Baita Pescate
- Altezza: m. 315
- Gruppo: Valli Lariane
- Ubicazione: Monte Barro
- Comune: Pescate - LC
- Carta Kompass: 91 D7 - 105 B8
- Coordinate Geo: 45°50'19.20"N 9°23'25.50"E
- Gestore: Amici della Baita Pescate
- Telefono gestore: 331 7844489 (ore pasti)
- Telefono rifugio: 334 3982112
- Posti letto: -
- Apertura: festivi e mercoledì
- Pagina aggiornata il: 22/01/2020
La Baita Pescate è situata sul versante orientale del Monte Barro con vista sul Resegone.
La baita è un edificio a due piani. E' stata ottenuta dal rifacimento di una precedente cascina ed è stata inaugurata nell'anno 2005.
Al piano superiore, raggiungibile con una scala esterna, c'è il "Centro Visitatori del Parco Monte Barro".
Sul retro c'è il "Display Garden" con una serie di fiori e pianticelle accanto ad ognuna della quali c'è una targhetta con la foto ed il nome. Nell'ordine da sinistra a destra
(trascurando i doppioni): peonia selvatica, ciclamino delle Alpi, mughetto, fior di stecco, aquilegia scura, erba trinità, sigillo di salomone, giaggiolo susinario, prunella a fiori grandi, rosa di Natale,
garofano selvatico, garofano di Seguier, trifoglio rosseggiante, ormino, timo, campanula dell'arciduca, millefoglio comune, salvia dei prati, vedovella alpina, erba zolfina, fiordaliso bratteato,
pulsatilla comune, enula scabra, pervinca minore, pungitopo.
Primo itinerario: da Malgrate (sentiero 306)
Lasciamo la statale 36 a Civate (km 44.4) e continuiamo con il vecchio tracciato (ora provinciale 639).
Giunti all'ultimo semaforo, al km. 48, prima di iniziare a scendere a Lecco, di fronte all'OBI e ad un distributore Total, prendiamo sulla destra Via Gaggio.
Alla prima rotonda, proseguiamo sulla sinistra (sempre Via Gaggio).
Alla successiva (passaggio a livello a sinistra), andiamo diritto in Via San Grato, che più avanti diventa Via ai Colli.
Successivamente giriamo a destra in Via Pian Sciresa e la percorriamo fino al parcheggio finale (m. 310).
Un cartello affisso ad un'edicola del Parco Monte Barro informa che la Baita Pian Sciresa è aperta al giovedì, alla domenica e nei festivi tranne Natale, Santo Stefano, Capodanno, Pasqua,
1° Novembre e in occasione del pranzo sociale.
Alcuni segnavia indicano il sentiero 306 per il Pian Sciresa a ore 0.15, il Bosco del Faè a ore 0.30, il Parco Archeologico a ore 1.05 e il sentiero Tranquillo Ferranti.
Con una ventina di gradini in cemento e una protezione-corrimano alla destra iniziamo a salire in un castagneto.
Al termine della gradinata giriamo a destra e proseguiamo con un sentiero, marcato da bolli di colore giallo e rosso, che alterna tratti con gradini in legno ad altri su sterrato.
Il sentiero si sdoppia ed entrambe le tracce compiono un tornante sinistrorso (m. 325). Seguiamo la prima, più larga e marcata con i bolli mentre l'altra scorre più in alto in parallelo.
Poco dopo troviamo un cartello che segnala l'inizio del Parco M. Barro e dei segnavia che indicano il Cippo Alpini e Pian Sciresa. Aggiriamo un albero cresciuto in mezzo al sentiero.
Saliamo in modo abbastanza ripido con dei gradini di legno e di cemento. Superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 340).
Dopo un tratto con poca pendenza e con bella vista su Lecco e il lago, aggiriamo una betulla cresciuta in mezzo al sentiero.
Torniamo a salire con dei gradini di legno (m. 345).
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 350).
Aggiriamo due alberi, nati dallo stesso ceppo e cresciuti in mezzo al sentiero (m. 355).
Proseguiamo con altri gradini di legno.
Percorriamo pochi passi con il sentiero incassato tra una roccetta a sinistra e il terreno alla destra (m. 370).
Superiamo poi un ampio tornante destrorso salendo dei gradini (m. 375).
Il sentiero prosegue incassato nell'erboso terreno circostante.
Dalla destra si immette l'altro sentiero che avevamo lasciato al primo tornante. Troviamo una roccetta che possiamo aggirare da entrambi i lati (m. 380).
Il sentiero si divide in due tracce parallele ma dopo alcuni metri si ricompone.
Alla sinistra si stacca una scorciatoia chiusa da una stanga di legno (m. 390).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso con una barriera corrimano all'esterno (m. 395).
Dopo un tratto in leggera salita la scorciatoia rientra e, anche qui, è bloccata per impedirne l'accesso a chi percorre il sentiero in discesa.
Saliamo dei gradini di legno e superiamo un rivolo con una passerella. Un cartello raccomanda di evitare i rischi di incendio.
Subito dopo ci immettiamo in uno slargo prativo, dove alla destra troviamo una panchina dipinta di giallo e di rosso (m. 400). In leggera salita lo attraversiamo e riprendiamo a salire.
Arriviamo ad un bivio con una croce di ferro nel mezzo. Due cartelli indicano a sinistra Piana e a destra Baita. Andiamo a sinistra (m. 410).
Poco dopo ad una biforcazione teniamo la sinistra.
Aggiriamo un albero nel mezzo del sentiero.
Saliamo in modo abbastanza ripido camminando dapprima su delle radici e poi su delle roccette affioranti. Alla sinistra vediamo un sentiero incassato nel terreno che sale parallelo.
Raggiungiamo una piccola croce con un piedestallo in cemento sul quale leggiamo da un lato "Malgrà" e dall'altro "Galbià" (m. 425).
Oltre la croce ci immettiamo nella piana con il prato di Pian Sciresa.
Continuiamo diritto, quasi in piano, con il prato alla sinistra e gli alberi alla destra.
Tra gli alberi troviamo una bacheca con due cartelloni: uno mostra una cartina della zona e l'altro parla del Pian Sciresa, della flora del Monte Barro e dei gruppi che operano in quest'aerea (m.
430). Qui ci immettiamo sul sentiero che alla destra conduce alla Baita Pian Sciresa. Andiamo invece a sinistra costeggiando il prato.
In salita raggiungiamo un quadrivio di sentieri (m. 440). I segnavia indicano
- con il sentiero 304 (quello più a sinistra): Lecco a ore 0.30;
- con il sentiero 301 (il secondo da sinistra): S. Michele a ore 0.15, Due Case, Galbiate a ore 1.05;
- con il sentiero 304 (quello che continua diritto): Cippo Alpini, Sasso della Vecchia a ore 0.20, Prati della Corna a ore 0.50, Vetta a ore 1.20;
- dietro con il sentiero 301: Baita Pian Sciresa a ore 0.10, Sasso della Vecchia a ore 0.40, Parco Archeologico a ore 1.10.
Prendiamo il 301 per S. Michele, quasi in piano.
Il sentiero subito si divide in due tracce parallele (quella alla sinistra scorre un poco più in alto rispetto all'altra) e dopo una diecina di metri si ricompone.
Dopo un tratto in lievissima discesa proseguiamo in lievissima salita.
Percorriamo una curva a sinistra e continuiamo quasi in piano (m. 445).
Troviamo un masso nel mezzo del percorso, aggirabile da entrambi i lati.
Superiamo una semicurva verso destra quasi in piano seguita da un'altra verso sinistra in leggera discesa.
Ignoriamo una traccia che si stacca alla sinistra (m. 440).
Dapprima in lievissima discesa e poi quasi in piano percorriamo un lungo tratto con delle serpentine appena accennate.
Ora gli alberi del bosco sono meno alti e, in basso alla sinistra, possiamo vedere uno dei ponti sull'Adda (m. 430).
Continuiamo in leggera salita e poi quasi in piano.
Alla sinistra troviamo due reti contenenti delle pietre. In basso vediamo la chiesa incompiuta di San Michele (m. 435).
Torniamo nel bosco.
Percorriamo una curva a destra (m. 430).
Continuiamo con due curve sinistra-destra.
In leggera salita arriviamo ad un bivio. Alla sinistra c'è un punto panoramico con vista sull'incompiuta chiesa di San Michele (m. 440). I segnavia indicano
- a sinistra con il sentiero 301a: San Michele a ore 0.10;
- davanti con il sentiero 301: Due Case a ore 0.35, Galbiate a ore 0.50;
- dietro con il sentiero 301: Baita Pian Sciresa a ore 0.25, Sasso della Vecchia a ore 0.50, Parco Archeologico.
Prendiamo il sentiero alla sinistra con il quale iniziamo la discesa verso San Michele e la Baita Pescate.
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 425).
Aggiriamo un alberello nel mezzo del sentiero.
Subito dopo il bosco diventa più fitto. Scendiamo in modo abbastanza ripido.
Superata una curva a destra la pendenza diminuisce un poco (m. 420).
Percorriamo una curva a sinistra (m. 415), un ampio tornante destrorso (m. 410) e un tornante sinistrorso (m. 405).
Tra la vegetazione alla destra riusciamo a vedere la chiesa di San Michele.
In ripida discesa superiamo due curve destra-sinistra (m. 385).
Poco dopo, all'inizio di un tornante destrorso quasi in piano, alla sinistra troviamo una sorgente l'acqua della quale esce dal terreno tramite un tubicino bianco (m. 380).
Arriviamo subito ad un bivio e proseguiamo verso destra in discesa ignorando l'altro sentiero a sinistra in salita.
Continuiamo con un ampio tornante sinistrorso.
Ignoriamo un sentiero che si stacca quasi in piano all'esterno di un tornante destrorso (m. 370).
Superiamo una stanga bianca e rossa e ci immettiamo su di una stradina asfaltata (m. 360). I segnavia indicano dietro Pian Sciresa. Seguiamo la stradina verso sinistra in leggera discesa
accompagnati sul lato destro da una vecchia rete di recinzione.
Dopo un centinaio di metri, alla destra troviamo l'incompiuta chiesa di San Michele (ci sono solo le mura perimetrali) e la cappella dedicata a Sant’Anna nota come "Cappella dei
Morti" (m. 345).
Subito dopo la chiesa, alla destra ci sono una stradina sterrata e una bacheca con affisso il cartellone n. 1 del Percorso Naturalistico intitolato: "San Michele - Baita Pescate - Prato
Bellavista".
Seguendo questa stradina bastano pochi passi per trovare alla sinistra l'imbocco di una mulattiera acciottolata all'inizio della quale una scritta gialla su fondo verde e una freccia indicano la
Baita Pescate.
Riprendiamo a scendere tra gli alberi con la mulattiera e lasciamo subito a destra un forno, un barbecue e dei tavoli.
Dopo qualche gradino troviamo alla destra la bacheca con il cartellone n. 2 intitolato: "La sorgente e il Rio San Michele" da un lato e un altro cartellone che parla dei lavatoi dall'altro.
Alla sinistra c'è una pozza e nel mezzo, sotto ad una tettoia, una vasca-lavatoio in cemento nella quale entra l'acqua della sorgente. C'è anche un mestolo legato ad una catenella per potersi
dissetare (m. 325).
Proseguiamo in leggera discesa. Alla destra c'è il ruscelletto originato dalla sorgente.
Con una passerella formata da due pietre lisce e con una staccionata che fa anche da corrimano, ci portiamo sulla sponda opposta.
Continuiamo in discesa. Alla sinistra ci sono delle protezioni di ferro. Alla destra c'è una rete di recinzione. Cominciamo a trovare dei tombini nel sentiero e delle canaline di legno per lo scolo dell'acqua.
Con delle protezioni di legno alla destra, scavalchiamo il ruscelletto e in lievissima discesa percorriamo un'ampia curva verso destra. Alla sinistra c'è la bacheca con il cartellone n. 3
intitolato: "Arbusti e fiori del sottobosco" (m. 310).
Continuiamo dapprima in discesa e poi in leggera discesa con il ruscelletto alla destra.
Dopo una curva a sinistra scendiamo con dei gradini di legno. Sopra scorrono tre cavi della corrente. Alla sinistra c'è un vivaio con giovani alberelli.
Attraversiamo un ponticello con due staccionate di legno ai lati come sponde e arriviamo ad un bivio (m. 295). Lasciamo il sentiero che continua diritto in discesa e prendiamo quello alla sinistra in salita.
Accanto ad alcun alberi vediamo un cartello che ne segnala il nome, ad esempio: il castagno, l'orniello, la quercia comune e la robinia. Troviamo anche una bacheca con il cartellone n. 4
intitolato: "Il ceduo e la fustaia" (m. 300).
Usciamo dal bosco, passiamo accanto ad un tavolone con panche sotto ad un castagno e raggiungiamo la Baita Pescate (m. 315).
Tempo impiegato: ore 1.20 - Dislivello: m. +170-165
Data escursione: giugno 2018
Secondo itinerario: da Lecco (sentiero 304)
Lasciamo la statale 36 a Civate (km 44.4) e con il vecchio tracciato (ora provinciale 639) scendiamo verso Lecco.
Alla rotonda al termine della discesa proseguiamo diritto lasciando a sinistra il Ponte Nuovo sull'Adda.
Parcheggiamo nei presi del Ponte Vecchio Azzoni tenendo presente che, nei giorni lavorativi, la sosta è regolamentata con disco orario ed è consentita solo per un'ora (m. 210).
Quasi di fronte al ponte prendiamo Via San Michele, una stradina asfaltata che si inoltra tra le case in leggera salita. I segnavia indicano: San Michele a ore 0.25, Baita Pescate a ore 0.25,
Monte Castelletto a ore 0.30, e inoltre con il sentiero n. 304: Pian Sciresa a ore 0.30, Sasso della Vecchia a ore 0.55, Vetta del Monte Barro a ore 1.50.
Raggiunte le ultime case, la stradina diventa una scalinata e successivamente una mulattiera a gradini. Un cartello segnala l'inizio del Parco del Monte Barro. Su di una bacheca è stata affissa una
cartina della zona.
Alla sinistra ci sono delle protezioni con corrimano che dividono la mulattiera da un torrente che troviamo in secca. Alla destra c'è un muro con pietre a secco (m. 230).
Poco dopo la mulattiera si restringe ed entriamo nel bosco.
Con una curva a destra abbandoniamo il torrente (m. 245).
Subito percorriamo una curva a sinistra.
Quasi in piano lasciamo a destra un cancello (m. 250).
Riprendiamo a salire con dei gradini in cemento. Il corrimano ora è alla destra.
Al termine della scala, giriamo a sinistra e riprendiamo la mulattiera (m. 260).
Percorriamo un tratto abbastanza ripido, con delle serpentine appena accennate.
Un'apertura tra gli alberi alla sinistra consente di vedere Lecco.
Alla destra ci sono dei rinforzi, con assi collocati in orizzontale e fissati da pali di legno, allo scopo di prevenire eventuali smottamenti.
Poco dopo percorriamo una curva a destra.
La pendenza diminuisce.
All'esterno di una curva a sinistra esce un canaletto per lo scolo dell'acqua (m. 300). La pendenza torna ad essere abbastanza ripida.
Altri scoli escono alla destra. La mulattiera scorre più in basso rispetto al terreno circostante. Alla sinistra ci sono dei tronchi collocati in orizzontale come rinforzo.
Un sentiero si immette dalla destra (m. 330).
La pendenza diminuisce.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra con dei gradini.
Raggiungiamo un prato. Sulla destra ci sono una fontana e una panchina; a sinistra, in fondo vediamo una casa. La mulattiera diventa una stradina sterrata.
Arriviamo ad un incrocio (m. 345). Alla destra c'è un traliccio con i cavi dell'alta tensione. Su di una bacheca c'è il cartellone n. 10 del Percorso Naturalistico intitolato: "Prato
Bellavista-Baita Pescate-San Michele". I segnavia indicano
- a sinistra (312): Baita Pescate a ore 0.10, Monte Castelletto a ore 0.15, Pescalina a ore 0.20;
- a destra (304): Pian Sciresa a ore 0.15, Sasso della Vecchia a ore 0.40; Vetta a ore 1.35;
- davanti: San Michele a ore 0.10;
- dietro (304): Lecco a ore 0.15.
Prendiamo la stradina sterrata alla sinistra all'inizio della quale superiamo una stanga che troviamo aperta.
Camminiamo in leggera discesa con un prato alla sinistra e una fila di alberi alla destra oltre ai quali c'è un altro prato. Cominciamo a trovare delle canaline di legno, per lo scolo dell'acqua, di
traverso alla sterrata.
Passiamo sotto ad un cavo (m. 340).
Entriamo nel bosco e subito arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano con il percorso 312, a destra: Baita Pescate a ore 0.05, San Michele a ore 0.10; diritto: Monte Castelletto a ore 0.15,
Pescalina a ore 0.20. Andiamo a destra.
Dopo pochi passi, alla sinistra troviamo una bacheca con il cartellone n. 9 intitolato: "Gli alberi del bosco della Baita Pescate".
Da questo punto, accanto ad alcuni alberi vedremo un cartellino che ne indica il nome. I primi sono: la robinia, il nocciolo, la quercia comune e il carpino bianco.
Passiamo accanto ad un'altra bacheca con il cartellone n. 8 intitolato: "Il vecchio albero - Funghi del Barro" (m. 330).
Troviamo altri alberi con il cartellino esplicativo: il castagno, il tiglio, il biancospino, il ciliegio selvatico e l'orniello. Troviamo anche una vaschetta rettangolare con dell'acqua (m. 325).
La successiva bacheca reca il cartellone n. 7 intitolato: "Gli animali del Monte Barro"
Percorriamo una curva a destra seguita, quasi in piano da una a sinistra (m. 320).
Vediamo il cartello che segnala un sambuco.
Raggiungiamo la bacheca con il cartellone n. 6 intitolato: "Uomini e boschi".
Proseguiamo in leggera discesa passando accanto ad: un acero di monte, un orniello e una betulla.
Davanti verso sinistra vediamo il lago.
Alla sinistra c'è una bacheca con il cartellone n. 5 intitolato: "Il bosco e le aiuole dalla Baita Pescate". Alla destra ci sono: un campo di pallavolo, cinque panchine e una fontana la
cui acqua cade in una vaschetta in cemento.
Subito dopo, alla destra, c'è la Baita Pescate.
Tempo impiegato: ore 0.25 - Dislivello: m. 135 -30
Data escursione: maggio 2018
Terzo itinerario: da Galbiate (sentiero 301/a)
Percorrendo la statale 36 in direzione Lecco, arriviamo fino all'uscita di Civate (km 44.4).
Continuiamo in parallelo sul vecchio tracciato della statale che ora è diventata la provinciale 639.
Alla prima rotonda proseguiamo diritto.
Un centinaio di metri più avanti usciamo a destra.
Dopo un'altra rotonda continuiamo diritto con la provinciale 51 per circa 300 metri.
Giriamo a sinistra in Via Verdi, superiamo un passaggio a livello e arriviamo a Sala al Barro.
Ad una rotonda con tre cipressi proseguiamo diritto.
Superiamo un semaforo.
Quando di fronte troviamo un cartello di divieto si accesso, giriamo a destra in Via Busa.
Allo stop giriamo a sinistra in Via Staurenghi.
Lasciamo a sinistra la strada che passando dalla località Solaro riporta sulla ss 36 (che potremmo percorrere al ritorno).
Continuiamo con Via Como e arriviamo a Galbiate.
Passiamo in una strettoia a senso unico alternato regolato da un semaforo. Dopo Piazza Panzeri proseguiamo diritto con Via Cavour.
La strettoia termina in Piazza Angela Crippa dove giriamo a destra in Via Aldo Moro.
Percorriamo un curvone sinistrorso e arriviamo ad un incrocio dove è possibile proseguire solo verso destra.
Poco dopo arriviamo ad una rotonda e continuiamo diritto in Via Due Giugno.
Alla rotonda subito dopo il cimitero giriamo a sinistra in Via IV Novembre che, dopo aver superato un incrocio con semaforo, diventa dapprima Via Cesare Cantù e poi Via Sant' Alessandro.
Lasciamo la macchina, sotto gli alberi, alla destra, all'inizio di Via Sant'Alessandro (m. 380).
Seguiamo la strada con pendenza minima. Poco dopo alla sinistra si stacca Via Canevate (dove ci sono altri due parcheggi). I segnavia indicano
- a sinistra: Parco Monte Barro, Eremo, Museo Archeologico, Roccolo Costa Perla, inizio sentieri 301 Parco Archeologico e 302 Centro Parco-Vetta;
- diritto: Parco Monte Barro, San Michele, inizio sentieri 305 Vetta, 301a Baita Pian Sciresa, 307 Parco Archeologico.
Continuiamo diritto tra case e recinzioni.
Alla sinistra troviamo una cappella.
Più avanti giriamo a sinistra in Via dell'Oliva all'inizio della quale ci sono una santella con un dipinto raffigurante il Sacro Cuore e alcuni
segnavia che indicano: inizio del sentieri 305 Vetta, 301a Baita Pian Sciresa, 307 Parco Archeologico (m. 395).
Ai lati della via ci accompagnano due muri sormontati da reti metalliche. Camminiamo inizialmente con poca pendenza e poi in salita (m. 405).
Subito dopo una curva a destra, troviamo uno slargo alla destra della strada (m. 415).
Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso (m. 425). Qui troviamo altri segnavia che indicano davanti con il sentiero 305: III° Corno a ore
0.45, Sella della Pila a ore 1, Vetta a ore 1.20; con il sentiero 307: Roccolo di Costa Perla a ore 0.30, Torri Gote a ore 0.40, Parco Archeologico a
ore 1.10; con il sentiero 301a: Ca' di Borghett a ore 0.05, San Michele a ore 0.40, Baita Pian Sciresa a ore 1; dietro: Galbiate a ore 0.10.
Continuiamo in salita fino ad una curva a sinistra, superata la quale troviamo quattro garages e proseguiamo con minore pendenza.
Poco dopo la strada diventa sterrata. Un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli (m. 435). Alla sinistra, oltre un muretto a secco,
ci sono degli ulivi. I basso alla destra vediamo il Lago di Garlate.
Troviamo il cartello triangolare che segnala l'inizio del Parco.
Quasi in piano, entriamo nel bosco e percorriamo alcune semicurve.
Lasciamo a destra una cascina e proseguiamo in leggera salita con una siepe alla destra.
Poco dopo troviamo una stradina che retrocede in salita alla sinistra, una bacheca e dei segnavia che indicano a sinistra con il sentiero 307: Roccolo
di Costa Perla a ore 0.25, Torri Gote a ore 0.35, Parco Archeologico a ore 1.05; diritto con il sentiero 301a: San Michele a ore 0.35, Baita Pian
Sciresa a ore 0.55; diritto con il sentiero 305: III° Corno a ore 0.40, Sella della Pila a ore 0.55, Vetta a ore 1.15; dietro con il sentiero 301a:
Valle Oliva a ore 0.05. Galbiate a ore 0.15. Proseguiamo diritto quasi in piano (m. 445).
Il percorso di divide in tre. Un cartello indica diritto Pian Sciresa. Ignoriamo pertanto la stradina alla sinistra che poco dopo termina davanti ad
un cancello e l'altra che scende a destra.
Continuiamo con un muro di recinzione alla sinistra mentre alla destra ci sono prati e alberi.
Alla destra troviamo una vecchia casa di pietra.
Dopo una curva a sinistra proseguiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano con vista sull'Adda e sul lago alla destra, camminando tra un
muretto sormontato da una staccionata di legno e una rete metallica. Su di un cartello leggiamo: "Evita il rischio di incendio" (m. 455). All'interno
della recinzione alla sinistra vediamo delle arnie.
Torniamo tra gli alberi.
Ignoriamo un sentierino, accompagnato da un corrimano, che scende a destra verso un cancelletto di legno.
Poco dopo raggiungiamo uno slargo dove troviamo una fontana con vaschetta in cemento e una bacheca con due cartelloni intitolati: "Località 'Due
Case': luogo di passaggio e luogo di lavoro" e "Un tesoro nei prati: mangiare e curarsi con le erbe". Un sentiero sale alla sinistra (m.
460). I segnavia indicano davanti con il sentiero 301a: San Michele a ore 0.30, Baita Pian Sciresa a ore 0.55; dietro con il sentiero 301a: Ca' di
Borghett a ore 0.05, Valle Oliva a ore 0.10, Galbiate a ore 0.20; a sinistra con il sentiero 305: III° Corno a ore 0.35, Sella della Pila a ore 0.50, Vetta a ore 1.10.
Continuiamo diritto con la stradina che ora si riduce a sentiero.
Lasciamo a destra un rudere.
Percorriamo una ampia curva a sinistra. Tra gli alberi alla destra vediamo il Lago di Garlate.
Scendiamo con alcuni gradini di pietra e con una staccionata di legno protettiva alla destra.
Proseguiamo quasi in piano e cominciamo a vedere Lecco.
Torniamo a scendere con altri rudimentali gradini. Il sentiero si divide solo per aggirare una pietra e subito si ricompone.
Proseguiamo in leggera discesa e poi quasi in piano (m. 440).
In leggera discesa percorriamo un lungo tratto che termina presso una semicurva a sinistra (m. 430).
Ora saliamo fino a trovare una roccia affiorante dal terreno che aggiriamo alla sinistra (m. 440).
Proseguiamo quasi in piano con serpentine appena accennate. Alla sinistra, a qualche metro di distanza, c'è una parete di roccia verticale.
Su di un masso vediamo un segnavia giallo e rosso.
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra.
Dopo un breve tratto tra roccette continuiamo in leggera discesa.
Un ruscelletto attraversa il sentiero.
Quasi in piano percorriamo pochi passi tra roccette seguiti da uno zig-zag destra-sinistra. Su di un masso vediamo un segnavia a bandierina.
In leggera salita percorriamo tre curve ravvicinate tra loro sx-dx-sx, con bella vista su Lecco e sul Resegone. Un cartello del parco ricorda di "non
disturbare la fauna" (m. 445).
Quasi in piano percorriamo due curve verso sinistra poi riprendiamo a salire.
Troviamo un masso alla destra del sentiero.
Proseguiamo con il fondo in pietra e con una staccionata protettiva di legno alla destra. L'assenza di alberi a valle consente una bella vista panoramica.
Continuiamo quasi in piano. Le protezioni terminano e per un breve tratto il sentiero è esposto alla destra (m. 460).
Poco dopo, un ruscelletto, che troviamo asciutto, attraversa il sentiero. In questo punto ci sono delle protezioni a valle.
Proseguiamo dapprima in leggera discesa su fondo roccioso e poi quasi in piano su sterrato.
Alterniamo due tratti in leggera discesa ad altrettanti quasi in piano, con alcune semicurve tra prati e radi alberi.
Poi, quasi in piano, percorriamo pochi metri con le protezioni a valle dove il pendio precipita ripidamente (m. 445).
Continuiamo in discesa. Inizialmente il sentiero è incassato tra delle roccette poi alla destra ci sono le protezioni di legno.
Ora scendiamo con dei gradini realizzati con tronchetti di legno.
Terminate le protezioni a valle, entriamo nel bosco e continuiamo a scendere con i gradini (m. 435).
Dopo due curve sinistra-destra la discesa termina. Un ruscello attraversa il sentiero (m. 420).
In leggera salita arriviamo ad un bivio privo di indicazioni (m. 425). Alla destra c'è un punto panoramico. Prendiamo il sentiero a sinistra.
Su di una pietra vediamo un segnavia a bandierina giallo-rosso (m. 430).
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 440).
Alla sinistra c'è un prato. Continuiamo in leggera discesa tra gli alberi.
Quasi in piano superiamo un tornante sinistrorso e continuiamo in leggera discesa.
Poi quasi in piano giriamo a destra e proseguiamo dapprima in leggera salita e poi in leggera discesa.
Raggiungiamo un incrocio di sentieri (m. 440). Alla destra c'è un punto panoramico con vista sull'incompiuta chiesa di San Michele Arcangelo. I segnavia indicano
- diritto con il sentiero 301: Baita Pian Sciresa a ore 0.25, Sasso della Vecchia a ore 0.50, Parco Archeologico;
- a destra con il sentiero 301a: San Michele a ore 0.10;
- dietro con il sentiero 301: Due Case a ore 0.35, Galbiate a ore 0.50.
Prendiamo il sentiero alla destra con il quale iniziamo la discesa verso San Michele e la Baita Pescate come già descritto nell'ultima parte del primo itinerario.
Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 165 -230
Data escursione: febbraio 2015
Quarto itinerario: da Galbiate (sentiero 301)
Come descritto nel terzo itinerario arriviamo a Galbiate e parcheggiamo all'inizio di Via Sant'Alessandro, alla destra, sotto gli alberi (m. 380).
Ci incamminiamo, quasi in piano, seguendo la strada. Poco dopo alla sinistra troviamo Via Canevate. I segnavia indicano a sinistra: Parco Monte Barro,
Eremo, Museo Archeologico, Roccolo Costa Perla, inizio sentieri 301 Parco Archeologico e 302 Centro Parco-Vetta; diritto: Parco Monte Barro, San
Michele, inizio sentieri 305 Vetta, 301a Baita Pian Sciresa, 307 Parco Archeologico. Andiamo a sinistra.
Troviamo un parcheggio alla sinistra e poco dopo un altro alla destra. Tra recinzioni con reti e siepi arriviamo in fondo alla via dove giriamo a destra in Via Unità d'Italia.
Percorriamo questa via tra case e recinzioni, inizialmente con poca pendenza. Alla sinistra troviamo la scuola elementare.
In salita, superiamo un tornante sinistrorso (m. 390).
Subito dopo, anziché effettuare un tornante destrorso, continuiamo diritto salendo una scalinata con quattordici gradini e con il corrimano alla destra.
Al termine della scalinata giriamo a sinistra e proseguiamo con poca pendenza sul marciapiedi di Via Monte Barro.
Più avanti alla destra si stacca Via del Parco (m. 400). Qui troviamo un lavatoio e alcuni segnavia che indicano a destra
- con il sentiero 302: Fornaci a ore 0.15, Centro Parco a ore 0.35, Vetta a ore 1.10;
- con il sentiero 301: Cascina Novella a ore 0.15, Parco Archeologico a ore 0.35, Baita Pian Sciresa a ore 1.35.
Andiamo dunque a destra in salita e passiamo accanto ad una bacheca di legno con una cartina del Parco.
Subito dopo alla destra c'è l'acquedotto. Su di un cartello marrone a cura del Comune di Galbiate leggiamo: "Serbatoio di Poagnano. Prima opera comunale del dopoguerra con la collaborazione
del comitato nazionale di liberazione di Galbiate. Marzo 1946".
Camminiamo tra alte recinzioni formate da muretti sormontati da reti e siepi. Percorriamo un'ampia curva verso destra.
Ignoriamo un vicolo che si stacca alla destra, tra un muro con pietre a secco e una rete metallica.
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Roncaccio, loc. di Galbiate (m. 425).
Subito dopo, davanti ad una casa, su di un cartello leggiamo: "Monte Barro" e su di un masso: "Patrizi". Proseguiamo con due curve destra-sinistra.
Camminiamo tra la recinzione della casa alla sinistra e un muro con pietre a secco alla destra. Il fondo ora è acciottolato.
Transitiamo sotto a due cavi.
La pendenza aumenta (m. 445). Alla sinistra, oltre una rete, vediamo dei terrazzamenti coltivati e, più in basso, il Lago di Annone diviso in due dalla Penisola di Isella. Davanti verso sinistra
riusciamo a distinguere in lontananza il Rifugio Consiglieri tra il Monte Cornizzolo e il Monte Rai; più a destra si vedono i Corni.
Alla destra troviamo poi una santella contenente un quadro che raffigura una madonna con bambino, una panca di pietra, un cancello e una fontana con l'acqua che cade in una vaschetta di pietra.
Con minore pendenza arriviamo ad un bivio (m. 460). I segnavia indicano
- diritto con il sentiero 301: Cascina Novella a ore 0.10, Parco Archeologico a ore 0.30, Baita Pian Sciresa a ore 1.30;
- a destra con la mulattiera del percorso 302: Fornaci a ore 0.10, Centro Parco a ore 0.30, Vetta a ore 1.05;
- dietro: Roncaccio a ore 0.05, Galbiate a ore 0.10.
Alla sinistra c'è una staccionata di legno come protezione a valle. Continuiamo diritto ed entriamo nel bosco.
Le protezioni terminano. Percorriamo due tornanti ravvicinati destra-sinistra.
Saliamo ripidamente. Alcune assicelle di legno formano dei gradini (m. 470).
Ignoriamo poi un sentiero che sale a destra e proseguiamo diritto in discesa.
Poco dopo troviamo un altro sentiero che si stacca verso destra. Trascuriamo anche questo e continuiamo a scendere con delle serpentine appena accennate.
La pendenza aumenta e scendiamo con dei gradini fino ad un tornante destrorso dove riprendiamo a salire (m. 450).
Aggiriamo un albero cresciuto nel mezzo del sentiero e continuiamo quasi in piano. Alla destra c'è un muretto, a secco, di contenimento.
Proseguiamo in leggera salita.
Pochi passi prima di arrivare ad una curva a destra, troviamo un altro albero quasi in mezzo al percorso. Qui un sentiero si immette salendo dalla sinistra (m. 455).
Alla sinistra, oltre una fila di alberi, vediamo una vigna, una cascina e più in basso il lago.
Percorriamo un tratto con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Torniamo a scendere (m. 465).
Percorriamo una curva verso destra seguita da un tornante sinistrorso presso il quale attraversiamo il letto di un piccolo ruscello che troviamo asciutto (m. 460).
Troviamo subito un bivio. Il sentiero che prosegue diritto è sbarrato. Prendiamo l'altro che sale a destra seguendo il corso d'acqua. Alcune pietre affiorano dal sentiero.
Con maggiore pendenza saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra o di legno (m. 475).
Dopo un tornante sinistrorso la pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo una semicurva verso destra con il sentiero incassato e circondato da alberi e arbusti (m. 485).
Quasi in piano, incrociamo una sterrata che ha due strisce con mattoni di cemento traforati in corrispondenza del passaggio delle ruote (m. 490). I
segnavia indicano, davanti con il sentiero 301: Parco Archeologico a ore 0.25, Baita Pian Sciresa a ore 1.25; dietro: Roncaccio a ore 0.10, Galbiate a
ore 0.15. Continuiamo diritto in leggera salita con vista sul Lago di Annone alla sinistra.
Poco dopo, con una curva a destra, gli volgiamo le spalle.
Proseguiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi. Lasciamo a sinistra un masso (m. 495).
Percorriamo due curve destra-sinistra passando accanto ad altri massi.
Dopo altre semicurve percorriamo un tratto con poca pendenza e uno quasi in piano (m. 510).
Con il sentiero incassato nel terreno circostante torniamo a salire, ben presto in modo abbastanza ripido e con il fondo roccioso.
Proseguiamo con poca pendenza su sterrato (m. 525).
In mezzo al sentiero troviamo un albero ed un ceppo tagliato.
Continuiamo con alcuni brevi saliscendi.
Dopo un tornante sinistrorso, scendiamo agevolati da rudimentali gradini di pietra (m. 535).
Giriamo a destra e proseguiamo dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano (m. 525).
In leggera discesa arriviamo ad un bivio (m. 515). I segnavia indicano
a sinistra in discesa con il sentiero 303: Camporeso a ore 0.15, Galbiate a ore 0.30;
diritto con il sentiero 301: Parco Archeologico a ore 0.10, Culcinera a ore 0.30, Baita Pian Sciresa a ore 1.10;
dietro con il sentiero 301: Cascina Novella a ore 0.10, Roncaccio a ore 0.20, Galbiate a ore 0.25. Continuiamo diritto in salita.
Ai lati ci sono alcune grosse pietre.
Dopo pochi passi quasi in piano riprendiamo a salire.
Il sentiero è in parte sterrato e in parte pietroso. Troviamo un segnavia a bandierina giallo-bianco-rosso (m. 535).
Con minore pendenza percorriamo alcune serpentine appena accennate.
Torniamo a salire e transitiamo sotto tre cavi della corrente (m. 550).
Poco più avanti, alla destra, troviamo una grande roccia sulla quale sono stati dipinti due frecce e un segnavia a bandierina.
Con maggiore pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra e continuiamo su fondo roccioso.
Per un breve tratto la pendenza diminuisce (m. 565).
Dopo una semicurva verso destra saliamo in modo abbastanza ripido. In questo punto il sentiero è molto più largo.
Troviamo un altro albero cresciuto nel mezzo del percorso.
Giriamo a sinistra. Il sentiero si restringe tornando alla precedente larghezza (m. 580).
In salita arriviamo ad un bivio dove troviamo un cartellone che parla del Monte Barro e delle norme di comportamento all'interno del Sito Archeologico. Ignoriamo il sentiero che sale a destra e
proseguiamo diritto, in leggera salita, con una staccionata alla sinistra.
In alto a destra vediamo un baitello di legno.
Poi in salita raggiungiamo una panchina collocata in un punto panoramico con vista sul Lago di Annone (m. 600).
Giriamo a destra. Ora la staccionata è alla destra del sentiero.
Dopo una semicurva verso destra e un tornante sinistrorso raggiungiamo un prato con alberi e alcune panchine (m. 610). Alla sinistra c'è il Parco Archeologico con le fondamenta di
antiche abitazioni, tutte recintate e con pannelli esplicativi. Alla destra ci sono la "Cà di Nineta" e una zona con tavoli e panche.
Quasi in piano, camminando tra erba e alberi, andiamo ad immetterci su di una sterrata.
Ignoriamo una stradina che scende a sinistra verso un prato, alla cui destra c'è lo stagno di "Pra Puzzett", e in leggera salita giriamo a
destra superando la prima di una serie di griglie per lo scolo dell'acqua che troveremo nel successivo tratto.
Alla sinistra ci sono un pannello con un cartellone intitolato: "Echi di racconti
orali" e un altro che parla de: "I muri a secco: strutture essenziali per l'agricoltura di montagna". Più lontano c'è un'altra zona con
resti archeologici. Ci sono anche due bacheche con cartelloni, intitolati "Il Grande Edificio" e "Il Parco Archeologico dei Piani di Barra",
davanti alle quali cinque panche di legno sono state sistemante a semicerchio.
La strada prosegue in salita coperta da due strisce di cemento in corrispondenza del passaggio delle ruote (m. 620). Alla sinistra c'è un basso muretto mentre
alla destra c'è una staccionata.
Percorriamo una semicurva verso sinistra e una curva verso destra. Continuiamo in leggera salita.
Troviamo un altro cartellone, che parla del Monte Barro e delle norme di comportamento all'interno del Sito Archeologico, identico a quello precedentemente incontrato.
Sbuchiamo nel Piazzale Cappello degli Alpini che è attraversato da un tornante destrorso della strada asfaltata che sale verso l'Eremo del M. Barro. In questa piazza è possibile parcheggiare (m. 640). Alla
destra c'è il Monumento all'Alpino. Alla sinistra c'è una bacheca con due cartelloni che parlano del "Parco Archeologico dei Piani di Barra" e
mostrano una cartina della zona. I segnavia indicano
a sinistra con il sentiero 301: Culcinera a ore 0.10, Sasso della Vecchia a ore 0.35, Baita Pian Sciresa a ore 0.55;
dietro con il sentiero 301: Parco Archeologico a ore 0.05, Cascina Novella a ore 0.20, Galbiate a ore 0.40;
diritto con il sentiero 307: Torri Gote a ore 0.25, Roccolo di Costa Perla a ore 0.35, Galbiate a ore 1.05.
Seguiamo l'asfalto in leggera salita verso sinistra.
Alla sinistra c'è un traliccio con varie antenne, alla destra c'è un parco giochi.
All'esterno di una curva a destra troviamo un'area con vari tavoli e panche di legno.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso passando accanto alla "Baita Alpina" dietro la quale vediamo vari tavoli e panche in cemento (m. 650). Alcuni
segnavia indicano a destra con il sentiero 307: Torri Gote a ore 0.25, Roccolo di Costa Perla a ore 0.35, Galbiate a ore 1.05.
Seguiamo la strada asfaltata in salita, accompagnati sul lato a valle da picchetti bianco-neri, ma potremmo anche tagliare il successivo tornante con
una scorciatoia che sale a destra.
Poco prima del tornante destrorso, alla sinistra c'è il "Baitello del Podista" (m. 655).
Troviamo poi la scorciatoia che rientra dalla destra e subito riparte dall'altro lato, poco prima di arrivare ad un tornante sinistrorso scavato nella roccia (m. 665).
La scorciatoia si stacca nuovamente alla destra ma questa volta la dobbiamo ignorare.
Arriviamo al successivo tornante destrorso all'esterno del quale c'è una robusta protezione di ferro dipinta di verde. Qui la vista può spaziare su
varie cime: Cornizzolo, Rai, Corni di Canzo, Grignetta, San Martino, Due Mani ecc.
Prendiamo il sentiero che si stacca alla sinistra al termine del tornante. I segnavia indicano: Culcinera m. 686; a sinistra con il sentiero 301: Cippo Alpini,
Sasso della Vecchia a ore 0.25, Baita Pian Sciresa a ore 0.45; dietro: Parco Archeologico a ore 0.10, Cascina Novella a ore 0.30, Galbiate a ore 0.45.
Scendiamo alcuni gradini di legno e ignoriamo un altro sentiero che retrocede alla sinistra.
Percorriamo un tratto quasi in piano. Alla sinistra il pendio precipita ripidamente. Alla destra troviamo un masso sul quale è stato dipinto un segnavia a bandierina rosso giallo rosso.
Continuiamo in discesa lasciando a sinistra una roccetta.
Presso una curva a destra il sentiero si divide e subito si ricompone (m. 675)
Percorriamo una curva a sinistra. Per un breve tratto ci sono delle protezioni di legno sul lato a valle.
Subito dopo giriamo a destra e proseguiamo in lievissima discesa.
Dopo una curva a destra protetta a valle percorriamo alcuni passi quasi in piano (m. 660).
Con delle protezioni di ferro alla sinistra, saliamo dei gradini di pietra, passiamo tra due rocce e scendiamo con altri gradini.
Continuiamo quasi in piano con delle semicurve. Alla sinistra c'è ancora il precipizio ma non sempre le protezioni a valle sono presenti.
Lasciamo a sinistra una roccetta.
In leggera discesa percorriamo un tratto protetto a valle da un muretto. Giriamo a destra.
Alla destra troviamo un vecchio baitello, senza l'uscio e con il tetto parzialmente crollato (m. 645).
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo in leggera discesa.
Vediamo un tubo di ferro che affiora dal terreno. Subito dopo giriamo a destra.
Quasi in piano percorriamo uno zig-zag sinistra-destra.
Alla destra troviamo una bacheca (m. 640). Da un lato vi sono appesi due cartelloni. Uno è intitolato "Sorgenti in Val Faée. I manufatti
dell'acquedotto attorno all'Eremo" e l'altro mostra una cartina della zona. Dall'altro lato un solo cartellone diviso in due illustra "i boschi
della Val Faée" e "le sorgenti pietrificanti".
Pochi passi più avanti un rivolo attraversa il sentiero. Qui un cartello giallo segnala le quattro sorgenti della valle e ne indica approssimativamente l'ubicazione.
Dopo una curva a sinistra, arriviamo ad una biforcazione (m. 635). Il sentiero a sinistra continua quasi in piano e quello alla destra in salita. Non
ci sono indicazioni. Andiamo a sinistra.
Percorriamo subito una curva a destra.
In leggera discesa arriviamo ad una curva a sinistra oltre la quale continuiamo quasi in piano.
Passiamo tra due roccette mentre dalla destra scende un torrente che troviamo in secca.
Poco dopo arriviamo ad un bivio (m. 625). I segnavia indicano a destra: Sasso della Vecchia a ore 0.20, Baita Pian Sciresa a ore 0.40: dietro:
Culcinera a ore 0.15, Parco Archeologico a ore 0.30, Galbiate a ore 1. Alla sinistra scende un sentiero non segnalato. Andiamo a destra.
Quasi in piano percorriamo alcune semicurve.
Poi torniamo a salire e passiamo accanto ad alcuni massi su uno dei quali vediamo i bolli.
Dopo un tratto quasi in piano ne percorriamo un altro in discesa (m. 615).
Alterniamo poi tre tratti quasi in piano ad altrettanti in leggera salita.
Proseguiamo in salita con il sentiero leggermente incassato nel terreno circostante (m. 630).
Continuiamo quasi in piano con serpentine appena accennate. Troviamo un cartello che indica il divieto di caccia (m. 640).
Scendiamo un gradino di pietra incastrato tra due massi.
Dopo un tratto in discesa riprendiamo a salire (m. 635).
Lasciando un masso a sinistra, quasi in piano, percorriamo una curva a destra (m. 640).
Alla sinistra precipita un alberati pendio. Percorriamo un tratto in leggera discesa seguito da uno quasi in piano.
Dopo una curva a destra, davanti vediamo il Sasso della Vecchia.
In discesa arriviamo ad un bivio. Possiamo proseguire diritto scendendo ripidamente tra due rocce. Preferiamo, più agevolmente, compiere due tornanti
ravvicinati sinistra-destra e superare un breve tratto esposto.
Riunitesi le due tracce arriviamo ai piedi del grande masso (m. 620). Qui troviamo un bivio e dei segnavia che indicano: Sasso della Vecchia 670 m;
diritto con il sentiero 301: Baita Pian Sciresa a ore 0.20; a destra con il sentiero 304: Prati della Corna a ore 0.25, Vetta a ore 0.55 EE; dietro:
Culcinera a ore 0.25; Parco Archeologico a ore 0.40, Galbiate a ore 1.10. Sul masso, una croce, due date e tre nomi ricordano delle persone scomparse.
L'assenza di alberi a valle consente una bella vista panoramica su Lecco, il lago e i monti.
Proseguiamo diritto, in leggera discesa, tra erba e radi alberelli.
Percorriamo pochi passi in discesa su fondo roccioso agevolati da rudimentali gradini.
Rientriamo nel bosco. Di tanto in tanto troviamo un gradino di legno (m. 610).
Scendiamo, in modo abbastanza ripido, con delle serpentine incassate nel terreno circostante.
Vediamo un bollo giallo su di una pietra (m. 595).
Troviamo due tronchi, usciti dallo stesso ceppo, aggirabili da entrambi i lati.
Poi la pendenza diminuisce un poco e, in basso tra gli alberi, vediamo il Cippo Alpini.
Superato un tornante sinistrorso, arriviamo ad un bivio (m. 575). I segnavia indicano diritto con il sentiero 301: Pian Sciresa a ore 0.15, San
Michele a ore 0.35, Galbiate a ore 1.25; a destra con il sentiero 304 passando per il Cippo Alpini: Pian Sciresa a ore 0.15, Lecco a ore 0.35; dietro
con i sentieri 304/301: Sasso della Vecchia a ore 0.10, Prati della Corna a ore 0.35, Vetta a ore 1.05, Culcinera a ore 0.35, Parco Archeologico a ore
0.50. Scegliamo il sentiero che prosegue diritto inizialmente in leggera discesa e poi in discesa.
Troviamo dei bolli gialli.
Presso un tornante destrorso, l'assenza di alberi consente una bella vista panoramica (m. 540).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 535).
Dopo alcuni metri in ripida discesa proseguiamo con pendenza meno accentuata.
Superiamo un tornante destrorso (m. 505).
Arriviamo ad un bivio (m. 495). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 306: Bosco Faé a ore 0.15, Scalögia a ore 0.30, Parco Archeologico a
ore 0.35; a destra con il sentiero 301: Baita Pian Sciresa a ore 0.10; dietro con il sentiero 301: Culcinera a ore 0.45, Parco Archeologico a ore
0.55, Galbiate a ore 1.30. Andiamo a destra.
Scavalchiamo un tronco steso raso terra e ci immettiamo su di un altro sentiero. Un cartello indica a destra il Cippo Alpini. Andiamo a sinistra (m. 475).
Subito percorriamo una curva a destra.
Aggiriamo un albero cresciuto in mezzo al sentiero.
Ad una biforcazione un cartello indica a sinistra la Baita Pian Sciresa seguendo il sentiero più largo.
Proseguiamo in leggera discesa.
Ignoriamo un sentiero chiuso da due tronchi che si stacca alla sinistra (m. 460).
Percorriamo pochi passi quasi in piano. Il sentiero si allarga per consentire di aggirare comodamente un albero da entrambi i lati.
Subito dopo arriviamo ad un altro bivio e andiamo a sinistra.
Alla sinistra ritroviamo il precedente sentiero, anche qui chiuso da due tronchi, che rientra.
Proseguiamo in leggera discesa. Trascuriamo un sentiero che si stacca alla sinistra (m. 450).
Il sentiero si divide e si riunisce dopo aver aggirato un ceppo dal quale sono nati diversi alberelli.
Un altro sentiero arriva dalla sinistra. Qui giriamo a destra e cominciamo a vedere la Baita Pian Sciresa.
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Passiamo tra alcuni tavoli in cemento e raggiungiamo la Baita Pian Sciresa (m. 445).
[Fin qui abbiamo impiegato 2 ore superando un dislivello di m. +400 -335. Data escursione: marzo 2015]
Giriamo a destra e passando tra altri tavoli e panche.
Lasciamo a sinistra il sentiero 306 che scende a Malgrate e proseguiamo con il sentiero 301/a che inizia parallelo alla sua destra. I segnavia indicano con il sentiero 306: Malgrate a ore 0.10 e con
il sentiero 301/a: San Michele a ore 0.20, Cà di Borghett a ore 0.55, Galbiate a ore 1.10.
Tra gli alberi troviamo una bacheca con due cartelloni: uno mostra una cartina della zona e l'altro parla del Pian Sciresa, della flora del Monte Barro e dei gruppi che operano in quest'area (m. 430).
Continuiamo diritto. Alla sinistra c'è il Prato di Pian Sciresa e alla destra il bosco.
In salita raggiungiamo un quadrivio di sentieri (m. 440). I segnavia indicano
- con il sentiero 304 (quello più a sinistra): Lecco a ore 0.30;
- con il sentiero 301 (il secondo da sinistra): S. Michele a ore 0.15, Due Case, Galbiate a ore 1.05;
- con il sentiero 304 (quello che continua diritto): Cippo Alpini, Sasso della Vecchia a ore 0.20, Prati della Corna a ore 0.50, Vetta a ore 1.20;
- dietro con il sentiero 301: Baita Pian Sciresa a ore 0.10, Sasso della Vecchia a ore 0.40, Parco Archeologico a ore 1.10.
Prendiamo il 301 per S. Michele e continuiamo come già descritto nel primo itinerario.
Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m. +455-520
Data escursione: marzo 2015
Escursioni partendo dal Rifugio:
- alla chiesa incompiuta di S. Michele (m. 345)
- alla Baita Pian Sciresa (m. 445)
- al Sasso della Vecchia (m. 620)
- alla Vetta del Monte Barro (m. 922)
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