera salita (m. 935).
Ancora pochi passi in discesa e proseguiamo con un tornante sinistrorso molto ampio.
Continuiamo in leggera salita e, al termine del tornante, lasciamo
a destra un baitello e una fontana con due vasche.
Ci immettiamo su di una mulattiera e la seguiamo verso sinistra in salita (m. 945). Ogni due o tre metri, una fila di pietre forma un gradino.
Lasciamo a sinistra la cascina dell'Alpe Nava e percorriamo un tornante destrorso (m. 950).
Usciamo dal bosco e passiamo accanto a un pannello con un cartellone che parla dell'Alpe Nava.
Subito ci immettiamo su di una sterrata e andiamo a sinistra (m. 960). I segnavia indicano verso sinistra: Via delle Alpi, Alpe Comana - Agriturismo a ore 0.15,
Monte Comana - Belvedere a ore 0.30, Sentiero delle Espressioni; dietro: Via delle Alpi, Posa a ore 0.10.
In leggera salita raggiungiamo un pannello con due cartelloni. Il primo mostra una mappa della zona sulla quale sono indicati con dei pallini
rossi i punti dove sono state collocate le varie sculture e il relativo nome; più sotto ci sono anche i nomi di tutti gli artisti che le
hanno scolpite. Il secondo cartellone riporta solo la scritta: Foreste di Lombardia - Valle d'Intelvi.
Alla destra troviamo le prime due sculture. La prima, intitolata "gnomo pacio", raffigura una testa con un'orecchia più grande dell'altra. La
seconda, "mais", mostra una pannocchia con due uccelli intenti a beccare il granoturco.
Camminiamo su un viale con una fila di alberi e una di pietre da entrambi i lati.
Lasciamo a destra una stalla-fienile con un portico davanti (m. 965).
Subito troviamo una biforcazione. I segnavia indicano con la sterrata alla sinistra: Via delle Alpi, Onazzo - alberi monumentali a ore 0.10, Alpe
Comana per sentiero basso a ore 0.30. Trascuriamo la sterrata verso destra che conduce ad una cascina e prendiamo quella alla sinistra.
Alla sinistra vediamo un grande prato.
Presso una serpentina sinistra-destra, lasciamo a destra la scultura "crescendo" che ci mostra una foglia che esce da un seme e si
allunga verso l'alto.
Continuiamo in salita su di una sterrata o su di un sentiero che procedono in parallelo.
Passiamo accanto ad una maschera, "Gordona" (m. 985).
Il sentiero confluisce nella sterrata. Alla destra, un solco nel terreno sembra il letto di un torrente in secca. La sterrata si mantiene sul margine
destro del prato.
Continuiamo con poca pendenza. Siamo arrivati all'altezza della cascina che vediamo alla destra. Una stradina va a raggiungerla. Passiamo accanto ad una
scultura, raffigurante un gufo, intitolata "l'ora mesta" (m. 1000).
Giriamo a sinistra e proseguiamo in salita tra alberi radi e alti: faggi, castagni e betulle.
Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 1010).
Alla sinistra troviamo "Giuan Cola", alto, magro e impaurito, appoggiato alla sua vanga.
All'esterno di una semicurva verso destra troviamo una scultura intitolata "allattamento" (m. 1020).
Subito giriamo a sinistra e continuiamo con poca pendenza.
Lasciamo a destra dei ruderi. Su di un cartello leggiamo: "Cascina dei Comitti m. 1008" (m. 1025).
Ad una biforcazione i segnavia indicano verso destra: Sentiero delle Espressioni; Via delle Alpi: Alpe Comana - Agriturismo a ore 0.15, Monte
Comana - Belvedere a ore 0.25.
Alla destra c'è una scultura intitolata "l'albero del pane"; in alto c'è una cestino con del pane e in basso un sacchetto pieno di
monetine (m. 1030).
Alcune radici affioranti formano dei rudimentali gradini.
Lasciamo a destra un tombino/pozzetto in cemento.
Saliamo dei gradini di legno (m. 1040).
Una piccola deviazione verso destra conduce al serpente "preda-predatore".
Troviamo un altro tombino/pozzetto alla destra.
Continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1050).
La successiva scultura raffigura un volto composto da frutta, stile Arcimboldo, e pertanto, visto che ci troviamo a Schignano, è
intitolata "schignanboldo" (m. 1060).
Troviamo un tombino/pozzetto in mezzo al sentiero. Ora il bosco è composto in prevalenza da betulle.
Alla sinistra c'è "il cesto goloso" pieno di frutta che uno scoiattolo cura dall'alto. Ignoriamo un sentiero, marcato da un bollo rosso,
che si stacca alla sinistra e proseguiamo diritto (m. 1075).
Dopo pochi passi sbuchiamo in un prato. Un sentiero prosegue diritto in salita verso la recinzione dell'Alpe Comana; un altro con il segnavia
del Sentiero delle Espressioni gira a destra e continua con poca pendenza tra il prato e il bosco. Andiamo a destra.
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 1090).
Saliamo alcuni gradini di legno e superiamo una serpentina destra-sinistra.
Continuiamo, dapprima quasi in piano e poco dopo in lievissima discesa con un'ampia semicurva verso sinistra.
Ritroviamo l'altro sentiero, giriamo a destra e, in salita, raggiungiamo l'Alpe Comana. Alla destra c'è la scultura del "guardiano", un uomo a
mezzo busto, con barba, baffi e cappello. I segnavia indicano: Alpe Comana 1100 m; dietro: La Conca di Schignano, Alpe Nava a ore 0.15, Almanno di
Schignano a ore 0.30. Davanti abbiamo l'agriturismo "La Pratolina" (tel.: 338 3493231).
Quasi in piano seguendo la staccionata verso sinistra raggiungiamo la bandiera e il cancelletto di uscita.
Continuiamo su di un dosso tra radi alberi. In basso alla destra vediamo il laghetto (o pozza dell'alpeggio).
Tra due rami sbuca un volto d'uomo: "sorpresa".
Poco dopo, alla sinistra troviamo il volto sereno della "saggezza".
In basso alla destra, al termine del laghetto, vediamo quella che sembra una porta da calcio con la scritta "passaggio all'infinito" sulla traversa.
In realtà è la scultura intitolata "passaggio".
Continuiamo diritto tra gli alberi.
Troviamo "sensualità", una donna nuda, sdraiata obliquamente su di un tronco.
In leggera salita arriviamo al termine del dosso (m. 1110).
Giriamo a destra, quasi in piano, allo scoperto. In basso alla destra vediamo la porta, il laghetto e l'agriturismo.
Con una breve salita, alla sinistra troviamo il volto sorridente di "allegria" (m. 1120).
Percorriamo una semicurva verso destra e proseguiamo in leggera salita in un bosco formato in prevalenza da betulle.
Invece di proseguire diritto e uscire dal bosco giriamo a sinistra.
Passiamo accanto a "enigma" un uomo che alza le mani, anzi due rami, come per arrendersi (m. 1135).
Continuiamo in salita tra radi alberi.
La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1150).
Terminati gli alberi, raggiungiamo una pozza e una palina con dei segnavia che indicano, dietro: Alpe Comana a ore 0.05; a destra: Monte Comana a ore
0.20.
Continuiamo verso destra, dapprima quasi in piano e poco dopo in leggera salita (m. 1160).
In basso alla destra vediamo l'agriturismo e il laghetto.
Arriviamo ad un bivio (m. 1175). I segnavia indicano, proseguendo diritto: Monte Comana, punto panoramico; a destra in discesa: Sentiero delle
Espressioni, Roccolo del Messo. Decidiamo di andare innanzitutto a vedere il panorama sul Monte Comana e poi scendere per proseguire con il Sentiero
delle Espressioni. Per cui proseguiamo diritto, in modo abbastanza ripido, tra radi alberi.
La pendenza diventa ripida (m. 1190).
Terminati gli alberi raggiungiamo la cima (m. 1215). Molto bello il panorama sul Lago di Como e le cime circostanti. Un pannello mostra una foto con
il nome e l'altezza delle varie cime: Monte di Tremezzo m. 1700, Pizzo Badile m. 3308, Monte Legnone m. 2609, Pizzo Alto m. 2512, Pizzo Tre Signori m.
2554, Grigna sett. m. 2410, Monte San Primo m. 1682, Resegone m. 1875, Corni di Canzo m. 1373, Palanzone m. 1436, Pizzo dell'Asino m. 1272, Bolettone
m. 1320, Boletto m. 1236 e Colmegnone m. 1383. C'è anche una scultura intitolata "il corso della vita" composta dai tre volti
sovrapposti di un giovane, un adulto e un anziano.
Ridiscesi al sottostante bivio (m. 1175) proseguiamo con il sentiero delle Espressioni, inizialmente in discesa e poco dopo quasi in piano.
Alla sinistra troviamo la scultura intitolata "shh...fa citu!" raffigurante una parete di roccia con uno scalatore che porge la mano per aiutare il
compagno a salire. La forma dello zaino sulle spalle fa pensare alla bricolla dei contrabbandieri (m. 1165).
Dopo un altro tratto in discesa proseguiamo quasi in piano (m. 1155). Alla destra vediamo il Sasso Gordona, il laghetto e l'agriturismo.
Seguiamo il crinale in discesa con vista sul Lario in basso alla sinistra.
Alla sinistra troviamo una scultura intitolata "varco" che raffigura un contrabbandiere che si stringe nelle spalle per attraversare con lo
zaino uno stretto passaggio.
Percorriamo un tratto quasi in piano (m. 1140).
Continuiamo tra gli alberi scendendo in modo abbastanza ripido.
In leggera discesa passiamo accanto ad un segnavia che indica dietro il Monte Comana a ore 0.10 (m. 1125).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra.
Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra vediamo uno sfortunato contrabbandiere che scappando,
"scapaa de nocc", è finito contro un albero, con braccia e gambe aperte.
Dopo un tratto in salita continuiamo quasi in piano. In basso alla sinistra, tra gli alberi riusciamo a scorgere il lago (m. 1135).
Proseguiamo con poca pendenza. Ci troviamo su un largo crinale alberato.
Troviamo una ragazza con lunghi capelli e stivaletti ai piedi; accanto, un tronco scavato fa da culla a un neonato in fasce: "luur specian".
Pieghiamo un po' a destra e continuiamo quasi in piano.
Al termine degli alberi pieghiamo ancora un poco verso destra e proseguiamo in discesa.
Lasciamo a destra un tronco dipinto di bianco che forse servirà per una nuova scultura (m. 1150).
Continuiamo in leggera discesa, sempre seguendo i segnavia dei Sentiero delle Espressioni.
Camminiamo con un prato alla sinistra e il bosco alla destra. In basso alla sinistra vediamo due case.
Alla destra troviamo una scultura raffigurante un uomo a mezzo busto, con le braccia conserte, chiamato "stelun", che dovrebbe
essere la guida dei contrabbandieri, quello pratico di ogni sentiero (m. 1140).
Scendiamo verso le due case, recintate con pali di legno che reggono del filo spinato.
Seguiamo la recinzione lasciandole alla sinistra, dapprima quasi in piano e poco dopo in discesa (m. 1125).
Raggiungiamo una madonnina con due lastre di pietra che le fanno da tettuccio spiovente. Ai suoi lati, due pietre lisce formano altrettanti sedili.
Alla sinistra una sterrata retrocede verso le due case. I segnavia indicano: Pian d'erba 1110 m; dietro: La Conca di Schignano, Alpe Comana -
agriturismo a ore 0.20, Monte Comana - belvedere a ore 0.30. Alla sinistra troviamo un gruppo di tre sculture "burlanda e sfrusaduu"
raffiguranti un contrabbandiere e un finanziere con il suo cane (m. 1110). Ignoriamo l'invitante sterrata che inizia incassata nel terreno e marcata
da un bollo giallo ed uno rosso [conduce all'Alpe Carolza dove è presente la casa scout Elena Tettamanzi e
proseguendo scende a Posa] e prendiamo il meno evidente sentiero alla sinistra marcato dal bollo del Sentiero delle Espressioni.
Alla destra vediamo un termine con la lettera "B".
Continuiamo in leggera salita. Alla destra vediamo la scultura raffigurante un'altro contrabbandiere: "sfusaduu cal posa".
Aggiriamo una roccetta affiorante nel mezzo del sentiero.
Proseguiamo quasi in piano. Ci troviamo su di un largo crinale.
Ad una biforcazione teniamo la destra come indicato dal segnavia del Sentiero delle Espressioni.
In leggera salita superiamo due semicurve sinistra-destra. Alla sinistra vediamo un "burlanda" con le braccia conserte che ci scruta
attentamente mentre passiamo.
Attraversiamo un solco nel terreno (m. 1125). I segnavia indicano dietro: La Conca di Schignano, Pian d'Era a ore 0.10, Alpe Comana - agriturismo a
ore 0.30. Proseguiamo diritto e passiamo accanto ad un cartellone con la scritta: "Foreste di Lombardia - Valle Intelvi".
Alla destra vediamo "confini", un tronco avvolto da una grande foglia con la lettera S.
Continuiamo in salita verso il Roccolo del Messo che vediamo davanti, in alto. Alla destra c'è un'area recintata con pali di legno che reggono una rete
(m. 1135).
Terminati gli alberi, attraversiamo un prato e con poca pendenza raggiungiamo il roccolo, una antica struttura a tre piani per catturare gli
uccelli recentemente recuperata dalla ERSAF. I segnavia indicano: Roccolo del Messo 1165 m; davanti: Via delle Alpi, Colma di Binate a ore 0.20, Via
dei Monti Lariani a ore 0.20. Su di un cartello leggiamo: "de là".
Dietro al roccolo vediamo una scultura, che gira a serpentina attorno ad un albero, intitolata: "vite sul confine" e un cartellone che
parla del Roccolo del Messo. Prendiamo il sentiero alla destra del roccolo che, quasi in piano si addentra in un bosco (m. 1155).
Alla sinistra troviamo un ragno con una grande ragnatela, intitolata: "tela tremula".
Su di un cartello affisso ad un albero leggiamo: "tutto quello che vuoi è dall'altra parte della paura". Infatti, qui termina la serie di
sculture dedicata al conflitto tra finanzieri e contrabbandieri e ne inizia un'altra con figure più inquietanti.
Gli alberi sono alti e diritti.
Alla sinistra troviamo "caccia morta". La scultura raffigura una donna col vestito strappato, seni e una gamba scoperti e parte del viso
scavata (m. 1150).
Continuiamo in leggera discesa e alla destra vediamo uno strano gruppo di folletti intitolato "presenze nel bosco".
Gli alberi diventano più radi. Dopo pochi passi quasi in piano alla sinistra troviamo "anguana delle Dolomiti"; sembra un serpente
arrotolato su se stesso e con la bocca aperta (m. 1145).
Proseguiamo in leggera salita.
Percorriamo una semicurva verso sinistra e continuiamo quasi in piano.
Il bosco torna ad essere fitto. Lasciamo a destra "troll", una donna alta e magrissima.
Alla destra, poco più in basso, c'è "che stremizi!" la rappresentazione scultorea del famoso dipinto l'Urlo di Munch.
Dopo una breve discesa attraversiamo il letto in secca di un torrente (m. 1140).
Proseguiamo in leggera salita, inizialmente con alcuni tronchi collocati a terra alla destra del sentiero.
Continuiamo dapprima quasi in piano e poco dopo in leggera discesa.
Torniamo a camminare quasi in piano. Alla destra, troviamo "elfo suonatore". L'omino dalle orecchie appuntite è accompagnato da
uno scoiattolo.
In alto a sinistra vediamo una figura con un saio bianco e un cappuccio che copre la testa senza volto; potrebbe rappresentare la morte oppure un
fantasma. L'autore ha intitolato la scultura "babau" come l'essere misterioso che le mamme minacciavano di chiamare quando i
bambini erano troppo capricciosi o irrequieti.
Proseguiamo con poca pendenza. Poco sotto alla destra vediamo un volto in fiamme avvolto tra due foglie. La scultura è
intitolata: "mari de gnot". Giriamo a sinistra.
Percorriamo un tratto in leggera discesa ed uno quasi in piano.
Proseguiamo in leggera salita con dei tronchi collocati raso terra a lato del sentiero. Tra gli alberi riusciamo a scorgere in lontananza il Sasso Gordona.
Continuiamo quasi in piano con delle serpentine appena accennate.
Dopo tre passi in salita proseguiamo con poca pendenza.
La successiva scultura raffigura una testa d'uomo ed è intitolata: "l'om da la cascia selvadiga" (m. 1145).
Torniamo a salire e subito alla sinistra troviamo "la stria del grinch", appoggiata ad un bastone, con un cappello rotondo in testa e con
solo due denti.
Alla destra vediamo lo "spirito del bosco" rappresentato da un volto con la barba all'interno di un tronco.
Continuiamo con poca pendenza e usciamo dal bosco (m. 1150).
Attraversiamo un prato. Alcuni segnavia indicano dietro l'Alpe Comana a ore 0.45. Proseguiamo diritto in discesa.
Alla sinistra ci sono i tetti di due vecchi edifici.
Troviamo altri segnavia che indicano dietro: Via delle Alpi, Frasnida a ore 0.45, Alpe Comana a ore 0.45.
Giriamo a sinistra e raggiungiamo un tavolo con relative panche. Qui troviamo una scultura intitolata "genitrice" con un sole
scolpito sul petto e tre animali dalla pancia in giù: una lumaca, una paperella e un pesce.
Con pochi passi in ripida discesa ci immettiamo su di una sterrata che verso sinistra conduce ai rifugi: Binate (chiuso da tempo), Murelli, Bugone e alla vetta
del Monte Bisbino mentre verso destra scende a Posa. Siamo quasi alla Colma di Binate (m. 1125). Andiamo a destra quasi in piano.
Alla destra troviamo alcune vecchie case, una nevera e una cisterna. Alcuni cartelloni ne spiegano le caratteristiche. Un altro cartellone parla della
Conca di Schignano.
Pochi passi prima di arrivare alla Colma di Binate un sentiero si stacca alla sinistra. I segnavia indicano, a sinistra: trincee militari, Rifugio
Prabello a ore 0.35, Sasso Gordona - fortificazioni a ore 1.10; dietro: La Conca di Schignano, Roccolo del Messo a ore 0.15, Alpe Comana - agriturismo
a ore 0.45. Proseguiamo verso sinistra con il Sentiero delle Espressioni.
[Fin qui abbiamo impiegato ore 2.20 e superato un dislivello di m. 480 -191]
Dopo un tratto in leggera discesa troviamo il segnale di divieto di transito ai veicoli. Continuiamo quasi in piano lasciando a destra dei ruderi.
Alla destra troviamo una tavola di legno con una scritta ormai illeggibile (m. 1120).
Proseguiamo tra arbusti e radi alberi. Davanti vediamo il Sasso Gordona.
Continuiamo in leggera salita. Alla destra ci sono altri ruderi e una vecchia stalla.
Proseguiamo quasi in piano; alla destra ci accompagna un muretto di pietre ormai inglobato nel terreno.
Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra.
Poco dopo, in leggera salita, raggiungiamo la Colma della Crocetta. Oltre alla croce troviamo due case, solo quella alla destra è recintata. Vari
segnavia indicano: Colma Crocetta 1128 m; a sinistra: Rifugio Prabello a ore 0.30, Sasso Gordona a ore 1, San Fedele a ore 4.45; a destra: Schignano
a ore 1.10, Argegno a ore 3.40; dietro: Colma di Binate, Cernobbio a ore 4.30.
Qui inizia l'ultima serie di sculture del Sentiero delle Espressioni, dedicate alla Grande Guerra e al desiderio di pace. La prima raffigura un
soldato che bacia la figlioletta ed è intitolata: "baci rubati".
Proseguiamo con una stradina sterrata, passiamo tra la casa alla sinistra e un baitello e percorriamo un tratto attorniati da prati.
Alla sinistra troviamo il "totem della pace". La scultura ci mostra un soldato con elmetto, l'anno 1918 e alcuni simboli di pace come
una stretta di mani e una colomba con il ramoscello d'ulivo.
Entriamo nel bosco (m. 1140).
Alla sinistra troviamo due sculture; la prima raffigura il Generale Cadorna a mezzo busto e l'altra un alpino (m. 1150).
Subito dopo alla sinistra comincia una recinzione con pali di legno che reggono una rete verde.
Anche la prossima scultura è alla sinistra della sterrata. E' intitolata "el papà l'è turnà a cà" e raffigura un soldato, privo della parte
bassa della gamba destra, che si regge ad una stampella mentre una bambina lo abbraccia (m. 1160).
Lasciamo a sinistra un cancello oltre il quale una stradina sale verso una casa.
Un prato recintato sale alla sinistra. Subito dopo rientriamo nel bosco (m. 1165).
La prossima scultura è alla destra della sterrata. E' intitolata "sete di pace" e raffigura dell'acqua che esce da un vaso e, solcata da un
arcobaleno, cade sul palmo di una mano (m. 1175).
Presso una semicurva verso sinistra molto ampia, alla destra una scultura intitolata "memento" ci mostra un altro soldato mutilato
all'altezza del ginocchio destro (m. 1190).
Alla sinistra troviamo "dare to dream (= osa sognare)" un tronco non scolpito. A terra c'è una mano di pietra insanguinata. Ignoriamo
un sentiero che inizia con un tornante sinistrorso e sale a sinistra (m. 1195).
Percorriamo una semicurva verso destra molto ampia. Alla destra vediamo un forte abbraccio tra una mamma sorridente e il figlio soldato che torna
dalla guerra. Questa scultura è intitolata: "caramamma" (m. 1205).
L'ultima scultura, presso un tornante sinistrorso, si intitola: "per non dimenticare" e raffigura una donna che prega, con un mazzo di
fiori tra le mani, davanti al tumulo dove giace un soldato (m. 1210). Alcuni cartelloni parlano delle fortificazioni e dell'osservatorio sul Sasso
Gordona. Vari segnavia indicano, con il sentiero che sale a sinistra: Osservatorio in caverna a ore 0.20, Vetta Sasso Gordona a ore 0.30, Rifugio
Prabello - impegnativo a ore 1;
seguendo il tornante: Rifugio Prabello a ore 0.20, Pian delle Alpi a ore 0.40, Sasso Gordona - Fortificazioni a ore 0.45;
dietro: Via delle Alpi, Colma di Binate a ore 0.20, Treviglio a ore 0.25.
Seguiamo la sterrata che prosegue in leggera discesa con parecchie serpentine appena accennate, assecondando ogni minima ansa della montagna.
In due punti, troviamo un muro di pietre alla sinistra per impedire eventuali smottamenti del terreno (m. 1190 e 1180).
Presso un tornante sinistrorso, dalla destra sale e si immette una stradina (m. 1155). I segnavia indicano, con un sentiero che scende alla destra:
Piano delle Alpi, Casasco, S. Fedele; seguendo il tornante: Rifugio Prabello a ore 0.10, Sasso Gordona - Fortificazioni a ore 0.50; dietro: Sasso
Gordona - Fortificazioni a ore 0.20, Colma di Binate a ore 0.40, Via delle Alpi, Colma Crocetta, Cernobbio. Seguiamo il tornante in leggera salita.
Superiamo una semicurva verso sinistra e poi una verso destra (m. 1170).
Presso una curva verso sinistra, dalla destra sale e si immette un sentiero che proviene dal Piano delle Alpi (m. 1175).
Davanti cominciamo a vedere il Rifugio Prabello.
Superiamo una semicurva verso destra e poco dopo altre due sinistra-destra (m. 1185).
Usciamo dal bosco.
Quasi in piano passiamo sotto i rami di un grande faggio. Alla sinistra c'è una cascina.
Poco dopo arriviamo al rifugio (m. 1201).
[Dalla Colma di Binate al Rifugio Prabello abbiamo impiegato ore 0.50 e superato un dislivello di m. 136 -60]
Complessivamente per percorrere interamente il Sentiero delle Espressioni, da Posa al Rifugio Prabello
Tempo impiegato: ore 3.10 - Dislivello: m. 616 -251
Data escursione: novembre 2021
Escursioni partendo dal Rifugio:
- alla Vetta del Bisbino (m. 1325) in ore 2.45
- al Rifugio Bugone (m. 1119) in ore 2.10
- al Monte S. Bernardo (m. 1351) in ore 1.10
- al Monte Colmegnone (m. 1383) in ore 1.30
- al Rifugio Murelli (m. 1200) in ore 1.30
- al Sasso Gordona (m. 1410) in ore 0.40
- al Rifugio Binate (m. 1200) in ore 0.50
- al Poncione di Cabbio (m. 1262)
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