Rifugio Pian de la Palù

Il Rifugio Pian de la Palù è situato tra il Monte Pora e il Monte Alto, a cavallo tra la Val Camonica e la Val Seriana.

Primo itinerario: dalla Malga Alta di Pora (fine strada)

Con la strada che percorre il fondovalle della Val Seriana e sale al Passo della Presolana, arriviamo fino a Castione.
Seguendo poi le indicazioni per il Monte Pora, a Bratto deviamo a destra, e oltrepassiamo le frazioni di Dorga e Lantana.
Superata anche la Malga Alta di Pora, continuiamo fin quando la strada diviene sterrata poco prima del suo termine (m. 1530).
L'ultimo tratto nel periodo invernale è sempre in ombra e pertanto è ghiacciato.
Ci sono vari parcheggi; cerchiamo se è possibile di utilizzare l'ultimo. Da li in avanti è anche possibile lasciare la macchina ai bordi della strada che termina di fronte a una pista.

Ci incamminiamo immettendoci su una pista di sci che dobbiamo risalire verso sinistra.
Passiamo sotto una seggiovia e saliamo accompagnati dai cannoni spara neve.
Prestando attenzione agli sciatori, attraversiamo la pista portandoci sul lato destro dove troviamo un'altra pista che consente, con minore pendenza, di aggirare il dosso davanti a noi, evitando così di salire in cima per poi scendere l'altro versante.

Accompagnati da un gruppo di pini arriviamo così al termine del primo tratto di salita e poi, in piano, raggiungiamo una pozza d'acqua che naturalmente durante l'inverno non è visibile in quanto è coperta dalla neve (m. 1592).
Di fronte abbiamo altre piste. Prendiamo quella più a sinistra che, con poca pendenza, consente di aggirare da sinistra il dosso che abbiamo davanti.
Al termine della salita, troviamo sulla destra un edificio, forse in origine una pensana per il ricovero degli animali. Il rifugio è ora visibile davanti a noi e con una breve discesa lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 0.30 - Dislivello m. 65
Data escursione: marzo 2010

In considerazione della brevità del cammino, direi che è senz'altro consigliato proseguire oltre il rifugio risalendo il versante prativo del M. Alto, che si raggiunge in breve e senza fatica. Dalla sua cima si gode uno splendido panorama sulla parte settentrionale del sottostante Lago di Iseo e sulle cime circostanti.
Sulla vetta c'è un piccolo altare rotondo sul quale sono incisi i nomi di tutte le cime che si possono ammirare, nonché la loro altezza e la direzione in cui bisogna guardare. Naturalmente bisognerebbe arrivare qui con una giornata assai limpida.

Ecco l'elenco:
M. Guglielmo (m. 1949), M. Campione (m. 1854), M. Muffetto (m. 2060), M. Crestoso (m. 2215), Cornone di Blumone (m. 2830), C. di Valbona (m. 2889), M. Re di Castello (m. 2895), M. Frisozzo (m. 2899), M. Carè Alto (m. 3462), Corno di Cavento (m. 3402), M. Fumo (m. 3418), M. Pora (m. 1880), Pizzo Camino (m. 2492), M. Torsoleto (m. 2708), M. Culvegla (m. 2618), M. Venerocolo (m. 2589), M. Demignone (m. 2586), Pizzo Tornello (m. 2687), M. Gleno (m. 2883), P. dei 3 Confini (m. 2823), Pizzo Re Castello (m. 2888), Presolana Orientale (m. 2490), Presolana Centrale (m. 2517), Presolana Occidentale (m. 2521), Punta di Scais (m. 3039), Pizzo Redorta (m. 3037), M. Ferrante (m. 2427), Cima Soliva (m. 2710), Pizzo del Salto (m. 2665), Cima Benefit (m. 2171), P. Diavolo di Tenda (m. 2914), Pizzo Poris (m. 2712), M. Grabiasca (m. 2705), M. Madonnino (m. 2502), M. Ca Bianca (m. 2601), M. Pradella (m. 2626), Pizzo Farno (m. 2506), M. Corte (m. 2493), M. Spondone (m. 2445), M. Secco (m. 2267), Cima del Fop (m. 2322), Pizzo Arera (m. 2512), Cima di Menna (m. 2300), Cima di Grem (m. 2049), M. Concervo (m. 1840), M. Rosa (m. 4633), M. Alben (m. 2019), P. Formico (m. 1637), M. Cornagiera (m. 1375).

Secondo itinerario: da Bossico (sentiero 552, 551)

Lasciamo la statale 42 al km. 59.4 per immetterci sulla SP 53 (cartello: Clusone).
Poco dopo giriamo a destra (cartello: Sovere).
Attraversiamo Pianico e arriviamo a Sovere dove giriamo a destra (cartello: Bossico).
Attraversiamo il ponte sul Fiume Borlezza e arriviamo ad una rotonda dalla quale usciamo percorrendo un tornante sinistrorso (cartello: Bossico a km. 6).
Superiamo due tornanti destra-sinistra.
Dopo un ponte, lasciamo la SP 53 che prosegue diritto (cartello: Clusone a km. 10) e imbocchiamo sulla destra la SP 54 Via Longhina (cartello: Bossico a km. 6).
Saliamo con dieci tornanti e varie curve e arriviamo a Bossico. Seguendo la via principale del paese raggiungiamo la piazza della chiesa.
Proseguiamo con Via Sette Colli, la strada che inizia fiancheggiando il lato sinistro della chiesa.
Alla destra troviamo dapprima il cimitero e poi una santella.
Più avanti alla sinistra c'è il Ristorante-Pizzeria Sette Colli mentre alla destra il panorama mostra la parte alta del Lago d'Iseo.
Continuiamo tra prati, boschetti e case sparse fino a trovare sulla destra un grande parcheggio sterrato nel quale lasciamo la macchina accanto ad un cartellone intitolato: "I Sette Colli e le Ville" (m. 985).

Ci incamminiamo, quasi in piano, seguendo la strada asfaltata che piega a sinistra. Alla sinistra abbiamo il bosco mentre alla destra c'è una casa recintata da una rete metallica.
Lasciata a destra un'altra casa proseguiamo in leggera salita tra gli alberi.
Troviamo una casetta alla destra (m. 995).
Continuiamo con un muretto di pietre sormontato da una staccionata alla sinistra e dei paletti di legno che reggono un cavo alla destra.
Dopo una curva a sinistra proseguiamo quasi in piano.

Alla sinistra, su di un cancello, vediamo l'insegna della "Villa Aventino 1912". Alla destra ci sono dei prati.
Percorriamo un'ampia semicurva verso destra.
Alla sinistra si stacca una stradina inerbita chiusa da una stanga.
Subito dopo alla sinistra c'è una cascina. Proseguiamo in leggera salita (m. 1005).
Alla sinistra ci sono dei prati; alla destra: un cancello, una recinzione e una fila di alberi.
Continuiamo con dei paletti di legno che reggono un cavo alla sinistra mentre alla destra c'è un cordolo in cemento.
In alto a sinistra vediamo la croce sulla cima di un monte.

Raggiungiamo le case dell'Agriturismo Cinque Abeti dove l'asfalto termina. Proseguiamo, quasi in piano su fondo sterrato, con una curva a sinistra ignorando un'altra sterrata che continua verso destra (m. 1023). I segnavia indicano a sinistra: Magnolini, Loc. Pila a ore 0.20; a destra: Ceratello a ore 0.50.
Continuiamo tra prati e alberi, con una fila di pali di legno che reggono un cavo alla sinistra e dei pali con una rete alla destra. Un cartello giallo, rivolto verso coloro che provengono dalla direzione opposta, informa che ci troviamo in località Monti di Lovere.

Lasciata a destra una casa recintata, arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano diritto: Bossico; verso destra: Magnolini, Colle S. Fermo. Andiamo a destra.
Poco dopo, la sterrata prosegue in salita tra gli alberi ed è profondamente incassata nel terreno circostante (m. 1035).
Alla destra troviamo una casetta e un camino con barbecue.
Alla sinistra vediamo un cassottello di legno e una cascina recintata davanti alla quale ci sono un tavolo e tre panchine (m. 1060). Su di una pietra vediamo un segnavia a bandierina.
Passiamo accanto ad un tombino dell'Enel.

La stradina si biforca e continua alla sinistra in leggera discesa e alla destra in leggera salita. Andiamo a destra (m. 1065).
Troviamo un altro tombino ed entriamo nel bosco.
Ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra e proseguiamo diritto lasciando a destra un casello dell'acquedotto recintato con una rete metallica. Sul casello è stato dipinto il segnavia 552 a bandierina.
Continuiamo in salita. La stradina è profondamente incassata nel terreno circostante.
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 1085).
Dopo una semicurva verso destra questo secondo tratto incassato termina (m. 1100).

Presso la successiva curva a sinistra la stradina torna ad essere incassata (m. 1110).
Superiamo tre curve: dx-sx-dx.
Presso un tornante sinistrorso troviamo una canalina in cemento, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla stradina (m. 1130).
Continuiamo con poca pendenza e troviamo un'altra canalina.
Proseguiamo con delle serpentine.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra alla destra (m. 1140).
In questa zona, tra gli alberi del bosco, ci sono alcuni maggiociondoli che danno un bel tocco di giallo durante la primavera.
Anche questo tratto incassato termina.
Superiamo alcune semicurve appena accennate.
Quasi in piano percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 1170).
Continuiamo in discesa. La stradina diventa un largo sentiero (m. 1165).
Superiamo una curva verso sinistra.
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo con pochissima pendenza.

Arriviamo ad un bivio (m. 1170). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 554: Cadì de la pèst a ore 0.10, Monte Colombina a ore 0.45, San Fermo (chiesetta) a ore 0.30; diritto con il sentiero 552: Vester a ore 0.30, Fontana Fredda a ore 1, Rif. Magnolini (552 + 551) a ore 2.15. Alla sinistra vediamo il segnavia 554 a bandierina e un cartello che indica il divieto di transito ai veicoli. Tra i due sentieri c'è una fontana, con vasca di pietra, che abbiamo trovato priva di acqua. Continuiamo diritto.

Ora dovremo percorrere alcuni chilometri a mezza costa, con vista alla destra sulla Val di Supine, alternando diversi saliscendi.
Dopo alcuni passi troviamo un tombino alla sinistra del sentiero.
Proseguiamo in discesa con il sentiero incassato nel terreno. Per un tratto il fondo è coperto da cemento.
Un tubo di ferro affiora nel sentiero che è tornato ad essere sterrato.
Continuiamo in leggera discesa (m. 1165) e poi quasi in piano seppur con brevi saliscendi dovuti a delle buche nel sentiero che cerchiamo di aggirare (m. 1160).
Dopo un tratto tra alberelli torniamo nel bosco.
Percorriamo un tornante destrorso  (m. 1150).
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita. Vediamo un segnavia a bandierina su di un albero.
Continuiamo in leggera discesa (m. 1160).
Percorriamo una curva a sinistra (m. 1145).

Presso una curva a destra il sentiero si divide per aggirare delle basse roccette affioranti.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero prima di una curva a destra (m. 1140).
In leggera salita passiamo accanto ad un tombino.
Continuiamo in leggera discesa e vediamo il tubo di ferro riaffiorare dal sentiero.
Percorriamo una curva verso destra seguita da una coppia di tornanti sinistra-destra.
Proseguiamo in salita (m. 1130).
Dopo una curva a sinistra continuiamo quasi in piano (m. 1135).

Per un tratto il sentiero è più largo. Delle radici affiorano dal terreno. Aggiriamo un albero cresciuto nel mezzo del sentiero.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Continuiamo in leggera discesa.
Il sentiero si divide in due tracce parallele, quella a sinistra è incassata nel terreno mentre l'altra scorre un poco più in alto. Poi si ricompone.
Percorriamo una curva verso sinistra seguita da un tornante destrorso (m. 1125).
In leggera salita arriviamo ad una curva verso sinistra e continuiamo quasi in piano.
Superiamo due semicurve destra-sinistra e due curve sinistra-destra.
Dopo un breve tratto in salita percorriamo una curva verso sinistra incassata nel terreno.
In leggera discesa percorriamo un ampio tornante destrorso.
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi quasi in piano.

Alla destra per un tratto non ci sono alberi ma solo un tronco collocato in orizzontale a lato del sentiero a parziale protezione verso il pendio che scende ripidamente (m. 1125).
Proseguiamo in discesa nel bosco.
Superiamo una curva a destra.
Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra molto ampia (m. 1115).
Continuiamo con una curva verso destra in leggera discesa.
Proseguiamo in discesa. Per alcuni metri il sentiero è coperto dal cemento poi torna sterrato.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra. All'interno della curva ci sono dei tronchi disposti orizzontalmente come protezione.
Superiamo una curva verso sinistra.
Continuiamo con una curva verso destra in leggera discesa seguita da una verso sinistra in leggera salita.
Proseguiamo quasi in piano (m. 1110).
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra.
Continuiamo in discesa con il fondo in cemento.
Torniamo a camminare su sterrato. Quasi in piano percorriamo una curva verso destra.
Presso una curva verso sinistra il tubo nero di ferro riaffiora dal sentiero.
Proseguiamo in leggera salita con il sentiero incassato tra il terreno e delle radici affioranti.
Quasi in piano percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 1115).
Continuiamo con poca pendenza. Per un tratto il sentiero è profondamente incassato nel terreno circostante.

Camminando tra due staccionate usciamo dal bosco (m. 1120). Un cartello indica dietro il Sentiero Vester. Nel prato alla sinistra c'è la Cascina Vester.
Continuiamo quasi in piano tra due recinzioni con paletti di legno che reggono un cavo.

Al termine del prato rientriamo nel bosco.
Il sentiero si divide in due tracce parallele; quella alla destra in caso di pioggia diventa una pozzanghera mentre l'altra che è un poco più alta consente di evitarla. Subito dopo il sentiero si ricompone.
In leggera discesa percorriamo una curva verso destra.
Continuiamo quasi in piano. Il sentiero nuovamente si divide in due tracce parallele per aggirare una pozzanghera e si ricompone.
In discesa superiamo due curve sinistra-destra, presso la seconda delle quali vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero.
Dopo un tratto quasi in piano, percorriamo un tratto in leggera discesa incassato nel terreno circostante.
Proseguiamo quasi in piano e vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero (m. 1115).
Superiamo una curva verso destra seguita da un tornante sinistrorso.
Il sentiero ancora si scompone in due tracce parallele per evitare una pozzanghera e si ricompone.
In leggera salita superiamo una curva verso destra molto ampia (m. 1120).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1125).
Dopo alcuni passi su cemento il sentiero si biforca. Scegliamo la traccia alla destra più agevole mentre con quella alla sinistra bisogna salire un alto gradino. Subito il sentiero di ricompone.
Vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1140).

Percorriamo un tratto incassato nel terreno nel quale il tubo nero riaffiora. Alla destra c'è una traccia parallela che scorre poco più in alto (m. 1145).
Continuiamo in salita con il fondo in cemento, inizialmente accompagnati alla destra da un altro sentiero che scorre poco più in alto.
Il sentiero si divide nuovamente in due. Quello alla sinistra ha il fondo in cemento, quello parallelo alla destra è sterrato.
Quando si riuniscono percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo quasi in piano su sterrato.
Per un tratto il tubo nero affiora dal terreno.
Subito dopo percorriamo un tornante destrorso (m. 1160).
Con poca pendenza superiamo un tornante sinistrorso. Subito dopo il tubo torna ad affiorare (m. 1165).
Proseguiamo con il sentiero diviso in due parti parallele, quella alla sinistra è incassata nel terreno e ha il fondo in cemento.
Riunitosi il sentiero superiamo una curva a destra presso la quale ignoriamo un sentierino che retrocede verso sinistra.

Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso attraversato da un ruscelletto che troviamo in secca (m. 1175).
Il sentiero si divide per aggirare un albero. Alla sinistra c'è il solito tubo che per un tratto affiora. Il sentiero si ricompone e subito si divide un'altra volta solo per aggirare una pietra da entrambi i lati.
Continuiamo con poca pendenza.
Il sentiero si scompone nuovamente (m. 1185). Alla sinistra è incassato nel terreno, il tubo nero affiora e vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra mentre alla destra scorre un poco più in alto. Vediamo una traccia che retrocede verso sinistra. Subito dopo il sentiero si ricompone.
Superiamo un breve tratto in salita tra delle roccette e con il fondo in cemento
Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso tornando a camminare su sterrato (m. 1190).

Continuiamo in leggera discesa. Alla destra del sentiero c'è una pietra che sembra una piccola guglia sulla quale sono stati dipinti un bollo bianco-rosso e la sigla TCM-S.
Proseguiamo quasi in piano. Nel sentiero ci sono delle buche che troviamo piene d'acqua e le dobbiamo aggirare.
Procediamo dapprima in leggera discesa e vediamo un bollo bianco-rosso su di una roccetta e poi in leggera salita e troviamo un bollo banco-rosso su di un albero.
In basso alla destra cominciamo a vedere tra gli alberi la mulattiera acciottolata che proviene da Ceratello. Un cartello appeso ad un albero indica dietro Bossico a ore 2.30 [tempo eccessivo].

Poco dopo andiamo ad immetterci sull'altro percorso (m. 1180). I segnavia indicano: Fontana Fredda 1150 m; davanti con il percorso 551: Forcellino (bivio 557,555) a ore 0.45, Rifugio Magnolini a ore 1.15; dietro con il percorso 552: Bossico a ore 1.30, S. Giovanni M. Cala a ore 2, Lovere a ore 2.30; dietro-destra con la mulattiera: Ceratello. Alla sinistra dell'acqua sorgiva esce dal terreno tramite un tubicino bianco, cade su di una griglia e attraverso il percorso. Proseguiamo con una sterrata.
Pochi passi più avanti, presso un tornante destrorso, guadiamo un ruscello che scende dalla sinistra.
Continuiamo in leggera salita.

Con il fondo lastricato percorriamo un tornante sinistrorso ignorando una sterrata che prosegue diritto. Un cartello indica a sinistra: 551 Rifugio Magnolini (m. 1190).
Continuiamo in salita su fondo sterrato.
Dopo un tornante destrorso proseguiamo su cemento (m. 1200).
Vediamo una freccia con il segnavia 551.

Subito dopo lasciamo la stradina con il fondo in cemento che continua diritto e prendiamo un largo sentiero che si stacca alla sinistra, parzialmente chiuso da due staccionate accostate in modo da consentire il passaggio solo ai pedoni. Sulla prima staccionata c'è il segnavia 551.
Saliamo ripidamente.

Presso un tornante destrorso ignoriamo un sentiero che continua diritto, quasi in piano, verso un acquedotto (m. 1240).
Il sentiero si divide e nel mezzo vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero. Teniamo la sinistra. Poco dopo il sentiero si ricompone (m. 1255).
Dopo alcuni passi un sentiero esce alla destra e prosegue in parallelo. Continuiamo diritto con il sentiero incassato tra terreno e pietre.
Quando l'altro sentiero rientra troviamo un tronchetto collocato di traverso per dirottare l'acqua alla destra (m. 1265). Uno dopo l'altro ne troviamo altri tre (m. 1275-1280-1285).
Percorriamo una curva verso sinistra incassata tra terreno e pietre.

Passiamo tra due staccionate che, come nel caso precedente, consentono il passaggio solo ai pedoni (m. 1295).
Dopo pochi metri percorriamo un tornante sinistrorso ignorando un sentiero che continua diritto. La pendenza diminuisce un poco. Vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero.
In leggera salita superiamo un'ampia semicurva verso destra seguita da una semicurva verso sinistra presso la quale vediamo un bollo bianco-rosso su di un albero (m. 1305).

Raggiungiamo un bivio (m. 1320). I segnavia indicano: Forcellino 1308 m.; a sinistra con il percorso 557: Onore a ore 2 e con il percorso 555: San Fermo (bivio 553,554,556) a ore 1; diritto con il percorso 551: Rifugio Magnolini a ore 0.45; dietro con il percorso 551: Fontana Fredda (bivio 552) a ore 0.20, Cascina Ciar a ore 1, Lovere a ore 2.30.
Davanti abbiamo due sentieri paralleli e prendiamo quello più a sinistra marcato dai bolli. Saliamo con il fondo sconnesso, un po' sterrato con radici affioranti e un po' roccioso. Poco dopo l'altro sentiero rientra dalla destra.
Continuiamo dapprima su fondo pietroso, poi sterrato.
Aggiriamo due alberi cresciuti nel mezzo del sentiero (m. 1330).
Vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra.
Il sentiero si divide per aggirare due alberi nel mezzo, alla sinistra su sterrato e alla destra su fondo roccioso, e si ricompone.
Poco dopo si divide in tre parti per aggirare degli alberi e delle felci e si riunisce.
Lasciamo a destra delle lastre di roccia oblique  (m. 1350).
Nuovamente il sentiero si scompone e procede alla sinistra su sterrato con radici affioranti e alla destra su fondo roccioso. Subito dopo si ricompone (m. 1355).

Ignoriamo un sentiero che sale a destra (m. 1365).
Aggiriamo un albero situato nel mezzo del sentiero.
Per un tratto, alla sinistra c'è un solco nel terreno, forse il letto in secca di un ruscello (m. 1380).
Dopo pochi passi su scivolose roccette, percorriamo un tornante sinistrorso su sterrato (m. 1390).
Alla sinistra troviamo: un tronco collocato orizzontalmente, un segnavia a bandierina e un cartello che segnala il divieto di caccia.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.

Usciamo dal bosco e continuiamo in leggera salita con dei prati alla sinistra e gli alberi solo alla destra (m. 1400).
Il sentiero si scompone in tre tracce parallele (quella centrale è un po' più alta rispetto alle altre due) e poco dopo si ricompone.
Nuovamente si divide in varie tracce e seguiamo quella a sinistra, più marcata (m. 1410).

Raggiungiamo una cascina sulla quale il segnavia 551 e una freccia indicano di proseguire verso destra (m. 1415).
Saliamo con un sentiero tra i prati. Davanti, in alto, cominciamo a vedere la sagoma del Rifugio Magnolini.
Lasciamo a sinistra un tombino recintato da una staccionata (m. 1440).
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Superiamo un solco che attraversa in diagonale il sentiero (m. 1460).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. In questo punto il rifugio è nascosto alla vista dagli alberi.
La pendenza diminuisce un poco. Seguiamo delle tracce nei prati.
Pieghiamo leggermente a sinistra. Ci troviamo nel centro di un grande prato con gli alberi ai lati ad un centinaio di metri di distanza (m. 1485).
Torniamo a vedere il rifugio, davanti verso sinistra, tra gli alberi e un dosso (m. 1515).
Poco dopo scompare nuovamente anche se per un tratto resta ancora visibile la bandiera (m. 1525).

Lasciamo a destra una pozza (m. 1530).
Dopo un tratto abbastanza ripido la pendenza diminuisce un poco.
Il sentiero si allarga e diventa una sterrata (m. 1545).
Davanti, torniamo a vedere il rifugio.
Continuiamo con poca pendenza (m. 1560).
In salita, percorriamo una curva verso destra molto ampia (m. 1570) seguita da una curva a sinistra (m. 1580).
Ora la stradina ha il fondo in cemento e pietre nella parte centrale e solo in cemento ai lati (m. 1595).
Di tanto in tanto troviamo, di traverso, una canalina per lo scolo dell'acqua. Proseguiamo in leggera salita.
Alla destra, poco più in alto, c'è il Rifugio Magnolini.

La stradina diventa sterrata. Davanti vediamo la cima del Monte Pora. I segnavia indicano dietro: Alpeggio Ramello del Nedi a ore 0.35, Val di Früc - Onore. Alla destra c'è il Rifugio Magnolini (m. 1612).
Guardando in basso a destra già vediamo il Rifugio Pian de la Palù facilmente riconoscibile per via del portico che lo circonda.
Seguiamo un sentiero che scende tra l'erba accompagnato da paletti di legno sui quali è stato dipinto il segnavia 559 a bandierina.
Alla sinistra vediamo due pozze.
Andiamo ad immetterci su di una strada sterrata che in questo punto effettua un ampio tornante destrorso (m. 1585).
La seguiamo in leggera salita.
Continuiamo quasi in piano con due curve sinistra-destra.
Ancora pochi passi in leggera salita e raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello m. 740 -130
Data escursione: giugno 2018

Escursioni partendo dal Rifugio:


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