Rifugio Ponti
- Altezza: m. 2559
- Gruppo: Valtellina
- Ubicazione: Testata Valle di Preda Rossa
- Comune: Valmasino - SO
- Carta Kompass: 93 A6
- Coordinate Geografiche: 46°15'04.70"N 9°43'21.80"E
- Gestori: Iris, Eleonora e Massimo
- Telefono mobile: 340 6749050
- Telefono rifugio: 0342 611455
- Posti letto: 70
- Apertura: 01/06 - 30/09
- Pagina aggiornata il: 18/07/2024
Il Rifugio Ponti è situato alla testata della Valle di Preda Rossa (Val Masino) dominata della parete sud del Monte Disgrazia (m. 3678) e dal versante ovest dei
Corni Bruciati (m. 3114).
Edificato nel 1928 ed ampliato nel 1999; sostituisce la vecchia Capanna Cecilia risalente al 1881.
Per cominciare consiglio di leggere questa pagina:
https://www.valmasino.info/faq/#toggle-id-3
che parla in modo chiaro ed esaustivo di transiti e pedaggi lungo la strada che sale a Preda Rossa.
Lasciamo la statale 38 al Km. 19.5, poco dopo il ponte sul Torrente Mello che precede l'abitato di Ardenno, per imboccare verso sinistra (nord) la
provinciale 9 con la quale procediamo fino a Filorera.
Presso una curva a sinistra, lasciamo la provinciale che continua verso San Martino e proseguiamo diritto con la strada che sale a Preda Rossa.
Superato un ponte, alla sinistra, troviamo il parcometro presso il quale, dalle ore 20 alle ore 7, è possibile ritirare il ticket da esporre sul cruscotto,
pagando 12 Euro (di giorno invece bisogna rivolgersi alle biglietterie autorizzate).
Passiamo per Valbiore (m. 1160) dove c'è un parcheggio gratuito, attraversiamo un ponte, lasciamo a destra l'inizio di un sentiero per il Rifugio Alpe Granda,
percorriamo una galleria, attraversiamo un'altro ponte e arriviamo a Sasso Bisolo dove alla sinistra della strada c'è il Rifugio Scotti (m. 1470).
Proseguiamo con vari tornanti fino al grande parcheggio sterrato di Preda
Rossa (m. 1955).
I segnavia indicano diritto: Valle di Preda Rossa, Rifugio Ponti a ore 2; a destra con il sentiero 19: Scermendone Basso a ore 0.30, Lago Scermendone a ore 2.20.
Superiamo una staccionata che chiude la strada e continuiamo, in lieve salita, alla sinistra del torrente. Di fronte vediamo il Disgrazia.
Vediamo una madonnina sotto un masso, poi, dopo un tratto recintato, raggiungiamo un ponticello di legno.
Non dobbiamo attraversarlo ma proseguire diritto come indica un cartello.
Ora potremmo continuare diritto addentrandoci nella piana; è la via più breve ma, nel periodo del disgelo,
è anche un acquitrino.
Meglio pertanto spostarsi sulla sinistra, seguendo i segnavia bianco rossi; troveremo una serie di ponticelli e di passerelle in legno,
che agevolano il cammino e consentono di conservare asciutti gli scarponi.
Giunti in fondo, iniziamo a salire, sempre tenendoci alla sinistra del torrente.
La salita per ora è lieve e procede tra rododendri e radi larici.
Un rivolo d'acqua si immette sul sentiero bagnandolo.
Poi la pendenza si accentua un poco. Salendo possiamo girarci a guardare la piana e il torrente che vi si adagia facendo varie giravolte.
Raggiungiamo un altro pianoro e anche questa volta rimaniamo sul lato sinistro.
Una scritta su un masso indica sulla sinistra la salita al Passo Romilda.
Continuiamo per il nostro cammino e superiamo i ruderi di una baita.
Ora dobbiamo affrontare il tratto più ripido risalendo la montagna alla nostra sinistra.
Superate delle pietre franate dal monte, saliamo faticosamente a zig-zag tra pietre e ciuffi d'erba.
Se ci fermiamo un attimo, potremo non solo tirare il fiato ma anche dissetarci presso una cascatella e ammirare la sottostante
piana e i monti che la circondano.
Terminato il tratto più ripido, continuiamo con un lungo traverso accompagnati da alcuni ruscelletti che scendono dalla montagna.
Superiamo due ometti e continuiamo in leggera salita; poco dopo cominciamo a vedere il rifugio, ancora abbastanza lontano.
Tra pietraie e ciuffi d'erba sempre più radi continuiamo la nostra salita; davanti a noi c'è il Disgrazia e a destra i Corni Bruciati.
Superato un rivolo d'acqua, percorriamo un paio di piccoli tornanti un poco più ripidi.
Un altro rivolo passa sotto il sentiero coperto da alcuni sassi in un breve tratto in piano durante il quale il rifugio per un
attimo scompare dalla nostra vista.
Oltrepassato un altro ruscello, saliamo ripidamente mentre perdiamo ancora di vista il rifugio.
Ora superiamo un altro piccolo rivolo d'acqua e dopo pochi passi in discesa
giriamo a destra percorrendo un tratto spesso innevato anche d'estate.
Con una successiva curva a sinistra raggiungiamo la piazzola per l'atterraggio dell'elicottero dove torniamo a vedere il rifugio che poco dopo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 2.20 - Dislivello: m. 609
Data escursione: giugno 2006
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Rifugio Desio (m. 2836) in ore 1.15
- al Rifugio Bosio (m. 2086) in ore 3.15
- alla Bocchetta Roma (m. 2898) in ore 1
- al Rifugio Allievi-Bonacossa (m. 2385 ) in ore 7
- al Monte Disgrazia (m. 3678) da 4 a 7 ore
- ai Corni Bruciati (m. 3114)
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